Famiglia tuttofare in viaggio

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Mare, cave e borghi nella provincia di Massa Carrara

A giugno abbiamo trascorso una settimana in Toscana, il mare è stato sicuramente una delle attrazioni principali, ma abbiamo scelto questa zona perché offriva anche luoghi ricchi di storia e particolarità da poter visitare.

Siamo nella provincia di Massa Carrara nella parte nord occidentale della Toscana a pochi km dalla Liguria, l’intera area è circondata dalle Alpi Apuane creando un bellissimo colpo d’occhio fra mare e montagne alle sue spalle. Abbiamo scelto come base per la nostra settimana di vacanza un campeggio a Marina di Massa e da lì abbiamo esplorato le città di Carrara e Massa e visitato le super interessanti Cave di Marmo.

Ma veniamo ai dettagli del nostro viaggio.

Dove soggiornare nella provincia di Massa Carrara?

Noi abbiamo soggiornato nel campeggio Partaccia 1 nella zona di Partaccia a Marina di Massa. Il Camping non è troppo grande, è situato in una grande pineta e questo lo rende ombreggiato e con temperature sempre piacevoli. Si trova a pochi metri dal mare, basta attraversare una strada, e la spiaggia è sia libera sia attrezzata.

Abbiamo preso una casa mobile con terrazzino, nuova, pulita e con parcheggio di fianco, nell’affitto della casa è compreso il lido attrezzato con ombrellone, 2 sedie e uno sdraio.

All’interno del campeggio c’è una pizzeria-bar, minimarket, noleggio bici, parco giochi per bimbi e vi è anche una tranquilla animazione serale per bambini.

Oltre alle case mobili vi sono zone sosta camper o tenda, glamping o bungalow.

La spiaggia è ampia e di sabbia e il fondale basso, spiaggia perciò perfetta soprattutto con bambini. Il mare abbastanza pulito, in alcuni giorni c’è stata però un po’ di schiumetta che non invitata personalmente al bagno. La zona è stata insignita della Bandiera Blu 2021.

La località Partaccia, dove abbiamo soggiornato, è un susseguirsi di campeggi, dista 3 km da Marina di Massa e 3 da Marina di Carrara. É un luogo tranquillo, non vi sono molti locali, c’è qualche negozio lungo la strada principale, non vi è un lungomare per raggiungere Marina di Massa o Carrara, ma un marciapiede purtroppo non troppo ben tenuto (rotto in alcune parti, rami di alberi lungo il tragitto) e pulito (alla nostra partenza ho visto che stavano un po’ risistemando il tutto), anche la spiaggia libera sinceramente non è apparsa molto pulita. Se cercate un pochino di movimento forse è meglio spingersi verso Marina di Carrara o altre zone della Versilia.

Cosa visitare nella provincia di Massa Carrara

La provincia di Massa Carrara offre numerosi castelli, chiese, luoghi legati al marmo e musei che potrete scoprire secondo i vostri gusti.

Carrara: visitare il bianco Duomo di Sant’Andrea, le principali piazze, fra tutte piazza Alberica, e le numerose fontane.

Massa: vedere la Basilica di San Pietro Apostolo e San Francesco d’Assisi con la sua scenografica scalinata, Palazzo ducale e il Castello dei Malaspina.

Il Castello dei Malaspina domina dall’alto la città di Massa, per raggiungerlo abbiamo parcheggiato l’auto in via Bastione, siamo entrati nel centro storico entrando da Porta Martana e percorso a piedi la strada che porta al castello, una passeggiata in salita di circa 30 minuti con bambini. La visita al castello costa 7.50 intero, 5 € ridotto, gratuito per i minori. Per chi ha bimbi sappiate che non è possibile la visita con il passeggino.

Il castello ha avuto molteplici funzioni e custodisce i vari stili architettonici susseguiti negli anni, torrette, cortili interni, logge, cinte murarie creano un ambiente da favola, offre una vista molto bella sia sul mare sia sulle montagne, peccato che le stanze siano praticamente spoglie, alla fine percorso vi è un suggestivo punto ristoro con terrazza panoramica, l’ideale per un aperitivo al tramonto!

A Massa trovate anche un tratto della via Francigena che si snoda in 4 principali tappe.

Una spiegazione più approfondita merita la descrizione delle cave di marmo.

Nelle cave, sopra la città di Carrara, si estrae da oltre 2000 anni il famoso marmo, già i romani attingevano nella cava romana di Fossacava la preziosa roccia. Bacini marmiferi dove un certo Michelangelo sceglieva personalmente il suo pezzo da scolpire.
Per raggiungere le cave si sale da Carrara per una ventina di minuti, la strada è stretta e con diverse curve, ma assolutamente fattibile, si attraversano gallerie scavate nella roccia e gli scenografici Ponti di Vara.

Vi sono diverse possibilità di visita per le cave di marmo di Carrara, noi alla fine abbiamo deciso di fare un tour in jeep con Carrara Marble tour.

Arrivati a Fantiscritti ci siamo affidati a Carrara Marble tour per una visita guidata con la jeep in un bacino marmifero, dove sono attive 30 cave. Si sale fino al punto più alto a circa 1000 mt, da qui una visione spettacolare sulle cave, sulle Alpi Apuane, sul mare fino alla Liguria. Il tour dura circa un’oretta e costa 12 euro a persona.
Tanti informazioni interessanti sulla storia e funzionamento delle cave, assolutamente una gita da segnare.
Presso il piazzale di Fantiscritti si trova anche un piccolo museo all’aperto che racconta la storia dei cavatori.
Dopo le cave di Fantiscritti siamo passati a Colonnata.
Una strada di una decina di minuti da Fantiscritti ti porta in questo piccolo borgo famoso per la produzione di lardo. Lardo che viene stagionato nelle vasche di uno speciale tipo di marmo estratto solo qui.
Il borgo è composto da poche case in pietra, osterie, bar e piccole botteghe, alle spalle il bacino marmifero.Massa Carrara
📌Da provare il lardo all’Osteria nella Pia’
📌Salire fino alla Chiesa di San Bartolomeo dove spicca il monumento al Cavatore
📌Riflettere sul luogo in cui ci si trova… enormi blocchi bianchi che hanno dato la vita a opere di straordinaria bellezza, ma anche un paesaggio naturale completamente deturpato…
Francesca
Se volete altri suggerimenti su un tour in Toscana leggete gli articoli:
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Isola d’Elba con i bimbi

Quest’anno avendo la bimba molto piccola (3 mesi) abbiamo rinunciato a grandi avventure in giro per il mondo e abbiamo approfittato di una bellissima casa in prestito nel paesino di Pomonte, sull’isola d’Elba, con l’idea di staccare un po’ la spina e cambiare aria ma senza grandi pretese, ci siamo ricreduti perché abbiamo scoperto un posto fantastico: un paradiso per gli amanti del mare, del trekking e della bici.

