Questo giro la scelta di Cuba è stata mia, tempo fa durante un viaggio in Messico avevamo fatto uno scalo di un paio d’ore a L’Avana, e anche se non ci è stato possibile uscire dall’aeroporto, quello che mi son trovata attorno mi aveva affascinata.
Cuba è un’isola che merita di essere visitata tutta e con la calma, cosa che noi non avevamo, i giorni a disposizione erano pochi e abbiamo scelto di passarli all’Avana e al mare, nel punto meno distante, a Varadero.
Prima di partire mi ero letta tanti ma tanti blog, forum, e racconti di viaggi per farmi un’idea di cosa avrei trovato, di cosa avrei avuto bisogno e di come muovermi una volta arrivata.
Prendiamo un taxi e ci facciamo portare al centro de L’Avana, in Calle Lamparilla, dove avevo prenotato una Casa Particular mandando una email direttamente alla struttura. Alla Casa Colonial 1715 ci accoglie una bizzarra famiglia cubana, in una casa verde menta, all’interno coloratissima e piena di piante.
La casa particular è una casa “privata” cubana, una sorta di nostro b&b, l’abbiamo preferita ai vari hotel statali cubani, dal costo molto più alto e dal servizio mediocre. La nostra camera è una tipica sistemazione cubana, spartana, ma coloratissima, con un ventilatore rumorosissimo sul soffitto e un marchingegno per l’aria condizionata. Siamo decisamente a Cuba!!!
Le camere sono tre, più quella dove vivono i proprietari, che passano la giornata nelle sedie a dondolo del salotto; l’atrio, bellissimo e circondato da piante e bandiere di ogni nazionalità, è dove viene servita la prima colazione (camera 35 cuc, colazione 5 cuc a persona).
Partiamo alla scoperta dell’Habana Vieja, giriamo Plaza Vieja, Plaza De Armas, prendiamo un coco Taxi e saliamo a Plaza de la Catedral. Il coco taxi si è rivelato il miglior modo di muoversi per noi: si riesce a vedere tanto, si infila anche nelle vie del centro, è tutto aperto quindi si scattano foto in continuazione, e si ascoltano i racconti dei cubani, perché ognuno vi racconterà un pezzo di storia della sua città. Abbiamo visitato il museo de la Revoluciòn, passeggiato per il Malecòn, il lungomare della città, siamo scesi per il Paseo de Martì (Prado), il Capitolio Nacional, e con un altro cocotaxi abbiamo girato per le altre zone della città: il Centro Habana, Vedado, il Barrio Chino, l’unico quartiere cinese al mondo dove non vivono cinesi…. tranne uno. E poi Plaza de La Revoluciòn, dove la figura del Che e di Cienfuegos sono forse tra le cose più fotografate dai turisti di Cuba.
Abbiamo pranzato in un paladar meraviglioso, un po fuori dal centro, il San Cristobal, bellissimo esteticamente e con cibo cubano delizioso. A Cuba uno dei piatti più famosi è l’aragosta, il pesce in generale è cucinato con burro e aglio ed è buonissimo, trovate riso e fagioli ad accompagnare la maggior parte dei piatti, platano fritto che sognerò per il resto della mia vita e altri piatti generalmente sempre a base di pesce. Non mangio carne ma ne ho vista molto meno nei menù, anche di ristoranti di alto livello.
La nostra idea era di visitare il museo dei sigari Partagas e quello dell’Havana Club, ma il primo era vietato ai minorenni quindi ci siamo accontentati del secondo. Il museo è molto interessante, oltre alla spiegazione di tutto il procedimento per ottenere il rum più famoso al mondo, c’è un plastico bellissimo con un trenino elettrico, un assaggio dei vari tipi di rum e i vari accessori che venivano usati nel tempo. Poco lontano da li, sul lungomare, c’è uno dei mercatini artigianali più grandi della città: si tiene dentro a un vecchio capannone nautico, il caldo è mortale, i negozietti sono tantissimi e vendono tutti più o meno le stesse cose, ma per un giretto alla ricerca di qualche souvenir da portare in Italia vale la pena farci un giro.
Tra una visita e l’altra, a L’Avana, il bello è perdersi per la città, per le vie, per i negozietti e per le librerie, dove il regime si sente un po ovunque. Ogni tanto, per le vie, si notano dei negozi fatiscenti e praticamente vuoti: sono quelli aperti solo ai cubani, dove loro dovrebbero (dovrebbero) trovare il cibo per tutto il mese. Il discorso politico del paese è un argomento complesso, le condizioni in cui vivono tanti di loro sono vergognose. Proprio in questo periodo sono chiamati a raccolta per “creare la nuova costituzione cubana”…una buffonata, a loro dire.
Abbiamo lasciato l’Avana con la promessa di tornarci prima o poi, di ritrovare i suoi colori e i suoi palazzi.
Gli ultimi giorni li abbiamo passati a Varadero, due ore circa dalla capitale: è una lingua di terra sempre nella parte nord dell’isola, con un mare stupendo e poco altro.
Non ho trovato case particular che ci ispirassero quindi ho prenotato un bungalow in una struttura, il Sol Palmeras: il bungalow ci ha permesso di rimanercene per i fatti nostri nonostante l’hotel fosse gigantesco. Il tempo è stato clemente, pioveva solo la sera, un’oretta: ne approfittavamo per andare in città a cercare qualche ristorante per cenare. L’hotel è in realtà un all inclusive, per chi preferisce rimanere a mangiare li. Varadero è un posto solo turistico, c’è poco da vedere ma il mare è favoloso, quindi lo consiglio per chi volesse passare tre giorni in spiaggia, l’acqua è calda e trasparente, nostra figlia ha nuotato tra i banchi di pesci, ha fatto video sott’acqua, e per lei è stata un’esperienza unica.
Tra i ristoranti migliori provati a Varadero, meritano il Varadero60 e il Salsa Suarez: entrambi di alto livello, cibo e cocktail buonissimi.
Informazioni utili su un soggiorno a Cuba
- Visto
Per entrare a Cuba occorre fare il visto prima della partenza, io l’ho fatto tramite QUESTO SITO, Cuba Point, costa 25 euro a persona più le spese di spedizione. Il visto è obbligatorio, viene controllato in aeroporto alla partenza e serve in loco, insieme al passaporto, in caso di controlli.
- Assicurazione sanitaria
Per trovare un’assicurazione sanitaria valida per Cuba è stata una dura gara, Cuba ha in vigore una legge che obbliga chi entra nel paese ad avere un’assicurazione sanitaria, ma riconosciuta dalla loro regolamentazione. Su viaggiare sicuri ho trovato il SITO con l’elenco delle assicurazioni riconosciute ma non è aggiornato e le assicurazioni possono essere sotto altri nomi. Noi alla fine ci siamo affidati a Assiva.