Famiglia tuttofare in viaggio

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Mezzenile e la sua Big Bench

Saliamo questa volta fino a Mezzenile nelle Valli di Lanzo (To) alla scoperta di una nuova Big Bench. Vi abbiamo spesso parlato nel blog del progetto Big Bench Community Project e delle oltre 300 panchine giganti sparse in Italia e in Europa, un progetto nato per valorizzare il territorio e le bellezze che offre.
Il tempo per la scoperta di questa nuova panchina gigante non è stato dalla nostra, in pratica non abbiamo visto nessun panorama🤣 per colpa della tanta nebbia!mezzenile
Per salire sulla Big Bench di Mezzenile occorre arrivare a Mezzenile e poi seguire la strada per il Colle della Dieta, lungo la strada, ad ogni incrocio, troverete le indicazioni per raggiungere la panchina (cartello o freccia rosa). La strada per raggiungere il Colle è la tipica di montagna, stretta e in salita, ma basta andare piano e suonare il clacson nelle curve più a gomito.
Arrivati al Colle a circa 1450 mt c’è un piccolo piazzale per parcheggiare l’auto. Parcheggiate e iniziate la salita a piedi attraverso la porta di ingresso al sentiero fatta di matite rosa. Il sentiero è ripido, ma la salita dura solo 20 minuti. Il percorso non è fattibile con passeggini.
La panchina è di un bel color rosa ciclamino e sicuramente il panorama da lì, sulla valle di Lanzo, deve essere fantastico…ci torneremo un’altra volta😅.

Ponte del diavolo a Lanzo Torinese

Cosa fare nei dintorni di Mezzenile?
• Vedere il Santuario di Sant’Ignazio (occorre verificare l’apertura)
• Passeggiare fino al Ponte del Diavolo di Lanzo Torinese
• Unire la visita della Big Bench di Mezzenile con quella di Lanzo, Monasterolo di Cafasse e/o Levone. Calcolate un’oretta in auto per raggiungere le varie località.
• Assaggiare i tipici dolci della valle, i miei preferiti i torcetti di Lanzo, le paste di meliga e la toma!
• Continuare la scoperta di piccoli paesini della valle di Lanzo. Oltre a Mezzenile, vi sono Cantoira, Ceres, Usseglio, tutti ad una trentina, quarantina di minuti dal Colle.
• Lungo la strada che sale da Mezzenile al Colle vi sono delle aree picnic con tavolini, panche e barbecue perfette in primavera ed estate per una sosta a contatto con la natura.

 

 

 

 

Se vi interessa conoscere altre panchine giganti nel torinese leggete anche l’articolo sulla Big Bench di Monasterolo di Cafasse,  di Locana o della Val Chisone.

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Francesca

 

Cosa vedere a Parigi in 4 giorni

La prima volta che vidi Parigi avevo 9 anni, ci andai con i miei nonni, e per me fu il primo viaggio fuori dall’Italia. Vivido nei miei ricordi c’era quel cielo azzurro spettacolare, quei buffi tetti delle case, che qui in Piemonte non avevo mai visto, la gente che si rilassava seduta in riva alla Senna, i pittori di Montmartre e le crêpes au sucre, che stranamente, da non amante di dolci, adoravo.
Ci tornai altre due volte, più grandicella in gita con il liceo e 15 anni fa con mio marito, ma in ogni visita la sensazione di immergersi in una città di altri tempi, avvolgente e romantica è sempre rimasta uguale.
A luglio ci sono tornata con due viaggiatori speciali, i miei figli, e nei loro sguardi ho rivisto il mio innamoramento per la città della belle époque. É stato anche il primo viaggio da sola con loro fuori dall’Italia e ci è piaciuto così tanto che stiamo già preparando un ritorno per la prossima estate!
Siamo partiti da Torino con il treno Frecciarossa che, in circa 6 ore, ci ha portati alla Gare du Lyon, ho trovato questa soluzione molto pratica, soprattutto viaggiando da sola con i ragazzi.
Treno pulito, posto assegnato e solo 4 fermate separano Torino da Parigi!
Ma veniamo al nostro viaggio!

Cosa vedere a Parigi in 4 giorni?

 

Parigi è la Tour Eiffel, la maestosità dei suoi ponti, l’imponenza dei suoi palazzi, lo splendore del Louvre e del Museo d’Orsay, i piccoli bistrot con le sedie di legno, le crêperie, i parchi pubblici, puliti ed ordinati, pieni di parigini che si rilassano sui suoi prati. Parigi va proprio assaporata…4 giorni sono pochi per conoscerla, ma per innamorartene sono più che sufficienti!

I ragazzi non erano mai stati a Parigi, pertanto ho concordato con loro cosa assolutamente vedere in questo loro primo viaggio nella capitale francese.
La scelta di luoghi da visitare è veramente tanta ed è impossibile anche solo vedere tutte le principali attrazioni in 4 giorni.
Abbiamo perciò scelto alcuni musei e punti di interesse nel centro di Parigi e lasciato per un secondo viaggio attrazioni fuori dalla capitale come Versailles e Disneyland.

1 giorno a Parigi con bambini

Arrivo alla Gare du Lyon nel primo pomeriggio, decidiamo di raggiungere l’hotel a piedi, Google Maps ci dà 20 minuti di passeggiata e ci sembra un buon modo per iniziare ad orientarci nella città. Arrivati all’hotel, tempo di fare il check in e via, prendiamo la metro e scendiamo subito al Louvre. Da qui a piedi abbiamo attraversato il Jardin des Tuileries (a luglio c’era un luna park, perfetto per una sosta con i ragazzi), Place de la Concorde, Jardin des abords du Petit Palais, Champs Elysées. Arrivati fino all’Arco di trionfo, abbiamo fatto le foto di rito, ci siamo diretti verso la Tour Eiffel e poi con la metro siamo tornati all’hotel.

2 giorno a Parigi con bambini

Dopo una bella dormita siamo pronti a ripartire, facciamo colazione in un bar pasticceria davanti al nostro hotel e via si parte prendendo la comoda metropolitana a pochi passi da noi, linea 7 rosa con fermata a Cadet. Ci lasciamo per scelta una passeggiata a piedi per raggiungere Montmartre, il bello di scoprire una nuova città è viversi le sue vie, parchi, vedere i piccoli bistrot e le particolarità delle sue case.

La mattina la dedichiamo completamente alla scoperta del quartiere di Montmartre (Place des Abbesses, muro del Je t’aime, Place Emile Goudeau…), mangiamo un super panino sul colle, tappa al Carrousel Montmartre e via verso Quai de Valmy dove ci aspetta un tour in battello di due ore sulla Senna con la Compagnia Canauxrama. Rispetto il classico Batteaux Mouche ha la particolarità di fare un pezzo di crociera sul Canal Martin con il passaggio delle chiuse e una parte sotterranea sotto Place de la Bastille prima di arrivare sulla Senna.

Il giro sul battello termina vicino a Notre Dame e ne approfittiamo per fare un giretto sull’Ile de France. Notre Dame è ancora non visitabile dopo il devastante incendio di alcuni anni fa, ma la sua imponenza si percepisce anche sotto le impalcature!

Finiamo la nostra giornata con una cena nel frizzante Quartiere latino.

3 giorno a Parigi con bambini

Oggi ci aspetta una giornata immersiva nella storia e nell’arte. Prendiamo la solita metro 7 e scendiamo a Pont Marie, prossima tappa la Sainte Chapelle! Spettacolare, le sue vetrate sono superlative, a pochi passi poi visitiamo la Conciergerie. Molto carino il tour che, grazie a tablet interattivi, permette ai ragazzi di fare una particolare caccia al tesoro ricca di tantissime informazioni. Pranzo veloce vista Senna e via, ci aspetta una full immersion al Louvre. Dopo 4 ore al Louvre, dopo siamo riusciti a vedere le principali opere, ci dirigiamo per un po’ di riposo ai Jardin du Luxembourg e da qui all’hotel. Stanchi ceniamo in un piccolo bistrot proprio attaccato all’hotel.

4 giorno a Parigi con bambini

Abbiamo il treno per il rientro nel pomeriggio, decidiamo di girovagare per Parigi scoprendo il Quartiere di Maras, metro 5 fermata Bastille, attraversiamo Place de la Bastille e ci dirigiamo verso Place Des Vosges. Qui visitiamo gratuitamente la Maison du Victor Hugo e poi continuiamo a camminare fino ad arrivare al Centre Pompidou. Salita gratuita per vedere Parigi dall’alto ed è giunta l’ora di tornare in hotel a prendere le valigie.
Parigi con bambini

Consigli per visitare Parigi con bambini in 4 giorni

Parigi non è proprio una città economica, cibo e hotel possono essere una spesa abbastanza importante del viaggio.

Noi abbiamo scelto un hotel Grand hotel des Gobelins, un po’ defilato rispetto ai più importanti monumenti parigini, ma assolutamente comodo per muoversi in tutta la città avendo la metro a pochi passi a piedi. Perciò primo consiglio, scegliete un hotel vicino alla metro! Per il cibo alternate pasti ai piccoli bistrot con i chioschetti che vendono mega baguettes e crêpes. Comprate nei supermercati acqua o nei locali chiedete sempre une caraffe d’eau che è gratuita.

Per la metro se state dal lunedì alla domenica e avete intenzione di prendere la RER vi conviene fare la metro Navigo, la potete fare alla prima fermata della metro (occorre una fototessera), se invece prevedete di rimanere in città e fare pochi giri in metro valutate il carnet da 10 biglietti.

Bonne voyage

Francesca

Nel blog trovate un altro articolo su Parigi con ulteriori consigli: Parigi, itinerario di 4 giorni.

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Weekend con bambini in Piemonte in van.

A pochi km da casa si trovano spesso luoghi stupendi. Complice un meteo non troppo accattivante, abbiamo deciso di partire, con il nostro Smeraldino, per due giorni di viaggio itinerante nel nostro Piemonte.
Direzione cuneese!
 Abbiamo cercato musei e castelli, vicini fra di loro, che permettessero, in caso di sole, di trascorrere anche dei momenti all’aria aperta.
Weekend con bambini in Piemonte in van
Day 1

Siamo partiti dalla provincia di Torino e nel giro di un’oretta siamo arrivati alla nostra prima tappa. Il Museo ferroviario piemontese di Savigliano. Una vera piacevole sorpresa. Prezzo del biglietto veramente irrisorio, 5€ adulti, 3€ bambini.

Il museo ha una parte interna, con modellini, oggetti inerenti le ferrovie e piste dei trenini, ed una esterna con varie tipologie di locomotive. Le visite sono guidate condotte da volontari e durano un’ora e mezza abbondante. La nostra guida era veramente molto preparata e capace di interessare chiunque con le sue tante spiegazioni. Per maggiori informazioni su questa visita leggete il nostro articolo dedicato.

Seconda tappa della giornata il Castello della Manta, un incantevole castello gestito dal Fai. Noi abbiamo fatto la visita guidata delle 14, la visita dura circa un’ora.
Tra gli interni spicca il salone baronale con i suoi affreschi, veramente stupendo, ma tutto l’insieme, il castello con la sua sua storia, i giardini con molte piante secolari, la chiesa adiacente con affreschi del ‘400,  merita una visita.
Nel tardo pomeriggio ci dirigiamo infine verso la Riserva Naturale Ciciu del Villar a Villar San Costanzo. Una riserva veramente particolare caratterizzata da formazioni geologiche antichissime somiglianti a giganteschi funghi.
L’ingresso costa 3€ adulti, bimbo sotto i 12 gratis, esistono due percorsi: uno di circa trenta minuti e uno di due ore. Per vedere la maggior parte dei ciciu basta fare anche il percorso più corto. Lungo il percorso pannelli illustrativi sulle caratteristiche della zona.
Prima della biglietteria c’è un ampio parcheggio, un bar e appena entrati nella riserva trovate zone attrezzate per picnic, con tavoli e panche e barbecue. 
Usciti dalla riserva ci siamo diretti verso Cherasco, dove passeremo la notte.
A Cherasco, c’è un’area sosta gratuita per camper/van con carico/scarico e alcuni allacci per la corrente, è nel grande parcheggio dietro ai carabinieri.
Weekend con bambini in Piemonte in van
Day 2…ci spostiamo nelle LanghePartenza di buon mattino e via verso Barolo. Prima tappa visita al Museo Wimu che si trova all’interno del Castello comunale Falletti.
Il Museo del Vino di Barolo è un viaggio alla scoperta del vino, ma anche delle tradizioni, della storia e delle figure di spicco della zona. Noi abbiamo preso insieme al biglietto d’ingresso anche l’audioguida, 3€ aggiuntivi.
Tutta la zona intorno a Barolo ruota intorno alla terra: vigneti, osterie, cantine per degustazioni, c’è veramente l’imbarazzo della scelta!
Dopo un pranzo in una trattoria di Barolo partiamo verso Grinziate Cavour. Qui ci aspetta la visita del suo castello.
Il castello è veramente maestoso e dalla sua sommità in cima alla collina si gode di una vista a 360° sui vigneti circostanti. Dentro il Castello si trova il Museo delle Langhe che racconta il territorio, con le sue coltivazioni, la vita rurale, la stretta connessione tra natura, cultura e tradizioni. Vi è anche una parte dedicata allo statista piemontese Camillo Benso.Piemonte
Se dall’esterno il castello è veramente bello e la zona circostante piacevole, l’interno sinceramente non ci ha particolarmente colpiti.
Noi abbiamo scelto la visita guidata, ma il castello è ricco di pannelli illustrativi e sinceramente poteva essere sufficiente. L’ entrata al castello, comprensiva di visita guidata per 4 persone (2 adulti e 2 bambini), è costata 36€.
Dopo esserci rilassati nel giardino del castello si riparte per casa, pronti per una nuova avventura!
Noi abbiamo esplorato questo angolo di Piemonte con il nostro Smeraldino, un’ottima soluzione per vivere il territorio in assoluta libertà,  senza orari da rispettare ed ottimizzando così i tempi.
Se anche a te stuzzica il pensiero di provare a noleggiare un camper, ti consiglio di dare un’occhiata al sito di GoBoony, una piattaforma olandese che permette di noleggiare camper fra privati in Italia e in Europa.
Sul sito di GoBoony troverai varie tipologie di proposte, dai van ai camper mansardati, costi e informazioni varie.
Noi non l’abbiamo mai utilizzato, ma lo stiamo consultando perché abbiamo in mente alcuni progetti futuri che prevedono un mezzo attrezzato per viaggiare anche d’inverno.
Fateci sapere se avete utilizzato GoBoony!
Per altri consigli di viaggio in Piemonte consulta la nostra area dedicata.
Al prossimo viaggio!
Paolo

Lago d’Arpy con bambini

Con le belle giornate estive è bello programmare una gita rilassante in montagna. Oggi vi portiamo in Valle d’Aosta alla scoperta del Lago d’Arpy.
Il lago d’Arpy è un verde lago alpino dalle acque cristalline, si trova a circa 2100 mt slm ed offre un panorama privilegiato sul Massiccio del Monte Bianco.
Come raggiungere il lago d’Arpy
Bisogna arrivare fino a Morgex e dal paesino prendere la direzione verso Colle San Carlo (30 minuti di auto).
Arrivati vicino al Lago d’ Arpy avete due opzioni:
📌 lasciare l’auto ad Arpy e incamminarvi lungo il sentiero 14, il sentiero si snoda lungo il bosco e il torrente, il dislivello è di circa 400 mt con tratti a volte un po’ scoscesi e ripidi. Tempo di percorrenza segnato 1h e 15, noi con bimbi ci abbiamo messo 2 orette.
📌lasciare l’auto all’hotel Genzianella e percorrere l’ampio sentiero numero 15 per circa un’oretta, 100 mt dislivello. Il sentiero 15 è adatto anche a camminatori inesperti. La camminata è piacevole e in parte all’ombra.lago d'Arpy
Arrivati al lago vi troverete uno stupendo specchio d’acqua circondato dalle montagne e dai verdi prati. La zona è perfetta per un pic-nic a bordo lago o all’ombra dei pini e larici, portatevi però tutto l’occorrente perché non vi sono punti acqua o ristoro.
Ci si può se no fermarsi a mangiare o prendere dei panini al bar Genzianella, da dove parte il sentiero 15, noi lì abbiamo fatto un’abbondante merenda al ritorno!Lago d'Arpylago d'Arpy
Soliti consigli per raggiungere questo laghetto montano: scarpe adeguate, felpa e acqua.
Con i bambini prima di salire al lago d’ Arpy potete fare una sosta a Morgex al Parco della lettura, un’area verde con giochi per bambini e panchine per leggere.
Francesca
Se cercate altri spunti sulla Valle d’Aosta non perdete il nostro articolo: Sul dove fare rafting, quali castelli visitare e la salita sul Monte Bianco.
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Montagna con bambini in Piemonte: Rifugio Pontese

Una bella gita in montagna è un ottimo modo per respirare aria fresca, rilassarsi e rigenerarsi dalla frenesia della quotidianità.
Ci piace camminare, scarpinare in montagna per raggiungere luoghi unici, trovare però mete facilmente raggiungibili anche con i bambini non sempre è facile.
Ne abbiamo però scovata una, non troppo distante da Torino, che richiede un pochino di attenzione lungo il sentiero, ci sono certi punti un po’ esposti, ma che offre un panorama superlativo in cima.
Oggi vi portiamo al Rifugio Pontese situato a 2200 mt nel vallone di Piantonetto in provincia di Torino.
Per raggiungere il rifugio occorre prendere la SP460 da Cuorgnè e seguire le indicazioni per Piantonetto, appena fuori Rosone troverete, sulla destra, la strada al Lago di Taleggio,  prendetela e continuate fino al parcheggio della diga di Teleccio a 1917 mt.
La strada per arrivare alla diga è la tipica strada stretta di montagna, molto stretta, occorre attenzione.
Arrivati al parcheggio incamminatevi a piedi verso il sentiero che costeggia il lago Teleccio e iniziate la salita, abbastanza ripida, verso il Rifugio Pontese.
Con i bimbi ci vuole un’ora abbondante e un poco di attenzione visto che il sentiero è fra le rocce e in alcune parti esposto, è una camminata con i bambini già un po’ impegnativa dove occorre sicuramente abbigliamento adeguato, scarpe da trekking, una certa abitudine a camminare su sentieri di montagna ed un’età dove prestino ascolto alle raccomandazioni date.
Il panorama dall’alto ripaga sicuramente la fatica per arrivarci. Intorno al Rifugio un vasto pianoro roccioso con tante marmotte a farvi compagnia. Considerate che siete già nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, versante piemontese.
In cima potrete mangiare qualcosa al Rifugio (aperto in primavera o estate) o pranzare al sacco, il rifugio offre anche la possibilità di soggiornare.
I laghi in montagna, in questo caso artificiale, hanno un fascino unico, le loro acque azzurre o verdi che rispecchiano le montagne circostanti regalano panorami strepitosi.
Ultimo punto da tenere a mente, quando si parla di passeggiate in montagna in quota occorre sempre essere preparati e informati su dove si sta andando, non si improvvisano i trekking, e sulle condizioni meteo.
Per qualsiasi dubbio sui sentieri da percorrere in montagna contattate una guida alpina.
Francesca
Sempre all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso trovate un altro lago artificiale assolutamente da visitare, a cui io sono particolarmente legata e che dopo un anno di grave siccità é tornato al massimo del suo splendore: il lago di Ceresole Reale.
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Scopriamo il canavese con Levone e la sua Big Bench

Vicino a casa nostra è stata istallata una colorata Big Bench, potevamo non andare a scoprirla? Certo che no!

La panchina gigante del circuito Big Bench Community Project di cui vi vogliamo parlare oggi si trova in Canavese, per la precisione, a Levone, un piccolo comune situato a circa 45 minuti da Torino.

⚜Come raggiungere la panchina gigante di Levone?


Per raggiungere la Big Bench rosa ciclamino di Levone bisogna fare una passeggiata di una ventina di minuti. vi consigliamo di parcheggiare l’auto vicino al campetto sportivo del paese ed incamminarvi a piedi.
La strada per arrivarci è ben segnalata da indicazioni rosa lungo il percorso, si entra nel paese per poi intraprendere alla fine della strada asfaltata un sentiero di terra e pietre.
Il sentiero è leggermente in salita, fattibile comunque anche con bambini piccoli, ma non adatto ai passeggini.
La nuova panchina domina dall’alto il piccolo paesino, bella la vista e tranquilla la posizione, è circondata da un vigneto stupendamente colorato nel periodo autunnale.

La zona intorno alla Big Bench è inoltre carina da visitare, soprattutto se siete alla ricerca di una giornata di relax immersi nella natura. Troverete infatti piccoli paesini circondati dal verde, boschi, sentieri da percorrere e tante, ma poco conosciute, chiesette da scoprire.

⚜Alcuni suggerimenti per una visita nei dintorni della big bench di Levone:

🍁Da Levone dopo la visita alla Big Bench, si può fare una bella passeggiata fino alla chiesa diroccata di Santa Rita💒

♦ Oppure visitare la cantina Le Masche, che propone visite guidate al vigneto e alla cantina e una degustazione dei loro vini.

 

🍂Si può visitare il castello diroccato 🏰 nel vicino comune di Rocca Canavese, la chiesa sconsacrata di Santa Croce, con affreschi tardo medievali (la chiesa è solitamente chiusa, per una eventuale visita contattate gli amici di Santa Croce), e le tantissime chiesette delle sue borgate.
🍂Oppure sempre a Rocca intraprendere una bella camminata di circa un’ora da Case Pagliero fino alla Cappella della Madonna della Neve.
La passeggiata per arrivarci è immersa in un bosco di castagni, betulle e querce, in cima al monte troverete tavoli con panchine e tanti altri sentieri, compresa anche la possibilità di scendere a Levone oppure di continuare il sentiero fino alla cappella del Bandito o ancora continuare fino al Mulino di Val a Forno Canavese.
La cappella della Madonna della Neve fu edificata sul monte Sapenga nel 1673 ed è di proprietà dei comuni di Rocca, Levone e Forno, dall’alto si gode di una bellissima vista sulla vallata e sulle montagne.

Scoprire la nuova big bench di Levone è anche scoprire un territorio genuino ricco di sentieri immersi nel verde e con piccole chicche da conoscere. Un turismo sostenibile, rurale da valorizzare!

Francesca

Se siete alla ricerca di altre Big Bench nel torinese non perdetevi la Big Bench di Monasterolo di Cafasse o quella di Locana

Visita a Mantova e dintorni in un weekend

Patrimonio mondiale UNESCO, città d’arte, città di uomini illustri, Mantova rappresenta l’essenza del periodo rinascimentale italiano.
Se hai in mente di visitare una città ricca di storia, a misura d’uomo, con nelle vicinanze chicche da scoprire allora sei nel posto giusto!
Per scoprire l’arte e la storia di questa incantevole città vi consigliamo di trascorrerci almeno due giorni. Noi oltre alla visita di Mantova abbiamo aggiunto una tappa nel piacentino per visitare un caseificio del parmigiano reggiano e un caratteristico borgo medioevale della zona, Castell’Arquato. Lo zona di Mantova si presta poi molto bene ad una visita anche a Modena con le sue acetaie o nel vicino veneto con Valeggio sul Mincio e lo stupendo Parco Sigurtà.

Ma torniamo a Mantova e cosa visitare in due giorni!

Primo giorno

Abbiamo iniziato il nostro tour alla scoperta di Mantova percorrendo a piedi le principali vie e pizze della città, abbiamo poi visitato:

Palazzo Ducale, Castello di San Giorgio e il Museo archeologico. Residenza ufficiale dei Signori di Mantova, i Gonzaga, il complesso custodisce splendidi tesori: la sala del Pisanello, la Camera degli Sposi, decorata da Andrea Mantegna, l’appartamento di Troia e gli amanti (scheletri del Neolitico). Ingesso gratuito con la Mantova Card, supplemento di 5.50 se si vuole aggiungere la visita alla Camera degli sposi.
Palazzo della Ragione e torre dell’orologio che ospita nei suoi piani il museo dell’orologio e all’ultimo piano si può godere di una bella vista di Mantova dall’alto. Ingesso gratuito con Mantova Card, torre non accessibile con passeggini.
Piazza delle erbe con i suoi ristoranti, le sue botteghe ed edifici storici.
Teatro scientifico Bibiena, un piccolo gioiello che ospitò un certo Amadeus Mozart. Ingresso gratuito con Mantova Card.
Rotonda di San Lorenzo è la chiesa più antica della città, a pianta circolare, si trova circa un metro e mezzo sotto il livello della piazza. Ingresso con offerta libera.

Verso sera poi ci siamo diretti a Grazie di Curtatone. Qui troverete un particolare santuario con statue alle pareti molto particolari e un coccodrillo imbalsamato sul soffitto. Inoltre da qui partono escursioni sul fiume con i barcaioli del Mincio. Noi abbiamo fatto il giro di un’ora al costo di 12€ a persona (sconto di un’euro con la Mantova Card). Tour rilassante, bello ed interessante! In estate il fiume è famoso per la comparsa dei fiori di loto, molto belli da vedere, non troppo positivi per l’ecosistema del luogo.

Secondo giorno

Il nostro tour continua con la visita di:

Palazzo d’Arco, visita guidata di circa un’ora del Palazzo, si possono ammirare gli ambienti arredati, il giardino e l’interessante stanza dello zodiaco, recentemente restaurata. Ingresso gratuito con Mantova Card (bambini sotto i 12 anni, che non hanno la Mantova card, pagano 2€).
Palazzo Te, un vasto complesso, da segnalare la stupenda sala dei giganti, la camera di Amore e Psiche, la sala dei cavalli e il giardino segreto.

°Basilica di Sant’Andrea, custodisce nella sua cripta i vasi con il sangue raccolto ai piedi della Croce di Cristo e la tomba del Mantegna. Interessante la visita guidata alla cripta con il racconto della reliquia di Cristo e dei suoi affreschi. Ingresso gratuito.

Consigli utili per una visita a Mantova :

Per visitare la città conviene fare la Mantova Card, costa 20 €, 8 per i ragazzi dai 12 ai 17 anni, gratuita sotto i 10 anni, è valida per 72 ore dalla prima visita e permette l’accesso gratuito alle principali attrazioni. Sotto i 12 anni la maggior parte delle attrazioni è gratuita. Conviene farla on line, ricordatevi solo di prenotare la Camera degli sposi dal sito di Palazzo Ducale, il biglietto ha un supplemento di 5,50 che però si può pagare on line evitando la coda in biglietteria. Per chi ha la Mantova Card si possono prenotare le visite a Palazzo Te e Palazzo Arco telefonicamente.Mantova
Fra le prelibatezze culinarie da provare: la torta sbrisolona e delle rose, la mostarda e le molte varietà di tortelli.
Se siete in camper vi consigliamo area camper a Grazie di Curtatone, 15€ per 24 h. servizi compresi, da qui parte una comoda ciclabile per Mantova e durante il periodo di maggiore afflusso vi è anche una navetta a pagamento che vi porta a Mantova al bisogno (2,50 a tratta).

Se alla visita a Mantova volete aggiungere una tappa nel vicino Veneto vi consigliamo questo articolo: Il Parco Sigurtà con bambini

Per consigli chiedete pure nei commenti!

Francesca

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Forte di Fenestrelle in Piemonte

La nostra visita al Forte di Fenestrelle è stato un tuffo nella storia, nell’ingegno e nella bellezza.

In Val Chisone, a circa 50 km da Torino, si trova una bellissima fortezza, il Forte di Fenestrelle, una fortificazione alpina immensa, la più grande d’Europa, soprannominata non per niente “la Grande Muraglia Piemontese”.

Il Forte di Fenestrelle è un’opera di sbarramento veramente sensazionale, è un insieme di più forti, magazzini, polveriere, uniti insieme da una scala coperta con ben 4000 gradini, che risale il crinale della montagna, e una scala esterna, detta scala reale, composta da 3000 gradini. Arrivando dalla statale si inizia ad intravedere la sua maestosità: il forte si sviluppa per 3 km sul costone della montagna percorrendo ben 635 mt di dislivello.

Il Forte di Fenestrelle offre la possibilità di 3 tour guidati condotti da un gruppo di volontari veramente preparati, competenti e simpaticissimi, noi abbiamo avuto la fortuna di farlo con il signor Mario, strepitoso, le tre ore insieme a lui sono volate!
Per noi era la seconda volta al Forte, la prima volta avevamo fatto la Visita Breve, visto che ai tempi i bambini erano piccini. Questa tipologia di visita dura di circa un’ora, l’orario è o alle 10 o alle 14,30 (15,00 in estate), si visita il Forte San Carlo, le sue cucine e la cisterna d’acqua, il Museo del 3° Reggimento Alpini e l’ingresso della scala coperta che porta al Forte dei tre denti. Si può tranquillamente fare anche in caso di pioggia o neve, per bimbi molto piccoli meglio un marsupio.
Questa volta abbiamo invece fatto il tour un viaggio affascinante dentro le Mura della durata di circa 3 ore/ 3 ore e mezza, partenza alle 10 e alle 14.30 (15 in estate), si visitano il Forte San Carlo con i suoi palazzi e sotterranei, il Forte tre Denti, le casematte e la Garitta del Diavolo. Si percorre una parte dei 4000 gradini della scala coperta e parte della scala reale fino a quota 1400 mt.
Infine vi è la Passeggiata Reale della durata di circa 7 ore, partenza al mattino alle 9 e ritorno verso le 16, si visita l’intera fortificazione e si percorre tutta la scala reale e si sale fino a quota 1800 mt. Un percorso molto suggestivo che richiede però un minimo di preparazione atletica, abbigliamento da montagna e trekking, pranzo al sacco. Ci siamo ripromessi di farla a fine giugno, luglio, il periodo migliore per clima e temperature.
Costi e consigli per una visita al Forte di Fenestrelle

I costi della visita variano a seconda del tour scelto, i bimbi fino a 6 anni non pagano, vi è anche un biglietto famiglia per risparmiare qualcosa. Ricordatevi di portare contanti (non c’è il bancomat), quando arriverete in cassa verrete smistati nei vari gruppi in partenza (ce n’è più di uno).
Oltre alla visita guidata, si può visitare la mostra degli animali del Governatore, nel palazzo appunto del Governatore, al costo di 2 euro.

Per bimbi piccoli è consigliato marsupio o zaino, non è possibile usare il passeggino. Essendo il Forte in montagna, consigliamo un abbigliamento comodo e caldo e a strati in estate.

La prenotazione per visitare il Forte è obbligatoria e si può fare al n. 012183600, la fortezza è aperta da settembre a giugno dalle 10-17, tranne martedì e mercoledì. Luglio ed Agosto 10-18. Consultate per maggiori info il sito

I cani sono ammessi.

Dove mangiare al Forte di Fenestrelle

All’interno del Forte vi è un ristorante, noi abbiamo però deciso di mangiare nel piccolo comune di Fenestrelle al Taja e Gusta, locale accogliente, personale gentile ed ottima cucina piemontese, ma non solo.

Cosa vedere nei dintorni del Forte di Fenestrelle

Da abbinare ad una visita al Forte vi è la scoperta dei suggestivi borghi alpini a pochi km del Forte, primo fra tutti Usseaux con le sue viuzze, i murales e la vista sulla valle.Forte di fenestrelle

Ma vi avevamo già raccontato di questa bellissima valle nell’articolo Alla scoperta della Val Chisone .

Francesca

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Montagna con bambini: Pian della Mussa e Big Bench

Che ne dite di una bella camminata in montagna con la scoperta di una Big Bench in quota?!

Siamo in Piemonte, nel torinese, nelle Valli di Lanzo e ci dirigiamo verso il piccolo comune di Balme che si trova a 1400 mt circa di altitudine e a circa un’ora e mezza scarsa da Torino.

Chi ci segue sa che siamo amanti delle panchine giganti, ci piace unire la conoscenza del territorio (paesaggistica, gastronomica o storica) alla loro ricerca. Per chi non le conosce, la storia di queste panchine colorate e giganti inizia nel 2010 a Clavesana (Cn) dall’idea di Chris Bangle come installazione affacciata al paesaggio visitabile da chiunque. Dalla grande panchina di Chris Bangle inizia il progetto Big Bench Community Projet che sostiene le comunità locali e il turismo nelle zone in cui si installano le Big Bench. Nel corso degli anni il progetto si diffonde sul territorio italiano, ma anche europeo e siamo ormai giunti a più di 200 Big Bench.

Ma torniamo alla nostra gita a Pian della Mussa.

Per arrivare a Balme abbiamo percorso la SP1 che attraversa vari comuni delle valli di Lanzo. Giunti a Balme abbiamo parcheggiato l’auto e da lì iniziato la nostra camminata verso Pian della Mussa.

Nel periodo di marzo, quando siamo andati noi, la strada asfaltata era ancora chiusa, di solito riapre a fine aprile-maggio. Avevamo perciò due opzioni: o seguire la strada principale asfaltata, pulita e spaziosa, oppure prendere il sentiero, a sinistra del torrente, nel bosco.
Noi abbiamo optato con i bimbi per la strada asfaltata, un’ora abbondante di camminata, tranquilla immersa nel silenzio, questo soprattutto perché nel periodo invernale o ad inizio primavera sul sentiero è possibile trovare ancora neve ghiacciata e occorrono pertanto ramponi, le semplici scarpe da trekking non sono sufficienti.
Giunti al pianoro di Pian della Mussa troverete sulla sinistra una bella Big Bench verde, a 1775 mt circa slm, dalla quale si gode di un bellissimo panorama sulla valle e a pochi passi un agriturismo, La Masinà, dove potrete fermarvi per deliziare il palato.
Noi abbiamo mangiato qui cibo buonissimo, tipici prodotti piemontesi, speso il giusto (80 € circa in 4, con antipasti, primo, dolce e caffè) e siamo stati coccolati dalla gentilezza e attenzione del personale. Se volete pranzare qui vi consigliamo di prenotare. Nell’agriturismo è possibile anche timbrare il passaporto della Big Bench.
Dall’agriturismo è possibile continuare la strada a piedi fino al Rifugio Città di Ciriè a 1850 mt.
In estate Pian della Mussa è raggiungibile anche in auto, il parcheggio è a pagamento, 3€ per le macchine e 5€ per i camper, il vasto pianoro permette a tutti di viversi la montagna in tranquillità e cimentarsi in piacevoli passeggiate.
La strada che porta a Balme e Pian della Mussa è quella tipica di alta montagna, con qualche tornante, più stretta in alcuni punti, ma fattibile per tutti.Pian della Mussa

In estate portatevi una bella coperta e rilassatevi sul pianoro, lo spazio per rilassarvi e godere del luogo è veramente tanto.

Francesca

Se volete conoscere altre Big Bench in quota, leggete l’articolo su Piamprato in Val Soana o Locana.

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Liguria con bambini: Camogli e Abbazia di San Fruttuoso

Complice il lunedì a casa dei bimbi per il Carnevale, abbiamo deciso di trascorrere due giornate al mare.
Siamo partiti con il nostro Smeraldino verso la Liguria di Levante, direzione Camogli (Ge).
Abbiamo sostato nel parcheggio di San Rocco di Camogli, questa sarà anche la nostra base anche per la notte. Il parcheggio per il camper costa 15 € per tutto il giorno (8-20) e gratis la notte. Non ci sono servizi, è solo un parcheggio.

Arrivati siamo subito partiti per raggiungere l’Abbazia di San Fruttuoso, il maggiore scopo di questa nostra mini vacanzina.
Vi sono due modi per raggiungere questa meta: via mare, con traghetto in partenza da Camogli, o a piedi tramite vari sentieri.
Noi abbiamo scelto il Trail San Rocco di Camogli-San Fruttuoso via Pietre Strette. È il sentiero più adatto se avete bimbi, meno panoramico, ma più sicuro. Il sentiero da seguire è quello con ⭕. È sinceramente tostino come trail, se intendete fare andata e ritorno sono circa 4 ore di camminata con una bella salita, spacca polpacci, di 50 minuti per tornare a San Rocco. Lungo il percorso aree pic nic con acqua potabile, il sentiero è prevalentemente ombreggiato dentro il bosco.
Una possibile opzione sarebbe fare all’andata il trail e ritorno in traghetto fino a Camogli, poi prendere il sentiero di ben 860 scalini per tornare a San Rocco (opzione comunque meno impegnativa rispetto al trail a/r in giornata). Il biglietto di ritorno verso Camogli si può fare direttamente sul battello, preparatevi però ad una discreta coda.
Arrivati a San Fruttuoso è possibile visitare l’interno dell’abbazia (costo 8 € adulti e 4,5 bimbi, gratis per tesserati Fai), girare per il piccolo borgo e rilassarsi nella sua spiaggia di ciottoli. È un luogo veramente particolare e suggestivo.
La seconda giornata l’abbiamo trascorsa invece sulla spiaggia di Camogli. Abbiamo lasciato il van sempre al parcheggio di San Rocco di Camogli e, per la gioia delle nostre gambe, abbiamo deciso di percorrere il sentiero citato di 861 scalini (in 25 minuti lo si fa tranquillamente, non è particolarmente faticoso). Camogli è una romantica cittadina ligure sul mare, ma arroccata sulla montagna, colpisce per il suo grazioso borgo marino con casette colorate, il porticciolo e il castello. Situata nel golfo Paradiso si trova a pochi km da Genova, è famosa la sua sagra del pesce di maggio.Camogli
✔Cose da fare assolutamente a Camogli?

Comprare la focaccia in una delle tante focaccerie sparse per il paese e gustarla sulla spiaggia…Recco è infatti veramente a pochi passi da qui.
Francesca

Se cercate altri suggerimenti sulla Liguria di Levante non perdetevi il nostro racconto su Sestri Levante e le Cinque Terre.

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Marche con bambini. Grotte di Frasassi, tempio di Valadier e parco avventura

Se siete alla ricerca di un luogo immerso nella natura, particolare e suggestivo, questo articolo fa per voi!
Siamo nelle Marche, all’interno del Parco Naturale Regionale della Gola Rossa e di Frasassi, in provincia di Ancona.
La zona riserva molte piacevoli sorprese:
  • il piccolo borgo arroccato di Genga, che merita una visita
  • il tempio di Valadier. Un tempio costruita all’interno di una grotta per volere di Papa Leone XII
  • Eremo di Santa Maria infra Saxa, a pochi passi dal tempio di Valadier
  • l’Abbazia di San Vittore delle Chiuse
  • un parco avventura, Frasassi Avventura
  • zone pic-nic vicino al torrente alimentato da acque sulfuree
  • un centro termale.

Per una visita tranquilla della zona è sufficiente un weekend, ma anche in una intera giornata si riescono a vedere molte di queste attrazioni precedentemente elencate.

Marche con bambini: Grotte di Frasassi

Siamo rimasti affascinati dal racconto sulla scoperta delle Grotte di Frasassi. Una scoperta nata da un intuito, lanciando un sasso in un buco grande come un volante nella roccia, di un gruppo di giovani, fra i 15 e 24 anni, appassionati di speleologia ed iscritti al Cai di Ancona che decidono di seguire il loro istinto, e calarsi, in più tappe e facendo più prove, in quelle che saranno poi le Grotte. Tutto in autonomia e in gran segreto per qualche mese, si sono proprio goduti la loro scoperta. Una scoperta recente, parliamo dei 1971, che non ha bisogno di tante parole, le Grotte sono magnifiche, da vedere.
La visita è guidata, dura circa un’ora e mezza, e ad orario stabilito di prenotazione.
Per orari e costi visitate il sito delle Grotte di Frasassi.
La biglietteria si trova a circa 1.5km dall’ingresso delle grotte, vi è una comoda navetta gratuita che vi porterà alle grotte. In questa zona troverete un ampio parcheggio dove potrete anche sostare durante la notte con camper o van.
Il percorso visitabile è di circa un km e mezzo, si attraversano grazie a varie passerelle e gradini (no passeggini) le zone più spettacolari delle Grotte di Frasassi. All’interno consigliato un maglioncino anche in estate e assolutamente non toccare niente!
Marche con bambini: Parco Avventura

Il parco avventura si trova vicino all’Abbazia di San Vittore delle Chiuse e al fiume Sentino, a pochi passi a piedi dalle Grotte di Frasassi. Offre varie tipologie di percorsi (facili, medi e difficili) in base all’altezza del bambino. Per completare il percorso indicativamente ci vogliono due orette. Vicino al parco avventura vi è un comodo parcheggio, noi abbiamo infatti parcheggiato qui il nostro van, fatto in mattinata il percorso sugli alberi e all’ora di pranzo visitato le grotte (ritirando precedentemente i biglietti in biglietteria).
Nei pressi del Parco avventura si trova anche uno stabilimento termale.
Marche con bambini: Tempio di Valadier

Il tempio del Valadier è una suggestiva chiesetta ottagonale con cupola fatta erigere nel 1828 da papa Leone XII della Genga, suggestiva perché si trova all’interno di una grotta. Per raggiungerla c’è un sentiero battuto di circa 700 mt prevalentemente in salita, soprattutto all’inizio, calcolate circa una mezz’ora per arrivarci. Vicino al tempio si trova l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa, un edificio risalente al 1029 situato in una galleria naturale nella Gola di Frasassi.marche

A differenza di quello scritto in rete non abbiamo trovato chiuso in tarda serata e in loco non abbiamo trovato orari di chiusura per l’accesso. Il sentiero è solo pedonale, occorre pertanto  parcheggiare l’auto nei dintorni del sentiero. In estate vi consigliamo la visita nella prima mattinata o nel tardo pomeriggio, portatevi acqua. Il Tempio si trova a circa 2 km dalle Grotte di Frasassi.

Francesca

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Sacramento, la capitale della California, con bambini

Sacramento, capitale dello Stato della California, si trova  a solo un’oretta e mezza da San Francisco. Noi l’abbiamo visitata in un giorno dal ritorno del nostro road trip fra Stati Uniti e Canada. Avendo solo una giornata disponibile ci siamo concentrate sulla zona Old Town Sacramento. Abbiamo lasciato l’auto in un parcheggio a pagamento vicino all’Old Sacramento Waterfront e da li abbiamo iniziato il nostro tour alla scoperta della vecchia Sacramento.

Sacramento è infatti una città con un ricco centro storico, l’Old Sacramento, un luogo dove è possibile rivivere la corsa all’oro, immergersi nel clima dei saloon di legno dell’Ottocento, grazie ad edifici vittoriani molto ben conservati, fare un tour in battello sul fiume e conoscere la storia della ferrovia del west.

Principali attrazioni di OLD Sacramento

Se avete solo un giorno per visitare Sacramento noi vi consigliamo di restare nella zona dell’Old Sacramento e non perdervi:

Anche per chi non è amante dei treni questo museo vale la pena di esser visitato, è interamente dedicato alle locomotive e alla storia della ferrovia del Nord America.

Il museo si trova nell’area di Old Sacramento al 125 I Street, è aperto tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 17,00, tranne il giorno del Ringraziamento, Natale e Capodanno. Il costo del biglietto è di 12,00 dollari a persona, 6$ dai 6 ai 17 anni, gratuito per i bambini fino a 5 anni.

 All’inizio della visita non saltate il breve filmato introduttivo (poco più di 15 minuti) dove in modo chiaro e ben spiegato viene posto l’accento sullo sviluppo della ferrovia e sull’importanza che questa ebbe sulla crescita della nazione.

All’interno del museo si possono trovare locomotive e vagoni di ogni epoca, ma soprattutto viene posto in primo piano il lavoro dell’uomo, a volte sottovalutato e dimenticato, che ha portato anche con enormi sacrifici a questa evoluzione. Molto suggestiva  è la “Sierra Scene” dove una fedele riproduzione di un cantiere ferroviario ci fa vedere come venne costruito il tratto ferroviario Serra Nevada.

Il museo ospita circa 20 locomotive a vapore, tutte restaurate. E’ possibile salire su molte carrozze, vivere l’esperienza di un vagone postale o sostare nella carrozza ristorante, con la sensazione, data dal dondolio delle carrozze, di stare viaggiando.

Per i più piccoli il museo offre al piano superiore un’area giochi, interamente dedicata al trenino forse più amato dai bambini, il trenino Thomas.

Oltre alle locomotive, carrozze merci e passeggeri, il museo mette a disposizione del visitatore anche una gru, macchine utensili, attrezzature e un camion dei pompieri su rotaie. Ci sono poi alcune chicche da non perdere come una visita alla carrozza ristorante. Al suo interno si possono ammirare porcellane pregiate dell’epoca, è possibile immaginare i passeggeri mentre degustavano cibi deliziosi godendosi il panorama che il viaggio offriva attraversando le campagne.

Ovviamente come in tutti i musei anche in questo troverete un fornitissimo shop dove poter acquistare tantissimi gadget, cappellini, spille, maglie e trenini.

  • Old Sacramento Schoolhouse Museum

Un piccolo museo nella parte storica di Sacramento che permette di conoscere la scuola di metà 800. Tanti dettagli: la campanella, i banchi di legno, le cuffie, le foto dell’epoca, i libri…sembra di fare un salto nella scuola della Casa della Prateria. E’ solo una stanza, ma molto suggestiva, l’ingresso è gratuito.

  • Wells Fargo History Museum

Un piccolo museo gratuito dedicato alla storia dei pionieri, alla caccia all’oro, ai pony express e all’omonima banca per un salto nel selvaggio west.

  • Delta King e Tower Bridge

Lungo le sponde del fiume Sacramento potete inoltre ammirare il Delta King, un antico battello a vapore che fa rivivere le storie di un passato romantico, ora divenuto albergo e lussuoso ristorante. Vedere il Tower Bridge, un ponte di ferro giallo che ha la particolarità di sollevarsi per far transitare le imbarcazioni in navigazione sul fiume Sacramento.Sacramento

Se avanzate tempo vi consigliamo una visita anche allo State Capitol, l’elegante e raffinato edificio in stile neoclassico del xix sec, circondato da un vasto giardino e il Museo dell’automobile.

Sacramento è stata la tappa di uno stupendo on the road fra Stati Uniti e Canada, un viaggio emozionante fra siti storici e natura, ve ne abbiamo già parlato in diversi articoli:

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Francesca

Museo ferroviario piemontese a Savigliano

Approfittando del ponte festivo del 25 aprile abbiamo deciso di rimanere nel nostro Piemonte e visitare il bellissimo museo ferroviario piemontese.
Il museo si trova a Savigliano, in provincia di Cuneo, comodamente raggiungibile da
Torino in circa 50 minuti, gestito dall’associazione museo ferroviario piemontese.Savigliano
Il personale che gestisce il museo è principalmente composto da volontari, appassionati di
treni che riescono a coinvolgere il visitatore in un’esperienza unica. Notizie, curiosità,
aneddoti sconosciuti ai più, fanno di queste guide un patrimonio assolutamente unico ed
indispensabile per la visita del museo.
Il museo ha lo scopo di recuperare, conservare e restaurare tutto il materiale ferroviario
culturalmente interessante.
Il museo ospita treni e carrozze restaurate e da restaurare (il periodo covid ha ovviamente
rallentato i lavori) posizionati su ampi marciapiedi (proprio come in una stazione
ferroviaria) per permettere al visitatore la possibilità di salire su alcune locomotive e carrozze.
Nel piazzale esterno troviamo un’attrazione incredibile, che ai più piccoli visitatori
sicuramente fa tornare alla memoria il noto cartone animato “Trenino Thomas”, una
piattaforma girevole, di 21 metri, degli anni ’20 perfettamente funzionante. Se il tempo lo
permette sicuramente la guida vi farà una dimostrazione di come funziona, lo scopo è
quello di poter spostare locomotive e vagoni smistandoli tramite la rotonda negli spazi
adiacenti. Una dimostrazione veramente interessante!
Come la guida vi farà notare, al museo sono presenti pezzi unici, troviamo locomotive a
vapore, elettriche, diesel, carrozze e carri, non ultima una gru del 1860.
Imponente e unica nel suo genere spicca poi la locomotiva spartineve.
In questa visita “esterna” del museo sembra di tornare indietro nel tempo, e per i più
piccoli una sorpresa: la possibilità di fare un giro su un piccolo treno in miniatura posto
all’esterno del museo.
Particolarmente coinvolgente è poi la possibilità di poter salire su alcune locomotive, mettersi
alla guida e per un attimo sentirsi un guidatore, visitare le carrozze passeggeri, con sedili
in pelle per la prima classe e panchette di legno per la seconda, ristrutturate e
perfettamente conservate nei particolari.
All’interno poi il museo si snoda in 2 saloni principali, nel primo possiamo trovare tutta una
serie di oggetti e attrezzi da lavoro utilizzati sulle linee ferroviarie, nel secondo padiglione
una immensa raccolta di modellini e plastici, il più grande riprende in modo fedele il
funzionamento reale della circolazione dei treni.

In conclusione la visita è assolutamente consigliata, va ricordato che senza il contributo
dei volontari questo non sarebbe possibile, la dedizione che queste persone mettono in
campo fanno si che sia impossibile non innamorarsi di un bel…viaggio in treno.

Info utili sul Museo ferroviario piemontese di Savigliano

Il biglietto costa 5 euro per gli adulti  e 3 per i bambini (4-12 anni), gratuito < di 4 anni, aperti il sabato e la domenica, tempo di visita un’ora e mezza abbondante. Per maggiori informazioni consultate il loro sito. 

Paolo

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Villa Reale di Marlia con bambini. Toscana da scoprire

Complice un lungo weekend nei dintorni di Lucca, in Toscana, abbiamo deciso di trascorrere una giornata all’insegna del relax, della storia e della bellezza visitando una dimora storica con i suoi superlativi giardini: la Villa Reale di Marlia.

Una visita speciale e anche divertente grazie ad un evento tenutosi nella Villa: una caccia al tesoro, con tanto di premio finale, nel parco della dimora. Una mappa e una serie di enigmi da decifrare per scovare i gioielli botanici del Parco.

Adoriamo queste attività che uniscono la possibilità di scoprire luoghi e storia coinvolgendo in modo originale e spensierato i bambini!  In questo caso poi il contesto è perfetto perché ogni angolo del parco della Villa rappresenta già di per se una piacevole ed avventurosa scoperta.

Sinceramente avevo poche informazioni su questa dimora, ma appena varcata la soglia del suo Parco ho subito capito che era un gioiellino da farvi conoscere. Mi sono trovata in un complesso che non ha nulla da invidiare a dimore storiche molto più conosciute ma non altrettanto ben conservate e curate.

Dove si trova la Villa Reale di Marlia e cosa c’è da vedere?

La Villa Reale di Marlia si trova a Capannori vicino a Lucca, nel cuore della Toscana. Considerata una tra le più importanti dimore storiche d’Italia, nel XIX secolo è stata residenza di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e principessa di Lucca e Piombino.

La proprietà circondata da alte mura, si estende su una superficie di 16 ettari e annovera numerosi e raffinati giardini, rarità botaniche ed imponenti palazzi costruiti in epoche differenti.
Il Parco, molto curato, è caratterizzato da varie zone distinte, i lunghi viali, i giardini e le strutture si amalgamano insieme perfettamente. Rimarrete affascinati dal Viale delle Camelie, dal Giardino dei Limoni, adornato da oltre 200 vasi di agrumi, dal Giardino Spagnolo di gusto Decò, dalle fontane, dalle cappelle e dal laghetto che offre una splendida prospettiva della Villa.
Durante la visita da non perdere anche la scoperta delle diverse residenze d’epoca: la Villa Reale, la Villa del Vescovo e l’elegante Palazzina dell’Orologio con la loggia panoramica.
La visita al Parco di Villa Reale regala la possibilità di immergersi in un antichissimo passato, iniziato nel periodo medioevale, passeggiando nei sentieri del Parco è facile immaginare i momenti conviviali di un tempo, fare un tuffo nel passato e ” vedere” aristocratici che passeggiano nei sentieri e carrozze che arrivano lungo i vialoni per un atteso ballo. Direi che la fantasia non mi manca, ma il luogo è veramente così curato e ben tenuto che con un po’ di immaginazione tornerete indietro nel tempo anche voi!Villa reale di Marlia

Informazioni pratiche sulla Villa Reale di Marlia

Il parco è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, Villa Reale e Palazzina dell’orologio sono visitabili dalle 10.30 alle 17.30. Per maggiori informazioni, per conoscere gli eventi speciali che vengono proposti (come la nostra caccia al tesoro) o per acquistare il biglietto visitate il sito ufficiale.

Si può accedere nel parco con passeggini, gran parte dei sentieri sono percorribili, e i cani al guinzaglio sono ammessi.

Nel grande prato della Villa è inoltre possibile sedersi per rilassarsi o fare un pic-nic (portatevi una coperta), all’ interno del parco si trova anche un bar per un break o per fare pranzo con una bella vista sulla Villa.

Cosa colpisce di più di questo luogo? La bellezza e un senso di calma e relax che il suo immenso parco trasmette. Un luogo veramente magico in cui rilassarsi e vivere una giornata all’ insegna di natura, arte e storia.

Da segnare!

Francesca

Cercate altre mete in Toscana? Allora non perdetevi i nostri articoli sul blog: Viaggio in Toscana fra cantine e colline o Toscana e Lazio con bambini: mare, borghi e terme.

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*invited

Locana e la sua Big Bench

Oggi voglio condividere con voi una stupenda passeggiata nel mio Piemonte in una località montana poco conosciuta, Locana, e darvi dei suggerimenti per scoprire una panchina gigante con una vista superlativa sulle montagne e sulla valle. Per la precisione la Big Bench gialla n° 174 presso la Croce del Faggio in frazione Piandemma a Locana, provincia di Torino, a circa un’ora e mezza dal capoluogo piemontese, in Valle d’Orco.

L’abitato di Locana è situato su un ampio fondovalle ed è attraversato dalla SP 460 che porta fino a Ceresole Reale, un’alta meta montana, assolutamente da conoscere, di cui vi avevamo già parlato in questo articolo.


Come raggiungere la Big Bench di Locana?

Occorre arrivare a Locana, risalendo la Valle Orco tramite SP 460, giunti nel paesino, all’altezza circa del parco avventura (vi sono i cartelli), occorre girare a sinistra, passare il ponte sull’Orco e continuare la strada verso Piandemma. Vi sono tanti cartelli con l’indicazione per la panchina che rendono il tragitto semplice da seguire. La strada è quella tipica di montagna, strettina, con curve, dove bisogna fare attenzione e andare piano. Salendo si inizia a vivere la montagna: verdi pascoli, boschi centenari, un cielo sempre più azzurro, vette sempre più vicine, piccole borgate rurali e, se avete fortuna come noi, la possibilità di incrociare anche una famigliola di caprioli.

Arrivati a Piandemma occorre parcheggiare l’auto e incamminarsi a piedi, seguendo la strada segnalata.

La passeggiata per raggiungere la Big Bench è un pochino impegnativa, è prevalentemente in salita, con un paio di salite ripidine, calcolate che partiamo da una altitudine di 1103 mt ed arriviamo a 1400 mt circa. Il tempo indicato dal cartello, di circa 50 minuti per raggiungerla, è abbastanza corretto per tutti, grandi e piccini, con un minimo allenamento. Noi con due bimbi di 9 e 11 anni abbiamo impiegato 55 minuti fermandoci alcuni minuti lungo il percorso.
La strada è in parte asfaltata e in parte sterrata, ampia e fattibile anche in mountain bike.
Troverete la panchina sulla destra con vicino la Croce del Faggio. La panchina è collocata in una posizione veramente stupenda, il panorama che si ha, sedendosi sopra, è come dice mio figlio fighissimo. Si gode di tutta la bellezza della vallata e delle sue montagne in un silenzio rigenerante. Credo sia una delle più belle collocazioni di Big Bench vista da noi.Locana

 

 

 

Consigli utili per una visita a Locana e dintorni

Siamo in montagna perciò abbigliamento consono al contesto. Portatevi acqua, nel tragitto a piedi non ci sono punti ristoro.
A Locana e nei vari paesi a salire troverete diverse trattorie rustiche che servono il tipico cibo piemontese di montagna, da provare la polenta concia o con selvaggina.
È fattibile salire in mattinata alla Big Bench e proseguire successivamente la giornata a Ceresole Reale, farete il pieno di bellezza e relax in una giornata. Da Locana si arriva a Ceresole in circa una quarantina di minuti di auto.

Vi suggerisco anche una chicca poco lontana da Locana. Credo che un po’ nell’immaginario di tutti nell’infanzia ci sia stata la voglia di entrare dentro una cascata. Questa cosa è possibile a Noasca, a circa 10 minuti di auto da Locana.

La cascata di Noasca, ben visibile percorrendo la SP460 che porta a Ceresole Reale, fa un salto di ben 32metri ed è una delle cascate più alte del Piemonte. Ma come fare a entrare dietro la cascata? Partendo dalla piazza di Noasca, passando dietro la chiesetta, vi è un ripido ma ben tenuto sentiero che porta proprio dietro alla cascata, entrando in una sorta di caverna naturale.

Il percorso a piedi dura circa 10 minuti in salita, occorre un po’ di attenzione per l’umidità che rende il terreno scivolo, perciò mi raccomando scarpe chiuse e bimbi per mano (non vi sono protezioni). La sensazione provata nel stare dietro, dentro, una cascata è veramente particolare.

Ultima considerazione si potrebbe unire alla panchina di Locana quella di Valprato Soana (qui la nostra visita) o un’altra nel Canavese, ma a mio parere sarebbe un po’ una sfacchinata, meglio viversi la vallata e tornare in un altro momento.

Francesca

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Tour della Croazia con bambini

Splendide spiagge, mare cristallino e luoghi di interesse storico fanno della Croazia uno stato perfetto per una vacanza in famiglia.

Siamo arrivati in Croazia in auto, partendo dalla Romania,  con due bimbi di 5 e 6 anni, e ci siamo soffermati principalmente su Zara, Dubvronik e Isola di Hvar.

Croazia con bambini: Zara o Zadar.

Zara è una cittadina molto bella e fashion, trovate tutto.
Nella parte vecchia (la più bella) trovate parcheggio zona porto a pagamento o nella parte nuova attraversando un ponte in meno di 5 minuti siete nella zona vecchia. A Zara potete visitare la piazza dei cinque pozzi, costruiti dai veneziani per resistere ai lunghi assedi, la parte più bella sicuramente è a ovest dove ci si raduna per vedere il tramonto del sole nel mare, è uno spettacolo meraviglioso.
Nella stessa area c’è il saluto al sole, è un’installazione sul pavimento dove appena il sole tramonta, grazie a dei led fotovoltaici, il pavimento assume colorazioni diverse. La gente è lì che balla al suono delle chitarre degli artisti di strada. Sempre nella stessa zona c’è l’organo marino ovvero una serie di tubi messi sotto dei gradoni dove l’acqua del mare entra ed esce provocando dei suoni a caso. I suoni del mare appunto.
Le nostre cene le abbiamo fatto presso il ristorante Al pacchero che assolutamente vi straconsiglio.
A Zara abbiamo fatto mare sulle spiagge di:
Zaton: sabbiosa ideale per i bambini e acqua bassissima. Bella e comoda (c’è il parcheggio gratuito, bar e doccia) ma c’è di meglio.

Isola di Vir, è spettacolare già solo arrivarci attraverso il ponte che la lega alla terra ferma. L’isola dista 15km da Zara ed è lunga circa 15km, la si può girare in auto, affittano bici e quad. Le spiagge sono principalmente di sassi, ma se camminate trovate sicuramente un pezzetto con la sabbia (come abbiamo fatto noi). L’isola con le sue spiagge è davvero molto bella ma sono assolutamente necessarie le scarpe da mare.

Croazia con bambini: Dubrovnik

Dubrovnik…meravigliosa, unica! Sbalorditiva! Bellissima Dubrovnik (o Ragusa)!
Siamo partiti da Zadar e arrivati nel pomeriggio dopo 4 ore d’auto.
L’appartamento che abbiamo affittato presso Villa Leoni è a 200mt dalla Porta di Ploce (una delle due porte di entrata alla città, l’altra è Porta Pile entrambe perfettamente conservate) con vista sulle mura e sul mare.

Abbiamo passeggiato per il centro godendoci la vista e giocando a riconoscere alcuni dei set del trono di spade. Cenato alla Trattoria Carmen.
Il giorno seguente abbiamo fatto mare nella spiaggia (sabbia) proprio sotto l’appartamento. Ci si arriva a piedi con meno di 300 gradini.
Poi un’esperienza unica, da vivere o sopravvivere: il giro in kayak! Sicuramente non semplice farsi 8 km in kayak con un bambino ma noi ce l’abbiamo fatta (il mio piccolo di 5 anni ha pagaiato per oltre 4km, una forza! Mentre il mio grande si è goduto lo spettacolo).
8 km di tour partendo, uscendo, da Porta Ploce, fermata per snorkeling in una grotta lungo la costa croata e giro dell’isola di Lokrum.


Impegnativo, ma emozionante vedere le mura dal mare e godere di una vista super del tramonto! Ci siamo affidati a X – Adventure Sea Kayaking Dubrovnik, grande professionalità e responsabilità nel seguire tutti i partecipanti al tour!! Abbiamo visto il tramonto immersi nel silenzio del mare con tutti i colori creati dal sole. Una sensazione che porteremo per sempre nel cuore.
Successivamente siamo saliti in cima al monte alle spalle di Dubrovnik con la funivia Dubrovnik Cable Car
Una montagna ricca di storia: la guerra che nel ’91/’92, per 10 mesi, ha tenuto sotto assedio gli abitanti di Dubrovnik.
In cima si può ammirare tutto lo spettacolo della città (le foto parlano da sole) e sempre in cima c’è un piccolo museo di sole 7 stanze che raccontano con immagini e filmati la storia della guerra finita 30 anni fa. Il museo è all’interno della fortezza che ha difeso la città dagli attacchi serbi mantenendola indipendente.
Cena da Trattoria Carmen (soufflé al cioccolato strepitoso).

 

Abbiamo trascorso l’ultimo giorno a Dubrovnik visitando la città in modi inaspettati.
Abbiamo avuto la fortuna di avere una guida meravigliosa nata e cresciuta in Croazia @Lucijana Leoni. Ci ha accompagnato per la città raccontandomi tanti aneddoti, raccontandoci la guerra vissuta con due bambini piccoli, la fuga a Zagabria, il ritorno e la ricostruzione.
Abbiamo fatto poi il giro sulle mura delle città di Dubrovnik assolutamente da fare, solo così potete ammirare tutta la città dall’alto, ma da vicino (consiglio al mattino presto non alle 12.00 come abbiamo fatto noi da pazzi).
Poi sempre nello stesso giorno abbiamo fatto il tour di Games of thrones, tanti scorci della città per i veri amanti della serie Trono di Spade.

Cena nel ristorante in cui potete trovare il soufflé al cioccolato più buono del mondo Trattoria Carmen.

Croazia con bambini: Isola di Hvar

 

In viaggio da Dubrovnik verso l’isola di Hvar (auto+traghetto senza prenotazione un cu*o incredibile beccare il traghetto). Il viaggio è meraviglioso gli scorci da far mancare il fiato. Arrivati, dopo più di 5 ore, sull’Isola abbiamo visto un tramonto memorabile. Il nostro appartamento è in una zona di Hvar che consiglio moltissimo, in cima alla collina verso ovest dove ogni sera uno spettacolo incredibile si ripete. Cena da Lungomare Restaurant Hvar, dove la Signora prepara lei il semifreddo alle mandorle ogni mattina. Qualcosa di strepitoso.
Mare sull’isola di Hvar.
Il primo giorno sull’isola siamo andati in una caletta dove l’acqua era talmente azzurra che quando abbiamo fatto snorkeling pensavamo di essere in piscina!

Sull’isola non possono mancare 3 cose:

1) le maschere e i boccagli (comprati qui perché i nostri sono rimasti a Dubrovnik da qualche parte)

2) le scarpe per le pietre (che noi immancabilmente dimentichiamo)

3) la crema solare (dopo averla messa a tutti e tre, ripeto tutti e 3, ero convinta di averla messa anch’io… niente la schiena è andata.. uso il foille).
La caletta si chiama Pokonji dol Beach, straconsiglio anche il primo ristorante Pokonji Dol, pesce fresco e gusti incredibili, la proprietaria del chiosco (da oltre 30anni) serve ai tavoli e il marito cucina. Lei prepara il gelato alla lavanda e cioccolato. Da provare.
Cena da Ristorante Lungomare, pesce buonissimo e un semifreddo alle mandorle e miele strepitoso, mi sa che l’ho già detto!.
Secondo giorno sull’isola abbiamo affittato una barca a motore. Una giornata memorabile, con poco più di 100€ si ha la barca a disposizione tutto il giorno (non c’è bisogno di patentino nautico ed è semplice da guidare). È possibile fare un tour delle isole e fermarsi su diverse spiagge. In alcune eravamo solo noi. Snorkeling per tutti e 4! Tanti tuffi e pesci colorati. Acqua cristallina.
Terzo giorno sull’isola spiaggia di Milna.
Cena e nanna perché domani giornata di viaggio. Si parte per verso casa.

Monia

Croazia con bambini

Se cercate mete nell’entroterra della Croazia, da unire a queste stupende località sul mare, vi consigliamo il nostro articolo sui Laghi di Plitvice e il villaggio dei mulini a Rastoke.

Viaggio in Oregon con bambini. Itinerario fra parchi, spiagge e paesini tipici

L’Oregon è uno stato nel nord ovest dell’America situato sulla costa del Pacifico, noi l’abbiamo visitato in agosto durante un on the road con i nostri bimbi di 6 e 9 anni partendo da San Francisco in California e proseguendo verso i grandi parchi del Canada occidentale.

C’è una cosa che dovete sapere dell’Oregon, è uno di quegli stati che ti fa innamorare all’istante. L’Oregon è un quadro fatto di cieli, di natura ed oceano. Vedere luoghi che pensavi di poter guardare solo in cartolina, ti lascia veramente senza fiato!
Qui non sono i colori rosso e giallo dell’Arizona a fare da cornice, ma il blu, il verde e l’azzurro nelle giornate di sole e il grigio, con le sue tante sfumature, nei momenti di pioggia o nuvole.

Oregon

La costa dell’Oregon è un susseguirsi di scorci meravigliosi, ad ogni curva ti viene da fermarti per assaporare un istintivo senso di libertà e ammirare una perfezione che solo la natura sa creare tanto bene.
L’Oceano qui esprime la sua bellezza con prepotenza e forza, le rocce si sono adattate sinuosamente alla sua imponenza, lunghe spiagge di sabbia fine ti “chiamano” per rilassanti passeggiate, i faraglioni che si ergono dalle acque, insieme alla foschia che la forza dell’oceano crea, rendono il paesaggio a tratti surreale.

Nell’Oregon non troverete solo paesaggi da effetto wow, ma anche graziosi paesini dalle casette colorate, fattorie che produco il famoso cheddar, siti storici che rimandano all’Oregon Trail, fari e alte dune di sabbia, cervi che passeggiano tranquilli per le vie dei paesi e le location di tanti film, primo fra tutti: i Goonies!
Che dire, credo che si capisca che questo stato mi ha totalmente stregata❤️

Ma partiamo con le principali tappe del nostro tour in Oregon.

Cosa visitare in Oregon

Percorrere la Highway 101, che collega California ad Oregon, è percorrere una strada panoramica che si affaccia sull’Oceano, con spettacolari punti panoramici, e che taglia graziosi paesini con le case di legno colorate.

Impossibile non fermarsi lungo il tragitto per immortalare con la macchina fotografica questi luoghi da cartolina, per fare lunghe passeggiate sulla spiaggia e gustarsi un panino solo tu, le onde e qualche gabbiano.

  • Natural Bridge Overlook

E’ un importante esempio della forza della natura, capace di plasmare la roccia e creare meraviglie nel modo più vero e naturale. Il Natural Bridge è un arco naturale creato dall’Oceano e lo potete trovare a Brookings, facilmente visibile percorrendo la 101, basta parcheggiare nel piazzale e percorrere pochi metri per assistere a questo spettacolo della natura. Nei dintorni del Natural Bridge vi sono diversi sentieri che percorrono la costa, vi suggeriamo di percorrerne almeno qualche km, gli scorci sono veramente stupendi, faraglioni che emergono dall’Oceano, baie e tutta la potenza dell’acqua. Occhio però se percorrete i sentieri con bimbi, alcuni sono a picco sulla scogliera senza protezioni.

  • Oregon Dunes National Area

Una fitta foresta, lunghe dune dal color ocra e arancio e l’Oceano sono questi gli ingredienti che contraddistinguono  per circa 40 miglia l’Oregon Dunes National Area.

Arrivati alla spiaggia verrete cullati dalle onde che si infrangono prepotentemente a riva formando una nebbiolina che si propaga su una spiaggia deserta.

In quest’area potrete fare Sandboarding tra le dune, Buggy tour, passeggiare per visitare i laghetti dentro ed intorno alle dune. Durante la nidificazione alcune zone sono interdette ai visitatori.

Dopo le dune sono molti i punti lungo la strada dove fermarsi ed ammirare meravigliosi panorami sull’Oceano.

  • Tillamook:

Tillamook Cheese Visitors

Tillamook è un piccolo paesino famoso per la produzione del famoso formaggio americano. la visita alla fabbrica è gratuita, offre la possibilità di vedere il ciclo produttivo e degustare i loro prodotti.

Da Tillamook è possibile visitare il Cape Lookout State Park, il Cape Meares Lighthouse e le cascate di Munson Creek.

  • Cannon Beach

Cannon Beach è una cittadina resa famosa negli anni ’80 per essere stata il set di scene del film I Goonies.  Una spiaggia immensa, grandi monoliti che escono dall’Oceano, come il più famoso Haystack Rock, il terzo faraglione più alto del Mondo. Noi l’abbiamo visto immerso in una surreale foschia sotto ad una pioggerellina sottile, un’atmosfera veramente particolare e misteriosa! Vi consigliamo di visitare la spiaggia durante la bassa marea, lo spettacolo risulta ancora più incredibile, con la possibilità di vedere granchi, stelle marine e anemoni di mare. Assolutamente da fare anche un giro nel delizioso paesino con localini e le casette di legno colorate. Un luogo veramente incantevole!

  • Ecola State Park

Il parco è costituito da boschi umidi con la tipica muffa sulle piante e da meravigliose spiagge dalle quali partono diversi hiking. Un luogo nuovamente incantevole con vista superlativa sull’Oceano e sulle scogliere. Si entra pagando una piccola somma per l’accesso, anche questo parco è stato luogo di scene del film I Gooonies, qui era situato il ristorante del film (non più presente, ma il paesaggio intorno lo riconoscerete subito). Nell’Ecola State park da vedere anche la spiaggia Indian Beach dove tanti surfisti cavalcano le impetuose onde.

L’Ecola S.P. è stato location di altri due film: sulla spiaggia di Indian Beach sono state girate le scene di Point Break, mentre nella spiaggia di La Push sono state girate alcune scene di Twilight.

  • Astoria:

Astoria è una cittadina deliziosa a nord ovest dell’Oregon, con case vittoriane alla foce del Columbia River, stradine sali e scendi (stile San Francisco), pier con molti localini che vendono fish and chips e birra locale e, tante tante, foche visibili facilmente dai vari moli.

Astoria ha una lunga tradizione marittima che è ben documentata da un interessante museo, il Columbia River Maritime Museum. Un museo che ripercorre la storia marina e del fiume Columbia, informazioni sull’industria della pesca, sulla natura del luogo e sui mezzi di soccorso. Un museo interattivo capace di coinvolgere grandi e piccini. Da provare il simulatore di uragani!

Un altro importante sito è il Lewis and Clark National Park.  Il sito ripercorre la storia americana e custodisce la riproduzione di Fort Clatsop. Lewis e Clark furono i più importanti esploratori via terra della storia americana. Fort Clapton fu una delle dimore invernali durante la loro lunga spedizione.

Astoria è stata scelta come meta nel nostro road trip anche per essere stata location del film I Goonies, qui troverete infatti la casa di legno bianco di Mickey e Brian, l’edificio in cui lavorava il padre di Mickey e Brian, la Flavel House Museum, e infine la County Jail, la prigione da cui evade il fratello maggiore della Banda fratelli. Davanti alla prigione, oggi sede  dell’Oregon Film Museum, è situata la Jeep della Banda fratelli.

 

Dove dormire in Oregon

Tillamook Bay City RV

Se cercate un luogo speciale, insolito, ma a costi contenuti vi consigliamo una notte in una iurta.

Un’esperienza molto carina, divertentissima per i bimbi e romantica per gli adulti, con la luna che splende dall’oblo sopra ai letti durante la notte.
Certo ci vuole un po’ di adattamento, la iurta non ha infatti il bagno in camera, ma in comune con altri ospiti del campeggio. L’esperienza vale però questo piccolo “sacrificio”.

Gli americani amano poi molto il campeggio e ti ritrovi con loro intorno al fuoco ad abbrustolire marshmallows e a guardare le stelle .

Il nostro viaggio in Oregon

Il nostro viaggio in Oregon è una delle tappe del nostro road trip, con 2 bimbi di 6 e 9 anni, partito da San Francisco, sviluppato su tutta la costa della California del Nord, continuato poi nello stato di Washington per arrivare fino in Canada per visitare i più famosi parchi del Canada occidentale. Da qui siamo scesi nel Montana e Idaho e giunti nuovamente a San Francisco. Un viaggio itinerante di circa 3 settimane tutto on the road.

Alcune tappe le abbiamo già raccontate in alcuni articoli.

Per informazioni generali:

Stati Uniti e Canada occidentale: itinerario, costi e attrazioni

Per indicazioni sulla California:

California del Nord.

Per il Canada:

I parchi del Canada Occidentale.

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Francesca

Dolomiti: Tre Cime di Lavaredo e Monte Piana con bambini

Le Dolomiti sono state dichiarate patrimonio dell’umanità nel 2009 grazie all’unicità e meraviglia dei loro paesaggi. Un ambiente naturale di una bellezza disarmante, devo essere sincera ho visto vari pezzetti di Mondo, ma le Dolomiti rientrano veramente in uno dei luoghi più suggestivi visitati.

Durante il nostro piccolo viaggio itinerante a luglio in Alto Adige e Veneto abbiamo fatto due hiking assolutamente da consigliarvi: il giro ad anello delle tre Cime di Lavaredo e la visita al Museo all’aperto della Grande Guerra sul Monte Piana.

Dolomiti. Tre Cime di Lavaredo

La salita verso le Tre Cime di Lavaredo è un susseguirsi di verdi prati con mucche al pascolo, laghetti e boschi, intorno ad avvolgerti loro, le montagne.
Per salire alle Tre Cime di Lavaredo siamo partiti da Misurina, una frazione di Auronzo di Cadore, da qui parte la strada panoramica, 30 euro per le auto per tutta la giornata, che ti porta in circa 30 minuti fino al piazzale del Rifugio Auronzo. La strada viene chiusa se finiscono i parcheggi del Rifugio, al casello possono esserci lunghe code per salire. Il nostro consiglio è partire presto, il casello apre alle 7, o salire con le navette che partono da più paesi della valle.
Saliti abbiamo percorso il giro ad anello che permette di girare tutto intorno alle Tre Cime. Il percorso con bimbi dura circa 4 ore e mezza, con pausa riposo, snack e foto di rito.
Abbiamo preso il sentiero 101 sulla destra del Rifugio Auronzo, incontrerete una chiesetta e successivamente il Rifugio Lavaredo, arrivati potete scegliere un sentiero più dolce ma più lungo o una bella salita ma più breve. Qui prima tappa per le foto di rito.

Si continua poi verso il Rifugio Locatelli con ottima visuale sulle 3 Cime, tappa per rifocillarsi, e a questo punto due opzioni: potete o tornare indietro dalla stessa strada (50 min circa) o continuare il giro prendendo il sentiero 105 con direzione Rifugio Auronzo (1h e 20).