Isola d'Elba

Portoferraio

Come raggiungere l’Isola d’Elba?
L’isola si raggiunge tramite traghetto, noi siamo partiti da Piombino e non abbiamo prenotato prima il traghetto: arrivati ci siamo subito imbarcati, ma eravamo in bassa stagione, diversamente conviene prenotare con largo anticipo per trovare buone offerte!
Quando andare all’Isola d’Elba?
L’isola vive di turismo, non è economico soggiornarci e in alta stagione è sovraffollata, con conseguente fatica a trovare parcheggio e posto in spiaggia. Il momento migliore per poter sfruttare il mare ma trovare prezzi un po’ più accessibili e spiagge vivibili è la seconda metà di settembre.
Dove soggiornare all’Isola d’Elba?
Noi siamo stati fortunati e abbiamo avuto una casa in prestito. Sappiamo però che, in linea con il resto, il soggiorno è molto caro. Con i neonati sicuramente le due soluzioni migliori sono i resort o alberghi oppure le case in affitto, secondo noi meglio la seconda opzione che permette una maggiore indipendenza anche dal punto di vista dei pasti.
Per chi ha bimbi più grandi sicuramente il campeggio è un ottima soluzione, oppure il camper. Abbiamo visto famiglie di camperisti passare le notti nel punti panoramici sulle strade che hanno una vista stupenda sul mare, bellissima esperienza!
Come muoversi sull’ Isola d’Elba?
Per godere appieno delle bellezze dell’Elba è indispensabile un mezzo di trasposto come l’auto. Noi abbiamo fatto 500 km in 10 giorni! Per i veri amanti della bici sicuramente una soluzione è quella, anche con i bimbi: abbiamo visto tantissimi genitori con i carrellini da bici.
Per invece chi non ha figli la soluzione più pratica è affittare uno scooter, si evita così di impazzire per i parcheggi.Elba
Cosa vedere all’Isola d’Elba?
Assolutamente il mare! Munitevi di cartina dell’isola e soprattutto scaricate la preziosissima app gratuita ” Elba spiagge” grazie alla quale potete conoscere le caratteristiche di tutte le spiagge, il modo per raggiungerle e il meteo in tempo reale per poter scegliere il posto migliore ogni giorno a seconda del vento. Davvero uno stupendo servizio!

Per quanto ci riguarda, avendo la nostra piccola Miriam solo 3 mesi, i nostri tempi sono stati molto lenti, per evitare di stare in spiaggia troppo a lungo e nelle ore più calde. Abbiamo potuto così vedere solo una piccolissima rosa di spiagge, nonostante il nostro soggiorno sia durato due settimane.

Isola d'Elba

Spiaggia dell’innamorata

Le spiagge che per noi sono state top per la bimba sono queste:
  • Fetovaia: una delle più famose spiagge di sabbia, comoda da raggiungere perché piena di parcheggio (a pagamento o gratis lungo la strada) e dotata di una passerella ottima per il passeggino. Fondale che scende molto dolcemente e contornata di scogli ai lati, permette di vedere anche un po’ di pesci per gli amanti dello snorkeling come noi.
  • Lacona: spiaggia molto lunga con alle spalle una bella pineta purtroppo privata. Anche qui il fondale scende gradualmente ed è quindi ottimo per i bambini. Ha un parcheggio a pagamento a ridosso della spiaggia.
  • Marciana Marina: piccola Spiaggia del paesino, comoda perché dalla strada si accede direttamente al mare, molto tranquilla e con un bel contorno panoramico.
  • Lido di Capoliveri: spiaggia contornata da scogli, in cui abbiamo visto un sacco di pesci e persino un polpo! Strada un po’ stretta per arrivarci ma con un ampio parcheggio a pagamento. La spiaggia è accessibile direttamente dalla strada, quindi comodissimo per il passeggino!
  • Spartaia: spiaggia un po’ isolata, molto tranquilla e con un fondale che scende lento, si trova parcheggio sia gratuito che a pagamento lungo la strada. Un comodo sentiero porta alla spiaggia, sulla quale si trova poi una passerella su cui portare il passeggino.
Isola d'Elba

Spiaggia di Marina di Campo

Dove e cosa mangiare all’Isola d’Elba?
Essendo un’isola è d’obbligo assaggiare il pesce! Il nostro consiglio è di prenotare sempre, impossibile trovare posto in alta stagione senza prenotare.
Sicuramente il paese che offre una varietà più ampia di scelte è il “capoluogo” Portoferraio, lungo il porto ci sono molti locali per fare aperitivo e all’interno delle mura antiche si trovano un sacco di ristoranti e pizzerie.
Il nostro posto preferito però è la paninoteca “fame chimica”, un fast food vicino a Lacona, gestito da una giovane coppia molto simpatica, sicuramente non una cena “sana” ma saporita! Hanno anche il panino col lampredotto, tipico toscano.
I nostri consigli:
  1. il primo in assoluto lo abbiamo già detto, scaricare l’app delle spiagge “Elba spiagge”
  • la gita in barca. Classico per i turisti ma in questo caso specifico merita, la gita che abbiamo scelto noi dura 2,5 h, con due soste bagno di cui una ad una delle più particolari  attrazioni dell’isola: il relitto di una nave mercantile che è affondata contro degli scogli a largo della zona di Pomonte negli anni 70. Consigliamo quindi di munirsi di maschera. La barca è accessibile con il passeggino (da chiudere però sulla scaletta per salire), nel nostro caso Miriam ha dormito tutto il tempo.
  • munirsi di pranzi al sacco, tutte le spiagge accessibili per bambini sono attrezzate ma i prezzi sono molto alti.
  • prendere i biglietti del traghetto chiamando la compagnia “Corsica ferries”, con largo anticipo permette di risparmiare molto rispetto all’acquisto sul momento o su internet.
  • mangiare il fritto di pesce da asporto in riva alla spiaggia di Marina di Campo, godendosi il tramonto.
Oltre al mare, l’isola offre la possibilità di fare trekking, noi non abbiamo provato ma sicuramente torneremo per scoprire altre bellezze di questo piccolo paradiso!
Anna
Su altre mete di mare consigliate da Anna leggete il suo articolo: Trapani e provincia
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Francesca

Escape room a Torino: viaggio in Egitto

Oggi volevamo parlarvi di un viaggio un po’ particolare, un viaggio pieno di enigmi, indizi e rebus, un viaggio in cui la differenza la fa il gruppo e la voglia di raggiungere insieme la meta. Un viaggio nel cuore dell’Antico Egitto, stando a Torino.

