Roberta ci aveva già parlato del Madagascar QUI, oggi ci racconta cosa vedere e ci offre tanti consigli e suggerimenti per pianificare un viaggio in questa bellissima terra.
Abbiamo iniziato a pianificare il nostro viaggio in Madagascar a Gennaio, subito dopo le vacanze natalizie.
Normalmente mi piace organizzare i viaggi estivi da sola, parte del divertimento per me sta proprio nel studiare il percorso, organizzare le diverse tappe, listare i posti da vedere e prenotare aerei, alberghi e tutto quanto necessario.
Ci sono posti però, che penso sia più sicuro visitare con una guida locale ed il Madagascar è secondo me uno di questi. Il paese è molto povero, le strade sono dissestate e il traffico nelle città è molto caotico, quindi il mio consiglio è di non avventurarsi da soli se non si è viaggiatori più che esperti.
Noi ci siamo sempre sentiti sicuri, ma spesso le guide ci hanno detto di stare attenti ai borseggiatori e nelle grandi città abbiamo visto negozi presidiati addirittura da guardie armate.
La nostra idea iniziale era quella di organizzare un viaggio individuale (eravamo 2 coppie), con supporto locale di un guidatore e di una persona che ci facesse da cicerone nei vari luoghi. Mio marito ed io avevamo utilizzato la stessa modalità l’estate prima per un viaggio nel sud-est asiatico, trovandoci molto bene, quindi abbiamo iniziato a pianificare il nostro viaggio in tal senso.
Abbiamo preso varie informazioni sul paese e ci siamo resi conto che per il tempo a disposizione e per il nostro desiderio di passare anche qualche giorno al mare, dovevamo scegliere se esplorare la parte nord dell’isola, facendo tappa mare alla famosa (e molto turistica) Nosy Be, oppure dirigerci verso sud optando per una località di mare affacciata sul canale di Monzambico.
La nostra scelta è stata sulla seconda opzione sia perché ci permetteva di vedere una maggiore varietà di paesaggi viaggiando dal nord a sud del paese, sia perché ci piaceva l’idea di evitare località particolarmente turistiche.
Fissato l’itinerario di massima che volevamo percorrere, ci siamo affidati ad un’agenzia viaggi vicino casa per farci quotare il pacchetto voli + hotel + guida + autista.
L’agenzia, oltre a quotarci quanto richiesto, ci ha proposto anche un viaggio organizzato che ricalcava in tutto e per tutto il percorso che volevamo, a parte il soggiorno mare.
Ovviamente con un viaggio organizzato i prezzi, pur rimanendo non proprio economici, si abbassavano notevolmente rispetto alla proposta individuale.
Abbiamo così chiesto in agenzia la possibilità di modificare il pacchetto aggiungendo un soggiorno mare più lungo e…siamo stati accontentati! Abbiamo quindi condiviso la parte iniziale del nostro tour con altre 9 persone, mentre per il soggiorno mare e i successivi 2 giorni ad Antananarivo, siamo stati solo in 4.
In generale, io non amo molto i viaggi di gruppo, ma in questo caso credo sia stata la scelta azzeccata.
Il nostro era un piccolo gruppo (13 persone) e in generale abbiamo visto che quasi tutti i tour in Madagascar non sono numerosi. Questo è dovuto principalmente al fatto che le strade sono molto strette e non permetterebbero il passaggio di grandi autobus.
Noi abbiamo viaggiato per tutta la parte di tour con un piccolo pulmino, con le valigie impacchettate e legate sul tetto. I ragazzi che ci accompagnavano sono stati bravissimi, in quanto ogni sera e ogni mattina dovevano scaricare e poi ricaricare le valigie sul tetto, in quanto non abbiamo mai passato 2 notti consecutive nello stesso albergo, a parte per il soggiorno mare.
Per raggiungere Tsiandamba, invece, l’incontaminata località di mare che abbiamo scelto, abbiamo abbandonato il pulmino per passare al trasferimento di 3 ore in fuoristrada su strada sterrata.
Ne è valsa la pena: il mare è incontaminato e la spiaggia era tutta per noi. Abbiamo fatto snorkeling, avvistamento balene e mangiato pesce freschissimo spendendo veramente poco.
Noi abbiamo viaggiato in Agosto, in piena stagione secca, corrispondente all’inverno malgascio. Le temperature sono state gradevoli durante il giorno (15-20°C), ma più fresche la mattina presto e la sera. Consiglio quindi un abbigliamento a cipolla, portando con sé un piumino 100 grammi se si è freddolosi come me.