Noi abbiamo fatto il giro completo, faticosetta la prima salita e un po’ esposta una parte del sentiero, incontrerete sul tragitto una piana, laghetti e una Malga. Vale fare il giro completo, ma sinceramente con bimbi piccoli (che camminano già da soli) io non l’avrei fatto (troppo esposto un pezzo finale del sentiero).
Passeggino no, sì zaino da montagna, scarpe da trekking e vestiti adatti. Noi siamo passati da t-shirt a giacca a vento pesante nel giro di poche ore.

Su Instagram vi solo bellissime foto delle Tre Cime immortalate da una conca naturale, c’è un sentiero (lunghino) che parte prima della discesa verso il Rifugio Locatelli sulla destra, è facilmente visibile appena si arriva alla Forcella di Lavaredo.

Ho visto tanti luoghi ma questa escursione entra nei posti più belli visti fino a ora!

Dolomiti. Monte Piana

 

La salita sul Monte Piana è un’escursione da mettere in programma in un viaggio alla scoperta delle Dolomiti. Non solo perché dal Monte, a 2300 mt, si gode di uno spettacolare panorama sulle montagne, ma anche perché questo monte è un museo a cielo aperto sulla Prima Grande Guerra. Qui furono combattuti accesi combattimenti fra l’esercito italiano e austriaco, perirono circa 14000 soldati, e sono ancora visibili i segni di questo cruento periodo.
Per salire sul Monte Piana occorre arrivare fino a Misurina e dirigersi verso l’hotel Genzianella. Qui partono due strade, una che arriva al Monte Piana e una che sale fino alle Tre Cime di Lavaredo. Voi dovete andare verso il Monte Piana. Non si può però salire in auto o in bici, è vietato, la strada è un ex percorso militare e sarebbe veramente impercorribile da soli con traffico.
Parcheggiate perciò l’auto e scegliete fra due opzioni:
📌 Salire a piedi, sono circa 5 km in salita e calcolate un dislivello di 600 mt.
📌 Salire con la navetta Jeep a pagamento, 15€ a/r o 10€ solo andata, che vi porta fino al Rifugio Bosi in circa 15 minuti. Ultima jeep a scendere alle 17.
Arrivati al Rifugio si può iniziare subito il percorso o visitare il piccolo museo con reperti della guerra dentro al Rifugio, 2 € adulti.
Il percorso che conduce alle trincee e ai reperti della 1 Guerra Mondiale parte sulla sinistra del Rifugio, attenti solo a scegliere il giusto sentiero perché quello storico in alcuni tratti richiede attrezzatura con corda ferrata. Se seguite comunque la strada principale, più ampia, non ci sono problemi.
Il percorso di visita dura dalle 2 ore e mezza alle 4 ore, a seconda se volete fare l’intero giro o solo una parte.
Resti dei magazzini in legno, trincee, gallerie scavate nella roccia, filo spinato e postazioni militari testimoniano ciò che avveniva in quel luogo durante la guerra.dolomiti
La passeggiata oltre che storica è anche panoramica, si possono ammirare da qui le bellissime Dolomiti con le tre Zinnen, Sorapiss, Croda Rossa…, le aspre vallate verdi e in fondo il lago di Misurina. In cima stelle alpine, genzianelle, anemoni selvatici.
Siamo a 2300 mt perciò abbigliamento a strati, con giacca a vento impermeabile dentro allo zaino (i temporali estivi possono sempre arrivare all’improvviso), scarponi da trekking ed acqua.

Dolomiti. Dove soggiornare con un van/camper

Per la gita sia alle 3 Zinnen sia al Monte Piana potete fermarvi a dormire a Misurina nella pratica area di sosta all’imbocco delle due strade che portano in Cima. L’area ha un costo di 20€ per 24 ore, non vi è elettricità, ma la possibilità di carico e scarico, il fondo è terriccio ghiaino. Intorno siete avvolti dalle montagne, immersi nei verdi prati con mucche ed asini come vicini. In 5 minuti a piedi si raggiunge il lago di Misurina.dolomiti

Lì vicino troverete anche un campeggio, Camping alla Baita, proprio di fronte al ristorante Genzianella.

Se volete invece dormire nel piazzale di fronte alle Tre Cime considerate che la strada panoramica costa 45 € a giornata, non più per le 24 ore, perciò se dormite su dovete pagare 2 giornate.

Per altre mete in Italia cercate invece spunti nella nostra sezione Viaggi Itineranti.
Oltre alle Dolomiti, in zona, merita una visita il bellissimo Lago di Braies.
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Francesca

I parchi del Canada occidentale: Jasper, Banff e Yoho

Ci sono luoghi così meravigliosi che risulta veramente difficile iniziare a parlarne, i parchi che abbiamo visitato nel nostro on the road nel Canada Occidentale sono uno di questi. Panorami spettacolari, un patrimonio naturalistico dei più belli visti nella nostra vita, un’esplosione di colori.

Esmerald Lake

Da piccola se sentivo parlare di Canada nella mia mente si materializzavano le immagini del film Disney Pocahontas: una canoa che percorre un fiume impetuoso in mezzo a foreste rigogliose, orsi che pescano salmoni nei fiumi e alci che fanno il bagno nei laghi di un verde intenso…questo nel mio immaginario da bambina ha sempre rappresentato il Canada. Oltrepassato Vancouver quelle immagini, tanto sognate, sono veramente diventate realtà.

Questa zona del Canada è quella che sa emozionarti, che ti fa rimanere a bocca aperta e che non puoi che adorare. I colori di questi specchi d’acqua sono un tripudio di verde ed azzurro, la fauna abbondante ti permette di vivere emozioni genuine. Avete presente quando da bambini esce quell’ohhh stupito, incredulo, emozionato… beh, con la visione di un’alce intenta a fare il bagno a pochi metri da noi questo ohh è proprio uscito spontaneo dalla nostra bocca.

I parchi del Canada Occidentale: le tappe

Ma partiamo dall’inizio, il nostro viaggio nei parchi del Canda Occidentale è un lungo on the road che parte da San Francisco e attraversa Stati Uniti e Canada con i nostri bimbi di 6 e 9 anni.

Per visitare i parchi nazionali di Jasper, Banff e Yoho siamo arrivati da ovest, precisamente da Whistler. Le strade che ci accompagnano verso il parco sono immerse nella natura: foreste, laghi, deer in libertà e cartelli di pericolo orso si alternano durante il nostro percorso.

Iniziamo ad assaporare il Canada da sempre sognato, dopo una pausa a Valemount, un piccolo paesino famoso per la risalita dei salmoni nel fiume e per trovarsi vicino al Wells Gray Provincial Park, ci fermiamo a dormire in un piccolo cottage sulla riva del fiume all’entrata del Mt Robson Park. Dopo una rifocillante colazione a base di pancake, mirtilli e bacon partiamo, solo un’oretta e mezza manca all’arrivo del tanto atteso Jasper N.P.

La prima immagine del parco è la visione del fiume impetuoso, circondato dalla fitta vegetazione e le montagne sullo sfondo, qui ho veramente pensato di trovarmi di fronte ad un quadro. Abbiamo amato moltissimo questo parco, meno affollato rispetto al Banff, più selvaggio e ricco di paesaggi spettacolari.

Se si vuole conoscere veramente il parco, fare il giro dei più bei overlook non è assolutamente sufficiente. I parchi vanno vissuti, vanno calpestati, occorre tempo per assaporarli e un attento  studio per capire quali hiking siamo più adeguati per voi e se avete bimbi, soprattutto per i bambini.

Noi abbiamo dormito due notte a Jasper e devo dire che anche un giorno in più sarebbe stato ben speso. Abbiamo sfruttato ogni minuto disponibile, diviso a zone le nostre escursioni, percorso più hiking per raggiungere i numerosi laghi presenti nel parco, visitato verso il tramonto o la mattina presto le aree in cui erano più concentrati certi animali, e siamo stati ampiamente premiati.

Le tappe principali nei due giorni pieni di visita al Jasper sono state.

  • 1 giorno. Mattino: Valley of the Five Lakes, pranzo al sacco nell’area pic nic dell’Annette  Lake, camminata lungo la sponda dell’Annette e Edith Lake. Verso il tramonto abbiamo percorso il Pyramid Lake, mangiato al sacco guardando il tramonto sul lago e percorso con la macchina la strada che porta al Maligne Lake alla ricerca di alci (che abbiamo visto a pochi metri da noi).
  • 2 giorno. Nella mattina ci siamo diretti al Maligne Lake, abbiamo fatto i biglietti per la gita in battello sul lago e, mentre attendavamo il nostro turno, abbiamo percorso l’hiking che porta al Moose Lake (chissà chi abbiamo trovato qui a fare il bagno?!), l’hiking dura circa un’oretta e mezza. La gita in battello dura invece circa due ore e permette di poter vedere la famosa Spirit Island. Dopo il giro alla scoperta del Maligne Lake abbiamo mangiato al lago, con simpatici deer che ci osservavano, e ci siamo diretti verso il Maligne Canyon. Successivamente abbiamo visitato l’Antabhasca Falls e percorso i brevi sentieri che scendono al fiume. La sera, dopo una veloce cena, ci siamo andati a rilassare alle Miette Hot Springs (chiudono alle 22.30).

    Moose Lake

Maligne Lake

Vi parlerò di ogni parco nel dettaglio con singoli articoli, dandovi tutti i suggerimenti per avvistare animali, gite assolutamente da non perdere, gli hiking imperdibili e consigli utili, perciò per non perdere i nostri post, iscrivetevi al blog.

Il parco del Jasper è collegato al Banff N. P da una delle strade panoramiche più belle del Mondo, la Icefieds Parkway. Percorrere questa strada è un immergersi nell’azzurro del cielo, nel verde delle foreste e nel cobalto dei suoi laghi, le montagne che fanno da cornice rappresentato l’imponenza della natura. Già solo guidare per questa strada è vivere il Canada.

Peyto Lake

Tappe in questa giornata sono stata l’escursione sull’Anthabasca Glacier utilizzando dei particolari bus cingolati, la passeggiata sullo Skybridge, abbiamo poi percorso il sentiero che conduce al Bow Sommet per vedere dall’alto lo stupendo Peyto Lake, toccata e fuga al Lago Bow e ci siamo infine diretti verso lo Yoho National Park in British Columbia.

Abbiamo avuto poco tempo per visitare questo parco, l’avevamo pensato come una tappa veloce e invece ci siamo accordi che avrebbe meritato assolutamente più tempo. Allo Yoho abbiamo visitato lo stupendo Emerald Lake (colori FANTASTICI), purtroppo un brutto temporale non ce l’ha fatto scoprire a dovere, ma è veramente da non perdere, percorso il sentiero che porta ai piedi delle Cascate Takakkaw e visto il Natural Bridge.

Dopo la visita veloce al Yoho N.P. abbiamo trascorso gli ultimi due giorni di scoperta dei parchi del Canada occidentale al parco nazionale di Banff.parchi del canada occidentale

Le tappe principali nei due giorni pieni di visita al Banff sono state:

  • 1 giorno: Lake Louise con giro lago e hiking al Lake Agnes e sosta alla Tea House.
  • 2 giorno: Lake Moraine con giro lago e hiking al Consolation Lakes Trail. Successivamente visita al Canyon Johnston.

Purtroppo il tempo nella nostra visita al Banff è stato pessimo, tanta pioggia e parecchio freddo, questo ha perciò limitato le nostre visite e gli spostamenti a piedi. Al Lake Louise la salita sotto la pioggia al Lake Agnes è stata particolarmente faticosa e ci ha scoraggiato nel continuare il sentiero per vedere il Lake Louise dall’alto. La Tea House è una casetta in legno del 1901 che oltre ad offrire bevande calde offre un ottimo brodino rifocillante.

Parchi del Canada occidentale: suggerimenti vari
  • Premesso che sono luoghi stupendi, la chiara conseguenza è che sono posti molto turistici. Se come noi andrete in agosto tenete perciò in conto di non ammirare questi paesaggi in solitudine, ma…ci possono essere strategie per vivere al meglio i parchi. La prima strategia è quella di svegliarsi presto al mattino, troverete così meno gente in giro e i pochi parcheggi presenti liberi. La seconda di avventurarsi in hiking anche un po’ più lunghi ma sicuramente meno battuti, i sentieri più semplici sono quelli dove troverete maggiore concentrazioni di turisti dai mille selfie 😉
  • Volete ammirare la fauna presente?! Sveglia puntata al mattino presto, molto presto e uscite verso il tramonto.
  • Studiate bene i parchi: gli hiking che volete fare, le distanze fra i vari luoghi, organizzate un itinerario a zone per ottimizzare i tempi. Arrivati nei parchi chiedete le mappe informative, saranno un ottimo strumento per organizzare al meglio la vostra visita.
  • Il parco nazionale del Jasper è decisamente più selvaggio e meno turistico rispetto al Banff, a noi sinceramente è piaciuto molto di più. L’abbiamo trovato veramente molto ricco, con percorsi anche adatti ai bimbi.

    Spirit Island, Jasper N.P.

Parchi del Canada occidentale: come risparmiare

Nota dolente in un viaggio in questi splendidi luoghi è il costo.

Visitare, dormire e mangiare nei parchi non è economico neppure attuando le classiche strategie di risparmio. Prenotare prima per avere i miglior prezzi per soggiornare vuol dire muoversi anche un anno prima e non sono comunque costi cheap. Quando noi abbiamo iniziato a cercare a dicembre i prezzi erano già parecchio alti (parliamo di cifre sui 200/250 euro a notte).

Alla fine noi abbiamo optato per dormire in ostello. Opzione già sperimentata l’anno precedente, sempre in Canada, che ci sentiamo di consigliarvi. Certo serve un minimo di adattamento alla condivisione dei servizi, ma sinceramente abbiamo trovati gli spazi degli ostelli molto più puliti di alcuni hotel blasonati.

Per acquistare cibarie varie è meglio farlo prima di arrivare nei parchi, nel caso di necessità è però più conveniente Jasper o Canmore piuttosto che Banff, mangiare cibi freschi o panini è sempre più conveniente che fermarsi al ristorante.

Valutate in base ai giorni se vi conviene fare pass giornaliero o annuale per l’entrata al parco, i minori di 18 anni non pagano.

Escursioni, altra nota dolente …le escursioni sono abbastanza care, comprare on line il biglietto permette però degli sconti, valutare bene quale escursione preferire è un altro modo per contenere il budget.

Noi a pagamento abbiamo fatto Ice explorer e la traversata sul Maligne Lake, ve le consigliamo? Assolutamente sì. Salire su un vero ghiacciaio perenne, toccare la sua acqua ghiacciata, vedere le mille sfumature di azzurro che regala è un’ esperienza veramente unica. Per vedere al Maligne Lake la super fotografata Spirit Island, incorniciata dalle Montagne Rocciose, occorre prendere la barca, unico altro modo per vederla è infatti un lunghissimo percorso in canoa. Altra escursione a nostro avviso da fare è salire sulle montagne con la Banff Gondola, un’ovovia che sale in quota e ti permette di godere di una vista eccezionale sulle montagne. Noi l’abbiamo saltata per una questione di budget avendola provata già a Whitsler.

Il nostro racconto sul Canada non finisce qui, seguite il blog o i nostri social, Facebook o Instagram, per non perdere la continuazione.

Per avere info su questo on the road potete consultare gli articoli già pubblicati: Stati Uniti e Canada occidentale: l’itinerario, costi e attrazioni California del Nord: cosa visitare

Francesca

P.s: Il nostro tour dei parchi del Canada Occidentale è stato svolto nell’agosto 2019, era in bozza sul blog da un bel po’ di tempo, finalmente è giunta l’ora di pubblicarlo (le info e consigli sul luogo per fortuna non sono cambiati).

 

 

 

Venezia con bambini

Venezia va visitata almeno una volta nella vita, è un mix di bellezza unica al Mondo. Romantica, melanconica, originale e pittoresca, è una città che tutti giustamente ci invidiano e provano un po’ a scopiazzare, ma la sua innata particolarità non ha doppioni.
La prima settimana di ottobre, complici le scuole chiuse, ci siamo regalati due giorni a Venezia con i nostri bimbi di 8 e 11 anni, che non l’avevano mai visitata.
Venezia è sempre stupenda e magica e noi abbiamo avuto anche la fortuna di trovare giornate soleggiate e moderatamente poca gente, soprattutto il lunedì.Venezia
Ma veniamo ai dettagli
Periodo: inizio ottobre, domenica e lunedì.

Cosa fare a Venezia in due giorni.

1 giorno interamente dedicato alla visita di Venezia.
Abbiamo macinato 20 km a piedi, scoperto qualsiasi calle possibile, attraversato decine di ponticelli e fatto 2000 foto.
Non abbiamo deciso un itinerario fisso, ma ci siamo dati delle tappe da fare durante la giornata:
  • Visitare la libreria Acqua Alta
  • Salire alla terrazza T Fondaco, bisogna prenotare, ma l’accesso è gratuito e si può stare in terrazza max 15 minuti. (https://www.dfs.com/it/venice/t-fondaco-rooftop-terrace)
  • Salire sul Ponte di Rialto
  • Vedere Piazza San Marco
  • Visitare il quartiere ebraico
  • Vedere lo Squero di San Trovaso
  • Murales di Banksy
  • Scala Contarini del Bovolo

Nel nostro giro abbiamo intenzionalmente saltato visite a musei, i bimbi non avevano mai visto Venezia e una giornata fatta solo di scoperta delle sue viuzze e canali è fondamentale per apprezzarla. Perciò calcolate almeno un altro giorno per visitare musei, palazzi, ecc… se non ci siete mai stati.

2 giorno visita alle isole di Murano e Burano
A Murano abbiamo fatto un laboratorio con le murrine presso Ferro Toso, si può scegliere quale oggetto creare (calamità, portachiavi, bracciale, collana ed anello) e a fine laboratorio tenere la propria creazione. Costi indicativamente 8 -12 euro a seconda dell’oggetto creato. Spiegazione durante la creazione di tutti i passaggi, dalla fusione al raffreddamento, calcolate un’oretta in tutto.
Mentre aspettavamo che i nostri oggetti si raffreddassero abbiamo fatto tappa presso una fonderia. Siamo stati presso Fonderia Guarnieri, proprio attaccata a Ferro Toso, e abbiamo assistito alla creazione di due oggetti di vetro (con due tecniche diverse). Costo 3 € per gli adulti, gratis i bimbi. Molto emozionante ed interessante.
Dopo aver scoperto le tipiche lavorazioni del vetro, abbiamo fatto il giro della cittadina, pranzato lungo il Rio e preso il vaporetto per Burano, isola tipica per le sue abitazioni tutte colorate e il campanile storto. In realtà un po’ ovunque i campanili pendono😅.

Dove dormire a Venezia

Noi abbiamo soggiornato in un bungalow senza bagno interno presso il Camping Serenissima, 35.10 a notte. Le ragazze che lo gestiscono sono di una gentilezza e disponibilità straordinaria. Il campeggio si trova fuori Venezia a circa 20 minuti di bus 53 E, passa proprio di fronte al campeggio e posa in piazzale Roma, biglietto a 1.50€ a tratta oppure costo compreso se fai l’abbonamento delle 24h.
Abbiamo potuto lasciare da loro l’auto anche il giorno del check out, risparmiando i soldi del parcheggio a Venezia e lo sbattimento per cercarlo. Il campeggio ha anche piscina esterna, minimarket e bar-ristorante.
Consigliatissimo!

Spostamenti a Venezia

Per scoprire i suoi bellissimi scorci, Venezia va assolutamente girata a piedi. Vi è comunque anche la possibilità di usare i vaporetti che passano nei punti più nevralgici della città, calcolate però che prendere il vaporetto costa 7.50 a tratta.
Se intendete come noi visitare anche le isole, il nostro suggerimento è di fare l’abbonamento di 24 h, valido a partire dalla prima obliterazione, al costo di 20€, con possibilità di prendere il formato famiglia a 35€, valido per un adulto e due bimbi fino a 11 anni.
Noi facendo così abbiamo risparmiato circa 70 euro.
🛥Vaporetti
Per andare a Murano prendete il vaporetto n°3 da Venezia, vicino alla stazione, è diretto e fa due fermate a Murano: Colonna (15 min circa) o Faro (scendete a Colonna se volete andare al laboratorio di murrine). Il 12 copre invece la tratta Murano (faro) Burano.
Il 14 Burano-San Marco, ci vogliono circa 45/50 minuti.
🟡Gondola
Il giro in gondola costa 80 euro e dura circa una trentina di minuti, nelle calle un po’ più defilate nel tardo pomeriggio ci è stato offerto ad un costo minore sui 60 €.
Se volete invece vivere anche solo un breve tragitto potete prendere la gondola per attraversare solo da sponda a sponda il Canal Grande il costo è 2 euro a persona.
Altri articoli di weekend in Italia con bambini li trovati nella sezione Italia del blog
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Francesca

Mare, cave e borghi nella provincia di Massa Carrara

A giugno abbiamo trascorso una settimana in Toscana, il mare è stato sicuramente una delle attrazioni principali, ma abbiamo scelto questa zona perché offriva anche luoghi ricchi di storia e particolarità da poter visitare.

Siamo nella provincia di Massa Carrara nella parte nord occidentale della Toscana a pochi km dalla Liguria, l’intera area è circondata dalle Alpi Apuane creando un bellissimo colpo d’occhio fra mare e montagne alle sue spalle. Abbiamo scelto come base per la nostra settimana di vacanza un campeggio a Marina di Massa e da lì abbiamo esplorato le città di Carrara e Massa e visitato le super interessanti Cave di Marmo.

Ma veniamo ai dettagli del nostro viaggio.

Dove soggiornare nella provincia di Massa Carrara?

Noi abbiamo soggiornato nel campeggio Partaccia 1 nella zona di Partaccia a Marina di Massa. Il Camping non è troppo grande, è situato in una grande pineta e questo lo rende ombreggiato e con temperature sempre piacevoli. Si trova a pochi metri dal mare, basta attraversare una strada, e la spiaggia è sia libera sia attrezzata.

Abbiamo preso una casa mobile con terrazzino, nuova, pulita e con parcheggio di fianco, nell’affitto della casa è compreso il lido attrezzato con ombrellone, 2 sedie e uno sdraio.

All’interno del campeggio c’è una pizzeria-bar, minimarket, noleggio bici, parco giochi per bimbi e vi è anche una tranquilla animazione serale per bambini.

Oltre alle case mobili vi sono zone sosta camper o tenda, glamping o bungalow.

La spiaggia è ampia e di sabbia e il fondale basso, spiaggia perciò perfetta soprattutto con bambini. Il mare abbastanza pulito, in alcuni giorni c’è stata però un po’ di schiumetta che non invitata personalmente al bagno. La zona è stata insignita della Bandiera Blu 2021.

La località Partaccia, dove abbiamo soggiornato, è un susseguirsi di campeggi, dista 3 km da Marina di Massa e 3 da Marina di Carrara. É un luogo tranquillo, non vi sono molti locali, c’è qualche negozio lungo la strada principale, non vi è un lungomare per raggiungere Marina di Massa o Carrara, ma un marciapiede purtroppo non troppo ben tenuto (rotto in alcune parti, rami di alberi lungo il tragitto) e pulito (alla nostra partenza ho visto che stavano un po’ risistemando il tutto), anche la spiaggia libera sinceramente non è apparsa molto pulita. Se cercate un pochino di movimento forse è meglio spingersi verso Marina di Carrara o altre zone della Versilia.

Cosa visitare nella provincia di Massa Carrara

La provincia di Massa Carrara offre numerosi castelli, chiese, luoghi legati al marmo e musei che potrete scoprire secondo i vostri gusti.

Carrara: visitare il bianco Duomo di Sant’Andrea, le principali piazze, fra tutte piazza Alberica, e le numerose fontane.

Massa: vedere la Basilica di San Pietro Apostolo e San Francesco d’Assisi con la sua scenografica scalinata, Palazzo ducale e il Castello dei Malaspina.

Il Castello dei Malaspina domina dall’alto la città di Massa, per raggiungerlo abbiamo parcheggiato l’auto in via Bastione, siamo entrati nel centro storico entrando da Porta Martana e percorso a piedi la strada che porta al castello, una passeggiata in salita di circa 30 minuti con bambini. La visita al castello costa 7.50 intero, 5 € ridotto, gratuito per i minori. Per chi ha bimbi sappiate che non è possibile la visita con il passeggino.

Il castello ha avuto molteplici funzioni e custodisce i vari stili architettonici susseguiti negli anni, torrette, cortili interni, logge, cinte murarie creano un ambiente da favola, offre una vista molto bella sia sul mare sia sulle montagne, peccato che le stanze siano praticamente spoglie, alla fine percorso vi è un suggestivo punto ristoro con terrazza panoramica, l’ideale per un aperitivo al tramonto!

A Massa trovate anche un tratto della via Francigena che si snoda in 4 principali tappe.

Una spiegazione più approfondita merita la descrizione delle cave di marmo.

Nelle cave, sopra la città di Carrara, si estrae da oltre 2000 anni il famoso marmo, già i romani attingevano nella cava romana di Fossacava la preziosa roccia. Bacini marmiferi dove un certo Michelangelo sceglieva personalmente il suo pezzo da scolpire.
Per raggiungere le cave si sale da Carrara per una ventina di minuti, la strada è stretta e con diverse curve, ma assolutamente fattibile, si attraversano gallerie scavate nella roccia e gli scenografici Ponti di Vara.

Vi sono diverse possibilità di visita per le cave di marmo di Carrara, noi alla fine abbiamo deciso di fare un tour in jeep con Carrara Marble tour.

Arrivati a Fantiscritti ci siamo affidati a Carrara Marble tour per una visita guidata con la jeep in un bacino marmifero, dove sono attive 30 cave. Si sale fino al punto più alto a circa 1000 mt, da qui una visione spettacolare sulle cave, sulle Alpi Apuane, sul mare fino alla Liguria. Il tour dura circa un’oretta e costa 12 euro a persona.
Tanti informazioni interessanti sulla storia e funzionamento delle cave, assolutamente una gita da segnare.
Presso il piazzale di Fantiscritti si trova anche un piccolo museo all’aperto che racconta la storia dei cavatori.
Dopo le cave di Fantiscritti siamo passati a Colonnata.
Una strada di una decina di minuti da Fantiscritti ti porta in questo piccolo borgo famoso per la produzione di lardo. Lardo che viene stagionato nelle vasche di uno speciale tipo di marmo estratto solo qui.
Il borgo è composto da poche case in pietra, osterie, bar e piccole botteghe, alle spalle il bacino marmifero.Massa Carrara
📌Da provare il lardo all’Osteria nella Pia’
📌Salire fino alla Chiesa di San Bartolomeo dove spicca il monumento al Cavatore
📌Riflettere sul luogo in cui ci si trova… enormi blocchi bianchi che hanno dato la vita a opere di straordinaria bellezza, ma anche un paesaggio naturale completamente deturpato…
Francesca
Se volete altri suggerimenti su un tour in Toscana leggete gli articoli:
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Isola d’Elba con i bimbi

Quest’anno avendo la bimba molto piccola (3 mesi) abbiamo rinunciato a grandi avventure in giro per il mondo e abbiamo approfittato di una bellissima casa in prestito nel paesino di Pomonte, sull’isola d’Elba, con l’idea di staccare un po’ la spina e cambiare aria ma senza grandi pretese, ci siamo ricreduti perché abbiamo scoperto un posto fantastico: un paradiso per gli amanti del mare, del trekking e della bici.

Isola d'Elba

Portoferraio

Come raggiungere l’Isola d’Elba?
L’isola si raggiunge tramite traghetto, noi siamo partiti da Piombino e non abbiamo prenotato prima il traghetto: arrivati ci siamo subito imbarcati, ma eravamo in bassa stagione, diversamente conviene prenotare con largo anticipo per trovare buone offerte!
Quando andare all’Isola d’Elba?
L’isola vive di turismo, non è economico soggiornarci e in alta stagione è sovraffollata, con conseguente fatica a trovare parcheggio e posto in spiaggia. Il momento migliore per poter sfruttare il mare ma trovare prezzi un po’ più accessibili e spiagge vivibili è la seconda metà di settembre.
Dove soggiornare all’Isola d’Elba?
Noi siamo stati fortunati e abbiamo avuto una casa in prestito. Sappiamo però che, in linea con il resto, il soggiorno è molto caro. Con i neonati sicuramente le due soluzioni migliori sono i resort o alberghi oppure le case in affitto, secondo noi meglio la seconda opzione che permette una maggiore indipendenza anche dal punto di vista dei pasti.
Per chi ha bimbi più grandi sicuramente il campeggio è un ottima soluzione, oppure il camper. Abbiamo visto famiglie di camperisti passare le notti nel punti panoramici sulle strade che hanno una vista stupenda sul mare, bellissima esperienza!
Come muoversi sull’ Isola d’Elba?
Per godere appieno delle bellezze dell’Elba è indispensabile un mezzo di trasposto come l’auto. Noi abbiamo fatto 500 km in 10 giorni! Per i veri amanti della bici sicuramente una soluzione è quella, anche con i bimbi: abbiamo visto tantissimi genitori con i carrellini da bici.
Per invece chi non ha figli la soluzione più pratica è affittare uno scooter, si evita così di impazzire per i parcheggi.Elba
Cosa vedere all’Isola d’Elba?
Assolutamente il mare! Munitevi di cartina dell’isola e soprattutto scaricate la preziosissima app gratuita ” Elba spiagge” grazie alla quale potete conoscere le caratteristiche di tutte le spiagge, il modo per raggiungerle e il meteo in tempo reale per poter scegliere il posto migliore ogni giorno a seconda del vento. Davvero uno stupendo servizio!

Per quanto ci riguarda, avendo la nostra piccola Miriam solo 3 mesi, i nostri tempi sono stati molto lenti, per evitare di stare in spiaggia troppo a lungo e nelle ore più calde. Abbiamo potuto così vedere solo una piccolissima rosa di spiagge, nonostante il nostro soggiorno sia durato due settimane.

Isola d'Elba

Spiaggia dell’innamorata

Le spiagge che per noi sono state top per la bimba sono queste:
  • Fetovaia: una delle più famose spiagge di sabbia, comoda da raggiungere perché piena di parcheggio (a pagamento o gratis lungo la strada) e dotata di una passerella ottima per il passeggino. Fondale che scende molto dolcemente e contornata di scogli ai lati, permette di vedere anche un po’ di pesci per gli amanti dello snorkeling come noi.
  • Lacona: spiaggia molto lunga con alle spalle una bella pineta purtroppo privata. Anche qui il fondale scende gradualmente ed è quindi ottimo per i bambini. Ha un parcheggio a pagamento a ridosso della spiaggia.
  • Marciana Marina: piccola Spiaggia del paesino, comoda perché dalla strada si accede direttamente al mare, molto tranquilla e con un bel contorno panoramico.
  • Lido di Capoliveri: spiaggia contornata da scogli, in cui abbiamo visto un sacco di pesci e persino un polpo! Strada un po’ stretta per arrivarci ma con un ampio parcheggio a pagamento. La spiaggia è accessibile direttamente dalla strada, quindi comodissimo per il passeggino!
  • Spartaia: spiaggia un po’ isolata, molto tranquilla e con un fondale che scende lento, si trova parcheggio sia gratuito che a pagamento lungo la strada. Un comodo sentiero porta alla spiaggia, sulla quale si trova poi una passerella su cui portare il passeggino.
Isola d'Elba

Spiaggia di Marina di Campo

Dove e cosa mangiare all’Isola d’Elba?
Essendo un’isola è d’obbligo assaggiare il pesce! Il nostro consiglio è di prenotare sempre, impossibile trovare posto in alta stagione senza prenotare.
Sicuramente il paese che offre una varietà più ampia di scelte è il “capoluogo” Portoferraio, lungo il porto ci sono molti locali per fare aperitivo e all’interno delle mura antiche si trovano un sacco di ristoranti e pizzerie.
Il nostro posto preferito però è la paninoteca “fame chimica”, un fast food vicino a Lacona, gestito da una giovane coppia molto simpatica, sicuramente non una cena “sana” ma saporita! Hanno anche il panino col lampredotto, tipico toscano.
I nostri consigli:
  1. il primo in assoluto lo abbiamo già detto, scaricare l’app delle spiagge “Elba spiagge”
  • la gita in barca. Classico per i turisti ma in questo caso specifico merita, la gita che abbiamo scelto noi dura 2,5 h, con due soste bagno di cui una ad una delle più particolari  attrazioni dell’isola: il relitto di una nave mercantile che è affondata contro degli scogli a largo della zona di Pomonte negli anni 70. Consigliamo quindi di munirsi di maschera. La barca è accessibile con il passeggino (da chiudere però sulla scaletta per salire), nel nostro caso Miriam ha dormito tutto il tempo.
  • munirsi di pranzi al sacco, tutte le spiagge accessibili per bambini sono attrezzate ma i prezzi sono molto alti.
  • prendere i biglietti del traghetto chiamando la compagnia “Corsica ferries”, con largo anticipo permette di risparmiare molto rispetto all’acquisto sul momento o su internet.
  • mangiare il fritto di pesce da asporto in riva alla spiaggia di Marina di Campo, godendosi il tramonto.
Oltre al mare, l’isola offre la possibilità di fare trekking, noi non abbiamo provato ma sicuramente torneremo per scoprire altre bellezze di questo piccolo paradiso!
Anna
Su altre mete di mare consigliate da Anna leggete il suo articolo: Trapani e provincia
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Francesca

Escape room a Torino: viaggio in Egitto

Oggi volevamo parlarvi di un viaggio un po’ particolare, un viaggio pieno di enigmi, indizi e rebus, un viaggio in cui la differenza la fa il gruppo e la voglia di raggiungere insieme la meta. Un viaggio nel cuore dell’Antico Egitto, stando a Torino.

Non siamo impazziti, ma abbiamo provato, con grande divertimento, un’escape room, giustamente in tema viaggio: Il segreto del faraone.

Per vivere questa bellissima esperienza ci siamo affidati a Mystery House che si trova in centro a Torino in via Po 30, a pochi passi da Piazza Castello e Piazza Vittorio Veneto.

Che cos’è una escape room?

É un gioco di logica e collaborazione in cui i concorrenti sono chiusi in una stanza a tema e hanno l’obiettivo comune di trovare i vari indizi sparsi per la stanza e risolverli. Questo permetterà al gruppo di aprire lucchetti e scoprire nuovi indizi al fine di trovare la chiave che aprirà una nuova stanza, piena di nuovo di tantissimi enigmi da risolvere, fino a giungere all’ultima room e trovare, nel nostro caso, l’oggetto misterioso.

Escape room: il segreto del faraone

Noi, due coppie con bimbi di otto, nove ed undici anni, abbiamo scelto l’escape room: Il segreto del Faraone. Room con un livello di difficoltà medio e la possibilità di giocare massimo in 8 persone.

Le stanze sono tre e realizzate con scenografie a tema Antico Egitto. Troverete dettagli curati, enigmi di vario genere, dai puzzle ai giochi matematici o indovinelli, e un filo comune che lega tutta la storia. La forza del gioco è unire le competenze uniche di ogni concorrente e riuscire insieme a raggiungere l’obiettivo finale.Escape room

La durata per concludere l’escape room è di un’ora, un orologio nella prima stanza vi avviserà del tempo che manca, aumentando così la vostra adrenalina.

A Mystery House non troverete solo Il segreto del faraone ma altre emozionati stanze: La bomba e la spia, Virus, la possibilità di sfidarsi in stanze diverse fra gruppi di amici, ma anche di abbattere i muri di una stanza per vivere un’emozionante caccia al tesoro fra le vie di Torino: l’Urban Escape Game.

Considerazioni su Mystery House:

  • L’escape room è veramente un’esperienza molto divertente e carina da fare in famiglia, con un gruppo di amici o parenti, un modo originale di collaborare insieme, dove ognuno può dare il suo contributo.
  • I bambini sono usciti entusiasti e il loro intuito è stato fondamentale in alcuni parti del gioco.
  • Sicuramente in vista del Natale, può essere un’ottima e bella idea regalo, c’è la possibilità infatti di acquistare le gift card.
  • Per chi visita Torino o per chi ha voglia di scoprirla in modo originale, è molto interessante la proposta di provare Urban Escape Room, per vivere giocando le vie e i palazzi del centro. Noi la vogliamo assolutamente provare!
  • Da Mystery House è inoltre possibile festeggiare i compleanni, addio al celibato o nubilato.

Noi ci torneremo assolutamente!

Francesca e Paolo

#incollaborazionecon Mystery House

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Lago di Braies con bambini

Incastonato tra le montagne dell’Alto Adige, il Lago di Braies è uno specchio alpino situato nella Val di Braies a quota 1496 mt. Il lago riflette nelle sue verdi acque cristalline le Dolomiti, rendendo il paesaggio veramente magico.
Il lago si presta per una passeggiata piacevole e non impegnativa, adatta sia a grandi sia a  piccini. Per il giro lago con bimbi ci si impiega circa 2 orette scarse con varie soste, sono circa 4 km, è possibile una deviazione lungo il percorso e raggiungere Malga Foresta. Il giro andrebbe fatto in senso antiorario, come scritto, ma pochi lo fanno, non è adatto ai passeggini, ci sono scale, con bimbi piccoli occorre pertanto usare marsupio o zaino da montagna. Lungo il percorso tanti tavolini per pic nic e aree all’ombra di pini e larici per riposarsi.

Come raggiungere il Lago di Braies

 

Il Lago di Braies si trova a circa 90 km da Bolzano nel comune di Braies.

In estate (luglio/settembre) l’accesso al lago è soggetto a restrizioni, dalle 9.30 alle 16.00 non è possibile raggiungerlo in auto, con alcuni eccezioni:
📌Aver prenotato un parcheggio
📌Aver prenotato un soggiorno
📌Aver prenotato un ristorante.
In bici, a piedi o con le navette è invece sempre raggiungibile in qualsiasi orario.
Prima o dopo l’orario indicato è comunque raggiungibile anche in auto.
Il nostro consiglio è arrivare al lago presto, verso le 7, e fare subito il giro del lago, in questo modo non vi sarà anche molta gente, che invece intorno alle 9 inizia ad arrivare ad ondate.
Se arrivate in auto ci sono vari parcheggi, il più vicino si trova a 100mt dal lago. Si può sostare durante la notte con camper o van (noi per una sosta dalle 18 circa alle 11 abbiamo speso sui 12€) .Lago di Braies
Cosa fare al lago di Braies
  • Fare tutto il sentiero che costeggia il lago
  • fare un pic nic
  • salire fino a Malga Foresta ed assaggiare i tipici prodotti del territorio
  • noleggiare una barca e “visitare” il lago da una differente prospettiva
È possibile infatti noleggiare la barca al costo di 29 € un’ora o 19€ mezz’ora, anche qui se arrivate presto eviterete code, il noleggio apre alle 8.30 luglio/agosto e si trova sulla famosa palafitta sul lago.
Il lago non è balneabile.
Vicino al Lago troverete un bar, tavola calda (costi altini, tipo brioche vuota 2,50€) e un elegante hotel.
Bello e suggestivo? Assolutamente sì.
Gettonato in estate? Assolutamente sì, ma partire presto ripaga.
Per altre mete in Italia cercate invece spunti nella nostra sezione Viaggi Itineranti.
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Calabria con bambini: mare, borghi e spiagge

La scorsa estate dopo ben 25 anni sono tornata in Calabria. Per me questa terra è ricca di bellissimi ricordi dell’infanzia, di vacanze con i nonni, di amici, di primi amori. Proprio il mio attraversare da bambina l’Italia, da nord a sud, per raggiungere il piccolo paesino di Ferruzzano nel reggino, è stato la base del mio amore per i viaggi itineranti.

La Calabria è una terra purtroppo poco valorizzata e ancora poco conosciuta che meriterebbe maggiore attenzione. Ha la fortuna di essere bagnata sia dal Mar Tirreno sia dall’Ionio, di avere quasi 800 km di costa e di godere così di varie tipologie di spiagge, dalla piccola insenatura rocciosa a spiagge di sabbia bianca.

La zona sul Tirreno ha mete marine molto gettonate come Tropea, Scalea, Zambrone, Capo Vaticano, Chianalea di Scilla, Praia a Mare. La costa sullo Ionio ha spiagge famose come quella di Soverato o Capo Rizzuto, ma anche luoghi meno turistici con mare limpido e con ancora pochi lidi attrezzati. Ma oltre alla vasta costa e il bel mare la Calabria ha splendide zone montane, parchi nazionali come quello della Sila e dell’Aspromonte e un ricco tesoro storico architettonico grazie alle influenze greche, romane, normanne e bizantine.

Quali luoghi in Calabria assolutamente da visitare

 

In Calabria abbiamo visitato suggestivi borghi, ognuno con particolari caratteristiche, ma con un filo comune: il ricco patrimonio storico e culturale. Ed è proprio di queste perle che volevamo parlarvi nel nostro resoconto.

Tropea è un paesino in provincia di Vibo Valentia, arroccato su uno sperone di roccia, ha un grazioso centro storico caratterizzato da negozi, in cui comprare i tipici prodotti calabresi, e ristorantini e il bellissimo santuario di Santa Maria dell’Isola. Quello che però rende famosa Tropea è sicuramente il suo mare caraibico, con sabbia bianca e acque calme dalle mille sfumature di azzurro. Meta molto nota, perciò aspettatevi nei mesi di maggior affluenza di turisti tanta, tanta gente soprattutto in spiaggia.

Chianalea di Scilla è un piccolo borgo di pescatori sulla costa tirrenica chiamata anche la Piccola Venezia poiché le case sono a ridosso del mare. Case a picco sul mare, un castello in cima alla rocca, piccole viuzze caratterizzano questo piccolo borgo e creano un’atmosfera magica e romantica. Qui troverete un mare calmo e limpido, spiagge attrezzate e una vista sulle Eolie.

Pizzo calabro si affaccia sul mar Tirreno, ha un piccolo e caratteristico centro storico caratterizzato da una fitta rete di vicoli, fra il più originale quello del baci. Vicino alla piazza principale si trova il Castello Murat che testimonia gli ultimi giorni di vita di Giocchino Murat. Dalle terrazze del castello aragonese si può godere di una buona vista sul Golfo di Sant’Eufemia e sullo Stromboli. Da provare i tipici prodotti: il peperoncino, la cipolla rossa e il tartufo di Pizzo, un dolce squisito.

Pentidattilo è un minuscolo borgo incastonato nelle montagne dell’Aspromonte, un borgo ricco di leggende e storie dove il tempo sembra essersi fermato. Un paesino di poche case che sta cercando di rinascere con progetti di ospitalità diffusa e piccole botteghe di artigiani. Ho visitato questo piccolo borgo la prima volta 35 anni fa, me lo ricordo deserto, ai tempi non c’erano botteghe, bar o persone, mi ricordo il profumo dell’erba secca, del finocchietto selvatico e i bellissimi fichi d’India rosso rubino. Rivederlo dopo tanti anni riqualificato, visitato, ma sempre autentico e suggestivo, è stata per me una grande gioia!Calabria

Gerace è un borgo medievale nella locride, un luogo ricco di arte, storia e cultura. Il borgo vanta la presenza di numerose chiese, in passato arrivò ad averne 100, oggi ne conserva ancora 26. In una sosta a Gerace bisogna vedere la Basilica di Santa Maria Assunta, testimonianza dell’architettura bizantina-romanica-normanna calabrese, perdersi nelle sue viuzze e riposarsi gustando una rilassante e buona granita nel Bar Cattedrale. Prima di andarvene ammirate il panorama e il castello normanno dal belvedere.

In questa lista aggiungo anche il mio luogo di mare del cuore, Ferruzzano Marina. Qui ho trascorso 10 delle mie estati, è un piccolissimo paesino nella locride che si affaccia sul Mar Ionio nella costa dei Gelsomini. Le spiagge sono ancora principalmente libere, il mare è trasparente come tanti anni fa, è stato aperto un piccolo lido sulla spiaggia con bar ristorante. Sul lungomare, purtroppo come 25 anni fa non troppo valorizzato, trovate anche una piccola area di sosta per i camper.

Non è una metà rinomata, non troverete vita notturna o locali, ma se cercate una meta semplice con bel mare, poca gente e ancora la genuinità del posto fateci un pensierino. Da vedere anche il suggestivo Ferruzzano superiore che grazie alla posizione su una collinetta offre un belvedere per ammirare la costa. Dista da Reggio Calabria circa 70 km.

Francesca

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Da Neive a Barbaresco passando per l’astigiano.

Continuiamo a farvi conoscere il nostro bellissimo Piemonte.
Oggi lasciamo il torinese per raggiungere una zona famosa e conosciuta a livello mondiale per la produzione di ottimo vino. Siamo nella zona delle Langhe a scavalco fra cuneese e astigiano, una zona caratterizzata da un bellissimo sali e scendi fra le colline coltivate a vigne.
Negli ultimi anni abbiamo iniziato a conoscere meglio queste zone grazie all’istallazione su questo territorio delle Big Bench, panchine giganti collocate in luoghi suggestivi nate al fine di valorizzare il territorio circostante e le loro attività.
In questo nuovo giro abbiamo deciso di vivere l’emozione di salire su una nuova e coloratissima Big Bench insieme alla visita di piccoli borghi e cantine.
Abbiamo iniziato la nostra gita visitando il borgo di Neive, un delizioso paesino riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia a circa un’ora e mezza da Torino. Il suo centro storico d’impianto medioevale vanta palazzi antichi, casaforte, numerose chiese e stradine acciottolate e una torre, la Torre dell’orologio, in Piazza Italia dalla cui sommità si gode di un bellissimo panorama.
Poco lontano dal centro è possibile riposarsi su una Big Bench verde smeraldo, la panchina è situata sotto al centro storico nelle vicinanze del cimitero e dell’area sosta camper.
Da Neive siamo passati ad un altro piccolo e caratteristico paesino: Barbaresco. Il paese è situato su un’altura circondato da vigneti, nel centro si trova una torre medioevale che permette di ammirare dall’alto tutto il paesaggio circostante con una vista che spazia fra le vigne delle Langhe, Roero, Astigiano e Monferrato. Barbaresco dista solo 7 km da Alba.
La zona fra Neive e Barbaresco vanta la produzione di 4 ottimi e noti vini, Barbera, Dolcetto d’Alba, Barbaresco e Moscato d’Asti, ma anche di un ottimo distillato: la grappa della Donna Selvatica.
Abbandonato il cuneese ci dirigiamo poi nell’astigiano per perderci nelle sue dolci colline e per salire su altre due Big Bench quella azzurra cobalto di Coazzolo e la gialla splendente di Santo Stefano Belbo. Entrambe sono raggiungibili facilmente a piedi, essendo molto vicine alla strada.Neive
Francesca
Se cercate altre informazioni per un tour delle Langhe leggete il nostro articolo: Langhe in un giorno. 
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Oasi Zegna e i suoi rododendri

Sulle Alpi biellesi si trova una vasta area naturale, ad accesso libero e gratuito, estesa per circa 100 km quadrati: l’Oasi Zegna.
L’Oasi Zegna nata per volere della famiglia Zegna consente di vivere la montagna in molteplici modi grazie ai numerosi itinerari a piedi, ma anche a cavallo e mountain bike.
Tante le opportunità che offre per trascorrere una tranquilla e divertente giornata all’aria aperta.

Come visitare l’Oasi Zegna

Noi vi consigliamo di incominciare percorrendo la strada Panoramica Zegna, una strada immersa nei boschi e in giardini fioriti che percorre nel suo interno l’oasi e permette grazie ai vari punti panoramici di ammirare la Pianura Padana e la Vallata dell’Alta Valsessera. Lungo il percorso troverete sentieri da percorrere, con ampi piazzali dove parcheggiare l’auto, aree picnic, affacci spettacolari come quello delle bocchette del Margosio o della Luvera, strutture ricettive e bar.
In questo periodo, fino a circa la metà di giugno, l’Oasi si tinge di variopinti colori grazie alla presenza di 100 rododendri in fiore. Noi per ammirarli ci siamo affidati alle guide di OverAlp che ci hanno accompagnati con una passeggiata, ricca di tante spiegazioni sull’Oasi e sulla famiglia Zegna, nella spettacolare conca dei rododendri.
I rododendri hanno appena iniziato la fioritura, è pertanto il momento perfetto per una visita. La passeggiata guidata dura 2 orette, con un dislivello di 135mt e parte da Casa Zegna a Trivero.
La conca dei rododendri può anche essere visitata da soli, il sentiero è ben segnalato e si trova a pochi metri da Casa Zegna. Una parte del percorso è possibile anche per le persone in carrozzina, inoltre a Cascina Caruccia vi è un’area picnic con parco giochi, wc e un parcheggio per disabili.
L’oasi ha inoltre un bellissimo Bosco Avventura gratuito per bambini a Bielmonte, un divertente ed originale percorso con casette sospese sugli alberi!
Bielmonte è il punto più alto raggiunto dalla strada panoramica a 1500mt slm, qui troverete anche diverse strutture ricettive.

Oasi Zegna, la storia

La storia di questo territorio è legata alla famiglia Zegna e ad una materia prima tradizionalmente lavorata nel biellese: la lana. Qui nel 1910 nel cuore di Trivero Ermenegildo Zegna fondò il lanificio che diede poi origine al marchio di abiti di lusso maschili Zegna, conosciuti in tutto il Mondo. La sua opera non si fermò alla solo produzione, egli infatti mentre espandeva la sua azienda costruii nel suo paese opere per tutti: l’ospedale, la piscina, l’asilo. Nel 1930 iniziò inoltre a piantare alberi sulla montagna e a far costruire la Strada Panoramica. Attorno a quella strada i suoi nipoti hanno poi creato l’Oasi Zegna.

Oasi Zegna

Casa Zegna

Oasi Zegna: informazioni utili

La zona dista solo un’ora e mezza da Torino e Milano.

L’accesso all’Oasi è libero e gratuito, non ci sono cancelli o orari di entrata.

Per visitarla occorre abbigliamento comodo, scarpe da trekking o da ginnastica, vestiti a strati (si sale fino a 1500 mt circa) borraccia.

Vi segnaliamo nell’Oasi Zegna anche la foresta del silenzio, 3 sentieri che partono dal Bocchetto Sessera dove potrete praticare il forest bathing, una pratica giapponese che consiste nel camminare nel bosco e che evidenzia che passeggiare in alcuni boschi riduce stress, pressione sanguigna, frequenza cardiaca e stimola il sistema immunitario. La faggeta dell’Oasi Zegna sembra avere un’elevata capacità di sostanze che stimolano il sistema immunitario.

Il bosco del sorriso infine è costituito da varie tipologie di alberi e da sentieri che permettono una camminata in questo vasto bosco per ritrovare serenità ed armonia interiore. Lungo il tragitto anche tre suggestive aree dedicate ai bimbi con sedute in pietra e grandi libri di cedro sui quali si possono leggere delle Favole.

L’Oasi è bellissima da visitare anche nel periodo autunnale dove è possibile assistere ad un caldo e colorato foliage grazie alla sua numerosa varietà botanica.

Allora pronti ad immergervi in una giornata di relax all’aria aperta?

Francesca
Sul nostro blog trovate varie passeggiate da fare in Piemonte anche con bambini, sbirciate la nostra sezione Piemonte.
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Fun bob sul Mottarone in Piemonte

Il Piemonte è conosciuto per le sue montagne, per le dimore storiche, per le vigne e per i suoi bellissimi laghi, ma offre anche attrattive divertenti in quota, conoscete i fun bob? Sono una sorta di montagna russa su rotaia, lo slittino corre lungo il pendio della vallata suscitando forti emozioni per grandi e piccini.

Si trovano un po’ sparsi per tutta Italia, oggi noi vi vogliamo parlare però degli slittini di Alpyland in Piemonte nel Verbano Cusio Ossola.

Gli slittini su rotaia sono collocati in cima al Mottarone a circa 1500 mt slm, il panorama in vetta e durante la discesa è spettacolare, spazia sui laghi a valle e sulle Alpi.

Come funziona il Fun Bob di Alpyland

Si sale, ci si allaccia le cinture e si parte azionando l’acceleratore verso un’adrenalinica discesa, il fun bob ha anche la possibilità di frenare, due leve a lato dello slittino, e permette così di modulare la velocità ed adattarla alla propria paura. A fine discesa si rallenta e inizia la risalita automatica versa la cima stando comodamente seduti.

Il percorso di questi slittini biposto è di circa 1200mt e si snoda fra curve, dossi, pendenze e un dislivello di circa 100mt.

C’è un limite di altezza per salire sul fun bob, almeno 100 cm, e di età, almeno 4 anni. I bimbi sotto gli 8 anni possono usare lo slittino solo se accompagnati da un ragazzo con almeno 14 anni o un adulto e sedersi sul posto anteriore. Obbligatorie le cinture di sicurezza e rispettare le distanze fra i vari slittini.

Costo: 6 euro per una corsa, 19€ per 4 corse. Noi in 4 (biglietto intero) abbiamo fatto subito 4 biglietti risparmiando così qualcosina. Il ridotto costa 5€ (bambini fra 100 e 120 cm).

Alpyland è aperto in tutte le stagioni.

Qui il video della nostra super discesa!

Come raggiungere il Mottarone

Per raggiungere il Mottarone vi sono più opzioni.

Potete salire in auto, moto o camper, troverete una strada a pagamento (10 euro) che parte da Stresa, la strada privata Borromea, o una strada gratuita in prossimità del Lago d’Orta che sale costeggiando il lago e toccando paesini come Armeno e Cheggino.

Noi abbiamo scelto di percorrere la strada che passa sopra il lago d’Orta, in alcuni punti è con carreggiata ridotta, ma con il nostro van non abbiamo avuti problemi. Lungo il tragitto tante chiesette carine che meritano una sosta e una bella vista sul Lago d’Orta.

Avevo scritto anche dell’opzione funivia Stresa- Alpino- Mottarone. L’ho cancellata per rispetto e con la consapevolezza che su quella funivia, in due occasioni a maggio 2021, potevamo esserci sopra noi. La tragedia del Mottarone ci ha molto colpito, l’abbiamo sentita veramente molto vicina, e soprattutto, da quanto sta emergendo, era una tragedia che si poteva e doveva evitare.

Cosa troverete in cima al Mottarone

Il Mottarone è una montagna delle Alpi Pennine, dalla sua vetta a 1500mt circa si gode di un paesaggio spettacolare che spazia sule Alpi e su vari laghi sottostanti: Maggiore, Orta, Mergozzo…

In cima troverete punti ristoro, prati dove fare picnic, Alpyland, sentieri per passeggiate nei boschi a contatto con la natura. Noi abbiamo anche visto mangiare a pochi passi da noi dei bellissimi caprioli.

Il Parco del Mottarone è perfetto per bike, hiking, parapendio e arrampicate nel periodo estivo, sci e ciaspolate in inverno.

Itinerari da aggiungere alla visita al Mottarone

Lago D’Orta

Il Mottarone dista a poca distanza dai famosi laghi D’Orta e Maggiore, pertanto è facilmente abbinabile ad un weekend al lago. Anche in una giornata è fattibile passare la mattinata in cima con discesa adrenalinica sul fun bob e pranzo e pomeriggio al Lago D’Orta o Maggiore.

Vi lasciamo alcuni suggerimenti per entrambe le mete: Lago Maggiore con bambini o Una giornata al Lago D’Orta.

Vi segnaliamo anche la presenza di un parco avventura, Mottarone Adventure Park (dovrebbe aprire a breve), che trovate lungo la strada privata Borromea.

Su altre mete in Piemonte sbirciate la nostra ampia sezione dedicata alla nostra regione.

Francesca

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Lago Maggiore con bambini

Il nostro primo weekend giallo l’abbiamo trascorso “in casa” in Piemonte, andando a est verso la provincia di Biella e del Verbano Cusio Ossola.Lago Maggiore

É una zona del Piemonte che non conosciamo molto, solo negli ultimi anni abbiamo iniziato ad esplorarla ed è veramente ricca di tante attrazioni, molte all’aperto, e comoda da visitare anche in giornata da Lombardia e Valle d’ Aosta

Noi siamo partiti dal torinese con il nostro nonno Smeraldino, il nostro nuovo scintillante van attrezzato da noi autonomamente, e ci siamo quindi appoggiati per la notte in un campeggio sul lago a Baveno, il Camping Village Parisi.

Ma ecco il nostro itinerario per un weekend!

Lago Maggiore versante Piemontese, cosa vedere.

 

Siamo partiti il sabato mattina con ritorno la domenica sera con due bimbi di 8 e 10 anni.
Il sabato di mattino abbiamo iniziato il nostro mini tour visitando il Ricetto di Candelo nel biellese. Una piacevole passeggiata fra questa piccola fortificazione collettiva del 300 che in passato serviva per conservare e difendere il vino e le granaglie dei suoi abitanti.

Piccole rue lastricate di pietre del fiume si snodano intorno alle cinte murarie. Purtroppo abbiamo trovato brutto tempo e pochi negozi e taverne aperte, ma questo luogo sospeso in un tempo passato merita una visita. Sosta da fare nella panetteria di Piazza Castello per gustare i loro deliziosi baci di dama.

Compriamo per il pranzo una pizza d’asporto e via verso il Lago Maggiore dove ci attende il nostro campeggio a Baveno. La pioggia non ci dà tregua, ma abbiamo troppa voglia di uscire ed armati di ombrelli ci dirigiamo verso il Lago di Mergozzo, 15 minuti di auto da Baveno.
Il paese di Mergozzo è molto carino, con un piccolo centro fatto di viuzze in pietra e pieno di azalee e glicine in fiore, al centro della piazza anche un antico olmo di ben 500 anni. Il Lago di Mergozzo è molto pulito e balneabile e il lungolago è piacevole anche sotto la pioggia.

La domenica finalmente un bel sole si affaccia dal nostro finestrino.
Facciamo subito una bella passeggiata sul lungolago di Baveno e visitiamo la chiesa romanica del XII secolo e il battistero vicino al Museo Granum.

Riprendiamo il nostro Smeraldino perché ci attende la visita a Parco Pallavicino a Stresa.
Abbiamo fatto i biglietti già on line da casa, così entriamo nel parco in pochi secondi e in sicurezza. Parco Pallavicino è un parco di ben 18 ettari affacciato sul Lago Maggiore a Stresa in Piemonte.
Il parco è entrato dal 2017 nel circuito delle Terre Borromeo, è caratterizzato da viali fioriti, statue, aiuole, alberi secolari, uno stupendo giardino botanico e una fattoria con oltre 50 specie di animali. Lago Maggiore

Caprette, daini, pecore e lama circolano liberi nella zona della fattoria a pochi passi dai visitatori. In questo periodo la fioritura di azalee, rododendri, tulipani e glicini è eccezionale, la vista poi sul lago e su Villa Pallavicino mette la cornice ad un luogo veramente bello e rilassante.


Continuiamo la giornata camminando per Stresa, ammirando dalla terra ferma le isole Borromee che in questo mini tour abbiamo saltato perché già visite in altri viaggi.

Le isole sul Lago Maggiore visitabile sono tre: Isola Madre, Isola dei Pescatori e Isola Bella, ognuna con le sue peculiarità e bellezze.

  • Isola Madre è la più grande isola del verbano ha un giardino all’inglese ricco di una flora esotica e unica ed un palazzo della famiglia Borromeo dallo stile intimo e famigliare.
  • Isola Bella, la più conosciuta delle Isole Borromee, con il suo fantastico palazzo e giardino barocco incastonati nel piccolo borgo un tempo abitato dai pescatori.
  • Isola dei Pescatori ospita un piccolo borgo fatto di stretti vicoli tutt’ora abitato, la particolarità sono le case a due piani con lunghi balconi per essiccare il pesce. Qui troverete locali tipici dove mangiare.

Da Stresa parte anche la funivia che conduce al Mottarone, ma di questa cima, del suo parco e del fun bob ve ne parleremo presto nel prossimo articolo!

Ultima tappa del nostro weekend è ad Arona per vedere San Carlo Borromeo, una statua di ben 35 mt totali. Statua visitabile internamente seconda solo alla Statua della Libertà (in questo momento si può però solo entrare nel parco).

Info pratiche per una visita al Lago Maggiore

Parco Pallavicino. L’ingresso è a pagamento con sconti per famiglie e la possibilità di risparmiare con l’acquisto cumulativo di più attrazioni del circuito Terre Borromeo. Visitate il sito ufficiale per scegliere la migliore combinazione. Fortemente consigliata la prenotazione on line, triage all’entrata, tanto spazio per fare assolutamente una visita in sicurezza, possibilità di mangiare o fare picnic all’interno delle aree dedicate, bar aperto nell’area del giardino.

Il parcheggio di fronte all’entrata è piccino e si riempie velocemente, noi vi consigliamo di parcheggiare a Stresa e fare due passi sul lungolago per arrivarci.

Isole
I traghetti per le Isole Borromee sono attivi con chioschi aperti nella zona imbarco per l’acquisto dei biglietti. Oltre al traghetto se si intende visitare Isola Bella e Isola Madre occorre comprare il biglietto nel sito Isole Borromee.

Un’altra tappa che potete fare nelle vicinanze è scoprire il Lago d’Orta, che dista circa una mezz’oretta dal Lago Maggiore versante piemontese, per spunti vi mettiamo il link del nostro articolo: Una giornata sul lago d’Orta.

Concludendo è stato un weekend speciale, vissuto al 100%, sempre in sicurezza e con le dovute attenzioni, ma che ci ha lasciato una grande energia e voglia di ripartire!

Rimanete connessi con noi, a presto un’altra chicca sulla zona del Verbano Cusio Ossola: il Mottarone e il fun bob!

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Francesca

 

Marocco con bambini. Itinerario di 8 giorni, costi e consigli

Se ripercorro con gli occhi il nostro viaggio in Marocco la prima cosa che mi torna in mente è il sorriso dei suoi abitanti. La gentilezza, la semplicità e la disponibilità sono le caratteristiche che hanno contraddistinto il nostro on the road per le strade del Marocco.

Il Marocco ci ha proprio sorpresi, dai racconti di altri viaggiatori l’avevamo immaginato proprio diverso, più occidentale, più caotico, è una terra invece ancora molto autentica, ancorata alle sue radici e tradizioni. Abbiamo conosciuto un popolo genuino, cordiale e attento al turista e non assillante come invece viene spesso descritto.

Abbiamo incrociato sul nostro percorso carretti trainati da asini, pecore al pascolo, ammirato le colorate città imperiali con la loro Kasbah e Medina, vissuto a 360 il caos, i profumi e i colori dei souk, ci siamo fatti ammaliare dalla terra rossa che avvicina al deserto e dalle stupende fortezze berbere, ci siamo proprio innamorati del Marocco!

Questo viaggio itinerante in terra marocchina è stato il nostro ultimo viaggio fuori dall’Italia prima della pandemia e del lockdown.

Marocco con bambini

Partiamo dal dirvi che il Marocco è una meta assolutamente adatta anche a bambini, fattibile in fai da te e senza driver o intermediari. Noi ci siamo sentiti sempre sicuri con solo un po’ di attenzione in più a Marrakech.

Rabat

Per la prima volta abbiamo intrapreso un on the road insieme ad un’altra famiglia con bambini, amici che si sono rilevati ottimi compagni di viaggio. Per i nostri bimbi poi avere amici coetanei è stata una bellissima esperienza. Siamo partiti in 8 con 4 bimbi di 9 e 7 anni. Il volo è decollato da Torino con scalo a Fiumicino e arrivo a Casablanca.

Chefchouen

Il tour è durato 8 giorni/7notti e se devo essere sincera 15 giorni sarebbero stati perfetti anche per conoscere la zona del deserto e della costa, ma veniamo al nostro itinerario!

Il nostro itinerario in Marocco con bambini


Siamo partiti da Casablanca, visitando l’imponente e magnifica Moschea di Hassan II, abbiamo continuato addentrandoci verso la Medina, la Kasba degli Oudaïa e i giardini andalusi di Rabat. Abbiamo visitato la città imperiale di Meknes e il vicino sito romano di Volubilis.

Volubilis

Siamo poi saliti verso le montagne, in una zona ancora rurale, poco turistica e decisamente più povera, fino ad arrivare alla splendida Chefchaouen, la famosa città blu, per un’esplosione di indaco, azzurro e cobalto. Io, grande amante del colore azzurro, mi sono innamorata di questa piccola cittadina arroccata!
Siamo poi ripartiti per visitare la nostra terza città imperiale, dopo Meknes e Rabat, la maestosa ed intricata Fes. Di Fes colpisce subito la sua dimensione, i suoi tantissimi viottoli, che sono una bella prova di orientamento, e la sua allegra, ma mai invadente vivacità.

Fes conceria

Concludiamo il nostro tour del Marocco virando verso sud per visitare l’ultima città imperiale: Marrakech la rossa. Dei luoghi visitati sicuramente Marrakech è stata la più caotica, la più turistica e quella che ci ha conquistato di meno. Abbiamo infine intrapreso un’audace toccata e fuga fino a Ouarzazate per visitare la scenografica città fortificata di Ait-Ben-Haddou, caratterizzata da edifici di fango, dal color terra intenso, incastonati fra il fiume e il palmeto. Tanti km, strade tortuose e ore per arrivarci, ma che sono risultate ben spese alla vista di questa bellissima Ksar!

La porta del deserto

Marocco on the road: noleggio auto

Il Marocco è una meta affascinante e facile da visitare con un on the road. Abbiamo noleggiato un’ auto a Casablanca direttamente in aeroporto, il noleggio è abbastanza economico ed è sicuramente il modo più pratico per visitare ogni parte del paese.

Guidare in Marocco è complicato solo nelle grandi città, diciamo che il traffico caotico, la frenesia automobilistica marocchina in certi momenti ti faranno venire un colpo, ma si può fare 🙂 . Le altre tratte, fuori dalle grandi città, invece sono abbastanza deserte e le strade ben tenute. Solo la tratta da Marrakech a Ouarzazate è un cantiere continuo, da quello che si legge, da parecchi anni. Niente di drammatico, solo vi farà rallentare un po’ nel viaggio.

Dove dormire in Marocco con bambini

Abbiamo soggiornato in appartamenti, riad e hotel suddividendo le notti in:

  • 1 notte a Casablanca
  • 1 notte a Meknes
  • 1 notte a Chefchouen
  • 1 notte a Fes
  • 1 notte a Rabat
  • 2 notti a Marrakech

I costi per soggiornare sono veramente per tutte le tasche, si trovano sistemazioni a 4 stelle e ostelli puliti ed economici. Il nostro consiglio è di vivere almeno una volta nel sogno di mille e una notte e di dormire perciò in un Riad. Il Riad è l’antico palazzo tradizionale, riadattato ad albergo, con i suoi caratteristici cortili interni, con le fontane e maioliche colorate, con i giardini e con porte e finestre intagliate.

Marocco

Riad a Meknes

Per dormire 7 notti abbiamo speso circa 400 euro, spesso con colazione inclusa, 2 adulti e 2 bambini. Ecco alcune strutture che abbiamo scelto e che vi consigliamo:

Maison Do a Marrakech, struttura pulita e in stile marocchino con piccola piscina sul tetto, a pochi passi da piazza Djeema el Fna

Riad Noujoum a Fes, una struttura molto bella in pieno Souk e vicino alla porta blu

Puerta Azul a Chefchaouen, pochi passi a piedi dalla medina della meravigliosa città blu.

Ryad Bab Bernaine a Meknes, situata vicino ad una porta della medina, la struttura è in tipico stile marocchino, la gestione della struttura famigliare, il figlio gestisce il riad, la mamma un artigianale ristorantino.

Consigli utili per un viaggio in Marocco

  • Noi prima di partire e durante il soggiorno abbiamo preso fermenti lattici, le norme igieniche in alcuni locali non sono le nostre, i problemi gastrointestinali possono verificarsi. Noi vi consigliamo prima di partire di consultare farmacista e medico per portarvi dietro un piccolo kit in caso di necessità (in primis qualcosa per vomito e diarrea).
  • Da provare il tajine, il cous cous e il tè alla menta, i piatti sono abbastanza speziati, ma anche per chi non ama i cibi speziati (tipo me) non sono eccessivi. Si trovano anche piatti italiani come pizza o pasta. Il costo del cibo è parecchio contenuto un piatto di tajine è di circa 4 euro, un piatto di spaghetti meno di 3 euro, couscous sui 4 euro, omelette di formaggio sui 2 euro…
  • A fine febbraio il clima era perfetto, non c’era un caldo eccessivo e di giorno si stava tranquillamente in felpa o maniche corte.
  • Orientarsi nei souk è una bella impresa, soprattutto a Fes e Marrakech, datevi dei punti di riferimento e portatevi dietro il nome dell’alloggio in cui soggiornerete, qualcuno che vi aiuterà, in caso di necessità, lo troverete sicuramente.
  • Per la visita delle città imperiali vi consigliamo di affidarvi ad una guida ufficiale, noi l’abbiamo utilizzata per la visita a Fes ed è stata proprio utile ed interessante. Per noi ha fatto da tramite il proprietario del Riad, spesso le strutture ricettive offrono infatti questa possibilità.
  • Rispettate i imiti di velocità, anche nelle strade deserte, e molta accortezza ai segnali stradali. La polizia marocchina è molto attenta e presente, gli autovelox sono frequenti e posti di blocco diffusi soprattutto nella strada che porta a Chefchouen. Noi e i nostri amici ci siamo presi una multa a testa!
  • Nota dolente l’ immondizia, purtroppo esiste il problema rifiuti. Nelle grandi città, ma anche nelle campagne che portano alle zone del Reef abbiamo trovato molta plastica ed immondizia in giro. Noi viaggiatori possiamo cercare di non portare ulteriore criticità evitando di portare da casa ulteriore plastica.

A breve vi parleremo meglio di ogni singola tappa. Continuate a seguirci!

Francesca

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Toscana e Lazio con bambini. 4 giorni fra borghi, mare e terme

Si avvicina l’estate e la voglia di tornare a respirare libertà e un po’ di serenità.
Lo scorso giugno, subito dopo l’apertura delle regioni post lockdown, in una serata abbiamo preparato la tenda, telefonato ad un campeggio e via, siamo partiti verso la Toscana!
Quattro giorni improvvisati come piace a noi, all’insegna di mare, borghi e soprattutto tante attrattive perfette per noi adulti e i nostri bambini.Toscana e Lazio
Abbiamo scelto la Toscana, in particolare la Maremma toscana, perché è una regione ricca, capace di coinvolgere qualsiasi tipo di viaggiatore grazie al suo mix di mare, collina, pittoreschi borghi, siti storici e terme. Non per niente è una delle regioni italiane più conosciute al Mondo e meta di un turismo internazionale. Data la vicinanza geografica abbiamo deciso di unire anche una parte della Maremma laziale, il Lazio custodisce infatti piccoli e deliziosi borghi e un affascinante passato non solo romano ma anche etrusco.
toscana e lazio

Civita di Bagnoregio

Cosa vedere e dove dormire in un tour fra Toscana e Lazio

 

Un breve on the road nel sud della Toscana e nel Lazio settentrionale per un viaggio nel cuore dell’antica Etruria.
Come base un campeggio ad Albina, una frazione di Orbetello (Gr), situato in una tranquilla pineta direttamente sulla spiaggia, il Camping Village Voltoncino & Marina Chiara. Personale gentile, attento alle norme anti Covid e in una posizione perfetta sia per godersi il mare sia per esplorare i dintorni.
Abbiamo scelto  infatti Albina sia perché vicina a tante attrazioni sia per le belle spiagge di sabbia con un’altezza del fondale che aumenta in modo graduale, perfette per i bambini.
Da qui abbiamo esplorato le zone circostanti, in quattro giorni siamo riusciti a visitare:
✔️ La laguna di Orbetello, oasi naturale WWF e le sue spiagge.
✔️ Le Cascate del Mulino di Saturnia nel comune di Manciano, pozze termali ad accesso libero e gratuito.
✔️Pitigliano, una piccola cittadina che spunta da uno sperone di tufo ed è circondata da spettacolari gole.
✔️ Le suggestive vie cave etrusche a Pitigliano.
✔️ Civita di Bagnoregio, la città che muore.
✔️ Bolsena con il suo borgo e il più grande lago vulcanico d’Italia.
✔️Il giardino dei tarocchi a Capalbio, un parco artistico veramente particolare capace di coinvolgere grandi e piccini.

Le più belle attrazioni da vedere in Toscana e Lazio

 

  • CIVITA DI BAGNOREGIO

Civita di Bagnoregio è uno splendido borgo etrusco, fra i più belli d’Italia, arroccato su una collina di tufo nel viterbese, chiamato anche la città che muore per via della costante erosione delle rocce di tufo su cui sorge. Situata nel territorio della Tuscia a metà strada tra Orvieto e il Lago di Bolsena, Civita è un piccolissimo centro incastonato nella valle dei Calanchi e caratterizzato da case in pietra, viottoli e botteghe, dove il tempo sembra essersi fermato.
Il borgo si raggiunge percorrendo un ponte lungo 200 mt che unisce Bagnoregio a Civita, l’ingresso è a pagamento, la macchina deve essere parcheggiata prima di Civita.
Prima della visita del borgo vi consigliamo di fermarvi al belvedere per godere di un affaccio privilegiato sulla cittadina e per scattare delle scenografiche fotografie.
  • PITIGLIANO
Pitigliano è un piccolo borgo immerso nella collina toscana, costruito su un imponente sperone di tufo circondato su tre lati da profondi burroni. Vicoli acciottolati, casette in pietra, scalinate, vie cave etrusche e gole a strapiombo costituiscono l’essenza di questo piccolo ed incantevole luogo.
Le vie cave sono una rete di suggestivi percorsi fra le rocce di epoca etrusca. Queste originali vie servivano in passato a collegare vari insediamenti e necropoli siti nella zona fra Sovana, Pitigliano e Sorano.
Proprio in questa zona si trovano inoltre le più importanti tombe etrusche visitabile nel Parco Archeologico Città del Tufo.
Pitigliano è chiamata anche la piccola Gerusalemme data l’importante presenza giudaica nel passato testimoniata ancora dalla Sinagoga, dal forno degli azzimi e dal piccolo cimitero.
  • ORBETELLO
Orbetello è una cittadina situata nella provincia di Grosseto, si trova al centro dell’omonima laguna che ospita varie specie di animali, fra cui i fenicotteri rosa (nel periodo autunno-primavera) e vari aironi. Percorrendo il centro di Orbetello troverete varie porte di ingresso, chiese, viottoli, negozi con prodotti locali e, costeggiando la laguna di ponente, il simbolo della città: il mulino spagnolo. Mulino che emerge in modo scenografico delle acque della laguna poco prima della diga. Nei dintorni di Orbetello troverete inoltre varie spiagge di sabbia con il mare che si alza in modo graduale, perfette con i bimbi.
  •  LE CASCATE DEL MULINO DI SATURNIA

Le cascate del Mulino di Saturnia sono piacevoli acque termali generate da un torrente che alimenta le cascate. Sono completamente gratuite, aperte 24 ore su 24 e in tutte le stagioni, si trovano immerse nella campagna della Maremma Toscana. Le acque sono solfuree e calde, sui 37 gradi, le cascate hanno creato naturali e suggestive piscine calcaree immerse nella natura circostante. Noi ci siamo stati in tarda serata, sicuramente sono un’attrazione gettonata e per non trovare troppa gente vi consigliamo una visita in tarda serata o prima mattinata.
Vicino alle terme troverete un ampio parcheggio e un bar, utili le scarpette da mare perché le rocce sotto alle cascate sono scivolose. Partite già con il costume addosso e portatevi un grosso asciugamano per coprirvi mentre vi cambiate.
Dato il Covid c’è il progetto di contingentare l’ingresso con prenotazione on line gratuita, vi suggeriamo di monitorare il comune di Manciano se volete visitarle.
  • IL GIARDINO DEI TAROCCHI 

Il giardino dei tarocchi si trova a Capalbio. É un originale parco artistico immerso nel verde della Maremma caratterizzato da enormi statue e strutture dedicate ai tarocchi. É possibile ammirare nel giardino i 22 arcani dei tarocchi costruiti in acciaio e ricoperti da piastrelle colorate, vetro e specchio.
Il giardino dei tarocchi è un vero e proprio museo a cielo aperto, un luogo fuori dagli schemi, nato dal genio di Niki De Saint Phalle. L’atmosfera è magica, un vero mix vincente dove natura e uomo si incontrano.
  • LAGO DI BOLSENA
Il lago di Bolsena è un lago di origine vulcanica, il quinto per estensione d’Italia, e si trova nel viterbese. Il luogo più suggestivo è sicuramente il borgo di Bolsena con i suoi vicoli in pietra e la Rocca Monaldeschi che si erge sulla sommità.
La Rocca è una fortezza del XIII secolo visitabile, nel cui interno si trova il Museo territoriale del Lago di Bolsena.
Se volete altri suggerimenti su un tour in Toscana leggete il nostro articolo Viaggio in Toscana fra cantine e colline, per altre mete in Italia cercate invece spunti nella nostra sezione Viaggi Itineranti.
Francesca
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Terre ballerine a Montalto Dora. Piemonte da scoprire

Torniamo a parlarvi di Piemonte, portandovi lungo la valle della Dora Baltea, nello specifico a Montalto Dora vicino ad Ivrea, per un tour immerso nei boschi e nei numerosi laghi presenti in questa zona.