Non siamo impazziti, ma abbiamo provato, con grande divertimento, un’escape room, giustamente in tema viaggio: Il segreto del faraone.

Per vivere questa bellissima esperienza ci siamo affidati a Mystery House che si trova in centro a Torino in via Po 30, a pochi passi da Piazza Castello e Piazza Vittorio Veneto.

Che cos’è una escape room?

É un gioco di logica e collaborazione in cui i concorrenti sono chiusi in una stanza a tema e hanno l’obiettivo comune di trovare i vari indizi sparsi per la stanza e risolverli. Questo permetterà al gruppo di aprire lucchetti e scoprire nuovi indizi al fine di trovare la chiave che aprirà una nuova stanza, piena di nuovo di tantissimi enigmi da risolvere, fino a giungere all’ultima room e trovare, nel nostro caso, l’oggetto misterioso.

Escape room: il segreto del faraone

Noi, due coppie con bimbi di otto, nove ed undici anni, abbiamo scelto l’escape room: Il segreto del Faraone. Room con un livello di difficoltà medio e la possibilità di giocare massimo in 8 persone.

Le stanze sono tre e realizzate con scenografie a tema Antico Egitto. Troverete dettagli curati, enigmi di vario genere, dai puzzle ai giochi matematici o indovinelli, e un filo comune che lega tutta la storia. La forza del gioco è unire le competenze uniche di ogni concorrente e riuscire insieme a raggiungere l’obiettivo finale.Escape room

La durata per concludere l’escape room è di un’ora, un orologio nella prima stanza vi avviserà del tempo che manca, aumentando così la vostra adrenalina.

A Mystery House non troverete solo Il segreto del faraone ma altre emozionati stanze: La bomba e la spia, Virus, la possibilità di sfidarsi in stanze diverse fra gruppi di amici, ma anche di abbattere i muri di una stanza per vivere un’emozionante caccia al tesoro fra le vie di Torino: l’Urban Escape Game.

Considerazioni su Mystery House:

  • L’escape room è veramente un’esperienza molto divertente e carina da fare in famiglia, con un gruppo di amici o parenti, un modo originale di collaborare insieme, dove ognuno può dare il suo contributo.
  • I bambini sono usciti entusiasti e il loro intuito è stato fondamentale in alcuni parti del gioco.
  • Sicuramente in vista del Natale, può essere un’ottima e bella idea regalo, c’è la possibilità infatti di acquistare le gift card.
  • Per chi visita Torino o per chi ha voglia di scoprirla in modo originale, è molto interessante la proposta di provare Urban Escape Room, per vivere giocando le vie e i palazzi del centro. Noi la vogliamo assolutamente provare!
  • Da Mystery House è inoltre possibile festeggiare i compleanni, addio al celibato o nubilato.

Noi ci torneremo assolutamente!

Francesca e Paolo

#incollaborazionecon Mystery House

Continuate a seguirci per avere tante informazioni su Torino e provincia, idee di attività per famiglie con bambini o spunti di viaggio in Italia o all’estero.

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Lago di Braies con bambini

Incastonato tra le montagne dell’Alto Adige, il Lago di Braies è uno specchio alpino situato nella Val di Braies a quota 1496 mt. Il lago riflette nelle sue verdi acque cristalline le Dolomiti, rendendo il paesaggio veramente magico.
Il lago si presta per una passeggiata piacevole e non impegnativa, adatta sia a grandi sia a  piccini. Per il giro lago con bimbi ci si impiega circa 2 orette scarse con varie soste, sono circa 4 km, è possibile una deviazione lungo il percorso e raggiungere Malga Foresta. Il giro andrebbe fatto in senso antiorario, come scritto, ma pochi lo fanno, non è adatto ai passeggini, ci sono scale, con bimbi piccoli occorre pertanto usare marsupio o zaino da montagna. Lungo il percorso tanti tavolini per pic nic e aree all’ombra di pini e larici per riposarsi.

Come raggiungere il Lago di Braies

 

Il Lago di Braies si trova a circa 90 km da Bolzano nel comune di Braies.

In estate (luglio/settembre) l’accesso al lago è soggetto a restrizioni, dalle 9.30 alle 16.00 non è possibile raggiungerlo in auto, con alcuni eccezioni:
📌Aver prenotato un parcheggio
📌Aver prenotato un soggiorno
📌Aver prenotato un ristorante.
In bici, a piedi o con le navette è invece sempre raggiungibile in qualsiasi orario.
Prima o dopo l’orario indicato è comunque raggiungibile anche in auto.
Il nostro consiglio è arrivare al lago presto, verso le 7, e fare subito il giro del lago, in questo modo non vi sarà anche molta gente, che invece intorno alle 9 inizia ad arrivare ad ondate.
Se arrivate in auto ci sono vari parcheggi, il più vicino si trova a 100mt dal lago. Si può sostare durante la notte con camper o van (noi per una sosta dalle 18 circa alle 11 abbiamo speso sui 12€) .Lago di Braies
Cosa fare al lago di Braies
  • Fare tutto il sentiero che costeggia il lago
  • fare un pic nic
  • salire fino a Malga Foresta ed assaggiare i tipici prodotti del territorio
  • noleggiare una barca e “visitare” il lago da una differente prospettiva
È possibile infatti noleggiare la barca al costo di 29 € un’ora o 19€ mezz’ora, anche qui se arrivate presto eviterete code, il noleggio apre alle 8.30 luglio/agosto e si trova sulla famosa palafitta sul lago.
Il lago non è balneabile.
Vicino al Lago troverete un bar, tavola calda (costi altini, tipo brioche vuota 2,50€) e un elegante hotel.
Bello e suggestivo? Assolutamente sì.
Gettonato in estate? Assolutamente sì, ma partire presto ripaga.
Per altre mete in Italia cercate invece spunti nella nostra sezione Viaggi Itineranti.
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Francesca

Calabria con bambini: mare, borghi e spiagge

La scorsa estate dopo ben 25 anni sono tornata in Calabria. Per me questa terra è ricca di bellissimi ricordi dell’infanzia, di vacanze con i nonni, di amici, di primi amori. Proprio il mio attraversare da bambina l’Italia, da nord a sud, per raggiungere il piccolo paesino di Ferruzzano nel reggino, è stato la base del mio amore per i viaggi itineranti.

