Michela oggi ci racconta il suo viaggio ad Hong Kong con suo marito e sua figlia Misia, grazie di aver condiviso la vostra esperienza con noi 🙂
Quando si tratta di scegliere le vacanza, a casa nostra, scatta la guerra. Chi dice Est e chi Ovest, chi caldo chi freddo, chi relax chi città. Ma Misia, 8 anni, aveva un sogno: la Cina. E così abbiamo accontentato lei, prenotando un volo per …. Hong Kong.
Le nostre mete sono quasi sempre lontane anche se il tempo a disposizione è sempre troppo poco: 6 notti viaggio escluso, che comunque sono sufficienti per visitare la città senza correre, se si organizza bene la giornata.
Siamo partiti a Febbraio con KLM via Amsterdam, e atterrati in un mondo surreale, quello di Hong Kong. Dall’aeroporto, nell’isola di Lantau, un taxi spericolato ci ha portato fino al centro di Kowloon, a Tsim Sha Tsui, dove avevo prenotato l’Icon Hotel. Costoso, decisamente, ma bellissimo, con servizio impeccabile, e soprattutto camera con vista mozzafiato. Addormentarsi con la tenda spalancata, guardando lo Skyline e tutte le millemila luci di HK, è una sensazione che non dimenticheremo mai.
Mi ero studiata per filo e per segno tutta la Lonely Planet di Hong Kong, ma il primo giorno la città mi ha spiazzata. Ci siamo diretti a Central con lo Star Ferry, un vecchio battello che collega Tsim Sha Tsui a Hong Kong Island, (con una vista eccezionale e a pochissimi euro) e ci siamo completamente persi. Avevo in mente un giro nella mia testa, ma che tra strade, stradine e sopraelevate pedonali era impossibile da riconoscere. La quantità di gente, ordinata e silenziosa, che si muove per le strade è impressionante. Abbiamo gironzolato, abbiamo sperato nel navigatore satellitare, abbiamo scattato foto senza sapere neanche a cosa.
Questo è l’effetto che questa incredibile città mi ha fatto appena ci ho messo piede.
Poi si entra, pian piano, nell’ottica di questo posto dove passato e futuro convivono insieme, dove è normale trovare templi in mezzo ai palazzi, mercatini tra grattacieli e shopping center, cavallucci marini essiccati nelle farmacie, taxi scarrocciati in mezzo a macchinoni e suv, cibo in ogni dove e strade di gioiellerie un pelo pacchiane 😀
I trasporti pubblici funzionano alla perfezione: metro, autobus, e i caratteristici Ding Ding su rotaie, che passano in continuazione e collegano la parte Nord di Hong Kong Island. Sono caratteristici e se ci si siede al piano superiore, offrono una bella vista da Central a Causeway bay passando per il vecchio quartiere di Wan Chai.
Una delle feste più sentite della tradizione cinese è il capodanno: questo è l’anno del Cane, e la nostra settimana di Hong Kong era a cavallo proprio del capodanno. Ci siamo svegliati la mattina del nuovo anno in una città surreale, con quasi la totalità delle serrande chiuse soprattutto nella zona di Wan Chai. I negozianti chiudono dai 3 ai 7 giorni, per passare le feste in famiglia.
Abbiamo girato per Central alla ricerca di un ristorante aperto a pranzo (e con un tavolo per tre libero!) e ci siamo ritrovati in un locale molto poco turistico e pieno di famiglie cinesi che pranzavano insieme, con nipoti, nonni, e intero parentame al seguito! Il menù era solo in cinese, i camerieri masticavano poco l’inglese ed erano indaffaratissimi… abbiamo mangiato…non sappiamo neanche noi cosa ..ma è stata un’avventura!
Abbiamo approfittato per una visita al tempio taoista di Man Mo, uno dei più antichi della città, dove stavano celebrando una funzione dedicata al primo giorno del nuovo anno, con incensi di ogni dimensione e preghiere bruciate nel fuoco. Molto suggestivo, confusione a parte!
Le giornate le avevamo organizzate in modo da visitare un paio di posti e poi lasciare il tardo pomeriggio per girare tra vicoli e mercatini… ce ne sono di particolarissimi, come quello di Temple Street, il Ladies Market e tutti quelli nella zona di Wan Chai.
Siamo saliti sul Peak, una collina che si affaccia sulla città, dove la vista dello skyline è MERAVIGLIOSA. Si sale o con il taxi, o con il famoso Peak Tram, che si arrampica sulle rotaie quasi in verticale e sembra di essere in un parco divertimenti! In cima al Peak c’è, tanto per cambiare, uno shopping center! Con un ristorante carinissimo sulla cima e una vista incantevole. Non abbiamo preso il biglietto per lo sky terrace, avevo letto vari blog che non lo consigliavano visto che il panorama è stupendo anche passeggiando intorno al mall.
Una giornata l’abbiamo dedicata al Tian Tan Buddha, il “Buddha gigante”, nell’isola di Lantau. Ci si arriva tranquillamente in metro + teleferica, lunghissima, che passa sopra il mare e sopra le colline, io consiglio assolutamente le crystal cabin con fondo trasparente!
Si arriva in un piccolo paesino con qualche negozio di souvenir e ristoranti, mucche a spasso per le strade, il monastero di Po Lin (molto bello, vietato fare foto all’interno) e la scalinata che porta al Buddha. In cima la vista merita la fatica delle scale!
Anche il monastero femminile buddista di Chi Lin vale una visita, come l’adiacente Nan Lian Garden, curatissimo, con una passeggiata intorno al laghetto di carpe e una collezione di bonsai.
La sera del capodanno cinese abbiamo assistito alla tradizionale parata, con lo spettacolo del dragone e palloncini di ogni tipo, non so quantificare la quantità di gente presente … ma credo di non averne mai vista così tanta tutta insieme in vita mia!
La sera passeggiavamo nel lungomare o nei vicoletti di Tsmi Sha Tsui, Hong Kong è una città sicura, e questo lo si respira anche girando per le strade, a qualsiasi ora. Il mangiare è particolare, non nascondo che dopo una settimana ho messo un crocione sopra ai ravioli al vapore almeno per qualche mese!
Hong Kong è una città bizzarra, affascina grandi e piccoli…. ed è un mondo che merita di essere visitato!
Michela