Appena fuori dal centro abitato si arriva in un luogo veramente particolare: le terre ballerine. Il nome deriva dalla particolarità del suo terreno, in una parte del bosco infatti il terreno è così elastico che, facendo piccoli salti, la terra rimbalza, facendo muovere piccoli arbusti e vibrare tutto il suolo.

La spiegazione del fenomeno è molto semplice, qui si trova un’ antica torbiera originata dal prosciugamento in quella zona del Lago Coniglio. Una volta il fenomeno grazie alle abbondanti piogge era molto pronunciato, si potevano osservare anche alberi di alto fusto che ondeggiavano vistosamente, ora il fenomeno è attenuato ma è comunque visibile.

É sicuramente un’esperienza inconsueta che farà divertire i bambini e metterà anche noi adulti all’opera per vedere muovere il terreno. Pronti a vivere la sensazione di camminare su un morbido materasso?!

La zona intorno alle terre ballerine è ricca anche di numerosi percorsi a piedi che permettono di conoscere i vari laghi presenti nei dintorni. I percorsi principali sono cinque: Anello del Lago Sirio e delle Terre Ballerine, Anello del Lago Nero, Anello del Montresco, Anello del Lago Pistono e Anello del Lago di Campagna.

Noi abbiamo fatto una parte dell’anello del lago Sirio e delle terre ballerine, tutto il percorso dura circa due orette e mezza, il lago Sirio è peraltro balneabile e molto pulito e si trovano nelle sue vicinanze bar e aree pic nic.

La passeggiata è tranquillamente fattibile con bambini, il sentiero battuto è ampio e per la maggior parte del tempo in piano, vi consigliamo di usare stivali o scarponi se nei giorni precedenti è piovuto e di munirvi di abbondante repellente per zanzare in estate, molto abbondante!

Lungo il sentiero sono possibili varie deviazioni, indicate dai cartelli, per raggiungere uno dei 5 laghi morenici presenti. Nel percorso che porta al Lago Coniglio per assistere al fenomeno delle terre ballerine è possibile deviare verso il Lago Pistono da dove è visibile il castello di Montalto Dora in cima al monte Crovero.

Vicino al Lago Pistono, sempre a Montalto Dora, si trova anche un interessante sito, Il Parco archeologico del Lago Pistono, che offre l’opportunità di andare indietro nel tempo e scoprire attraverso ricostruzioni come viveva l’uomo del Neolitico. Di questo ve ne parleremo però in un altro articolo. Seguiteci!

Francesca
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Costigliole d’Asti: gita con bambini fra panchine giganti, vigne e storia

Nuova idea di gita per scoprire un altro angolino di Piemonte. Oggi vi portiamo a Costigliole d’Asti e vi suggeriamo la possibilità di unire in un unico giorno la scoperta di due Big Bench immerse nelle vigne, la visita di qualche cantina per provare i deliziosi vini locali e la scoperta di un piccolo paese con tanto di imponente castello.
Costigliole d’Asti si trova nel Sud del Piemonte, a circa 80 km da Torino e 15 km da Asti. É un piccolo comune situato fra Monferrato e Langhe, si erge su una collinetta dalla cui vetta spicca l’antico e possente castello.
Noi abbiamo parcheggiato in via Verasis a pochi passi dal castello e da lì siamo saliti verso il piccolo borgo antico.

Il borgo si sviluppa sulle pendici di una collinetta ed è visitabile a piedi, è caratterizzato da vicoli, piazzette e dal suo castello. Il Castello si presenta di forma quadrangolare con quattro torrioni circolari, le sue facciate sono un mix di stile barocco e medioevale, all’interno oggi è invece collocato il consorzio del Barbera e del vino del Monferrato. Di domenica, quando abbiamo visitato Costigliole d’Asti, era purtroppo chiuso.

Se cercate un’area bimbi, proprio vicino al Castello vi è un piccolo parco giochi e una zona verde, da segnare anche un piccolo consiglio culinario, fate un salto alla pasticceria Dolce Vita fanno dei baci di dama superlativi!

Appena al di fuori dal borgo antico si trova un’area attrezzata per picnic e scarico camper.

Allontanandosi di qualche km dal centro di Costiglione d’Asti si trova in Strada Castelletto la panchina gigante nr.18 Rosso Passum, completamente immersa nelle vigne della Cascina vitivinicola Cascina Castel, dall’alto della panchina si gode di una bella vista sul paesaggio agreste e sul centro storico di Castiglione da dove spicca il suo castello.
Vicino alla panchina si trova la cantina dove potrete acquistare vari vini, fra cui il rosso Barbera, Chardonnay, Moscato d’Asti.
L’altra panchina gigante di bel arancione acceso si trova invece in Località Bricco Lù, è situata in una piccola altura, circondata da vigne e prati coltivati, ha una vista privilegiata sulle Alpi. Un luogo stupendo al tramonto con il sole che scende dietro alle montagne e di fronte alla panchina.


Di fronte alla panchina vi è un ampio spiazzo, abbiamo visto molti parcheggiare lì l’auto. In realtà all’inizio della via vi è il segnale di divieto di accesso in auto per i non residenti, noi pertanto abbiamo raggiunto la panchina a piedi. Per raggiungerla bastano solo 20 minuti su una comoda stradina asfaltata. La macchina l’abbiamo parcheggiata nella piazza vicino alla chiesa. Anche qui sulla strada per raggiungere la panchina gigante troverete un’azienda agricola storica che produce ottimo vino: Gozzelino. Noi abbiamo acquistato in entrambe le cantine!Costigliole

Se siete alla ricerca di altre Big Bench e luoghi ricchi di quiete vi consigliamo di leggere anche:

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Francesca

Panchina gigante a Piamprato in Val Soana

Torniamo a parlarvi di Piemonte portandovi in una nuova vallata: la Val Soana.
La Val Soana è una genuina vallata caratterizzata da alcuni piccoli comuni, graziose borgate con case in pietra e legno, numerose chiesette e boschi alpini.Piamprato
In una domenica di fine febbraio ci siamo diretti alla frazione Piamprato di Valprato Soana, l’ultimo comune della vallata, il nostro obiettivo era fare una bella passeggiata in montagna per raggiungere la Big Bench arancione in località Ciavanassa a 1700 mt circa.
Per raggiungere Piamprato occorre entrare nel paesino di Pont Canavese e percorrere con prudenza, per circa 30 minuti, una tipica strada di montagna, abbastanza ampia, ma con curve e valloni visibili.
Lungo il tragitto è possibile godere di un paesaggio unico, con le montagne sempre più vicine e un cielo azzurro spettacolare, vedere molte chiesette alpine e diversi tipici negozi e trattorie che sanno di tempo fermato. Abbiamo intravisto anche diverse aree picnic e la possibilità durante l’estate di mangiare in riva al torrente Soana. Durante il tragitto incontrerete anche i cartelli che indicano l’ entrata nel Parco Nazionale Gran Paradiso, parte di questa vallata è infatti area protetta.
Arrivati nella piccola frazione di Piamprato, a 1.550 m slm, la strada finisce, vedrete il piccolo borgo di case, diverse tipiche baite di montagna ristrutturate, la suggestiva rotonda con gli stambecchi e sentirete la quiete che la vallata emana.
Se cercate una valle ancora poco battuta dal turismo di massa, con montagne ancora incontaminate, un luogo semplice dove l’attrattiva principale è ciò che è offerto dalla natura, questo è il posto per voi!
Parcheggiato la macchina all’inizio della frazione, abbiamo iniziato la nostra camminata passando per il centro di Piamprato e proseguito seguendo le indicazioni per la seggiovia, al fondo del paesino, prima di iniziare la salita verso la seggiovia, troverete sulla destra un piccolo e grazioso parco giochi. La seggiovia e il Rifugio al momento sono chiusi, ma la strada è percorribile a piedi con scarponi da montagna.Piamprato
La strada che porta verso la Big Bench in località Ciavanassa è ampia, circondata da prati innevati, larici, ruscelli e incastonata fra le montagne. Il tragitto, ora con la neve, è un pochino più faticoso e noi con bambini abbiamo impiegato circa un’oretta per arrivarci. La vista però è spettacolare, con colori stupendi e quel senso di magia e quiete che sa solo dare una giornata in montagna d’inverno. Bellezza naturale che ripaga della fatica per giungere fino a lì.
Al ritorno abbiamo fatto tappa alla Locanda Aquila Bianca per rifocillarci e mettere il timbro sul nostro passaporto delle Big Bench. La locanda offre buona cucina, piatti tipici e camere per soggiornare.
Per conoscere meglio la storia delle panchine giganti date un’occhiata al sito ufficiale del progetto Big Bench Community Project.
Nel blog trovate tantissimi altri articoli sul Piemonte, non perdeteveli!
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Francesca

Ciaspolata con bambini in Piemonte

Un’escursione con le ciaspole con i bambini è un’avventura divertente e sana, un modo originale per far apprezzare la montagna, le camminate e la natura ai più piccoli.

La montagna innevata offre scenari spettacolari che danno la sensazione di immergersi in un luogo fatato, da fiaba. Incamminarsi nei boschi è entrare in un’altra realtà: il suono della neve che scricchiola sotto il nostro peso, la neve soffice e luminosa… Una giornata così, dopo mesi passati in casa, è stata per noi una boccata di ossigeno, di libertà e felicità! Se poi la cornice dell’avventura sono i boschi innevati del Parco Nazionale del Gran Paradiso, l’escursione diventa magia!

Cosa sono le ciaspole

Le ciaspole sono delle racchette da neve da fissare ai propri scarponi da montagna che permettono di camminare sulla neve fresca senza sprofondare e di camminare su quella più gelata senza scivolare. Si utilizzano di solito in accoppiata con le bacchette per facilitare la camminata. Utilizzare le ciaspole non è particolarmente faticoso e anche chi non le ha mai usate, compresi i bimbi, non faranno fatica ad imparare ad usarle.

La nostra ciaspolata con bambini nel Parco Nazionale Gran Paradiso

Ma veniamo nei dettagli, abbiamo deciso di vivere la nostra prima ciaspolata in famiglia in un luogo che amiamo molto: Ceresole Reale.

Ceresole Reale è un piccolo comune nel torinese nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso nel suo versante piemontese. Spesso veniamo in questo luogo perfetto in qualsiasi stagione: in inverno per giocare sulla neve e per ammirare i suoi stambecchi e camosci, in primavera per fare belle passeggiate lungo il lago, in estate per salire nei rifugi in quota e fare i numerosi hiking presenti, in autunno per ammirare i colori degli alberi che si rispecchiano nell’azzurro del lago. Avevamo già dedicato un articolo a questa meta, vi consigliamo di leggerlo per avere tanti suggerimenti utili: Ceresole Reale con bambini.

Non avendo mai vissuto l’esperienza di una ciaspolata con bambini abbiamo deciso di affidarci a guide esperte per rendere questa giornata divertente, affascinante e sicura.

Abbiamo contattato NaturAlp che organizza varie tipologie di escursioni, noi abbiamo scelto bimbi in ciaspole, una ciaspolata a misura di famiglia della durata di 3 orette. Enrica la nostra guida ci ha fornito, compreso nel prezzo, ciaspole e bastoncini per tutti, lungo il percorso informazioni sulla flora e fauna del Parco e su alcune caratteristiche del luogo. La camminata si snoda all’interno del bosco, con tanto di discesa scivolosa e divertente per i bimbi. Noi abbiamo fatto l’escursione partendo dal bar lo Sciatore a Chiapili superiore.

NaturAlp organizza varie escursioni all’interno del Parco sia nel versante piemontese sia in quello valdostano, escursioni in ciaspole in inverno ed avventure a contatto con la natura anche nelle altre stagioni, noi ci siamo già segnati Safari Alpino. Un safari con guide professioniste specializzate per avvistare, senza fatica, gli animali selvatici nel loro habitat naturale. 

Ciaspolata con bambini. Come vestirsi

L’abbigliamento suggerito per una ciaspolata è innanzitutto comodo, con pantaloni impermeabili da neve, giacca a vento, maglione o pile caldo, scarponcini invernali impermeabili, guanti e berretto. Utile uno zaino per tenere snack e thermos con bevande calde e dove riporre guanti e berretto se ci si accalda durante la camminata. Se è una bella giornata di sole ricordatevi occhiali da sole e crema solare.

La ciaspolata: le nostre impressioni

La camminata con le ciaspole è un’attività leggermente più faticosa di un normale hiking, ma è un modo originale e divertente per poter scoprire l’ambiente circostante. Camminare sulla soffice neve è un’esperienza in cui ti senti proprio immerso nella natura, ti permette poi di attraversare luoghi immacolati, poco toccati dalla maggior parte dei visitatori, e di godere perciò di paesaggi mozzafiato. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di avvistare con facilità stambecchi, camosci e anche il più grande avvoltoio europeo, il Gipeto.

Noi vi consigliamo di provare una ciaspolata con bambini con una guida sia perché conosce i posti e sa portarti in quelli più belli ed emozionanti sia perché la montagna può essere pericolosa, la neve può coprire ruscelli e torrenti e certe zone possono essere più a rischio valanghe di altre, informazioni assolutamente da non sottovalutare!

Ultimo consiglio, se decidete di provare questa esperienza con bimbi a Ceresole Reale vi suggerisco di portare con voi anche bob o slittino, nella zona di Chiapili superiore, davanti al bar lo Sciatore, è possibile scivolare in sicurezza.

ciaspolata

Francesca

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Se cercate altre esperienze emozionanti sulla neve in Piemonte leggete l’articolo Sleddog, escursione in slitta trainata da cani.

 

Scopriamo la Bassa Val di Susa in Piemonte

La Val di Susa si trova nella parte occidentale del Piemonte, al confine con la Francia, nel torinese. É una vallata alpina che grazie alla presenza dei valichi del Monginevro e del Monceniso è stata zona di passaggio di molte popolazioni differenti, passaggio tutt’ora documentato dai numerosi reperti presenti. La vallata comprende un vasto territorio, di circa 80 km, diviso in Bassa e Alta Val di Susa. 

La Val di Susa offre al visitatore perciò un’ampia gamma di offerte. La parte bassa della valle, più urbanizzata, conserva siti storici degni di nota come la famosa e scenografica Sacra di San Michele, il centro storico di Avigliana, l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta ed itinerari naturalistici come il Parco Laghi di Avigliana o la salita al Monte Musinè a Caselette.

La parte alta della Val di Susa comprende invece un vasto territorio montano e naturalistico con famose località turistiche, come Bardonecchia, Oulx, Cesana Torinese, parchi naturali, come il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè e il Gran Bosco di Salbertrand, ed attrattive storiche come le testimonianze romane a Susa, l’Abbazia di Novalesa o il Forte di Exilles.

val di Susa

Lago piccolo

Oggi vogliamo proporvi delle possibili tappe da fare in un gita di un giorno o in un lungo week end nella bassa Val Di Susa. Calcolate che la Bassa Valle dista solo una mezz’oretta di auto da Torino ed è raggiungibile anche in treno.

Cosa vedere nella bassa Val di Susa.

 

Avigliana: la città dei due laghi

Cuore del centro storico del piccolo comune torinese è Piazza Conte Rosso. La piazza è contraddistinta da un ciottolato con al centro un pozzo del 1300, intorno vari palazzi di epoca medioevale, la chiesa di San Giovanni con tavole del pittore Defendente Ferrari e la Torre dell’Orologio. Dalla piazza è possibile arrivare con una breve passeggiata, di circa 30 minuti, alle rovine del castello, da lì si gode di una bellissima vista sui laghi.

Avigliana è conosciuta per i suoi due piccoli laghi di origine glaciale: il Lago Grande, lago balneabile in cui è possibile fare canoa e noleggiare pedalò, e il Lago Piccolo. La zona paludosa intorno ai laghi fa parte del Parco Naturale dei Laghi di Avigliana che ospita numerose specie di uccelli. Il Parco è percorribile tramite numerosi sentieri, sulle rive dei due laghi è possibile trovare punti ristoro, vi segnaliamo La Zanzara al Lago Piccolo e il Green Beach al Lago Grande, e aree picnic.val di susa

Dinamitificio-interno

Di interesse ad Avigliana vi è anche il Museo Dinamitificio Nobel, proprio qui Alfred Nobel creò il primo impianto in Italia per la fabbricazione della dinamite diventando una delle più importanti fabbriche per la produzione di esplosivi a livello mondiale. Il Museo è solo aperto nei week end e con visite guidate, a nostro avviso andrebbe valorizzato maggiormente.

Fin dal Medioevo la vallata è stata caratterizzata dalla presenza di numerosi enti monastici, abbazie e parrocchie storiche, fra queste spiccano la Sacra di San Michele e l’ Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso.

Sacra di San Michele.

L’imponente Sacra di San Michele domina la valle dall’alto del Monte Pirchiriano. L’abbazia nacque fra il 983 e il 987 divenne velocemente un centro di importante spiritualità, il XII secolo fu l’anno di massimo splendore del luogo, meta di pellegrini, trovandosi sulla via Francigena, ed aristocratici di tutta Europa. L’edificio conserva elementi artistici ed architettonici unici fra questi il portale dello zodiaco, lo scalone dei morti ed il sepolcro dei monaci.

E’ possibile visitare a pagamento il monumento o per i fedeli partecipare alla messa della domenica. Per arrivarci esistono antiche mulattiere che permettono di raggiungere la Sacra a piedi. Un sentiero parte dal comune di Sant’Ambrogio di Torino, il percorso è di circa 3 km, lungo il tragitto i 15 piloni della via Crucis, un altro parte da Chiusa di San Michele e anche in questo caso contate circa 3 km di salita, infine ve ne segnaliamo un ultimo ” Stra dij Prinsi”, un pochino più soft che parte da frazione Mortera ad Avigliana ed è lungo circa 4 km. Per chi invece non ha voglia o possibilità di camminare è possibile raggiungere la Sacra anche in auto.

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Una visita obbligata nella Valle è alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta. Una Abbazia gotica lombarda risalente al 1121, edificata sulla via Francigena allo scopo di ospitare pellegrini, viandanti e malati del Fuoco di Sant’Antonio.

Degni di nota gli affreschi, l’altare, una pala di Defendente Ferrari e i ricchi dettagli, molto particolare anche la facciata, la visita è a pagamento e per il biglietto d’ingresso si accetta solo contante.

Caselette: camminata al Monte Musinè

val di Susa

Nei pressi del campo da calcio di Caselette troverete sulla destra una stradina selciata, è da lì che parte il percorso per raggiungere il Monte Musinè (1.150 mt). Lungo la mulattiera troverete piloni della via Crucis e il Santuario di Sant’Abaco, da lì partirà il ripido sentiero che percorre la cresta del Monte e arriva alla cima. Per la salita ci vuole circa un’ora abbondante, direi anche un’ora e mezza, raggiunta la vetta troverete una bellissima vista sulla vallata di Susa, sulla pianura torinese e sulle Alpi e una croce alta 15 metri.

Feste nella Bassa Val di Susa

La valle di Susa offre una grande varietà di prodotti tipici che hanno portato alla nascita di diverse fiere e sagre, fra queste:

  • Meliga Day a Sant’Ambrogio di Torino
  • Sagra del canestrello di Vaie
  • Fiera della Toma di Condove

Francesca

A breve un nuovo articolo anche sull’Alta Val di Susa, per non perderlo metti un like alla nostra Pagina Facebook.

Della Val di Susa vi abbiamo già parlato in questo articolo: Parco Naturale Orsiera Rocciavrè con bambini.

Alla scoperta della Val Chisone fra borghi, panchine giganti, laghi e forti

Torniamo a parlarvi di Piemonte portandovi alla scoperta di una nuova vallata: la Val Chisone. Una valle nel torinese ricca di storia e un luogo naturalistico di notevole rilevanza. Qui si trova infatti il colle dell’Assietta, che fa da spartiacque fra Valle di Susa e Val Chisone, luogo dell’omonima battaglia del ‘700 e la grande muraglia europea, il forte di Fenestrelle. La Val Chisone è inoltre la porta d’ingresso del Parco Orsiera Rocciavrè e del Gran Bosco di Salbertrand.
Ma cosa offre in particolare l’Alta Val Chisone?
Vi proponiamo alcune attrattive che offre la valle fattibili in un week end e perfette anche con bambini.
Arrivati in Alta Val Chisone vi consigliamo di partire dal monumento simbolo del torinese, la fortezza alpina più grande al Mondo: il Forte di Fenestrelle.
Il Forte date le sue dimensioni e la sua estensione è anche chiamato la Grande Muraglia Piemontese e non si fa fatica a capire subito il perché. Le visite guidate hanno prenotazione obbligatoria e sono principalmente tre con durate molto differenti: di un’ora, di tre o sette ore. Per maggiori dettagli sul Forte vi rimandiamo al nostro articolo La grande muraglia piemontese.
Lasciato il Forte proseguiamo verso Usseaux…

Il comune di Usseaux è formato da cinque piccoli villaggi: Usseaux, Balboutet, Laux, Pourrieres e Fraisse. Ogni piccola borgata ha le sue particolarità e meritano tutte e cinque una visita.

Laux

Noi oggi vi volevamo parlare in particolare di Laux, una piccola borgata di montagna con poche abitazioni di pietra incastonate fra le montagne e uno specchio d’acqua di un color verde smeraldo all’inizio della piccola frazione. Vicino al lago si trova un’area camper e un tipico ristorante.

Laux

Usseaux è invece un piccolo borgo caratterizzato da case in pietra e legno, fontane, lavatoi e da un forno e un mulino ad acqua, qui il tempo sembra essersi fermato, conservando genuinità e semplicità.

Il paesino è conosciuto anche per i tanti e bellissimi murales che decorano le facciate delle case, gli anfratti e gli archi, qui si trova anche un antico forno che ancora oggi in particolari periodi sforna il tipico pane. Un luogo veramente caratteristico e particolare. Da Usseaux partono inoltre diversi sentieri per passeggiate per adulti e bambini.Val Chisone

Mulino di Usseuax

Lasciato il Forte e Usseaux vi consigliamo di salire in quota, a 1950 mt, e raggiungere Pian dell’Alpe nel cuore del Rifugio Orsiera Rocciavrè, un ambiente naturale magico con pascoli rigogliosi, un cielo azzurro intenso e alte montagne.

Pian dell’Alpe

Qui è stata da poco istallata una grande panchina verde splendente aderente al progetto Big Bench Community Project.
La panchina si trova vicino al Rifugio Lago delle Rane, è perfettamente incastonata in una splendida cornice naturale, il panorama poi dall’alto della panchina è veramente da effetto wow!
Noi abbiamo fatto sosta cena al Rifugio, abbiamo cenato con la tipica cucina piemontese ed apprezzato la gentilezza dei gestori. Al rifugio vi è la possibilità anche di soggiornare da loro. 
Di una possibile passeggiata nel Parco Naturale Orsiera Rocciavré, nel versante della Val di Susa, ve ne abbiamo già parlato in questo articolo.
Se cercate invece altre panchine giganti nel torinese ve ne sono altre 4: sempre in Val Chisone vi è quella di Paquerel, di un bel verdino chiaro, un’altra è situata a Pomaretto, una nelle Valli di Lanzo a Monasterolo di Cafasse e infine una big bench rossa a Piamprato in Val Soana. A breve dovrebbe essere istallata anche un’altra Big Bench a Montalto Dora vicino al Lago Pistono. Se siete appassionati di Big Bench vi consigliamo il gruppo facebook Big Bench – Panchinisti Itineranti
Francesca
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La miniera di sale di Wieliczka in Polonia

La miniera di sale di Wieliczka si trova nella città di Wieliczka, a circa 10 km da Cracovia, è una delle più antiche miniere di sale del Mondo, già attiva nel Medioevo. La più antica miniera invece si trova sempre in Polonia, a Bochnia.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 1978, la miniera è rimasta attiva fino al 1996, oggi conta circa un milione di visitatori all’anno e non c’è da rimanere stupiti: è un luogo veramente unico da visitare!

La miniera di sale di Wieliczka è una vera e propria galleria d’arte sotterranea, raggiunge una profondità di 327 metri, presenta gallerie e cunicoli per circa 300 km, ma non spaventatevi, le gallerie percorse per le visite turistiche sono di circa 3,5 km.

La visita alla Miniera di Sale di Wieliczka

Una volta arrivati in città sarà facile trovare la Miniera di Sale di Wieliczka dati i tanti e ben visibili cartelli. Noi abbiamo deciso di parcheggiare la nostra auto direttamente nel parcheggio di fronte alla miniera, costo 25 pln per tutta la giornata, tenete però presente che il parcheggio chiude alle 20, se avete intenzione di fermarvi a cena, in uno dei tanti ristoranti locali, conviene spostarla una volta usciti.

I biglietti per visitare la miniera si possono fare on line oppure in loco. Appena entrati troverete un punto informativo e uno sportello per ritirare i biglietti acquistati on line. La visita è guidata, si può scegliere l’ orario e la lingua del tour, vi sono visite guidate anche in italiano in orari stabiliti. 

Fatto il biglietto occorre trovare la fila del proprio tour, sono divisi in base alla lingua, vi è un cartello con la bandiera e gli orari di partenza. Una volta entrati vi verrà consegnata un apparecchio con auricolare collegato con la vostra guida che, lungo tutto il cammino, vi illustrerà le caratteristiche della miniera, numerosi aneddoti e storie che essa custodisce. La durata della visita è di circa 3 ore.

Per arrivare nel cuore della miniera di sale di Wieliczka bisogna scendere circa 800 gradini in discesa, non difficili, fattibili anche con bambini piccoli, tre i piani da scendere con livelli differenti.

Durante la visita è possibile ammirare statue di sale scolpite dai minatori, sale decorate con lampadari fatti con cristalli di sale, laghetti salini sotterranei, grotte saline e rappresentazioni di vita quotidiana dei minatori. Tutta la visita è caratterizzata dal racconto di leggende e storie legate alla miniera e all’utilizzo del salgemma.

Centro della visita e luogo ricco di fascino è rappresentato dalla bellissima cappella di Santa Kinga a 101 mt sotto il suolo. Una chiesa sotterranea accessibile gratuitamente per i fedeli che vogliono seguire la celebrazione della messa la domenica mattina. 

La Miniera di Sale di Wieliczka vanta numerose visite negli anni di personaggi famosi, da Copernico a Karol Wojtyla fino a Bill Clinton, e non si fa fatica a capire perché. La miniera è un luogo unico, con alle spalle 7 secoli di storia e un utilizzo del sale che pare impossibile possa essere vero, i lampadari ad esempio sono veramente particolari e scenografici.

Se l’articolo vi ha incuriosito potete avere un assaggio della miniera grazie alla visita virtuale che troverete sul sito ufficiale.

La miniera di Wieliczka: consigli utili.
  •  All’interno della miniera ci diversi punti ristoro, bar e persino un self service, toilettes, il primo bagno lo trovate prima della cappella di Santa Kinga (dopo un’oretta e mezza di visita), e negozietti per lo shopping con tantissimi prodotti fatti con il sale. 
  • Vi sono poi numerose sale che possono essere utilizzate per convegni, cene aziendali o banchetti di nozze, eh sì, nella cappella di Santa Kinga è possibile anche celebrare matrimoni.
  • La temperatura all’interno della miniera è sempre costante, sui 17/18 gradi circa, in estate occorre perciò una maglietta, mentre in inverno dopo un po’ occorrerà togliere la giacca. Si consigliano scarpe comode visti i tanti gradini da scendere.
  • Il ritorno in superficie avviene al livello tre tramite un comodo ascensore, non ci sono da fare gli 800 gradini in salita 😉
  • Se visitate la miniera con bimbi piccini vi consigliamo un marsupio o fascia porta bebè, sconsigliato il passeggino dati i molti gradini da fare.
  • I gradini da scendere e il percorso all’interno della miniera non è assolutamente stancante e faticoso, spesso ci si ferma per seguire i racconti e le spiegazioni delle sale e vi è proprio anche un momento di pit stop al bar per rifocillarsi.

la miniera di sale di Wieliczka

Se vi piace l’avventura e volete conoscere meglio il lavoro nelle miniere di sale potete anche optare per il tour percorso minerario, percorso adatto ad adulti o bimbi sopra i 10 anni. Tirando le somme di questa visita, a noi 4 la miniera di Wieliczka è piaciuta veramente molto, è un luogo insolito, difficile da trovare in altri posti del Mondo, un’esperienza assolutamente da fare!

Paolo

State organizzando un viaggio a Cracovia? Non perdete il nostro articolo Cracovia e dintorni in cinque giorni con bambini o Cosa vedere a Cracovia: attrazioni, musei e monumenti.

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Passeggiata nel Parco del Monviso con bambini

In Alta Valle Po, nel cuneese, ai piedi dell’imponente Monviso si trova un luogo dove la natura con i suoi colori, le sue vallate in fiore, le sue cascate e le sue alte montagne parla da sé. Entrati nel Parco del Monviso è possibile vivere un’esperienze emozionante toccando persino le sorgenti del più lungo fiume italiano: il Po.

In una soleggiata domenica di luglio, con i nostri bimbi di 9 e 7 anni e due coppie di amici con figli, abbiamo fatto una bella passeggiata da Pian della Regina fino a Pian del Re e da lì fino al lago di Fiorenza. Ma partiamo dall’inizio!

Dove si trova il Parco del Monviso

Il parco del Monviso è un’area naturale protetta situata in Piemonte a cavallo fra la Valle del Po e la Valle Varaita attorno all’imponente Monviso che con i suoi 3841 mt è la più alta vetta delle Alpi Cozie. Pian del Re, di cui vi parleremo, è il cuore del Parco, ospita le sorgenti del Po e si trova nel piccolo comune di Crissolo.

La passeggiata nel Parco del Monviso con bambini

Si parte dal parcheggio di Pian della Regina a 1770 mt, si scende sulla strada a sinistra vicino al rifugio Pian della Regina fino a giungere ad una chiesetta, qui parte la mulattiera in salita che porta in circa un’oretta alla chiesetta della Madonna della Neve.

La strada è abbastanza ripida, con alcuni tornanti, intorno prati in fiore, mucche al pascolo, il Po, che ancora piccolo torrente scende con cascate lungo la valle, e loro… le montagne. Arrivati alla chiesetta della Madonna della Neve dopo pochi passi si arriva a Pian del Re a 2020 mt, qui si trova il parcheggio, un rifugio che dà possibilità di vitto e ristoro e le casermette.Monviso

Continuando per un sentiero in piano si arriva alle famose sorgenti di quello che a valle sarà il fiume più lungo d’Italia. Dopo una breve sosta nella piana intorno alla sorgente del Po si può continuare la camminata, noi abbiamo preso il sentiero dietro l’indicazione della sorgente del Po e, in circa 20 minuti di strada in salita, siamo arrivati al lago Fiorenza a 2130 mt., uno specchio d’acqua alpino immerso in uno scenario spettacolare. Da qui si può ulteriormente proseguire per altri laghi, ma noi con i bimbi ci siamo fermati al lago Fiorenza.Monviso

 

Consigli utili per raggiungere Pian del Re

  • Si può raggiungere Pian del Re anche con la vettura tramite una strada asfaltata ma piuttosto stretta, il parcheggio costa 10 euro. Dal parcheggio in pochi minuti si raggiungono le sorgenti del Po.
  • In estate spesso il parcheggio sia di Pian della Regina sia del Pian del Re è presto pieno, è possibile però prendere la navetta da Crissolo per salire.
  • Siamo in montagna, abbigliamento e scarpe adeguate sono indispensabili. Scarponcini da trekking, borraccia, k-way, felpa e una protezione solare sono gli accessori da avere.
  • Per mangiare noi abbiamo fatto pranzo al sacco, ma sia a Pian del Re sia a Pian della Regina si trovano due ristoranti/bar.
  • A Pian della Regina vi è una area sosta a pagamento per i camper o per campeggiare in tenda o possibilità di stanze nel rifugio, per informazioni consultate il sito del Rifugio.

Francesca

Se cercate altre mete per passeggiate in montagna in Piemonte con bimbi, leggete anche il Lago Verde in Valle Stretta o Ceresole Reale nel Parco del Gran Paradiso.

Idee regalo per bambini a tema viaggio

Non si può fisicamente viaggiare, ma si può continuare a viaggiare con la mente!

Natale si avvicina e abbiamo pensato di consigliarvi alcune idee regalo per bimbi a tema appunto viaggio.

Siamo spaziati dal tipico gioco utile da tenere sempre in borsa e perciò perfetto nei viaggi, a letture dedicate all’esplorazione e conoscenza del pianeta Terra, ad oggetti carini per la cameretta dei bimbi. Abbiamo scelto una serie di oggetti con un budget contenuto che varia dai 10 ai 40 euro circa.

Idee regalo per bambini. Giochi tascabili

4 giochi tascabili pratici, divertenti ed educativi da portare sempre in borsa, da regalare a mamme viaggiatrici, apprezzeranno sicuramente, o per un pensierino natalizio, befanoso o per un compleanno!

  • Flaggy è un gioco tascabile di CreativaMente. Ci sono 48 carte con 48 bandiere e dietro ad ogni carta ci sono delle informazioni sullo Stato a cui fa riferimento la bandiera (continente, capitale, superficie e popolazione). Si possono fare 5 giochi diversi, è un game che aiuta a memorizzare, giocando, informazioni sulla geografia in modo divertente.
  • Speedy Words  è la rivisitazione del classico gioco che facevamo da bambini nomi, città, frutti, mestieri. Il gioco è contenuto in una pratica confezione di latta, all’interno 60 carte rotonde e 1 carta con le regole di gioco. Dieci diverse categorie, stampate su un lato della carta, e 3 iniziali dell’alfabeto dall’altro lato
  • Dobble di Asmodee è un gioco di carte adatto a tutta la famiglia, dove occorre avere riflessi pronti e una buona percezione visiva! Lo scopo del gioco, indipendentemente dalla variante, è l’essere i più rapidi a trovare l’oggetto/l’animale uguale tra due carte, nominarlo a voce alta  per poter piazzare, girare o scartare la carta. L’idea geniale, ovvero il principio di questo gioco, è che ogni carta ha in comune con tutte le carte SEMPRE un simbolo. Di Dobble esiste anche la variante kids, per bimbi dai 3 anni in su, o quella normale, già perfetta dai 5 anni in su.
  • Boast  di Cranio Creations, è un family game molto semplice ed intuitivo. Grazie alla comoda e resistente scatola di latta in cui è contenuto può essere trasportato ovunque. Il gioco è composto da 100 carte rotonde suddivise in dieci differenti categorie (animali, caramelle, dolci, frutta, gioielli, mostri, monumenti, musica, piante e veicoli) e dieci carte riepilogo. Esistono 3 possibili varianti di gioco, adatto dai 4 anni in su. Qui la nostra recensioneidee regalo per bambini

Se cercate altre idee regalo per bambini, potete consultate anche la nostra sezione Giochi da tavola su Famiglia tuttofare.

Idee regalo per bambini a tema viaggio. Giochi a tema

 

  • Ticket to Ride Primo Viaggio, distribuito da Asmodee, è un gioco che ha come obiettivo quello di pianificare e costruire una linea ferroviaria passando per delle città che vengono assegnate segretamente ad inizio del gioco attraverso le carte i “Biglietti”.
  • Quiz box. Regioni d’Italia. 50 colorate carte contenute in una comoda box di latta con 100 domande e 100 risposte sulle 20 regioni d’Italia. Un modo divertente per conoscere e approfondire le caratteristiche della nostra penisola.

Idee regalo per bambini. Giochi  a tema viaggio ed oggetti per la cameretta

 

  • Mappa dell’Italia magnetica di Janod. Una base di legno magnetica da appendere con disegnata l’Italia a cui poter aggiungere le 20 regioni italiane. Un’idea divertente per imparare le regioni di Italia, le città più famose, i confini delle nostra penisola.
  • Mappa del Mondo magnetica di Janod, un puzzle di legno che permette di conoscere tutti i paesi del Mondo, i suoi abitanti e animali. La mappa è composta da 92 magneti di vario colore e forma che possono essere posizionati sulla cartina del Mondo, possono essere staccati ed attaccati ogni volta che si vuole. Noi ad esempio abbiamo posizionato solo le zone del Mondo visitate.
  • Viaggi, colora, esplora l’Italia di Sassi. Una valigetta che contiene un bellissimo e ricco puzzle dell’Italia e un piccolo libro, ben fatto, dove potrete trovare alcuni giochi da fare con i bambini, con alcuni aneddoti e ricette da ripetere con i propri figli. Esiste anche la versione Mondo.

Idee regalo per bambini. Libri

  • Map edito da Sassi Scienze è un colouring book che permette ai bambini di esplorare il Pianeta grazie ad una serie di mappe dei continenti e di bandiere da colorare, mappe che si possono anche staccare ed appendere in casa.
    Il bambino può creare il suo personale atlante colorandolo come meglio crede.
  • Mappe edito da ElectaKids è un atlante per viaggiare con l’immaginazione tra “terre, mari e culture del Mondo”. 51 grandi mappe che porteranno tutta la famiglia alla scoperta di 42 paesi e 6 continenti. In ciascuna mappa troverete tantissimi disegni, dettagli e curiosità sui singoli Stati.
  • Boy’s Book per ragazzi in gamba. Tutto quello che devi saper per vivere l’avventura! Il libro edito da Giunti è un divertente manuale per piccoli esploratori, tante informazioni facili da capire, disegni molto carini, tanti esperimenti da realizzare ed attività da fare all’aperto. Esiste anche la variante Girl’s Book.
  • Atlante delle avventure e dei viaggi per terra e per mare di EDT-Giralangolo. Un originale atlante illustrato che porta alla scoperta di oceani e deserti, di montagne e fitte giungle, di bagliori notturni e sole accecante. Un atlante originale che ripercorre, grazie ad illustrazioni ed estratti, alcune opere di Emilio Salgari. Un viaggio nel mondo che passa dalle Montagne Rocciose americane all’Australia, dal Polo Nord fino ai fari d’Europa, dalle terre fredde della Siberia fino alle foreste della Malesia.

 

 

Altre idee di libri per bambini le trovate nella nostra sezione libri di Famiglia tuttofare

Francesca

Se cercate invece idee regalo a tema viaggio per adulti leggete anche Idee regalo per viaggiatori.

Su Amazon trovate tutti gli oggetti menzionati.

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Gargano con bambini. Le migliori spiagge vicino a Vieste

Oggi Michela torna sul blog per parlarci nuovamente della Puglia, questa volta ci porta a conoscere le spiagge migliori nella zona di Vieste.
Siamo stati a Vieste, sul Gargano. Dopo aver visitato Peschici a Giugno abbiamo deciso di tornare in Puglia e anche Vieste non ci ha delusi 😀
Il centro è molto carino, ma la quantità di gente che c’era era allucinante, e non me lo son girata come avrei voluto.
In compenso vi lascio i consigli sulle spiagge che abbiamo visitato.
Il giorno dell’arrivo, subito dopo il check in al Relais Viesti (b&b moderno, in pieno centro, comodo e bello) siamo scesi a piedi alla Spiaggia di Pizzomunno, spiaggia sabbiosa di lidi in concessione, niente di eccezionale ma avevamo bisogno di un tuffo visto le temperature!

Il secondo giorno su consiglio del b&b siamo scesi a Baia di Campi: una caletta tra le rocce, l’unico accesso è di un campeggio ma si arriva comunque alla spiaggia attraverso un sentiero dalla strada. Necessarie quindi le scarpe da ginnastica per il breve tratto tra boschetto e rocce. La spiaggia è tutta libera: poca gente, un baretto/ristorante, fondale con ciottoli e tanti pesci da guardare!


Ultimo giorno a Baia Vignanotica, una 40ina di minuti di macchina da Vieste, si lascia l’auto in un parcheggio a pagamento (10 euro) con navetta fino alla spiaggia. Bella, scenografica, con una parte in concessione e una parte libera. Anche questa di ciottoli: l’acqua è altissima e il fondale bellissimo! Consiglio assolutamente scarpe da scoglio e maschera/tubo!
Nonostante la quantità di turisti, che non mi aspettavo di trovare questo weekend, le spiaggette sono tranquille, la gente era poca, soprattutto in quelle più difficili da raggiungere 😅
Torneremo sicuramente anche il prossimo anno, (sicuramente non ad Agosto, perché non voglio immaginare cosa possa esser stato 😱).Vieste
Foto e testo di Michela
Per conoscere anche un’altra zona del Gargano, vi lasciamo il racconto di Michela su Peschici.

Cosa vedere a Cracovia: attrazioni, musei e monumenti

Quello che colpisce appena si passeggia per le vie di Cracovia è il suo ricco patrimonio artistico e storico. Cracovia a differenza di Varsavia, completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, ha mantenuto intatte negli anni le sue stupende ed antiche chiese, prima fra tutte quella di Sant’Adalberto del X sec., i palazzi medioevali, un imponente castello che guarda dalla sua collina il fiume Vistola, una piazza medievale straordinaria, la più estesa d’Europa, che da sola racchiude sotto terra e sopra reperti di infinito valore.

Cracovia è un luogo magico legato a leggende e miti e che straborda di storia, qui vissero i tartari, importanti re, come Casimiro il grande, crebbe una delle più grandi comunità ebraiche del Mondo e conobbe tristi periodi come quello dell’occupazione nazista e del socialismo russo.

La città è sicura, facilmente visitabile a piedi e family friendly, sono veramente tantissime le attrattive che piaceranno anche ai bambini.

Le zone della città che abbiamo visitato possono essere divise in 4 principali zone: Città vecchia e collina di Wewel, Kazimiert, Podgorze e Plaszow.

Cosa vedere a Cracovia?

Il cuore storico ed architettonico di Cracovia: città vecchia e collina del Wawel

Lo Stare Miasto è una ricca mescolanza di architettura medioevale, gotica, barocca e rinascimentale, la città vecchia era delimitata da antiche mura, che oggi sono quasi del tutto  state sostituite dal Planty, un parco che circonda il centro città.

Dopo la positiva esperienza di Sarajevo, abbiamo deciso di affidarci ad un tour guidato della città  per avere una infarinatura generale sulle più belle attrazioni della città e soprattutto per avere lo sguardo di chi ama la sua terra e sa evidenziare con poesia le sue più belle attrazioni.

Abbiamo fatto due tour guidati a piedi di Cracow Free tour (ombrellino rosso): la città vecchia e il quartiere ebraico.

I tour guidati sono gratuiti, alla fine del tour potrete dare una mancia in base alla soddisfazione, e durano circa due ore ognuno. Il primo tour, quello della Città vecchia, è iniziato alle 10.30 da davanti alla Chiesa di Santa Maria. Abbiamo visitato la piazza del mercato, percorso via Florianska, costeggiato le vecchie mura medioevali visitando dall’esterno Barbacane e Planty, ci siamo poi spostati verso il Collegio Maius, da lì al palazzo vescovile dove si affacciava Papa Wojtyla per giungere fino alla collina del Wawel. Il tour è durato due orette abbondanti, la nostra guida Lidia ci ha veramente fatto amare la storia di Cracovia, i suoi monumenti, ridere delle sue leggende e apprezzare un popolo fiero delle sue radici.

Nei giorni a seguire della visita abbiamo dedicato ulteriore tempo a visitare alcune attrazioni:

  • Museo delle illusioni: illusioni ottiche, giochi di prospettive, rompicapo per uno stop di ingegno e divertimento.
  • Rynek Underground: un museo sotterraneo al di sotto della grande piazza della città, che permette un tuffo nella Cracovia del Medioevo.
  • Collegio Maius: il più antico edificio universitario della Polonia. Nicolò Copernico fu uno dei suoi più famosi studenti. Al suo interno il primo mappamondo che raffigura le Americhe (nel posto però sbagliato), nel cortile un orologio carillon che suona ogni due ore.
  • Cattedrale di Wawel: si erge sulla collina del Wawel, vicino al celebre castello. Alla base delle mura di cinta del castello si trova, proprio a fianco del fiume Vistola, il drago del Wewel che sputa fuoco. 
  • Basilica di Santa Maria, imponente e maestoso edificio gotico che sorge su un lato della piazza. Gli interni sono un tripudio di dettagli, l’esterno è caratterizzato da due torri di due differenti altezze. Dalla torre più alta ogni ora viene suonata una melodia da un trombettista.
  • Torre del municipio, la torre è l’unica parte rimasta del vecchio municipio. 110 gradini permettono di godere di una vista dall’alto sulla Rynek Glowny (forse delle 3 torri questa non è la migliore da salire, la vista sulla città è abbastanza limitata).

    Museo delle illusioni

L’Antico quartiere ebraico: Kazimierz

L’antico quartiere ebraico ospitava prima dell’occupazione nazista una ricca comunità ebraica già dal XIV sec. Le sue sinagoghe, i localini tipici, i cimiteri testimoniano ancora oggi la presenza di quel periodo. Oggi è un luogo ricco di locali, a prezzi più vantaggiosi rispetto al centro, artisti ed è frequentato dalla gioventù polacca. Un luogo rimasto intatto e genuino tanto da diventare, grazie alla sua autenticità, negli anni ’90 il set di molte scene del film Schinderl’s list.

Anche per conoscere Kazimierz abbiamo deciso di utilizzare il tour guidato di Cracow free tours, siamo partiti alle 14,40 dalla piazza abbiamo percorso le vie e le piazze più importanti del quartiere, via Szeroka, la piazza nuova e del mercato, siamo passati davanti alla vecchia Sinagoga, alla sinagoga Remuh e al vecchio cimitero ebraico e visti alcuni luoghi utilizzati per girare alcune scene del film Schinder’s list. Abbiamo attraversato infine il ponte dei pedoni sulla Vistola e siamo giunti alla Piazza degli Eroi del ghetto nella zona di Pedgorze. Il tour guidato dura circa due ore.

Quartiere dell’ ex ghetto ebraico: Podgorze

Il quartiere è separato dal centro di Cracovia dal fiume Vistola per arrivarci vi consigliamo di attraversare il Father Bernatek’s Bridge, una passerella con sculture scenografiche di trapezisti, illuminata la sera.

Qui si trovano importanti testimonianze del periodo nazionalsocialista di Cracovia, è qui infatti che sorgeva il ghetto di Cracovia. Partendo dalla Piazza degli Eroi, luogo simbolo della persecuzione degli ebrei, dove ogni sedia riposta nella piazza rappresenta 1000 persone deportate, troverete nell’angolo della piazza La farmacia sotto l’aquila, unica farmacia gestita da un polacco rimasta aperta durante la creazione del ghetto di Cracovia, divenuta oggi museo. A sinistra della piazza percorrendo la via sulla sinistra (via Lwowska) troverete ancora un pezzo del muro originale che delimitava il ghetto di Cracovia. Muro a forma di tomba che testimonia ulteriormente la crudeltà del periodo.

Dalla Piazza degli Eroi con una camminata di 10 minuti potete raggiungere infine il Schinder ‘s List Museum, museo che ripercorre l’occupazione nazista in Polonia. A differenza del nome, seppur sia la fabbrica originale di cui parla il film Schinder’s list, nel museo c’è solo una piccola parte che riguarda la fabbrica nello specifico.

Plaszow, il campo di lavoro forzato nazista

Per concludere il nostro tour di Cracovia abbiamo aggiunto Plaszow, un quartiere poco conosciuto della città, raggiungibile facilmente solo con un’automobile.

La visita a questo quartiere, situato nella parte meridionale di Cracovia, è un ripercorrere i luoghi che hanno segnato la Polonia, gli ebrei e i prigionieri polacchi nel periodo nazista. E’ proprio qui infatti che sorse il campo di lavoro forzato nazista nel 1942.cosa vedere a Cracovia

Nel campo di Paszow è stato ambientato il film Schinder’s List, ambientata qui le scena in cui il nazista Amon Goht sparava dal balcone ai prigionieri. Del campo rimane ben poco, ma è facile ritrovarsi nelle scene del film.

Cracovia è una città che ha veramente molto da offrire e con prezzi ancora low cost, leggete il nostro articolo Cracovia e dintorni in cinque giorni per organizzare un lungo week end o una settimana in questo bellissimo Stato.

Francesca

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Viaggio in Toscana fra cantine e colline

Oggi ospitiamo nel blog Desi e il suo racconto sulle colline della Toscana, un racconto ricco di consigli su prelibatezze enogastronomiche.

Quando la mente torna ai viaggi fatti in Toscana, non posso non pensare ai momenti silenziosi in contemplazione, immersa nei suoi panorami, vere opere d’arte della natura da cui l’anima assorbe nutrimento.  

Ai gusti e ai profumi, ai vigneti e agli sterminati uliveti che avvolgono le sue colline, al mare che bagna le sue coste donando sapore unico ai suoi vini e ai suoi piatti. 

I nostri viaggi sono quasi sempre enogastronomici: ci piace assaporare.

È difficile coinvolgere sempre i nostri figli, quindi, da qualche tempo, le escursioni in tal senso, io e mio marito abbiamo deciso di farle per conto nostro pur di non rinunciarvi, come purtroppo stavamo facendo… Magari quando avranno superato l’adolescenza si aggregheranno spontaneamente.

Questo viaggio in Toscana lo abbiamo fatto in macchina ad agosto, durante le nostre ferie.

1° tappa

Il nostro primo obiettivo era tornare a Bolgheri, borgo con un castello medievale, dove Giosuè Carducci visse per un periodo: ci si arriva attraverso un bellissimo viale di cipressi. Abbiamo cenato all’enoteca Tognoni (prenotate prima) dove abbiamo gustato del cibo divino, vi esorto ad assaggiare il loro gelato al pistacchio a fine pasto… indescrivibile; abbiamo potuto finalmente sorseggiare il Sassicaia, vino prodotto esclusivamente nella zona.

Per accedere più facilmente al centro, vi consiglio di seguire le indicazioni che portano al parcheggio in un campo sportivo costeggiando le mura del borgo. Portatevi un po’ di monete per il parcheggio.

Dopo cena abbiamo dormito a Bibbona, sempre nell’entroterra, in un B&B, “La Locanda Etrusca”, dove avevamo già lasciato i bagagli nel pomeriggio. Borgo piacevole da visitare. 

Proseguendo verso la seconda tappa abbiamo fatto una deviazione: visita dell’Abbazia di San Galgano, circa a 30 Km da Siena. La leggenda narra che San Galgano si ritirò a vita eremitica e al culmine della sua conversione infisse nel terreno la sua spada allo scopo di trasformarla in una croce, ancora visibile protetta da una teca sul colle Montesiepi accanto all’Abbazia priva di tetto.

2° tappa

Abbiamo deciso di far base d’appoggio a Marina di Grosseto per goderci anche un po’ il mare, alloggiando al “Lola piccolo Hotel”, davvero molto pulito e comodissimo per la vicinanza alla grande spiaggia.

Essendo a pochi Km da Castiglione della Pescaia, abbiamo dato un’occhiata anche a questo borgo affacciato sulla costa.

3° tappa

La visita ad una cantina di zona era quasi d’obbligo: Tenuta Antinori “Le Mortelle”, posto molto suggestivo, immagino anche per chi non beve vino, e qui le parole si sprecano, lascio il posto alle foto. Vi consiglio, se passate in zona, di prenotare la visita con degustazione o, come abbiamo fatto noi, visita e pranzo davanti ad un panorama eccezionale. 

4° tappa

Montalcino, città del Brunello che naturalmente abbiamo assaggiato accompagnato ad una fiorentina mozzafiato, mangiata al “Re di Macchia”.toscana

 

Speriamo di tornare presto in zona, ci sono posti stupendi.

Testo e foto di Desi.

Per un altro itinerario fra cibo e cultura date un’occhiata al nostro articolo sull’Altopiano di Asiago.

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Visitare i siti di Pompei, Ercolano e Oplontis con bambini

Nel mese di agosto 2020, nel nostro road trip in giro per l’Italia, abbiamo deciso di fermarci in Campania. Da diverso tempo il nostro piccolo viaggiatore, affascinato dalla storia sull’eruzione del Vesuvio, ci chiedeva di visitare Pompei. La nostra permanenza in questa regione, molto ospitale e ricca di storia, è stata così piacevole da cambiare i nostri piani iniziali e di aver perciò aumentato i giorni di soggiorno per poter visitare oltre Pompei anche Ercolano e Oplontis, la villa di Poppea. 

Pompei

Tre siti archeologici legati da un filo comune, l’eruzione del Vesuvio del 79 d.c, entrati a far parte del patrimonio Unesco nel 1997. Parchi archeologici che ci sentiamo di dire tra i più belli ed affascinanti al Mondo.

Visitando Pompei, Ercolano e la villa di Oplontis si inizierà un viaggio indietro nel tempo alla scoperta non solo delle città, ma anche delle caratteristiche e dei valori delle civiltà che in quel periodo abitavano in queste zone.

I siti di Pompei, Ercolano e Villa Oplontis si trovavano poco a sud di Napoli. Pompei vicino al mare, alla foce del fiume Sarno, Ercolano ai piedi del Vesuvio e Villa Oplontis a Torre Annunziata.

Con l’eruzione del 79 d.C. dal Vesuvio si innalzò un’alta colonna di gas, ceneri e lapilli, una coltre di ceneri che ricoprì interi centri abitati. Per le città vicine al vulcano giunse un’improvvisa fine ma il particolare fenomeno fissò per sempre nel tempo quegli ultimi momenti di vita.

Avevamo erroneamente pensato che visitare Pompei, il sito più famoso e grande, fosse sufficiente per conoscere la particolarità dell’evento, per fortuna amici e persone del luogo ci hanno suggerito di scoprire più siti possibili perché le caratteristiche di ognuno sono molto diverse fra loro, data anche la diversa distanza dal Vesuvio. Ed è proprio delle loro differenti unicità che volevamo parlarvi.

POMPEI con bambini

Pompei è grande, quello che colpisce subito girando per le sue vie è la vastità della città, l’area archeologica si estende infatti per circa 66 ettari, 45 dei quali sono stati scavati.

Pompei era circondata da mura lunghe 3200 metri, con 12 torri di guardia e sette porte di entrata, al suo interno la città con le sue strade, ancora oggi come allora, fatte di grandi blocchi di pietra vulcanica, le case, le botteghe, le terme, il foro, il mercato, i templi e i teatri.

Fare una descrizione completa di tutto ciò che potrete vedere è impossibile, ci sarebbe da scrivere un libro e una settimana di visita credo non basterebbe. Di seguito riportiamo pertanto solo alcune descrizioni, a voi poi la voglia e la curiosità di scoprire altre.Pompei

Una prima particolarità sono le strade, fatte di grandi blocchi di pietre vulcaniche, in alcuni punti  si trovano blocchi perpendicolari ai marciapiedi più alti rispetto alla via, cosa indicheranno?! Sono le nostre “strisce pedonali”, già ai tempi esistevano, come anche le aree pedonali, le potete vedere tra via dell’abbondanza e il Foro. 

Parlando di Foro, questo era il centro della vita pubblica di ogni città, qui si affacciavano i principali edifici dell’amministrazione cittadina, della giustizia e degli affari per le attività commerciali. Si trova il Macellum, grande mercato alimentare della città, la Basilica, Il Tempio di Giove e di Iside e la Necropoli, tutta questa zona della città è fondamentale nella visita di questo sito. Nella zona del Foro sono esposti alcuni calchi di persone e di animali, i calchi sono sicuramente una delle particolarità di Pompei. Grazie a questa tecnica si è potuto comprendere la tragedia legata all’eruzione, vedere le espressioni dei volti delle vittime e la posizione del corpo durante la fuga. Nell’area sono conservati diversi calchi di persone adulte e bambini, un cane, un maiale e un equide.

Curioso è sapere che gli abitanti di Pompei amavano mangiare spesso fuori casa, i nostri attuali fast-food, i Thermopolia, girando per la città è possibile incontrarne quasi 90. La loro struttura era semplice, un grande stanzone aperto e un bancone, che si affacciava sulla strada a forma di “L”, in muratura con incassati i Dolia, contenitori di terracotta dove veniva messo il cibo.

Dato che i pompeiani amavano molto gli spettacoli, in città c’erano 2 teatri e 1 anfiteatro, troviamo il Teatro Grande, che poteva ospitare fino a 5000 persone, il Teatro Piccolo e il maestoso Anfiteatro che poteva ospitare fino a 20.000 persone.

Percorrendo le strade di questo luogo non è difficile immaginarsi la vita quotidiana che vi si svolgeva, molte abitazioni infatti sono ancora ben conservate, i negozi, le scritte sui muri, i disegni, le fontane che si trovano lungo il percorso.

ERCOLANO con bambini

Ercolano fu investita da una serie di flussi piroclastici, con temperature di oltre 400 gradi, che viaggiavano ad una velocità di 20 metri al secondo, causando la fine immediata di tutto ciò che incontravano sul loro cammino. Questo raro fenomeno fece però si che si conservarono materiali che altrimenti sarebbero andati distrutti, come il legno di mobili e porte, strumenti di lavoro, alimenti e persino una piccola imbarcazione.

La città si trovava praticamente ai piedi del Vesuvio, affacciata sul golfo di Napoli. Non era una città molto grande, aveva circa 4.000 abitanti. Quello che noi oggi possiamo ammirare corrisponde circa ad un quarto dell’antico abitato, il resto è ancora da scoprire sepolto.

Arrivando al sito ci si trova in alto rispetto alla città, si ha da subito una panoramica completa di quello che andremo a visitare.

Ercolano è più piccola di Pompei e mi viene da dire anche più facile da orientarsi e scoprire in autonomia. Grazie alla diversità di eventi che determinarono la sua fine qui è possibile ammirare non solo le abitazioni, le terme e i negozi, ma anche numerosi gioielli, parti in legno e oggetti di vita quotidiana che si sono conservati molto bene.

Si parte con un piccolo Museo che conserva utensili, gioielli, una piccola imbarcazione e descrive i ritrovamenti scoperti, raccontandone le caratteristiche e momenti di vita degli abitanti legati ai giorni dell’eruzione.Pompei

Si scende poi attraverso un piccolo tunnel ai piedi della città, in una zona che all’epoca fungeva da approdo delle barche e che oggi costituisce una delle particolarità di Ercolano.

Qui infatti, solo nel 1982, in 9 dei 12 fornici, locali che si affacciavano sul mare, sono stati ritrovati circa 300 resti di persone che vi si erano rifugiati lì nella speranza di trovare la salvezza. Furono rinvenuti parecchi oggetti vicino ai corpi: gioielli, cesti e borse con monete e persino un set da chirurgo. Quelli che oggi noi possiamo vedere sono delle riproduzioni, ma molto realistiche, che fanno comprendere la disperazione e la tragicità del momento.

Si sale poi verso la piazza del Foro, con edifici pubblici  e religiosi, le terme, molto amate dagli antichi romani, luogo di incontri e scambi di idee, anche politiche. 

Fra le cose da vedere vi è inoltre la casa del tramezzo di legno, con il tramezzo carbonizzato originale, la Casa dei Cervi, una delle più ricche dimore ritrovate, con un gruppo marmoreo di cervi nel giardino e la statua di un Ercole ubriaco. Questa dimora apparteneva sicuramente ad un patrizio, lo si intuisce dal fatto che fosse affacciata sul mare e ricoperta di affreschi. 

Merita infine una menzione particolare la villa dei papiri, una villa dove l’aristocrazia si riposava dopo le attività politiche ed economiche, ottimamente conservata è praticamente l’unica villa del mondo romano dove sono conservate non solo le sculture, ma anche frammenti di mobili di legno decorate con lamine in avorio e un vero tesoro: 1.800 rotoli di papiro!

La villa dei papiri costituisce un pilastro dell’archeologia per conoscere la vita e la mentalità dell’aristocrazia del I secolo dopo Cristo.

OPLONTIS con bambini

Quando la devastante eruzione del Vesuvio seppellì Pompei fuori dalle mura cittadine esistevano delle ville rustiche e ville di ozio, come quella di Oplontis. Normalmente erano sontuose ville di ricchi proprietari, avevano splendidi giardini ed erano lussuosamente arredate.

La villa di Oplontis è comunemente conosciuta come la villa di Poppea, probabilmente infatti era appartenuta alla seconda moglie dell’Imperatore Nerone. Ipotesi dedotta sulla base di un’iscrizione presente su un’anfora vinaria pertinente ad un suo servo. La villa, scoperta nel Settecento, fu riportata alla luce solo tra il 1964 e il 1984.

Dopo la prima sala, da cui si può ammirare il giardino arredato da statue e fontane, si accede alla zona padronale con magnifici saloni e ambienti termali, dalla parte opposta l’area riservata invece agli schiavi.

La villa di Poppea è diventata famosa anche per le sue decorazioni che troviamo nelle sale, affreschi dedicati al Dio Apollo, pavoni appollaiati su balaustre, canestri di frutta. Affreschi tutti magnificamente conservati che tuffano il visitatore in un’epoca lontanissima fatta di lusso e ricchezza.

Si pensa che al momento dell’eruzione la Villa fosse disabitata e che fossero in corso lavori di ristrutturazione nei pressi della piscina, testimonianza data dal ritrovamento di colonne e capitelli smontati e accantonati nella sala che si affaccia sul grande giardino.

Anche questa villa per noi merita di esser visitata perché dà l’idea di come una ricca famiglia vivesse in quel periodo e per i bellissimi affreschi che conserva. 

Dove dormire per visitare Pompei, Ercolano e Oplontis

Per visitare i tre siti noi vi consigliamo un pernottamento a Pompei, trovando una struttura che abbia un parcheggio privato.

Noi abbiamo pernottato in un B&b nei pressi del centro, questo Pompei Ruins, a 10 minuti a piedi dall’ingresso degli scavi Anfiteatro. In questo modo abbiamo potuto lasciare l’auto al b&b, risparmiando anche i soldi per il parcheggio, e recarci a piedi al sito. Francesco, il gestore, è una persona gentile e super attenta al cliente.

Noi vi consigliato di soggiornare a Pompei, anche se avete in programma una visita a Napoli o alla costiera sorrentina, la cittadina è servita infatti molto bene dai treni, sia per andare a Napoli, stazione Porta Garibaldi, con fermate anche ad Ercolano e Torre Annunziata, sia per andare a Sorrento. In questo modo vi eviterete traffico e parcheggio.

Notizie utili per una visita a Pompei, Ercolano e Oplontis

Noi abbiamo deciso di visitare i siti in autonomia, due adulti e due bambini di 7 e 9 anni. Con il senno di poi, su Pompei investire su una guida è utile, il sito è veramente vasto e tanti i particolari da scoprire. Noi in realtà volevamo noleggiare le audio-guide ufficiali, ma purtroppo, causa covid, non erano utilizzabili.

All’ingresso dei siti vi sono le guide autorizzate dalla regione Campania, riconoscibili dai tesserini, che fanno visite guidate a pagamento.

  • Pompei

Se la visita è fatta in periodo estivo portatevi un cappellino e dell’acqua, c’è parecchio da camminare e le zone d’ombra sono poche.

Premunitevi preventivamente dei biglietti on line, stampate la ricevuta e fatela vedere all’entrata, tenetela per uscire perché dovrete ripassarla ai tornelli. I bambini non pagano la visita, ma occorre comunque stampare il biglietto omaggio.

Prima di arrivare agli scavi di Pompei si trovano delle agenzie che vi offriranno delle mappe di Pompei, sembrano gratuite, ma se non noleggiate da loro l’audio guida non ve la lasceranno.

Vi sono due ingressi: Anfiteatro, vicino al centro di Pompei (zona Santuario della Beata Vergine Maria) e Porta Marina Superiore. Per la visita tenete a disposizione almeno un’intera mattinata o pomeriggio.

I biglietti noi li abbiamo fatti preventivamente on line, per costi e orari vi rimandiamo al sito ufficiale

  • Ercolano

Per Ercolano non c’è  problema per il parcheggio, in quanto è disponibile un ampio parcheggio sotterraneo a pagamento.

Anche qui è consigliato prenotare il biglietto on line, per la visita tenete conto di almeno due orette abbondanti.

  • Oplontis

Qui è un pochino più complicato trovare un parcheggio, dopo qualche giro a vuoto, abbiamo trovato un parcheggio vicino al sito. Per visitare la Villa è sufficiente un’oretta scarsa.

Visita con bambini dei siti

Noi siamo grandi fautori della visita di siti archeologici con bambini, crediamo fortemente nell’importanza di far conoscere a loro già nella prima infanzia il nostro patrimonio artistico-storico e culturale. Questi siti essendo all’aperto sono facilmente e tranquillamente visitabili e i racconti per fare amare la visita sono veramente molteplici.

Esistono poi libricini per far conoscere loro i siti in anteprima o per approfondire successivamente, questi alcuni:

I siti possono essere visitati anche con passeggini, personalmente crediamo sia però più comoda una fascia o marsupio con bimbi piccini perché le strade realizzate con ciottoli e massi possono risultare parecchio scomode.

Francesca&Paolo

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Visita al museo universitario di Chieti con bambini

Oggi ospitiamo nuovamente Mariangela nel blog che, dopo averci portati alla Città della Scienza di Napoli, ci racconta la sua visita ad un altro museo: il Museo universitario di Chieti, in Abruzzo.

Ci vuole un’oretta e mezza a visitare il Museo Universitario di Chieti con i vari percorsi che vanno dai fossili preistorici abruzzesi, trovati nel giacimento miocenico di Palena, alla sala di arte contemporanea dove si trovano opere d’arte pittoriche e sculturee di grandi maestri contemporanei come Fontana, Sassi, Cascella e altri. Si passa poi ad osservare un’ ampia raccolta di antichi strumenti, usati per la dimostrazione di esperimenti scientifici di laboratorio di elettrologia, ottica, meccanica ecc. ma ora vi racconto… il Museo!

Il Museo Universitario di Chieti ha una spiccata vocazione verso la biologia, l’antropologia, la paleontologia e l’evoluzione e si trova in centro città ed è facile da trovare, purtroppo non ho fatto molte foto perché ero incuriosita da tutto.

Molto interessante è la raccolta paleontologica con esemplari provenienti da tutto il mondo che documentano le varie tappe dell’evoluzione della vita sulla terra: resti fossili di pesci, resti di Mammuth, di dinosauri; ugualmente istruttiva è la raccolta antropologica che comprende circa 6.000 scheletri umani, tra cui quelli dei primi abitanti delle grotte litoranee dall’estinto lago del Fucino e una ventina di mummie. Oltre a piante, anche rare ed estinte della nostra regione, c’erano legni, frutti, funghi usati principalmente a fini didattici nei laboratori scientifici del Liceo “I. Gonzaga” di Chieti.museo universitario di chieti

Bella e ricca è stata anche la sala dedicata alla zoologia: pesci, rettili, anfibi, conservati in formalina e poi uccelli rapaci come: aquile reali, gufi, poiane, curate dal Cites dei Carabinieri, mammiferi carnivori come: l’orso marsicano, la lontra e lupi marsicani.

È stata una visita interessante e coinvolgente per gli adulti ma anche e soprattutto per i bambini. Oltre a visite guidate, il museo organizza anche laboratori didattici e attività ludo-didattiche in base all’età dei giovani ricercatori. Lo terremo sicuramente a mente in una prossima visita.

Mariangela

Per maggiori informazioni su orari e sulle nuove norme Covid consultate il sito del Museo.

Foto e testo di Mariangela

 

Rafting con bambini in Valle d’Aosta

Vi capita mai di voler vivere esperienze speciali, capaci di farvi battere forte il cuore e rimanere impresse nella vostra mente?!
A noi spesso e cerchiamo sempre quando i nostri bimbi festeggiano gli anni di trovare attività che possano rimanere nei loro ricordi.
Così per festeggiare i 10 anni del nostro ometto abbiamo deciso di fare rafting sulla Dora Baltea a Villeneuve, in Valle d’Aosta, ed affidarci all’esperienza di  Rafting Aventure.
Navigare un torrente è un’esperienza incredibile che vi farà sentire dei piccoli grandi esploratori!
Un’attività divertente e in sicurezza che permette di passare una giornata leggera in famiglia e di scoprire il territorio in un modo originale, proprio come piace a noi 🙂.
Ma veniamo ad un po’ di informazioni per aiutarvi nella scelta di questa avventura.
In nostre passate gite in Valle d’Aosta avevamo notato lungo il fiume gruppi intenti a fare rafting, ci eravamo ripromessi di provarlo a fare una volta che i nostri bimbi fossero stati più grandicelli.
Nella nostra ricerca on line di centri che organizzavano discese sul fiume siamo rimasti attratti dalle attività e dall’esperienza trentennale di Rafting Aventure con sede a Villeneuve in Valle D’Aosta.

Il centro Rafting offre varie tipologie di discesa sulla Dora Baltea:

  • Rafting Junior
  • Rafting Classico
  • Rafting no stop
  • Rafting giornata

Con bambini è solo permesso però il Rafting junior, l’attività che abbiamo fatto noi.

Rafting Junior, il rafting con bambini

Il percorso Junior è la discesa adatta per le famiglie con bambini, possono farlo bimbi dai 6 anni in su. Il percorso parte da Villeneuve, dove ha sede il centro, passa attraverso le piccole rapide di Aymavilles e Sarre, permettendo di ammirare suggestivi paesaggi naturali e alcuni castelli come quello di Sarre.

L’avventura di rafting con bambini dura circa due orette, un’oretta e mezza di discesa e una mezz’ora di briefing iniziale.

Prima della discesa la guida dà le istruzioni a tutto l’equipaggio, sia bimbi sia adulti, ognuno avrà il suo ruolo e compito e illustrerà le misure di sicurezza da adottare. Finita la discesa vi sarà un pulmino che vi porterà alla base (ricordate la mascherina).

Il Rafting non sarà una tranquilla gita su un gommone, ma sarai il protagonista attivo della tua navigazione, dovrai pagaiare in modo coordinato con il resto del tuo team seguendo le indicazioni della guida. Per capirci tutti collaborano in questa magica esperienza!
I bimbi possono stare in cima al gommone e vestire il ruolo di spacca onde (un ruolo importante e bagnato) o se più grandicelli pagaiare in cima al gommone come tutti gli altri partecipanti, Lorenzo di 10 anni ha pagaiato.
Il centro rafting fornisce tutta l’attrezzatura tecnica (muta, scarpe, casco e giubbotto salvagente) per affrontare la giornata in sicurezza e al calduccio.
Nella sede di Villeneuve si trova un bar, panchine e tavolini immersi in una tranquilla area verde.
Abbigliamento consigliato per il rafting con bambini

Il costume da bagno è sufficiente, se temete il freddo vi consigliamo maglia e pantaloni termici, l’importante è usare un abbigliamento sintetico e sportivo, evitate il cotone perché, se bagnato sulla pelle raffredda il corpo. Io consiglio anche un paio di calze in nylon.

Da portare con voi: intimo di ricambio, mascherina ed asciugamano.

Durante il rafting non è consigliato portare cellulare o macchina fotografica, d’altronde non è una gita, ma un’attività da fare tutti insieme. Se avete un action cam con supporto da mettere sul caschetto è l’ideale.

Utilizzare il rafting per cavalcare le onde di un torrente di montagna è un’esperienza a portata di tutti e molto coinvolgente per i bambini.

Rafting con bambini

Se cercate altre esperienze emozionanti in Valle d’Aosta leggete subito il nostro articolo Skyway Monte Bianco con bambini.
Francesca&Paolo
Grazie a Rafting Aventure per questa stupenda collaborazione
.

Skyway Monte Bianco con bambini

Oggi vi porto in un luogo veramente magico, un luogo che permette di avvicinare l’uomo alla montagna e al cielo. Un luogo dove la salita per raggiungere la meta fa vibrare e battere forte il cuore e inumidire gli occhi dalla tanta bellezza che si può ammirare.Skyway Monte Bianco
Siamo in Valle d’Aosta, e di fronte a noi c’è lui, il Signor Monte Bianco, grazie alla funivia Skyway del Monte Bianco siamo potuti salire in piena sicurezza fino a Punta Helbronner a 3466 mt, il punto più alto d’Italia e come dice la loro brochure il punto più basso del cielo.
Il panorama da lassù è qualcosa di magnetico, le alte vette alpine, il ghiacciaio perenne, l’aria pulita e frizzante e un cielo di un blu così intenso da sembrare finto.
Ma l’ascesa a Punta Helbronner non è l’unica esperienza che vi offre la funivia Skyway, è possibile infatti scendendo fermarsi a Pavillon a 2173 mt. Troverete un ricco giardino botanico, un singolare parco giochi per bambini, terrazze, bar/ristorante e la quiete della montagna con le vette alpine ad osservarvi.
La nascita dell’ idea della funivia ci porta indietro di quasi 100 anni, negli anni ’30 Dino Lora Totino cominciò ad avere la visionaria ed innovativa idea di creare un collegamento internazionale nelle nostre Alpi.  Nel 1947 la prima inaugurazione che porterà con il passare degli anni alla nascita del nuovo ed odierno impianto SkyWay nel 2015.
Come raggiungere lo Skyway Monte Bianco?

Il viaggio inizia a Courmayeur a 1300 mt di quota dove potrete prendere una moderna cabinovia che ruota a 360 gradi. Nella stazione troverete un bar, la biglietteria e un parcheggio. In questo periodo di emergenza sanitaria i biglietti sono facilmente acquistabili on line. Per accedere vi verrà misurata la febbre e verrà richiesto l’utilizzo di mascherina chirurgica.

Una prima fermata può essere fatta a Pavillon The Mountain, qui troverete un’ampia terrazza  con vista sulla valle e sul Monte Bianco, bar e ristorante, un giardino botanico, un piccolo museo con la storia della funivia e un’originale area giochi per bambini.

Ultima tappa lo Skyway Monte Bianco, 3466 mt, e una vista sorprendente a 360 gradi sulle Alpi, sul Monte Bianco e sul ghiacciaio grazie ad una terrazza panoramica circolare. Troverete anche una sala cristalli e un ristorante.