La Calabria è una terra purtroppo poco valorizzata e ancora poco conosciuta che meriterebbe maggiore attenzione. Ha la fortuna di essere bagnata sia dal Mar Tirreno sia dall’Ionio, di avere quasi 800 km di costa e di godere così di varie tipologie di spiagge, dalla piccola insenatura rocciosa a spiagge di sabbia bianca.

La zona sul Tirreno ha mete marine molto gettonate come Tropea, Scalea, Zambrone, Capo Vaticano, Chianalea di Scilla, Praia a Mare. La costa sullo Ionio ha spiagge famose come quella di Soverato o Capo Rizzuto, ma anche luoghi meno turistici con mare limpido e con ancora pochi lidi attrezzati. Ma oltre alla vasta costa e il bel mare la Calabria ha splendide zone montane, parchi nazionali come quello della Sila e dell’Aspromonte e un ricco tesoro storico architettonico grazie alle influenze greche, romane, normanne e bizantine.

Quali luoghi in Calabria assolutamente da visitare

 

In Calabria abbiamo visitato suggestivi borghi, ognuno con particolari caratteristiche, ma con un filo comune: il ricco patrimonio storico e culturale. Ed è proprio di queste perle che volevamo parlarvi nel nostro resoconto.

Tropea è un paesino in provincia di Vibo Valentia, arroccato su uno sperone di roccia, ha un grazioso centro storico caratterizzato da negozi, in cui comprare i tipici prodotti calabresi, e ristorantini e il bellissimo santuario di Santa Maria dell’Isola. Quello che però rende famosa Tropea è sicuramente il suo mare caraibico, con sabbia bianca e acque calme dalle mille sfumature di azzurro. Meta molto nota, perciò aspettatevi nei mesi di maggior affluenza di turisti tanta, tanta gente soprattutto in spiaggia.

Chianalea di Scilla è un piccolo borgo di pescatori sulla costa tirrenica chiamata anche la Piccola Venezia poiché le case sono a ridosso del mare. Case a picco sul mare, un castello in cima alla rocca, piccole viuzze caratterizzano questo piccolo borgo e creano un’atmosfera magica e romantica. Qui troverete un mare calmo e limpido, spiagge attrezzate e una vista sulle Eolie.

Pizzo calabro si affaccia sul mar Tirreno, ha un piccolo e caratteristico centro storico caratterizzato da una fitta rete di vicoli, fra il più originale quello del baci. Vicino alla piazza principale si trova il Castello Murat che testimonia gli ultimi giorni di vita di Giocchino Murat. Dalle terrazze del castello aragonese si può godere di una buona vista sul Golfo di Sant’Eufemia e sullo Stromboli. Da provare i tipici prodotti: il peperoncino, la cipolla rossa e il tartufo di Pizzo, un dolce squisito.

Pentidattilo è un minuscolo borgo incastonato nelle montagne dell’Aspromonte, un borgo ricco di leggende e storie dove il tempo sembra essersi fermato. Un paesino di poche case che sta cercando di rinascere con progetti di ospitalità diffusa e piccole botteghe di artigiani. Ho visitato questo piccolo borgo la prima volta 35 anni fa, me lo ricordo deserto, ai tempi non c’erano botteghe, bar o persone, mi ricordo il profumo dell’erba secca, del finocchietto selvatico e i bellissimi fichi d’India rosso rubino. Rivederlo dopo tanti anni riqualificato, visitato, ma sempre autentico e suggestivo, è stata per me una grande gioia!Calabria

Gerace è un borgo medievale nella locride, un luogo ricco di arte, storia e cultura. Il borgo vanta la presenza di numerose chiese, in passato arrivò ad averne 100, oggi ne conserva ancora 26. In una sosta a Gerace bisogna vedere la Basilica di Santa Maria Assunta, testimonianza dell’architettura bizantina-romanica-normanna calabrese, perdersi nelle sue viuzze e riposarsi gustando una rilassante e buona granita nel Bar Cattedrale. Prima di andarvene ammirate il panorama e il castello normanno dal belvedere.

In questa lista aggiungo anche il mio luogo di mare del cuore, Ferruzzano Marina. Qui ho trascorso 10 delle mie estati, è un piccolissimo paesino nella locride che si affaccia sul Mar Ionio nella costa dei Gelsomini. Le spiagge sono ancora principalmente libere, il mare è trasparente come tanti anni fa, è stato aperto un piccolo lido sulla spiaggia con bar ristorante. Sul lungomare, purtroppo come 25 anni fa non troppo valorizzato, trovate anche una piccola area di sosta per i camper.

Non è una metà rinomata, non troverete vita notturna o locali, ma se cercate una meta semplice con bel mare, poca gente e ancora la genuinità del posto fateci un pensierino. Da vedere anche il suggestivo Ferruzzano superiore che grazie alla posizione su una collinetta offre un belvedere per ammirare la costa. Dista da Reggio Calabria circa 70 km.

Francesca

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Da Neive a Barbaresco passando per l’astigiano.