Gli alberghi sono tutti semplici, ma confortevoli. E’ comunque necessario un po’ di spirito di adattamento, soprattutto nelle sistemazioni in località minori, dove molto spesso gli alberghi non sono dotati di riscaldamento e la corrente viene staccata durante le ore notturne. Non dimenticate di portarvi il phon! Spesso ci è capitato di trovarne solo 1 alla reception, da condividere con tutte le stanze!
Per il Madagascar non è obbligatoria nessuna vaccinazione, anche se su consiglio della nostra ASL, noi ci siamo vaccinati per Epatite A e Tifo. Inoltre, nonostante in Agosto sia inverno in Madagascar, ci è stato consigliata la profilassi antimalarica, nonché l’utilizzo di repellenti antizanzare forti (non è sufficiente il semplice Autan, ma bisogna acquistare in farmacia prodotti specifici, come il repellente Jungle Formula Forte).
Il cibo in Madagascar è ottimo. Per chi è amante della carne viene cucinato dell’ottimo zebù, mentre nelle località di mare il pesce è freschissimo ed economicissimo (un intero piatto di aragosta a 15 euro!)
Noi dal punto di vista del cibo siamo stati molto prudenti: abbiamo mangiato solo cibo cotto, frutta esclusivamente sbucciata da noi e bevuto solo acqua o bibite confezionate. Abbiamo anche sempre utilizzato acqua imbottigliata per lavarci i denti.
Forse siamo stati anche troppo prudenti e devo dire che altre persone del nostro gruppo non sono state così attente, ma così facendo abbiamo evitato di rovinarci il viaggio con spiacevoli disturbi intestinali.
In generale, consiglieremmo a tutti questo viaggio almeno una volta nella vita…magari facendosi prima le ossa in qualche paese un po’ più occidentalizzato, per poi osare con un viaggio un pochino più avventuroso come questo.
Le tappe del nostro viaggio in breve:
- Antananarivo, capitale del Madagascar, abbiamo visitato l’antica residenza della monarchia Merina (escursione ad Ambohimanga).
- Antsirabe, dove abbiamo visto come vengono lavorati il corno di zebù e come si fabbricano giocattoli in miniatura con ogni sorta di materiale riciclato (in Madagascar non si butta nulla!)
- Ambositra, dove abbiamo potuto ammirare la lavorazione del legno tipica del Madagascar
- Parco di Ranomafana e foresta pluviale. Da provare, ma il trekking è abbastanza impegnativo considerando che il sentiero non è buttato, sale e scende…ed essendo foresta pluviale…si è sotto la pioggia battente. Ne è valsa comunque la pena visto che proprio qui abbiamo avvistato i primi lemuri del viaggio
- Fianarantsoa. Abbiamo avuto il privilegio di visitare l’orfanotrofio cattolico diretto da suor Pascaline. Nell’orfanatrofio vivono più di 200 bambini dai 0 ai 18 anni, a cui le suore di Torino garantiscono istruzione, vitto, alloggio e assistenza sanitaria…tutto finanziato esclusivamente in forma privata, senza alcun contributo dallo Stato. Questi bambini sono per molti versi dei privilegiati, in quanto hanno molte cose (cibo, vestiti, possibilità di nutrirsi, lavarsi e studiare) che il loro coetanei non hanno…ma stringe il cuore il bisogno di contatto umano e affetto che dimostrano non appena vedono un adulto.
- Ambalavao e la lavorazione artigianale della carta di Antaimoro
- Foresta Anja. E’ una foresta secca dove abbiamo potuto ammirare una grande colonia di lemuri, nonché tantissimi camaleonti
- Parco nazionale dell’ Isalo. Noi abbiamo fatto un trekking di 12 chilometri in una giornata, ma merita secondo noi, dedicare almeno 2 giorni al parco. Abbiamo visto diverse specie di lemuri, camaleonti, scorpioni, insetti stecco…nonché due meravigliose cascate in cui i più coraggiosi hanno anche fatto il bagno.
- Tulear, cittadina base per la partenza verso la successiva località di mare.
- Tsiandamba. L’abbiamo raggiunta via 3 ore di strada sterrata in fuoristrada. Ne è valsa la pena: il mare è incontaminato e la spiaggia era tutta per noi. Abbiamo fatto snorkeling, avvistamento balene e mangiato pesce freschissimo spendendo veramente poco.
- Antananarivo. Prima di tornare a casa abbiamo visitato la città, nonché il Lemur’s park, una riserva privata di lemuri a circa un’ora da Antananarivo. Anche se l’emozione non è paragonabile a vedere questi simpatici animaletti in totale libertà, è stata un’occasione per vedere ulteriori specie che non eravamo stati in grado di avvistare nei parchi.
Roberta