Da Punta Helbronner il viaggio per esperti prosegue con la possibilità di vivere il ghiacciaio del Mer de Glace e di scendere fino a Chamonix. Per appassionati inesperti con bimbi il viaggio finisce però a punta Helbronner 😉

Il Monte Bianco è un sito naturalistico da rispettare, da ammirare e vedere. La salita al Monte Bianco è un’esperienza emozionante, adrenalitica che vale il costo abbastanza sostanzioso del biglietto che prevede.

Informazioni utili per lo Skyway Monte Bianco

 

  • Vestiti in estate: il classico vestiario a cipolla è per me il più adatto. Ricordate di portare una giacca a vento per quando si arriva in cima, consigliata anche crema solare ed occhiali da sole
  • Cibo: noi abbiamo optato per un pranzo al sacco mangiato in zona Pavillon, sicuramente mangiare nel ristorante in quota è una bella esperienza, ma visti i costi già elevati per salire in 4 abbiamo preferito risparmiare sul cibo.
  • Bimbi: i miei ragazzi sono già grandini, 7 e 9 anni, e non hanno avuto problemi per l’altitudine. Se sono piccini a mio avviso la visita è da valutare, calcolate che in circa 15 minuti si “fa” un dislivello di 2000 mt. L’esperienza è stata super emozionante anche per loro, sentirsi “sul tetto d’Italia”, ammirare un ghiacciaio perenne, la risalita vertiginosa in funivia, con tanto di avvistamento di camosci sulle scarpate, è stato molto divertente per tutti. Il parco giochi al Pavillon, con carrucola e parete per arrampicarsi, è stato poi per loro la ciliegina sulla torta.
  • Il giardino botanico ad oltre 2000 mt è tra i più alti giardini naturali del Mondo, custodisce più di 900 piante alpine.
  • In questo momento di emergenza sanitaria la funivia permette di fermarsi solo un’ora a Punta Helbronner e di fermarsi solo al ritorno a Pavillon (senza limite di tempo).
  • Per acquistare i biglietti on line consultate il sito a questo link.

Se cercate altre idee in Valle d’Aosta, da aggiungere alla visita al Monte Bianco, leggete il nostro articolo Valle d’Aosta, itinerario di tre giorni Rafting con bambini sulla Dora Baltea.

Francesca

Barbados Caraibi

Siamo stati a Barbados un paio di volte: la prima volta in un resort in viaggio di nozze e la seconda volta, 10 anni dopo, con una crociera accompagnati dai nostri bambini.

Una delle spiagge più belle dell’Isola di Barbados è sicuramente Carlisle beach.
Dal porto di Barbados la spiaggia di Carlisle dista 2.5 km e potete decidere di fare la strada a piedi, attraversando il mercato e una parte della cittadina, oppure prendere un taxi per 5 euro a persona. Noi abbiamo scelto il taxi poiché era una giornata molto calda e le ore a terra dalla nave erano solo 6, quindi abbiamo massimizzato il nostro stare in spiaggia. Barbados
Il mare di Barbados è quello caraibico con sabbia finissima bianca e acqua cristallina, nel nostro precedente viaggio la spiaggia del resort non aveva un’acqua limpida come quella della spiaggia di Carlisle, ma era comunque bellissima.

Direttamente accedendo alla spiaggia potrete affittare sdraio con ombrelloni dai 10 euro. Potrete fare escursioni di diverso tipo, dai 15/20 euro a persona, come in catamarano per tuffarvi con le tartarughe (c’è chi ha fatto snorkeling partendo dalla spiaggia e le ha viste a 20 mt dalla riva) o sci d’acqua… Se amate nuotare portatevi maschera, boccaglio e magari le pinne, saranno utili sulle varie spiagge.

Ecco, a Barbados consiglio di fare MARE…che sia spiaggia con snorkeling oppure uscire con una gita in catamarano, ma per certo l’isola si presta a fare un’esperienza di mare, con le sue spiagge bianche e acque cristalline!

Vicino alla spiaggia di Carlisle ci sono degli ottimi ristoranti… l’aragosta merita e i prezzi sono sicuramente molto più bassi di quelli che trovate in Italia.

Noi siamo tornati in nave nel tardo pomeriggio e siamo ripartiti alla volta di un’altra isola. Sicuramente quest’isola per il mare è una di quelle che più ci è piaciuta e consiglio di non far mancare in un tour ai caraibi. Scegliete bene il versante dell’isola in cui soggiornare.

Monia

Per info su una crociera ai Caraibi leggete il nostro articolo Crociera ai Caraibi con bambini o quelli sulle singole isole, Guadalupe o Santa Lucia.

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Barbados

Edenland Park Bucarest

 A soli 20 minuti da Bucarest su Cantonului nr. 12, a Balotesti, si trova Edenland Park.

Un’oasi in una verdissima foresta con alberi secolari.

Qui è possibile trascorrere un’intera giornata, oppure pranzare e trascorrere solo qualche ora oppure ancora trascorrervi la notte su una splendida casa sugli alberi.

Noi abbiamo deciso di passare una giornata in quest’oasi, non sapendo esattamente che cosa avremmo trovato, ma ancora una volta siamo rimasti positivamente colpiti da questa meravigliosa terra.

Il parcheggio è semplice da trovare (ed è gratuito), le auto rimangono al sole per cui non lasciate animali in auto (i cani possono entrare nel parco). Si paga un ticket per la sola entrata e poi una volta all’interno potete decidere che cosa fare e pagare unicamente le attività di cui volete usufruire.

Tra le varie attività ad Edenland Park sicuramente meritano un posto di rilievo i percorsi sugli alberi – si tratta di un meraviglioso parco-avventura con percorsi di difficoltà diverse: per tutti i livelli!

Potete acquistare un biglietto che vale 3 ore tra i 6 euro per i bambini ai 12 euro per gli adulti (poi potete acquistare delle ore aggiuntive a parte, ma 3 ore per noi sono state sufficienti).

Ci sono 14 percorsi suddivisi per difficoltà e altezza dei partecipanti. I nostri bambini di 7 e 5 anni hanno fatto da soli 2 percorsi per allenarsi e poi hanno fatto due percorsi un poco più impegnativi insieme a noi.

Vi consiglio di verificare prima il percorso che volete fare, passeggiando e valutando attentamente da sotto il percorso, prima di intraprenderlo così da valutare bene ogni passaggio. Siete assolutamente ben legati, è impossibile cadere, massima sicurezza, ma nonostante questa certezza le emozioni e l’adrenalina sono comunque alte.

Nel caso in cui le 3 ore non siano sufficienti, avete possibilità di fermarvi di più e potete successivamente pagare le ore aggiuntive (tra i 2 e 4 euro a persona).

Dopo le funi ci siamo spostati in un’altra zona dove abbiamo pranzato. Ci sono bellissimi ristorantini che fanno pizza, pasta, hamburgher, crepes, carne alla brace… I bambini hanno preso un piatto di pasta, patatine coca e acqua con circa 8 euro, noi due buonissimi hamburger con patatine e coca spendendo in totale circa 20 euro.

Nella stessa area abbiamo visto che ci sono altre attività interessanti che i bambini avrebbero voluto fare come mini golf e il laboratorio di pittura.
Tutte queste attività si svolgono all’aria aperta sotto questi bellissimi alberi secolari. Quindi anche in una giornata calda si possono passare delle piacevoli ore in tranquillità.Edenland park

Dopo pranzo, i bambini volevano fare tiro con l’arco e abbiamo ancora svolto questa attività, 10 frecce a bambino ad un costo di circa 3 euro. Mentre i bambini scoccavano le ultime frecce ahimè ha iniziato a piovere e quindi siamo scappati via, ma per certo torneremo perché abbiamo visto che c’è anche una zona dove i bambini possono andare a cavallo e lo zoo.

Sì, sicuramente torneremo ad Edenland Park poiché vorremmo ancora fare altri percorsi sugli alberi, ma anche le altre attività (arrampicata!) e soprattutto vorremmo provare l’esperienza di dormire sugli alberi.

La gentilezza del personale, di tutto il personale, la pulizia, l’attenzione ai particolari, il cibo buonissimo hanno reso questa giornata speciale.

Torneremo e vi diremo come è passare una notte nella foresta.

Monia

 

Santa Lucia Caraibi

Per visitare l’isola di Santa Lucia, abbiamo deciso di acquistare un tour direttamente dall’Italia, “Tour di St. Lucia Castries to Pitons“, spendendo circa 150€ per tutti e 4 (due adulti e due bambini). La scelta del tour è stata molto azzeccata. La nostra guida ci ha aspettato all’uscita del porto con tanto di cartello con nome. Era un’auto 5 posti, per cui abbiamo avuto la fortuna di fare un viaggio con autista privato solo noi 4.

Il tour operator che abbiamo contattato dall’Italia sia chiama Viator e abbiamo parlato telefonicamente con una persona che ci ha aiutato anche ad organizzare altri tour su altre isole.
Vi consiglio questo tour operator poiché le aziende a cui si sono appoggiati in loco ai caraibi sono state tutte molto serie. Ricevevamo una mail il giorno prima di ogni tour con la conferma di dove ci aspettavano e l’orario. Inoltre cercando di organizzare solo con auto o tour piccoli c’è la possibilità di modificare anche all’ultimo il giro o in caso di necessità particolari.

La nostra guida è stata molto gentile, onesta e premurosa, pertanto mi sento di consigliare di chiamarlo direttamente e concordare con lui il tour e il prezzo per persona.

Siamo partiti dal porto per un giro che prevedeva: giro per la città, sosta per vedere le coltivazioni di banane e assaggio, soste in punti panoramici dell’isola con spiegazione delle varie piante dell’isola.

Santa LuciaSoste per toccare una foglia o sentire il profumo della noce moscata ancora attaccata agli alberi, villaggi dei pescatori (in cui potete vedere molto bene la povertà di cui vi anticipato anche per le altre isole) in cui spesso non sono case ma baracche di legno o peggio lamiera che vengono spazzate via dagli uragani e ricostruite nello stesso punto se si sopravvive. La carenza di igiene si riscontra ovunque, persone vestite con quello che hanno recuperato, seduti sulle verande ad osservare la gente.

Banane coltivate per l’export in Inghilterra (i sacchi servono per preservarle da eventuali macchie) il 90% delle banane di Santa Lucia vengono esportate in Inghilterra.

Spiaggia Santa Lucia

Siamo arrivati alle ex sulfuree dove era possibile fare il bagno, per poi spostarci su una spiaggia molto bella dove siamo stati qualche ora. Il nostro autista ci ha atteso e poi riportato alla nave.

Il tour prenotato dall’Italia è costato circa 150€, potete però provare direttamente in loco a contattare altri tour e prezzi inferiori, ma per certo consiglio un tour del genere personalizzato con la libertà di cambiare in itinere nel caso piaccia più qualcosa rispetto ad altro.

Monia

Se cercate info su altre isole caraibiche leggete il nostro articolo su Guadalupe. Per non perdere i nostri articoli seguiteci su Facebook .

 

Guadalupe in un giorno con bambini. Caraibi, Piccole Antille

Guadalupe è un’ isola francese, dalla forma di una farfalla, situata nel sud del Mar dei Caraibi.

L’isola di Guadalupe è divisa in due parti dal fiume Salée:

  • Grand-Terre, tipiche spiagge bianche piantagioni di canna da zucchero,
  • Basse-Terre, c’è il vulcano Soufriere, le cascate di Carbet dove è possibile immergersi.

Abbiamo visitato Guadalupe in un giorno con i nostri bimbi durante una Crociera nei Caraibi nel mese di gennaio.

Su quest’isola abbiamo deciso di prendere un taxi all’uscita del porto per fare un giro della città e andare nella spiaggia più famosa dell’isola: Sant’Anna.

Passando attraverso le vie della città si percepisce povertà, anche se qui forse è dove l’ho vista meno. Le case spesso sono vere e proprie baracche e la gente vive con nulla. Fondamentalmente i Caraibi sono isole povere, non pericolose come si potrebbe pensare, ma il consiglio è di non ostentare ricchezza. Per cui sconsiglio di portare gioielli vistosi, aprire il portafogli davanti ad altre persone e cercate di avere sempre monete di piccolo taglio.

Siamo arrivati col taxi a Sant’Anna beach dal porto in 20/25 minuti di strada con 10 dollari a testa per gli adulti e 5 per i bambini (ci sono molti taxi e tour che aspettano i turisti all’uscita della nave per cui vi consiglio di sentirne alcuni e contrattare sul prezzo).

La spiaggia è incantevole, un vero e proprio paradiso. Se guardate il mare e la natura non potete che rimanere a bocca aperta.

Ci sono chioschi/camioncini alle spalle della spiaggia dove si può mangiare con 10/20 dollari. Molto buoni e consigliati qui sono l’aragosta e i gamberoni. Ahimè anche qui ho riscontrato una generale “non gestione dell’immondizia”, spazzatura ovunque, l’assenza di cestini in generale e l’assenza della differenziata, la gente del luogo non cura molto quello che ha, non comprendendo che quella è la loro principale risorsa.Guadalupe

Vista la sicurezza di Guadalupe vi consiglio un fai da te, potete disegnarvi un tour spiaggia e giro della città o trekking sul vulcano o cascate, affittare un taxi o contattare un tour operator locale.

In alternativa potete contattare un’agenzia in Italia e chiedere a loro un preventivo per queste escursioni. Se le prendete in loco risparmiate molto. Ricordatevi di contrattare su queste isole, è fondamentale.

Per maggiori informazioni su una crociera ai Caraibi con bambini leggete il nostro articolo.

Buon viaggio
Monia

Crociera ai Caraibi di 7 giorni con bambini

Nel mese di gennaio abbiamo fatto una Crociera ai Caraibi di una settimana (da sabato a domenica) ai Caraibi con MSC Preziosa insieme ai nostri bimbi di 5 e 6 anni. Siamo partiti da Milano con un volo charter e siamo atterrati direttamente a Martinica. Circa 10 ore di volo e 5 di fuso orario. All’andata abbiamo viaggiato durante il giorno mentre al ritorno di notte. I bambini sono stati bravi ma noi eravamo preparati con cibo, libri per scrivere, enigmistica per bambini, film scaricati sul cellulare e cuffie Bluetooth. I documenti necessari (toccando isole francesi e inglesi) sono stati solo la carta di identità, ma meglio verificare sempre con la compagnia con la quale si viaggia!

Le Isole visitate durante la crociera sono state:

  1. Martinica
  1. Guadalupe
  2. St. Lucia
  3. Barbados
  4. Port of Spian Tobago
  5. Grenada
  6. St. Vincent Grenadines

Le monete accettate nelle isole, Dollari Us e Euro.

 

 

 

 

Interno nave da Crociera

 

Premetto che avevo già fatto Crociere Costa e le mie aspettative erano parecchie alte, ma questa con MSC è stata per me una amara delusione.

Piccola e dovuta premessa, non è detto che la mia esperienza sia la prassi nelle navi Msc o nella nostra in particolare, ma trovo corretto dare il mio personale vissuto su questa crociera. Ho raccolto molte opinioni sulla nave e il pensiero generale è stato pressoché identico al mio: per la cifra spesa, non indifferente (5.300€) c’era carenza di pulizia e un livello del servizio basso. Non so se è stata una settimana particolarmente sfortunata.. (Vi racconto solo questo aneddoto per farvi capire: primo giorno piatti a colazione macchiati ma pensavo fosse solo la mia immaginazione dovuta alla stanchezza del volo e ho taciuto. A cena nuovamente segni di dita e altre macchie sul bordo del piatto ma ho taciuto. Bicchieri con macchie e segni di labbra. Al terzo giorno, durante la colazione, al 4 piatto preso al buffet sporco sono andata dal responsabile di sala che ha dovuto girare altri 7 piatti (con tanto di uova incrostate sui bordi) prima di trovarne uno pulito. Sono giunte le scuse accompagnate da bottiglia di vino e frutta in camera ma non è cambiato nulla. Il giorno della partenza ci siamo seduti a tavola per il pranzo e il cameriere ha tolto 4 posate perché con resti di cibo o palesemente sporche. Comunque si può anche scegliere un’altra crociera o organizzare voi un tour su strutture in loco.

L’unico punto di forza di Msc che mi sento di evidenziare è l’animazione, servizi per i bimbi, piscine, gentilezza dei camerieri.

Come funziona la crociera?

Nel costo è incluso praticamente tutto l’indispensabile, ma se avete esigenze particolari sul bere o semplicemente volete non avere limiti su bevande e alcolici, allora consiglio di comprare il pacchetto bevande alla prenotazione! Invece per le escursioni sotto trovate degli spunti su come risparmiare!

 

 

Ma veniamo alle isole, come possiamo visitarle durante la crociera?

A prescindere dalla crociera che sia MSC, COSTA o altra compagnia, io vi consiglio di prendere spunto dai loro tour ma di organizzarveli con anticipo dall’Italia con un tour operator italiano che prende contatti direttamente in loco oppure potete chiedere voi direttamente alle strutture che volete visitare se hanno un tassista o un tour locale che possono consigliarvi. Quest’ultimo è per me il modo migliore e più economico per visitare le isole.

Per farvi un esempio, MSC per un tour isola (in pulmino per la città) più stop di 1 ora a Maracas beach chiedeva oltre i 220€ per 4 persone mentre noi contattando un tour operator da qui abbiamo speso poco più di 100€, MENO DELLA META’, con le stesse tappe e fermandoci 2 ore in spiaggia anziché 1.

Precauzioni per le visite in autonomia, cose da sapere, importante rispettare gli orari: pianificate di rientrare ben in anticipo che le crociere non aspettano!!!

A breve gli articoli sulle varie isole visitate, seguiteci su Famiglia tuttofare in viaggio per non perdere i racconti di queste isole paradisiache

Monia

crociera ai caraibi

Castello di Dracula in Transilvania, Romania

Tra le attrazioni più famose della Romania sicuramente c’è il Castello di Bran, meglio conosciuto al mondo come il Castello di Dracula. Si trova nel comune di Bran vicino a Brasov, circa un’ora e mezza in auto da Bucarest. E’ un castello in stile mediovale gotico e sorge su un’altura proprio tra il confine tra la Transilvania e la Valacchia.

Il Castello è meta di moltissimi turisti, attratti dalla visita al castello e dalle storie che lo circondano, proprio per apprezzare maggiormente la visita e non perdersi dettagli che potrebbero fare la differenza vi consiglio davvero di organizzare un tour, affidandovi ad una delle bravissime guide. Noi abbiamo scelto Cristina Pavel che parla benissimo l’italiano e ha reso molto interessante anche per i nostri bambini la visita.

Durante la visita al Castello si può leggere, vedere e sentire la storia della Transilvania e ammirare le collezioni della famiglia Reale che hanno abitato a lungo il Castello.

La visita con la guida dura circa un’ora -un’ora e mezza, i biglietti possono essere acquistati on-line https://bilete.castelulbran.ro/en/ oppure fatti ai box presenti prima di entrare.Castello di Dracula

La storia di Dracula viene romanzata dallo scrittore irlandese Bram Stoker che ha reso così celebre molto probabilmente la figura di Vlad III di Valacchia Dracul. Famoso per aver difeso la Romania dagli attacchi stranieri anche con atti ferocemente sanguinari e brutali, infatti Vlat III era conosciuto come l’Impalatore. Parlando con la nostra guida ci ha detto che nonostante gli atti portati avanti da quest’uomo fossero crudeli ancora oggi molti rumeni guardano con gratitudine a Vlad III poiché ha difeso le sue terre e non vi era criminalità durante la sua carica.

Bram Stoker ha ambientato la storia del suo Conte Dracula in un castello vicino ai Carpazi, pur non avendo mai visitato la Romania, lo scrittore riporta molto fedelmente i particolari del Castello pertanto nell’immaginario collettivo il Castello di Dracula è il Castello di Bran e la figura del Conte è stata associata a quella di Vlad III Dracul (l’impalatore).

Vicino al castello c’è un mercatino con prodotti tipici per i turisti. Ci sono diversi ristoranti e pizzerie dove poter pranzare primo o dopo la visita, noi abbiamo pranzato alla Trattoria Al Gallo. In Romania i ristoranti sono aperti quasi tutto il giorno per cui potrete sempre trovare dei buoni piatti che vi aspettano.

Castello di Dracula

Un ultimo consiglio, le distanze spesso sembrano brevi ma le strade sono spesso strade normali che passano in paesi, nel bel mezzo di una via vi trovate animali o carretti.

 

Monia

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Parco Naturale Orsiera Rocciavrè con bambini. Piemonte da scoprire

Oggi vi facciamo scoprire un altro piccolo pezzo di Piemonte, siamo in Val di Susa nel torinese e vi portiamo con noi alla scoperta del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè. Il parco è un’area naturale che occupa una vasta zona alpina nel Piemonte occidentale tra la Val di Susa e Val Chisone.

Parco Naturale Orsiera Rocciavrè

Il parco si presta per numerose escursioni e hiking, alcuni assolutamente adatti anche per persone poco allenate o per famiglie con bambini. Camminate tutte all’insegna di pace e tranquillità e a contatto con la natura. Il parco presenta una flora caratterizzata da boschi di latifoglie e conifere fino a giungere ad una vegetazione alpina in quota, la fauna presente nel parco è composta soprattutto da camosci, caprioli, volpi, cinghiali, marmotte ed aquile.

I punti di accesso al Parco Naturale Orsiera Rocciavrè dalla Val di Susa sono da San Giorio, Meana o da Villar Focchiardo.

Noi siamo entrati nel parco da San Giorio. Dalla Statale ss 24 arrivati in prossimità di San Giorio abbiamo seguito le indicazioni per borgata Città, al bivio prima di giungere a Città abbiamo girato a destra verso frazione Cortavetto e proseguito fino ad arrivare alla frazione.

Lasciata la macchina a Cortavetto, si scende il sentiero per giungere a piedi al Paradiso delle Rane, da qui abbiamo infine seguito il sentiero dei Franchi che porta al Rifugio Amprimo. Il Rifugio si trova a Pian Cervetto, a 1385 mt, in località Rio Secco, nel cuore del Parco Orsiera Rocciavré.

La camminata nel bosco dura circa 45 minuti all’andata e 30 al ritorno, è in prevalenza pianeggiante con brevi e facili salite. L’hiking è fattibile con bimbi, non è invece adatto con passeggini, munitevi perciò di zaino o marsupio.

Cosa troverete in questo luogo? Un laghetto circondato dal bosco incorniciato da alberi con deliziosi fiori gialli, un sentiero semplice con poco dislivello che porta ad un rifugio montano immerso in una piana da cui partono sentieri per salire in quota.

Parco Naturale Orsiera Rocciavrè. 
Paradiso delle Rane

Il Paradiso delle Rane deve il suo originale nome a qualche escursionista che nel 1900 si stupì dall’abbondanza di anfibi che si riproduceva nei canneti nel presso dei laghetti.

Il luogo è caratterizzato da due piccoli laghetti, in cui vivono pesci e rane appunto, circondati da canneti, dal bosco e da prati verdi perfetti per riposarsi nel verde. Nella zona sono presenti aree pic nic e anche un piccolo chalet che offre servizio di bar e ristorante.

Dei pannelli intorno al lago raccontano la storia e gli abitanti di questo luogo.

Parco Naturale Orsiera Rocciavrè. 

Rifugio Amprimo

Il Rifugio Amprimo si trova ad un’altitudine di 1385 mt in una ampia e verde radura che offre una piacevole e sicura area per riposarsi e godere della natura circostante, le pendenze lievi del sentiero permettono veramente a tutti di raggiungere questo incantato luogo

I prati che circondano il rifugio sono perfetti per consumare un pranzo al sacco, ma una sosta al bar/ristorante del rifugio è sempre un’ottima idea per pranzare con prodotti tipici, genuini e gustosi. Nel rifugio è anche possibile soggiornare, per maggiori info consultate la pagina Facebook del Rifugio.

 

 

 

Se cercate altri itinerari da fare in Piemonte con bambini leggete la sezione dedicata Categoria Piemonte

Francesca

 

 

Peschici con bambini: alla scoperta della perla del Gargano

Ospitiamo nuovamente Michela sul blog, questa volta ci porta nel punto più a nord del Gargano, a Peschici.
Per questa prima volta sul Gargano, abbiamo scelto Peschici, sia per la vicinanza per noi rispetto all’altra parte del promontorio, sia per le foto che avevo già visto in giro sui social, che la raccontavano come un gioiellino.
La conferma è arrivata appena arrivati: Peschici è una cittadina veramente deliziosa, pulita, ottima per un weekend di relax. E’ piena di negozietti e  di prodotti pugliesi, ristorantini di pesce buonissimi, enoteche e posti speciali per passeggiare, cenare o bere qualcosa dopo cena.
La strada per arrivare è tutta nel verde, tutta curve (che io ODIO), piena di fichi d’india ai bordi e con una meravigliosa vista sugli ulivi e sul mare. Le casette di Peschici, soprattutto nella parte vecchia, sono bianche e ricordano un po’ le viuzze di Ivissa (Ibiza), o della Grecia. Vasetti di fiori, ceramiche colorate, targhe particolari, e tanti tanti scorci da fotografare.

Le spiagge di Peschici

Due giornate piene le abbiamo passate in spiaggia: la prima a Calalunga, a 10 minuti scarsi di auto da Peschici, bella e con un paio di sentieri sulle rocce (che abbiamo abbandonato perché infattibili ovviamente in infradito…). Il parcheggio è gratuito, un ombrellone con due sdraie costa 13 euro e il baretto e self service comodi, i piatti sono pugliesi e buoni.
La seconda giornata era programmata per Baia Jalillo, raggiungibile a piedi dal lungomare di Peschici. E’ nascosta tra le rocce, ci si arriva dopo una breve passeggiata ed è molto piccola… ma la giornata era moooolto ventosa e siamo dirottati su Baia Zaiana, un gioiellino di spiaggia raggiungibile a piedi scendendo dal parcheggio (a pagamento, 5 euro) una lunga scalinata con vista spettacolare. La spiaggia è per metà libera e per per metà in concessione, con baretto-ristorante.

Dove mangiare a Peschici

Il CIBO, aspetto da considerare quando si va in Puglia 😅
Abbiamo cenato in tre posti meritevoli:
LA TAVERNA, in pieno centro vecchio di Peschici, tavoli in piazzetta, curato e con pesce freschissimo e ottimo
IL TRABUCCO DI MONTE PUCCI, direttamente su un Trabucco sul mare, con una vista SPETTACOLARE. Peccato il vento che ci ha costretti a cenare all’interno, i tavoli fuori sono una meraviglia.Peschici
L’ANGOLO DIVINO, anche questo raggiungibile a piedi dal centro, con vini locali e aperitivi mangerecci da morirci li felice 😃
Menzione speciale al Bar La Terrazza, che la sera ci ha aiutati con cocktail a base di erbe per digerire. E’ davanti alla piazza della città, tavoli fuori, e proprietario gentilissimo.

Dove dormire a Peschici

DORMIRE 😴: Noi abbiamo scelto un b&b in centro per poterci spostare a piedi. Eravamo indecisi se prenderlo in zona mare, ma viste le salite/discese di Peschici, abbiamo fatto bene 😃
Il b&b Dolce Idea è comodo, pulitissimo, con parcheggio gratuito, e le proprietarie hanno una pasticceria proprio di fronte, dove far colazione la mattina con briochONE appena sfornate.
Foto e testo di Michela
Se cercate altri angolini speciali sul mare vi consigliamo Liguria di levante la Sicilia occidentale
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Sale San Giovanni: la lavanda nell’Alta Langa in Piemonte

Chi non sogna di vedere distese immense di lavanda, di perdersi a passeggiare lungo file ordinate di queste piante dalle mille sfumature di viola o di rimanere inebriati dal loro profumo?! Se nell’immaginario la lavanda è Provenza con la stupenda Valensole, rimarrete piacevolmente stupiti nel sapere che anche in Italia si stanno sempre più diffondendo spettacolari campi di lavanda.

Visitare un campo di lavanda è un’esperienza da provare. I colori, i profumi, il continuo ronzio delle tante api saranno qualcosa che vi rimarrà nei ricordi.

Siamo stati a Sale San Giovanni, un piccolo paesino piemontese situato nelle colline dell’Alta Langa in provincia di Cuneo. Sale San Giovanni si trova in una zona collinare che nei suoi dintorni custodisce anche un ricco patrimonio agroalimentare, come il famoso e apprezzato vino di Dogliani, i noccioleti e la toma di Murazzano.

Noi siamo partiti dal torinese e abbiamo percorso la Torino-Savona, siamo usciti a Ceva e abbiamo proseguito la strada provinciale per altri 15 minuti fino a Sale San Giovanni. Il paesino è ben visibile già da lontano grazie al castello degli Incisa di Camerana (purtroppo non visitabile) che svetta dall’alto della collinetta.
Arrivati si può scegliere di scoprire i campi di lavanda a piedi o in auto. Dal sito del comune scaricatevi la cartina dei percorsi turistici, noi vi consigliamo quello verde agripanoramico di circa 7,5 km. Nei week end la strada che conduce ai campi o al centro storico è solo percorribile a piedi. Tutto il percorso è molto bello, noi vi segnaliamo le zone che ci sono piaciute di più: i campi La Costa, il giro a piedi passando per il negozio Ca’ de Soria della signora Paola che vende prodotti tipici a base di lavanda, anche il gel igienizzante, tratti del percorso verde e anche i molto carini campi di Paroldo.

Molte persone durante il percorso ai campi di lavanda si fermavano lungo il tragitto per un pic nic o a leggere un libro o a rilassarsi sotto un albero ammirando lo spettacolo. Alcuni campi hanno piccoli tavolini in cui offrono mazzolini di lavanda in cambio di un’offerta libera.

sale san giovanni

Le colline di Sale San Giovanni non sono tappezzate solo di lavanda, ma anche di mole altre piante officinali e normalmente in giugno si tiene anche una bella manifestazione, Non solo Erbe, purtroppo quest’anno annullata per il Covid.
Per pranzo vi suggeriamo di dirigervi verso Murazzano all’ Osteria Ra Ca’ ‘d Baruc Muraz, qui troverete degli ottimi ravioli (secondo solo a quelle della mia mamma 😉) e un dolce epico a prezzi molto buoni, locale stra consigliato.

A Murazzano si trovano poi diversi caseifici che producono la toma di Murazzano, da provare. Vi suggeriamo infine una visita anche a Cascina Masueria dove è possibile acquistare dell’ottima crema alla nocciola. Vi parleremo di Claudio e della sua passione in un articolo a parte perché la visita alla sua cascina e ai suoi noccioleti merita un bel resoconto. Claudio e suo fratello gestiscono infatti questa cascina con passione e sono ben felici di fare assaggiare i loro prodotti!  

Panchina gigante gialla di Dogliani

Nelle vicinanze vi consigliamo anche una tappa a Ceva o a Dogliani per salire sulle famose Big Bench. Se siete poi amanti del vino, a Dogliani si trovano diverse cantine che producono ottimo dolcetto.

Infine se volete unire anche un po’ di shopping, Mondovicino Outle Village è ad una ventina di minuti da Sale San Giovanni.

Consigli vari:

  • Il periodo migliore per la fioritura è da metà giugno ai primi di luglio, ma varia molto anche in base al clima e alle temperature del periodo.
  • Durante la settimana sono decisamente meno frequentati i campi e il momento del tramonto regala sicuramente stupenti scatti
  • Portatevi una coperta per un eventuale pranzo al sacco o merenda nei prati vicino ai campi
  • Se intendete fare il percorso a piedi usate un abbigliamento adeguato, portatevi cappellino da sole e scarpe comode.
  • Argomento api, ce ne sono tante, ma fanno il loro lavoro e non considerano assolutamente il turista rispettoso. Potete passare tranquillamente in mezzo alle piante di lavanda senza essere punti, certo non andate a disturbarle 😉
  • Se volete conoscere la storia delle panchine giganti, leggete il nostro articolo sulle Langhe

Francesca&Monia

Piccolo aggiornamento 2022:

Nei mesi di giugno e luglio, le strade comunali che permettono l’ accesso alle coltivazioni saranno chiuse ai mezzi motorizzati, eccetto autorizzati. Inoltre, data la forte affluenza per la visita dei campi di lavanda viene chiesto nei weekend un piccolo contributo di 2€ a persona per accedere ai percorsi in cui ammirare la lavanda. Info aggiornate sul sito del turismo.

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Conosciamo il Piemonte grazie a tour virtuali di musei, dimore storiche e attrattive per bimbi

Molti sono stati i musei, le gallerie, i teatri e i bioparchi che in Italia e nel Mondo hanno proposto iniziative, tour virtuali ed attività in streaming per adulti e bambini per continuare a visitare le loro attrattive durante il periodo di chiusura forzata.

Oggi, in attesa di una ripresa definitiva, vi volevamo segnalare alcune attrattive piemontesi che durante questo lockdown hanno proposto ottimi ed interessanti spunti, tour virtuali, aneddoti e fornito materiali per attività didattiche. Spunti utili per iniziare a pianificare prossime visite 🙂

Partiamo facendo un salto al Museo dell’Astronomia e dello Spazio planetario Infini.to che si trova in cima ad una collina nel comune di Pino Torinese. Il Museo propone Infini.to Home: video, interviste, racconti per scoprire le meraviglie del cielo. Tante informazioni  raccontate dallo staff scientifico del Planetario su stelle, costellazioni, pianeti. Troverete anche una sezione proprio dedicata ai bambini Infinito Kids. con video, immagini ed attività da fare a casa.

Altri video interessanti e ricchi di informazioni soprattutto per i bambini ce li offre Zoom, il primo bioparco immersivo d’Italia sito a Cumiana a circa 30 km da Torino. Zoom attraverso il suo canale You Tube ha aperto le porte del Parco con Zoom live. Nei video le Keeper di Zoom offrono tante informazioni sugli animali ospiti del parco, aneddoti, spiegazioni sulle caratteristiche di ogni specie presente.

Parlando invece di Torino città, una visita guidata virtuale assolutamente da non perdere sono Le passeggiate in compagnia del Direttore Christian al Museo Egizio di Torino. Una passeggiata alla scoperta dei tesori e misteri dell’Antico Egitto che regalano la possibilità di conoscere un patrimonio storico incredibile. Il Museo Egizio di Torino è infatti uno dei musei più importanti al Mondo dedicato alla civiltà egizia.

Un’occasione per conoscere la ricca storia di Torino è quella di conoscere i Musei Reali, perdersi nelle gallerie di Palazzo Reale, ammirare i restaurati giardini, apprendere aneddoti e curiosità. E’ possibile vivere tour virtuali attraverso Google arts & culture e visitare le sale di Palazzo Madama, conoscere interessanti informazioni custodite nella Biblioteca Reale come la nascita del Primo Re d’Italia o tramite video sulla piattaforma You Tube Musei reali di Torino. Il sito dei Musei Reali offre attività anche per i bambini come la creazione di un vestito da principessa o di un mandala barocco.

tour virtuale

Giardini Reali

Un Museo forse poco conosciuto dal turista ma molto apprezzato da tanti torinesi è il Museo Accorsi Ometto sito a Torino in via Po. Google Art&Culture ci viene in aiuto per conoscere questo variegato museo, con mostre virtuali e la descrizione di tantissimi oggetti della collezione.

Usciamo poi da Torino per conoscere due residenze storiche della provincia: Il Castello di Pralormo e la Reggia di Venaria Reale.

Ogni anno nel Castello di Pralormo, che si trova a circa 30 km da Torino, si svolge un interessante evento floreale Messer Tulipano, oltre 1000000 tulipani e narcisi possono essere ammirati durante la manifestazione. Purtroppo anche questa colorata manifestazione è stata sospesa. Consolata Pralormo ha deciso comunque di portare nelle case un’esplosione di colori attraverso le passeggiate virtuali nel parco del castello. Attraverso queste passeggiate si scoprono curiosità, aneddoti, caratteristiche dei fiori, idee per creare composizioni floreali e storie legate al castello stesso, ultimamente anche interessanti ricette della Giardiniera. Potete seguire le passeggiate sulla loro Pagina Facebook o Instagram, andate indietro nei post per scoprirle tutte.tour virtuali del Piemonte

tour virtuali

Parco naturale La Mandria

Arriviamo poi nella stupenda Reggia di Venaria Reale per iniziare un tour virtuale fra storia, arte e bellezza alla corte sabauda. La Reggia di Venaria ha riaperto nel 2007 dopo un grandissimo lavoro di restauro degli edifici e dei giardini, tornati al loro originale splendore. Abitando proprio vicino alla Reggia ho avuto la possibilità di visitarla in più occasioni e di notare le numerose migliorie ed arricchimenti di anno in anno. Potete ammirare i suoi interni tramite questo link, passeggiare nei suoi giardini o approfondire la conoscenza della Reggia con tante informazioni sulla sua storia, architettura e personaggi che ci vissero. Vi suggeriamo anche di dare un’occhiata agli interessanti post pubblicati sulla pagina Facebook del Parco Naturale La Mandria. ll parco è un’area naturale protetta con ingresso gratuito, vanta un ricco patrimonio storico architettonico ad opera di Vittorio Emanuele II ed è situato nelle immediate vicinanza della Reggia di Venaria.

Se volete conoscere meglio le tante attrattive che offre il Piemonte e in particolare la provincia di Torino consultate i numerosi articoli nel blog nella sezione Piemonte.

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Francesca

Panchine giganti e Colle Don Bosco, una gita nell’astigiano

Con l’estate ormai vicina, e con la speranza di poter finalmente stare un po’ di più all’aperto, abbiamo deciso di iniziare a suggerirvi delle attrattive nostrane che a noi piacciono tanto e che si trovano un po’ sparse in tutta Italia: le Big Bench!

Cosa sono le Big Bench?! Sono delle panchine giganti, nate dall’idea di Chris Bangle, collocate in luoghi caratteristici che permettono di ammirare panorami stupendi a due metri da terra.

Sedersi sopra queste giganti panchine fa emozionare, fa veramente sentire tutti un po’ bambini e fa godere, da una nuova prospettiva, del paesaggio circostante. Direi un ottimo modo per staccarsi dalle difficoltà quotidiane, di ricaricarsi di ottimismo e di far divertire e svagare i bambini.

Colle don bosco

Panchina di Castelnuovo Don Bosco

Vi avevamo già parlato delle panchine giganti nelle Langhe, della prima panchina gigante nel torinese e del progetto Big Bench community project teso a valorizzare il territorio e le attività locali in cui sono inserite le panchine. Se siete curiosi leggete i nostri passati articoli.

In Italia le panchine giganti sono molto numerose nel cuneese e nell’astigiano, oggi volevamo proprio proporvi un un bel giro nella provincia di Asti. Un ricco tour nei dintorni di Castelnuovo Don Bosco e Passerano Marmorito, alla scoperta di due Big Bench immerse fra noccioleti, vigne e colline e con una tappa a Castelnuovo Don Bosco per una visita al Colle Don Bosco.

Castelnuovo Don Bosco è un piccolo comune situato nella provincia di Asti in Piemonte. Soprannominato terra di Santi, avendo dato i natali a San Giovanni Bosco, Giuseppe Cafasso e Giuseppe Allemano, e vini, essendo anche un luogo ricco di vigneti e famoso per la produzione vinicola di ottimo Malvasia e Freisa.

A Castelnuovo Don Bosco si trova una delle panchine di cui vi vogliamo parlare oggi: la panchina gigante verde chiaro. La Big Bench si affaccia sui vigneti circostanti e offre una bella vista sul paese natale di Don Bosco, è raggiungibile a piedi costeggiando la tenuta Tamburin.

Non vi sono lunga la strada chiare indicazioni per trovarla, vi consiglio perciò di mettere l’indirizzo della tenuta, parcheggiate nel prato di fronte alla tenuta e fate a piedi il breve tragitto sulla destra verso il vigneto. E’ una panchina facilmente raggiungibile che non richiede allenamento fisico per raggiungerla.

Dopo la visita alla Big Bench vi consigliamo di riprendere l’auto e dirigervi verso il Colle Don Bosco nella borgata Becchi. Il Colle è un luogo sicuramente significativo per chi è credente, ma interessante anche per chi vuole scoprire la storia degli oratori, conoscere la vita rurale dell’Ottocento, grazie al Museo della vita contadina, o passare una giornata immersi nel verde e nella tranquillità.

Casa Natale di Giovanni Bosco

Delizioso santuario di Maria Ausiliatrice

Riprendete poi l’auto per dirigervi in circa 20 minuti a Passerano Marmorito. In frazione Schierano si trova un’altra panchina gigante, questa volta di un bel verde smeraldo che guarda verso la campagna circostante, il Colle Don Bosco e Torino.

E’ situata proprio dietro al cimitero, una piccola passeggiata in salita di pochi minuti porta alla panchina posizionata su una collinetta, intorno vigneti e campagna.

colle don bosco

Francesca

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Santuario di Vicoforte con la Cupola Ellittica più grande al mondo

santuario di vicoforteOggi vi portiamo al Santuario di Vicoforte situato nella provincia di Cuneo in Piemonte. Si arriva in questo luogo meraviglioso dall’uscita dell’autostrada Mondovì o Ceva e dopo alcuni Km si raggiungere questo posto incredibile. Qui tutto è studiato ed è stato costruito intorno a questo Santuario, tutto rende onore a questo luogo ricco di storia e di fede.

La leggenda inizia intorno alla fine del 1400 quando un devoto costruisce un pilone e viene dipinta la Madonna con il Bambin Gesù. Quasi 100 anni dopo, un cacciatore passa in quel bosco che oramai con i suoi rovi aveva ricoperto interamente il pilone. Sente un rumore e convinto di sparare ad una preda fa partire un colpo. Va a verificare che cosa ha colpito ed è in quel momento che tutto prende forma. Il cacciatore per errore ha sparato nella direzione del pilone e ha colpito la Madonna. Dall’immagine della Madonna, dal suo petto esce sangue. Ecco il miracolo che diede inizio alla costruzione del bellissimo Santuario Mariano.

Nel 1594 fu costruita una cappella intorno al pilone e da quel momento iniziarono i pellegrinaggi e le pareti della cappella vennero interamente coperte da ex voti.
La posa della prima pietra del Santuario avvenne il 7 luglio del 1596, progetto avvallato dal Duca Emanuele I di Savoia che pensò a questa chiesa come luogo di sepoltura del casato Savoia. L’architetto scelto fu Ascanio Vittozzi.
La costruzione del Santuario si fermò alla morte dell’architetto e successivamente anche del Duca. Riprese successivamente e solo nel 1700 con l’architetto Francesco Gallo, si arriva al completamento della cupola nel 1731 e del suo cupolino 1733. La cupola ellittica è la più grande del mondo (37,15 mt x 24,80 mt) e sopra vi è un cupolino alto 15mt.
Oggi si può visitare il Santuario, assistere alle Messe e salire sulla cupola visitando il museo che custodisce oggetti e immagini che ne raccontano la sua storia.

Il Santuario di Vicoforte è solo un punto di partenza per visitare il Monregalese ricco di storia, cultura e ottima cucina. Visitato il Santuario di Vicoforte potete prendere un gelato o mangiare le buonissime paste di Meliga che trovate nei bar sotto i portici (Bar Drai è sicuramente il mio preferito). Ancora potete spostarvi a Mondovì Piazza e visitare un altro luogo incantevole. Ma di Mondovì vi parleremo in un altro post.

Monia

Per maggiori informazioni sul Santuario di Vicoforte consultate il sito ufficiale

Orari Messe Santuario della Natività di Maria a Vicoforte

Ph.credits Fabio Saglio

santuario di Vicoforte

 

Viaggiare restando a casa. 10 luoghi naturalistici da visitare via webcam

In questi giorni la parola io resto a casa è sulla bocca di tutti, tutti comprendiamo l’importanza di mantenere questo obbligo.

Ma è possibile lo stesso “muoversi” stando seduti comodamente sul divano?! Continuare a viaggiare ed ammirare le bellezze del Mondo non uscendo di casa? Irrealizzabile?! Ebbene no.

La soluzione me l’ha data mio marito la mattina del nostro primo giorno di lockdown, quando l’ho trovato davanti al pc ad osservare dei kudu abbeverarsi in una pozza d’acqua in Sud Africa.

Dopo un primo “ma cosa stai facendo?“, mi sono ritrovata spesso anch’io con i bambini davanti al pc a cercare di scovare animali in libertà nella savana, a vedere pesciolini sguazzare nel mare cristallino delle Maldive o a sperare di vedere uno spruzzo nell’acqua fredda dell’Oceano Pacifico del Nord.

Nel web si possono infatti trovare molti siti che propongono videocamere in diretta su luoghi speciali del Mondo. Fra i siti più ricchi di Live webcam vi segnaliamo Skyline webcams, Explore.org Africam.com.

Pronti allora per un’entrata gratuita nei più famosi parchi naturalistici o riserve sparsi in tutti i continenti?! Abbiamo selezionato per voi 10 webcams, le più emozionante ed eterogenee.

Iniziamo allora a sognare così, con la speranza di potere vedere al più presto, anche di persona, questi stupendi animali!

Partiamo per un viaggio in Africa grazie a 4 sorprendenti telecamere live

Se volete vivere l’emozione di vedere una savana africana con elefanti, antilopi, giraffe e zebre abbeverarsi nelle pozze d’acqua cliccate sui seguenti link per giungere in:

webcam

Elefanti allo Tsavo East

Le videocamere sono attive tutto il giorno, la sera con il buio è più probabile avvistare i predatori, le telecamere live catturano le immagini dei loro abitanti, ma anche i suoni della savana, per vivere una magica esperienza multisensoriale! Chiudendo gli occhi sembra proprio di essere lì.

Se invece volete vedere i Gorilla partite per il Congo. La webcam è posizionata nel Grace Center, un centro che si occupa di Gorilla rimasti orfani, nel sito troverete anche gli orari migliori per vederli in azione in libertà nella giungla.

Spostiamoci in America

Cambiano gli animali da ammirare, si passa dalle orche, ai leoni marini e alle foche che vivono nelle fredde acque della costa canadese fino ad avvistare, con un po’ di fortuna, molta fortuna, un orso polare. Ecco i link che vi porteranno in Canada, dove potrete:

Scendendo invece più a Sud, negli Stati d’America o nell’America del Sud potrete:

  • Guardare gli specchi paludosi del Blue Spring Orange Park in Florida alla ricerca dei lamantini
  • Osservare coloratissimi uccelli tropicali grazie alla web cam situata a El valle de Anton vicino al Canopy Lodge a Panama.
  • Vedere le tartarughe giganti a Isla Santa Cruz alle Galapagos

Infine d’obbligo un salto fino in Asia, per immergersi, grazie ad una web subacquea, nel fondale marina della barriera corallina maldiviana e sperare così di vedere fluttuare nell’acqua una manta, una murena o un adrenalitico squaletto!

Se sbirciate bene i siti citati, sono molti i luoghi (città, spiagge, acquari…) da conoscere via webcam, impressionanti le immagini delle città italiane deserte.

In alcuni momenti le telecamere possono momentaneamente non essere in Live, ma al posto potrete comunque vedere filmati sugli animali che vivono in quel luogo.

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#iorestoacasa…anche a Pasquetta!!! (Mi raccomando!)

Francesca&Family

 

Londra con bambini. Attrazioni e consigli utili.

Londra: capitale multietnica, ricca di storia e di attrazioni. Facile da raggiungere, ideale per un weekend lungo o per una settimana intera!

Una meta senz’altro interessante, vicina e facilmente raggiungibile dall’Italia è LONDRA – ogni giorno ci sono innumerevoli compagnie low cost che arrivano giornalmente nella capitale inglese.

Vi raccontiamo il nostro week end lungo!

INFORMAZIONI PRATICHE su Londra

 

  • Trasporti: 
      • in base all’aeroporto in cui arrivate, verificate prima sul sito dell’aeroporto in cui atterrate, ma ci sarà sicuramente un bus/navetta che vi porta o in centro o alla prima fermata della metro utile.
      • per girare in libertà durante tutto il soggiorno conviene acquistare una “Oyster card“, ovvero una tessera di abbonamento per i mezzi pubblici. Acquistandone una per ogni adulto, i bambini fino agli 11 anni potranno salire gratuitamente sia sulla metro sia sui bus. Molto conveniente e comoda!
        Se la restituite alla partenza vi vengono anche restituiti i soldi della caparra(ricordatevene)!
  • Hotel:
    • In una città come Londra ci sono infinite opportunità di soggiorno. Verificate bene la zona però! Ultimamente il rischio di avere spiacevoli episodi di micro delinquenza è molto aumentato. Consiglio che sia il più possibile centrale!
    • Dopo molto cercare tra AIRB&B e hotel, abbiamo optato per la seguente soluzione che raccomando:

Hotel Travelodge London Central Southwark (202-206, Union St, London SE1 0LX)

Posizionato in una zona strategica, molto sicura, ad un minuto a piedi dalla metro Southwark e nelle vicinanze di London Bridge e dello Shard (il grattacielo più alto d’Europa disegnato da Renzo Piano), cui ci si può arrivare a piedi con una piacevole passeggiata passando dal Borought Market, un mercato coperto in cui trovare piatti cucinati sul momento di diverse culture e frutta fresca! Un tempio dell’alimentare in una location suggestiva vicino alla stazione dei treni.

  • Cibo:
  • A Londra puoi mangiare di tutto, tutti i tipi di cucine, anche se avete bimbi difficili sul cibo come i nostri, state tranquilli troverete sicuramente qualcosa di adatto. Se poi siete curiosi e volete provare cucine etniche, allora non avete che l’imbarazzo della scelta
  • Noi con i bimbi un po’ difficili sul cibo ci siamo affidati a ristoranti italiani che non mancano. Abbiamo trovato “Vapiano catena di ristoranti dove cucinano pasta sul momento, ok non è come quella cui siamo abituati in Italia, ma accettabile, soprattutto per i pupi. Poi abbiamo provato la cucina Thai ristorante “Supawan Thai Restaurant, la steakhouse italiana “Macellaio Rc Union Street ci siamo innamorati dei panpcakes dove abbiamo fatto delle fantastiche colazioni a Where the pancakes are e abbiamo fatto tappa anche da Bubba Gump Shrimp”.

 

Cosa visitare a Londra in 5 giorni con bambini

 

Giorno 1.

Arrivo nel primo pomeriggio, con la navetta bus da Stansted arriviamo alla stazione di Stratford dove prendiamo la metropolitana che ci porta in Hotel. Lasciati i bagagli, si parte di corsa verso il London Bridge, passando attraverso il colorato Borought Market (vedi sopra) e sotto lo Shard (è visitabile, consigliato in caso di bella giornata di sole). Abbiamo percorso a piedi tutta London Bridge Walk lungo la riva del Tamigi, passando di fronte alla HMS Belfast (nave da guerra ora attrazione turistica ancorata proprio sul Tamigi in pieno centro di Londra  visitabile) e siamo arrivati al Tower Bridge, attraversato il ponte e tornati dall’altro lato. Complice una bella giornata di sole è una passeggiata piacevole che consiglio perché permette di vedere molte attrazioni e ci si può fermare dove si vuole.

Giorno 2.

Giornata piovosa, quindi ci dedichiamo ad attrazioni al chiuso: abbiamo scelto il Natural History Museum, a mio avviso una meta imperdibile se avete bambini. Il museo è molto grande e ci si può trascorrere l’intera giornata vedendone sempre parti diverse: c’è la zona dedicata agli animali, una alla geologia, un’altra alla botanica. All’interno del bellissimo edificio, nella parte dedicata alla zoologia, sono presenti esemplari imbalsamati di dodo, panda, bozzoli, farfalle, rettili, pesci, dinosauri e moltissimi altri animali. Ma la zona che è piaciuta di più è quella dedicata ai dinosauri: non solo giganteschi scheletri, ma anche T-Rex che si muovono, giochi educativi, curiosità, filmati e pulsanti da schiacciare rende impossibile annoiarsi! 

 

 

Inoltre l’edificio è stato costruito nel 1870 e offre l’atmosfera perfetta per una visita entusiasmante, non a caso proprio qui sono state girate alcune scene dei film di Harry Potter!
Come per la maggior parte dei musei di Londra, l’ingresso al Natural History Museum è gratuito per tutti. Noi abbiamo passato qualche ora dentro e poi ci siamo spostati affianco al Natural History Museum dove si trova lo Science Museum. Il museo è strutturato in modo interattivo e accattivante e avrà mille spunti interessanti per i bambini! I bambini rimarranno incantati dagli aerei appesi al soffitto, e vedranno così tutta la storia dell’aeronautica dal primo aereo dei fratelli Wright, ai biplani della prima guerra mondiale, fino agli aerei più moderni. Abbiamo anche provato la simulazioni di volo (a pagamento). Anche lingresso allo Science Museum è gratuito.

Infine ci siamo spostati in metro all’Imperial War Museum, dove vengono illustrate la storia/gli avvenimenti delle 2 guerre mondiali e di altri conflitti, c’è anche una zona molto toccante dedicata alla Shoah. Non penso sia adatto per bambini sotto i 5 anni, ma è bene se sono in età più grande visitarlo con loro, cosicché possano capire l’orrore che il genere umano è in grado di fare e non si dimentichi la storia. L’esposizione è molto ampia e ben collocata, mezzi ed oggetti, per lo più provenienti dalla prima e seconda guerra mondiale. I piccoli conosceranno da vicino i carri armati, sottomarini e aeroplani.

Giorno 3

Giornata fredda e piovosa, ma non potevamo mancare una delle mete obbligatorie per chi visita la città: la Torre di Londra che offre un percorso molto interessante. Per secoli è stata la dimora dei re e delle regine inglesi e ancora oggi si distingue da ogni punto di vista. La torre è ricca di curiosità sulle sue prigioni e sulle misteriose morti dei detenuti, tra i quali ad esempio una delle mogli di Enrico VIII, Anna Bolena. Per i bambini è una visita perfetta, tra le mura, le torri merlate, i cannoni e le armature. Stimola la loro curiosità e fa vivere in prima persona l’affascinante storia del Regno Unito.

Nel biglietto d’ ingresso è compreso anche un tour guidato dai Beefeaters, ovvero i guardiani, che ogni mezz’ora partono per la visita, di un’oretta, all’interno della torre. Il tour è interamente in inglese, ma all’entrata del palazzo abbiamo preso le audio guide anche in italiano che anche per i bimbi sono perfette. Non bisogna farsi scoraggiare dalla fila che si trova spesso davanti ai gioielli della corona, scorre molto in fretta e i bambini potranno vedere con i loro occhi una corona e uno scettro che sembrano appena usciti da una fiaba. La visita complessiva dura circa 4 ore.

Terminata la visita siamo andati a piedi verso il centro della City: Piccadilly Circus, Saint Paul Cathedral, Trafalgar Square. Le attrazioni sono molte, immancabile una tappa nei negozi come Hamleys, il negozio di giocattoli più famoso di Londra (7 piani di giocattoli), dicono essere il più grande e fornito negozio di giocattoli al mondo. L’aria che si respira è allegra e spensierata, nel periodo natalizio poi è mozzafiato. Si possono trovare giocattoli di tutti i tipi, dai classici Lego all’immancabile Harry Potter, dai giocattoli più divertenti a quelli educativi… insomma il posto perfetto dove far divertire i bambini! Per gli adoratori dei mattoncini colorati, un altro indirizzo imperdibile è il Lego Store a Leicester Square: il negozio Lego più grande del mondo su due piani.Londra

Infine immancabile visita a King’s Cross station, per vivere la magia di Harry Potter e vedere il famoso binario 9 e ¾, fare una photo con la sciarpa di Grifondoro con il carrello che attraversa il passaggio nel muro!

Giorno 4.

Un’altra attrazione da vedere gratuitamente con i bambini è il cambio della guardia davanti a Buckingham Palace o al Castello di Windsor. Online è facile trovare i cambi della guardia aggiornati giorno per giorno: consiglio di andare molto prima l’orario perché c’è molta gente.

Dopo aver assistito al cambio della guardia abbiamo passeggiato verso Westmister, il parlamento inglese e il Big Ben (in restauro almeno fino al 2022), attraversato il Tamigi e ci siamo ritrovati di fronte al London Eye, una delle più famose attrazioni di Londra, situato lungo il Tamigi vicino al Big Ben, è attualmente la ruota panoramica più alta d’Europa e visitata da 3,5 milioni di turisti l’anno.

Londra
Il giro completo dura circa trenta minuti. Sono consigliati i biglietti online che, con un minimo di sovrapprezzo, fanno saltare la fila. Il London Eye si trova nel parco South Bank dove ci sono altre attrazioni e giostre per i bambini, ci si può spendere tranquillamente mezza giornata.

A Londra inoltre ci sono molti parchi, se siete fortunati e trovate una giornata di sole quello di Hyde Park è quello che consiglio perché nonostante ci si trovi in una metropoli come Londra, camminando per questo parco si è in mezzo alla natura. È infatti molto grande, quasi 142 ettari, in cui è possibile andare in bici, fare una gita in barca o in pedalò sul laghetto. Il parco ospita tante specie animali in libertà ed è possibile prenotare dei percorsi a cavallo assistiti da fantini esperti.

Sul lato ovest del parco, dentro i Kensigton Gardens, si trova il Diana Memorial Playground, il più famoso parco giochi di Londra con un’enorme nave pirata.

 

Giorno 5.

Siamo ripartiti con l’aereo molto presto. Abbiamo preso un hotel vicino all’aeroporto, cosa che consiglio nei casi come il nostro con partenza all’alba.

Riassumendo i suggerimenti su Londra

A Londra ci si possono spendere tranquillamente anche 2 settimane e trovare cose nuove da fare ogni giorno. Noi coi 2 bimbi di 5 e 6 anni abbiamo pianificato il percorso descritto sopra, ma in base ai gusti si possono vedere tante altre cose. Per avere un esempio consiglio di guardare le attrazioni include con il London Explorer Pass – così da poter scegliere come organizzare la vostra visita- e se prendere il Pass risparmiate anche sul prezzo delle singole attrazioni!

Esempio di attrazioni che troverete: Coca-Cola London Eye, 1 Day Big Bus or Golden Tours London Hop-On Hop-Off Tour, The London Dungeon, Tower Bridge Exhibition, Westminster Abbey, Hampton Court Palace, Madame Tussauds, Kensington Palace, Thames River Cruise 24 Hour Hop-On-Hop-Off Sightseeing Tour, DreamWorks Tours Shrek’s Adventure, Shakespeare’s Globe Exhibition and Theatre Tour, SEA LIFE London Aquarium, HMS Belfast, St.Paul’s Cathedral, Royal Botanic Gardens, Kew, Planet Hollywood, Wembley Stadium Tour, Royal Observatory Greenwich, Chelsea FC Stadium Tour, Cutty Sark, Churchill War Rooms, Royal Albert Hall, etc..

Un altro mezzo di trasporto da tenere in considerazione è uno degli autobus del “Sightseeing Tours“; autobus scoperti con audioguide che permettono di muoversi per la città e visitarla al tempo stesso, seduti comodi sui seggiolini. La maggior parte dei tour per la città possono essere prenotati online e offrono itinerari specifici per le famiglie. Senza dimenticare che si può collegare insieme al battello sul Tamigi.

Stefano

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Visitare la Foresta Nera con bambini. Come risparmiare con la Hoch Schwarzwald Card

La Foresta Nera nella Germania sud occidentale è un luogo ricco di fitte foreste, di variopinti e caratteristici paesini e di attrazioni divertenti, oggi Rubina ci racconta come  risparmiare in un questa magica terra.

In questo blog ci sono diversi post sulla Foresta Nera ma voglio dare il mio contributo a chi ha il desiderio di viverla con i bambini in primavera cercando di risparmiare qualcosa senza privarsi del divertimento.

Innanzitutto vi consigliamo di pernottare per almeno due giorni in una delle 500 strutture che offrono la card “Hoch Schwarzwald card”, una tessera personale che permette l’ingresso gratuito a 100 attrazioni nella regione.
Noi ne abbiamo approfittato per rilassarci in uno splendido complesso di piscine e scivoli vicino al Titisee (Badeparadies), per fare un giro in battello sullo stesso lago e con il trenino attorno ad esso.
Il giorno seguente è stato dedicato al divertimento: siamo saliti in cima ad una montagna con la seggiovia e siamo scesi a tutta velocità con lo slittino (Naturalpark Sudshwarzwald) e nel pomeriggio siamo stati in un parco di divertimenti arricchito dalla presenza di animali locali visibili in ampi spazi tra le varie attrazioni (nella località di Oberried).
visitare le Foresta Nera
I parchi sono piaciuti molto a tutta la famiglia ma senza la card sarebbe stato davvero dispendioso visitarli. Le attività gratuite proposte sono moltissime anche in inverno visto che la Foresta Nera è località sciistica.
Prima di avviarci alla visita dei paesi lungo la Strada dei Vini in Alsazia, abbiamo trascorso una giornata ad Europa Park che consigliamo poiché è più vivibile rispetto a Disneyland Paris, è molto bello visivamente e curioso visto che è dedicato alle nazioni europee, è divertente per grandi e piccini e infine, grazie all’applicazione scaricabile, si è sempre aggiornati sul tempo da trascorrere in coda e si evita di perdere tempo prezioso.
E’ il paradiso di chi ama gli ottovolanti ma le attrazioni sono davvero molte e per tutti i gusti. L’attrazione da non perdere? Il Voletarium!!! Stupendo!!!
Consiglio di giungere al parco circa un’ora prima dell’apertura per potersi divertire durante le ore più tranquille della giornata. Noi abbiamo pernottato all’Highway hotel che consigliamo per la vicinanza al parco e per l’ottima colazione (86 Euro in 4 tutto incluso).visitare la Foresta nera
Spero di esservi stata utile, buon viaggio!
Rubina
Foto e testo di Rubina
Cercate altri spunti su un otr in Germania, allora non perdetevi il nostro articolo Foresta Nera, castelli e Legoland con bambini
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Bali con bambini. Cosa fare e dove dormire

Ospitiamo nuovamente Michela nel blog e il suo fantastico viaggio a Bali in Indonesia, un’isola nota per i suoi numerosi templi, le sue montagne vulcaniche, i paesaggi mozzafiato sulle famose risaie.

Come sempre in ritardo, ma  vi racconto quello che è stato il nostro viaggio a Bali, atteso da tanto e meraviglioso!!!

Bali ci era rimasta nel cuore nel 2006, quando avevo scelto a caso la destinazione del nostro viaggio di nozze: un posto che non conoscevo, il primo viaggio lungo della mia vita, un luogo che non ho mai dimenticato negli anni per la sua bellezza e la sua gente.
Abbiamo volato a novembre con Turkish via Istanbul: forse la miglior compagnia con cui io abbia mai viaggiato (Emirates no, non l’ho ancora provata :D). Voli perfetti, tanti gadget soprattutto per i bambini, non mi soffermo sul cibo perché devo ancora digerire i noodle della colazione…
Quello che tutti mi chiedono, balinesi compresi, è “come ho trovato Bali dopo tutti questi anni”. L’ho trovata ovviamente CAMBIATA.  Meno bella? No. Molto più turistica? Assolutamente si.
Bali è e rimane il mio posto del cuore, con i suoi templi, la sua natura e la sua gente. Si è persa un po’ quella magia che ho trovato la prima volta che siamo atterrati a Denpasar, lo sguardo perso nelle risaie, i locali nei templi. Ho trovato tanta gente, tanto traffico, tanto turismo “assassino”, ma ho ritrovato, lì in mezzo, i balinesi sorridenti, la cultura, la bellezza di quest’isola che non smetterà mai di affascinarmi.
Il nostro itinerario a Bali non prevedeva giornate al mare: non ne avevamo tempo, non era la nostra priorità, e soprattutto credo che non sia la meta ideale per fare mare. La corrente è forte, non adatta ovunque alla balneazione soprattutto con i bambini. Mi è bastato il mio tentativo non riuscivo di fare surf 15 anni fa!
DOVE DORMIRE A BALI
Abbiamo diviso le nostre 9 notti a disposizione tra Seminyak, nella parte Ovest dell’Isola, e Ubud. A Semyniak abbiamo dormito alla Mayaloka Villas, che consiglio assolutamente: con quello che a Roma spendiamo per un b&b ci siamo presi una villetta con piscina privata, ingresso e salotto tutto aperto (bagno compreso!!!),  l’unica stanza ad avere 4 pareti era la camera da letto. Albero di frangipani nel giardino e un profumo meraviglioso tutto intorno.
Le altre notti le abbiamo passate a Ubud, al Bidadari, bellissimo, più costoso e forse esagerato negli spazi. Ma qui il salotto aperto dava sulla foresta, e la sera rimanere nel buio a guardare le stelle con il rumore del fiume è stato qualcosa di indimenticabile.
COME MUOVERSI A BALI
DRIVER: consiglio assolutamente di contattare un driver dall’Italia. Potete costruire l’itinerario come volete, sono gentilissimi e vi accompagnano ovunque. In genere propongono degli itinerari già pronti, ma per esperienza non hanno problemi a modificare e assecondare le vostre esigenze di orari/posti da voler visitare. Noi abbiamo fatto tutto con Krisna Hardtoo, lo trovate su facebook. Parla italiano, gentilissimo, assolutamente non invadente, e onestissimo con i prezzi. Due cose da considerare: i prezzi sono veramente molto bassi. Una guida privata, per mezza giornata (circa sei ore), prende circa 35 euro totali. Altra cosa meno bella: considerate IL TRAFFICO. Gli spostamenti non sono lunghi, ma il traffico è terribile e si perdono ore.
Per gli spostamenti all’interno di Semyniak abbiamo usato Grab, una applicazione simile a Uber, STRACOMODA. Avevo comprato una sim all’aeroporto e con internet attivo, è stato semplicissimo muoversi. Non mi sono avvicinata all’idea di noleggiare un’auto… guidano come i pazzi, io personalmente non ci proverei!
A Ubud invece non è consentito l’uso di Grab e di tutti i taxi “online”: ci si muove solamente con i taxi locali, che trovate ad ogni angolo della città. Ovviamente si contratta ogni santa volta.
CIBO
A Bali si mangia benissimo. Riso (nasi goreng) e noodle sono deliziosi, così come il pesce, gli involtini e le verdure. Ci sono ristoranti per tutte le tasche.
QUALI ESCURSIONI FARE A BALI
Con Krisna avevo prenotato due escursioni partendo da Seminyak e due da Ubud.
Da Seminyak abbiamo visitato TanahLot, il tempio sul mare, non è consentito entrarci ma è bellissimo da fotografare (peccato la tanta, tanta, troppa gente) e Taman Ayun, quello che ci ha un po’ meno entusiasmato, anche se è stato una bella passeggiata.
E poi Uluwatu, un meraviglioso tempo in cima a una roccia, con una passeggiata dal panorama mozzafiato, fate attenzione alle scimmie che qui sono davvero invadenti e rubano ogni cosa.
Di ritorno ci siamo fermati alla spiaggia di Padang Padang, meta famosa per i surfisti, dove dopo una scarpinata all’ingiù (e una conseguente risalita dove a momenti schiatto) vi ritrovate in una spiaggietta bellissima, una bancarella balinese di birre, una di pannocchie e una di magliette. Una sorta di baretto, e nient’altro. Merita la visita, andateci sul presto perché già verso le 17 cominciano a togliere tutto.

Da Ubud abbiamo visitato le risaie (che sono diventate meta gettonatissima, con un’altalena ogni 50 metri, che è una roba palesemente turistica ma volare li sopra è una figata); Goa Gajak, la grotta dell’elefante, tempio molto bello ma non visitatelo nelle ore calde perché è tutto sotto lo schioppo del sole; la monkey forest, dove siamo tornati per due volte perché mia figlia adorava le scimmie che la abitano, che a differenza di quelle di Uluwatu si fanno abbastanza i cavoli loro e passeggiano tra la gente; e il Sukawati art market, dove ho comprato l’impossibile tra souvenir, quadri, sarong e statue di legno intagliato. Qui i prezzi sono molto inferiori rispetto al mercato di Ubud, che è enorme e comunque bello da visitare, tutto all’interno di un palazzo e pieno, pieno, STRAPIENO di roba.

Bali

Tempio Tanah Lot

Entrambe le città sono belle da girare a piedi: Semyniak è più caotica, le distanze maggiori e serve un taxi per alcune zone. Molti australiani, molti europei, tanto tanto turismo e tanti negozi di marchi famosi. Ubud completamente diversa, caotica anche lei, ma più intima, più negozietti artigianali, merita assolutamente qualche giorno.

Bali

Tempio Taman Ayun

Bali è piena di centri massaggi, ne abbiamo fatti parecchi, compresa mia figlia di 9 anni. In un bel centro, un massaggio balinese costa circa 10 euro a testa, dura un’ora ed è una meraviglia. Idem scrub natural, massaggi ai piedi, ecc.
Siamo partiti con una valigia e tornati con tre valigie, tanta bellezza negli occhi e con la voglia di tornarci, prima o poi, una terza volta!
Michela
(foto e testo di Michela)
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Auschwitz Birkenau: consigli di visita senza e con bambini

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”    Primo Levi

 

Non abbiamo trovato parole più vere per raccontarvi questa visita, questo viaggio nella memoria.

Da anni progettavamo una visita a questi campi, per svariati motivi il progetto non era mai andato in porto.

A Dicembre 2019 complice una vacanza a Cracovia, decidiamo che visiteremo anche Auschwitz Birkenau, facendoci non poche domande essendo un viaggio insieme ai nostri bimbi di 6 e 9 anni. 

Il Campo di Auschwitz-Birkenau

Il museo-campo di concentramento nazista Auschwitz-Birkenau si trova nella città di Oswiecim, a circa 70 km da Cracovia. Sono due campi distinti che distano tra di loro circa 2.2 km, in origine i campi erano 3, ma Monowitz è andato completamente distrutto.

L’ideologia nazista era: odio per il comunismo, per gli Ebrei, per la democrazia e autoaffermazione della superiorità tedesca sulle altre.

La creazione del campo fu all’inizio fatta per sopperire all’aumento del numero di polacchi arrestati dalla polizia tedesca e la conseguente saturazione delle carceri. Negli anni 1940/41 i tedeschi procedettero allo sfollamento degli abitanti del quartiere di Oswiecim, dove venne creato il campo, e di quelli di otto paesi vicini, internarono gli ebrei (circa il 60% della popolazione residente) mentre i restanti polacchi vennero inviati a campi di lavoro in Germania.

La locazione del campo, nel centro dell’Europa, fece si che crebbe a dismisura, portando a 3 suddivisioni:

  • Auschwitz I (12-20 mila deportati)
  • Auschwitz II Birkenau (90 mila internati), dopo aver evacuato i residenti e abbattuto le loro abitazioni in questo luogo nacquero i principali strumenti di distruzione di massa: le camere a gas.
  • Auschwitz III Monowitz (11 mila prigionieri), di cui non rimangono resti.

Come già detto all’inizio vennero deportati prigionieri polacchi, politici, rappresentanti intellettuali, dissidenti ecc, il primo trasporto avvenne il 14 giugno 1940. Ad essi fecero seguito anche i Rom (zingari) e gruppi di prigionieri provenienti dai paesi occupati, qui venivano registrati e marchiati con un numero.

Dal 1942 il Campo iniziò a svolgere una seconda funzione, divenne il centro di sterminio degli Ebrei in Europa, semplicemente per il fatto di esser ebrei, l’età, il sesso non aveva importanza. La maggior parte degli arrivati considerati non abili al lavoro dai medici delle SS venivano immediatamente uccisi nelle camere a gas.
Auschwitz

 

Auschwitz Birkenau, le nostre emozioni

La nostra visita ad Auschwitz è stata fortemente voluta, è uno di quei luoghi che sai di voler vivere e vedere, ma che nello stesso tempo “temi”, più i km verso la metà diminuivano e più sentivamo un nodo salire in gola.
Siamo arrivati ad Auschwitz Birkenau sotto una pioggia ghiacciata, un vento gelido ci ha accompagnato durante il nostro “viaggio nella memoria”. Impossibile non pensare al freddo patito dagli internati, con gli zoccoli ai piedi e quella leggera uniforme di cotone.
Ci siamo spesso chiesti, in questi mesi prima del viaggio, se fotografare, pubblicare e raccontare questa giornata, ma poi la risposta è arrivata dalla nostra guida polacca, il bisogno di non dimenticare, di documentare e raccontare ciò che è successo con la triste consapevolezza che oggi c’è gente che torna a dire che l’olocausto, i campi di sterminio non siano mai esistiti.
Alcuni luoghi non siamo riusciti a fotografarli, alcune stanze, con le scarpette dei bimbi, sono stati un pugno allo stomaco troppo forte.

Auschwitz va accarezzato, come si accarezza un oggetto di cristallo, con delicatezza e cura, è un luogo in cui i muri, la terra che calpesterete parla, racconta una storia, una triste storia che va ricordata e rispettata…

Le mie emozioni

Nella visita ad Auschwitz credo di essere entrata cercando di contenere le tante emozioni, cercando di tenere lontano quel senso di angoscia, ma poi inizi lentamente ed in silenzio a camminare e tutto cambia.

Le valigie, le valigie hanno portato ad un mio lungo respiro… Tante valigie accatastate, tante vite, tante speranze… Su quelle valigie c’era la speranza di un ritorno, a grandi lettere compare sul lato nome e cognome e la data di nascita… Una vita che attende di tornare alla normalità, che crede di poter vivere ancora… Le scarpette dei bambini hanno riempito i miei occhi di lacrime, 230000 bambini deportati ad Auschwitz, tanti piedini che hanno abbandonato le loro scarpette per un destino atroce: divisi dai loro genitori, uccisi o usati per esperimenti. Come può una madre non avere una fitta al cuore al solo pensiero di lasciare i propri figli in quell’inferno. Ma Auschwitz è anche una foto, una foto con uomini e donne in fila davanti ad un uomo, un uomo che sentenzia sulla tua vita. La sua ombra parla: la mano va a destra verso una ciminiera che fuma…

E poi si arriva a Birkenau sotto una neve gelata che ti schiaffeggia il volto, volevo visitare quei luoghi con il freddo, sentire quel freddo, immaginare QUEL freddo…

Oltrepassato il cancello di Birkenau nella mia mente iniziano a proiettarsi delle immagini…quel treno lo vedo che si ferma lì sul binario morto, sento i cani che abbaiano, le urla dei tedeschi e vedo i volti spaesati, impauriti, sento le urla delle madri a cui strappano i figli, vedo l’inferno. Cammino lungo il percorso piano, in modo delicato, sentendo il bisogno di rispettare quella terra… Quella terra che custodisce vite interrotte, pianti, paura, incredulità e orrore…Dimenticare?! Dopo aver varcato la scritta Arbeit Macht Frei, dimenticare sarà impossibile…

Auschiwitz Birkenau: 3 tipi di visita

Partiamo con il dire che visitare in autonomia Auschwitz è completamente gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione tramite il sito ufficiale,  bisogna registrarsi (il biglietto è nominativo e all’ingresso verrà chiesto anche il documento) e scegliere l’orario di entrata. I posti sono limitati, perciò prenotate per tempo. Se non trovate più posto o non avete fatto il biglietto on line provate a chiedere se ci sono ancora posti disponibili all’ufficio informazioni quando arrivate al Campo. Ricordiamo che la prenotazione on line va effettuata almeno 5 giorni prima della visita e aggiungerei il prima possibile visto che i posti sono ad esaurimento.

Un’altra opzione è la visita a pagamento con la guida ufficiale del campo che si prenota sempre dal sito ufficiale scegliendo la lingua desiderata e l’orario, il costo è 60 pln (circa 14 euro) e dura circa 3 ore.

Un’ultima opzione è comprare il pacchetto proposto da guide fuori dal campo che partono solitamente da Cracovia e nel costo è compreso anche il bus, i costi sono sui 165 pln a persona (40 euro).