Continuiamo a farvi conoscere il nostro bellissimo Piemonte.
Oggi lasciamo il torinese per raggiungere una zona famosa e conosciuta a livello mondiale per la produzione di ottimo vino. Siamo nella zona delle Langhe a scavalco fra cuneese e astigiano, una zona caratterizzata da un bellissimo sali e scendi fra le colline coltivate a vigne.
Negli ultimi anni abbiamo iniziato a conoscere meglio queste zone grazie all’istallazione su questo territorio delle Big Bench, panchine giganti collocate in luoghi suggestivi nate al fine di valorizzare il territorio circostante e le loro attività.
In questo nuovo giro abbiamo deciso di vivere l’emozione di salire su una nuova e coloratissima Big Bench insieme alla visita di piccoli borghi e cantine.
Abbiamo iniziato la nostra gita visitando il borgo di Neive, un delizioso paesino riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia a circa un’ora e mezza da Torino. Il suo centro storico d’impianto medioevale vanta palazzi antichi, casaforte, numerose chiese e stradine acciottolate e una torre, la Torre dell’orologio, in Piazza Italia dalla cui sommità si gode di un bellissimo panorama.
Poco lontano dal centro è possibile riposarsi su una Big Bench verde smeraldo, la panchina è situata sotto al centro storico nelle vicinanze del cimitero e dell’area sosta camper.
Da Neive siamo passati ad un altro piccolo e caratteristico paesino: Barbaresco. Il paese è situato su un’altura circondato da vigneti, nel centro si trova una torre medioevale che permette di ammirare dall’alto tutto il paesaggio circostante con una vista che spazia fra le vigne delle Langhe, Roero, Astigiano e Monferrato. Barbaresco dista solo 7 km da Alba.
La zona fra Neive e Barbaresco vanta la produzione di 4 ottimi e noti vini, Barbera, Dolcetto d’Alba, Barbaresco e Moscato d’Asti, ma anche di un ottimo distillato: la grappa della Donna Selvatica.
Abbandonato il cuneese ci dirigiamo poi nell’astigiano per perderci nelle sue dolci colline e per salire su altre due Big Bench quella azzurra cobalto di Coazzolo e la gialla splendente di Santo Stefano Belbo. Entrambe sono raggiungibili facilmente a piedi, essendo molto vicine alla strada.Neive
Francesca
Se cercate altre informazioni per un tour delle Langhe leggete il nostro articolo: Langhe in un giorno. 
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Oasi Zegna e i suoi rododendri

Sulle Alpi biellesi si trova una vasta area naturale, ad accesso libero e gratuito, estesa per circa 100 km quadrati: l’Oasi Zegna.
L’Oasi Zegna nata per volere della famiglia Zegna consente di vivere la montagna in molteplici modi grazie ai numerosi itinerari a piedi, ma anche a cavallo e mountain bike.
Tante le opportunità che offre per trascorrere una tranquilla e divertente giornata all’aria aperta.

Come visitare l’Oasi Zegna

Noi vi consigliamo di incominciare percorrendo la strada Panoramica Zegna, una strada immersa nei boschi e in giardini fioriti che percorre nel suo interno l’oasi e permette grazie ai vari punti panoramici di ammirare la Pianura Padana e la Vallata dell’Alta Valsessera. Lungo il percorso troverete sentieri da percorrere, con ampi piazzali dove parcheggiare l’auto, aree picnic, affacci spettacolari come quello delle bocchette del Margosio o della Luvera, strutture ricettive e bar.
In questo periodo, fino a circa la metà di giugno, l’Oasi si tinge di variopinti colori grazie alla presenza di 100 rododendri in fiore. Noi per ammirarli ci siamo affidati alle guide di OverAlp che ci hanno accompagnati con una passeggiata, ricca di tante spiegazioni sull’Oasi e sulla famiglia Zegna, nella spettacolare conca dei rododendri.
I rododendri hanno appena iniziato la fioritura, è pertanto il momento perfetto per una visita. La passeggiata guidata dura 2 orette, con un dislivello di 135mt e parte da Casa Zegna a Trivero.
La conca dei rododendri può anche essere visitata da soli, il sentiero è ben segnalato e si trova a pochi metri da Casa Zegna. Una parte del percorso è possibile anche per le persone in carrozzina, inoltre a Cascina Caruccia vi è un’area picnic con parco giochi, wc e un parcheggio per disabili.
L’oasi ha inoltre un bellissimo Bosco Avventura gratuito per bambini a Bielmonte, un divertente ed originale percorso con casette sospese sugli alberi!
Bielmonte è il punto più alto raggiunto dalla strada panoramica a 1500mt slm, qui troverete anche diverse strutture ricettive.

Oasi Zegna, la storia

La storia di questo territorio è legata alla famiglia Zegna e ad una materia prima tradizionalmente lavorata nel biellese: la lana. Qui nel 1910 nel cuore di Trivero Ermenegildo Zegna fondò il lanificio che diede poi origine al marchio di abiti di lusso maschili Zegna, conosciuti in tutto il Mondo. La sua opera non si fermò alla solo produzione, egli infatti mentre espandeva la sua azienda costruii nel suo paese opere per tutti: l’ospedale, la piscina, l’asilo. Nel 1930 iniziò inoltre a piantare alberi sulla montagna e a far costruire la Strada Panoramica. Attorno a quella strada i suoi nipoti hanno poi creato l’Oasi Zegna.

Oasi Zegna

Casa Zegna

Oasi Zegna: informazioni utili

La zona dista solo un’ora e mezza da Torino e Milano.

L’accesso all’Oasi è libero e gratuito, non ci sono cancelli o orari di entrata.

Per visitarla occorre abbigliamento comodo, scarpe da trekking o da ginnastica, vestiti a strati (si sale fino a 1500 mt circa) borraccia.

Vi segnaliamo nell’Oasi Zegna anche la foresta del silenzio, 3 sentieri che partono dal Bocchetto Sessera dove potrete praticare il forest bathing, una pratica giapponese che consiste nel camminare nel bosco e che evidenzia che passeggiare in alcuni boschi riduce stress, pressione sanguigna, frequenza cardiaca e stimola il sistema immunitario. La faggeta dell’Oasi Zegna sembra avere un’elevata capacità di sostanze che stimolano il sistema immunitario.

Il bosco del sorriso infine è costituito da varie tipologie di alberi e da sentieri che permettono una camminata in questo vasto bosco per ritrovare serenità ed armonia interiore. Lungo il tragitto anche tre suggestive aree dedicate ai bimbi con sedute in pietra e grandi libri di cedro sui quali si possono leggere delle Favole.

L’Oasi è bellissima da visitare anche nel periodo autunnale dove è possibile assistere ad un caldo e colorato foliage grazie alla sua numerosa varietà botanica.

Allora pronti ad immergervi in una giornata di relax all’aria aperta?

Francesca
Sul nostro blog trovate varie passeggiate da fare in Piemonte anche con bambini, sbirciate la nostra sezione Piemonte.
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Fun bob sul Mottarone in Piemonte

Il Piemonte è conosciuto per le sue montagne, per le dimore storiche, per le vigne e per i suoi bellissimi laghi, ma offre anche attrattive divertenti in quota, conoscete i fun bob? Sono una sorta di montagna russa su rotaia, lo slittino corre lungo il pendio della vallata suscitando forti emozioni per grandi e piccini.

Si trovano un po’ sparsi per tutta Italia, oggi noi vi vogliamo parlare però degli slittini di Alpyland in Piemonte nel Verbano Cusio Ossola.

Gli slittini su rotaia sono collocati in cima al Mottarone a circa 1500 mt slm, il panorama in vetta e durante la discesa è spettacolare, spazia sui laghi a valle e sulle Alpi.

Come funziona il Fun Bob di Alpyland

Si sale, ci si allaccia le cinture e si parte azionando l’acceleratore verso un’adrenalinica discesa, il fun bob ha anche la possibilità di frenare, due leve a lato dello slittino, e permette così di modulare la velocità ed adattarla alla propria paura. A fine discesa si rallenta e inizia la risalita automatica versa la cima stando comodamente seduti.

Il percorso di questi slittini biposto è di circa 1200mt e si snoda fra curve, dossi, pendenze e un dislivello di circa 100mt.

C’è un limite di altezza per salire sul fun bob, almeno 100 cm, e di età, almeno 4 anni. I bimbi sotto gli 8 anni possono usare lo slittino solo se accompagnati da un ragazzo con almeno 14 anni o un adulto e sedersi sul posto anteriore. Obbligatorie le cinture di sicurezza e rispettare le distanze fra i vari slittini.

Costo: 6 euro per una corsa, 19€ per 4 corse. Noi in 4 (biglietto intero) abbiamo fatto subito 4 biglietti risparmiando così qualcosina. Il ridotto costa 5€ (bambini fra 100 e 120 cm).

Alpyland è aperto in tutte le stagioni.

Qui il video della nostra super discesa!

Come raggiungere il Mottarone

Per raggiungere il Mottarone vi sono più opzioni.

Potete salire in auto, moto o camper, troverete una strada a pagamento (10 euro) che parte da Stresa, la strada privata Borromea, o una strada gratuita in prossimità del Lago d’Orta che sale costeggiando il lago e toccando paesini come Armeno e Cheggino.

Noi abbiamo scelto di percorrere la strada che passa sopra il lago d’Orta, in alcuni punti è con carreggiata ridotta, ma con il nostro van non abbiamo avuti problemi. Lungo il tragitto tante chiesette carine che meritano una sosta e una bella vista sul Lago d’Orta.

Avevo scritto anche dell’opzione funivia Stresa- Alpino- Mottarone. L’ho cancellata per rispetto e con la consapevolezza che su quella funivia, in due occasioni a maggio 2021, potevamo esserci sopra noi. La tragedia del Mottarone ci ha molto colpito, l’abbiamo sentita veramente molto vicina, e soprattutto, da quanto sta emergendo, era una tragedia che si poteva e doveva evitare.

Cosa troverete in cima al Mottarone

Il Mottarone è una montagna delle Alpi Pennine, dalla sua vetta a 1500mt circa si gode di un paesaggio spettacolare che spazia sule Alpi e su vari laghi sottostanti: Maggiore, Orta, Mergozzo…

In cima troverete punti ristoro, prati dove fare picnic, Alpyland, sentieri per passeggiate nei boschi a contatto con la natura. Noi abbiamo anche visto mangiare a pochi passi da noi dei bellissimi caprioli.

Il Parco del Mottarone è perfetto per bike, hiking, parapendio e arrampicate nel periodo estivo, sci e ciaspolate in inverno.

Itinerari da aggiungere alla visita al Mottarone

Lago D’Orta

Il Mottarone dista a poca distanza dai famosi laghi D’Orta e Maggiore, pertanto è facilmente abbinabile ad un weekend al lago. Anche in una giornata è fattibile passare la mattinata in cima con discesa adrenalinica sul fun bob e pranzo e pomeriggio al Lago D’Orta o Maggiore.

Vi lasciamo alcuni suggerimenti per entrambe le mete: Lago Maggiore con bambini o Una giornata al Lago D’Orta.

Vi segnaliamo anche la presenza di un parco avventura, Mottarone Adventure Park (dovrebbe aprire a breve), che trovate lungo la strada privata Borromea.

Su altre mete in Piemonte sbirciate la nostra ampia sezione dedicata alla nostra regione.

Francesca

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Lago Maggiore con bambini

Il nostro primo weekend giallo l’abbiamo trascorso “in casa” in Piemonte, andando a est verso la provincia di Biella e del Verbano Cusio Ossola.Lago Maggiore

É una zona del Piemonte che non conosciamo molto, solo negli ultimi anni abbiamo iniziato ad esplorarla ed è veramente ricca di tante attrazioni, molte all’aperto, e comoda da visitare anche in giornata da Lombardia e Valle d’ Aosta

Noi siamo partiti dal torinese con il nostro nonno Smeraldino, il nostro nuovo scintillante van attrezzato da noi autonomamente, e ci siamo quindi appoggiati per la notte in un campeggio sul lago a Baveno, il Camping Village Parisi.

Ma ecco il nostro itinerario per un weekend!

Lago Maggiore versante Piemontese, cosa vedere.

 

Siamo partiti il sabato mattina con ritorno la domenica sera con due bimbi di 8 e 10 anni.
Il sabato di mattino abbiamo iniziato il nostro mini tour visitando il Ricetto di Candelo nel biellese. Una piacevole passeggiata fra questa piccola fortificazione collettiva del 300 che in passato serviva per conservare e difendere il vino e le granaglie dei suoi abitanti.

Piccole rue lastricate di pietre del fiume si snodano intorno alle cinte murarie. Purtroppo abbiamo trovato brutto tempo e pochi negozi e taverne aperte, ma questo luogo sospeso in un tempo passato merita una visita. Sosta da fare nella panetteria di Piazza Castello per gustare i loro deliziosi baci di dama.

Compriamo per il pranzo una pizza d’asporto e via verso il Lago Maggiore dove ci attende il nostro campeggio a Baveno. La pioggia non ci dà tregua, ma abbiamo troppa voglia di uscire ed armati di ombrelli ci dirigiamo verso il Lago di Mergozzo, 15 minuti di auto da Baveno.
Il paese di Mergozzo è molto carino, con un piccolo centro fatto di viuzze in pietra e pieno di azalee e glicine in fiore, al centro della piazza anche un antico olmo di ben 500 anni. Il Lago di Mergozzo è molto pulito e balneabile e il lungolago è piacevole anche sotto la pioggia.