Noi abbiamo deciso di non far visitare ai bimbi il Campo (poi vi dirò la mia opinione dopo la visita) perciò abbiamo optato per due viste separate di noi adulti, io ho fatto la visita guidata in italiano alle 11.45, mio marito ha fatto la visita libera alle 9. Le nostre considerazioni dopo la visita sono che l’ideale sarebbe unire entrambe, fare prima una visita libera di un’oretta abbondante e poi la visita guidata. La visita guidata è indispensabile per sapere e capire bene tanti dettagli che vedrete nei vari blocchi, ma essendo guidata non è possibile vedere tutto con calma.

Auschwitz Birkenau: cosa si vede durante la visita guidata

La visita del campo parte da Auschwitz, l’ingresso è nell’area parcheggio auto. Per entrare serve il biglietto e un documento di identità, si può entrare 15 minuti prima del proprio orario. Si passa sotto il metal detector e se avete una borsa con voi verrà controllata, si possono portare borse o zaini con grandezza massima di 30x20x10. Si va verso l’entrata del campo, se avete visita guidata vi vengono fornite apparecchio e cuffia per ascoltare la vostra guida, si attende prima dei tornelli la chiamata con il cartello del vostro tour. Il tour inizia dalla famosa e toccante frase Arbeit macht frei, si visita l’interno di alcuni blocchi, i forni crematori e le zone più significative (il muro delle fucilazioni, delle impiccagioni, le prigioni…).

Nel campo e nel terreno limitrofo vennero trovati dopo la liberazione migliaia di oggetti appartenenti agli Ebrei condotti allo sterminio. Questi oggetti oggi sono esposti nell’ex campo Auschwitz I, nei diversi blocchi troviamo: 80.000 scarpe, circa 3800 valigie, circa 12.000 pentole, 40 kg. di occhiali, capelli, scialli, protesi, ecc…Si possono fare foto e girare filmati ovunque tranne nella sala con i capelli (blocco 4) e nei sotterranei del blocco 11.

L’esposizione del museo illustra lo sviluppo del processo di sterminio degli Ebrei, l’arrivo sulla banchina ferroviaria del campo, la selezione da parte dei medici delle SS fino alla morte nelle camere a gas, il tutto ben rappresentato dagli oggetti e dalle fotografie esposte nei blocchi. Tanti i particolari esposti dalla guida che permettono di comprendere a pieno il luogo e quello che milioni di persone, di tutte le età, hanno dovuto subire. Finita la visita a Auschwitz si prende la navetta gialla gratuita nel parcheggio e si visita il campo di Birkenau a 2,2 km di distanza (la guida vi darà l’orario per trovarsi al cancello).

Nel campo di Birkenau si visita la zona dove sorse la prima camera a gas, detta casetta rossa, poco distante la seconda camera a gas, detta casetta bianca, camere a gas entrambe distrutte all’avvicinarsi dei russi, i forni crematori, anche essi distrutti, alcune baracche, il binario ferroviario morto sul quale furono realizzati i trasporti dei detenuti e la fossa comune trovata dopo la liberazione del campo. La visita qui è più veloce, non ci sono controlli di biglietti e le baracche sono proprio lasciate come erano all’epoca.

Per comprendere bene il luogo bisogna visitare entrambi i campi, sono tanti i tristi dettagli che accompagneranno questa toccante visita che, come ha più volte detto la nostra guida, va fatta per non dimenticare e per diventare anche noi sentinelle della memoria.

Auschwitz Birkenau con i bambini

La direzione del museo sconsiglia la visita ai bambini al di sotto dei 14 anni, tuttavia rimane una scelta personale se portare o meno i propri figli.

Noi come detto precedentemente abbiamo scelto da casa di non farli entrare, ma strada facendo, dopo aver visto noi Auschwitz, abbiamo deciso di visitare tutti e 4 Birkenau.

I nostri bimbi hanno quasi 7 e 9 anni sanno cosa sia la Shoah e sanno cosa sia successo a milioni di ebrei, polacchi, comunisti, rom ed omosessuali in quel periodo, lo sanno grazie alla sensibilizzazione fatta a scuola, ai nostri racconti, ai viaggi fatti e ai libri illustrati letti insieme. Racconti con parole semplici, senza particolari, ma veri. L’immaginazione degli eventi nei bambini non è la nostra, noi le atrocità dell’olocausto le abbiamo lette su libri dettagliati, viste con immagini, film e video, pensando ad Auschwitz vediamo nella nostra mente quelle barbarie. I bimbi immaginano lo sterminio con il loro vissuto e con la purezza della loro ingenuità.

Questa piccola parentesi per dire che ad Auschwitz e soprattutto a Birkenau fa molto ciò che tu sai, l’emozione che c’è dietro a quei capelli tagliati: il dolore, il terrore, la paura e l’umiliazione che doveva provare quella persona. Non ci sono immagini crude o filmati.

Per questo dopo aver io terminato la visita guidata siamo entrati insieme a Birkenau, abbiamo parlato di quel vagone che terminava lì il suo percorso, visitato le baracche con i letti a castello dove per ogni letto dormivano anche 10 persone, immaginato il freddo e la tristezza di essere imprigionati lì solo perché considerati “diversi”. I bimbi hanno ascoltato e fatto domande, cercando un perché che noi non siamo riusciti a dare…

In un periodo storico in cui spesso, sempre più spesso, si parla di diverso, di noi e loro, dove tutto è sdoganato e dove tutto può essere messo in discussione, anche le emozioni di chi quell’atroce periodo l’ha vissuto sulla propria pelle, credo sia doveroso parlarne, anche ai bambini, certo sempre con il rispetto e la sensibilità dell’età.

Nelle visite guidate i bimbi che visitavano i campi erano in realtà abbastanza numerosi, fascia di età direi comunque scolare dai 6 in su. Tutti assolutamente in silenzio, molto attenti e rispettosi del luogo.

Con il senno di poi farei fare la visita guidata di Auschwitz ai miei bimbi?! A quello di 9 anni sì, temevo scene crude o parole troppo forti da parte della guida, invece devo dire che sono stati raccontati i fatti con semplicità e un linguaggio soft, non so se perché presenti bimbi, ma dal mio punto di vista niente di troppo forte.

Per me in autonomia entrambi l campi possono essere visti con bimbi in età da primaria, evitando il blocco 4, sottinteso che i bimbi devono essere preparati e rispettosi del luogo.

Due libri illustrati consigliati per bambini:

L’albero di Anne e Otto. Autobiografia di un orsacchiotto.

Potete vedere insieme anche il video La stella di Andra e Tati, sulle sorelle Bucci.

Concludendo, serietà e rispetto per i luoghi è l’unica regola comportamentale che il buon senso suggerisce, evitiamo di fare selfie sui binari o nei forni (cosa per altro vista) che sono per giunta proibiti, ma non stupitevi di trovare tanti ignoranti che lo faranno comunque!

Riconoscere l’orrore è il primo passo per fermarlo!

Cit.

Francesca e Paolo

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Nell’organizzare un viaggio in Polonia leggete anche il nostro articolo Cracovia e dintorni in cinque giorni.

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Cracovia e dintorni in cinque giorni con bambini

Ogni anno ci piace visitare durante il periodo di Natale una città d’Europa, quest’anno la scelta è caduta su Cracovia, una ricca e antica città del sud della Polonia.

Vista dalla torre del municipio

Ad ottobre troviamo un volo ad un costo contenuto, circa 65 a testa, con Wizz Air, un diretto con partenza da Torino il giorno di Natale.

Cracovia è una città facilmente raggiungibile dall’Italia e coperta dalle principali compagnie low cost. La città è tranquillamente visitabile a piedi, 4 le zone più turistiche: Stare Miasto (la città vecchia), la zona del Wawel, Kazimierz (il quartiere ebraico) e Podgorze (zona dell’ex ghetto di Cracovia), a queste zone si possono aggiungere quelle un po’ più distanti, raggiungibili con bus, Nowa Huta (quartiere del boom socialista), Plaszow (luogo in cui si trovava il campo di lavoro durante la seconda guerra mondiale) e Kleparz.

Rynek Glowny

Cracovia ha superato ampiamente le nostre aspettative, è una città intrisa di storia, con tanti edifici antichi, ricca di tantissime leggende e tradizioni, ha molte ed antiche chiese ed un centro storico a misura d’uomo e di bambino.

Cracovia è anche una città che custodisce un lungo periodo buio caratterizzato dall’invasione tedesca, dal nazismo, dalla persecuzione del popolo ebraico e da un socialismo che ha portato tante privazioni e ha fortemente provato il popolo polacco. Tutte le guide locali nei loro racconti hanno spesso sottolineato le crudeltà e barbarie del nazismo in Polonia, ma anche la fine di un triste periodo e la nascita di una nuova sottomissione da parte della Russia.

Collina del Wawel

Cracovia ci è sembrata una città sicura, rispettosa delle regole, con tanto di tram che si fermano per far passare i pedoni, e pulita.

Un luogo intriso di storia, arte, cultura e divertimento, assolutamente da visitare.

Cracovia in cinque giorni, l’itinerario:
  • Primo giorno: arrivo a Cracovia, noleggio auto, cena e hostel
  • Secondo giorno: visita della piazza Rynek Glowny e delle sue bancarelle natalizie, tour guidato della città vecchia e della collina del Wawel con Cracow Free Tour, pranzo nel quartiere ebraico, tour guidato nel quartiere ebraico Kazimierz e nell’ex ghetto a Podgorze, visita al Museo delle illusioni, cena nei banchetti in Rynek Glowny
  • Terzo giorno: visita ad Auschwitz Birkenau e al museo sotterraneo Rynek Underground, cena nel quartiere ebraico.
  • Quarto giorno: visita della Farmacia sotto L’Aquila, piazza degli eroi del ghetto, Cattedrale e Drago di Wawel e basilica di Santa Maria, salita sulla Torre del Municipio, visita al Collegio Maius, visita alle miniere di sale di Wieliczka, cena a Wieliczka.
  • Quinto giorno: visita della fabbrica di Schindler, giro per il quartiere di Podgorze (siti che testimoniano l’ex ghetto), visita di ciò che rimane del campo di lavoro di Plaszow

Della nostra visita ad Auschwitz Birkenau, dei musei e delle mete che ricordano la persecuzione degli ebrei polacchi, dei vari quartieri di Cracovia e delle miniere di sale di Wieliczka vi parleremo meglio in singoli articoli perché da soli valgono un lungo racconto, perciò mettete subito un like alla nostra pagina per non perderli ;).

Locale nel quartiere ebraico

Dove e cosa mangiare a Cracovia

La cucina polacca a noi è piaciuta molto, i piatti sono soprattutto a base di verdure e carne, si trova anche tranquillamente più di un piatto vegetariano nel menù.

Pierogi

Zuppe, pierogi, zapiekanka e bigos i piatti da provare. Il bigos è uno stufato da carne con cavoli e crauti, i pierogi, ravioli di pasta con vari ripieni (carne, formaggio, verdure e frutti), la zapiekanka è un grosso panino farcito con formaggio, funghi, alcune verdure (il nostro con peperoni, crauti e cetrioli) e condito con ketchup. Fra le zuppe, la Zurek, una zuppa con salsiccia e uova, o quella tipica di barbabietole.

Ristoranti consigliati dalla nostra guida polacca e alcuni provati da noi:

Ristoranti in centro: U Babci Maliny, Morskie oko, Pod Wawelem

Ristoranti quartiere ebraico: Sasiedi, Restaurancja polska, Marchewka z groszkiem, noi abbiamo fatto un’ottima colazione al Barfly lunch bar in Jozefa 15.

Costi

Cracovia può essere ancora definita una meta low cost. La città è servita da diverse compagnie a basso costo che permettono di trovare un volo ad un prezzo molto accattivante. Noi nel periodo di Natale abbiamo speso per un diretto poco meno di 300 euro in 4 con un bagaglio da 10 kg in stiva aggiunto.

Per dormire abbiamo scelto un Hostel con bagno privato nella zona di Kazimierz, a 5 min a piedi dalla Vecchia Sinagoga, costato 115 euro per 4 notti in 4. Moon Hostel New offre camere semplici, ma pulite, con cucina in comune e parcheggio privato a pagamento (30 pln al giorno).

Al ristorante mangiando 4 piatti, primo o secondo con contorno, bibite, birra e acqua, caffè o dolce abbiamo speso circa 20/25 euro a pasto. Mangiare nei banchetti all’aperto un panino costa decisamente meno, per esempio lo zapiekanka, panino tipico, nella zona di Kazimierz siamo sui 2 euro.

Abbiamo noleggiato l’auto per tutti i giorni di permanenza per 120 euro con assicurazione completa, noi l’abbiamo noleggiata per visitare comodamente Auschwitz e la miniera di sale con i bambini. Se siete in due o visitate solo Cracovia i mezzi pubblici costano veramente poco.

Cracovia

Street food

Consigli pratici per visitare Cracovia con bambini

  • Volo per Cracovia

Tante le compagnie low cost che operano su Cracovia, l’aeroporto di Balice si trova a circa 10 km da Cracovia. Per raggiungere Cracovia potete usare il bus, treno, taxi o noleggiare un auto.

Se viaggiare con compagnie low cost: scaricate l’app della compagnia sul cellulare al fine di salvare le vostre carte di imbarco e non pagare quelle cartacee al bancone del check in.

  • Moneta e documenti

A Cracovia basta la carta d’identità, la moneta è lo Zloty (pln), il valore medio è 1 euro= 4,14 Pln. Per il cambio vi suggeriamo di farlo in città negli uffici del cambio per usufruire dei migliori tassi di cambio. Carte di credito accettate comunque ovunque, solo American Express alcune volte non è stata accettata

  • Clima e abbigliamento

Le temperature a dicembre sono state abbastanza buone, certo fa freddino, siamo sui 4-2 gradi di giorno, ma se ben vestiti si riesce tranquillamente a visitare la città a piedi. Il tempo non è stato sempre clemente, sporadiche piogge ci hanno accompagnati in questi 5 giorni e il sole non si è mai fatto vedere. Vi consigliamo un abbigliamento con intimo termico, pile o maglioni pesanti, giacca pesante, pantaloni felpati, cappello, guanti e sciarpa.

  • Spostarsi a Cracovia

Io sponsorizzo assolutamente il mezzo più economico ed ecologico: i piedi. Per me una città va vissuta perdendosi per le sue vie e per i suoi angoli poco turistici. Il tragitto dalla città vecchia al quartiere ebraico si compie in circa 30 minuti a piedi, perciò assolutamente fattibile anche con i bambini. Se invece intendete visitare quartieri più lontani, tipo Nowa Huta occorre prendere il bus. Noi abbiamo noleggiato l’auto per poter visitare con più semplicità Auschwitz e le miniere di sale con i bimbi, ottimizzando anche i tempi, ma esistono bus e treno che portano in entrambi i luoghi o spendendo un po’ di più si possono fare i tour guidati con pullman privato che partono da Cracovia.

  • Libri consigliati:

-Il farmacista del ghetto di Cracovia: il racconto autentico del farmacista Tadeusz Pankiewicz che decise di rimanere nel ghetto di Cracovia e di narrare ciò che successe in quel tragico periodo. Lo trovi qui su Amazon

-Le leggende di Cracovia: una raccolta di autentiche leggende di Cracovia, perfetto anche per i bimbi. Lo trovi qui

  • Noleggio auto:

Noi abbiamo avuto un problemino con una compagnia locale prenotata su internet (non esisteva più), per fortuna il noleggio era tramite broker che ci ha totalmente rimborsato il noleggio della nuova vettura (che costava il doppio) e il disagio con uno sconto su un futuro noleggio. Il nostro consiglio è di scegliere una compagnia internazionale e di verificare andando sul sito la prenotazione. Noi lo facciamo sempre, una volta che non l’abbiamo fatto abbiamo avuto questa risolvibile, ma spiacevole esperienza. Aggiungo che in caso di vicende analoghe è sempre utile filmare e fotografare il tutto.

Prossimo articolo, la nostra visita ad Auschwitz e Birkenau con tutte le informazioni che noi avremmo voluto sapere prima di partire!

Francesca

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Cercate altre città europee da visitare? Leggete i nostri articoli su Budapest, Parigi o Basilea.

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Sleddog in Piemonte, escursione in slitta trainata da cani

Oggi ospitiamo nel blog Marianna e la sua esperienza speciale vissuta nelle montagne piemontesi: un’escursione sleddog. Un’emozionante escursione in cui si conduce una slitta trainata da cani nordici.

Correre sulla neve con l’aria fresca che ti sfiora il viso, immergersi nella tranquillità della natura, creando un rapporto speciale e in sintonia con i cani che ti accompagnano lungo “il breve viaggio”: un’esperienza antica ed unica.

Ma veniamo al racconto di Marianna…sleddog

Il 3 gennaio 2020 io e mio marito partiamo per la nostra gita a Sestriere, una rinomata meta invernale piemontese a 2000 mt s.l.m. nelle Alpi Cozie, ci aspetta un’escursione tanto voluta: lo sleddog.
Avevamo acquistato il biglietto on-Line con l’agenzia The husky experience, l’agenzia ha 3 campi base: uno a Sestriere, uno a Pragelato ed uno a Cervinia.

Abbiamo raggiunto il luogo in auto, da Torino ci vuole circa un’ora e mezza di viaggio. Il campo base del Sestriere si trova in Via Sauze, a fianco alla Telecabina Fraiteve. A 200 mt dal campo base, in zona Rabbieras, c’è un grande parcheggio a terrazze.

Il biglietto per un adulto costa 80 euro per un’ora di attività e comprende 10/15 minuti di teoria, dove le guide insegnano i comandi base e spiegano come fare con la slitta a superare salite, curve e discese e poi inizia la pratica con i cani per una durata di circa 40-45 minuti.
Lo sleddog può essere fatto anche con ragazzi e bambini, il costo per il giro base dei ragazzi, con peso di almeno 30 kg max 50 kg, è pari ad euro 60 euro, invece il giro turistico per i bambini, all’interno della sacca della slitta, è pari ad euro 40.
Il costo non è economico, ma l’esperienza è unica e fantastica, un’emozionante escursione durante la quale sei tu in autonomia a condurre la slitta trainata dagli huskies, accompagnato comunque sempre da esperti istruttori. Il capofila è l’istruttore musher che guida tutti gli ospiti in fila nel percorso che si snoda su 3 km.
Luca e il suo staff ti fanno vivere la montagna, la natura e il cane da slitta come uno stile di vita, un ritorno al passato quando le slitte erano un mezzo di trasporto per gli abitanti del nord durante il freddo e nevoso inverno.
Lo sleddog è uno sport ed un po’ di fatica la si fa soprattutto in salita, quando bisogna aiutare i cani a trainare la slitta.

L’agenzia che abbiamo usato noi utilizza per questo tipo di esperienza solo huskies purosangue che si fanno coccolare e accarezzare per quanto tempo desideri. I bambini creano subito uno stupendo rapporto con gli animali e si sono affascinati nello scoprire tutti i nomi dei diversi cani. L’abbigliamento consigliato per lo sleddog è giacca a vento, guanti, pantaloni da sci e scarponi da montagna o doposcì

sleddog

Noi abbiamo continuato la nostra gita pranzando in un posto molto caratteristico, a 30 min. da Sestriere, al Lago Laux nel ristorante che si affaccia proprio sul lago, luogo meraviglioso per la location e fantastico per il cibo.sleddog
Il pomeriggio lo abbiamo trascorso in Val Chisone ad Usseax, considerato uno dei borghi più belli d’Italia per i suoi murales.

Una giornata splendida vissuta in pieno contatto con la natura e con gli animali.

Marianna

 

(testo e fotografie di Marianna)

Foto 1 e 2 acquistate dal fotografo dell’escursione

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Relax in formato famiglia: le terme di Premia

Voglia di farvi coccolare dalle acque calde delle terme e da massaggi rigeneranti? Allora venite con noi in un piccolo angolo di relax nel Verbano Cusio Ossola.

Chi ha figli sa però che non è facile trovare strutture termali che accettino anche la presenza dei bambini. Capisco la necessità degli adulti di avere spazi di quiete senza il dolce rumore dei bambini, ma è anche bello concedere momenti di relax alle famiglie con figli 🙂

Quando navigando in rete sono approdata sul sito delle terme di Premia non ho potuto far altro che cercare la prima domenica libera per andare a provare con mano questo magico luogo.

Le Terme di Premia si trovano a Premia (VB) nella Valle Antigorio nel nord del Piemonte.
La struttura ha impianti termali curativi e ludici, dispone di piscine termali interne ed esterne, un centro benessere e un’area riservata a trattamenti estetici.

Le terme sono situate a 810 mt slm, sono incastonate nel verde della vallata circondata dalle montagne. Un luogo immerso nella natura e nella tranquillità che in l’inverno permette di rilassarsi in costume avvolti dai vapori dell’acqua calda circondati, se si è fortunati, dalla neve.

Le acque della sorgente sgorgano ad una temperatura di 44 gradi, le temperature delle piscine variano da 32° a 36°. Le acque sono classificate come ipertermali solfato calciche indicate nelle crenoterapie inalatorie e nella balneoterapia.

Cosa offrono le Terme di Premia

-Piscine termali

Area sia per adulti sia per bambini (i bimbi possono accedere solo a certe vasche):

  • Piscine termali interne ed esterne, idromassaggi, getti d’acqua cervicali e plantari
  • Area bimbi con scivoli e giochi per i piccoli ospiti
  • Percorsi vascolari
  • Zona relax

E’ possibile acquistare diversi tipi di pacchetti orari: dalla giornata intera, a 4 ore a 2 ore

-Centro benessere

Area solo per adulti:

  • Area secca con sauna finlandese, bio sauna, sauna di fieno, vasca di reazione, docce emozionali, vasca kneip
  • Area umida con bagno alle erbe, bagno di vapore con thalasso, calidarium, vasca di reazione, wasseparadise
  • aree relax: soggiorno relax con cromoterapia, tisaneria

-Messaggi e trattamenti

  • vari tipi di massaggi singoli e di coppia e trattamenti estetici

-Area terapeutica

  • Cure inalatorie, cura balneoterapica, cure flebologiche

Il centro termale è convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale

Una giornata alle terme di Premia

Per accedere alle piscine occorre presentarsi alla Reception e pagare il biglietto di entrata. Qui si riceve un braccialetto elettronico che permette l’entrata e l’uscita dagli spogliatoi (cauzione di 5 euro), l’orario di entrata viene registrato al tornello e regala 30 minuti di tolleranza rispetto al pacchetto orario acquistato. Oltre al braccialetto alla reception viene fornito un braccialetto con le chiavi di un armadietto e una cassetta di sicurezza.

Dopo esservi cambiati, occorre fare la doccia prima di entrare in vasca (sono proprio prima dell’entrata).

Nel grande edificio interno si respira un’aria di relax e calore grazie soprattutto alla struttura calda ed accogliente con il soffitto di legno e grandi e luminose vetrate. Appena entrati troverete la grande piscina interna suddivisa in più e differenti vasche. Subito sulla sinistra una vasca poco profonda per i bimbi, 60 cm di altezza e 32 gradi, un’altra con acqua termale a 32 gradi e profondità di 120 cm e una zona con vasca di un’altezza di 120-135 cm e una temperatura di 35°. Tutte queste sono vasche consentite anche ai bambini.

Vi è poi una zona idromassaggio, per gli over 14, con acqua a 36 gradi, 5 lettini ad idrogetto, 8 sedute con idromassaggio e 2 getti per massaggio cervicale. Nell’edificio si trova inoltre un percorso vascolare con due vasche rettangolari con pavimento di ciottoli, una con una temperatura di 20° e una di 30°, ottime per la riattivazione della circolazione e per defaticare le gambe.

Tutto intorno alle vasche vi sono sdrai per rilassarsi e attaccapanni per appendere accappatoio o asciugamano.

Un corridoio interno permette di uscire dall’edificio ed accedere alla grossa vasca termale esterna stando comodamente a mollo nell’acqua. Nella piscina esterna vi sono 4 postazioni per massaggio verticale e 3 postazioni per getti cervicali. In estate oltre alla grande vasca vi sono una vasca poco profonda per bambini, una vasca con 4 lettini sommersi e 4 docce termali.

Terme di Premia e Bambini

Le terme di Premia sono assolutamente Family Friendly, con uno occhio di riguardo e attenzioni per i bambini.

Appena entrati sulla sinistra troverete una vasca per bimbi con acqua bassa, sui 60 cm, ad una temperatura di 32°,  giochi e scivolo. Data la poca profondità, la vasca è perfetta anche per bimbi molto piccini e che non sanno ancora nuotare. La vasca si trova proprio vicino a due addetti alla sicurezza che vigilano sulle vasche, gli stessi addetti forniscono per gli ospiti braccioli, tavolette e tubi galleggianti.

In estate c’è un ulteriore vasca esterna esclusiva per i bimbi, nel bar troverete un piccolo angolo gioco per bimbi e i bagni sono dotati di fasciatoi.

Ho visto anche famiglie che hanno avuto la possibilità di portare all’interno (vicino agli sdrai) il passeggino per i bimbi più piccini, dopo aver lavato le ruote.

Dormire vicino alle terme di Premia

Le terme sono convenzionate con tutte le strutture ricettive della zona, sul loro sito, nello specifico nell’area Turismo e territorio, trovate l’elenco completo delle strutture suddiviso per paese, le strutture più vicine alle terme sono quelle di Premia.

Soggiornando presso una struttura convenzionata si ha diritto allo sconto del 10% sui servizi da listino (escluse PROMO e pacchetti famiglia).

Consigli utili sulle Terme di Premia
  • Indumenti necessari: occorre portare costume, cuffia, ciabatte, accappatoio o asciugamano. All’interno delle docce troverete comodi dispenser di bagnoschiuma.
  • Il centro termale offre un servizio di bar con bevande e cibi freddi: insalate, panini, toast o piatti dietetici. Al bar ci si può andare tranquillamente in accappatoio, per un pranzo con 2 toast, una piadina, un panino e due bottigliette d’acqua abbiamo speso meno di 20€.
  • Di fronte alle terme trovate un ampio parcheggio gratuito.
  • Per maggiori informazioni, costi o per acquistare i pacchetti consultate il sito ufficiale delle Terme di Premia

terme di Premia

Concludendo ho trovato le terme molto pulite, personale cordiale e attento alle esigenze del cliente. Abbiamo trascorso una giornata veramente divertente e rilassante per tutta la famiglia, provare per credere!

E ricordate che vicinissimo alle terme di Premia si trovano gli stupendi Orridi di Uriezzo e la cascata del Toce, direi un bel mix per organizzare uno stupendo week end in questa vallata!

Francesca

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Torino in un giorno con bambini: i musei imperdibili

Complice un’amica in visita a Torino ne ho approfittato per dedicare il week end alla scoperta della mia città.

Torino è per me una città ricca che richiede come minimo un lungo week end per essere assaporata. Vi avevo già dato consigli nell’ articolo, Torino: cosa vedere e fare in tre giorni, oggi vi volevo consigliare in particolare due musei degni di nota, per me obbligatori, se siete in visita a Torino: il Museo nazionale dell’automobile e il Museo Egizio.

Museo nazionale dell’automobile di Torino

Il Museo è stato fondato nel 1932 ed è uno dei musei di carattere tecnico scientifico più conosciuti al Mondo, tanto da essere inserito nel The Times come uno dei 50 migliori musei al Mondo. Dopo un ottimo lavoro di restauro nel 2011 e un continuo processo di miglioramento, grazie anche al supporto delle nuove tecnologie digitali, il Museo è oggi un ottimo esempio di valorizzazione del patrimonio automobilistico italiano ed internazionale e luogo con forte valenza educativa, didattica e scientifica.

L’esposizione è molto ben organizzata, interattiva e coinvolgente, il museo è veramente ricco di reperti impeccabili. La collezione ha al suo attivo oltre 200 automobili originali, di ben 80 marche differenti, ripercorre la storia dell’automobile partendo da fine Ottocento e arrivando fino ai giorni nostri. Storia dell’automobile che non è solamente il racconto di un mezzo di trasporto, ma la storia degli avvenimenti concomitanti con quel determinato veicolo. Rombanti motori che, grazie a scenografie spettacolari e precise, vengono contestualizzati con il loro periodo storico.

Il Museo dell’automobile si trova a 10 minuti a piedi dalla fermata della metro Lingotto o 30 minuti a piedi da piazza Vittorio Veneto, basta infatti fare una piacevole passeggiata dal centro lungo il fiume Po, affiancando il Parco del Valentino e il Borgo Medievale, per arrivarci.
Il Museo costa 12 euro, 10 se avete qualche tessera per la riduzione (noi avevamo quella socio coop), i bimbi con un adulto pagante pagano 5 euro.

Per una visita calcolate almeno 2 orette e ricordate che non bisogna essere assolutamente un super amante delle 4 ruote per apprezzare questo straordinario museo. Piacerà anche ai bambini?! Assolutamente sì! 

Museo Egizio

Il museo Egizio è il più antico museo di antichità egizie del Mondo, secondo per importanza solo a quello del Cairo. Fondato nel 1824 custodisce una ricchissima collezione di reperti egizi, una raccolta sorprendente di statue, papiri, sarcofagi, mummie, suppellettili di vita quotidiana.

Visitare il Museo Egizio è sempre stupendo, un vero viaggio nella bellezza della cultura egizia, essendo della Provincia di Torino ho avuto la fortuna di poterlo visitare molte volte, apprezzando nelle diverse fasi della mia vita aspetti e particolari differenti e di vederlo rinnovato grazie al restyling del 2015.Torino con bambini

Il biglietto d’entrata costa 15 per gli adulti e 1 per i bimbi fino a 14 anni, con il biglietto potrete usufruire di audio guide e mappe tipo caccia al tesoro per i bambini.

Noi abbiamo deciso di fare la visita guidata per bambini a tema amuleti, visita comprensiva anche di un laboratorio didattico finale. La visita guidata è molto ben strutturata, interessante e piacevole per i bambini. Le visite per famiglie cambiano ogni mese e hanno un costo aggiuntivo di 10 euro a persona (anche gli adulti pagano).

La visita guidata con laboratorio l’ho trovata adatta per bimbi dai 4/5 anni in su, dura circa 2 ore e occorre seguire il percorso con il gruppo. A mio avviso, bimbi molto piccini potrebbero non apprezzarla e annoiarsi di fronte a spiegazioni storiche e dettagliate della cultura egizia. Con bimbi sotto i 4 anni consiglio la visita libera che permette di soffermarsi su alcune sale rispettando i tempi dei bimbi. Qui potete consultare e prenotare le visite tematiche proposte.

I piani su cui si sviluppa il museo sono quattro. Si parte dal piano -1 dove trovate biglietteria, guardaroba (a pagamento), un ricco shop e la storia del Museo. Continua poi al secondo e primo piano, nelle sale di questi piani vi segnalo la presenza di diversi resti umani, ben segnalati nella mappa data all’entrata (se non avete intenzione di vedere o far vedere ai bimbi mummie umane o animali potete tralasciare questi reperti). La visita si conclude al piano 0 con la Galleria dei Re e il Tempio di Ellesija

Laboratorio sugli amuleti

Grazie alla prenotazione on line si saltano le file, cosa assolutamente che vale i 2 euro di prevendita soprattutto nei weekend di forte affluenza. Basta presentarsi all’entrata con il biglietto stampato, nell’orario indicato, per entrare.

Ricordate che dentro il museo non si possono portare zaini.

Consigli utili su Torino in un giorno con bambini
  • Per chi visita Torino per la prima volta consiglio una bella passeggiata per il suo centro con tappe nelle piazze più famose: San Carlo, Castello e Vittorio Veneto. Torino è ricca di storia e i Savoia hanno lasciato tracce e monumenti per tutta la città.
  • Se cercate in centro un parco giochi per bambini vi segnalo l’area giochi nei Giardini Reali inferiori, dietro all’Auditorium Rai in via Rossini.
  • Se avanzate tempo potete visitare in Piazza Castello anche Palazzo Reale, Galleria Sabauda, Armeria e Cappella della Sacra Sindone e i giardini reali. La prima domenica del mese l’ingresso è gratuito.

    Giardini Reali

Dove mangiare a Torino in un giorno con bambini

Vi suggerisco due locali:

  • Per un pranzo tipico piemontese da provare la Piola di Alfredo in via Sant’Ottavio 44, aperta anche la domenica. Una piccola tipica piola, nel centro della città, che prepara i migliori piatti della cucina locale: peperoni in bagna cauda, tomini al verde, acciughe al verde, plin, bonet… Prenotazione fortemente consigliata perché è piccino il locale.
  • Altra opzione i ristorantini di Eataly a Lingotto, c’ è vasta scelta di piatti e prodotti di qualità, l’unico problema è la possibile coda, soprattutto nei week end, ma basta lasciare il nome, fare un giro per i negozi (pieni di bontà nostrane) e tornare.

Entrambi i locali sono adatti a chiunque, non hanno aree gioco per bimbi, ma sono posti dove si mangia proprio bene e anche piatti tipici!

Se cercate strutture invece con area gioco bimbi vi segnalo il Benvenuto Family Restaurant in via Caraglio, Casa del Quartiere Barrito in via Tepice o i Vitelloni Ristogrill in corso Giacomo Matteotti.

Torino in un giorno con bambini

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Francesca

Stati Uniti occidentali. California del Nord

Quando si cita la California si pensa subito allo Yosemite, alla Death Valley, a San Francisco e Los Angeles e poco si parla della California del Nord. Una zona invece che ospita luoghi fantastici, “da cartolina”, ancora poco battuti dal turismo di massa.

Nel nostro viaggio itinerante negli Stati Uniti e nel Canada occidentale abbiamo deciso di saltare le più famose attrazioni della California (in realtà già viste una decina di anni fa) per scoprire luoghi meno conosciuti, ma che valgono assolutamente una visita.

Per tutte le informazioni pratiche con tappe, costi e consigli vi rimandiamo al nostro articolo Stati Uniti e Canada occidentale.

Ma partiamo dall’inizio, atterrati a San Francisco e presa la nostra auto a noleggio ci siamo diretti a nord verso Sausalito. Prima di raggiungere la città abbiamo percorso il Golden Gate Bridge e ci siamo fermati, subito dopo il ponte, nel piazzale per le foto panoramiche di rito al Golden Gate e allo Skyline di San Francisco.

Sausalito è una pittoresca cittadina nella Baia di San Francisco dalla quale si gode di una bella vista della città (raggiungibile in bici o ferry da San Francisco). La città è caratterizzata da un piacevole lungomare, da quasi 500 case su palafitte (a nord di Sausalito) e da ville stupende sulla sua collina.

Dopo un pranzo rifocillante e una breve passeggiata iniziamo veramente il nostro on the road in terra americana. Imbocchiamo la Route 101, sarà questa la strada che ci accompagnerà per gran parte del nostro viaggio!

I paesaggi che scorrono sotto ai nostri occhi sono un alternarsi di verdi prati, vigneti (siamo infatti vicini alla Napa Valley), ranch con mucche e cavalli al pascolo e foreste di altissime sequoie.

Le più alte e millenarie sequoie al Mondo, così imponenti e fitte (da non far filtrare il sole sulle strade che si snodano nel suo interno), si trovano proprio qui, nella California del Nord. La costa è caratterizzata invece da piccoli paesini con case di legno colorato che si affacciano su scogliere a picco sull’Oceano, faraglioni e lunghe spiagge di sabbia fine.

Come potete immaginare i paesaggi sono veramente belli, gli scorci da fotografare sono assolutamente da cartolina. Ma si sa, l’Ovest degli Stati Uniti è una terra speciale, unica, dove la natura è stata ampiamente generosa

Ma ora vediamo nei dettagli ogni singola principale tappa.

Cosa visitare nella California del Nord


🌎 Mendocino

Avete presente le scogliere di Cabot Cove della Signora in Giallo, il famoso telefilm degli anni 70? Ecco, si trovano proprio qui e non nel Maine, in particolare la serie è stata girata a Mendocino e nei suoi dintorni. La casa della signora Gessica Fletcher, Blair House, si trova in Little Lake Street 45110, ed ora è un B&B.

Il paesino è caratterizzato da un intervallarsi di curate case in legno con le tipiche staccionate bianche, un’alta scogliera sull’impetuoso oceano e da storiche Water Tower in legno. Un luogo veramente grazioso.


🌎Point Cabrillo Lighthouse

A Nord di Mendocino, tra Point Arena e Cape Mendocino, si trova uno scenografico faro, Point Cabrillo Lighthouse, a picco sulla scogliera. Per raggiungerlo occorre parcheggiare la macchina nel parcheggio del centro visitatori ed intraprendere una passeggiata a piedi. Due possibili percorsi: un tragitto più veloce di circa 10 minuti sulla strada battuta, a sinistra del centro visitatori, o un sentiero più lungo e stretto in mezzo alla vegetazione, calcolate circa 30 minuti, a destra del centro visitatori. Noi vi consigliamo assolutamente il sentiero lungo, qui oltre godere di una bella vista sulla costa si possono ammirare cervi che pascolano e California Ground Squirrel.

Nello State Historic Park si trova il citato faro (aperto dalle 11 alle 16), tre case restaurate, una adibita a museo e due a strutture ricettive, e il Marine Science Acquarium. Nell’insenatura adiacente al faro inoltre vive una piccola colonia di foche, fate silenzio e osservatele mentre giocano nell’acqua, sono stupende.


🌎Fort Bragg

Situata nella Contea di Mendocino a circa tre ore e mezza da San Francisco, Fort Bragg può essere il luogo perfetto per dormire una notte e visitare le principali attrazioni della zona.

A Fort Bragg si trova, vicino al MacKerricher State Park, la famosa Glass Beach. Questa spiaggia è caratterizzata da innumerevoli pezzi di vetro lavorati dall’acqua dell’oceano, pezzetti dovuti ad una discarica chiusa negli anni ’60. Sinceramente pensavamo a qualcosa di più significativo, ma vale comunque una visita. Degno di nota è anche il Noyo Headlands Park che con i suoi sentieri costeggia tutta la costa. Un luogo piacevole dove passeggiare vicino a meravigliose scogliere, promontori e calette sull’oceano, un luogo genuino e selvaggio dove i più temerari riescono a fare il bagno nelle acque gelide dell’oceano.

Da dicembre a maggio qui è possibile osservare anche le balene grigie, dalla città partono diversi tour organizzati per avvistarle da vicino.


🌎Avenue of the Giants

Nella contea di Humboldt si trova l’ Avenue of the Giants, una scenografica strada panoramica a due corsie lunga circa 31 miglia, che entra proprio nel cuore dei boschi di sequoie. Occorre lasciare la Highway 101 e prendere la 254 Avenue of the Giants Southern Entrance (dopo Garberville) e percorrerla fino all’entrata Nord.

Lungo il percorso incontrerete sentieri che si addentrano nel bosco, piccoli paesini che offrono attività con le sequoie, pannelli esplicativi vicino agli alberi più anziani e alti.


🌎Praire Creek Redwoods State Park

Il Praire Creek Park è un parco statale a circa 50 km da Crescent City. E’ un luogo con una vegetazione molto variegata e particolare, il clima mite, le piogge invernali e le nebbie estive hanno permesso infatti la sopravvivenza di un’ecosistema unico. Sulla costa lunghe spiagge sabbiose accompagnano l’entrata in bellissime foreste di Costal Redwoods, nell’entroterra boschi di Giant Sequoia si mescolano con prati verdi in cui pascolano liberamente alci Roosevelt.

Nel parco si respira proprio un’aria speciale, camminando per i sentieri si ha un po’ la sensazione di trovarsi in una scena di un film d’avventura o di mistero, non per niente nel Fern Canyon è stata girata proprio una scena di Jurassik Park 2. Sarà la ricca, rigogliosa e sproporzionata vegetazione, la presenza di alberi enormi e felci alte come persone, la poco luce filtrata attraverso gli alberi, ma più volte ci siamo voltati per vedere che nessuno ci inseguisse :).

Un luogo veramente piacevole per adulti e bambini, da dedicarci anche due giorni, la bellezza di questi parchi è proprio la possibilità di esplorarli a piedi, di camminare in mezzo ad una natura straordinaria.

Vi suggeriamo di partire dal centro visitatori per decidere un percorso di visita. La Newton B. Drury Scenic Parkway che attraversa il parco vi permetterà di rimanere stupefatti dalla grandezza delle sequoie, addentrarsi poi in un sentiero che si snoda nel bosco dà la sensazione di sentirsi veramente piccoli, piccoli di fronte a questi bestioni della natura. Nei prati vicino al centro visitatori è facile vedere le alci di Roosvelt o cervi.

Per arrivare invece all’oceano e visitare il Fern Canyon occorre prendere la Davison Road.

Questo piccolo parco offre dei sentieri per conoscere da vicino sia la sequoia della California sia la sequoia gigante. I sentieri sono un po’ per tutti i tipi di camminatori, molti sono anche a misura di famiglie, e permettono di passeggiare con il naso all’insù e con un occhio vigile per vedere qualche animale selvatico del bosco. Nel parco è possibile infatti avvistare orsi, cerbiatti, cervi e alci Roosevelt.

Noi abbiamo percorso il Foothill Trail, il Circle Trail e il Cathedral Trees Trail, se avete poco tempo potete fermarvi al Big Tree Parking e fare pochi passi per vedere il maestoso Big Tree, un albero di oltre 87 metri e con 1500 anni portati benissimo.


🌎Crescent city

Crescenty City è l’ultima cittadina visitata prima di entrare in Oregon, una cittadina di mare che si affaccia sull’Oceano. Un luogo tranquillo con localini, un faro molto romantico, un’ampia spiaggia e uno stupendo parco giochi che ha fatto innamorare i nostri bimbi.

Battery Point Lighthouse è un edificio del 1856, aperto da aprile a settembre, visitabile in modo autonomo o con visite guidate. La caratteristica più originale è che è raggiungibile a piedi solo con la bassa marea. Attraversando la spiaggia, quando le acque si ritirano, vi è un sentiero fra le rocce che porta al faro che sorge su un’isoletta. 

A pochi passi dal faro, nel Beachfront Park, vi è un bellissimo playground per bambini, con torrette, ponti sospesi, percorsi ad ostacoli, un’area con tavolini e panche per mangiare e servizi igienici.

Dove dormire nella California del Nord

Due strutture utilizzate che ci sentiamo di consigliare per pulizia, gentilezza del personale e colazione sono:

  • a Fort Bragg: Harbor Lite Lodge
  • a Crescent City: Oceanview Inn and Suite

 

Informazioni pratiche sulla California del Nord:

California del Nord

  • Il Golden Gate Bridge si paga solo in entrata a San Francisco (venendo da Nord) e solo con telepass, non è possibile in contanti. Se dovete perciò prendere il ponte venendo da Nord fatelo presente quando noleggiate l’auto.
  • Sausalito può essere raggiunta da San Francisco da comodi traghetti che partono dal molo 41 (zona Fisherman’s Wharft).
  • Le strutture ricettive sulla costa sono abbastanza carucce. Il consiglio è di sceglierle con molto anticipo e preferire quelle che offrono nel prezzo la colazione (calcolate che fare una colazione americana in 4 costa circa 30 euro).
  • Lasciatevi una mezza giornata per camminare lungo la scogliera e fermarvi su una spiaggia a fare pranzo o merenda, è un’esperienza veramente da provare.
  • Se avanzate tempo visitate, deviando un po’ a est di Geyserville e lasciando momentaneamente la US 101, la zona di Castiloga nella Napa Valley. Noi l’avevamo visitata in un precedente otr. Qui troverete l’Old Faithful Geyser of California, terme e bagni di fango, cantine e vigneti. Un’ottima zona per una giornata di relax.

Francesca&Paolo

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Idee regalo per viaggiatori

Avete amici, compagni, mariti o moglie grandi amanti di viaggi e vi capita spesso di non sapere cosa regalare a compleanni o eventi particolari, tipo per Natale 😉 ?!

Abbiamo stilato in questo articolo un po’ di idee regalo per viaggiatori, oggetti soprattutto utili e carini, necessari per qualsiasi tipo di viaggio e fattibili un po’ per tutte le tasche 🙂

Cosa, per noi, non deve mancare a casa e nella valigia di un viaggiatore?

Idee regalo per viaggiatori dai 5 ai 20 euro
  • Taccuino di viaggio

Un amante di viaggi ha sempre un suo taccuino dove scrivere i suoi pensieri, gli itinerari, cose da fare, indirizzi utili. Sono tantissimi i taccuini e i diari di viaggio veramente carini, vi segnaliamo alcuni modelli che abbiamo utilizzato personalmente.

  1. Molaskine travel Journal, 5 sezioni tematiche da compilare, tanti adesivi per personalizzare le pagine, spazio per foto.
  • Le Nasute, una agenda per scrivere i propri racconti di viaggio con indicazioni prestampate e pagine libere.
  • Travelogue, un cartonato con all’interno un diario di viaggio e 8 cartine grattabili con paesi, città e stati.
  • Porta passaporto,

Noi troviamo comodo utilizzare un porta passaporti dove tenere a portata di mano i passaporti di tutti noi 4. Noi ne abbiamo uno comprato in Sudafrica, 10 anni fa, ma si trovano in commercio veramente tanti modelli molto carini esteticamente e capienti per custodire più passaporti insieme. Vi segnaliamo questo porta passaporto di La Meringa. La Meringa è un sito con idee molto carine a tema viaggio.

  • Pesa valigie

Un oggetto assolutamente utile per chi viaggia in aereo e non vuole rischiare di pagare per l’eccedenza di qualche kg di troppo. Il pesa valigie deve essere piccolo, preciso e maneggevole, noi abbiamo un modello simile a questo.

Un adattatore valido per moltissimi paesi del Mondo e facile da utilizzare. Un regalo super utile per chi decide di partire per la prima volta per l’estero, vi consigliamo un modello adatto per tutto il Mondo e con una spina incorporata.

  • Guide da viaggio

A noi piacciono moltissimo le guide di Marco Polo. Troviamo che queste guide forniscano le informazioni principali sul luogo, le tappe più importanti, piccoli itinerari da seguire, sempre in modo essenziale, senza perdersi in troppe parole non fondamentali. Sono molto pratiche e molto apprezzata da noi è anche la cartina estraibile. Vi sono poi guide generali, come quelle nella foto, che permettono di sognare ad occhi aperti, altre guide specifiche su otr in Italia, Stati Uniti e in Europa. Come dire, c’è veramente l’imbarazzo nella scelta!

Un kit di flaconi trasparenti da viaggio, utile per i viaggi in aereo, per il trasporto di prodotti liquidi o in crema come shampoo, sapone o creme.

  • Etichette per i bagagli

Un’etichetta personalizzata per i bagagli dove scrivere nome, indirizzo e numero di telefono, utile in caso di smarrimento, ma anche per un facile riconoscimento sul rullo bagagli dell’aeroporto. Noi troviamo molto carine queste della Ludilabel.

  • Posate e borraccia da viaggio

Nei nostri viaggi o passeggiate domenicali in montagna ci portiamo spesso da casa il nostro kit di posate pieghevoli, sono veramente comode (simili a questo modello), e la nostra borraccia di acciaio. In un periodo in cui l’attenzione all’ecologia, al basso impatto sull’ambiente è un tema sentito, siamo sicuri che questo potrebbe essere un regalo apprezzato.

  • Sacchetti impermeabili

Nei viaggi utilizziamo spesso dei sacchetti protettivi per tenere al sicuro cellulari, documenti ed altri apparecchi tecnologici dall’acqua o dall’umidità, ci è successo di prendere forti acquazzoni duranti hiking, possono anche essere utili al mare o in una gita in canoa…

  • Powerbank per cellulari e tablet con torcia

Il Powerbank è un oggetto che noi troviamo particolarmente fondamentale, in viaggio fra foto e video la batteria del cellulare si scarica in fretta e un ricarica batteria portatile è indispensabile. Noi ne abbiamo trovato un modello che ha anche incorporata la funzione torcia, funzione perfetta per fare luce su un sentiero la sera o in tenda.

Idee regalo per viaggiatori fino dai 20 a 40 euro
  • Mappa del mondo

Una mappa del mondo dove mettere le puntine colorate dei luoghi visitati o foto di viaggio.

Noi in casa abbiamo due varianti, il planisfero in sughero di Miss Wood (costo sui 35 euro), questo è il nostro, e la Cartina del Mondo da grattare, tipo questa (costo sui 20 euro). Il planisfero in sughero è anche visivamente carino e l’abbiamo appeso in una zona giorno e regolarmente appuntiamo un nuovo pezzetto di Mondo “conquistato”, quella grattabile si trova invece nella cameretta dei bimbi e sono loro a grattare le mete che hanno visitato. C’è anche la variante solo Italia, questa.

idee regalo per viaggiatori

  • Bagaglio a mano

Noi ci troviamo bene con il Cabin Max versione zainetto, è uno zaino leggero, robusto e funzionale, perfetto come bagaglio a mano. Lo abbiamo utilizzato spesso nei nostri viaggi come unico bagaglio, è capiente e ci sta tranquillamente un intero cambio per 7 giorni compresi gli accessori per l’igiene. Esiste anche la versione trolley.

  • Organizer da viaggio

Per chi vuole essere sempre organizzato al meglio, gli organizer sono utili per la preparazione della valigia o dello zaino, per chi fa viaggi on the road e cambia struttura ogni notte e per chi non vuole sprecare tempo in viaggio a cercare quella specifica cosa disfando l’intero bagaglio. Se trasparenti sono ancora più comodi perché permettono di individuare subito cosa si cerca.

Idee regalo per viaggiatori fino dai 40 euro in su
  • Action Cam

Noi abbiamo la GoPro, ma se non si vuoi spendere una cifra considerevole, esistono in commercio telecamere economiche ma assolutamente efficienti, soprattutto ottime per foto subacquee, tipo la Action Cam Campark (sui 75 euro).

Per entrambe siamo sui 100 euro ognuna, a noi piace fare una foto di un evento speciale e appenderla sul nostro “muro” dei viaggi. La stampante istantanea può essere molto pratica per stampare le più belle foto fatte con lo smartphone e quasi mai, per pigrizia o poco tempo, stampate.

  • Buono Decathlon per vestiario sportivo

Sicuramente un buono per l’acquisto di abbigliamento sportivo, zainetto, borracce o altri accessori utili sarà un regalo gradito per un viaggiatore 😉

  • Mini mappamondo in sughero

Un’idea originale è infine quella di regalare un piccolo mappamondo di sughero dove mettere le classiche puntine nei luoghi visitati, un regalo meno ingombrante rispetto la classica cartina da appendere, lo trovate qui.

Ora attendo di sapere cosa voi avete trovato in commercio a tema viaggio, fatecelo sapere 🙂

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Francesca&Paolo

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Cosa vedere a Lucerna con bambini

Oggi ospitiamo nel blog Augusta, coautrice di Mini Me Explorer, e il suo racconto su Lucerna in Svizzera. 

 

Lucerna è una bella cittadina nella Svizzera centrale, divisa dal fiume Reuss e bagnata dal lago dei 4 cantoni. È la capitale del Canton Lucerna, perché ognuno dei 26 cantoni svizzeri è uno stato federale ed ha un proprio parlamento e governo, un po’ come gli Stati Uniti d’America. Confina con parecchi cantoni: Argovia, Zugo, Svitto, Nidvaldo, Obvaldo e Berna.  

Il Canton Lucerna si trova nella parte della Svizzera dove si parla il tedesco, ed è molto particolare perché è l’unico cantone germanofono a non avere aderito alla Riforma, restando sempre cattolico. Non a caso, infatti, il primo comandante della Guardia Svizzera Pontificia nel XVI secolo, fu un lucernese chiamato Kaspar von Silenen.

Lucerna è una cittadina di poco più di 80.000 abitanti, di antica origine. Fra le città svizzere è una delle meglio preservate: esiste ancora parte della cinta muraria medievale corredata di torri, c’è un ponte coperto fra i più belli d’Europa, le antiche case dei mercanti sono decorate con affreschi e sormontate da tetti appuntiti, e le ampie piazze lasciano intravedere quali importanti mercati si svolgessero in città.

 

Cosa visitare a Lucerna con bambini

La stazione di Lucerna, se arrivate in treno (e ve lo consiglio) è proprio in centro. Se andate diritti davanti a voi, senza attraversare il fiume troverete subito lo splendido Ponte della Cappella (Kappellbrücke). E’ tutto di legno, lungo 200 metri, ed è coperto. Aggiungete a ciò una torre ottagonale, tavole pittoriche del 1600 ed eccovi serviti uno dei simboli della città. Attraversatelo per arrivare direttamente nel cuore del centro storico, dove non dovete assolutamente perdervi le coloratissime viuzze. Cercate la piazza del Mercato del Grano (Kornmarkt) così da ammirare il Municipio e la torre dell’orologio. Sempre nella città vecchia vale la pena vedere la piazza Weinmarkt. 

Da qui proseguite verso la Lowenplatz, dove poco oltre troverete un monumento che piacerà molto ai bambini: quello del leone morente scolpito nella roccia. Le dimensioni sono enormi e celebra un evento storico importante avvenuto ai tempi della Rivoluzione francese: il massacro delle guardie svizzere a Parigi nel tentativo di difendere la famiglia Reale.

Se i vostri bambini sono appassionati di storia, potete anche considerare una visita al Panorama Bourbaki: pensatelo come un immenso dipinto circolare di 10 metri di altezza e 112 metri di superficie totale. Qui è rappresentato un episodio della Guerra franco-prussiana del 1870-1871.

Adesso è giunto il momento di portare I bambini in un luogo magico: il giardino dei ghiacciai. Si trova davvero a pochi passi dal Monumento del Leone Morente ed è un luogo particolare. Nel 19esimo secolo, durante gli scavi per una cantina vinicola, per cosa vennero alla luce incredibili formazioni naturali, tra cui marmitte giganti, striature glaciali, massi erratici e fossili. Già perché milioni di anni fa qui c’era un ghiacciaio, che ha lasciato sul terreno la propria impronta. Per uscire dal giardino si passa attraverso un divertentissimo labirinto formato da corridoi e 90 specchi deformanti; insomma, la via d’uscita va guadagnata.

 

Il pezzo forte della vostra visita a Lucerna con bambini non è ancora arrivato, però. Si tratta del Museo Svizzero dei Trasporti, il museo più visitato del paese. E’ perfetto per adulti e bambini, ed è altamente interattivo e coinvolgente, ma calcolate un’intera giornata per vederlo tutto. Ci sono diversi padiglioni da visitare: quello dell’aeronautica compreso anche un divertente simulatore di paracadute, quello dell’acqua con tanti giochi per I bambini, quello del traffico stradale, quello del traffic su rotaia dove imparare a gestire il traffic ferroviario e – all’aperto – il cantiere. Qui i vostri figli potranno guidare mini.ruspe, spostare sassi, scavare e così via. Non manca neppure un cinema IMAX, un planetario e, dato che siete in Svizzera, un’area dedicata al cioccolato.

Non è raro trovare delle file interminabili per entrare al museo, ma conosco un trucco salta-fila (e senza sovraprezzo) per voi. Comperate I biglietti online e stampateli, poi una volta arrivati al museo prendete le scale mobile e dirigetevi direttamente verso il Planetario. Troverete un corridoio con la scritta Museum, percorretelo e vi condurrà ad un’entrata ufficiale ma nascosta: senza neppure attendere un minuto vi ritroverete direttamente nel padiglione dell’aeronautica.

Come raggiungere Lucerna

Lucerna dall’Italia è facilmente raggiungibile in auto, in treno oppure in bus, passando per Milano. A voi la scelta… Se decidete di andarci in auto seguite la l’autostrada A8 Milano-Como-Chiasso, poi in Svizzera la A2. Da Milano a Lucerna, giusto per darvi un riferimento, sono circa 3 ore.

Ricordatevi che per guidare sulle autostrade Svizzere occorre acquistare una vignetta autostradale che costa 40 CHF ed è valida un anno solare. I parcheggi a Lucerna sono costosissimi: ad esempio lasciare l’auto al parcheggio Parkhaus Altstadt costa 75.50 CHF per 24 ore.

Calcolate quanto spendereste in parcheggio utilizzando il sito ufficiale https://www.parking-luzern.ch e poi decidete con quale mezzo raggiungere questa bella città: se trovate un’offerta con il treno, potrebbe alla fine essere più economico che andare con i mezzi propri.

Se avete deciso di andarci in auto comunque, allora vi dirò un segreto che solo gli Svizzeri conoscono (per diretta esperienza): sulle strade del Canton Lucerna ci sono più radar lungo le strade che molecole d’acqua nel lago, quindi prestate attenzione alla velocità consentita e non superatela mai. Perché le multe lì ormai le abbiamo prese tutti. 

Quando visitare Lucerna

Non c’è una stagione migliore di un’altra per visitare Lucerna, dipende da quello che cercate. Se la vostra intenzione è quella di rimanere in città, tutti i mesi vanno bene, anche se la primavera è certamente il periodo più fotogenico. In estate il clima è piacevole senza essere troppo caldo e piove poco.

Se vi piace andare in montagna allora i mesi migliori vanno da maggio a settembre. Due montagne fenomenali nelle vicinanze sono il Pilatus ed il Rigi. Sul Pilatus, alto 2128 metri, si sale con un trenino a cremagliera ripidissimo (il più ripido al mondo, con una pendenza del 48%) e la vista sul lago e sulla città è spettacolare. Il Rigi con i suoi 1798 metri è più dolce ed invita a intraprendere splendide camminate con i bambini: anche qui si sale con un trenino a cremagliera ed i sentieri sono facili. Con i bambini consiglio quella da Rigi Kulm a Rigi First. Si passa anche da Rigi Kaltbad dove c’è una spa eccezionale ed anche un ottimo parco giochi. 

 

Se il freddo non vi spaventa, ci sono due periodi dell’anno che faranno la felicità vostra e quella dei vostri bambini: i mercatini di Natale ed il Carnevale. I mercatini di natale si trovano vicino alla stazione ferroviaria e nelle varie piazze della città, indicativamente da fine novembre. Un altro buon periodo è quello del Carnevale, che si svolge dal giovedì grasso (con inizio alle 5 del mattino) fino al martedì grasso con la parata dei bambini. Dicono che quello di Lucerna sia il più vivace e rumoroso di tutta la Svizzera.

Dove dormire a Lucerna

Trovare un alloggio a prezzi contenuti a Lucerna non è certo semplice, anzi se pensate al centro storico direi che è una missione quasi impossibile. In centro la Roesli Guest House, si trova in un bel quartiere ed ha camere famigliari – che possono ospitare fino a 8 persone. In estate, inoltre, c’è anche una piscina all’aperto.

Un’altra opzione per le famiglie sono i moderni e ben arredati monolocali HITrental Allmend Comfort Studios; si trovano a 2 km dalla stazione ferroviaria di Lucerna ma il bus 20 per il centro passa lì accanto ogni 15 minuti. Noi li abbiamo trovati comodissimi

A pochi km di distanza da Lucerna, nel comune di Horw, il Touring Club Svizzero (TCS) ha un bel campeggio con possibilità di dormire in bungalow oppure simpatici pod in legno. Secondo me con bambini in estate è un’ottima alternativa alla città (e c’è un bel parco giochi).

Cosa mangiare a Lucerna

A Lucerna si trova di tutto, dai piatti tipici svizzeri a quelli etnici… ma se volete mangiare qualcosa di veramente “speciale”, cercate i cibi tipici del Cantone – che, per inciso, non sono raclette, fondue, rösti. Piè o meno tutti i blog vi parleranno dei Chügelipastete, che altro non sono che vol-au-vent ripieni di vitello e salsiccia, ricoperti da una salsa biancastra. I blog non-svizzeri non vi parleranno probabilmente della Chriesisuppe, una zuppa dolce che si mangia fredda in estate ed è composta da farina, latte, zucchero e ciliegie. E’ difficile da trovare ma è squisitissima: provare per credere!

Per quanto riguarda i dolci, c’è il Lozärner Birewegge, una sorta di pasta frolla riempita con una densa purea di pere, che si può consumare sia a colazione che a merenda. Un’altra specialità locale sono i biscotti Chatzestreckerli: pasta frolla, mandorle, panna, miele, zucchero e – se ricordo bene – anche albicocca. Posso dire che il gusto (ma non la forma) richiama un po’ quello dei fiorentini.

Augusta di Mini me explorer

Testo e foto di Augusta

Alsazia. Riquewihr, Eguishem, Ribeauvillé e il castello di Haut Koenigsbourg

Villaggi che sembrano usciti dai libri delle favole, case a graticcio colorate che paiono di marzapane, piccole botteghe di artigiani che si intervallano lungo le stradine acciotolate del centro storico e cantine che propongono degustazioni di vini locali: eccovi in Alsazia!

Se avete voglia di visitare borghi incantevoli e vigneti a perdita d’occhio questo è l’articolo che fa per voi.

Abbiamo visitato l’Alsazia e i suoi incantevoli paesini nel mese di dicembre, un momento dell’anno veramente magico. Qui si trovano infatti i più bei mercatini natalizi d’Europa che uniti alla bellezza dei borghi francesi ne fanno una meta assolutamente da non perdere.

Eguisheim

Vi avevamo già parlato dell’Alsazia nel nostro articolo sulla pittoresca Colmar, oggi aggiungiamo altre quattro tappe d’obbligo in un tour nella Francia alsaziana: Riquewihr, Eguisheim, Ribeauvillé  e Orscwiller con il castello di Haut Koenigsbourg. Tutti questi paesi sono raggiungibili in auto da Colmar in giornata, distano infatti da Colmar a meno di 30 minuti di auto.

Riquewihr si trova lungo la Strada dei Vini, è un paesino veramente grazioso, con un centro storico pedonale delizioso e fiabesco, non per niente ha ispirato i creatori del film di animazione della Bella e la Bestia. Questa cittadina medioevale molto ben conservata, con la sua porta d’entrata, le mura, le fontane e le case a graticcio, è quella che personalmente ho trovo più magica fra i paesi alsaziani visitati. Lungo la via principale del paese si trova anche un’antica torre del 1200, visitabile al costo di 3 euro per gli adulti e gratuitamente per i bimbi. La torre è adibita a museo e dalle sue finestre si gode di una bella vista del villaggio

Nel periodo natalizio tutto il borgo appare scenograficamente addobbato: ghirlande, illuminazioni scintillanti, decorazioni artigianali a porte e finestre. Sulla strada principale troverete banchetti che vendono prodotti artigianali, vino caldo, pan di spezie, baguette flambé e zuppe.

Per trovare mena calca e anche parcheggio più facilmente, vi suggeriamo di visitare Riquewihr nel tardo pomeriggio, quando i pullman e la gran parte della gente è già andata via. Noi l’abbiamo visitata alle 16, i visitatori erano contenuti e vi erano parecchi parcheggi liberi vicino all’ingresso principale.

Nei dintorni di Riquewihr si trovano poi molte cantine che permettono di degustare i vini locali prima dell’acquisto.

Eguisheim mantiene le tradizionali case dell’identità alsaziana, la sua unicità risiede nella particolare forma circolare della città. Un percorso in tondo per arrivare al centro dove si trova la piazza principale con i suoi cortili commerciali. Entrando dalla Grand Rue (verso Colmar) e girando a sinistra verso Rue du Repart Sud potrete ammirare le case colorate, le botteghe e incrociare la porta della città, una delle due porte fortificate ancora visibili, continuando il vostro giro circolare arriverete in Rue du Repart Nord, in questa zona fate attenzione ai graticci incisi e ai segni lapidari sopra alle porte. Scendete poi verso Place du Chateau e arrivate alla chiesa del paese, dedicata a un personaggio illustro e famoso, Bruno d’ Eguisheim divenuto poi Papa Leone IX.

Il castello di Haut Koenigsbourg  si trova ad Orscwiller e sorge su uno sperone roccioso sul monte Stophanberch a 755 mt di altezza.

Il castello viene citato per la prima volta nel XII secolo, dopo vari proprietari e l’abbandono per oltre due secoli e mezzo, nel XX secolo per volere dell’imperatore tedesco Guglielmo II cominciano i lavori di restauro affidati all’architetto Bodo Ebhardt.

Oggi il castello è uno dei monumenti più visitati di Francia e non si fa fatica a capire il perché.

Il castello nella sua maestosità ed imponenza, con le sue torrette e muri di cinta, pare abbia  persino ispirato gli autori di un famoso film di animazione. Per una visita esaustiva vi consigliamo almeno due orette di tempo e la possibilità di usare le audio guide, anche in italiano.

Ribeauvillé si trova nel cuore dei vigneti alsaziani ed è denominata la Città dei Menestrelli, rispetta i canoni delle tradizionali case a graticcio dell’Alsazia con il centro città caratterizzato da viuzze in pietra, botteghe e ristorantini. Una particolarità di Ribeauvillé è la presenza delle cicogne sui comignoli delle case, caratteristica che rende tutto ancora più fiabesco.

alsazia

Durante il periodo natalizio anche qui vi è un tripudio di alberi di Natale ed illuminazioni. Le vie del centro sono adornate di stemmi e decorazioni e non mancano gli immancabili mercatini nei fine settimana.

Francesca e Paolo

Cercate altri mercatini di Natale in Europa? Leggete allora il nostro articolo su Montreux in Svizzera e Gand e Bruges in Belgio.

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Trentino orientale. San Martino di Castrozza con bambini

Ospitiamo nuovamente nel blog Jenny che oggi ci racconta la sua bellissima vacanza a San Martino di Castrozza nel Trentino orientale.

San Martino di Castrozza, situata nell’alta valle del Primiero (Trentino orientale) a 1478 mt sul livello del mare, è stata la nostra scelta per la settimana in montagna di quest’estate. Ottima meta in ogni stagione, per gli amanti di sport invernali o di belle passeggiate in mezzo alla natura. E’ una zona adatta ai bambini, in paese c’è un bellissimo parco giochi e si può fare la card che permette di utilizzare tutti gli impianti di risalita della valle, il trasporto con i mezzi pubblici ed altre attività come noleggio bike o ingressi in strutture convenzionate.

Ci piace camminare, dunque sveglia presto e via a piedi per raggiungere baite e laghetti dove passare la giornata. Partiamo da Baita Segantini, raggiungibile con una passeggiata di circa 40 minuti con un leggero dislivello (durante l’estate è attivo un servizio di bus navetta che da Passo Rolle porta alla Baita). La vista da qua è fantastica, ci troviamo proprio di fronte alle Pale. Da qua parte anche il trekking del Cristo pensante. 

Il rifugio Pedrotti alla Rosetta si raggiunge prendendo la Cabinovia Colverde, che porta ai piedi delle Pale di San Martino, seguita dalla funivia Rosetta che consente di superare più di mille metri di dislivello ed arrivare sull’Altopiano delle Pale, ad oltre 2500 mt d’altezza. Con un breve tragitto (praticabile facilmente anche con i bambini) si raggiunge il Rifugio Pedrotti alla Rosetta e da lì partono diverse escursioni ad alta quota. Siamo circondati da roccia nuda e la temperatura è abbastanza fresca. 

L’Alpe delle Marmotte, raggiungibile con la cabinovia Tognola, dove si trova un bellissimo spazio giochi per bambini (proprio accanto al ristorante con ampia zona solarium). C’è un bel percorso con scivoli, reti per arrampicarsi, pedane e pannelli informativi ed un bellissimo slalom da fare con le biglie (tutto in legno). Con una breve passeggiata si raggiunge il balcone panoramico che illustra le cime che ci circondano. 

Altre mete sono stati i laghetti Colbrincon, raggiungibili a piedi con una bella passeggiata tra i boschi (partenza da Passo Rolle), Malga Ces raggiungibile a piedi o con la nuova cabinovia Colbricon Express, il laghetto e la villa Welsperg con il centro visitatori (piccolo ma molto carino per i bambini), il lago Calaita, un piccolo lago alpino di origine naturale con una vista stupenda sul Cimon della Pala ed il parco avventura Agility Forest che si trova a San Martino di Castrozza, un parco sospeso con 5 percorsi suddivisi per difficoltà (adatto a tutte le età). 

Avendo ancora qualche giorno a disposizione ci siamo spostati fino alla val di Fiemme, consigliatissima per le famiglie Latemar e la MontagnAnimata raggiungibile con la cabinovia. Questo per i bambini è il paradiso, discese con gommoni, discesa con slittino su rotaie, tante attività e passeggiate studiate tutte per loro.

Altre tappe da fare in zona sono il parco Battito d’Ali a Bellamonte, raggiungibile a piedi o con funivia. Si tratta di un parco con giochi d’acqua, percorso kneipp, piccoli laghetti dove rinfrescarsi e giocare e panche in legno per il relax.

Il parco naturale di Paneveggio con i suoi bellissimi cervi ed il ponte tibetano. 

Le attività da fare in montagna con i bambini sono molte, i paesaggi sono stupendi e nelle calde giornate estive le temperature fresche sono un toccasana! Molti rifugi sono attrezzati con aree gioco per i bambini.san Martino di Castrozza

Noi abbiamo soggiornato allo Sporting club residence a San Martino di Castrozza.
Testo e foto di Jenny
Se cercate altre mete in Trentino vi suggeriamo Andalo: il Trentino a misura di famiglia

Mostar e Blagaj. Bosnia con bambini

Il nostro breve tour nell’ex Jugoslavia non poteva non toccare Mostar, una splendida città situata nel sud della Bosnia e attraversata dal fiume Narenta. Una città tristemente nota per il crollo dello Stari Most durante la guerra, una città che è un mix fra oriente ed occidente, fra cultura islamica e cattolica, una cittadina famosa per i tuffi estivi dal suo alto ponte.

Mostar è una città abbastanza grande, la popolazione è infatti di circa 100.000 persone e il suo nome deriva dal Ponte Vecchio, lo Stari Most, e dalle torri sulle due rive del fiume Narenta dette “i custodi del ponte” (mostari).

mostar

Durante la guerra dei Balcani Mostar venne presa di mira dall’artiglieria delle truppe federali jugoslave e messa sotto assedio per 9 mesi, la città venne praticamente distrutta. Oggi è ancora facile girando per la città imbattersi in edifici lacerati dalla guerra e lasciati lì in rovina, un lascito pesante e ancora vivo per tutte le nuove generazioni.

Ma la città non è solo solo questo: Mostar è le sue moschee, i minareti dai quali i muezzin richiamano i fedeli alla preghiera, le chiese cattoliche, il ponte ricostruito, la tanta gente per le strade e tutti i negozietti ricchi di souvenir che ricordano i bazar arabi.

Mostar sicuramente è una città multietnica, sembra una congiunzione tra il mondo orientale e quello occidentale, una sensazione che in realtà, durante il nostro viaggio, tutta la Bosnia ci ha riservato.

La guida che ci ha accompagnati nella visita di Sarajevo ci ha raccontato che la città di Mostar è stata messa a durissima prova durante la guerra. Non esiste famiglia residente, di qualsiasi etnia, che non abbia subito un lutto durante il conflitto. La convivenza è ancora difficile oggi, etnie differenti si ignorano, le stesse scuole sono separate, cristiani da islamici, e quando le classi scolastiche non sono sufficienti per la divisione a scuola si va a giorni alterni.

Noi abbiamo conosciuto una donna che durante la guerra è scappata in Italia, oggi gestisce un piccolo ristorante nei pressi del Ponte Vecchio, ha iniziato a raccontarci il tempo della guerra, della distruzione, i bombardamenti … poi con le lacrime agli occhi è scappata in cucina. L’emozione e la sofferenza dopo 25 anni era ancora troppa per esser raccontata. Con un nodo alla gola, lì abbiamo iniziato a capire. Proprio la visita di Mostar ci ha fatto sentire la devastazione di queste terre a pochi km da casa nostra.

Cosa vedere a Mostar?

Veramente tante le attrazioni, ma la prima cosa che vi consigliamo e una passeggiata nel bazar con una fermata ad un bar per sorseggiare il caffè bosniaco ed immergersi così nell’atmosfera della città.

Sulla sponda orientale del fiume che divide la città si trova quella che forse è la via più suggestiva: la Kujundzilk. La via è piena di botteghe di artigiani, è pedonale e facilmente visitabile a piedi, ed è il cuore pulsante del commercio di Mostar.

Il centro storico è infatti caratterizzato da viuzze di ciottoli di pietra, ai lati le tipiche botteghe in pietra che ricordano i bazar orientali con lampadari scintillanti, oggetti di metallo colorati e intagliati, il famoso Stari Most distrutto durante la guerra, le cupole delle moschee e i minareti che svettano sulle case, il verde fiume Naretva che scorre forte e divide la città e poi la gente che ti parla con la voce strozzata della guerra e quel mix fra passato che rimane e presente che vuole guardare al futuro.

L’attrazione sicuramente più conosciuta è il Ponte vecchio (lo Stari Most), patrimonio mondiale UNESCO, distrutto durante la guerra dei Balcani e oggi completamente ricostruito. Alla base del ponte oggi si trova una pietra originale appartenente al vecchio ponte, nei pressi del “Museo del ponte vecchio”, con la scritta “Don’t forget ’93”. Il ponte è inoltre famoso per essere fin da tempi antichi teatro di una gara di tuffi da 20 metri.

Sulla torre ovest dello Stari Most è possibile visitare il Museo della guerra che ripercorre con immagini la devastazione della città. Dopo la visita abbiamo capito il nodo alla gola della signora della bar, Mostar durante i bombardamenti non esisteva più.

mostar

La moschea Karadozgebova Dzamija è caratterizzata da una grande cupola e dal più alto minareto della città. E’ la più importante moschea dell’Erzegovina, costruita nel 1557. Non visto come attrazione turistica, ma come luogo di riflessione, è il piccolo cimitero che troviamo nei pressi della moschea. Fa effetto vedere le date di nascita e di morte di tante persone, giovani quasi tutti morti nel 1993/94.

Vicino alla moschea si trova anche il Museo delle vittime della guerra e del genocidio 1992-1995, un piccolo museo da impatto emotivo molto forte. Non consigliato per bambini a mio avviso minori di 12/13 anni.

A noi visitatori riesce difficile comprendere come sia stato possibile che persone che coabitavano pacificamente nella stessa città iniziarono ad uccidersi a vicenda.

Un’altra visita degna di nota è alla moschea del pascià Koskin Mehmed. Questa moschea è più piccola della precedente, ma si trova in una posizione molto strategica, a soli 150 metri dal ponte vecchio. Salendo sul suo minareto è possibile ammirare tutta la città con il suo mix fra minareti e campanili cattolici e godere di una vista privilegiata sullo Stari Most. Costo della visita della moschea e salita sul minareto 12 Km

Dove dormire a Mostar

In città si trovano moltissimi cartelli di case o stanze in affitto, segno sicuramente di una città che vuole lasciarsi alle spalle il turbolento passato e aprirsi ai turisti per fare apprezzare le bellezze del luogo. Il nostro consiglio è di valutare bene l’alloggio prima, i prezzi sono veramente molto competitivi, ma in alcuni posti la pulizia può non essere il loro punto a favore.

Noi vi consigliamo un bellissimo appartamento Hostel Aurora, in un’ottima posizione con parcheggio, a pochi passi dallo Stari Most. Costo a notte per 4 persone 25,60 con colazione. Pulizia impeccabile, mobili nuovi, bagno privato e parcheggio.