La domenica finalmente un bel sole si affaccia dal nostro finestrino.
Facciamo subito una bella passeggiata sul lungolago di Baveno e visitiamo la chiesa romanica del XII secolo e il battistero vicino al Museo Granum.

Riprendiamo il nostro Smeraldino perché ci attende la visita a Parco Pallavicino a Stresa.
Abbiamo fatto i biglietti già on line da casa, così entriamo nel parco in pochi secondi e in sicurezza. Parco Pallavicino è un parco di ben 18 ettari affacciato sul Lago Maggiore a Stresa in Piemonte.
Il parco è entrato dal 2017 nel circuito delle Terre Borromeo, è caratterizzato da viali fioriti, statue, aiuole, alberi secolari, uno stupendo giardino botanico e una fattoria con oltre 50 specie di animali. Lago Maggiore

Caprette, daini, pecore e lama circolano liberi nella zona della fattoria a pochi passi dai visitatori. In questo periodo la fioritura di azalee, rododendri, tulipani e glicini è eccezionale, la vista poi sul lago e su Villa Pallavicino mette la cornice ad un luogo veramente bello e rilassante.


Continuiamo la giornata camminando per Stresa, ammirando dalla terra ferma le isole Borromee che in questo mini tour abbiamo saltato perché già visite in altri viaggi.

Le isole sul Lago Maggiore visitabile sono tre: Isola Madre, Isola dei Pescatori e Isola Bella, ognuna con le sue peculiarità e bellezze.

  • Isola Madre è la più grande isola del verbano ha un giardino all’inglese ricco di una flora esotica e unica ed un palazzo della famiglia Borromeo dallo stile intimo e famigliare.
  • Isola Bella, la più conosciuta delle Isole Borromee, con il suo fantastico palazzo e giardino barocco incastonati nel piccolo borgo un tempo abitato dai pescatori.
  • Isola dei Pescatori ospita un piccolo borgo fatto di stretti vicoli tutt’ora abitato, la particolarità sono le case a due piani con lunghi balconi per essiccare il pesce. Qui troverete locali tipici dove mangiare.

Da Stresa parte anche la funivia che conduce al Mottarone, ma di questa cima, del suo parco e del fun bob ve ne parleremo presto nel prossimo articolo!

Ultima tappa del nostro weekend è ad Arona per vedere San Carlo Borromeo, una statua di ben 35 mt totali. Statua visitabile internamente seconda solo alla Statua della Libertà (in questo momento si può però solo entrare nel parco).

Info pratiche per una visita al Lago Maggiore

Parco Pallavicino. L’ingresso è a pagamento con sconti per famiglie e la possibilità di risparmiare con l’acquisto cumulativo di più attrazioni del circuito Terre Borromeo. Visitate il sito ufficiale per scegliere la migliore combinazione. Fortemente consigliata la prenotazione on line, triage all’entrata, tanto spazio per fare assolutamente una visita in sicurezza, possibilità di mangiare o fare picnic all’interno delle aree dedicate, bar aperto nell’area del giardino.

Il parcheggio di fronte all’entrata è piccino e si riempie velocemente, noi vi consigliamo di parcheggiare a Stresa e fare due passi sul lungolago per arrivarci.

Isole
I traghetti per le Isole Borromee sono attivi con chioschi aperti nella zona imbarco per l’acquisto dei biglietti. Oltre al traghetto se si intende visitare Isola Bella e Isola Madre occorre comprare il biglietto nel sito Isole Borromee.

Un’altra tappa che potete fare nelle vicinanze è scoprire il Lago d’Orta, che dista circa una mezz’oretta dal Lago Maggiore versante piemontese, per spunti vi mettiamo il link del nostro articolo: Una giornata sul lago d’Orta.

Concludendo è stato un weekend speciale, vissuto al 100%, sempre in sicurezza e con le dovute attenzioni, ma che ci ha lasciato una grande energia e voglia di ripartire!

Rimanete connessi con noi, a presto un’altra chicca sulla zona del Verbano Cusio Ossola: il Mottarone e il fun bob!

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Francesca

 

Marocco con bambini. Itinerario di 8 giorni, costi e consigli

Se ripercorro con gli occhi il nostro viaggio in Marocco la prima cosa che mi torna in mente è il sorriso dei suoi abitanti. La gentilezza, la semplicità e la disponibilità sono le caratteristiche che hanno contraddistinto il nostro on the road per le strade del Marocco.

Il Marocco ci ha proprio sorpresi, dai racconti di altri viaggiatori l’avevamo immaginato proprio diverso, più occidentale, più caotico, è una terra invece ancora molto autentica, ancorata alle sue radici e tradizioni. Abbiamo conosciuto un popolo genuino, cordiale e attento al turista e non assillante come invece viene spesso descritto.

Abbiamo incrociato sul nostro percorso carretti trainati da asini, pecore al pascolo, ammirato le colorate città imperiali con la loro Kasbah e Medina, vissuto a 360 il caos, i profumi e i colori dei souk, ci siamo fatti ammaliare dalla terra rossa che avvicina al deserto e dalle stupende fortezze berbere, ci siamo proprio innamorati del Marocco!

Questo viaggio itinerante in terra marocchina è stato il nostro ultimo viaggio fuori dall’Italia prima della pandemia e del lockdown.

Marocco con bambini

Partiamo dal dirvi che il Marocco è una meta assolutamente adatta anche a bambini, fattibile in fai da te e senza driver o intermediari. Noi ci siamo sentiti sempre sicuri con solo un po’ di attenzione in più a Marrakech.

Rabat

Per la prima volta abbiamo intrapreso un on the road insieme ad un’altra famiglia con bambini, amici che si sono rilevati ottimi compagni di viaggio. Per i nostri bimbi poi avere amici coetanei è stata una bellissima esperienza. Siamo partiti in 8 con 4 bimbi di 9 e 7 anni. Il volo è decollato da Torino con scalo a Fiumicino e arrivo a Casablanca.

Chefchouen

Il tour è durato 8 giorni/7notti e se devo essere sincera 15 giorni sarebbero stati perfetti anche per conoscere la zona del deserto e della costa, ma veniamo al nostro itinerario!

Il nostro itinerario in Marocco con bambini


Siamo partiti da Casablanca, visitando l’imponente e magnifica Moschea di Hassan II, abbiamo continuato addentrandoci verso la Medina, la Kasba degli Oudaïa e i giardini andalusi di Rabat. Abbiamo visitato la città imperiale di Meknes e il vicino sito romano di Volubilis.

Volubilis

Siamo poi saliti verso le montagne, in una zona ancora rurale, poco turistica e decisamente più povera, fino ad arrivare alla splendida Chefchaouen, la famosa città blu, per un’esplosione di indaco, azzurro e cobalto. Io, grande amante del colore azzurro, mi sono innamorata di questa piccola cittadina arroccata!
Siamo poi ripartiti per visitare la nostra terza città imperiale, dopo Meknes e Rabat, la maestosa ed intricata Fes. Di Fes colpisce subito la sua dimensione, i suoi tantissimi viottoli, che sono una bella prova di orientamento, e la sua allegra, ma mai invadente vivacità.

Fes conceria

Concludiamo il nostro tour del Marocco virando verso sud per visitare l’ultima città imperiale: Marrakech la rossa. Dei luoghi visitati sicuramente Marrakech è stata la più caotica, la più turistica e quella che ci ha conquistato di meno. Abbiamo infine intrapreso un’audace toccata e fuga fino a Ouarzazate per visitare la scenografica città fortificata di Ait-Ben-Haddou, caratterizzata da edifici di fango, dal color terra intenso, incastonati fra il fiume e il palmeto. Tanti km, strade tortuose e ore per arrivarci, ma che sono risultate ben spese alla vista di questa bellissima Ksar!

La porta del deserto

Marocco on the road: noleggio auto

Il Marocco è una meta affascinante e facile da visitare con un on the road. Abbiamo noleggiato un’ auto a Casablanca direttamente in aeroporto, il noleggio è abbastanza economico ed è sicuramente il modo più pratico per visitare ogni parte del paese.

Guidare in Marocco è complicato solo nelle grandi città, diciamo che il traffico caotico, la frenesia automobilistica marocchina in certi momenti ti faranno venire un colpo, ma si può fare 🙂 . Le altre tratte, fuori dalle grandi città, invece sono abbastanza deserte e le strade ben tenute. Solo la tratta da Marrakech a Ouarzazate è un cantiere continuo, da quello che si legge, da parecchi anni. Niente di drammatico, solo vi farà rallentare un po’ nel viaggio.

Dove dormire in Marocco con bambini

Abbiamo soggiornato in appartamenti, riad e hotel suddividendo le notti in:

  • 1 notte a Casablanca
  • 1 notte a Meknes
  • 1 notte a Chefchouen
  • 1 notte a Fes
  • 1 notte a Rabat
  • 2 notti a Marrakech

I costi per soggiornare sono veramente per tutte le tasche, si trovano sistemazioni a 4 stelle e ostelli puliti ed economici. Il nostro consiglio è di vivere almeno una volta nel sogno di mille e una notte e di dormire perciò in un Riad. Il Riad è l’antico palazzo tradizionale, riadattato ad albergo, con i suoi caratteristici cortili interni, con le fontane e maioliche colorate, con i giardini e con porte e finestre intagliate.

Marocco

Riad a Meknes

Per dormire 7 notti abbiamo speso circa 400 euro, spesso con colazione inclusa, 2 adulti e 2 bambini. Ecco alcune strutture che abbiamo scelto e che vi consigliamo:

Maison Do a Marrakech, struttura pulita e in stile marocchino con piccola piscina sul tetto, a pochi passi da piazza Djeema el Fna

Riad Noujoum a Fes, una struttura molto bella in pieno Souk e vicino alla porta blu

Puerta Azul a Chefchaouen, pochi passi a piedi dalla medina della meravigliosa città blu.

Ryad Bab Bernaine a Meknes, situata vicino ad una porta della medina, la struttura è in tipico stile marocchino, la gestione della struttura famigliare, il figlio gestisce il riad, la mamma un artigianale ristorantino.

Consigli utili per un viaggio in Marocco

  • Noi prima di partire e durante il soggiorno abbiamo preso fermenti lattici, le norme igieniche in alcuni locali non sono le nostre, i problemi gastrointestinali possono verificarsi. Noi vi consigliamo prima di partire di consultare farmacista e medico per portarvi dietro un piccolo kit in caso di necessità (in primis qualcosa per vomito e diarrea).
  • Da provare il tajine, il cous cous e il tè alla menta, i piatti sono abbastanza speziati, ma anche per chi non ama i cibi speziati (tipo me) non sono eccessivi. Si trovano anche piatti italiani come pizza o pasta. Il costo del cibo è parecchio contenuto un piatto di tajine è di circa 4 euro, un piatto di spaghetti meno di 3 euro, couscous sui 4 euro, omelette di formaggio sui 2 euro…
  • A fine febbraio il clima era perfetto, non c’era un caldo eccessivo e di giorno si stava tranquillamente in felpa o maniche corte.
  • Orientarsi nei souk è una bella impresa, soprattutto a Fes e Marrakech, datevi dei punti di riferimento e portatevi dietro il nome dell’alloggio in cui soggiornerete, qualcuno che vi aiuterà, in caso di necessità, lo troverete sicuramente.
  • Per la visita delle città imperiali vi consigliamo di affidarvi ad una guida ufficiale, noi l’abbiamo utilizzata per la visita a Fes ed è stata proprio utile ed interessante. Per noi ha fatto da tramite il proprietario del Riad, spesso le strutture ricettive offrono infatti questa possibilità.
  • Rispettate i imiti di velocità, anche nelle strade deserte, e molta accortezza ai segnali stradali. La polizia marocchina è molto attenta e presente, gli autovelox sono frequenti e posti di blocco diffusi soprattutto nella strada che porta a Chefchouen. Noi e i nostri amici ci siamo presi una multa a testa!
  • Nota dolente l’ immondizia, purtroppo esiste il problema rifiuti. Nelle grandi città, ma anche nelle campagne che portano alle zone del Reef abbiamo trovato molta plastica ed immondizia in giro. Noi viaggiatori possiamo cercare di non portare ulteriore criticità evitando di portare da casa ulteriore plastica.

A breve vi parleremo meglio di ogni singola tappa. Continuate a seguirci!

Francesca

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