Dove mangiare a Mostar

Vi consigliamo due locali, molto carini, con ottimi prezzi, buona scelta di pietanze locali e ottimi prezzi, entrambi vicinissimi allo Stari Most:

  • Restoran Sadrvan, un locale con molti piatti tipici bosniaci e wifi gratuito
  • Fast food Stari Grad 2, da provare i loro Cevapi e bella vista sullo Stari Most

 

Nei dintorni di Mostar

Durante una visita a Mostar non potete perdervi il piccolo paesino di Blagaj. Blagaj si trova a circa 20 minuti di auto da Mostar, è famoso per essere sede di un delizioso Monastero derviscio incastonato fra uno sperone di roccia e il fiume Buna. La sua posizione veramente suggestiva lo rende un’attrazione assolutamente da visitare. Il Monastero è visitabile a pagamento e richiede una ventina di minuti. Per visitarlo occorre togliere all’entrata le scarpe e per le donne indossare un velo sul capo (disponibile all’entrata del Monastero).

Il Monastero è su due piani, le stanze sono abbastanza spoglie, sono i tappeti colorati a creare una suggestiva atmosfera, la stanza più caratteristica della visita per noi è stata la biblioteca, con testi e una vista scenografica sul fiume Buta.

Vicino all’entrata del Monastero ci sono pochi posteggi per parcheggiare l’auto, se tutti pieni occorre parcheggiare la vettura prima della discesa al monastero e percorrere un piccolo tratto di strada a piedi. Intorno al Monastero ci sono bancarelle che vendono souvenir, a ottimi prezzi, bar e ristoranti sul fiume. Per una foto super instagrammabile vi consigliamo di attraversare il fiume e percorrere un piccolo sentiero di terra dietro ai ristoranti, da qui la visita sul Blagaj Tekija è nel suo massimo splendore.

Se state organizzando un viaggio in Bosnia non perdetevi i nostri consigli generali e il nostro racconto su Sarajevo.

Paolo & Francesca

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Stati Uniti e Canada occidentale: l’itinerario, costi e attrazioni

Nella mia mente sono ancora vividi i colori, i paesaggi, la pace e sapori di questo viaggio fra Stati Uniti e Canada scelto per caso ma che si è dimostrato uno dei più belli viaggi itineranti organizzati. Come ogni anno ci siamo affidati alle offerte sui voli aerei per scegliere la meta. A febbraio ci colpisce un’offerta sulla seconda metà di agosto da Torino a San Francisco con Air France: 400 euro a/r in economy light, buoni orari e un solo scalo a Parigi.

Athabasca River

Comprato il volo, abbiamo iniziato a decidere l’itinerario. Premetto che noi avevamo già visitato San Francisco e fatto il classico tour dell’Ovest, perciò abbiamo cercato di trovare un itinerario altrettanto bello, ma con mete meno conosciute. L’organizzazione è stata lunga, tanti posti da voler vedere, e fino all’ultimo non avevamo chiaro l’itinerario finale. Questo è però il bello del fai da te, puoi decidere in ogni momento di cambiare le carte in tavola, almeno in vacanza, massima libertà 🙂

Maligne Lake, Jasper National Park

Il viaggio è stato di 18 giorni e con due bimbi di 6 e 9 anni compiuti in viaggio. Abbiamo visitato la California del Nord, l’Oregon, Washington, Idaho, Montana e Nevada negli Stati Uniti e British Columbia e Alberta in Canada.

Abbiamo macinato molti km, circa 7000, ma siamo sempre più convinti che se si vogliono scoprire scorci insoliti da mozzare il fiato un on the road sia la scelta giusta. I km per noi non sono il tragitto, il solo spostamento, ma una parte vera ed intensa del viaggio.

Dividerò il racconto di viaggio in tre principali tappe da poter così dare maggior informazioni, considerando che sono tre zone che possono essere visitate con calma singolarmente. Noi per svariati motivi le abbiamo visitate in un unico viaggio, ma sicuramente si prestano a essere esplorate per più tempo e in più viaggi.

stati uniti e canada

Esmerald Lake

Questo viaggio è per chi ama i viaggi naturalistici, gli spazi sconfinati, i luoghi dove non sempre si incrociano persone. Qui i protagonisti sono gli scorci mozzafiato più che i monumenti o i musei. Abbiamo intenzionalmente scelto di escludere le grandi città e certe zone che sicuramente valevano una visita, ma tutto non si riesce a vedere perciò si fanno scelte.

In questo articolo cercheremo di raccontare la parte più tecnica del nostro viaggio: l’itinerario, informazioni utili da sapere per organizzare il tour e i costi, per la parte più conoscitiva dei luoghi scriveremo altri articoli.

L’itinerario del nostro viaggio fra Stati Uniti e Canada

Scegliere cosa visitare e le tappe è stato veramente difficile, decidere di vedere più stati e più nazioni poteva essere una decisione azzardata, ma invece non è stato così.

Fort Bragg

Abbiamo fatto un tour a  simile cerchio con partenza e ritorno su San Francisco. Abbiamo fatto prima California del Nord, Oregon e Washington, passato il confine del Canada vicino a  Vancouver, siamo saliti a nord in direzione Whistler, virato poi a est verso i parchi nazionali canadesi, Jasper, Yoho e Banff. In Canada abbiamo ancora visitato la zona di Drumheller nello stato di Alberta per poi scendere a sud e tornare negli Stati Uniti attraversando Montana, Idaho e Nevada per tornare in California.

Cosa abbiamo visto in concreto? Praterie sconfinate, alte sequoie, scogliere a picco sull’oceano, romantici fari, lunghe spiagge dalla sabbia fine, foreste sconfinate di cedri e pini, alte vette, laghi alpini, ghost town, tracce di dinosauri, badlands, cavalli liberi al pascolo, ranch, siti storici.  Un mix veramente superlativo! Ma ecco le tappe.

  • 1 Tappa: California, Oregon, Washington

Abbiamo percorso  in prevalenza la U.s. 101 costeggiando l’Oceano Pacifico. Il tratto fino in Oregon è un susseguirsi di piccoli paesi affacciati su scogliere a picco, lunghe spiagge di sabbia,  fragorose onde, formazioni rocciose e quella foschia che sprigiona un senso di libertà e tranquillità. La parte Nord della California è invece la madre delle foreste di sequoie, qui si trovano gli alberi più antichi e alti al Mondo.

La zona è anche culla di molte produzioni cinematografiche della nostra infanzia e più recenti: La signora in giallo, I Goonies, Point Break, Twin Peaks, Un poliziotto alle elementari, Twilight. luoghi che abbiamo visitato e ve ne parleremo prossimamente.

California

San Francisco, Sausalito, Mendoncino, Point Cabrillo lighthouse, Fort Bragg, Noyo Headlands Park,  Avenue of the Giants, Praire Creek Redwoods State Park, Eureka, Crescent City, Battery Point Lighthouse.

Oregon

Tillamook, Meyers Creek Beach,Natural Bridge, Oregon Dunes, Cannon Beach, Ecola State Park, Astoria

Washington:

Olympia, North Bend, Snoqualmie

  • 2 tappa: Canada Occidentale

Questa zona del Canada ci è piaciuta tantissimo, è ricca di tantissime attrattive anche per i bambini e i paesaggi, beh sono straordinari.

Abbiamo percorso ponti sospesi, camminato su ponti di vetro, saliti su ovovie con altezze vertiginose, camminato su un ghiacciaio, percorsi km di hiking che ci hanno regalato l’incontro con animali selvatici e scorci da cartolina. I laghi canadesi sono poi qualcosa di magico che staresti ore a vedere. Ma in Canada non ci sono solo laghi, cascate e montagne, ma anche formazioni rocciose dal giallo intenso e dalle forme più bizzarre, uno dei più grandi siti al Mondo di reperti di dinosauri, canyon e storia, questa è infatti terra di esploratori, di indiani e di minatori.

British Columbia

North Vancouver, Whistler, Valemount, Jasper National Park, Icefields Parkway, Yoho National Park

Alberta

Banff National Park, Drumheller, Horseshoe Canyon, Hoodoos, Wayne

  • 3 tappa: Montana, Idaho, Nevada e ritorno in California

Twin Falls

Gli spazi sconfinati americani, i ranch, le fattorie con i silos e gli animali al pascolo, le famose route americane, la storia dei pionieri alla ricerca dell’oro, le ghost towns. Qui si ritrova un po’ di quella America selvaggia che ti porta a viaggiare senza meta, ma a fermarti di fronte ad un paesaggio che ti colpisce, a mangiare in un vecchio dinner, trovato per caso lungo la strada, che ti catapulta negli anni 50 o a mangiare in riva al fiume ammirando i cavalli liberi al pascolo.

Montana

Helena, Missouri River, Virgina City e Nevada City

Idaho

Idaho Falls, Atomic City, Arco, Blackfoot, Craters of the Moon, Twin Falls

Nevada

Wells, Ghost Town, Lago Thoe

California

Lago Thaoe e Sacramento.

Meteo e temperature ad agosto/settembre negli Stati Uniti e Canada occidentale

Noi siamo andati nella seconda metà di agosto e la prima settimana di settembre, essendo il territorio molto vasto anche le temperature sono state molto diverse. Abbiamo avuto picchi di 35 in Idaho e minime di 5-6 gradi nei parchi canadesi. Abbiamo usato in prevalenza un abbigliamento sportivo: pantaloncini e pantaloni lunghi, t shirt e magliette, felpe pesanti e giacca anti vento ed impermeabile. Scarponi impermeabili per gli hiking.

Oregon Dunes National Area

 

Costi indicativi per un tour fra Stati Uniti e Canada occidentale

Questo è stato un viaggio abbastanza costoso seppur avessimo prenotato con largo anticipo per ridurre i costi. La zona dei Parchi Canadesi e della Costa del Pacifico è abbastanza esosa.

  • Volo 400 a/r su San Francisco senza bagaglio in stiva, ci sono bastati 4 bagagli a mano e 4 accessori, al ritorno abbiamo imbarcato una valigia per 50 Euro.
  • Auto noleggiata con Budget tramite Auto Europe, costo un po’ meno di 400 euro con assicurazione completa. Non ci sono problemi ad affittare la vettura negli Stati Uniti e a portala in Canada, l’importante è che la riconsegna sia sempre negli States. Occorre comunque farlo presente al noleggio. I seggiolini auto per i bimbi li abbiamo comprati in precedenti viaggi e portati in aereo, gratuitamente, dall’Italia.
  • Benzina circa 400 euro.
  • Alloggi circa 80 euro a notte di media, abbiamo dormito in hotel, ostelli con bagno in comune e in un campeggio in una iurta. Tutte strutture con recensioni ottime, se si vuole i prezzi scendono con strutture con recensioni discrete (dopo aver provato l’ebbrezza delle cimici a Houston noi siamo molto attenti alle strutture) in metà delle strutture era compresa la colazione. Per ridurre i costi ho fatto ricerche incrociate con Booking, Hotels e viaggi Amex, applicato tutti i coupon di sconto trovati in rete e attivato le promozioni con la carta Amex, abbiamo risparmiato circa 300 euro in totale.
  • Escursioni. Un costo di circa 700 euro. Le spese più sostanziose sono state in Canada: la visita all’Anthabasca Glacier, la barca sul Maligne Lake, l’ovovia a Whistler e il Capilano Suspension Bridge.
  • Cibo: alternavamo spese al supermercato per il pranzo a cene al ristorante, tavola calda o fast food. Con una spesa di 30 euro riuscivamo a fare circa 3 pasti, una cena al ristorante spendevamo invece circa 40/45 euro con mancia, in Canada anche qualcosina di meno.

Lake Moraine

Moneta

Siamo partiti con circa 500 dollari americani in contanti e un centinaio di dollari canadesi (avanzati dallo scorso anno), 2 American Express e una Mastercard. Abbiamo negli Stati Uniti pagato soprattutto con l’Amex e usati i contanti per mance o piccole spese. In Canada l’Amex, il più delle volte, non era invece accettata, abbiamo prelevato 2 volte con il bancomat, in alcuni locali ci è successo non avessero il pos per il pagamento, e usato la Mastercard.

Documenti ed immigrazione

Per gli Stati Uniti serve l’Esta, da richiedere al sito ufficiale per 14 dollari valevole 2 anni, entrando via terra in Canada non occorre invece l’Eta.

Controlli dell’immigrazione a San Francisco: non abbiamo trovato nessuna coda, ci sono state fatte un po’ di domande dal poliziotto dell’immigrazione e nel giro di 15 minuti eravamo fuori.

Passare il confine da Blaine per andare a Vancouver ci ha fatto perdere un’oretta nella tabella di marcia, ma il controllo è stato veloce, ci hanno solo controllato passaporto e chiesto le tappe del nostro tour, a Coutts invece nessuna coda e procedura di entrata negli Stati Uniti molto veloce.

Patente

La patente necessaria per viaggiare in auto fra Canada e Stati Uniti è un stato un grosso interrogativo, abbiamo mandato e mail, studiato siti ufficiali e alla fine quello che abbiamo capito è che negli stati da noi visitati era consigliata la patente internazionale, ma non obbligatoria. Noi alla fine, con non troppa sicurezza visto le versioni differenti avute, abbiamo deciso di non fare la patente internazionale, ma di partire con la patente italiana e quella scaduta internazionale (l’avevamo fatta meno di due anni fa, dura purtroppo però solo un anno). Al noleggio auto basta presentare la propria patente italiana. Il nostro consiglio è di valutare bene il da farsi. Cercate fonti ufficiali e se volete tranquillità al 100%, fatela. Muovendovi con anticipo rispetto alla data di partenza e richiedendola direttamente in Motorizzazione si può spendere un po’ di meno.

Telefono

Noi abbiamo deciso di attivare con Tim una promozione con 10 gb di internet,150 min di telefonate e messaggi valida sia per Canada sia per Stati Uniti per un mese a 20 euro.

Queste le informazioni generali ed utili per organizzare un viaggio in queste terre, ora iniziamo con le tappe e le singole attrazioni, seguiteci su Fb per non perderle. Sono sicura ve ne innamorerete! Se avete qualche domanda o curiosità invece scriveteci, saremo felici di rispondervi.

Se state organizzando un viaggio in Canada vi consigliamo il nostro articolo su come organizzare un viaggio itinerante nel blog trovate molti articoli sugli Stati Uniti.

Francesca & Paolo

Milano in un giorno con bambini

Complice una fiera nel milanese, abbiamo deciso di trascorrere una domenica nel mese di ottobre a Milano con i nostri bimbi di 6 e 9 anni.

Devo essere sincera seppur molto vicina a Torino in questi anni l’ho spesso snobbata, la tanta gente che la visita e frequenta smorza a mio avviso un po’ le bellezze che offre. Mi sono però ricreduta e ripromessa di tornarci presto.

Ma cosa vedere a Milano in un giorno?

Itinerario per visitare Milano a piedi in un giorno con bimbi

 

1 Arco della Pace

Parcheggiata la macchina in un parcheggio in via Mario Pagano, il nostro giro per Milano inizia da piazza Sempione dove si trova l’Arco della Pace. L’Arco della Pace è situato appena al di fuori dell’ingresso nord occidentale del Parco. E’ un maestoso arco trionfale con statue e bassorilievi al centro della piazza circondato da gradinate che permettono di riposarsi o consumare in tranquillità un gelato.

milano

2 Parco Sempione

Tappa successiva l’entrata al Parco Sempione. Il Parco è un polmone verde, aperto al pubblico, nel cuore di Milano che si estende su una superficie di 40 ettari. Un parco molto carino con corsi d’acqua, laghetti, sentieri e collinette. Magico e romantico nel periodo autunnale con le foglie che colorano i percorsi, con il Castello Sforzesco sullo sfondo sembra di essere su una tela di qualche pittore famoso. Noi l’abbiamo visitato ed attraversato senza una meta precisa, ammirando le papere, i pesci e le tartarughe nei laghetti, fermandoci a mangiare un gelato nei suoi chioschetti. Per chi cerca una visuale dall’alto della città all’interno del Parco troverete Torre Branca, una torre di 108 mt che grazie ad un veloce ascensore permette la salita al belvedere coperto. La torre è aperta solo nei week end e il mercoledì, per maggiori info consultate il sito.

2 Castello sforzesco

Dal Parco Sempione siamo giunti al Castello Sforzesco. Il Castello nasce come roccaforte per volere dei Visconti nella seconda metà del 1300, nel XV si trasforma in residenza e raggiunge il suo massimo splendore con gli Sforza che accolgono a corte artisti importanti come Leonardo e Bramante. Successivamente sotto le varie dominazioni straniere, spagnole, austriache, francese, in un lasso di tempo dal 1500 alla 1859, il castello diviene caserma. Solo con l’Unità d’Italia il castello, dopo una grande opera di restauro, torna al suo splendore. Oggi il Castello è sede di moltissimi musei fra questi il Museo Pietà Rondanini-Michelangelo, il Museo d’arte antica ed armeria, il Museo dei mobili e delle sculture lignee, la Pinacoteca, il Museo degli strumenti musicali…

3 Vie della città: Via Dante, Piazza Cordusio, Via dei Mercanti e Piazza del Duomo

Usciti dal maestoso Castello siamo arrivati in piazza Castello inconfondibile per la sua fontana, qui, dopo la foto di rito, abbiamo proseguito in via Dante con l’idea di giungere in Piazza del Duomo. Le vie sono ricche di negozi, bar, gelaterie, tavole calde. I prezzi sono un po’ più cari della norma, ma d’altronde siamo in una della zone più turistiche della città.

4 Piazza Duomo

Arrivati in Piazza Duomo si ammira uno dei simboli di Milano: il maestoso e spettacolare Duomo!  La piazza è un vivo luogo d’incontro della città, qui oltre al bellissimo e famoso Duomo troverete al centro della piazza la statua equestre di Vittorio Emanuele II e affacciati altri importanti monumenti: Palazzo Reale, Palazzo Arcivescovile, il Museo del Novecento e la Galleria Vittorio Emanuele II.

5 Galleria Vittorio Emanuele II

La Galleria è un passaggio coperto che collega Piazza del Duomo a Piazza della Scala e racchiude negozi dei più famosi brand, locali e hotel lussuosi della città.

6 Ritorno al Parcheggio

Informazioni Utili per una visita a Milano

Il primo consiglio che ci sentiamo di darvi è di scegliere una zona precisa e visitarla a piedi, soprattutto se come noi avete solo un giorno. Sicuramente la domenica non è il giorno ideale per vedere le sue attrazioni più famose, abbiamo infatti trovato lunghe code sia per il Duomo sia per il Castello Sforzesco.

  • Visita al Castello Sforzesco

Avendo improvvisato questa visita a Milano non avevamo fatto il biglietto on line e perciò abbiamo fatto una bella coda per l’acquisto del biglietto. Il biglietto è unico per i Musei del Castello, 10 euro per gli adulti e gratuito per i bimbi, per una visita completa occorrono almeno 3/4 ore.

Abbiamo trovato poco agevole la visita delle prime sale, per vedere infatti Sotto l’ombra del Moro. La sala delle asse si formano code, l’accesso alla sala e relativa installazione multimediale è infatti per un tot di persone per volta, creando perciò momenti d’attesa, in coda, non troppo amati dai bimbi. Lo spettacolo multimediale è però molto carino e accattivante anche per i piccoli visitatori. Passata la visita alla Sala delle Asse non si incontrano più percorsi obbligatori, ma si possono tranquillamente saltare sale che magari non interessano particolarmente i bimbi.

  •  Visita del Duomo

L’interno del Duomo e delle sue terrazze è possibile con l’acquisto del biglietto. Esistono vari tipi di biglietti: singolo per ogni attrazione o cumulativo. Fra quelli cumulativi c’èil Duomo pass lift (comprensivo di visita al Duomo, terrazze con ascensore, museo del Duomo, area archeologica e chiesa di San Gottardo), il Duomo pass Stairs (comprensivo di visita al Duomo, terrazze in scale, museo del Duomo, area archeologica e chiesa di San Gottardo) o il Culture Pass (comprensivo di visita al Duomo, museo del Duomo, area archeologica e chiesa di San Gottardo).

Le biglietterie e l’entrata al Duomo si trovano sulla destra del Duomo, l’entrata a sinistra del Duomo è solo per i fedeli che vogliono pregare ed è infatti transennata all’interno, non permette la visita turistica del Duomo.

  • Parcheggio

Abbiamo lasciato l’auto in un parcheggio custodito in Via Mario Pagano, il costo la domenica è di 5 euro per tutta la fascia 8/20.

  • Fruibilità per i bimbi:

Questa zona del centro è facilmente visitabile a piedi anche con bambini, i km percorsi sono stati pochi, solo circa 5. Nel caso però abbiate poca voglia di camminare un’opzione divertente per i bimbi potrebbe essere l’utilizzo di Veloleo, un risciò a pedali con driver che vi porta in giro per le più importanti attrazioni di Milano.

Francesca

Se cercate idee di viaggio o gite con bimbi in giornata continuate a seguirci sui nostri social: Facebook e Instagram.

 

Germania. Foresta Nera, castelli e Legoland con bambini

Oggi vi proponiamo tre possibili itinerari di viaggio per visitare la Germania, in particolare

 Foresta Nera, Castelli e Legoland.

Noi abbiamo trascorso le vacanze di Pasqua 2019 e vi proponiamo un itinerario ricco, che può essere sviluppato su una durata di 3-4 giorni visitando la FORESTA NERA (sud-ovest della Germania) oppure 3-4 giorni visitando i Castelli e LEGOLAND (sud-est della Germania) oppure 7-8 giorni come abbiamo fatto noi spostandoci da una regione all’altra. Nell’articolo abbiamo presentato 3 diverse proposte in base ai giorni disponibili.

Siamo partiti in quattro, due adulti e due bimbi di 4 e 5 anni, in macchina da Torino.

PRIMA PROPOSTA DI ITINERARIO GERMANIA (il nostro viaggio) –  FORESTA NERA + CASTELLI DELLA GERMANIA E LEGOLAND (8 giorni).

1° giorno: partenza in macchina da Torino, attraversando il San Bernardo, puntiamo a nord verso la Germania. Per dividere il viaggio in due ci siamo fermati a Losanna. Una sosta ristoratrice di fronte al lago, per fare pranzo coi pupi non nel solito autogrill. Altra possibile tappa di sosta Montreux (sempre sul lago).

Dopo circa 7 ore e mezza (6 di viaggio e 1 e mezza di sosta) arriviamo a Friburgo in Brisgovia. Un’ alternativa alla macchina sarebbe aereo fino a Stoccarda e noleggio auto.

Consiglio un hotel fuori dalla città così da poter effettuare comodamente le varie escursioni proposte. Noi abbiamo alloggiato all’ Hotel & Gasthaus Löwen a Waldkirch-Buchholz ci siamo trovati bene e l’hotel dispone anche di un ottimo ristorante.

2° giorno: visita di FRIBURGO in Brisgovia. La città non è molto grande ma offre parecchi spunti interessanti. Ad iniziare dai canaletti d’acqua che l’attraversano e che entusiasmano i bimbi. Troverete in vendita nei vari negozietti e bancarelle delle barchette di legno con cui loro possono giocare e divertirsi. Da visitare la Cattedrale e il mercato della sua piazza. Da provare le caratteristiche salsicce che trovate in vendita nelle bancarelle. Carini i giardini pubblici da dove parte la funicolare che porta al monte Schlossberg dove si può godere di un’ottima vista sulla città.

3° giorno: MUSEO GUTACH + cascate di TRIBERG. Il museo all’aperto di Gutach è un’attrazione interessante perché permette di toccare con mano la storia, la cultura e le tradizioni di questa affascinante zona della Germania. Il nome ufficiale del museo è Freilichtmuseum Vogtsbauernhof

Il museo di Gutach nel 2019 è aperto dal 24 marzo al 3 novembre dalle 9:00 alle 18:00 (ad agosto fino alle 19:00). Il biglietto costa 10€ per gli adulti e 5,50€ per i ragazzi da 6-17 anni e gratis per i minori di 6 anni.

Di ritorno dalla giornata al museo GUTACH, abbiamo fatto tappa a TRIBERG dove si trovano le cascate più alte della Germania. Un percorso carino dove fare una passeggiata e ammirare uno spettacolo naturale. La stessa città è famosa anche per gli orologi a cucù, qui si può visitare il museo ad essi dedicato in cui si trova il più grande e il più piccolo orologio a cucù del Mondo. Noi non lo abbiamo visitato ma ci siamo limitati ad una passeggiata nella via principale dove già nei negozi si possono vedere migliaia di modelli di orologio a cucù.

4° giorno: TODNAUER (cascate + percorso) + Monte FELDBERG (parco avventura KLETTERWALD-FELDBERG) + LAGO TITISEE.

Il terzo giorno ci siamo svegliati presto perché il programma era molto ricco. Come prima cosa abbiamo fatto tappa alle cascate di Todtnauer che si trovano a 4 km fuori  il paesino Todtnauberg. Si lascia l’auto in un parcheggio gratuito lungo la strada e si percorre una stradina immersa nel bosco per 10-15 minuti (ci si può andare anche con il passeggino). Le cascate sono davvero belle e molto alte, con altri 5 minuti di “arrampicata” su una strada a scalini si arriva ad un ponte posizionato sopra le cascate! Una salutare passeggiata nel bosco a contatto con la natura.

La seconda tappa invece è stata una vera sorpresa: il parco avventura KLETTERWALD-FELDBERG sul monte Feldberg appunto. Un enorme caseggiato in legno con dentro un mondo di divertimento: percorsi avventura di diverse difficoltà (ben 8) al piano superiore tutto rigorosamente in legno e acciaio, appesi al soffitto con sotto il vuoto…solo per veri coraggiosi! I bimbi entusiasti di lanciarsi all’avventura. Nella struttura è anche possibile pattinare sul ghiaccio, saltare sui tappeti elastici, c’è un’ area acrobatica, un campo da basket e un’area con tappetti elastici dedicata ai più piccoli. Il biglietto costa caro (30€), ma il posto merita la spesa. Il divertimento è assicurato e l’esperienza vissuta è stata unica!!!

Per finire la giornata ci siamo recati al LAGO TITISEE. Questo lago è nato dalla fusione delle acque del ghiacciaio Feldberg, è uno dei laghi più belli della Foresta Nera. Ha una superficie di 1,3 km² e una profondità massima di 40 m.  Si può costeggiare a piedi o con la bici, scoprendo così la fitta foresta che lo circonda, caratterizzata da alberi alti ed impenetrabili, oppure fare una gita con barche rigorosamente dotate di motore elettrico per il rispetto dell’ambiente. Noi abbiamo optato per il giro in barca (la giornata era già stata faticosa dopo la camminata e il parco avventura). Dopo il giro in barca (consigliatissimo, i bimbi lo hanno adorato), abbiamo fatto una passeggiata nell’ omonima località situata nella parte nord-est. Una cittadina ricca di ristoranti dove si possono gustare le specialità locali come il prosciutto affumicato e la tipica torta con le ciliegie (la Schwarzwälder Kirschtorte), il dolce principe della Foresta Nera, alberghi e negozi di souvenir dove abbondano gli immancabili orologi a cucù.

5° giorno: spostamento verso Est, in Baviera – castello di LICHTENSTEIN. La mattina ci siamo rimessi in viaggio e dopo 2 ore e 20 minuti (170 km) siamo arrivati al Castello di LICHTENSTEIN, un castello arroccato su uno spuntone di roccia e dal quale si gode di una vista incredibile. Consiglio la visita guidata (in inglese o tedesco) che vi porterà all’interno delle stanze visitabili del Castello e vi spiegherà la storia dello stesso.

Accanto al parcheggio, vi è anche un parco giochi molto grande per i bimbi nonché un parco avventura all’aperto in mezzo al bosco! Insomma dopo la visita al castello, si può completare la giornata con una o entrambe queste attrazioni. Per soggiornare nella zona,  noi abbiamo trovato un hotel nuovo che consiglio sia per via della tranquillità sia per il prezzo e la qualità offerte – Hotel am Arbach, si trova a Eningen unter Achalm (aveva anche un giardino attrezzato con giochi per bimbi!).

6°/7° giorno: LEGOLAND. La mattina del 6° giorno di nuovo in macchina, direzione LEGOLAND (100km, 1 ora e 20 minuti). Il parco divertimenti a tema LEGO, bellissimo. Prendete i biglietti in anticipo sul sito. Noi abbiamo scelto la formula 2 giorni al parco e una notte (con un hotel convenzionato in zona). Se avete la possibilità vi suggeriamo di prendere il pacchetto che il parco offre con la notte all’interno del parco. Tale soluzione vi darà la comodità di non dovervi spostare con la macchina nel caso in cui decideste per una permanenza di 2 giorni. L’alternativa di scegliere un hotel tradizionale fuori dal parco è comunque valida, oltre che più economica.

Ci sono diverse attrazione per grandi e piccini, tutte rigorosamente interpretate LEGO. All’interno del parco ci sono anche delle grandi aree giochi dove i nostri bimbi hanno potuto divertirsi (e noi riposarci). Impressionante è la parte vicino all’ingresso dove sono state ricostruite coi LEGO delle città e/o attrazioni turistiche (Amburgo, Francoforte, Venezia, solo per citarne alcune) rigorosamente fedeli alle originali, ma con i famosi mattoncini che hanno segnato l’infanzia di tutti noi! Nel parco è anche presente un grosso Lego shop, dove poter acquistare direttamente.

Vista l’alto flusso di persone e la relativa lunga coda, per poter fare le varie attrazioni e visitare il parco con calma un paio di giorni sarebbe l’ideale. Ma anche con una giornata piena si può uscirne contenti e soddisfatti della visita.

La sera del 7° giorno ci siamo spostati verso l’ultima tappa del nostro viaggio (1 ora e 30 minuti, 120 km) prima di rientrare, noto anche come il castello della Disney, ovvero il Castello di NEUSCHWANSTEIN. Abbiamo dormito nella cittadina di Fussen, così da poter subito visitare la mattina seguente il castello.Germania

8° giorno: castello di NEUSCHWANSTEIN. Il castello delle fiabe sembra uscito proprio da una favola, per la sua posizione, il contesto in cui si trova e l’impressionante bellezza che genera la sua vista. Da prendere i biglietti rigorosamente prima, il castello è visitato da 5 milioni di persone l’anno.

Il tour del castello dura soltanto un‘ora, sono poche le stanze ristrutturate aperte al pubblico, ma merita anche solo fare la passeggiata per arrivarci e vedere il castello che si avvicina man mano che gli si arriva davanti.

Visitato il castello la mattina e pranzato, ci siamo messi in macchina direzione casa… tristi per la fine della vacanza, ma entusiasti per il bellissimo viaggio. Rientro a Torino in serata (in circa 6 ore, 540 km).

In totale durante il nostro tour abbiamo percorso 1.425 km, 8 giorni!

SECONDA PROPOSTA DI ITINERARIO GERMANIA – FORESTA NERA (3-4 giorni).

Se avete meno giorni rispetto ai nostri vi suggeriamo questo possibile itinerario. Le tappe del 1, 2 e 3 giorno sono le stesse che vi abbiamo precedentemente elencato. Se si considera la mezza giornata di viaggio per andare e per tornare, l’ideale sarebbe avere almeno 4 giorni o 3 se si prende aereo o si riducono le attività del terzo giorno.

  • 1° giorno: visita di FRIBURGO (in Brisgovia).
  • 2° giorno: MUSEO GUTACH + cascate di TRIBERG.
  • 3° giorno: TODNAUER (cascate + percorso) + Monte FELDBERG (parco avventura KLETTERWALD-FELDBERG) + LAGO TITISEE. 
  • 4° giorno: EUROPA PARK. Una valida alternativa se vi piacciono i parchi divertimenti è andare al parco EUROPARK: il più grande d’Europa. Mi raccomando prendete i biglietti su internet per evitare code in biglietteria. Noi non ci siamo stati, ma ne abbiamo sentito parlare bene. Può essere un’alternativa se si può aggiungere un giorno in più al viaggio o se si è patiti dei parchi divertimenti e sostituire con uno dei giorni proposti.

    Cascate di Triberg

TERZA PROPOSTA DI ITINERARIO GERMANIA– CASTELLI DELLA GERMANIA E LEGOLAND (3-4 giorni).

Se vi trovate nel Nord Italia, vi consiglio il viaggio in macchina come abbiamo fatto noi. Circa 6 ore e mezza, 590 km da Torino, con arrivo al castello nel pomeriggio. Si attraversa la Svizzera e il paesaggio in macchina è vario ed aiuta a tenere impegnati i bimbi! Alternativa, aereo fino a Monaco e noleggio auto.

  • 1° giorno: castello di LICHTENSTEIN.
  • 2°/3° giorno: LEGOLAND. Il parco divertimenti a tema LEGO, bellissimo.
  • 4° giorno: Castello di NEUSCHWANSTEIN e ritorno.

Stefano e Monia

Altre informazioni su Friburgo in Brisgovia in questo articolo.

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Museo. Tunnel della Speranza di Sarajevo

Nella nostra visita di Sarajevo una delle attrazioni che ci ha permesso di conoscere maggiormente la storia dell’assedio della città è stata la visita al Museo Tunnel della Speranza.

Durante l’assedio serbo alla città di Sarajevo, che durò 44 mesi, tutta la popolazione si trovò nell’impossibilità di ricevere aiuti dall’esterno e/o poter uscire dalla stessa. I serbi costantemente accerchiarono Sarajevo, occuparono tutte le colline intorno alla città. Da qui i cecchini sparavano sulla popolazione, frequenti i bombardamenti su musei, ospedali, biblioteche. Persino i riti funebri dovevano esser svolti di notte in quanto sottoposti al tiro dei cecchini serbi.

Ovviamente questa morsa di ferro non solo stremò di fame la popolazione civile, che arrivò anche a cibarsi dell’erba dei parchi, i serbi tagliarono anche l’acqua potabile, il riscaldamento e la possibilità di far pervenire medicine. Per potersi riscaldare, durante i rigidi inverni che seguirono l’assedio, gli abitanti bruciarono per riscaldarsi il mobilio e persino le scarpe, tutto ciò che poteva produrre calore venne utilizzato. Non ultimo questo assedio asfissiante rese anche difficile il rifornimento di armi e munizioni per potersi difendere.

L’unico punto di tregua era l’aeroporto, in mano all’Onu.

Un uomo, il sig. Bajro Koral, mise a disposizione la propria casa per poter iniziare a costruire il tunnel che avrebbe dovuto collegare, passando sotto la pista dell’aeroporto, la Sarajevo assediata e stremata con il resto del paese, dove invece la situazione era più tranquilla e si poteva trovare di tutto: cibo, medicine, armi.

Nel gennaio del 1993 ebbe inizio la costruzione del tunnel: 800 metri di lunghezza, 1.60 metri di altezza e 80 cm. di larghezza. I turni per la costruzione erano di 8 ore al giorno ininterrottamente per 24 ore, nel giro di 6 mesi il tunnel venne ultimato. Si scavava a mano con picconi, pale e attrezzi reperibili in loco, i “minatori” venivano pagati con 1 pacchetto di sigarette al giorno, merce in quella circostanza storica importantissima, oggetto di qualsiasi scambio.

Quando nel 1994 i serbi vennero a conoscenza di un possibile tunnel che collegava Sarajevo al resto del mondo iniziarono ad intensificare i bombardamenti nella zona, ma non riuscirono mai ad individuare l’entrata del tunnel.

All’inizio tutto veniva portato a mano, in seguito vennero posti dei binari sui quali far scorrere piccoli carrelli spinti a mano, venne installata una linea telefonica e portata la corrente.tunnel della speranza

Questo è un piccolo riassunto di quello che scoprirete relativo al tunnel grazie alla visita del museo Tunnel della Speranza.

Il Tunnel della Speranza si trova a Sarajevo in Tuneli 1, per orari e costi vi lasciamo al Sito ufficiale.

All’interno del museo, oltre che alla possibilità di poter percorrere circa 25 metri del tunnel, si trovano diverse aule didattiche che riproducono video della guerra e della costruzione del tunnel, si può vedere in quali condizioni i volontari lavoravano, i primi passaggi da ambo le parti ecc…

All’esterno è poi presente una mostra fotografica con immagini del periodo bellico e cosa molto commovente sono riprodotte le fotografie di molti volontari che si adoperarono per la realizzazione del tunnel.

Nella parte esterna del sito è poi possibile vedere, poste in un prato, diverse armi belliche utilizzate da serbi per annientare la popolazione: bombe a mano, mine, colpi di mortaio ecc…

La casa utilizzata per la costruzione del tunnel ora è di proprietà statale, resta ben curata ma volutamente lasciata con le sue ferite inflitte dai colpi di mortaio.

Noi abbiamo visitato il tunnel della Speranza insieme alla nostra guida del tour guidato di Sarajevo, che ci ha permesso di raggiungere il luogo in bus privato. Il Tunnel si trova infatti fuori dal centro, proprio attraccato all’aeroporto. Dalla città è raggiungibile in taxi o in bus.

Fa effetto pensare che son passati solo 25 anni da quell’eccidio, io all’epoca ero un ragazzino spensierato e inconsapevole che a pochi km da me la gente morisse. L’opinione pubblica, la stampa e anche l’Onu credo, personalmente, abbiamo molto da rimproverarsi per questa carneficina rimasta nel silenzio e da molti ignorata.

tunnel della speranza

Nella nostra visita a Sarajevo abbiamo deciso di saltare altri musei, emotivamente più forti, sulla guerra avendo due bimbi di 6 e 8 anni. Questo museo, seppur racconti una cruda guerra portando ad un momento di importante riflessione su quel periodo, non mostra immagini così violente da impressionare e spaventare eccessivamente i bambini.

Se state organizzando un viaggio in Bosnia vi consigliamo di leggere il nostro articolo su Sarajevo in un giorno. 

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Paolo

Germania. Friburgo in Brisgovia in un giorno con bambini

Friburgo in Brisgovia è una tranquilla città della Germania sud occidentale, si trova alle porte della Foresta Nera ed è una buona meta per raggiungere sia la Foresta e i suoi castelli sia la vicina Alsazia .

Friburgo in Brisgovia

Munsterplatz, la piazza in cui sorge la Cattedrale

Noi l’abbiamo proprio visitata durante un viaggio itinerante in Francia, Svizzera e Germania di 7 giorni.

Il giro nel centro città è fattibile in circa 3 ore, noi abbiamo parcheggiato la nostra auto nel parcheggio coperto Karlsbau in Auf der Zinnen e da lì iniziato il nostro tour.

Cosa vedere a Friburgo in Brisgovia?

Noi abbiamo fatto un giro circolare a piedi partendo da Joseph Strasse, merita una visita:

  • la Cattedrale in Munsterplatz
  • fare un giro della piazza della cattedrale per ammirare le belle e antiche case colorate, la casa dei Vini del Balden, Museo della storia di Friburgo, Antico Palazzo del Commercio e il Palazzo Arcivescovile
  • arrivare fino alla Porta degli Svevi, prendendo la strada (Herren Strasse) dietro la Cattedrale.
  • prendere Gerberau, la strada in discesa vicino alla porta, e cercate nel ruscello che attraversa il quartiere il coccodrillo nell’acqua.
  • riprendete infine la Joseph Strasse e passate dalla Porta di San Martino
Suggerimenti per una visita di Friburgo in Brisgovia

Una delle strade più caratteristiche del centro storico è La Konviktstrasse, una via riqualificata della città con negozi e case d’epoca, e la Gerberau con il suo canale, le botteghe degli artigiani e ponticelli.

Gerberau

Da non perdere in una visita l’imponente cattedrale con la guglia che svetta da lontano, gli archi, le statue e il tetto in pietra. Durante le funzioni religiose l’ingresso è consentito solo ai fedeli, troverete una persona addetta al rispetto del divieto.

Caratteristici di Friburgo in Brisgovia sono i suoi canali di scolo, i Bachle, canali che si trovato ai margini delle strade e servivano appunto per scolare l’acqua. Si dice che chi ci finisce dentro tornerà a Friburgo, fosse così entrambi i miei bimbi ci torneranno >.<

I Famosi Bachle

Tra gli edifici storici degni di essere visti, Il Municipio vecchio e il Municipio nuovo e l’ Antica casa dei commercianti.

Se viaggiate con bimbi potete fare un salto nei giardinetti pubblici, Stadtgarten, che trovate in strada Leopoldring vicino alla funicolare dello Schlossbergbahn.

La funicolare dello Schlossbergbahn vi porta in 3 minuti in cima alla collina, dall’alto si gode di una bella vista della città, immersi nel verde.

Friburgo in Brisgovia

Friburgo in Brisgovia è una carina cittadina tedesca, con un centro storico fruibile a piedi e belle zone verdi che offrono relax e la possibilità per i bambini di sfogarsi in tranquillità. Può essere una buona base per escursioni in zona, la visita in se della città può essere tranquillamente fatta in un giorno.

Friburgo in brisgovia

Friburgo in Brisgovia dista solo 1 ora dalla carina Basilea in Svizzera e da Colmar in Francia.

Abbiamo soggiornato un pochino in periferia, all’hotel Lettisches Haus per 107 euro a notte. Un hotel molto carino, immerso nel verde e curato.

Francesca

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Gli Orridi di Uriezzo, i canyon della Val d’Ossola in Piemonte

Forse non tutti sanno che in Piemonte esistono dei bellissimi canyon, delle gole profonde scavate nella roccia che sono un vero spettacolo della natura! Vi sembra impossibile?! Seguiteci in questo racconto e scoprirete gli Orridi di Uriezzo con noi.

orridi di uriezzo

Orrrido Sud

Nella valle Artigorio, nella provincia Verbanio-Cusio-Ossola, si trovano queste magnifiche gole  naturali, strette e profonde, scavate dal vento, dal ghiaccio e dal torrente che anni fa scorreva a valle. Stretti e tortuosi cunicoli fanno di questo posto una meta unica capace di far sentire grandi e piccini degli avventurosi esploratori.

La visita degli Orridi è un bellissimo spaccato sulla potenza della natura, i raggi del sole che filtrano fra le rocce e la vegetazione, zone buie che si alternano ad aperture sul cielo blu.

Orrido Sud

Come raggiungere gli Orridi di Uriezzo?

Gli accessi agli Orridi di Uriezzo sono 3:

  • Premia, quello che abbiamo usato noi. Subito dopo l’abitato di Premia seguite per Crego e Uriezzo fino a raggiungere la parete di Balmafredda (dove molti parcheggiano l’auto), da qui si prende la strada a destra e si arriva al parcheggio da dove si inizia il percorso a piedi.
  • Baceno: si segue la mulattiera che dalla chiesa monumentale di San Gaudenzio porta alla frazione Varampio. Da qui basta seguire le frecce gialle che indicano il cammino.
  • Verampio: (Crodo) la partenza è vicino alla trattoria della campagna, si segue la pista che porta al metanodotto e si arriva al ponte del Maiesso, da qui si possono anche ammirare le Marmitte dei Giganti.

Se utilizzate l’accesso di Premia, troverete alla fine della strada un piccolo parcheggio gratuito posto proprio vicino all’ingresso degli orridi Nord est e sud, vicino ad una rurale chiesetta. Il parcheggio è piccino e nei periodi di maggiore affluenza di pubblico o si arriva al mattino presto o altrimenti difficilmente si troverà posto. In quel caso occorrerà parcheggiare la macchina all’inizio della stradina vicino alla parete Balmafredda.

Orrido Nord Est

ll primo orrido, quello Nord-Est, lo si può raggiungere svoltando a destra, subito dopo il parcheggio, all’angolo troverete una bella baita di pietre. La fenditoia di entrata agli orridi si trova tra la casa sulla destra e la parete rocciosa sulla sinistra, indicata comunque dai cartelli.

L’orrido più famoso e suggestivo è il Sud che si raggiunge invece proseguendo per la strada dal parcheggio, la segnaletica ben chiara vi porterà fino all’ingresso che troverete sulla sinistra e inizierà con una scala in discesa.

Una volta usciti dall’Orrido Sud si può proseguire la passeggiata, attraversando il ponte di Maiesso, e percorrendo un percorso immerso in un boschetto fino alle Marmitte dei Giganti. Le Marmitte dei Giganti sono imponenti cavità emisferiche o cilindriche scavate nella roccia dalla potenza dell’acqua, molto caratteristiche e uniche nel suo genere.

Impressioni e consigli sugli Orridi di Uriezzo

L’ingresso agli Orridi di Uriezzo è gratuito. Lo spettacolo che vi si presenterà è unico nel suo genere, non sono ovviamente i canyon americani, ma pensare di essere in Piemonte e percorrere questi cunicoli, scendere dove una volta scorreva un fiume, la poca luce che a volte filtra tra le rocce fanno comunque di questo posto un luogo suggestivo e unico.

Orrido Sud

L’orrido Sud è il più spettacolare con i suoi 200 metri di lunghezza e un dislivello che va dai 20 ai 39 metri, l’orrido nord-est è lungo circa 100 metri con un profondità di 10, mentre l’orrido ovest e quello di Vallaccia, che si trova sotto la chiesa di Baceno, sono più complicati e difficili da raggiungere e noi li abbiamo in questa gita saltati.

La visita agli Orridi è un sali e scendi fra scivolose scale e passaggi anche stretti fra le rocce. Non è possibile pertanto visitare gli Orridi di Uriezzo con passeggini per evidenti motivi di spazio, a volte angusti e ridotti. Se li visitate con bimbi piccoli consigliamo l’utilizzo di una fascia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non vi sono bar nelle zone intorno agli Orridi, portatevi perciò acqua per la camminata. Potrete però fare merenda in un chioschetto di prodotti di un’azienda agricola, yogurt o gelato al latte, che troverete vicino al fiume dopo le Marmitte dei Giganti.

Dopo aver esplorato gli Orridi potete ammirare le vasche d’acqua color smeraldo create dal fiume Toce e rinfrescarvi o riposarsi lungo le spiaggette di fianco al fiume.

Se volete scoprire altri magnifici luoghi insoliti piemontesi, italiani o internazionali mettete il like alla nostra pagina Facebook o iscrivetevi al blog.

Paolo

 

 

La prima panchina gigante nel torinese a Monasterolo di Cafasse

Finalmente anche nel torinese è stata installata la prima panchina gigante e noi non potevamo che andare a vederla!

Cosa sono e perché nascono le Big Bench?

Per chi non conosce la storia delle panchine giganti, la prima panchina nasce nel 2010 a Clavesana (Cn) dall’idea di Chris Bangle come installazione affacciata al paesaggio visitabile da chiunque. Dalla grande panchina di Chris Bangle nasce l’iniziativa Big Bench Community Projet che sostiene le comunità locali e il turismo nelle zone in cui si installano le maxi panchine.

Nel corso degli anni, altre panchine ufficiali sorgono in Piemonte e fuori con l’idea di essere situate in punti panoramici, su terreni accessibili a tutti. Le panchine devono attenersi a determinati requisiti ed essere approvate per far parte del progetto.

Dove si trova la panchina gigante in provincia di Torino?!

 

La Big Bench Ca’ Bianca, la maxi panchina bianca e grigia, si trova a Monasterolo di Cafasse a circa 30 km da Torino.

Per arrivarci dovrete percorrere la Strada Provinciale 1 delle Valli di Lanzo ed imboccare la deviazione per Monasterolo, percorrete poi via Garibaldi fino a quando incrocia via Lanzo. Svoltate in via Lanzo e continuate la strada (prima asfaltata poi sterrata) finché troverete sulla sinistra una sbarra chiusa, da lì inizia il percorso a piedi. Noi abbiamo percorso a piedi la strada sterrata, una camminata di 45 minuti in salita, che porta fino a Ca’ Bianca dove è collocata a pochi metri la Panchina gigante bianca e grigia. Un gentile signore dello Sci Club di Monasterolo mi ha informata che esiste anche un sentiero più dolce da fare, lo trovate lungo il percorso sulla sinistra. Il sentiero poi si ricongiunge alla strada principale. Prima di incamminarvi a piedi, situata vicino alla sbarra, troverete una cartina con informazioni.

La passeggiata per raggiungere la panchina è in una zona verde immersa fra un bosco di betulle, pini, nocciole e in questo periodo troverete rovi ricchi di tantissime more. A farvi compagnia lungo il percorso molte farfalle colorate, era da tanto che non ne vedevo così tante, e i tipici rumori del bosco. Pace e relax sono veramente garantiti!

Vista la bella camminata, portatevi una scorta di acqua per la salita.

Cosa si trova raggiunta la meta?

Una volta arrivati a destinazione a 704 mt di altitudine, oltre alla suggestiva panchina che con la sua maestosità attira su di se tutte le attenzioni, vi segnaliamo la presenza di due tavoli fatti di pietra con relative panchine, ottimi per una sosta con pranzo al sacco, e il pilone votivo alla Madonna che sembra erto a proteggere tutti i visitatori di questo luogo. Vicino a Ca’ Bianca trovate anche una fontana e nei pressi alla panchina, posta alla sua destra lungo la staccionata, è possibile leggere anche la “preghiera della montagna”.

In cima troverete perciò un luogo che stimola i sensi: vista per godere delle bellezze circostanti, tatto per sentirsi un po’ bimbi ed arrampicarsi sulla Big Bench, udito per ricongiungersi con Madre Natura, gusto per riassaporare momenti d’infanzia quando si cercavano more e mirtilli nei boschi. Un luogo in cui riposarsi e godere di una vista privilegiata.

panchine giganti

Perché scoprire le panchine giganti?

La grandezza della panchina oltre ad essere originale e divertente, se avete bambini impazziranno a salire e scendere dalla panchina, permette anche agli adulti di sentirsi un po’ piccini grazie a nuove e varie prospettive. Avete presente quando da bambini non si toccava con i piedi il terreno sottostante e si vedeva tutto grande? Ecco è questa la sensazione. Le panchine giganti sono poi tutte posizionate in luoghi suggestivi e strategici dove poter ammirare il paesaggio circostante. Le Big Bench nascono poi per promuovere e valorizzare territori bellissimi, magari poco conosciuti, e per incentivare attività locali.

panchine giganti

 

 

Informazioni utili sulle panchine giganti
  • Esiste il passaporto ufficiale con relativi timbri delle Big Bench. Sul sito nella sezione passaporto trovate tutti i punti vendita dove poter acquistare il passaporto e mettere il relativo timbro della panchina visitata.
  • Esiste anche un’app da scaricare sul cellulare Big Bench, da quello che ho capito non è però l’app ufficiale del BBCP. Nell’app sono presenti tutte le panchine ed è possibile inserire dei timbri virtuali quando ci si trova vicino alla panchina. L’app è colorata e divertente e permette anche attraverso la mappa di trovare facilmente le panchine.
  • L’app ufficiale è invece TAbUi. Permette di geo localizzare le panchine e mette insieme informazioni sul territorio, per il momento solo dei territori di Langhe, Roero e Monferrato.

Se cercate altre panchine giganti leggete il nostro articolo sulle Big Bench delle Langhe

Condividi l’articolo e fai conoscere la prima Big Bench torinese 🙂 e metti un like alla nostra pagina facebook per continuare a viaggiare con noi!

Francesca&Paolo

 

 

Croazia: i laghi di Plitvice, il villaggio dei mulini a Rastoke e un tocco di mare a Senj

Se di fronte al talento, all’ingegno e alle abilità artistiche dell’uomo si rimane affascinati, è di fronte alla potenza e perfezione della natura che si rimane estasiati!
Oggi vi portiamo con noi in Croazia e più precisamente a fare un “tuffo” nelle acque cristalline e dalle 1000 sfumature di verde dei laghi di Plitvice. Esplorando con voi anche le attrazioni che si trovano a poca distanza dai laghi.  Vi parleremo di Rastoke, a Slunj, luogo conosciuto per i suoi mulini e cascate e di Senj, una piacevole località sul mare.

laghi di Plitvice

Rastoke

Il nostro viaggio fa parte di un tour itinerante fra Croazia e Bosnia nel mese di aprile con 2 bimbi di 6 e 8 anni. Per informazioni sul’organizzazione generale leggete: Croazia e Bosnia: consigli utili e costi.

I Laghi di Plitvice

Il Parco nazionale dei laghi di Plitvice, Plitvicka Jezera, è una riserva forestale caratterizzata dalla presenza di 16 laghi terrazzati (12 superiori e 4 inferiori) uniti da cascate. Si trova in Croazia a circa 250 km dal confine con l’Italia.

Il Parco si suddivide in due parti: la parte superiore ricca di cascate e immersa nella foresta e quella inferiore con laghi più piccoli, numerose passerella sull’acqua e una vegetazione meno rigogliosa.

Come visitare i laghi di Plitvice in una giornata

Per noi è sufficiente un’intera giornata per visitarli. Il costo del biglietto giornaliero, soprattutto in alta stagione, è abbastanza elevato, in un giorno si riesce tranquillamente a visitare tutto con tranquillità.

Noi abbiamo scelto il percorso H, tempo stimato di visita da 4 a 6 ore circa, 9 km da fare, iniziandolo dal parcheggio 2.

Abbiamo fatto il piccolo percorso a piedi che porta all’entrata Ulaz entrance 2, qui (st2) abbiamo preso il trenino su ruote che porta fino alle prime passerelle, in zona ST3. Da qui si costeggiano i laghi in un percorso pianeggiante, facile da percorrere, che offre stupendi scorci su queste verdi conche naturali. Seguendo il percorso H indicato da chiari cartelli lungo il tragitto arriverete fino alla zona in cui è possibile prendere il traghetto (zona P2) che attraversa tutto il lago in circa 20 minuti e porta al punto P3, la zona dei laghi inferiori. Da qui vi suggeriamo di continuare il tragitto fino al punto St1 dove prenderete il trenino che vi porterà all’entrata 2. Durante questo tragitto vi suggeriamo di fare una deviazione per vedere la grande cascata Veliki Slap. E’ tutto ben segnalato lungo il tragitto.

Questo percorso è in prevalenza pianeggiante e in discesa pertanto si presta bene anche con bambini. I nostri sono buoni camminatori, ma se avete bimbi che non amano troppo camminare forse conviene separare in due giornate la visita dei laghi. Il mio consiglio è di studiarsi bene prima il tragitto da fare, sia per non perdere tempo sia per non camminare tantissimo in parti non troppo significative.

Biglietti

Noi ci siamo scordati di fare i biglietti on line, ma vi consigliamo di farli dal sito ufficiale, almeno 2 giorni prima della data. Consentono di andare direttamente alle entrate e di non dover fare eventuali code in biglietteria. Ad aprile, durante le vacanze di Pasqua, dall’entrata due c’era un po’ di coda, ma non esagerata. I biglietti serviranno se si vorrà prendere trenino o traghetto perciò conservateli bene. Il costo del biglietto varia a seconda del periodo, noi ad aprile abbiamo pagato 250 kn  per due adulti e due bimbi di 8 e 6 (minori di 7 anni non pagano).

Consultate il sito ufficiale per i prezzi degli ingressi nel periodo che vi interessa ed acquistare i biglietti on line.

Consigli utili sui Laghi di Plitvice

Fortemente sconsigliato l’uso di passeggini, le passerelle sono strette e anche con  gradini, l’ideale con bimbi piccoli è il marsupio, sia per un’evidente praticità, ma anche per un discorso sicurezza, le passerelle non hanno in molti punti staccionate protettive.

Da portare pranzo al sacco e acqua, le uniche zone di ristoro sono all’entrate e vicino ai parcheggi o alla zona attracco battelli.

Vi suggeriamo un paio di scarpe comode e chiuse visti i tanti km da macinare e per una maggior sicurezza soprattutto se è piovuto nei giorni precedenti, le passerelle potrebbero essere scivolose.

Noi abbiamo visto minor coda entrando dall’entrata 2 soprattutto nel prendere trenino e battello, nel giro inverso al nostro le code erano veramente lunghe soprattutto nel pomeriggio.

Arrivate all’orario di apertura per poter godere dei laghi con meno visitatori possibili, sono veramente molte le persone che visitano i laghi in tutte le stagioni..

Non si può nuotare nei laghi di Plitvice.

Parcheggio dell’ingresso 2: abbiamo pagato 50 kune, circa 6,50 euro, per tutta la giornata.

La cartina del parco è a pagamento, sinceramente non la trovo fondamentale. Ci sono grossi pannelli con cartina in vari punti del parco, basta una foto e via 😉

Dove dormire vicino ai Laghi di Plitvice

Noi abbiamo soggiornato a Brocanac in una piccola casa a pochi km dai laghi prenotata tramite booking, Apartment Valentina, 32 euro a notte.

La scelta di alloggi di privati in affitto è veramente molto elevata. Sono però anche moltissime le persone che visitano i laghi in ogni stagione, perciò vi consiglio di prenotare in anticipo da casa.

Dove mangiare nei dintorni dei laghi di Plitvice:

 

  • Da Petro a Rastoke, un ristorante situato in un’ottima posizione sull’acqua, cibo e prezzi buoni.
  • Licka Kuca, vicino al parcheggio dei laghi di Plitvice dall’entrata 1
  • Restoran Degenija a Rakovica, a pochi km dai laghi

 

 

Cosa vedere nei dintorni dei Laghi di Plitvice:

 

  • Visitare Rastoke, il centro storico di Slunj. Un piccolo borgo fiabesco fra cascate, laghetti, passerelle e mulini ad acqua. Case di legno e pietra costruite fra questi specchi d’acqua rendono il luogo un posto romantico e fuori dal comune. Possibilità di visitare un mulino.
  • Una fuga al mare a Senj. Se avete voglia di una giornata al mare, vi consigliamo una visita alla deliziosa città di Senj. Una bella passeggiata sul lungomare e una visita al simbolo della città, la fortezza di Nehaj. Si trova a circa un’oretta abbondante di auto dai laghi di Plitvice. La strada che collega i Laghi a Senj passa da Otocac, qui sono ancora evidenti in diverse case i segni della guerra.
  • Visitare il rifugio degli orsi a Kuterevo, un’attrazione che dista solo una quarantina di minuti dai laghi. Non è uno zoo,infatti non si paga nessun ingresso, ma un luogo dove vengono ospitati orsi che non possono tornare a vivere in cattività. Ve ne abbiamo parlato in questo articolo.

Francesca

Grazie a Elvy per i suggerimenti sui ristoranti.

 

 

Sicilia occidentale con bambini. Un tour fra mare, capolavori artistici e naturali

Ospitiamo nuovamente nel blog Jenny. Questa volta ci porta alla scoperta della bellissima Sicilia occidentale. Un tour di 7 giorni a fine giugno con la sua famiglia alla scoperta delle più belle attrattive della zona. Una vacanza itinerante all’insegna di splendido mare, capolavori artistici e naturali ed ottimo cibo.

Quest’anno per le nostre vacanze abbiamo scelto la Sicilia, più precisamente la zona occidentale dell’isola.

Come base per il pernottamento eravamo a San Vito lo Capo, un piccolo paese affacciato su un mare bellissimo. Visto il caldo di fine giugno la mattina era spesso dedicata alle visite, mentre il pomeriggio al relax in spiaggia.

Abbiamo visitato riserve naturali, borghi medioevali, saline, città… insomma, non ci siamo fatti mancare niente! Neanche il buon cibo :-).

Ci siamo subito innamorati del mare di San Vito, un mare cristallino con acqua bassa ed adatta anche ai più piccoli.

 

Il centro del paese è un susseguirsi di casette bianche e di stradine strette, ristoranti e negozietti di prodotti tipici e pasticcerie che deliziano la vacanza con cannoli e pasta di mandorle.

Per gli amanti del pesce c’è da leccarsi i baffi! A settembre si tiene il Cous Cous festival che richiama centinaia di turisti per uno dei piatti tipici di San Vito.

La prima tappa della nostra vacanza è la Riserva dello Zingaro, una riserva naturale lunga circa 7 km. La riserva ha due ingressi, uno a nord per chi arriva da San Vito ed uno a sud arrivando da Castellammare del Golfo. Parcheggiata la macchina una breve passeggiata porta alla prima caletta “La Tonnarella dell’Uzzo”. La spiaggia è di sassi, il mare limpido e pieno di pesci! Appena sopra la caletta si trova la vecchia tonnara, ora adibita ad un piccolo museo con ingresso gratuito. La prima caletta è solitamente la più affollata, con una passeggiata di 15 minuti si raggiunge la seconda caletta, meno frequentata e così via per le altre. L’ingresso alla riserva è a pagamento, 5 € per gli adulti e 3 € per i ragazzi tra i 11 e 14 anni. Non ci sono punti di ristoro nella riserva dunque meglio partire attrezzati.

Seconda tappa del tour sono la Valle dei Templi di Agrigento e la Scala dei Turchi. Partendo da San Vito per raggiungere la zona servono circa 2 ore e mezza di macchina, così decidiamo di pernottare a Sciacca per spezzare il viaggio.

La Valle dei Templi è uno dei siti archeologici meglio conservati della civiltà greca in Italia. Si possono vedere i resti di ben 12 templi (il meglio conservato è il tempio della Concordia), diversi santuari, le necropoli ed altro ancora (noi non siamo riusciti a visitarlo tutto).

Dopo il tour della Valle dei templi ci dirigiamo verso la Scala dei Turchi che si trova a Realmonte, a soli 15 minuti d’auto. Essendo un po’ cotti ed accaldati dalla vista della Valle dei Templi decidiamo di noleggiare un gommone per vedere la scala dal mare. La Scala dei Turchi è una bianca parete rocciosa a picco sul mare, si raggiunge con una passeggiata partendo dalle due spiagge che la precedono. L’impatto della roccia bianca (marna) sul mare azzurro è bellissimo.

Per il pernottamento abbiamo deciso di fermarci a in un B&B a Sciacca, una città ricca di monumenti e chiese, famosa soprattutto per il suo storico carnevale, per le ceramiche e per le scale decorate. La città è dislocata su 3 livelli, più in basso si trova il porto, la città vista dal porto sembra un presepe, piena di casette colorate una sopra l’altra. Troviamo poi la zona del centro con grandi piazze, ristoranti e negozi e più in alto la parte vecchia della città. Purtroppo non abbiamo avuto molto tempo per visitarla :-(.

Ripartiamo in direzione San Vito e facciamo tappa alle Saline di Marsala. Alle saline si possono fare diverse attività come la gita in barca all’isola di Mozia (un’antica colonia fenicia), la visita guidata delle saline oppure visitare il mulino come abbiamo fatto noi. Il Mulino d’Infersa risale al 1500, la visita inizia con un video che ci spiega tutto il processo dell’estrazione del sale, è un video della durata di circa 10 minuti molto chiaro anche per i bambini. Proseguiamo la visita nella parte inferiore del mulino dove dei maxischermi interattivi descrivono le varie vasche e gli animali che vivono in esse. Salendo la piccola scala che circonda gli ingranaggi del mulino arriviamo sulla parte superiore proprio davanti alle pale, da qua si possono ammirare tutte le vasche per la raccolta del sale, quasi colorate di rosa, con la luce riflessa del sole che le fa brillare. Concludiamo la visita nella bottega del sale, punto vendita dei prodotti di salina e di piccoli oggetti di artigianato locale. Dopo aver pranzato con un buonissimo arancino al ragù nel ristorante delle saline ripartiamo verso nord.

Da Marsala tornando verso casa troviamo Erice, un piccolo e caratteristico borgo medioevale situato a 750 mt di altezza che non possiamo non visitare. Erice si può raggiungere in auto, oppure dalla città di Trapani parte una cabinovia che porta direttamente all’ingresso del borgo. La vista sul golfo di Trapani è bellissima e la salita dura circa 10 minuti. Erice è un labirinto di stradine acciottolate, cortili e chiesette. Grazie alla sua altitudine si può godere di una bella vista panoramica da un lato sul golfo di Trapani, sulle saline e sulle isole Egadi, dall’altro sulla Valderice, Custonaci e le campagne dell’entroterra.

Il modo migliore per visitare Erice è perdersi lungo le sue strade. Tappa immancabile è la pasticceria Maria Grammatico dove i dolcetti alla pasta di mandorle sono i più buoni del mondo.

Dopo esserci goduti una giornata di pieno relax nella bella spiaggia di San Vito partiamo per Palermo. Una città che eravamo proprio curiosi di visitare.

A Palermo sembra di essere nel set di un film… case scrostate di fianco a palazzi e piazze maestose, gente che urla per strada, mercati affollati, tanti turisti e una leggere brezza che ci accompagna per tutta la visita.

Abbiamo visitato il quartiere Kalsa, i mercati Vucciria e Ballarò, la Piazza dei Quattro Canti e la Chiesa di San Giuseppe, il Teatro Massimo, la Fontana Pretoria, la bellissima Cattedrale, la Chiesa di San Cataldo e tanto altro.

A circa 20 minuti da Palermo c’è la spiaggia di Mondello, la spiaggia presa d’assalto dai palermitani nei giorni di festa. Essendo sabato la spiaggia era pienissima, mangiamo in un bar sulla spiaggia e poi decidiamo di tornare a San Vito.

Ultime tappe del nostro tour nella Sicilia occidentale sono i Faraglioni di Scopello e Castellammare del Golfo.

Ai faraglioni di Scopello non c’è spiaggia di sabbia, ma una piattaforma in cemento che appartiene alla tonnara. L’ingresso è a pagamento (4 €) ed essendo la spiaggia piccola è consigliato arrivare al mattino presto. Non ci fermiamo in spiaggia perché nonostante l’accesso al mare sia semplice non siamo amanti di spiagge senza sabbia, soprattutto i bambini. La tonnara ora ospita un diving center che organizza immersioni ed escursioni in gommone.

Concludiamo la vacanza con una passeggiata nel centro di Castellammare del Golfo scendendo fino al porto e salutiamo la Sicilia con un po’ di tristezza, sicuri che prima o poi ci torneremo.sicilia

Appartamento a San Vito lo Capo prenotato con HomeAway.
B&B a Sciacca prenotato con Expedia

Jenny

Di articoli di Jenny sul blog trovate anche  Un lungo weekend a Barcellona Parigi con bambini.

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Spagna. Weekend a Barcellona con amiche

Volete organizzare un weekend con amiche e non sapete dove andare? Jenny oggi ci regala la sua mini guida per visitare, in un weekend lungo, Barcellona insieme alle amiche. Nell’articolo suggerimenti per ottimizzare il tempo, dove dormire e mangiare.

Vamanos…

Anche quest’anno come ormai da tradizione non poteva mancare un bel week end lungo con le amiche. La scelta non è stata facile, eravamo orientate verso altre mete ma purtroppo gli orari dei voli non erano comodi così siamo tornate in Spagna, ma stavolta a Barcellona.

Siamo partite da Malpensa con il volo delle 06:45 e dall’aeroporto El Prat di Barcellona con la metro abbiamo raggiunto l’hotel che si trovava nel Barrio Gotico, uno dei più caratteristici della città. L’hotel Catalonia Avinyó (prenotato tramite Expedia) era in una posizione comodissima a due passi dalla Rambla, in Carrer d’Avinyó, zona centrale ma tranquillissima di sera.

La Ciutat Vella è la zona del centro storico che raggruppa i principali quartieri come il Barrio Gotico, il Raval e La Barceloneta. In questa zona ci sono le attrazioni più importanti da vedere ed è una delle zone migliori in cui dormire.

Il Barrio Gòtico è un luogo rinomato per la quantità di bar e ristoranti in cui ci si può fermare per tapas oppure per pasti più sostanziosi.

Pur essendo un quartiere molto turistico basta allontanarsi un poco dalle vie più frequentate per trovare angoli tranquilli dove poter respirare l’aria autentica della città.

Iniziamo la giornata a Plaça Reial, un gioiello d’architettura neoclassica dove puoi sederti in uno dei suoi numerosi bar storici per un caffè o una birra alla spina con tapas.

 

Da qui iniziamo a camminare per la Rambla, una delle strade fra le più conosciute al mondo. La Rambla è una strada che collega Plaça de Catalunya fino al mare, è famosa per i suoi spettacoli di strada, le sue statue umane e i suoi fiorai.

Sulla Rambla troviamo il Palau Güell, residenza progettata da Gaudì, ed il Grand Teatre du Liceu.

Dopo aver percorso circa metà della Rambla arriviamo allo splendido Mercato della Boquería, il mercato coperto più grande di Spagna. La Boquería non è solo bella da vedere, ma anche ottima per fare uno spuntino a base di frutta o di dolci o gustando buon bocadillo de jamón preparato al momento. Chi vuole fare un pasto più sostanzioso può trovare anche dei chioschi che vendono pesce fritto preparato al momento (che ovviamente abbiamo assaggiato… buonissimo!).

barcellona

Mercato della Boquería

 

 

 

Continuiamo la passeggiata fino a Plaça de Catalunya e poi verso l’Arc de Triomf collegato tramite un lungo viale al Parco de la Ciutadella, luogo ideale per un pò di relax.

Ci dirigiamo poi verso il Palau de la Musica Catalana, un monumento forse sottovalutato ma che merita sicuramente una visita! Il teatro è ben conosciuto dai barcellonesi, in quanto è tutt’ora impiegato come teatro dell’opera.

Oltre alle sue finissime decorazioni in art decò è imperdibile il suo lucernario centrale che permette di poter assistere all’opera sfruttando la luce naturale. Il teatro fa parte del patrimonio dell’UNESCO.

Ci perdiamo poi tra le vie del quartiere di El Born e del Barrio Gotico, visitiamo la Cattedrale di Santa Eulalia con il chiostro, la Basilica di Santa María del Mar, Plaça de Sant Jaume con il Palau de la Generalitat (sede del parlamento catalano) e la scenografica Plaça del Rei.

Per concludere la serata in bellezza facciamo quattro passi sulla Rambla e ceniamo con paella e sangria, potevamo resistere?

La prima tappa del secondo giorno è uno dei monumenti più famosi d’Europa: la Sagrada Familia. Si consiglia (per evitare lunghe code) di effettuare la prenotazione on line potendo così scegliere sia il percorso da fare che l’orario d’ingresso. La chiesa è ricca di stupefacenti dettagli sia al suo interno che all’esterno, per cui la visita può durare anche un paio d’ore.

 

Ci dirigiamo verso il Parc Güell, ci spostiamo con la metro e poi raggiungiamo il parco con una passeggiata di circa 15 minuti, purtroppo ci attende una brutta sorpresa, sold out!!! Non avevamo preso i biglietti on line perché non avevamo letto da nessuna parte che il parco potesse essere chiuso perché pieno… Ci informano però che il parco ha un ingresso gratuito al mattino fino alle 08:15 o alla sera dalle ore 19:00… ci torneremo.

Torniamo verso il centro della città e troviamo Casa Vicens, la prima casa progettata da Gaudi, continuiamo fino all’angolo tra il Passeig de Gràcia e il Carrer Provença dove si trova Casa Milá, altra opera di Gaudí, meglio conosciuta come La Pedrera. Si tratta del secondo monumento più visitato di Barcellona dopo la Sagrada Familia e come per gli altri monumenti è possibile prenotare il biglietto on line, evitando così la coda all’ingresso.

La Pedrera è l’ultimo lavoro civile di Antoni Gaudì prima che l’architetto si dedicasse completamente alla Sagrada Familia.

Dalla Pedrera scendiamo lungo il Passeig de Gràcia fino a trovare Casa Macaya ed in  seguito Casa Batlló, Casa Amatller e Casa Lleó Morera.

Prima di cena decidiamo di tornare (stavolta con un taxi) al Parc Guell e di approfittare dell’ingresso gratuito. Il parco ha una bellissima vista sulla città fino al mare ed un’estensione di circa 17 ettari. All’ingresso del parco si trovano i due padiglioni con la torretta a scacchi blu e bianchi.

Con la metro ci spostiamo poi in Plaza de Espanya per ammirare lo spettacolo della Font Mágica che si tiene il venerdì ed il sabato sera alle 20:00. La Font Mágica è la fontana ornamentale più grande di Barcellona ed è stata costruita in occasione dell’esposizione internazionale. La sera la fontana si “accende”, offrendo un delizioso spettacolo acquatico con luci e musiche.

Per cena decidiamo di andare in un bel ristorante in Plaza Reial per gustare altri piatti tipici.

L’ultimo giorno è quello più tranquillo, andiamo in Plaça de Espanya dove troviamo il colonnato ed oltre la strada due torri che s’ispirano al campanile di San Marco a Venezia. Il Museo Nacional d’art de Catalunya spicca dall’alto della piazza ed ospita una collezione di arte romanica tra le più importanti al mondo.

A piedi raggiungiamo facilmente il Poble Espanyol, un villaggio medievale ricostruito su un’enorme spazio aperto, con edifici che rappresentano le varie regioni della Spagna. Contiene numerosi ristoranti caratteristici e diverse botteghe e bancarelle dove si possono comprare ricordi e regali.

Concludiamo la vacanza con una bella passeggiata lungo la Rambla del Mar e per pranzo prendiamo un bocadillo de Jamon Iberico.

Il volo delle 16:50 ci aspetta… andiamo all’aeroporto e concludiamo così quella breve ma intensa vacanza.

Jenny

Se cercate informazioni per la visita di un’altra stupenda città europea, non perdete il racconto di Jenny su Parigi.

 

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Liguria di Levante. Sestri Levante, Cinque Terre, Lerici: cosa visitare, dove dormire e dove mangiare

Il profumo del mare e dei pini marittimi, i colori dei tramonti, della ginestra e dei fichi d’India in fiore, case arroccate nelle colline che offrono scorci spettacolari, le trofie al pesto con fagiolini e patate, la focaccia al formaggio. Paesaggi suggestivi ed unici nel loro genere.

Sestri Levante, sentiero verso Punta Manara

Ecco alcuni ricordi che mi porterò a casa da questa settimana nella Liguria di Levante.
Un mix di profumi, colori e sapori tutti nostrani capaci di creare nuove emozioni che si fondono con quelle dell’infanzia, nate dai viaggi su e giù per l’Italia insieme ai miei nonni.

Nella nostra vacanza abbiamo deciso di fare base a Sestri Levante, un comune della Liguria di Levante, in provincia di Genova. Grazie alla sua particolare conformazione geografica Sestri Levante è detta anche la città dei due mari. Il suo centro storico è affacciato infatti su due baie, quella delle Favole e quella del Silenzio. Quella delle Favole, più ampia, è chiamata così in onore del celebre scrittore Andersen, quella del Silenzio più contenuta e suggestiva è una piccola baia con case colorate direttamente sulla spiaggia.

Baia del Silenzio, Sestri Levante

Cosa fare a Sestri Levante?

Oltre stare spaparanzati al sole, da Sestri Levante partono alcune passeggiate che portano a scorci panoramici incredibili.

Vi consigliamo due sentieri fattibili anche con bimbi:

  • salita a Punta Manara
  • salita alle Rocche di Sant’Anna

Punta Manara. Dal centro di Sestri Levante potrete prendere il vicolo del Bottone e incominciare il percorso, di un’ora in salita, fino a Punta Manara. Il sentiero all’inizio è caratterizzato da una serie di scalinate che andranno a diventare un sentiero di terra e pietra. Lungo il percorso alcuni Belvedere con panchine. Occorrono scarpe chiuse, acqua in abbondanza e un particolare occhio con bambini, alcune parti del percorso sono senza protezioni.

sestri levante

Vista di Sestri Levante dal sentiero per Punta Manara

Salita alle Rocche di Sant’Anna. Il percorso per salire alle Rocche è di circa 40 minuti a/r, tenete però presente che il sentiero all’andata è tutto in salita, abbastanza scosceso, fattibile con bambini grandini, direi dai 5 anni in su. Non è praticabile con passeggini e non vi sono staccionate protettive. Il sentiero si imbocca vicino al camping Sant’Anna, arrivati alle Rocche si gode di una vista incredibile su tutta la baia di Sestri e la visuale spazia fino a Lavagna

Vista sulla Baia delle Favole dal sentiero per le Rocche di Sant’Anna

Dove dormire a Sestri Levante

Noi abbiamo affittato un alloggio tramite Airbnb, questo qui. Alloggio molto pulito, luminoso, a pochi minuti a piedi dalla spiaggia libera. Proprietario gentile e disponibile, al nostro arrivo ci ha fatto persino trovare una bottiglia di olio prodotto da lui.

Cosa visitare vicino a Sestri Levante

Sestri Levante si presta bene anche per gite nelle vicinanze avendo nel suo centro la stazione ferroviaria che la collega con frequenti treni a Genova, ad altri paesini del Levante e alle note Cinque Terre, ma offre anche l’opportunità di visitare via mare le Cinque Terre, l’Abbazia di San Fruttuoso e Portofino. I traghetti partono dall’attracco prima del porticciolo di Sestri Levante, per info dettagliate su orari e tragitti guardate il sito del servizio marittimo del Tugullio

  • Visitare le Cinque Terre

Le Cinque Terre sono graziosi borghi arroccati in piccole insenature a picco sul mare che creano un paesaggio unico, famoso in tutto il Mondo. Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, con il loro mare blu cobalto, sono Parco Nazionale e Patrimonio dell’Umanità.

sestri levante

Potrete scegliere di visitare le Cinque Terre utilizzando il treno o via mare imbarcandovi con i traghetti del Tigullio.

Noi abbiamo utilizzato entrambe le opzioni, sono due esperienze diverse con costi anche differenti.

  • Via mare, dalla zona porto di Sestri Levante partono numerosi traghetti che offrono l’opportunità di visitare o con gite in giornata o di mezza giornata, una o due borghi delle Cinque Terre.

Noi abbiamo optato per gita di mezza giornata a Vernazza, avrete il tempo di visitarla e fare un tuffo dagli scogli. Il traghetto offre la possibilità di godere di una visuale privilegiata, ma ha un costo maggiore rispetto al treno e dei vincoli di orari.

  • Via Treno, in settimana ogni ora partono treni verso le Cinque Terre, il tempo impiegato è di circa un’ora per arrivare a Riomaggiore, l’ultimo paesino arroccato in direzione La Spezia, delle Cinque Terre. Se intendete visitare tutti e 5 i paesini delle Cinque Terre ed utilizzare anche i bus vi conviene fare la Cinque Terre Card, ha un costo di 16 euro per tutta la giornata. Se invece fate solo 3 paesi non vi conviene, visto che la singola corsa è di 4 euro per adulti, 2 per i bambini.

Noi abbiamo fatto Sestri Levante-Riomaggiore (6,60 solo andata adulti, 3,30 bambini), abbiamo visitato Riomaggiore, poi abbiamo preso il treno Riomaggiore-Manarola (4 euro adulti, 2 bambini) e finito il giro di Manarola ripreso il treno per Sestri Levante.

Il consiglio per visitare questi piccoli borghi è di perdersi nei loro vicoli, cercare belvedere o piccoli scorci da immortalare con la mente e la macchina fotografica, fermarsi nei negozietti.

  • Riomaggiore: un piccolo borgo di case colorate arroccato su uno sperone di roccia, le sue case colorate e i tipici caruggi caratterizzati da scale e scalinate ne fanno un luogo suggestivo ed unico. Per una splendida visuale della insenatura sottostante potete salire fino alla chiesa.

    Riomaggiore, Cinque Terre

  • Vernazza: spicca la sua baia e le sue torri, perdetevi nei suoi stretti percorsi fra le case e scoprite piccoli scorci magnifici.

    Interno della torre del castello di Vernazza

  • Manarola: come Riomaggiore è un piccolo borgo arroccato su un promontorio, per vedere il borgo nella sua interezza e Corniglia in lontananza percorrete la passeggiata verso Punta Bonfiglio.

    Manarola, Cinque Terre

 

Purtroppo la famosa Via dell’Amore, il sentiero che collega Riomaggiore a Manarola è chiuso a seguito dell’alluvione del 2012.

  • Percorrere la ciclopedonale Bonassola Levanto

La nostra idea iniziale era di percorrere la ciclopedonale Framura Bonassola, ma arrivati sul posto abbiamo scoperto che la passeggiata era chiusa, un vero peccato. In rete non avevo trovato la notizia, oggi sembra sia stata riaperta, accertatevi comunque prima di partire se vi interessa percorrerla. Per fortuna da Bonassola parte anche la stessa ciclopedonale per Levanto e così, dopo una sosta al bar, siamo partiti per questa passeggiata.

Levanto, scorcio dalla ciclopedonale

La ciclopedonale è un percorso particolare che collega le due cittadine attraverso la vecchia ferrovia. Un percorso pianeggiante, di circa un’ora, che intervalla tratti in galleria non più in uso a tratti su strada con vista di bellissimi scorci sul mare. Il fatto che in gran parte la passeggiata sia in galleria permette di farla anche con le alte temperature estive, le gallerie sono infatti fresche e piacevoli.

Per concludere il nostro tour, 9 giorni in tutto, abbiamo passato gli ultimi due giorni ancora più a Levante, quasi al confine con la Toscana. Siamo stati a Lerici e Sarzana, in provincia di La Spezia, dormendo una notte a Lerici.

Vista dal castello di Lerici

Sarzana è una cittadina nell’entroterra ligure,  nel cuore della Lunigiana. Ha origine antiche ancora presenti nel suo centro storico, nei palazzi e nelle chiese e nei due castelli molto ben conservati, la fortezza di Firmafede e quella di Sarzanello. Signori, liguri e toscani, e personaggi famosi come Lorenzo il Magnifico, Napoleone e Dante Alighieri costruirono o passarono da questa città, ricca di storia e arte. Molto bella la visita alla fortezza di Firmafede che vi consigliamo di fare, prezzo biglietto famiglia 16 euro (due adulti e due bambini), tempo per la visita almeno un’ora e mezza.

Sarzana, fortezza di Firmafede

Lerici è un grazioso paese sul mare, è dominato da un ben conservato castello medioevale, visitabile gratuitamente. Dal castello si gode di una bellissima vista sul Golfo dei Poeti che spazia fino a Portovenere e le sue isole. Lerici è caratterizzata da piccole insenature e spiagge di sabbia fine e un mare di un azzurro trasparente.

Lerici

Locali per mangiare che consigliamo

Gelateria K2 in via Maria Teresa a Sestri Levante: squisite le sue granite artigianali, quella alla pesca superlativa!

Bar trattoria Turin, un locale nella via centrale di Sestri Levante, via XXIII Aprile, cucina tipica, personale gentile e servizio veloce.

Tutti fritti in via Colombo a Riomaggiore, cartocci  di pesce, verdure o carne da degustare passeggiando per il borgo.

Pizzeria La Picea in via della Concia 18 a Levanto, pizza imperdibile vincitrice di più premi fra i quali il campionato mondiale 2019!

Osteria Simon Boccanegra in via Cattani a Sarzana, cucina tipica genuina e gustosa, da provare i testaroli al pesto e la loro focaccia farcita

Suggerimenti vari

Se cercate bel mare, che si alza gradualmente e spiaggia di sabbia, vi consigliamo assolutamente Lerici. La trasparenza e la limpidezza del mare di questa parte di costa ci ha veramente colpiti.

Lerici

Nel programmare una visita alle Cinque Terre tenete conto che, escludendo Monterosso, è tutto un sali e scendi, ripide scalinate e vicoli stretti. Assolutamente non sono adatte con passeggini.

Francesca

Se cercate invece suggerimenti sulla Liguria di Ponente potete leggere Liguria non solo mare

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Visita all’azienda agricola Frigo Stoff a Canove (VI)

Quando volete vivere appieno un luogo per noi dovete visitare anche le aziende caratteristiche che lo contraddistinguono. Se si è sull’Altopiano di Asiago quindi non si può perder la visita ad un’azienda agricola come quella Frigo Stoff!
Sceglietene una a conduzione famigliare e caratteristica, come quella che abbiamo visitato noi, vi potrete portare a casa un’esperienza unica che rimarrà per sempre nei vostri cuori.

L’azienda agricola Frigo Stoff è un’azienda gestita prevalentemente da donne. Mamma Lorella e la figlia Sara sono le principali attrici coinvolte in questo lavoro, poi c’è il piccolo di famiglia, Alessandro, e qualche aiuto extra durante l’anno nei picchi di lavoro.

La nostra visita è iniziata nella stalla dove Sara ci ha spiegato una giornata tipo all’azienda agricola Frigo Stoff: sveglia prima dell’alba e si va in stalla per le mungiture, la pulizia e viene dato il primo dei 3 pasti quotidiano agli animali.
Il latte munto serve per produrre i propri formaggi, questo compito importante è affidato allo zio Roberto (e lasciatemi dire fa un ottimo lavoro). I formaggi vengono venduti nella loro bottega, dove li potrete anche degustare, diversi tipi e stagionature e se volete acquistare.azienda agricola Frigo Stoff

 

La visita scorre veloce mentre Sara parla delle sue mucche dando un nome ad ognuna e raccontandoci aneddoti curiosi che attraggono i bambini e rendono diversa questa visita.

I bambini iniziano a visitare la stalla scoprendo attrezzi e vari contenitori, Sara con un grande sorriso ci spiega a che cosa servono e i vari utilizzi. Le mucche osservano i bambini in attesa che dalle loro manine arrivi del cibo, Sara ci dà fieno e mangime e tutti ci siamo avvicinati a fare una coccola alle mucche.

Siamo stati tutti presi dai suoi racconti e dalle mucche che, curiose, si avvicinavano. Sara racconta che le mucche sono animali molto socievoli e curiosi che amano stare in compagnia dei propri simili. Le mucche hanno uno o più leader, qui abbiamo conosciuto Silvia una mucca “stella alpina” che è stata per tutto il tempo piazzata di fronte a Sara quasi a voler ascoltare ogni sua parola.
Riccia è nata ed era tutta un ricciolo, oggi si distingue dalle altre perché ha il pelo più lungo del normale ed è tutto un boccolino. Poi c’è il piccolo nato in malga la scorsa estate, il parto di una mucca avviene in solitaria, la mucca si allontana e le altre rispettano il suo “momento di dolore”. Nel momento in cui il piccolo però si tira su arrivano tutte le mucche curiose di conoscerlo. Poi c’è la storia della mucca che ha partorito 4 vitellini (pesano circa 30/50kg l’uno..) poi il racconto della vita in Malga, come funziona e la triste storia dei lupi che hanno attaccato in montagna e hanno ucciso oltre 200 capi lo scorso anno. Insomma storia raccontata attraverso racconti che rimarranno per sempre nei nostri ricordi.

Sara ci spiega che in estate è possibile visitare la loro Malga a 1.600 mt e “vivere un’alba in Malga con bambini”. Sveglia all’alba e mungitura delle mucche, poi si può fare il formaggio tutti insieme e alla fine una meritata colazione. Noi torneremo senza dubbio perché crediamo che sia un’esperienza unica e utile per noi e i nostri figli. Vivere all’aria aperta un’esperienza simile è un grande valore aggiunto per tutti noi.

La visita ad un’azienda agricola è un racconto di vita. Capisci e comprendi che spesso immagini il lavoro di qualcun altro in un modo diverso o più semplice. In realtà proprio questo tipo di visita e di racconto diretto ti aiuta a comprendere meglio le particolarità di un mestiere e di un luogo visitato.

Abbiamo poi fatto una sosta alla bottega di Sara dove abbiamo assaggiato formaggi di loro produzione e fatto acquisti souvenir per amici e parenti. Nella bottega dell’azienda agricola Frigo Stoff troverete il loro Asiago, dal più fresco e morbido al mezzano allo stravecchio, la Tosella, un formaggio fresco da fare alla piastra, i loro salumi: salame, cotechino, la soppressa e lo yogurt. I prezzi sono buoni e il gusto dei loro prodotti veramente eccellente!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come avrete capito dalle nostre parole questa esperienza va vissuta!

Monia

Se state organizzando un viaggio ad Asiago vi consigliamo la lettura di L’altopiano di Asiago: dove dormire, cosa visitare e mangiare o di Asiago: natura, storia e buon cibo

Croazia. Gita al rifugio degli orsi a Kuterevo

Nella strada di ritorno del nostro breve tour dell’ex Jugoslavia, da Sarajevo a Torino, abbiamo deciso di spezzare la tappa con una visita insolita ma molto bella: il rifugio degli orsi a Kuterevo, piccolo “paesino” situato nei boschi del Velebit in Croazia.

orsi a Kuterevo

Il rifugio degli orsi a Kuterevo dista circa 480 km da Sarajevo e soli 40 km dai famosi laghi di Plitvice. Non vi preoccupate se per arrivarci ad un certo punto vi troverete ad affrontare tipiche stradine di montagna, solo boschi e prati, ogni tanto qualche casa sparsa qua e là, vuol dire che siete nella giusta direzione. Poco prima del vostro arrivo potrete notare il campanile della chiesa di Kuterevo, la chiesa è situata proprio nei pressi del rifugio, quindi un’ ottima indicazione visiva per capire che avete quasi raggiunto la meta.

Arrivati al paesino di Kuterevo seguite le indicazioni per il rifugio, troverete un ampio parcheggio dedicato. La zona è molto particolare, tutta costellata di targhe con disegni fatti a mano, nomi e piccole creazioni, tutto in uno stile un po’ retrò e un po’ hippy.

Non bisogna commettere l’errore di pensare di andare a visitare uno zoo, luoghi da noi sempre evitati e a mio personale parere da chiudere, qui siamo di fronte ad un gruppo di persone, tantissimi volontari, che per ragioni diverse raccolgono e curano gli orsi provenienti da tutta Europa. Orsi malati o feriti, rimasti orfani e troppo piccoli per sopravvivere da soli, o “dismessi” dagli zoo perché anziani.

Il rifugio degli orsi a Kuterevo è visitabile in autonomia, in caso di necessità di informazioni comunque il personale preposto è sempre ben disponibile a fornire le dovute spiegazioni.

Esistono due aree ben distinte e separate dove vengono tenuti gli orsi, una proprio sotto il parcheggio e un’altra poco distante. Gli orsi vivono in due grandi recinti con pozze d’acqua e caverne.

Noi abbiamo avuto la fortuna di vedere tre orsi intenti a mangiare e a riposarsi solo in uno dei due spazi, gli altri orsi, in totale 8, probabilmente stavano riposando, nascosti nei loro spazi. Indubbiamente vedere da molto vicino questi splendidi animali accresce la consapevolezza di essere noi veramente piccoli piccoli. Sono bellissimi, alcuni purtroppo con lo sguardo triste, ma la consapevolezza che in questo luogo vengono curati ed accuditi in parte compensa la ragione di non vederli liberi nel loro habitat naturale.

L’ingresso al rifugio è libero, nessun biglietto da pagare. Certo dato che si tratta per lo più di volontari, che portano avanti il progetto grazie alle sovvenzioni, lasciare una donazione o fare qualche acquisto al piccolo store posto all’ingresso è cosa giusta.

Kuterevo, come detto precedentemente, è un piccolo villaggio con case di legno e tetto di lamiera che conta circa 450 abitanti. L’associazione The Bear Refuge project è amministrata dalla Velibit Association Kuterevo, fondamentale per l’associazione il contributo dei volontari, questi ultimi provengono da tutta Europa.  

Il loro lavoro, molto duro ed impegnativo, cambia a seconda delle stagioni. In autunno ci si prepara per l’inverno, si studia il croato, si mette da parte pane secco per gli orsi, in inverno con il freddo il lavoro è un po’ più tranquillo, ma sempre volto alla preparazione del periodo estivo, si organizzano i gruppi di lavoro, ci si aggiorna sulla vita degli orsi ecc…La primavera dei volontari infine è dedicata alla raccolta dei funghi, si ristrutturano i cartelli, i sentieri e ci si prepara alla vita estiva.

A noi la visita è piaciuta tantissimo, si entra in una comunità composta da persone con abitudini e culture diverse ma tutte con lo stesso obiettivo: aiutare gli orsi. Vedere poi da vicino questi splendidi animali dà sempre delle forti emozioni per i bimbi, ma anche per noi adulti.

In ultimo, se prima di ripartire volete fermarvi per una piccola pausa, vicino alla chiesa potrete trovarne un piccolo negozio per qualche acquisto. Si tratta di una tipica vecchia drogheria di una volta con veramente di tutto: dal pane agli affettati, bevande e birra, qualche oggetto di uso comune, tabacchi e gelati.

Se avete in programma un viaggio in Croazia vi suggeriamo di fare tappa a Kuterevo e al Bear Refuge.

Paolo

 

Leolandia 2019. Novità, promozioni, suggerimenti e guida all’età

Siano tornati a Leolandia anche quest’anno, questo Parco a tema per bambini è per noi un ottimo luogo dove passare una giornata di divertimento in famiglia.

Vi abbiamo già parlato molte volte di Leolandia, per notizie pratiche vi rimandiamo ai nostri passati articoli con informazioni generali o  sulla visita del Parco in autunno.

Oggi volevamo invece parlarvi delle ultime promozioni di Leolandia, delle nostre strategie per risparmiare e qualche info pratica.

A che età andare a Leolandia?

Partiamo dall’età consigliata, spesso ci avete chiesto da che età è meglio andare a Leolandia, non è tanto da tener conto l’età, ma l’altezza di vostro figlio.

Noi crediamo che per sfruttare il parco al meglio l’ideale è che il bimbo abbia almeno 90 cm in modo da poter salire in gran parte delle giostre. Sotto i 90 cm per il bimbo il biglietto è gratuito e troverà sicuramente parecchie aree anche fruibili per lui, ma tenete conto che i genitori pagano il prezzo intero.

L’altezza perfetta per noi è quando il bimbo ha almeno 105 cm, praticamente rimangono fuori solo le giostre più adrenaliniche, 3, praticabili dai 120 cm.

Piccola raccomandazione, l’altezza viene misurata, gli addetti giustamente controllano nelle varie attrattive che il bimbo possa salirci, anche con un cm in meno non si sale.

Come risparmiare sul biglietto di Leolandia 2019?

Il costo del biglietto è sicuramente sostanzioso per una famiglia, ma si possono usare varie strategie per risparmiare. Prima di tutto comprare il biglietto on line, si risparmia sempre rispetto alla biglietteria e se acquistato a data fissa con un po’ di anticipo si trova ad un prezzo decisamente buono. Esistono anche codici sconto per acquistare on line i biglietti, noi abbiamo utilizzato quello con la carta Ikea di 2 euro a biglietto.

Con i biglietti on line si accede direttamente all’ingresso, saltando il passaggio in biglietteria. Non c’è una coda preferenziale, ma all’ingresso solitamente non ci sono lunghissime code per entrare, noi arrivando alle 9.50 siamo entrati alle 10.05.

In questo momento, parliamo di giugno 2019 sono attive due promozioni assolutamente ottime:

  • Prima: visitando il parco a giugno si può rientrare gratis a luglio, in qualsiasi giorno
  • Due: attiva tutto l’anno, acquistando i biglietti in tutto il 2019 si può tornare a Leolandia gratis entro 60 gg dalla prima visita nei giorni di calendario verdi

Le due promozioni sono cumulabili, pertanto con un acquisto si può tornare altre due volte! Occorre solo il giorno della prima visita andare allo sportello promo, fare la foto e far timbrare i biglietti, conservare i biglietti che andranno usati per tornare a Leolandia nei due giorni scelti gratuiti. Lo sportello promo si trova vicino alla giostra dei cavalli, meglio andare a registrarsi in mattinata o nel momento del pranzo per non trovare coda.

Il parco offre oltre 40 attrattive e può essere diviso in 8 principali aree tematiche:

  • Cowboy town
  • Riva dei Pirati
  • Minitalia ed Animali
  • Terre di Leonardo
  • La foresta di Masha e Orso
  • Expo 1906
  • Baia dei piccoli surfisti
  • Personaggi dei cartoni

L’area di Peppa Pig non c’è più ed è in fase di costruzione una nuova attrattiva per il 2020. Dalla nostra ultima visita ho trovato molti più giochi con l’acqua, la Baia dei Piccoli Surfisti, perfetti anche per i bimbi più piccini, un vero toccasana per la calda estate!

Molto bella l’area di Masha ed Orso, con uno spettacolare parco giochi e una scenografia magica. Ti aspetti di vedere sbucare Masha da un momento all’altro!

Leolandia

La foresta di Masha e Orso

Suggerimenti vari su una visita a Leolandia

Portate un cambio completo, berretto per il sole, costumino, asciugamano e ciabatte per i giochi d’acqua, solo per i bimbi.

Se volete risparmiare qualcosa potete portarvi cibo da casa e mangiare nelle apposite aree indicate. Se invece intendete magiare al parco prenotate il pranzo nel locale preferito al momento dell’acquisto dei biglietti. Al parco ci sarà un’apposita fila per i pranzi acquistati on line, noi andiamo sempre alla Pizzeria da Pinuccia.

Tutti sconsigliano i sabati e le domeniche per le code, noi sinceramente siamo sempre andati di domenica e non abbiamo mai trovato grande ressa. Certo un po’ di coda in alcune attrazioni ma mai eccessiva.

Molti raccomandano k-way per le giostre ad acqua, io sono dell’idea che il divertimento è proprio bagnarsi, perciò a meno che non ci siano 10 gradi, viva l’acqua per bimbi ed adulti!

Il parcheggio costa 5 euro. Le foto scattate in alcune attrazioni costano invece 6. Noi acquistiamo sempre quella scattata su pirati alla deriva ed è bello vedere la crescita dei bimbi di anno in anno.

All’entrata del parco troverete sulla sinistra la mappa del parco e il volantino degli spettacoli, entrambi molto utili per organizzare la visita.

leolandia

Gli spettacoli non durano molto perciò sono perfetti anche per bimbi piccini e poco pazienti. Consultate gli orari nel volantino disponibile all’entrata e presentatevi almeno 5 minuti prima dell’inizio.

Per gli amanti di Bing e Flop sappiate che resteranno a Leolandia per tutta l’estate.

Per saperne di più su Leolandia consulta il sito ufficiale.

Francesca

 

 

L’Altopiano di Asiago: dove dormire, cosa mangiare e visitare

L’Altopiano di Asiago si trova in Veneto, al confine con il Trentino, ed è noto anche come l’Altopiano dei Sette Comuni, la strada tortuosa in salita per raggiungere Asiago regala alla sua cima una terra sorprendente.

altopiano di Asiago

Asiago per chi lo visita per la prima volta è una piacevole sorpresa. Morbidi altopiani circondano piccoli paesini dalle case curate e dal classico stile di montagna, verdi prati si intervallano a rigogliose zone boschive, un paesaggio che trasmette assoluta serenità. I boschi dell’Altopiano rappresentano anche la rinascita di una terra devastata e distrutta dai bombardamenti bellici diventando oggi un patrimonio naturalistico di grande importanza e bellezza.

Una meta che racchiude il giusto mix di genuinità e natura, di storia e vita contadina, di sapori, gentilezza, colori e tantissime attività per tutte le età.

Un week end in questo luogo non è assolutamente sufficiente per conoscere le bellezze del posto, ma può essere l’inizio per conoscere ed apprezzare questo territorio e programmare una vacanza più lunga.

L’altopiano di Asiago: cosa vedere

Sacrario militare

  • Visitare il centro di Asiago, il duomo di San Matteo, il palazzo municipale, i giardini e la fontana del Fauno e il laghetto di Lumera
  • Visitare un sito storico legato alla prima grande guerra. Numerose sono le testimonianze sparse sull’Altopiano, cittadelle militari, fortificazioni, trincee, cimiteri o musei. Noi vi consigliamo una visita al Sacrario militare o al Museo della guerra 1915/1918 a Canove o al forte interrotto
  • Visitare un’azienda agricola che produce Asiago. Noi vi suggeriamo di andare a trovare Sara nell’azienda Frigo Stoff a Canove o di chiamare per una visita guidata al Caseificio Pennar, ve ne abbiamo già parlato in questo articolo

    Azienda agricola Frigo Stoff

  • Fare una passeggiata sull’Altopiano dei Sette Comuni, ci sono centinaia di strade sterrate in mezzo al verde per trekking, escursioni a piedi o in bici
  • Fare shopping nei negozietti del centro, provare i prodotti tipici, bere uno Spritz vicentino nei numerosi locali presenti
  • Durante il periodo estivo salire in malga per conoscere la vita nei pascoli d’alta montagna. Oltre alla loro funzione di alpeggio, le malghe sono diventate un luogo molto apprezzato dal turismo. Offrono la vendita diretta dei loro prodotti, la possibilità di assistere ad attività legate alla lavorazione del latte, ristorazione o rifugio per dormire. In alcune malghe sono nate anche attività molto interessanti come Alba in malga
  • Visitare l’osservatorio astrofisico di Asiago.

Fontana del Fauno, Asiago

Asiago: cosa e dove mangiare

Sicuramente è d’obbligo provare i piatti tipici della zona che valorizzano i loro prodotti locali: tosella con funghi e polenta, il formaggio Asiago o la selvaggina, i bigoli, la torta Ortigara e l’immancabile Spritz veneto. 

Alcuni locali di Asiago provati che vi consigliamo:

  • Wunderbar, bar e pizzeria. Si trova in Piazzale degli Eroi 1 proprio vicino all’entrata del Sacrario militare di Asiago. Offre molti piatti tipici, ma anche pizza o una semplice pasta al pomodoro per bambini. Il cibo è ben cucinato, prezzi buoni, buona scelta di pietanze, personale gentile e servizio veloce. Da provare la loro Tosella con funghi e polenta!
  • Al forno dei Keple nel centro di Asiago, in Via Jacopo Scajaro 4. Il locale non è solo un’ottima caffetteria, ma anche un fornito panificio e un b&b nei piani superiori. La caffetteria offre ogni delizia salata e dolce, è un ottimo luogo dove fare uno Spritz. Vi consigliamo il famoso Tiramisù preparato al momento.
  • Provare la famosa torta Ortigara alla Pasticceria Carli, in Piazza del Risorgimento 30, un dolce locale, semplice, gustoso e super morbido.
  • Se cercate una panetteria ben fornita, con un’ottima varietà di dolci e pizza e produzione di gelato artigianale, e che sia anche caffetteria, vi suggeriamo Panificio e Gelateria Casagrande in Piazza Carli 13.

    Panificio e Gelateria Casagrande

    Tosella, funghi e polenta del Wunderbar ad Asiago

Asiago, dove dormire

Noi abbiamo soggiornato all’ Hotel Paradiso, un comodo e pulito hotel in centro ad Asiago.

Le camere sono spaziose, ben arredate e con porte comunicanti per le famiglie. La colazione è molto abbondante e fresca. L’hotel dispone di un’area benessere e di un servizio di animazione per bambini durante l’estate. Parcheggio privato e personale gentile ed accogliente, un luogo perfetto per una vacanza di relax!

Camera dell’Hotel Paradiso ad Asiago

Concludendo l’altopiano di Asiago si è dimostrato un’ottima meta per famiglie, anche con cani a seguito. Asiago è un paese assolutamente a misura di bambino che ama anche i nostri amici a quattro zampe. Qui si riesce tranquillamente a soggiornare o pranzare portandosi dietro il proprio cucciolo peloso, in altri luoghi è sovente invece più complicato organizzare una vacanza con i propri animali. La disponibilità delle persone che risiedono sull’Altopiano di Asiago è davvero un elemento caratterizzante.

Tutto è curato e pulito, l’atmosfera è rilassante, quel verde intenso dei suoi prati dona veramente un senso di serenità, i suoi abitanti gentili e cordiali, le vallate sono morbide e si prestano benissimo per passeggiate tranquille e non impegnative. Molte sono poi le attività ed iniziative per grandi e piccini.

Manifestazione Asiago da Fiaba

Dell’altopiano di Asiago vi avevamo parlato anche in questo articolo e ve ne parleremo ancora. Seguiteci sulla nostra pagina facebook per non perdere i prossimi racconti

Francesca&Paolo

#collaborazione

 

Il Lago Verde in Valle Stretta, vicino a Torino

L’arrivo della bella stagione fa esplodere in noi la voglia di staccare la spina, di rilassarci e vivere esperienze a contatto con la natura. Adoriamo il mare, ma la montagna con i suoi paesaggi, le passeggiate nei boschi di pini profumati, gli alpeggi, i prati ricoperti di fiori selvatici, il cielo di un azzurro intenso è un vero tocca sano per lo spirito.

Nelle montagne al confine fra Italia e Francia si trova un luogo incantevole: il Lago Verde, un piccolo specchio d’acqua color smeraldo immerso in un bosco di larici e pini e circondato dalle pareti delle montagne. Si trova in Valle Stretta, una valle franco-italiana situata fra il comune di Bardonecchia in Piemonte e Névache in Francia.

lago verde

Come arrivare al Lago Verde

Noi siamo partiti da Torino e ci siamo diretti verso l’alta Val di Susa, con l’autostrada ci vuole circa un’ora per arrivare a Bardonecchia. Arrivati a Bardonecchia si lascia l’autostrada e si prosegue seguendo le indicazioni per Melezet, una frazione di Bardonecchia. Da Melezet si continua sempre in auto per Pian del Colle direzione Vallée Etroite fino al Rifugio I Re Magi. Arrivati al Rifugio si lascia la macchina e si inizia una abbastanza facile camminata di 40 minuti che porta al Lago Verde.

La passeggiata inizia dal piccolo borgo di baite di montagna vicino al rifugio I Re Magi e prosegue fra prati in fiore e boschi di larici. Il sentiero che porta al Lago Verde è un alternarsi di tratti in salita e pianeggianti, con relative discese al ritorno, non è particolarmente impegnativo, é infatti fattibile anche con bambini.

Info sul Lago Verde

Il lago Verde si trova a 1830 mt, è una piccola conca d’acqua limpida e naturale di un bellissimo ed intenso colore verde smeraldo. La colorazione delle acque è dovuta all’alta concentrazione di alghe verdi che si trovano nel fondale del lago.

lago verde

Il lago è popolato da pesci, anfibi ed insetti ed è incastonato fra un bosco di pini e le montagne che lo circondano. Lungo la riva del lago e nel boschetto adiacente è possibile fermarsi per un pic nic e per rilassarsi all’ombra degli alberi.

Un’esperienza a contatto con la natura che regala, grazie ai suoi colori e paesaggi da cartolina, un qualcosa di magico e fiabesco, assolutamente da vivere!

Suggerimenti utili

Il sentiero che porta al lago non è possibile percorrerlo in passeggino o in carrozzina, il percorso è sterrato con grosse pietre e dislivelli.

Occorre il classico abbigliamento da montagna: scarponcini ai piedi e vestiti comodi.

In questo periodo (fine primavera), viste le ultime abbondanti piogge, non si riesce ad attraversare il piccolo torrente presente lungo il tragitto senza bagnarsi un po’ le scarpe. Potete però togliere le scarpe e attraversarlo a piedi nudi, l’acqua arriva sotto la caviglia.

Vicino al lago non ci sono bar o wc, tenetene conto per avere scorta di acqua potabile con voi.

Prima di arrivare al rifugio I Re Magi ci sono prati che costeggiano il torrente e si prestano perfettamente per un pic nic. Alcune zone sono anche attrezzate con tavolini e panche.

Per il pasto vi consigliamo o il pranzo al sacco da casa o potete fermarvi ai rifugi o al bar prima di intraprendere il sentiero che porta al Lago Verde.

Vi segnaliamo che la scorsa estate vi erano navette che collegavano Bardonecchia a Pian del Colle e da Pian del Colle alle Grange di Valle Stretta, consultate o chiedete informazioni all’ufficio del turismo di Bardonecchia se ne avete bisogno.

Se cercate altri sentieri in montagna con bambini, leggete il nostro articolo sulla Valle d’Aosta o su Ceresole Reale in Piemonte.

Metti il like alla nostra pagina facebook, ti faremo conoscere altre bellissime mete piemontesi tutte da scoprire.

Francesca&Paolo

 

Sarajevo con bambini

I 140 km che da Mostar portano a Sarajevo sono in prevalenza su una strada che si inerpica nella florida vallata. La strada è fiancheggiata dal fiume Narenta e da alti e verdi crostoni di roccia che incorniciano paesaggi da cartolina. La Bosnia è ancora una terra brulla e selvaggia, i suoi colori sono infinite sfumature di verde e beige.

Durante le due ore e mezza di tragitto si alternano piccoli paesini a poche case sparse ormai dimesse. L’autostrada è pressoché inesistente e il lento fluire dei km sembra volerti preparare ad una città che va scoperta e capita lentamente.
Arrivati a Sarajevo è difficile dire in parole ciò che si sente.

Sarajevo è il vecchio mercato, i bazar brulicanti di pashmine colorate e oggetti incisi di metallo. Sono i caffè bosniaci dove le persone sorseggiano lentamente kafana servito nella dzezva, le tantissime moschee, le chiese cattoliche ed ortodosse. Sarajevo è la fusione di culture diverse, l’incontro fra oriente ed occidente. La popolazione della città è costituita da etnie e religioni diverse: bosniaci, serbi e croati, musulmani, cattolici, ebrei ed ortodossi professano le loro usanze e credenze e cercano, in un tacito non ricordiamo il passato, di convivere pacificamente. Sarajevo

Case in stile art nouveau in evidente stato di degrado si alternano con colorate abitazioni da poco ristrutturate, vecchi palazzoni dell’era socialista costeggiano i grandi viali della città. Un mix architettonico che enfatizza ancora di più l’eterogenietà di questa unica città.


Ma Sarajevo è anche un tuffo in un passato tristemente ancora vicino e vivo, una profonda cicatrice che fa fatica a rimarginarsi. Le rose di Sarajevo, i buchi di mortaio sulle case, il viale dei cecchini, gli edifici abbandonati, i musei che raccontano un assedio devastante. Sarajevo e i suoi abitanti sono stati duramente colpiti dalla guerra degli anni ’90. I 44 mesi di assedio hanno creato ferite che ancora non sembrano cicatrizzate.

Di solito non amiamo tour guidati, ma questa volta volevamo capire, sapere la vera storia. Abbiamo perciò deciso di integrare il nostro vagare in autonomia ad una visita guidata della città. Abbiamo perciò passato 3 ore e mezza con una preparatissima guida locale che ha raccontato la triste vita di Sarajevo negli anni della guerra. Un racconto vero da chi la guerra l’ha vissuta sulla propria pelle e sulla pelle dei propri famigliari.

Purtroppo per problemi lavorativi dell’ultimo minuto abbiamo potuto trascorrere solo un giorno a Sarajevo, riducendo di molto le tante cose programmate, ma vi faremo presenti le attrattive suggerite dalla guida locale. Ma partiamo dall’inizio.

Arrivati a Sarajevo abbiamo parcheggiato la vettura in un parcheggio a pagamento il Skenderija Garaza e ci siamo incamminati sulla via Obala Kulina Bana che costeggia il fiume Miljacka. All’altezza del Latin Bridge, il ponte ottomano famoso perché vicino alla sua estremità settentrionale fu ucciso il re Francesco Ferdinando d’Austria, si trova l’agenzia che abbiamo deciso di utilizzare per conoscere veramente Sarajevo, l’agenzia Insider.

Abbiamo scelto questa agenzia per la disponibilità degli operatori, per la varietà di tour offerti e per la possibilità di avere guide locali parlanti italiano, con due bimbi era per noi essenziale che capissero anche loro, l’agenzia si trova in Zelenih Beretki. Noi abbiamo scelto il tour Times of Misfortune, un giro di 3 ore abbondanti che ripercorre quello che la città e i suoi abitanti hanno vissuto dal 1992 al 1995, nel tour è compreso il trasporto in pulmino e l’ingresso al Tunnel.

Il tour inizia con la salita alla fortezza gialla, dalla fortezza si gode di una bella vista dall’alto di Sarajevo, la posizione ti fa rendere conto di come Sarajevo sia in una conca, circondata dalle colline, e sia stata perciò facilmente attaccabile dei serbi durante l’assedio.

Si ripercorrono in pulmino poi le principali  tappe che hanno segnato l’assedio a Sarajevo: il vecchio ospedale di maternità, il cimitero degli eroi, il viale dei cecchini, i monumenti dedicati alle vittime della guerra fino a giungere al museo Tunnel della Speranza, il Tunnel costruito dai bosniaci per collegare Sarajevo, completamente isolata, con altre città bosniache. Tunnel costruito da normali cittadini sotto l’aeroporto, unico punto non controllato dai serbi (ve ne parleremo bene in un post dedicato).

Raccontare ciò che abbiamo ascoltato sarebbe riduttivo, posso però dirvi che il racconto del lungo assedio di Sarajevo durato 44 mesi da chi l’ha vissuto sulla propria pelle vale da solo i tanti km percorsi.

Tanti gli aneddoti e le delucidazioni spiegati dalla guida: il perché qui si trova un monumento dedicato alla scatoletta di carne, le uccisioni dei civili durante i funerali, come i cecchini uccidevano i passanti, il periodo di governo con Tito, l’attuale situazione di precaria e silenziosa convivenza.

Finito il tour abbiamo, su consiglio della guida, mangiato dei buonissimi ed economici pite (in 4 abbiamo speso 8 euro con bevande) al Buregdzinica Bosna in Bravadziluk, zona old town. I pite sono dei lunghi involtini di pasta sfoglia con vari ripieni, potete scegliere formaggio, carne, spinaci, patate…veramente buonissimi!

Abbiamo poi passeggiato per la vecchia Sarajevo, siamo passati davanti alla Biblioteca, da poco ricostruita dopo essere stata quasi completamente distrutta durante la guerra, percorso via Telali fino alla fontana Sebilj, una fontana in stile ottomano nel centro di piazza Bascarsija. Tutta la zona intorno alla piazza è un susseguirsi di viuzze in pietra pieni di ristorantini, caffè e negozietti. Nei bazar, che vendono suppellettili in metallo, è possibile vedere gli artigiani lavorare ancora a mano gli oggetti con scalpello e martello.

Sarajevo

Abbiamo poi fatto un giro nel mercato al coperto della città, dove è possibile trovare le note rose di Sarajevo, simbolo dell’impatto mortale di un colpo di mortaio sul pavimento. Segni colorati di rosso sul pavimento per ricordare luoghi in cui vi sono stati stragi di innocenti. Abbiamo poi visitato la moschea Gazi Husrev-beg, la chiesa cattolica del Sacro Cuore e la chiesa ortodossa della Natività di Gesù, ogni angolo della Bosnia ricorda questa mescolanza di etnie e religioni differenti. In via Marsala Tita è possibile vedere la fiamma eterna segno dell’unione dei serbi, croati e bosniaci nella lotta per la libertà della seconda guerra mondiale. Vicino alla fiamma eterna si trova il mercato noto per essere stato luogo di strage durante l’assedio. Proseguendo per la via si arriva al Monumento memoriale per i bimbi vittime della guerra.

Suggerimenti per una visita a Sarajevo:
  • Il rituale del caffè bosniaco è assolutamente da fare, fermarsi in un locale, mettere in ordine le tante emozioni e sorseggiare lentamente la calda bevanda.

  • E’ interessante salire con la funivia fino al Monte Trebevic, qui si trova la pista da bob costruita per le Olimpiadi invernali del 1984. La Funivia, riaperta solo nel 2018, si prende da Hrvatin bb e si trova a 5 minuti a piedi dallo stabilimento di birra Sarajevsko.
  • Tutta la zona dell’Old Town è visitabile tranquillamente a piedi e noi vi consigliamo assolutamente di visitarla così. Se invece desiderate uscire dal centro città ci sono bus e tram. Il Tunnel di Sarajevo si trova a circa 8 km dalla città, attaccato all’aeroporto, ed è raggiungibile in bus o in taxi

  • Visitate almeno un museo sulla guerra in Bosnia. A noi hanno fortemente consigliato la galleria 11/07/95 che si trova vicino alla Chiesa del Sacro Cuore. Visto però il forte impatto emotivo che tale museo può suscitare, ci sono racconti ed immagini del genocidio di Srebrenica, noi con i bimbi abbiamo deciso di visitare solo il Tunnel di Sarajevo.
  • Il tristemente noto Viale dei Cecchini è in Ulica Zmaja od Bosne, ad ovest del centro città, direzione aeroporto.
  • Per info pratiche su cambio, strade, documenti e sanità leggete il nostro articolo Bosnia consigli utili e costi

Abbiamo macinato veramente molti km in pochi giorni per raggiungere la Bosnia, ma la Bosnia è una perla poco conosciuta, assolutamente da conoscere, e che si può ancora definire una meta low cost.

Mettete il like alla nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sui nostri nuovi articoli. Leggete anche il nostro articolo su Mostar e Blagaj, dei laghi di Plitvice e del rifugio degli orsi di Kuterevo

Francesca

#collaborazione

 

Siti storici in Canada. I forti canadesi in Ontario e Quebec

Durante la nostra visita nel Canada orientale tappa obbligatoria è stata la visita di alcuni siti storici della Nazione.

In un viaggio per noi è sempre importante mixare le varie attrattive, apprezzare i paesaggi e stare a contatto con le bellezze naturali, ma anche conoscere un territorio partendo dalla sua storia.

Nel nostro otr in Canada abbiamo pertanto deciso di visitare alcuni musei e i diffusi forti nazionali, traccia storica importante del contatto europeo in questa terra.

Informazioni pratiche sui Forti Canadesi

I siti storici sono veramente tanti e distribuiti su tutto il territorio, ben segnalati e facili da raggiungere.

Noi avevamo il Discovery Pass di Parks Canada che permetteva l’accesso gratuito a tutti i forti visitati. Nell’apposito opuscolo fornito insieme al pass sono elencati tutti i siti storici nazionali visitabili, compresi i forti.

Una nota che abbiamo piacere di menzionare è che abbiamo sempre trovato una grande cordialità, disponibilità e professionalità da parte del personale addetto ai siti, cosa che può sembrare scontata, ma credetemi per chi ha viaggiato un po’ sa che non lo è affatto. Quindi grandi complimenti per la gestione dei parchi e dei siti storici.

Per chi viaggia con bambini piccoli consigliamo la fascia, i forti sono raggiungibili con i passeggini, ma non è possibile salire sulle mura difensive e spesso si trovano scale per scendere nei tunnel di difesa o nei piani rialzati.

I forti canadesi visitati

 

  • Fort Wellington in Ontario

Il forte si trova in Ontario a fianco del fiume San Lorenzo. Fu commissionato dal governo britannico durante la guerra del 1812 per proteggere la parte di fiume San Lorenzo a Prescott.

Il forte è ben raggiungibile in automobile, un ampio parcheggio gratuito è situato di fronte al visitor center. Nelle vicinanza si trovano alcune panchine con tavolini, dove noi abbiamo poi pranzato dopo la visita.

E’ possibile visitare tutto il forte in autonomia, all’interno troverete personale in uniforme d’epoca che simulerà momenti di vita del passato e vi darà informazioni.

All’ingresso verrete accolti da una guardia in uniforme, gentile e sorridente, che vi farà entrare attraverso una piccola porta di legno.

 

 

Al interno è possibile visitare numerosi edifici:

  • L’edificio degli Ufficiali, ammobiliato e ben conservato, con camere da letto, sala da pranzo, cucina e zona relax.
  • Proseguendo nella visita troverete l’edificio adibito invece a cucina con vicine le latrine (costruite in un secondo momento), separate quelle degli Ufficiali dai soldati semplici.
  • Al centro del sito l’edificio più alto su più piani che offre al visitatore uno spaccato di vita che i soldati affrontavano al’interno della fortezza, dove dormivano, come si vestivano ecc… E’ possibile inoltre vedere la polveriera dove venivano conservate le palle di cannone e la polvere da sparo. Al piano superiore il visitatore camminerà tra i letti dei soldati e la sala da pranzo, l’arredamento e gli oggetti di vita quotidiana riproducono quella che era la vita e le condizioni dell’epoca. L’ultimo piano poi offre un corridoio che corre lungo tutto il perimetro dell’edificio con finestrelle difensive e bocche poste sul pavimento per poter affrontare al meglio i possibili nemici entrati nel forte.
  • Continuando la vostra camminata nel cortile interno, troverete infine il tunnel che collega sottoterra il forte alla stanza difensiva, che dà direttamente sul fiume, dove i soldati potevano affrontare in prima battuta i nemici.

Questo forte veramente ben ristrutturato dà la possibilità di vedere molte armi, cannoni di svariate dimensioni, oggetti di vita quotidiana e con grande nostra sorpresa di sentire lo sparo di un vero cannone (sempre caricato a salve e sempre in sicurezza).forti canadesi

Dopo aver visitato il forte vi consigliamo una visita al visitor center, qui vi è un’area in cui si può vedere il relitto di una nave da guerra e numerosi reperti storici.

  • Fort George in Ontario

La struttura militare si trova a Niagara on the Lake in Ontario, il forte è stato completamente ricostruito sui resti dell’originale distrutto durante la guerra del 1812.

forti canadesi

All’ingresso del forte verrete accolti da personale in costume d’epoca, molto suggestivo, quello che colpisce immediatamente è la visione di un piccolo cannone posto al centro del forte, le palle da sparare ben allineate e l’ottimo stato di tutti gli edifici (ricordiamo però che trattasi di un forte in gran parte ricostruito).

Il forte è visitabile senza guida, pertanto potrete soffermarvi a vedere quello che preferite rispettando i vostri tempi. Inizialmente vi troverete di fronte dei soldati che danno la possibilità al visitatore di indossare un costume d’epoca e sparare, guidati dagli addetti, con un moschetto caricato a salve. Per tale azione vi è un supplemento di prezzo da pagare direttamente in loco.

Noi non abbiamo sparato, ma gentilmente il “soldato” ha fatto prendere in mano il fucile ai nostri 2 piccoli e concesso una foto ricordo.

Come detto gli edifici da vedere sono molti e tutti ben arredati, si passa dalla cucina dove delle donne, sempre in costume, preparano dei veri dolci dell’epoca, cotti sul camino e con la possibilità di assaggiarli al termine (ovviamente noi li abbiamo mangiati).

Continuando nella camminata si può aver la fortuna di assistere a svariate parate militari con la banda musicale che suona con tamburi e strumenti dell’epoca. Durante il periodo estivo è infatti possibile assistere alle parate musicali con il 41° Reggimento di Foot Fife e Drum Corps e con il 41° Reggimento di Foot Band of Music, veramente molto suggestive.

Verso ora di pranzo poi, seduti su una tribuna di metallo, è possibile assistere ad un evento particolarmente suggestivo: lo sparo di un piccolo cannone all’interno del forte. Tutto fatto secondo i criteri che l’epoca richiedeva, il visitatore si renderà conto di come non fosse poi così semplice ed immediato preparare, caricare e poi sparare con un cannone. Esiste infatti tutto un rituale, svolto da più persone, con ognuno un compito differente e preciso, prima che il cannone potesse sparare. Assolutamente da non perdere!

In un altro edificio si possono vedere, con la possibilità anche di entrarvi, le celle dei reclusi.

Non mancate infine di visitare la polveriera in pietra, l’unico edificio originale e considerato il più antico edificio militare dell’Ontario.

In questo forte veramente ci si sente catapultati in un’altra epoca, in ogni angolo è possibile vedere personale in uniforme, ufficiali, soldati semplici, donne con varie mansioni, il tutto veramente in un clima realistico e conviviale.

  • Fort Lévis in Quebec

E’ una fortificazione costruita nel 1759 sul fiume San Lorenzo dai francesi per difendere le loro colonie dagli inglesi.forti canadesi

Il sito storico nazionale gestito da Parc Canada, si trova a Levis sulla riva sud del fiume, dalla parte opposta di Quebec City. E’ possibile visitare il Forte in autonomia, ma sono possibili anche audio guide, ai bimbi vengono forniti dei quaderni illustrati per meglio visitare il forte.

Arrivati al sito in un giorno di pioggerella, al parcheggio gratuito, ci ha accolto una giovane addetta gentile e sorridente che ci ha indirizzati verso la biglietteria. Appena entrati ci si trova in un ampio prato verde in cui sorge il forte a forma di cavallo protetto da due “collinette” nelle quali sono adagiati vari cannoni di difesa.

L’impatto visivo è notevole e dato il tempo siamo anche gli unici visitatori, il forte può così essere espugnato dai nostri piccoli globetrotter 😉

Anche in questo forte è possibile visitare gli interni: la polveriera, le casematte, passeggiare lungo le mure protettive. La nostra visita è durata circa 90 minuti.

Tirando le somme, se il tempo a vostra disposizione è poco, vi suggeriamo di dedicare un po’ di tempo ai forti canadesi, magari scegliendone anche solo uno. Fra quelli da noi visti vi suggeriamo Fort George, quello che ci è parso più suggestivo e ricco di nozioni e rappresentazioni d’epoca.

Paolo

Sul Canada orientale trovate altri post sul blog, dai parchi canadesi, all’itinerario di viaggio completo di due settimane

#collaborazione

Stati Uniti d’America. Real America con bambini

Pronti per scoprire la Real America in un viaggio itinerante, assolutamente on the road, con bimbi al seguito?!

Il nostro tour in macchina parte da Denver in Colorado, tocca stati americani ancora poco battuti dal turismo europeo come il Nebraska e il Montana, passa per le estese praterie americane in South Dakota e per i meravigliosi grandi parchi nazionali, immensi capolavori naturali, come lo Yellowstone e il Grand Teton nel Wyoming.

Della Real America vi innamorerete grazie ai panorami spettacolari: le grandi foreste che fanno da cornice alle morbide montagne, i geyser che sbuffano, le rosse zone desertiche che si mescolano alle gialle praterie. Questa è anche terra ricca di storia: la patria nativa degli indiani e dei cowboy, del vecchio Far West, dei rodeo, dell’Oregon Trail e i suoi cercatori d’oro, ma anche terra di orgoglio nazionale con il Monte Rushmore.

In pratica un mix emozionante che saprà coinvolgere chiunque, da grandi a piccini!

Il nostro viaggio nella Real America ha avuto una durata di tre settimane e si è svolto nel mese di agosto quando i nostri due pargoli avevano 18 mesi e 4 anni.

Abbiamo percorso circa 4500 km, partendo da Denver girando a nord est verso il caldo Nebraska, salendo in South Dakota, girando verso ovest direzione Wyoming e Montana e concludendo il nostro tour nuovamente a Denver, dopo un piccolo salto nella rossa Colorado Springs.

Ma ecco le nostre principali tappe, stato per stato!

Real America. Nebraska

Se cercate distese sconfinate, pace e tranquillità, il Nebraska è perfetto. Qui abbiamo deciso di toccare una piccola parte dell’Oregon Trail, l’antica pista che portava i carri dei pionieri da est, in Missouri, ad ovest fino in Oregon e  di fare una fermata particolare.

Nelle nostre tappe abbiamo visitato:

  • Carhenge si trova vicino alla città di Alliance e l’artista del sito ha cercato di riprodurre con le vetture Stonehenge in Inghilterra. E’ un sito all’aperto, gratuito con un piccolo negozio di souvenir e bibite, un luogo assolutamente stravagante ed eccentrico.
  • Scotts Bluff National Monument, caratterizzato da un grosso sperone di calcare alto 244 mt, su tale sperone si può scegliere di salire in automobile e fare piccoli percorsi a piedi o salire solamente tramite il sentiero, il Saddle Rock Trail, alla base dello stesso. In cima alla roccia si possono ammirare ancora le tracce dell’antico percorso dei pionieri, oltre ad ammirare una bella vista sulla pianura. 
  • Chimney Rock National Historic Site, questa guglia era uno dei punti di riferimento per i pionieri nel periodo delle carovane. Vi sono sentieri, immersi nella prateria, che portano fino alla base. State attenti solo ai serpenti, in questa zona sono molti i segnali di pericolo serpenti a sonagli. 

Real America. South Dakota

  • Badlands National Park, un parco lunare e aspro che colpisce per i colori delle sue rocce, il rosso che si sfuma con il grigio, con il verde, con l’arancione e con il giallo. Tantissimi gli overlook per ammirare i fantastici panorami, da immortalare assolutamente con la macchina fotografica, diversi sentieri nel parco, alcuni praticabili anche con bimbi a piedi o in zaino. Per i trekking in estate tenete però presente che può fare parecchio caldo e anche questa zona è a rischio serpenti. Durante il percorso sarà possibile anche avvistare diversi bisonti, cani della prateria e con un po’ di fortuna bighorn.
  • Wall è un vivace centro turistico, reso famoso per l’iniziativa di un farmacista che nel 1936 decise di mettere un’insegna e regalare acqua ai viaggiatori che transitavano di lì. La farmacia ora è Walldrugs, un grande centro di negozi commerciali a tema Far West. Merita una sosta per rilassarsi dopo o prima una gita nelle Badlands.
  • Black Hills In queste bellissime colline troverete veramente un’esplosione di natura, di storia, di vita passata, di patriottismo e quel velato senso di terra sacra che farà riflettere.
  • Custer State Park. Le fitte pinete, le sconfinate praterie, i bisonti e i cani della prateria fanno da patroni in questo bellissimo parco.
  • Mt Rushmore National Memorial. Questo massiccio monumento ai quattro presidenti americani colpisce per la sua solennità e grandezza. Il Presidential Trail permette di passare proprio sotto al monumento, il trail con varie scale non è praticabile con passeggini. In questo luogo si respira molto forte il patriottismo nazionale. Nell’arena sottostante al monumento, prima dell’accessione delle luci notturne, si tengono tributi e ringraziamenti ai militari, agenti e veterani americani con tanto di inno cantato da tutti i presenti.
  • Crazy Horse Memorial. La scultura, una volta finita, rappresenterà il capo Sioux, Cavallo Pazzo, e sarà la scultura più grande al mondo. Il sito prevede un piccolo museo dedicato ai nativi, lo studio dello scultore che iniziò i lavori, caffè e negozietto di souvenir.
  • Deadwood Una volta era una piccola cittadina mineraria in cui le regole non esistevano e in cui sono morti famosi pistoleri come Wild Bill Hickock. Oggi è una carina cittadina ricca di sale da gioco, con bei edifici risalenti all’età della caccia all’oroAlle porte della città vi è anche la possibilità di visitare una vecchia miniera.
  • Sturgis Carina cittadina ricca di locali famosa perché in estate si svolge lo Sturgis Motorcycle Rally, uno dei più grandi eventi motociclistici del mondo.
  • The Mammoth Site. Questo sito vanta il maggior numero di mammut fossili americani, con la possibilità di visionare dei vari scavi archeologici.

Real America. Wyoming

Il Wyoming è una terra in cui la natura è padrona assoluta e dove in alcuni punti ti senti proprio piccolo piccolo di fronte alla sua maestosità, quando entrerete nello Yellowstone N.P. capirete cosa intendo.

Le nostre tappe hanno toccato:

  • Cheyenne è la piccola capitale dello Stato. Noi non l’abbiamo trovata particolarmente attraente. Abbiamo visitato il Campidoglio, uno dei vari musei sulla storia dei pionieri e cowboy presente e fatto un salto allo store Wrangler
  • lo Yellowstone National Park, ve ne abbiamo parlato nei dettagli in questo ARTICOLO
  • il Grand Teton, si trova vicino all’entrata meridionale dello Yellowstone, offre tanti scorci per scattare stupende fotografie e numerosi trails, alcuni fattibili con i bambini. Noi abbiamo preso il traghetto per il Jenny Lake e fatto l’Ispiration Trail fino a Ispiration Point, dove potrete godere di un bellissimo panorama sul lago e sulle montagne. Il Trail inizia con un sentiero abbastanza semplice in mezzo al bosco, per poi salire lungo una pietraia in salita nell’ultimo tratto. Per i bimbi più piccini è perciò consigliato un marsupio o uno zaino. In questa zona vivono orsi, wapiti e l’antilope capra, tutti facilmente avvistabili, quindi aguzzate la vista
  • Devils Tower è un cono di roccia, famoso per essere presente nel film di Spielberg “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, si può tranquillamente girare tutto intorno a piedi, anche con i passeggini. Il sentiero è immerso in una pietraia fra i pini. Luogo sacro per molte tribù di nativi americani mantiene, a nostra avviso, un’atmosfera particolare. Una passeggiata intorno al Devils Tower sarà qualcosa di suggestivo, sarà il fruscio del vento fra i pini, il silenzio, ma qui si respira un’aria di sacro che vi darà la sensazione di un piacevole senso di pace e tranquillità
  • Cody è una carina cittadina, porta d’acceso per l’East Entrance dello Yellowstone N.P. Qui potrete fare un’immersione nel vecchio Far West. Nella città di Buffalo Bill potrete visitare il museo a lui dedicato, il Buffalo Bill Historical Center, assistere ad un rodeo o ad una rappresentazione storica con tanto di sparatoria per le vie del paese (vicino all’Irma Hotel), visitare l’Old Trail Town e la Buffalo Bill Dam.
  • Jackson Hole, una piccola cittadina in perfetto stile western alle porte dello Parco Nazionale del Grand Teton. Fate un giro per le strade della città, entrate in un vecchio saloon di legno, fate shopping nei negozietti in stile country e visitate la suggestiva piazza principale caratterizzate da 4 archi realizzate con palchi di cervi e wapiti.

 

Real America. Colorado

Il Colorado è lo stato più montuoso degli USA e la stessa capitale Denver, soprannominata Mile High City, è alta un miglio, 1600 mt.

Noi abbiamo visitato:

  • Denver Abbiamo percorso a piedi la 16th, Larimer Square e Downton, nella zona si trovano moltissimi locali, bar e ristoranti e risulta una piacevole passeggiata. Una sosta che merita è alla The Cheesecake Factory sulla 16th, da provare una delle tante fette di torta! Noi abbiamo visitato il Denver Museum of Nature and Science e il Denver zoo, due mete che sono state scelte in modo particolare per i bimbi. I musei americani a noi piacciono molto perché permettono sempre ai bimbi di toccare, di testare ciò che vedono. L’interattività permette a loro di comprendere argomenti complessi e di viverli come un gioco. Il museo di Scienze naturali è veramente molto ben organizzato con tante sale diverse, dagli animali ai minerali alle pietre preziose e soprattutto molte aree per i bimbi per sperimentarsi, l’area alla ricerca di fossili di dinosauri è stata per il mio piccolo paleontologo il top! All’esterno si trova poi un’ampia zona verde con parchi giochi e zone pic nic. Lo zoo non è un posto che noi amiamo, ma ai bimbi è piaciuto molto e gli animali paiono ben tenuti.
  • Colorado Springs Abbiamo visitato il bellissimo Garden of the Gods, a ovest della città, un parco gratuito che colpisce per le rosse formazioni rocciose caratterizzate da pinnacoli, pareti ed archi. Si può visitare in macchina, fermandosi nei vari punti panoramici,  o a piedi utilizzando i sentieri che si snodano fra le rocce. Il percorso principale è di cemento,  visitabile perciò tranquillamente anche con il passeggino. La visita richiede solo qualche ora e ne vale proprio la pena. I colori fra l’azzurro del cielo, il rosso delle arenarie e il verde della vegetazione vi rimarranno impressi.Real america

Real America. Montana

  • Bozeman. Con un amante di dinosauri in casa non potevamo che visitare il Museum of the Rockies. Un museo con una vasta collezione di fossili di dinosauri e reperti di storia naturale. Non vi dico l’emozione del mio piccolo paleontologo nel vedere lo scheletro del T Rex.

Posso infine aggiungere che questo on the road negli Stati Uniti è stato uno dei viaggi che più abbiamo amato, un mix di storia e natura che riesce a soddisfare anche i più pretenziosi!

Le grandi foreste che fanno da cornice alle morbide montagne, i geyser che sbuffano, le rosse zone desertiche che si mescolano alle gialle praterie vi faranno innamorare, ne sono certa 🙂

Suggerimenti per dormire:

  • Se volete dormire all’interno dei parchi prenotate con largo anticipo, le disponibilità si esauriscono facilmente. Se non trovare più disponibilità, continuate a monitorare il sito per possibili disdette, a noi è successo così.
  • Al di fuori dei parchi i motel abbondano, non avrete difficoltà a trovare dove dormire. Noi non avevamo prenotato nessuna struttura dall’Italia.

Francesca

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Croazia e Bosnia: consigli utili e costi

Un viaggio itinerante in auto fra Croazia e Bosnia anche solo in 8 giorni è fattibile?! Assolutamente sì.

Il nostro viaggio per problemi lavorativi è stato un po’ stravolto strada facendo, ma vi suggeriremo il percorso originale sicuramente più sensato rispetto a quello poi fatto.

E’ un viaggio molto ricco dal punto di vista naturalistico, storico e artistico e dove è ancora possibile vivere una vacanza a costi contenuti.

Il nostro otr è iniziato dal nord Italia, da Torino, abbiamo attraversato il confine con la Slovenia prima di arrivare in Croazia e successivamente siamo giunti in Bosnia.

Mostar-Bosnia

Tappe principali per un otr di 8 giorni fra Croazia e Bosnia:

Croazia: Laghi di Plitvice, Rastoke (paese dei mulini), Segna (località di mare), Kuterevo (rifugio degli orsi) Parco di Krka, Zagabria.

Rifugio orsi a Kuterevo

Croazia e Bosnia

Zagabria

Bosnia: Mostar, Blagaj e Sarajevo

Sarajevo

croazia e bosnia

Blagaj Tekija

Delle varie attrazioni e delle nostre impressioni su Croazia e Bosnia vi parleremo nel dettaglio successivamente, qui cercheremo di darvi soprattutto consigli pratici.

Autostrada
  • Se arrivate dal Nord Italia ed entrare in Slovenia per usare l’autostrada occorre avere la vignetta, una tassa autostradale che si può acquistare, oltre che on line, direttamente presso gli autogrill che si incontrano poco prima di entrare in Slovenia. La vignetta va staccata ed incollata al parabrezza interno del veicolo ed ogni volta che vi troverete a passare presso un casello autostradale le telecamere presenti “leggeranno” la vostra vignetta facendo alzare la sbarra del casello. Oltre che con telecamere vi sono posti di blocco che controllano il possesso, costa 30 euro per un mese, ma vi è anche quella per una settimana che costa 15 euro. Se viaggiate invece su strade statali non occorre la vignetta.
  • In Croazia ci sono come da noi i caselli autostradali dove pagare il pedaggio. Si può pagare con la Kuna o in Euro o con le principali carte di credito
  • In Bosnia esistono pochissimi percorsi autostradali, i vari tratti autostradali che abbiamo trovano sono stati al confine con la Croazia e in un piccolo tratto fra Mostar e Sarajevo. Il pedaggio può essere pagato in Marco Bosniaco, Kuna o Euro (solo carta, no monete) o con la carta di credito.
Soldi:
  • In Croazia c’è la Kuna Croata, noi non abbiamo cambiato soldi dall’Italia, ma prelevato con il bancomat direttamente nelle banche croate. Potete pagare in euro il pedaggio autostradale, riceverete il resto in Kuna, o usare la carta di credito, nei principali negozi l’accettano tranquillamente.croazia e Bosnia
  • In Bosnia c’è il Marco Bosniaco anche qui non abbiamo cambiato soldi dall’Italia, ma direttamente in loco allo sportello delle banche. Qui la carta di credito è meno accettata, ma si può pagare anche in euro in moltissimi posti, compresi i banchetti di souvenir sulle strade che mettono sempre in vista il doppio prezzo marco/euro.
Parcheggi

Per le città come Zagabria, Sarajevo e Mostar vi consigliamo di scegliere un hotel o appartamento vicino al centro con parcheggio privato.

I parcheggi disponibili vicino alle principali mete turistiche sono tutti a pagamento.

Cibo

Sia in Croazia sia in Bosnia troverete di tutto e di più per ogni palato, compreso quello dei bambini. In Croazia i prezzi per pasto abbondante in 4 si aggirano sui 30 euro comprese bevande e birra. In Bosnia i prezzi variano dai 30 euro ad arrivare anche ai 10 a pasto.

Il cibo è molto ricco e buono, anche i bimbi hanno apprezzato tutto e hanno assaggiato volentieri i piatti tipici.

Assolutamente da provare:

  • cevapi, una sorta di piccole salsicce di carne accompagnate con salsa ai peperoni, pane e patate
  • peksimet, dei saccottini di pasta fritta serviti con una salsina al formaggio
  • pite, lunghi involtini di pasta, tipo sfoglia, ripieni di verdure, spinaci, patate, carne o formaggio
  • caffè bosniaco, a me amante dell’espresso corto non fa impazzire, ma va provato 😉 

Nei singoli articoli vi consiglieremo alcuni ristoranti con un buon rapporto qualità/prezzo.

Sicurezza

Entrambe le zone a noi sono apparse sicure, certo non abbiamo vagato in stradine buie di notte e tenute le normali precauzioni di quando si sta in una città, ma ci siamo sempre sentiti tranquilli.

Abbigliamento in primavera

Il tipico abbigliamento a cipolla che si usa in Italia, le temperature sono infatti simili, abbiamo trovato giornate di sole in cui un abbigliamento leggero era perfetto e quelle con vento e pioggerellina che richiedevano una giacca.

Se desiderate visitare moschee ricordate di indossare maglie e pantaloni lunghi, nei luoghi di culto in cui occorre coprire il capo vengono solitamente messi a disposizione dei turisti foulard per coprirsi.

Dormire

Questa volta abbiamo optato per l’affitto di appartamenti, affidandoci a Booking, una soluzione decisamente più economica e con molta scelta, con anche il comfort di potere cucinare qualcosa in caso di necessità.

In media il costo a notte si è aggirato sui 35 euro in Croazia e 25 in Bosnia a notte per 4 persone. Il consiglio è di controllare sempre le recensioni degli altri clienti, privilegiando quelli con un punteggio eccellente e cercando strutture che offrano parcheggio privato disponibile per una maggior sicurezza, soprattutto in Bosnia.

Nei singoli articoli vi suggeriremo le strutture utilizzate.

Documenti e Sanità

Slovenia e Croazia fanno parte dell’Unione Europea pertanto basta carta d’identità valida per l’espatrio come documento valido e tessera Team nel caso di visite mediche. Se volete una protezione sanitaria in più e la possibilità di rientro in Italia in caso di grave necessità, valutate di fare una polizza sanitaria a pagamento, di solito noi ci affidiamo a Columbus.

Anche per la Bosnia va bene la carta d’identità valida per l’espatrio. Per la protezione sanitaria, per alcune tipologie di utenti, è possibile richiedere alla propria ASL il modello 7OBR che permette di avere diritto a cure mediche urgenti gratuite, salvo pagamento di eventuale ticket, negli ospedali pubblici. Per capire meglio vi rimandiamo al sito del Ministero della salute.

Noi avevamo un’assicurazione medica privata che copriva le spese in caso di necessità.

Per tutti gli stati è sempre meglio che la carta d’identità non sia rinnovata, in Bosnia non è proprio accettata, in quel caso richiedetene una nuova o usate il passaporto. Per maggiori e sicure indicazioni consultate comunque il sito del Ministero.

Se viaggiate con la vostra vettura alla dogana bosniaca vi verrà richiesta la carta verde originale, controllate prima di partire che sia valida per la Bosnia.

Nei controlli doganali in Croazia e Bosnia ci sono stati controllati solo passaporti e carta verde, procedure velocissime e nessuna coda, ma calcolate che il nostro otr è stato fatto ad aprile nel periodo pasquale.

Telefono

Non vi sono più costi aggiuntivi per roaming in Croazia. Si utilizza il proprio piano tariffario come se vi trovaste in Italia.

Signa

In Bosnia invece pagherete il servizio di roaming (noi abbiamo dovuto utilizzare la connessione dati per un minuto, costo: 5 euro), per la connessione gratuita le strutture ricettive e molti ristoranti hanno il wifi.

Costi indicativi in Croazia e Bosnia ad Aprile in 4:
  • Dormire: in appartamento dai 35 € in Croazia, ai 25 € in Bosnia
  • Mangiare: Dai 30 € in Croazia ai 20/10 € in Bosnia
  • Attrazioni: dai 13,50 € a testa dei laghi di Plitvice ai 2,50 € per Tekija Blagaj in Bosnia. In tutte le attrazioni visitate i bimbi sotto i 7 anni non pagavano.
  • Benzina: Costi al litro:1,20 € in Slovenia, 1,30 € in Croazia, 1,13 € in Bosnia
  • Autostrada: Slovenia vignetta da 15 €, Croazia circa 22 € solo andata (tutto dipende dal vostro tragitto però), Bosnia nei pochi tratti di autostrada pedaggi da 0,60 € a tratta (circa 1,20 solo andata)
  • Parcheggio: Zagabria all’ora circa 2 euro, laghi di Plitvice circa 1 euro l’ora, Sarajevo 0,50 € all’ora.

Tutti i costi indicati sono per darvi un’idea generale dei costi nei due Stati.

Croazia e Bosnia

Rastoke-Croazia

Per maggiori info pratiche sulla Slovenia, potete invece consultare il nostro articolo Slovenia ed Ungheria: consigli utili e pratici

Per rimanere aggiornati sugli articoli su Croazia e Bosnia iscrivetevi al blog o seguite la nostra pagina Facebook

Francesca&Paolo

 

 

Napoli. Visita alla Città della Scienza

Oggi nel blog ospitiamo Mariangela e la sua visita a Napoli alla Città della Scienza, il primo museo scientifico interattivo d’Europa interamente dedicato al corpo umano.

Una domenica di fine aprile siamo stati con i compagni di scuola di Leonardo, di 8/9 anni, un giorno a Napoli. Oltre al giro per la città, oltre alla passeggiata enogastronomica alla scoperta di pizza, sfogliatelle e babà, la nostra meta principale è stata la Città della Scienza, ma andiamo con ordine.

Il vecchio Science Centre è andato distrutto in un incendio nel 2013, oggi la parte che è stata riaperta comprende il primo museo scientifico interattivo d’Europa interamente dedicato al corpo umano, organizzato in tre piani e con 14 isole tematiche. 

L’idea di fondo è che gli scolari, di ogni età, possano toccare, provare, sperimentare, partecipare attivamente a tutto quello che la nostra espertissima guida Simone ci illustrava durante la visita.  Corporea, il museo interattivo del corpo umano, è un viaggio nel sistema cardiocircolatorio alla scoperta di come il cuore, di come noi rispondiamo ai diversi stimoli. Ci sono poi giochi di coordinazione, equilibrio, memoria, forza ecc. In altre parole è stato un viaggio affascinante, istruttivo e molto interessante alla scoperta del corpo umano, della prevenzione e della promozione della salute.

Si possono fare anche molti laboratori, noi, per ragioni di tempo, siamo riusciti a fare solo quello sulla corretta alimentazione.

All’esterno ci sono percorsi botanici, alla scoperta di diverse piante, percorsi sensoriali, sempre assistiti su richiesta dai ragazzi esperti e qualificati di Città della Scienza.

Oltre a Corporea abbiamo assistito allo spettacolo live al planetario dal titolo: “Vita e morte di una stella”, dove ci hanno spiegato che cos’è davvero una stella, per quanto tempo brillerà ancora il nostro Sole, come funziona realmente il nostro sistema solare, oltre a uno stupefacente sguardo alla volta stellare e alla scoperta delle costellazioni. Il planetario di Napoli è tecnologicamente il più avanzato d’Italia, insomma proprio bello, bello.

Da Bagnoli, la zona dove si trova Città della Scienza, il nostro ciceronico autista ci ha accompagnato in centro città. La vista del golfo é da mozzafiato. Dal rinomato Teatro San Carlo ci siamo spostati in Piazza Plebiscito dove abbiamo scoperto una usanza: si racconta che, se i prigionieri riuscivano ad attraversare l’intera piazza da bendati avevano la vita salva. Beh, impossibile, il senso dell’orientamento viene meno… provare per credere!città della scienza

Caffè napoletano al Ganbrinus è d’obbligo, nonostante l’interminabile fila, così come assaggiare le specialità napoletane che il mondo ci invidia: il babà, la sfogliatella, la pizza… e addio dieta… in fondo Napule è.

Mariangela

Un week end a Genova con bambini

Oggi ospitiamo nel blog Alessia e il racconto del suo week end con famiglia a Genova.

  • Luogo visitato: GENOVA, zona Porto Antico e Molo
  • Periodo: 30-31 Marzo
  • Componenti del week end: una coppia con una bimba di 4 mesi e noi (coppia, io incinta di 5 mesi) e 2 bimbe, una di 5 e una di 7 anni.
Mezzo e costi per arrivare a Genova

Abbiamo viaggiato in macchina, da Torino,  per arrivare a Genova. Abbiamo preso l’autostrada A26. Tempo di percorrenza circa 2 ore e mezza calcolando che noi partiamo dalla provincia.
Costo dell’autostrada fino a Genova € 17 solo andata.
Abbiamo avuto la fortuna di avere in prestito da un amico una macchina 7 posti, siamo riusciti a far viaggiare 2 famiglie su un mezzo solo dimezzando così i costi del trasporto.

Dove dormire a Genova

Ci siamo organizzati con il fai da te dato che ci siamo fermati solo un weekend. Abbiamo prenotato un alloggio tramite Airbnb e visto che ci fermavamo solo una notte abbiamo optato per scegliere l’alloggio più economico senza “troppe pretese” (siamo andati al risparmio calcolando che avremmo mangiato fuori per due giorni).

Essendo nella zona antica di Genova la maggior parte delle case sono molto alte e non munite di ascensore, senza parcheggio privato e per lo più situate tra i vicoletti storici che si intersecano nell’interno.

Il nostro alloggio era in una zona centralissima vicinissimo al porto, comodo sia per raggiungere il centro e la zona pedonale sia per andare all’acquario, nostra meta per la domenica, era anche MOLTO silenzioso… Non siamo stati disturbati da nessun rumore esterno (traffico, rumore per le strade ecc…). Unica pecca 116 scalini, mansarda al 7 piano, ma devo dire che sia io (in stato di gravidanza) che le mie bimbe abbiamo percorso le scale senza problemi. Per 2 gg si può anche fare, se uno dovesse fermarsi per un periodo più lungo è da valutare. Questo il nostro appartamento.

Genova

Parcheggio

Problema macchina, noi abbiamo optato per i parcheggi del porto (ce ne sono ben 4) perché sono a tariffa oraria e noi non lasciavamo la macchina ferma tutto il tempo.
Il Cannoniere costa 2 euro l’ora, 1 euro per la prima mezz’ora, ma dalle 20 alle 3 di notte forfait a 2 euro.
Sono parcheggi all’aperto, dedicati alle sole auto (no camper e camion).
La signora proprietaria dell’alloggio ci ha detto che se volevamo lasciare ferma la macchina tutto il tempo c’è il Marina park (garage coperto, quindi no GPL) che ha la tariffa di 24 ore a soli 15 euro molto più conveniente, se non vuoi usare più la macchina.

Con la x arancione ho indicato nella cartina sottostante l’alloggio, con la freccia rosa il parcheggio. Dalla casa attraversando il sottopasso, dove ho cerchiato di verde sulla cartina, c’è un parco giochi per bimbi, molto bello e sempre pieno.

Cosa Visitare a genova

Nella zona, ci sono da visitare la principale Piazza De Ferrari (visibile sulla mappa) dove ci sono il Palazzo dell’Accademia linguistica, Palazzo della nuova Borsa valori, molto bello perché è edificio storico con forma arrotondata e rivestito interamente di marmo Rosso di Verona e pietra rossastra che lo fa sembrare rosa, il Teatro Carlo Felice e una splendida ed enorme Fontana centrale, sempre sulla piazza degli spruzzi di acqua a terra che immagino d’estate siano divertentissimi per i bimbi per rinfrescarsi un po’.
Dalla piazza prendendo via San Lorenzo si arriva alla cattedrale, molto bella, in stile gotico, e si passa per la via pedonale piena di negozietti .

Dove mangiare

Proseguendo lungo la via San Lorenzo, in una traversa laterale, in Via Canneto il Curto 54 si trova una panetteria piccolina, ma con delle focacce da asporto di ottima qualità si chiama
Focaccia e Dintorni. Ve la consiglio vivamente noi abbiamo speso 27 euro prendendo 10 tranci di pizza più i funghetti di meringa e le pizzette tonde mangiando tutti e 6. Comodissima perché fa orario continuato 7 – 20, comoda anche se uno non vuole cucinare e la porta in alloggio. Noi l’abbiamo gustata all’aperto perché il tempo era bello. Pizza focaccia con olive, con cipolla, di Recco (con stracchino) bianca, con pomodoro fresco, margherita…. tutte veramente ottime… naturalmente si trovano diverse botteghe e panetterie ma qui la qualità è il top.

Se invece si ha il palato più fine e si vuole gustare del buon pesce fritto, sulla piazza proprio di fronte all’acquario di Genova c’è un’ottima friggitoria con gamberi, pesce fresco, cotto e preparato sul momento, fanno degli splendidi coni da asporto. Spettacolari apprezzati anche dalle mie bimbe che se li sono divorati! La trovate in piazza Caricamento 12R.

Boccadasse

Sabato sera ci avevano consigliato di andare a vedere Boccadasse sempre una zona di Genova ma distante da noi 15 minuti in macchina, è un po’ fuori rispetto al centro città, ci sono villette bellissime e da più il senso del classico paesino ligure

Unica pecca… Non si trova parcheggio!
Abbiamo cercato come dei disperati, alla fine ci siamo dovuti spostare un po’ fuori dal vero centro. Abbiamo trovato posto gratuito proprio nella piazzetta di fronte a Gelati Italia che nell’orario in cui siamo arrivati (di cena) era vuota, si trova in Corso Italia, 38.
Attraversando la strada si è subito sulla passeggiata che costeggia la costa. Dirigendoci verso il centro abbiamo trovato una splendida pizzeria ristorante in un Lido, Lido Tortuga (i bar dei bagni sulla passeggiata per intenderci). Premetto che io ero un po’ scettica in quanto da fuori non si presentava un granché esteticamente, ma gli altri sono voluti entrare, bisogna scendere delle scale, in quanto dalla passeggiata si va al livello del mare. Mi sono dovuta ricredere, locale STRA PIENO, ben arredato e nuovo internamente, purtroppo abbiamo potuto prendere solo la pizza perché la cucina quella sera era chiusa, ma veramente OTTIMA! La trovate  in corso Italia, 13.

Aperto in questa stagione solo venerdì, sabato e domenica sera, la domenica anche a pranzo.
Abbiamo anche potuto assaggiare le Focaccette fritte ripiene di formaggio, ottime.
Usciti dal locale ci siamo incamminati sulla passeggiata verso il centro di Boccadasse, si scende lungo un bel sentierino (agibile anche con il passeggino) che passa in mezzo alle case e ti porta direttamente in una piccola insenatura dove c’è una piccola spiaggetta attorniata dai locali, ristoranti, bar, gelateria, era piena di gente seduta che chiacchierava. Molto bella e c’è la possibilità di mangiare anche direttamente lì. In centro ci sono diversi ristoranti che si affacciano direttamente su questa piazzetta. La spiaggia è di pietroline come diverse spiagge liguri.

Acquario di Genova

La domenica abbiamo visitato l’acquario, avevamo acquistato i biglietti on line e scelto l’entrata nella fascia 12/12.30.  Abbiamo mangiato prima di entrare così da viverci l’esperienza a pancia piena, la visita è stata scorrevole, non c’era troppa gente.

Suggerimenti generali

Ultima chicca…. vuoi andare in Liguria e non portarti il souvenir mangiereccio a casa?
Cosa c’è di più tipico delle trofie con il pesto?

Chiedendo in giro ci hanno mandato sempre in una vietta trasversale da un pastificio che fabbricava il pesto, in vetrina è anche possibile ammirare il macchinario  che ti prepara sul momento il pesto con o senza aglio, è possibile acquistarlo di diverse misure e prezzi. Ottimo e naturalmente ha anche la pasta fresca, le trofie. Si chiama Pestobene e lo trovate in via San Pietro della Porta,1.

A marzo con il tempo incerto è consigliabile vestirsi “a cipolla”, manica lunga in cotone e leggins, poi nelle ore in cui fa meno caldo giacca leggera di nylon. La sera abbiamo ancora messo il 100 grammi, purtroppo c’è uno sbalzo di diversi gradi dal giorno  alla sera (anche se all’ombra anche di giorno fa ancora fresco).

Alessia

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Testo e foto di Alessia

Foto di copertina di @Famigliatuttofareinviaggio

 

 

Egitto. Marsa Alam con bambini

Oggi ospitiamo nel blog Barbara e il suo racconto di viaggio in Egitto, a Marsa Alam sul Mar Rosso, con suo marito e le sue bimbe.

  • Luogo: Marsa Alam, Egitto – MAR ROSSO
  • Periodo: ultima settimana di marzo 2019
  • Viaggio di famiglia presso villaggio
  • Tour operator: ALPITOUR
  • Sistemazione: villaggio DREAM LAGOON (20 Km a sud di Marsa Alam)
  • Prenotazione: il viaggio è stato proposto da un’agenzia di viaggi nel periodo di novembre 2018, quindi molto in anticipo rispetto alla partenza.
  • Documenti necessari: l’unico documento richiesto è la Carta d’Identità (o Passaporto ma non è obbligatorio). All’arrivo in Egitto vengono richieste 2 fototessere e una fotocopia della Carta di Identità di ciascun componente familiare per il rilascio del Visto turistico di soggiorno (il costo era per noi già nel pacchetto del tour operator).

Partenza, durata del volo, arrivo a Marsa Alam

  • Si parte da Milano Malpensa e, facoltativo, si può lasciare l’auto c/o uno dei tanti parking custoditi di Somma Lombardo (costo modesto, circa € 35,00/50,00 per tutta la settimana).
  • Il volo dura circa 4h30, la compagnia con cui abbiamo volato è la NEOS che si è dimostrata efficiente e puntuale, sia all’andata che al ritorno.
  • All’arrivo in Egitto siamo stati accolti in aeroporto dagli operatori del villaggio e caricati sul pullman che ci ha portato al villaggio (durata del tragitto circa 1h30).

Luogo del soggiorno a MarsaAlam

Il villaggio è un Resort che ricorda una piccola oasi in mezzo al deserto, affacciato direttamente sul Mar Rosso. Vegetazione floreale molto ricca e curata, personale disponibile e accogliente sotto ogni punto di vista (mance sempre molto gradite, che ci hanno spiegato essere una tipicità del luogo!).

Con la formula All-Inclusive si può usufruire H24 di tutti i servizi in maniera illimitata, cibo e bevande incluse. E’ presente una bellissima piscina suddivisa in vasche con diversa profondità e temperatura ma…siamo in Mar Rosso, quindi perché andare in piscina con un mare così?marsa alam

Il villaggio è molto esteso e su differenti livelli. Dagli alloggi (nella parte più alta) si sviluppa un percorso che passa dalla piscina, dal bar, scende al bazar e infine attraversa le strutture sportive (campi da calcetto e da beach volley) fino ad arrivare alla spiaggia attrezzata di ombrelloni e sdraio.

Attività ed escursioni a Marsa Alam

Gli operatori del villaggio e altrettanti “venditori” esterni alla struttura propongono a tutti i nuovi arrivati le numerose escursioni, via mare o via terra, tra cui scegliere per conoscere le meraviglie del luogo.

Per gli amanti del mare, senza necessariamente dover spendere troppi soldi, sono disponibili molte gite anche non lontane a prezzi abbordabili. Tuttavia, anche all’interno della laguna di fronte al villaggio, è possibile fare snorkeling e ammirare la barriera corallina con una fauna ittica molto varia e addirittura incontrare a pochi metri dalla riva le ricercate tartarughe verdi e nuotare insieme a loro!

In questa stagione (inizio estate in Egitto) la temperatura dell’acqua è simile alla nostra in piena estate. Solo al mattino e se proprio si vuole stare tanto in acqua è consigliata (anche per i bimbi) la mezza muta. Di sicuro non si entra in acqua senza le scarpette da scoglio, senza le quali si rischia di tagliarsi i piedi!

La temperatura dell’aria arriva a circa 30° nelle ore più calde, ma la sera si sta bene con una felpa. Il clima è sempre molto ventilato e secco (raramente piove, ma quando piove sono acquazzoni!).

Per sfruttare al meglio le ore di luce il villaggio ha “inventato” un suo fuso orario interno di un’ora avanti rispetto all’ora locale.

Tra le escursioni proposte dal villaggio, noi abbiamo scelto quella nel deserto, con arrivo nella tenda beduina e giro sul dromedario e quad. Queste gite permettono di conoscere qualcosa in più della popolazione locale e delle loro usanze, oltre che poter ammirare i paesaggi e gli scenari offerti dal deserto orientale, roccioso e non sabbioso come ci si aspetterebbe.marsa alam

Nella gita è compresa anche la cena beduina con visione del tramonto nel deserto e spettacoli serali tipici del luogo: danza del ventre e danza Tannura.

Siamo stati molto soddisfatti di questa escursione, anche la guida che ci ha accompagnati è stata molto preparata e disponibile a rispondere alle nostre numerose domande. Quindi la consigliamo anche per i bambini, che possono vivere esperienze nuove.

La vita in villaggio e l’animazione

La giornata, nonostante si sia in vacanza, è molto ben organizzata (a piacere e senza alcun obbligo) dalle proposte da parte del Team animazione Alpitour. Attività fisiche varie e salutari per adulti (acqua gym, pilates, risveglio muscolare, bocce, ecc.) e per giovani e amanti dello sport (calcetto, tornei di beach volley). Per i bimbi c’è la possibilità di partecipare alle attività ludiche e creative del mini-club. Abbiamo trovato il personale molto attento, preparato e disponibile.

Vengono inoltre organizzate serate di intrattenimento sia per grandi che piccini: baby-dance, spettacolo musicale, giochi, cabaret.

Il cibo

A partire dalla prima colazione siamo rimasti stupiti della enorme varietà di piatti proposti, davvero per tutti i gusti e in quantità praticamente illimitata (buffet). Questo per soddisfare tutte le nazionalità presenti in villaggio.

Se è da premiare la quantità non si può sempre dire altrettanto della qualità, a volte noi l’abbiamo trovata decisamente poco curata (soprattutto con il pesce e i crostacei, c’è chi ha avuto problemi).

Ottima la verdura, buoni i primi e molto gustosa e ben cucinata soprattutto la carne (sia bianca che rossa) alla griglia e fatta sempre sul momento! Dolci in quantità davvero esagerata, tutti preparati dai cuochi nel villaggio.

Nella cucina orientale vengono sempre utilizzate le spezie in gran quantità (cardamomo, coriandolo, zafferano, anice, ecc.) e molto spesso accompagnate da aglio e cipolla. L’aglio in particolare, in Egitto, è consumato in quantità per abbassare la pressione.

Sicurezza

Noi ci siamo sempre sentiti sicuri, la zona è tutta controllata con personale addetto alla sicurezza. Noi abbiamo preferito uscire con operatori e guide del villaggio, ma c’era gente che in autonomia girava con taxi locali.

Conclusioni

Siamo molto contenti del viaggio e soddisfatti del periodo dell’anno scelto. La temperatura è gradevole e ideale per non patire il caldo, che in piena estate sarebbe insopportabile (oltre 40°C). Anche il luogo non è ancora sovraffollato e molto vivibile in tutti i servizi offerti. Dal punto di vista economico ci sono tutti i benefit della bassa stagione. Essendo amanti del mare siamo rimasti affascinati dalla bellezza della barriera corallina.

Barbara

Piemonte. Una giornata al lago d’Orta

Il Lago d’Orta è un lago prealpino situato in Piemonte nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola. Approfittando delle prime giornate primaverili siamo partiti da Torino alla scoperta di un paesino che si affaccia sul lago: Orta San Giulio.

lago d'Orta

Orta San Giulio è un grazioso borgo sorto sulle rive del lago caratterizzato da viuzze in pietra, palazzi signorili ed incantevoli chiese. Dalla piazza principale, piazza Motta, partono inoltre i traghetti per l’isola di San Giulio, un piccolo isolotto di fronte ad Orta dove regna sovrano silenzio e tranquillità.

lago d'Orta

Per visitare Orta San Giulio occorre lasciare la vettura in uno dei grossi parcheggi a pagamento alle porte del paesino, se come noi non riuscite però a trovare un parcheggio libero vi consigliamo una valida soluzione.

Potete parcheggiare vicino al campo da calcio, lo trovate girando a destra nella rotonda di Villa Crespi, da lì parte una piccola strada pedonale che scende fino alla rotonda di Villa Crespi (5 min a piedi).

Arrivati alla rotonda vi suggeriamo due itinerari, panoramici e rilassanti, per raggiungere Orta San Giulio, entrambi fattibili a piedi con bambini.
Arrivati alla rotonda di Villa Crespi per raggiungere Orta San Giulio potete :

  1. 1) prendere la prima stradina sulla sinistra vicino a Villa Crespi. Continuate per qualche metro e prendete, di nuovo a sinistra, la strada panoramica che passa per Ortello e costeggia il lago
  2. 2) alla rotonda proseguire dritti verso Orta. Quando sulla destra trovate l’indicazione per la passeggiata panoramica prendete il sentiero e costeggiate il lago fino al paese.

Con la prima indicazione in 10 minuti siete nella piazza principale, con la seconda impiegherete una trentina di minuti per arrivarci. Noi abbiamo fatto all’andata il percorso più lungo e al ritorno la strada più corta. L’ideale sarebbe fare come noi un percorso all’andata e uno diverso al ritorno da avere così una bella vista su più scorci del lago d’Orta.

Cosa vedere ad Orta San Giulio scegliendo il percorso 2

Passata la rotonda di fronte a Villa Crespi proseguite in via Panoramica e poi deviate sulla destra sul sentiero della passeggiata panoramica, prendete il marciapiede in pietra che costeggia il lago (via 11 settembre fino a via Ettore Motta) fino ad arrivare a Orta San Giulio, entrate percorrendo le viuzze del borgo, piccole e strette viuzze che ricordano vagamente i carruggi genovesi. Il centro storico è inibito alla circolazione dei veicoli.

Entrate nel giardino del Municipio, Casa Bossi, godete della bella vista sul lago e sull’isola di San Giulio, riposatevi nelle panchine sotto al porticato ricoperto di profumato glicine.

Continuate in via Bossi e in Via Olina, arrivate alla bocca di Piazza Motta, qui troverete all’angolo Palazzo della Comunità, vi suggerisco di deviare a sinistra e raggiungere la Chiesa dell’Assunta. La salita per raggiungere la chiesa è ricca di bei e storici palazzi (Palazzo Gemelli e Casa dei Nani) e dalla cima si gode di una bella vista sul lago.

lago d'Orta

Ritornati alla piazza vi consigliamo di prendere il traghetto che porta all’Isola di San Giulio.  I traghetti per l’isola partono ogni 15 minuti, l’ultimo per il ritorno parte alle 18.30. Il costo è di 4 € e 50 a/r, partono dal piccolo attracco di fronte a Piazza Mario Motta.

L’isola è molto piccina e bastano 40 minuti per visitarla tutta, sull’isola è visitabile la Basilica di San Giulio e l’elemento che certamente più contraddistingue il luogo è il silenzio e la percezione che l’isola non sia abitata da nessuno.

Lago d'Orta

Al ritorno dalla gita all’isola, mangiate un buon gelato o fermatevi in un bar che dà sulla piazza e dopo un giretto nei negozietti sparsi nelle viuzze continuate il giro prendendo via Giovanetti e continuate su via Giuseppe Fava fino a quando arriverete di nuovo alla rotonda di Villa Crespi. Questa passeggiata sul lungolago regala begli scorci sulle acque blu del lago d’Orta, potete anche fare una piccola deviazione prendendo il sentiero che porta ad Ortello.

Se avete ancora un po’ di tempo a disposizione potete salire fino al Sacro Monte, troverete prima di arrivare alla chiesa un parcheggio, mi raccomando non parcheggiate sulla strada che porta al Monte (Via al Sacro Monte) siete in divieto di sosta e le multe vengono date regolarmente.

Un’altra possibilità per salire al Sacro Monte o arrivare al centro di Orta è prendere il trenino turistico che fa diverse fermate, come in piazza Motta, al Sacro Monte o di fronte al piazzale del parcheggio dei pullman.

Il Lago d’Orta è veramente un romantico specchio d’acqua che offre panorami incantevoli e sprigiona quel senso di tranquillità che solo i laghi sanno scaturire.

Per maggiori info su Orta San Giulio potete visitare questo SITO.

Se cercate altre mete sul lago, leggete i nostri articoli su Riva del Garda o su Sirmione, Lazise, Desenzano sul Garda. Per rimanere invece sempre aggiornati sulle nostre gite fuori porta, week end e viaggi, seguiteci sulla nostra pagina Facebook.

Francesca

 

 

 

Trentino. Riva del Garda

Il lago di Garda è il più grande lago italiano, si estende infatti in tre regioni: Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Grazie alla sua notevole estensione i panorami e le caratteristiche dei paesini che sorgono sulle sue rive sono molto differenti. Vi consigliamo di non fermarvi solo ai famosi paesini sul versante veneto o lombardo, ma di spingervi fino in Trentino per ammirare la bellezza della fusione del lago con le montagne circostanti.

La parte di lago che si trova in Trentino è infatti caratterizzata da piccoli borghi immersi in una natura rigogliosa ai piedi delle montagne, rispetto alle località che si trovano in Lombardia o Veneto abbiamo trovato la parte trentina meno turistica e più naturalistica.

Riva del Garda si trova sulla sponda nord del lago di Garda, è un paesino curato con bei e conservati palazzi, viuzze con negozi e piazzette. E’ un luogo che sprigiona tranquillità, ma senza mai annoiare il visitatore.

Sono infatti parecchie le attività da fare:

  • si può passeggiare sul lungolago,
  • fare brevi trekking sulla montagna circostante, molto carina la salita al Monte Englo per ammirare il lago dall’alto,
  • godere del lago in estate fra bagni e windsurf,
  • prendere il battello ed esplorare altre cittadine,
  • perdersi fra le stradine
  •  farsi una pedalata nelle sue piste ciclabili.

Cosa vedere a Riva del Garda?

Da non perdere una visita al campanile medioevale che si trova nella piazza 3 Novembre. Salite sulla Torre Apponale per godere della bellissima vista del lago dall’alto.

La torre è aperta dalle 10 alle 18, il costo del biglietto è di 2 euro, gratuito sotto i 15 anni.

Riva del garda

Nella piazza Cesare Battisti troverete invece il Mag, il Museo Alto Garda, situato nella Rocca di Riva. Ospita una ricca pinacoteca, una sezione archeologica e una sezione dedicata alla storia dell’Alto Garda.

Riva del Garda

Dal centro di Riva è possibile poi fare un breve trekking, che noi vi consigliamo, fino al bastione. Un percorso in salita, non troppo impegnativo, di circa un km e mezzo che vi permetterà di godere di una bellissimo panorama. Il percorso è fattibile in una mezz’oretta, solo andata.

Il bastione sul Monte Englo è un’edificazione militare del 500 recentemente restaurata e visitabile. Vicino al Bastione troverete anche un bar per una sosta vista lago.

Arrivati al bastione, sono possibili altri trekking più lunghi, fino a S. Barbara o un percorso più lungo fino a Foci e San Giacomo.

 

Se siete alla ricerca di altre località affacciate sul lago di Garda vi suggeriamo di leggere il nostro articolo su Sirmione, Lazise, Desenzano sul Garda e Gardone Riviera

Francesca

Muse. Il Museo delle Scienze di Trento

Durante il nostro soggiorno nella meravigliosa Val di Fiemme, abbiamo utilizzato una giornata piovosa per recarci a Trento a visitare il MUSE, il Museo delle Scienze.

muse

Devo dire che siamo poco propensi ad avventurarci con i bimbi nei musei, ma siamo stati molto contenti di averlo fatto, perché il Muse è veramente un museo adatto a loro: non che sia per bambini, intendiamoci, poiché anche noi come adulti ci siamo divertiti e siamo rimasti incredibilmente soddisfatti della visita.

Inaugurato nel 2013, l’edificio, che è stato progettato da Renzo Piano, si presenta in tutta la sua bellezza e modernità, realizzato in vetro con un profilo da lontano che richiama le Dolomiti. Tutto della struttura è volto ad assicurare il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, già solo l’edificio merita una visita!

Ma passiamo al museo vero e proprio: l’interno è caratterizzato da un grande spazio centrale vuoto che collega tutti i piani del museo, in cui sono esposti molti animali sospesi in aria con fili sottili e anche lo scheletro originale di una balenottera, insomma si rimane subito a bocca aperta!

Ci sono 5 piani, e seguendo i consigli della guida, siamo partiti dall’ultimo piano e a scendere abbiamo visitato tutto il complesso.

5° Piano – Terrazzo: qui si trova una terrazza panoramica in cui si può godere di un bellissimo panorama sulla città di Trento e sulle montagne che la circondano.muse

4° Piano – Alte vette: il luogo è dedicato alla montagna, alle avventure tra i ghiacci e al clima e organismi viventi in tali luoghi. Si possono osservare gli animali che vi abitano, ma anche capire come il cambiamento climatico interviene in tali ambienti. Particolarmente apprezzato dai bimbi è stato poter toccare un pezzettone di ghiaccio che riproduceva un ghiacciaio!

3° Piano – Natura Alpina: la prima cosa che colpisce in questo piano è un labirinto di pareti di vetro chiaro e scuro che ospita foto e tanti animali tipici della Alpi, usciti dal labirinto, ci sono altre due aree molto interessanti. Da una parte un settore legato ai cambiamenti delle stagioni e come alcuni insetti cambiano al cambiare della stagione, adattandosi ad esse. Ed infine, un’area gioco in cui i bimbi possono sfogarsi ad imparare i vari animali e noi genitori ne abbiamo approfittato per una pausa!. Ah, quasi dimenticavo, c’è un bellissimo acquario sulle pareti con una gran varietà di pesci!

2° Piano – Geologia, miniere, rischio ambientale: ambiente dedicato alla geologia e agli eventi che hanno portato alla creazione delle Dolomiti. Viene dedicato uno spazio anche ai vari minerali presenti in natura e a come questi siano trasformati dall’uomo attraverso oggetti ad uso quotidiano. Infine uno spazio in cui si dà enfasi ai disastri ambientali e al lavoro della Protezione Civile.muse

1° Piano – Dai primi uomini sulle Alpi al futuro globale: grande effetto rappresentato dalla riproduzione, incredibilmente realistica, di uomini/donne primitive… molto impressionante talmente sono fatti bene! Anche qui si parte da vedere come l’uomo primitivo è arrivato e ha vissuto sulle Alpi per poi passare ai danni che l’uomo provoca quando non rispetta la natura.

Piano Terra – questo forse è il (secondo) miglior piano per i bimbi… si trova all’entrata del museo e ci si trova in uno spazio vuoto al centro della struttura in cui ci sono, oltre ai vari animali da vedere, dei giochi di legno, di abilità/ingegno di altri tempi!. Niente videogiochi interattivi, ma giochi che applicano le forze della fisica con cui i vostri bimbi (come i nostri) si divertiranno un mondo!

Sempre al piano terra c’è il Maxi Ooh! Uno spazio sensoriale per i piccoli (0-5 anni), chiuso dal resto del museo e in cui i bimbi piccoli possono provare esperienze visive, uditive e tattili alla scoperta del mondo: pavimenti, pareti, camere sensorizzate, virtuale e reale reagiscono e si modificano insieme allo spazio e ai suoi possibili utilizzi. Anche l’acqua, in bagno, potrebbe muoversi in modi nuovi, così come le luci che cambiano e le superfici diverse che danno alla pelle varie sensazioni, in base alle scelte e alla curiosità di chi ci entra. Noi lo abbiamo provato ma sinceramente non ci è piaciuto molto, carino, ma c’è già un mondo da vedere nel museo che a mio avviso merita di più.

Da considerare che ha anche un prezzo a sé rispetto al museo.

-1 Piano: Storia della vita: ed eccoci finalmente alla sezione che è stata votata dai bimbi come la migliore! Qui si può percorrere il viaggio della vita, muovendosi tra grafici, fossili e ricostruzioni di forme di vita di anni lontanissimi, guardando scheletri di animali dal vivo ma se prendete i tablet all’ingresso (hanno un costo in più, ma meritano veramente, vi faranno vivere un’esperienza unica ed indimenticabile) potrete vedere gli animali anche animarsi e muoversi!!! Una realtà virtuale bellissima e a misura di bambino, ma piacevole per tutte le età! Dal piano -1 si ha anche accesso alla serra tropicale, in cui poter vedere gli animali (questa volta vivi 😊) e una vegetazione che replica la foresta tropicale, verdissima e umida.

All’entrata/uscita si trovano sia un bar, che serve il pranzo, sia un negozio di souvenir.

Non a caso il museo si sta avvicinando in soli 6 anni (aperto in estate 2013) a marcare la soglia di 4 milioni di visitatori.

Ultima nota da aggiungere: il Muse è veramente ben organizzato, accessibile ad ogni livello con passeggini o per persone diversamente abili. Il personale preparato e con gran passione pronto a spiegare e rispondere alle tante domande dei bambini.

QUI, potete consultare il sito del Museo Muse.

Con la Trentino Guest Card (offerta dall’hotel della Val di Fiemme) più di 40 musei sono gratuiti e il Muse è uno di questi.

Non potete perderlo!

Stefano&Monia

State organizzando una vacanza in Trentino? Non perdetevi allora i nostri articoli: Val di Fiemme con bambini. Cosa fare in una settimana Andalo: il Trentino a misura di famiglia.

Visitare le Langhe in un giorno. Fra chiese, cantine e panchine giganti

Le Langhe si trovano in Piemonte in una zona famosa per la produzione di ottimo vino, a cavallo fra le province di Cuneo e Asti. I paesaggi viticoli di Langhe, Roero e Monferrato sono stati riconosciuti come patrimonio mondiale dall’UNESCO e si capisce subito il perché visitandoli. Qui troverete dolci colline coperte da estesi vigneti, noccioleti, piccoli villaggi d’altura con grandi chiese e castelli e graziosi borghi, cantine visitabili dove degustare il vino locale.

Complice il fatto che per noi le Langhe sono veramente vicine, circa un’oretta abbondante di auto da Torino, abbiamo deciso di improvvisare una gita con i nostri bimbi di 6 e 8 anni.

Cosa fare nelle Langhe in un giorno?

Noi abbiamo deciso di dedicarci ad una piccola zona circoscritta delle Langhe cuneesi, toccando La Morra (CN), Monforte d’Alba (CN) e Dogliani (CN).

In mattinata abbiamo visitato a La Morra la cappella della Madonna delle Grazie detta anche la Cappella del Barolo, per celebrare il prestigioso vino che nasce in questa terra. La cappella fu costruita nel 1914 e dopo anni di decadenza, nel 1999, venne ristrutturata, grazie alla famiglia Ceretto, e reinterpretata da due artisti, Sol LeWitt e David Tremlett, in chiave contemporanea.

La Cappella è una piccola chiesetta sconsacrata in mezzo alle vigne, colpisce per i suoi accesi e sgargianti colori che fanno da contrasto con i colori tenui e sobri delle colline.

La cappella è visitabile anche all’interno, seppur l’interno sia completamente spoglio. Si trova in Borgata Cerequio a La Morra, per arrivarci occorre prendere una strada sterrata percorribile sia in auto sia a piedi, vicino alla cappella sulla destra vi è un comodo parcheggio.

Finita la visita alla Cappella potete dirigervi verso la panchina gigante rossa “La Panca della serenità” a circa 4 km di distanza, in Borgata Roggeri. La zona è infatti famosa per la collocazione di maxi panchine.

La panchina della serenità si trova immersa nei vigneti ed è adiacente alla statale, è grande e rossa, non si può non vederla! Dalla panchina si può godere di un’ottima visuale sulla collina sottostante, l’unica pecca, non c’è nessun rialzo per salirci sopra, per una nanerottola come me risulta abbastanza complicata la salita. La panchina rossa di La Morra non fa parte del progetto Big Bench Community Projet.

Ma facciamo un piccolo preambolo, la prima panchina gigante nella zona nasce a Clavesana dall’idea di Chris Bangle nel 2010 come installazione affacciata al paesaggio visitabile da chiunque. Dalla grande panchina di Chris Bangle nasce l’iniziativa Big Bench Community Projet che sostiene le comunità locali e il turismo nelle zone in cui si installano le maxi panchine.

Nel corso degli anni, altre panchine ufficiali sorgono in Piemonte e fuori con l’idea di essere situate in punti panoramici, su terreni accessibili a tutti. Le panchine devono attenersi a determinati requisiti ed essere approvate per far parte del progetto.

La grandezza della panchina oltre ad essere originale e divertente permette di fa tornare chi si siede sopra di nuovo bambino, cambiando le varie prospettive. Avete presente quando da bambini non si toccava con i piedi il terreno sottostante e si vedeva tutto grande? Ecco è questa la sensazione.

Le panchine giganti sono tutte posizionate in luoghi suggestivi e strategici dove poter ammirare il paesaggio circostante.

Il nostro giro è continuato verso il paesino di Monforte d’Alba dove abbiamo pranzato e cercato una nuova panchina gigante. Questa volta siamo saliti su una panchina viola localizzata sopra il paese nella strada che va verso via ospedale. La vista è sul paesino e risulta meno suggestiva rispetta alla precedente. A Monforte d’Alba abbiamo pranzato in un’enoteca in piazza Umberto I, cucina piemontese, porzioni nella norma, personale gentile e prezzi un pochino sopra il nostro standard.

La nostra gita è terminata con la visita del piccolo centro storico di Dogliani e della panchina bicolore gigante azzurra e rossa che si trova vicino alla torre dell’orologio del paese. Bella la vista sul paese sottostante e sulle vigne di dolcetto prodotto in questa terra.

langhe

Suggerimenti per una visita nelle Langhe

La zona è ricchissima di cantine aperte nelle quali degustare i vini locali, scegliete quella con la vista più suggestiva e assaporate il barolo, nebbiolo o dolcetto prodotto in queste terre.

La questione cibo è stata una virgola della nostra giornata particolare, convinti di trovare abbondanti agriturismi in giro ci siamo invece trovati a girare per un’ora alla ricerca di qualcosa aperto o che offrisse non solo degustazioni di vino ma anche cibo. Il nostro consiglio è di cercare da casa un agriturismo o ristorante nella zona che intendete visitare e di chiamare per verificare che sia aperto.

langhe

Le Big Bench sono veramente molte, 59. Scelta la zona che intendete visitare createvi un percorso per vederne alcune. Le panchine sono sparse sul territorio, anche a parecchi km di distanza, occorre una vettura o una bici elettrica per raggiungerne più di una.

E’ possibile ritirare il passaporto delle panchine giganti dove apportare i timbri delle panchine visitate. Per maggiori info sul passaporto e sulle panchine consultate il sito del progetto Big Bench Community Project.

La zona delle Langhe è perfetta da visitare in ogni stagione, sono possibili vari attività all’aria aperta fra le vigne e la possibilità di fare un tuffo nella storia, grazie ai castelli e alle fortezze medievali visitabili.

Qui i paesaggi regalano forti emozioni, il cibo e il vino fanno da cornice ad un luogo ricco di storia e di vita genuina…e mi raccomando, da buona piemontese doc, vi consiglio di degustare la tipica Merenda Sinoira e di sorseggiare un ottimo vino, guardando i vigneti al tramonto!

Francesca

Gli Amish della Contea di Lancaster

Quando abbiamo organizzato il nostro otr negli Stati Uniti orientali, una zona che assolutamente volevamo includere nel nostro tour era la Contea di Lancaster e in particolare conoscere la comunità Amish che vive in quella zona.

amish

Nei dintorni di Lancaster in Pennsylvania vive infatti la seconda più grande congregazione Amish al Mondo, seconda solo alla comunità che vive nell’Ohio.

Per le strade è facile incontrare queste comunità, vedere giovani contadini che arano il terreno con i cavalli e con i tipici cappellini di paglia in testa, incrociare per le strade buggies neri e particolari biciclette senza pedali, vedere le donne stendere in cortile i loro semplici vestiti colorati e neri.

Sembra proprio di fare un tuffo nel passato, se non fosse che tutto è perfettamente mescolato con la modernità di una odierna cittadina americana.

Non è facile descrivere ciò che non si conosce appieno, quindi qui di seguito vi daremo una breve descrizione di quello che abbiamo visto e di quello sentito nelle nostre visite in questa comunità, niente di esaustivo ma uno spunto per invogliarvi a conoscere voi stessi questo particolare pezzo di America.

Nella Dutch Country gli Amish colpiscono per il loro modo di vivere con ritmi lenti, senza fronzoli, per un senso di comunità molto forte. Qui si sente vivo un ritorno alla vita contadina dove le persone si spostano in calesse e arano a mano i lori campi e le fattorie e gli animali al pascolo sono gli ingredienti di questo luogo.

Chi sono gli Amish?

Gli Amish sono una comunità religiosa anabattista nata in Svizzera nel ‘500 e trasferitasi negli Stati Uniti intorno al ‘700. Sono gruppi che seguono uno stile di vita molto semplice, seguono fedelmente i precetti della loro religione, rifiutando il progresso e l’evoluzione tecnologica, sono molti riluttanti infatti ad utilizzare le comodità della vita moderna, parlano un vecchio dialetto tedesco, il Pennsylvania German.

Costituiti dopo una riforma protestante, al loro interno gli Amish si suddividono in diversi gruppi. Uno più rigido e contrario ad ogni modernità (no elettricità, vestiti semplici senza cerniere) ed un altro più moderato.

Gli Amish sono principalmente coltivatori e artigiani, le loro campagne sono rigorosamente prive di elementi di modernità che potrebbero intaccare il loro credo.

L’elettricità non è ammessa, in quanto deturpatrice del territorio, mentre fonti alternative tipo vento ed acqua son ben accette. Lavatrice, riscaldamento o frigorifero vengono fatte funzionare a gas. La televisione in quanto portatrice di principi morali non idonei è assolutamente bandita, così come pc e cellulare, amano invece leggere libri e riviste. Si muovono su carrozze e calessi trainate da cavalli e su particolari bici senza pedali o monopattini.

 

Gli uomini una volta sposati portano la barba lunga, priva di baffi. Indossano abiti semplici solitamente neri,nei loro vestiti non esistono cerniere o cinture e a volte neanche bottoni. Le donne indossano delle cuffie sopra i capelli, che non vengono mai tagliati, nere per le donne nubili, bianche se sposate. La lunghezza degli abiti è disciplinata dal loro credo.

Ogni comunità ha un proprio vescovo e le messe vengono celebrate a turno nelle case dei membri.

Esiste nella comunità un fondo comune al quale si attinge indistintamente ogni qualvolta un membro della comunità non riesca a far fronte da solo.

C’è una sorta di periodo sabbatico nel quale un membro della comunità giovane, che non ha ancora fatto professione di fede, può decidere di vivere esperienze nel mondo esterno. Alla fine di tale periodo deve però decidere se continuare a fare parte della sua comunità o andarsene per sempre. Se ad andarsene è invece un membro adulto battezzato, se non decide il suo rientro entro breve tempo, perderà tutto: non verrà più riconosciuto dalla propria famiglia e ogni legame parentale sarà perso, per sempre. Malgrado ciò che si possa pensare, statisticamente gli Amish che decidono di abbandonare il gruppo sono molto pochi.

Dove conoscere e incontrare la comunità Amish?

Il nostro approccio a questa comunità incomincia con la visita del The Amish Villagequesto il sito, una riproduzione di un tipico villaggio Amish. La visita comprende un tour guidato, in inglese o francese, di una tipica abitazione. Il tour comprende la visita della cucina, del salotto, della cantina passando attraverso le camere da letto.

In cucina si possono vedere quelli che erano i cibi tipici, che vengono tutt’ora preparati, i vestiti (fatti a mano in casa) degli uomini e delle donne, sempre molto spartani e privi di “fronzoli”.

La visita poi prosegue in modo autonomo potendo visitare la scuola, il laboratorio di un fabbro, la fattoria e i suoi molti animali, dai cavalli (usati per fare un po’ tutto, dal trasporto con le carrozze ai lavori agricoli) alle galline, ai maiali ecc..

Gli Amish vendono i loro prodotti culinari o artigianali nei mercati locali, è facile trovare le loro marmellate, composte, antipasti o biscotti o coperte. Noi abbiamo acquistato dei loro prodotti al mercato coperto Bird in Hand Farmer’s Market. Vi sono poi anche tour organizzati nelle campagne e farm gestite da Amish.

Li abbiamo incrociati sia sulle loro carrozze lungo la strada sia li abbiamo visti lavorare nei campi nella zona di Ronks. Sono un gruppo schivo, ma sempre gentile e sorridente. Certo bisogna sempre essere rispettosi.

 

 

 

 

Per avere altre info sullo stato della Pennsylvania non perdetevi il nostro articolo su Tour fra fattorie, treni d’epoca e pretzel in Pennsylvania.

Francesca&Paolo

Latemar con bambini. MontagnAnimata

Torniamo a parlarvi del Trentino, in particolare del Latemar e della MontagnAnimata.

Sul Latemar si può salire con una telecabina partendo da Predazzo dove, alla prima fermata al Gardonè, è possibile vivere un’esperienza unica ed avventurosa. Con gli impianti di risalita da Predazzo, si viaggia gratis con la Trentino card, si raggiunge infatti  “La MontagnAnimata del Latemar”.

Su questa montagna magica potrete trascorrere una giornata tornando bambini, giocando con i vostri figli. Tutto è studiato davvero molto bene nei minimi particolari. Un ambiente unico, protetto e veramente incredibile cosa si è creato: un’intera montagna a misura di bambino!

Dall’ampia terrazza naturale che si trova alla prima fermata si può godere di un panorama sulla Catena del Lagorai che appare come un mare di montagne. E proprio qui trovate un parco giochi a pagamento, due euro, dove i bambini possono giocare in totale sicurezza (tutto cintato). E non che l’inizio di questa avventura!

Le famiglie possono esplorare tre sentieri tematici: la Foresta dei Draghi, il Pastore Distratto e il sentiero geologico Dos Capel. Questi 3 sentieri sono tutti facili da fare insieme ai bambini, anche coi passeggini per i più piccoli. Si cammina in mezzo ai boschi, si cerca di cogliere gli indizi e riconoscere le rocce, insomma un’avventura unica!

I sentieri sono degli anelli pianeggianti, si parte e si arriva nello stesso punto e si fanno in circa un’ora. Consigliamo di prendere i GIOCOLIBRI (5 euro l’uno, diversificati in base all’età) con cui affrontare con i vostri bimbi i sentieri. Indizi da seguire, indovinelli da risolvere e piccole storie che nutriranno la loro e la vostra fantasia, in un crescendo di gioco all’interno della natura e dei percorsi ingegnosamente creati per ritrovare le tracce dei draghi! E magari proprio un drago vero, perché no?! Con le avventure presenti nei GIOCOLIBRI i bambini giocano e si divertono. Consiglio l’acquisto di questi libri perché ne vale la pena, spesa minima ma risultato ottimo! Ma si può anche solo passeggiare liberamente lungo il sentiero, allenando lo sguardo a trovare tracce dei draghi o dei folletti coi bambini.

Noi abbiamo anche provato la Caccia al Tesoro, dove i genitori e i bambini fanno parte della stessa squadra e devono risolvere indovinelli, enigmi per arrivare a completare il libro che viene affidato all’inizio della caccia (anche questo a pagamento, costo 10€, ma veramente consigliato perché è molto divertente ed è piaciuto molto).

Una borsa speciale che verrà data dall’esperta “dragologa” farà attivare diverse postazioni lungo il percorso, che daranno vita ad altrettante prove da superare con intuito e intelligenza per portare a termine la missione assegnata. Al termine, l’esperta “dragologa” controllerà le soluzioni scritte sul libretto e vi consegnerà un simpatico omaggio. 

Risolvendo un mistero dietro l’altro siamo arrivati al nido del drago, è stato un crescendo di entusiasmo per i bimbi, super contenti di ritirate il loro premio allo stand una volta portata a termine la missione!

Laterman Montagnanimata

Ovviamente noi abbiamo preso anche in questa giornata la pioggia ma con un abbigliamento adatto abbiamo completato la caccia al tesoro e riscosso il nostro premio alla fine.

 

 

Per finire, abbiamo anche provato il bob su rotaia di ferro “Alpine Coaster“, un’attrazione super gettonata da grandi e piccini. Piccolo consiglio, per evitare pianti come è successo al mio piccolo, l’altezza deve essere 105 cm neppure un centimetro di meno (Fede era 103 cm e non l’ha potuto fare). Il percorso è inizialmente in salita, il trenino sale su, passando in mezzo ai boschi e in luoghi fatati, profumi incredibili e viste mozzafiato. Raggiunta la cima sarete voi a decidere la velocità del vostro bob, la pista è lunga circa 1 km e alla fine c’è la foto ricordo. I bob sono a due posti, puoi andare da solo o in coppia. I bob si muovono su rotaia e come già detto la velocità la regoli tu, punto molto importante con bimbi che si spaventano delle velocità. Il circuito si snoda nel bosco, a tratti è soleggiato, panoramico. Non so dire se mi sia divertito più io o i miei bimbi!

Bellissima esperienza!

Oltre al bob c’è anche la pista delle ciambelle gonfiabili, dove è possibile, per i più piccolini, fare una percorso montando sui gommoni.

Ma non è finita qui, si può prendere la seggiovia che porta al Rifugio Passo Feudo (quota 2.175) dove il panorama abbraccia le Alpi, la Marmolada, le Pale di San Martino, la Catena del Lagorai, l’Adamello, il Brenta e le Alpi austriache.

Si gode di una vista unica… e si capisce perché le Dolomiti siano patrimonio dell’UNESCO.

Noi abbiamo approfittato per fare pranzo al rifugio Passo Feudo, dove abbiamo mangiato tra le altre cose ottime linguine di farro bio con porcini freschi e speck su letto di burrata…il tutto a 2.175 mt, sulla terrazza del rifugio.Latemar

Concludendo abbiamo amato l’idea che sta per noi alla base di questo super parco giochi estivo: imparare ad amare e rispettare la montagna! Qui in mezzo al bosco, ci si diverte, si cammina, si respira aria pulita, si sta in compagnia e si impara a conoscere e rispettare la natura. Da vivere!

Monia&Stefano

#collaborazione

Val di Fiemme con bambini. Cosa fare in una settimana

Vi raccontiamo i nostri 6 giorni di vacanza in Val di Fiemme con bambini, giorno per giorno, per darvi qualche idea per organizzare una vostra settimana. Abbiamo soggiornato a Tesero con i nostri bimbi di 5 e 3 anni ad inizio settembre.

Domenica quando siamo arrivati nel primo pomeriggio a Tesero il tempo non era bellissimo e noi eravamo parecchio stanchi. Siamo andati a fare una tappa subito nella Pasticceria Elisiana (Via IV Novembre 4 – 38038 – Tesero (TN) – Tel. 0462.81.40.50 – Cell. 389.18.10.297) dove potrete acquistare torte, pasticcini e biscotti davvero molto buoni. Vi consiglio un cannolo e un bignè  alla crema, davvero super!

Usciti dalla pasticceria abbiamo passeggiato per Tesero (piccina, città di altri tempi ma tutto ordinato e pulitissimo) dopo siamo scesi sino a Cavalese dove, visto il brutto tempo, abbiamo solo preso la cabinovia del Cermis e abbiamo ammirato dall’alto la Valle.

Lunedì visto il bel Tempo siamo saliti sino in cima Paion sul Cermis dove c’è l’omonimo il rifugio Paion che merita una sosta (piatti molto buoni a prezzi modici per essere un rifugio Tel 0462.341616).

Si può salire da Cavalese 1000 mt, (via Cermis 2 – tel. 0462 340490) oppure dalla stazione di Fondovalle 850 mt (loc. Masi di Cavalese).
Qui parte la cabinovia Cavalese – Fondovalle che in pochi minuti arriva a Doss dei Laresi 1280 mt dove c’è il primo rifugio Baita Dosso Larici e dove si trova Cermislandia, un parco giochi dove fare tappa.

Da Doss dei Laresi parte la seconda cabinovia che porta al Cermis 2000 mt e dove trovate il secondo rifugio Eurotel. 

Da lì parte la seggiovia Lagorai (4 posti e i cani possono salire) che porta fino alla cima Paion del Cermis 2250 mt.

Al rifugio Paion noi abbiamo pranzato al ritorno della nostra passeggiata ai laghi. Qui si trova anche un piccolo zoo/fattoria con alcuni animali che i bimbi possono ammirare.
Dal rifugio abbiamo camminato sino ai primi laghi di Bombasel (ne abbiamo visti 3) è stata davvero una passeggiata molto bella, con viste mozzafiato. Non vi nascondo la difficoltà soprattutto nella parte iniziale (c’è una salita molto ripida che fatta al ritorno davvero uccide le gambe e il fiato, soprattutto se incontrate pioggia come è capitato a noi) ma i bambini, hanno camminato per tutto il tragitto sono stati bravissimi.
Noi ci abbiamo impiegato circa 4 ore tra andare e tornare con qualche piccola sosta. E’ una passeggiata abbastanza impegnativa, portatevi acqua e cibo. Ricordatevi che in montagna il tempo cambia velocemente per cui i keeway dovete sempre averli dietro e scarpe adatte per voi e i bambini, meglio se impermeabili (ho sentito mamme per tutto il tragitto sgridare i bambini perché saltavano nell’acqua… siete in montagna e c’è molta acqua sul sentiero… prendete scarpe adatte e impermeabili da Decathlon ne trovate a partire dai 12€).

Martedì ci siamo arrampicati all’interno del Parco Panaveggio sino al Forte Dossaccio e poi siamo scesi per una visita a Bolzano e al Castel Roncolo.

Il Forte del Dossaccio si raggiunge con una camminata non semplice (oltre 2 ore con bambini), in mezzo ai boschi e piuttosto ripida. Insomma Forte Dossaccio era una tappa che volevamo fare, legata alla storia, alla grande Guerra, ai ricordi. L’abbiamo raggiunto con l’aiuto di una guida molto brava e preparata che durante tutto il viaggio ci ha dato informazioni sulla flora e fauna, fornendo informazioni che catturavano la curiosità dei bambini. L’unico modo per entrare al Forte Dossaccio è prenotando la visita e la guida, altrimenti non c’è modo di visitarlo. Onestamente per quanto sia stata bella la passeggiata e i luoghi visitati ci abbiamo lasciato la sensazione che cercavamo, la storia ha riempito le nostre menti aiutata dalle foto che la guida alpina ci ha mostrato non credo che consiglierei questo tipo di gita a famiglie con bambini sotto i 7/8 anni. E’ davvero una meta impegnativa.

Castel Roncolo è a Bolzano c’è un parcheggio sotto la rocca e poi con una passeggiata di circa 500mt (difficile con passeggini) si raggiunge questo luogo dove il tempo si è fermato.

Il castello si raggiunge camminando sul vecchio ponte levatoio (unica via di accesso al castello), vi consigliamo di prenotare la visita, noi abbiamo trovato una bravissima guida che è riuscita a raccontare storie avvincenti descrivendo semplicemente gli affreschi sui muri che hanno rapito i nostri bambini per oltre 1 ora di visita. Abbiamo visitato il castello e immaginato la vita lì oltre 600 anni fa, la cucina con le mura ancora nere, gli affreschi sul ballatoio che rendono bellissimo questo castello. Se passate da Bolzano dovete andare a visitarlo, merita davvero. La guida ci ha spiegato che il Castello è stato donato alla città di Bolzano ed essendo lei una bolzanese il castello era anche suo. L’amore che trasmetteva la nostra guida nelle descrizioni ha reso questa visita indimenticabile. Bellissimo davvero!

Mercoledì mattina viste le previsioni (bello mattino, brutto pomeriggio) e considerato che i bambini avevano già camminato parecchio nei giorni precedenti abbiamo deciso di salire al Latemar dove alla prima fermata al Gardonè è possibile far giocare i bambini con i propri genitori alla MontagnAnimata.

Giovedì, al mattina il tempo è bello mentre nel pomeriggio c’è la solita pioggia. Un po’ scettici affittiamo delle e-bike consigliati dal nostro Family Hotel Shandranj.

Devo dire che ho vissuto la giornata più incredibile ed intensa degli ultimi mesi (o forse anni). La pista Ciclabile Dolomiti di Fiemme e Fassa è circa 50km da Molina di Fiemme ad Alba di Canazei ed è fattibile per ogni livello di ciclista. Noi abbiamo preso le E-bike che vi consiglio, alcuni tratti sono in salita ed è fattibilissimo ma con un piccolo aiuto tutto diventa meno faticoso e più divertente. Noi abbiamo affittato le E-Bike a Predazzo  https://www.localmotionrent.it/bicigrill/  dove potrete parcheggiare l’auto, l’affitta bici è sulla pista ciclabile quindi molto comodo.             Vi consigliamo di chiedere al vostro Hotel dove affittare le bici e di chiamare prima per prenotare la vostra Bici.

Noi siamo partiti da Predazzo e siamo arrivati poco dopo Pozza di Fassa (circa 15 km). Abbiamo attraversato luoghi magici, la pista ciclabile si sviluppa lungo torrenti, laghi, costeggia parchi gioco meravigliosi e ci sono punti dove semplicemente è giusto fermarsi ad ammirare i panorami o bar dove riposarsi e gustare qualche dolce particolare come il Bar Pasticceria Reinhard (stra consigliata e merita la sosta) http://www.pasticceriareinhard.it/.

Nell’ultimo tratto abbiamo preso pioggia e ha fatto fresco ma vi assicuro che ne è valsa la pena. Abbiamo pedalato per più di 4 ore e ci siamo fermati quando volevamo ammirare uno scorcio, far giocare i bimbi, abbiamo acquistato le fragole e i lamponi dai contadini e mangiati seduti a terra, passeggiato per Moena e ancora preso un caffè lungo la pista ciclabile. E’ stata una giornata magica. Posate la bici siamo andati al Lago di Carezza (qui l’articolo dedicato al lago).

 

Venerdì abbiamo fatto la prima nostra passeggiata a Cavalese, più precisamente ci siamo soffermati al Parco della Pieve, una zona verdeggiante di Cavalese, arricchita da alberi di tiglio secolari, ed è sempre stata il fulcro sociale, economico e religioso della val di Fiemme. All’interno di questo Parco si trova la pieve di Santa Maria Assunta, il santuario dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria e il vecchio cimitero.

La Pieve di Santa Maria Assunta, come recita la scritta in latino sulla parete destra, fu consacrata nel 1134, ma probabilmente fu edificata qualche secolo prima. Edificio che conserva il suo fascino. Presente anche una torre campanaria. Affianco trovate il santuario dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria che fu edificato nel 1829 in stile neo-classico. Alla sua realizzazione contribuì la popolazione locale, che offrì manodopera gratuita. La chiesa fu consacrata il 15 agosto 1830.

Al santuario si accede attraverso un’ampia gradinata, dopo la quale troverete il colonnato dell’atrio. Consiglio una visita ad entrambe, molto carine e fattibili anche con bimbi.

Il Parco della Pieve è situato a pochi metri dal centro di Cavalese, è perfetto per passeggiate e con spazio giochi per bambini ben attrezzato; ci sono anche panchine per riposare ed aree picnic. Molto curato. Inoltre, è presente una vasta terrazza che si affaccia sulla valle dell’Avisio con bella vista sul Cermis.

Ottimo spazio nel quale godersi la natura, le numerose panchine rendono più comodo il soggiorno e sono l’ideale per immergersi in una buona lettura mentre i bimbi sono liberi di giocare completamente al sicuro.

Per terminare la vacanza, al pomeriggio non abbiamo potuto far altro che fare scorta di prodotti tipici locali:

  • Speck
  • Formaggi
  • Vini

In particolare, vi consiglio di andare al Caseificio Sociale di Predazzo e Moena per potervi portare uno dei prodotti tipici di queste valli trentine (il “Puzzone di Moena”). Vicino al caseificio Sociale c’è uno spaccio Bosin Speck, sul quale invece abbiamo puntato per I salumi.

In questa vacanza, ci siamo preparati prima di partire per l’opzione pioggia ed infatti, come da previsioni, quasi ogni giorno è piovuto. Abbiamo svaligiato Decathlon e posso consigliarvi per la pioggia (ma anche per il bel tempo) i pantaloni tecnici che si asciugano subito, non sono idrorepellenti ma si asciugano in un minuto. Molto utili perché la sera bastava sciacquarli e dopo poco erano nuovamente asciutti e puliti, inoltre quelle che abbiamo scelto per noi e per i bimbi si possono dividere e diventare short aprendo una cerniera.

Che dire? Una vacanza perfetta, al cui centro c’è stata la natura, un’ospitalità genuina e dei posti favolosi.

Stefano&Monia

Per organizzare una vacanza in Val di Fiemme con bambini, leggete anche il nostro articolo sul Trentino in family hotel

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New York. Come risparmiare, dove dormire e suggerimenti

New York è le sue mille luci, New York e la multietnicità, New York e i suoi variegati musei, New York e i suoi polmoni verdi, New York da guardare con il naso all’insù, New York e i set di tanti film, New York e i suoi rumori…New York, ma quanto mi costi?!

New York non è infatti una città economica, ma con un po’ di attenzioni si può cercare di risparmiare qualcosa.

Ad ottobre abbiamo potuto fare il nostro terzo viaggio nella Grande Mela, il secondo per i nostri bimbi di 6 e 8 anni, e ci sentiamo di darvi alcuni suggerimenti per organizzare un viaggio a New York cercando di limitare il più possibile i costi.

New York, come risparmiare

 

  • Volo

Voli su New York si trovano ormai a prezzi parecchio interessanti, con le tariffe light con solo bagaglio a mano, si riescono a trovare anche cifre sotto i 300 euro a testa a/r. Vale sempre il messaggio, monitorate i voli, fate attenzione alle offerte e prima si acquistata meno si paga. Sull’acquisto più dettagliato dei voli vi rimando al nostro articolo come organizzare un viaggio negli Stati Uniti, troverete tutti i nostri suggerimenti.

  • Dove dormire, senza spendere un patrimonio.

Dormire a New York non è per niente economico, se non si vuole spendere uno sproposito, ma avere comunque hotel decenti e soprattutto puliti, noi vi consigliamo di uscire dalla zona di Manhattan.

Noi, in tutti i viaggi con tappa a New York, abbiamo soggiornato in New Jersey a Jersey City all’Holland Hotel. Un hotel pulito, semplice, con colazione basica, caffè, the, brioche, muffin, frutta e yogurt, compresa nel prezzo e parcheggio gratuito.
Vicinissimo all’Holland Tunnel, a pochi passi dalla comodissima Path che offre collegamenti verso New York, con fermate al World Trade Center o sulle principali Street (9-14-23-33), o verso il New Jersey,  Haboken o Newark. La Path impiega dai 10 minuti per avvivare al Wtc, ai 20 min per raggiungere la 33 street (zona Empire). Al costo di una normale corsa di Metro

Il prezzo a notte per 4, monitorando la prenotazione, si trova anche sotto le 100 euro con tasse. L’unica pecca dell’hotel per noi è solo quella di non avere una sala colazione e di dover pertanto consumare la colazione in camera o nel dehor aperto usufruibile però solo con la bella stagione.

Noi vi suggeriamo di cercare un hotel con colazione inclusa, vi farà già notevolmente risparmiare, soprattutto se siete in 4 come noi.

Nella zona di Manhattan non è consentito affittare alloggi interi per meno di 30 gg, perciò se cercate appartamenti tenete a mente che dovete cercare affitti solo per porzioni dell’abitazione condivise con i residenti della casa, se no è illegale.

Modi per risparmiare con le maggiori aziende di e-commerce di hotel o appartamenti:

  • con booking con 5 prenotazioni sul portale sarete clienti Genius e godrete così di particolari sconti dedicati. Potete anche utilizzare un coupon sconto, con il nostro sconto  (prenotando dal link) sia io sia voi avrete dopo il soggiorno 15 euro di accredito, oppure provate a vedere il prezzo dal sito o dall’app, a volte dall’app si hanno prezzi migliori
  • con hotels.com, ogni 10 soggiorni avrete una notte gratis iscrivendovi al loro programma fedeltà. Se recensite le loro strutture, dopo il soggiorno, spesso mandano un coupon da inserire durante una nuova prenotazione che vi darà 2 accrediti nel programma fedeltà invece che uno. In rete poi  spesso ci sono coupon di sconto, 8%,10% o anche 12% sul totale, basta digitare su google codice sconto hotels e ne troverete uno 😉
  • se non avete mai prenotato con airbnb, anche qui passando da un link di un amico, tipo questo, potrete avere 25 euro di sconto sul primo soggiorno.

Attrattive gratuite o a basso costo

Se sognate New York e avete bisogno di contenere al max i costi, ci sono delle strategie utili per risparmiare sulle attrattive che offre la città.

Nel vostro piano visita iniziate ad inserire le attrazioni gratis sempre:

  • Central park è un parco stupendo nel cuore di New York, passeggiare e vivere il set di moltissimi film è già di per se veramente emozionante.
  • Staten Island Ferry. Se non volete prenotare il classico giro alla Statua della Libertà potrete scegliere un’opzione alternativa e gratuita, soprattutto se il tempo di visita è poco e non amate fare lunghe code alle attrazioni. Vicino a Battery Park si trova il Staten Island Ferry dal quale partono traghetti ogni trenta minuti circa per Staten Island. La tratta passa proprio di fianco alla Statua della Libertà e permette di godere di una bella vista sul Skyline e sul Financial Distrect, a costo zero! Il traghetto gratuito viaggia tutti i giorni, 24 ore su 24, fra Manhattan e Staten Island.
  • Brooklyn Bridge, tappa obbligatoria in un viaggio a New York è una passeggiata su uno dei simboli della città.
  • New York public Library, la celebre biblioteca sulla 5th, teatro di molti film. Nella sezione children troverete anche i peluche che hanno dato vita a Winnie the Pooh. Superati i controlli di sicurezza si può accedere a quasi tutte le sale dell’edificio.
  • La stazione Grand Central e il suo tour gratuito ogni venerdì alle 12.30 ritrovo nell’atrio a Park Avenue 120, non occorre la prenotazione.

Attrazioni a basso costo o ad offerta libera:

New York

  • Tramway Roosveel Island. Roosvelt Island è una piccola isola nell’East River di New York, per raggiungerla si può utilizzare un comodo e scenografico Tramway, avete presente quello rosso nel film di Spiderman?! Ecco quello. Si prende alla fine della East 59 Street quando incrocia la Second Avenue, costa una normale corsa di metro, sull’isola potrete fare una bella passeggiata sul lungo fiume.
  • Assistere ad una messa Gospel ad Harlem. Partecipare alla messa è assolutamente gratuito, se volete potrete lasciare un’offerta libera a fine funzione.
  • Il Museo di Scienze Naturali è pay as you wish, il prezzo è perciò suggerito, ma poi puoi dare quanto credi corretto, lo stesso vale per lo zoo del Broonx.
Musei gratuiti in alcuni giorni o orarinew york

Consultate sempre i siti dei maggiori musei per sapere se e quando sono gratuiti.

  • Il memorial 9/11 ha ingresso gratuito il martedì pomeriggio dalle 17 in poi
  • Il Moma il venerdì dalle 16 alle 20, per bimbi < di 16 sempre free
  • Guggenheim museum ingresso ad offerta libera dalle 17 alle 20 di sabato. Sempre free <12

Gli ingressi gratuiti non possono essere prenotati, occorre mettersi in coda ed aspettare.

Come raggiungere Manhattan dal JfK

Il modo più economico è sicuramente prendere l’Air Train che trovate all’uscita dell’aeroporto, scendere a Jamaica Station o Howard Beach e da lì prendere la linea metro che ti occorre, all’incirca siete sugli 8 $ a testa, con i bagagli però non è certo l’opzione più comoda.

Se preferite un mezzo diretto stando comodamente seduti optate per un taxi, una corsa su Manhattan è di circa una 60ina di dollari. Basta uscire dall’aeroporto e mettersi in coda nelle apposite file.

Se affittate invece la macchina al Jfk dovete uscire dagli arrivi, attraversare la strada e prendere sulla destra l’ascensore che porta a prendere l’Air Train verso Jamaica Station, e scendere a rental car.

 Suggerimenti vari

  • New York per noi è da visitare a piedi, ma per non far stancare troppo i bimbi più piccini consiglio l’uso di un passeggino super leggero, per gli spostamenti invece più lontani utilissima la Metro. Per muovervi in metro vi suggeriamo di comprare la Metro Card e caricarla in base alla vostra necessità, è acquistabile direttamente in molte fermate. I bimbi sotto i 6 anni non pagano.
  • Una delle spese più sostanziose del viaggio è sicuramente quella dell’ingresso ai musei o ai vari luoghi turistici. Ci sono però diverse tessere turistiche che è possibile acquistare per risparmiare sulle attrazioni della città, fra quelle più conosciute NYCityPass e New York Pass, valutate quella più utile per voi a seconda di cosa avete intenzione di vedere.
  • Mangiare può essere un’altra spesa sostanziosa. In estate panini, hot dog, insalate da consumare all’aperto possono essere un modo per risparmiare. Anche acquistare l’acqua nei Cvs/pharmacy/ Duane Reade può far risparmiare qualcosa, potete anche scegliere bottiglioni e travasare l’acqua in borracce o bottigliette da portarvi in giro tutti i giorni. Se poi soggiornate fuori Manhattan potrete trovare supermercati più forniti che spesso hanno  il bancone gastronomia e rosticceria, reparti di cibi già pronti all’uso, compresa frutta e verdure fresche già pronte all’uso. Quando consumate nei ristoranti ricordate invece sempre la gratuity che non è compresa nel prezzo, un 15%, 20% del totale.

Per qualsiasi consiglio e necessità contattateci, vi aiuteremo con piacere :).

Ricordate che da aggiungere nelle spese generali c’è l’assicurazione sanitaria, ve ne abbiamo già parlato QUI

Francesca&Paolo

Valencia con bambini

Valencia sorge sulla costa sud orientale della Spagna, è la città perfetta per una breve vacanza in famiglia.

Componenti                                     – > due adulti e due bimbi di 2 e 3 anni

Destinazione Viaggio                      -> Valencia (Spagna)
Durata                                               -> 7 giorni
Mezzi per raggiungere la meta       -> Aereo, compagnia Ryanair
Accomodation                                  -> Hotel (pernottamento senza colazione)

Periodo                                              -> seconda metà di Aprile

valencia

Perché abbiamo scelto Valencia?

 

  1. E’ la terza città della Spagna, ma non è troppo caotica, circa 800mila abitanti. E’ pianeggiante, visitabile con passeggini, mezzi pubblici e a piedi. Il centro conserva ancora molti monumenti storici, è stata fondata dai romani nel 138 ac, e si trova sul mare, perfetta per i bambini.
  2. Il clima, le temperature ad aprile sono intorno ai 20°/27°.
  3. Offre molte attrazioni che possono andare bene anche per i più piccoli:
  4. Bioparc, un grande zoo (simile a Zoom per chi è stato a Torino) visitabile in 4 ore
  5. Parco oceanografico, visitabile in 4h
  6. Mare con grandi ed incantevoli spiagge
  7. Giardini della Turia, un incantevole parco che divide a metà la città. Nel 1986 è stato creato un immenso parco con giochi per bimbi e mezzi per il fitness ed è possibile passeggiare all’ombra di grandi alberi.

 

Il nostro viaggio

Si parte, 4.45 suona la sveglia alle 8.30 il volo da Caselle per la nostra nuova meta, ore 10.20 arrivo a Valencia.

Volo spettacolare e bambini da manuale. Pietro ha giocato tutto il tempo, avevo portato un libro con degli stickers che lui ha attaccato OVUNQUE e poi l’immancabile tablet. Federico invece ha dormito tutto il tempo.

Prendiamo un taxi che ci porta al nostro hotel, qui purtroppo capiamo che Fede ha 39,2 di febbre. Abbiamo pertanto per prima cosa visitato l’ospedale valenciano e per 5 giorni rivisto tutti i nostri piani di viaggio.

Molti al nostro posto sarebbero forse tornati a casa ma, dopo aver parlato con la pediatra italiana e quella spagnola, abbiamo deciso di rimanere ed aspettare che la febbre scendesse.

Itinerario di 7 giorni

Giorno 1: I piani vista la febbre del piccolo si sono un po’ ridimensionati. Io e Federico siamo rimasti in Hotel, mentre papà e Pietro hanno girato per la città.

Giorno 2: Papà e Pietro hanno trascorso una bellissima giornata in spiaggia; io e Federico abbiamo aspettato sempre in hotel che la febbre scendesse

Giorno 3: Viste le previsioni, coperto ma senza pioggia e vento, abbiamo optato per una passeggiata, tutti e quattro, al Bioparc.

Il Bioparc, aperto nel 2008, vuole portare noi umani più vicini all’habitat degli animali. I bambini si divertono perché possono camminare liberi e vedere molte cose nuove. La loro curiosità viene sollecitata continuamente.

E’ vietato portare all’interno del cibo quindi, se i vostri bimbi hanno esigenze particolari per pranzo, vi consiglio di pensare ad un orario diverso. Il parco è visitabile col passeggino.

Pietro ha fatto mille domande sulle tigri, sugli ippopotami e finalmente abbiamo visto le giraffe da vicino! Che emozione!

Giorno 4: Abbiamo trascorso una giornata al parco oceanografico (acquario di Valencia), il più grande d’Europa.

L’acquario si trova nel parco del Turia all’interno del complesso Ciutat de les Arts “Città delle arti”.

Pietro ha apprezzato molto lo spettacolo dei delfini, le vasche dei leoni marini e le gallerie sott’acqua. Abbiamo pranzato all’interno del parco, c’è una pizzeria dove si può pranzare con circa 10 euro.

Giorno 5: Abbiamo trascorso un giorno intero nei giardini del Turia, dove si trova anche “Gulliver”, una costruzione lunga 70mt,  dalla quale è possibile scendere da scivoli che spuntano da tutto il corpo di Gulliver “spiaggiato” dai Lilliput.

Fa molto caldo anche ad Aprile vi consiglio, quindi, di portare creme solari con fattore di protezione molto alto per i bimbi.

Abbiamo passeggiato lungo i giardini e, tra un’altalena ed uno scivolo, ci siamo fermati a vedere frammenti di varie partite, calcio, baseball, rugby e pallacanestro. Inutile dirvi quanto fossero felici i bambini, tutto nuovo ed entusiasmante.

Giorno 6: Finalmente con Federico sfebbrato e pieno di voglia di fare abbiamo trascorso una mattinata al mare. Vicino al porto c’è la spiaggia Mariposa con subito annessa la passeggiata Nettuno, una via piena di ristorantini carini dove pranzare/cenare. Anche ad aprile le spiagge hanno ombrelloni e sdraio. Le docce e le fontanelle per sciacquarsi funzionano. Non dimenticatevi un cambio perché immancabilmente i bimbi finiscono per bagnarsi!valencia

Abbiamo pranzato fuori proprio sulla passeggiata Nettuno e siamo stati in un ristorante dove abbiamo festeggiato la guarigione di Federico e la fine delle vacanze. Ristorante Marcellino, abbiamo mangiato del polpo fritto che mi ricorderò per tutta la vita, davvero consigliato.

Giorno 7: shopping, passeggiata per il centro e visita del Mercado Central “Mercato Centrale”.

Situato nel centro al coperto in un edificio molto bello e moderno, si vendono tutti i tipi di alimenti, come pesce, carne, frutta, verdura e affettati, si può tranquillamente fare pranzo o comunque fare una merenda. Imperdibili i frullati freschi di frutta fatti sul momento! Noi abbiamo comprato tutto il necessario per replicare la paella a casa! Ossia condimento e spezie (paprika e zafferano), ma soprattutto la padella con cui abbiamo ricevuto in omaggio la ricetta originale della paella valenciana.

Nella notte abbiamo ripreso il volo per tornare a casa.

Dove dormire a Valencia?

Abbiamo soggiornato all’ Hotel Kramer, l’hotel è pulito e con un servizio sempre disponibile,non è situato in centro città, ma si trova vicino al Bioparc e ai giardini della Turia. Il centro è raggiungibile con una camminata di 20 minuti o con i mezzi pubblici.

Costo a notte di circa 80 euro

Luoghi suggeriti per mangiare

 

Kram Bar: piccolo bar collegato al nostro hotel. Menù limitato, ma tutto molto buono. Consiglio di assaggiare il formaggio di capra con la marmellata di pomodoro e le crocchette di hamon

Bodegas Gargallo: un buon posto dove fermarsi e fare pausa con tapas…prosciutto con pomodoro. Noi abbiamo provato le Boegas Gargallo all’interno del Nuevo centro (centro commerciale vicino all’hotel) che ha di fianco un’area giochi per bambini

La Cigrona Restaurant: ottimi gli antipasti mangiati, i migliori mangiati nel nostro soggiorno a Valencia, calamari grigliati con maionese nera e millefoglie di carne con fichi.

La Marcelina: menu alla carta, abbiamo assaggiato polpo fritto, seppia alla griglia e fritto misto, deliziosi ed ottimo servizio.

Monia&Stefano

 

Francia. Colmar, la perla dell’Alsazia

Amo le tradizionali case a graticcio tutte colorate tipiche dell’Alsazia, riescono ad esprimere un’atmosfera magica, romantica, di tempi passati.

Quando perciò si è presentata la possibilità di qualche giorno di ferie a dicembre abbiamo subito pensato di organizzare un tour in Alsazia. La regione francese è facile da scoprire in macchina, i paesini sono tutti abbastanza vicini e le attrattive presenti sono perfette in tutte le stagioni.

Tappa d’obbligo nel nostro tour è stata Colmar, avevamo letto solo bellissime cose su questo paesino nel periodo natalizio.

 

I centri storici dei villaggi alsaziani sono fiabeschi ed incantevoli, con il Natale diventano un tripudio di luci e decorazioni in ogni angolo. Le facciate delle case si riempiono di oggetti appesi alle finestre, orsetti, soldatini, ghirlande di pino, le fontane vengono abbellite con fiocchi e festoni e i negozi sono uno scintillio di luci e colori.

A Colmar nel periodo di Natale respirerete un’aria di festa, la città vecchia verrà esaltata con splendide luminarie, usanze e tradizioni del luogo verranno riprodotte per i suoi visitatori. Il profumo del pan di zenzero e del vin brulé saranno la ciliegina sulla torta per rendere la vostra visita ancora più fatata.

I 6 mercatini di Natale sparsi per tutto il centro storico li potrete trovare in:

  • Place des Dominicains,
  • Place de l’Ancienne Douane
  • Petite Venise
  • Mercatino coperto Koifhus
  • Place Jeanne d’Arc
  • Place de la Cathèdrale,  con un mercato gastronomico

D’obbligo poi la classica pista di pattinaggio, in Place Rapp,  e le giostre per i bambini.

Colmar

Ph.credit Francesca Porta

Ma Colmar è una perla da scoprire non solo a Natale, ma anche nelle altre stagioni.

Nel periodo Pasquale per esempio diventa una caccia  alla ricerca dei coniglietti sparsi per le case e le fontane, uova e fiori adornano il paese e non mancano i mercatini nelle principali piazze. L’atmosfera festosa, la cura dei particolari e la capacità di esaltare le sue bellezze sono proprio caratteristiche del luogo.

Le giornate più lunghe e il sole permetteranno poi sicuramente di godere per più tempo, e a temperature più gradevoli, delle tante attrazioni all’aperto.

Cosa visitare a Colmar?

Colmar fra i paesi alsaziani è quello più grande ed il più conosciuto, le sue viuzze lastricate fiancheggiano case dai colori pastello, le mie preferite quelle azzurro acqua, con il tipico intarsio di legno. Vi sono alcune case particolarmente belle, antiche e lavorate, che meritano di essere viste: la Maison des Tetes, in Rue des Tetes 19, famosa per le numerose teste e maschere che ornano la sua facciata e la Maison Pfister, in Rue des Merchands 11.

Nei dintorni delle due vie menzionate troverete la Cattedrale di Colmar, in Place de la Cathédrale, l’edificio gotico più importante dell’Alsazia, ricco di stupende vetrate, guglie, statue, pinnacoli, un effetto visivo molto scenografico.

Scendendo verso sud passate in Place de L’Ancienne Douane, il cuore della città vecchia, dove troverete l’edificio dell’Antica Dogana, il più antico edificio pubblico di Colmar.

Imboccate la Grand Rue fino ad arrivare nella Place des six montagnes Noires, qui si trova la zona denominata Piccola Venezia, famosa per i suoi romantici canali.

 

Alla fine di Rue de la Herse, è possibile fare un giro in barca sul canale godendo così di una bella prospettiva della città dall’acqua. Il giro in barca dura circa 30 minuti, costa 6 euro a persona (bimbi <10 anni è gratuito), biglietto acquistabile sulla barca. Il barcaiolo fornisce spiegazioni sulla città e sulle case d’epoca incontrate, in inverno vengono fornite coperte per non patire il freddo.

Colmar è anche la città natia di uno scultore reso famoso per una certa statua collocata a New York. Indovinate un po’?! Eh sì, proprio la Statua della Libertà. A Colmar troverete un museo dedicato proprio al suo autore, il Museo Bartholdi, e una replica ridotta della Statua in Rue de Strasbourg, la strada che porta all’aeroporto.

Altri musei degni di nota, soprattutto se viaggiate con bimbi, il Museo del Giocattolo, in rue Vauban 40, e il Museo di storia Naturale, in rue Turenne 11.

Per un giro del centro storico e la visita di alcuni musei considerate almeno una giornata intera.  Per il solo giro a piedi delle principali vie e piazze 4 orette sono sufficienti.

Mangiare a Colmar

Noi abbiamo pranzato in un piccolo, ma romantico ristorante, La Petite Alsace, in Rue du Rempart, nella zona del teatro municipale. Qui potrete degustare i tipici piatti alsaziani, da assaggiare la tarte flamble, una sorta di pizza più sottile e croccante.

Dove dormire

Noi abbiamo deciso di soggiornare fuori Colmar, a Pulversheim, a Les Puits.

Un piccolo hotel a conduzione famigliare, semplice e pulito, con una ricca e fresca colazione. Dista a circa 20 minuti da Colmar e si trova nelle vicinanze delle principali attrazioni della zona.

Dintorni di Colmar, Parco del Piccolo Principe

 

Ph.credit Francesca Porta

In un viaggio in Alsazia vi consigliamo di inserire una visita a Strasburgo, ad alcuni dei bellissimi paesini come Riquewihr o Eguisheim, e di percorrere la Strada dei Vini , fermandovi in una cantina a degustare un vino locale.

Dei più belli paesini alsaziani vi abbiamo parlato in questo articolo, volevamo però ancora menzionarvi un luogo speciale per i bambini: il Parco del Piccolo Principe.

Il primo parco tematico dedicato al magico mondo di Saint Expery si trova a Ungersheim, fra Mulhouse e Colmar. Nel parco potrete troverete un mix fra giostre dedicate al Piccolo Principe e giostre tradizionali. Un parco adatto anche a bimbi piccini, l’unico neo molte indicazioni sono solo in lingua francese.

Francesca

Grazie a Francesca Porta per le informazioni su Colmar a Pasqua e sul Parco del Piccolo Principe 🙂

 

 

 

Spagna. Cosa fare ad Alicante con bambini

Oggi ospitiamo nuovamente nel blog Michela e il suo racconto su Alicante, una graziosa cittadina marina del sud est della Spagna. Ad Alicante vi aspettano ampie e gratuite spiagge, un colorato centro storico e una vivace movida. Alicante
Cercare un posto di mare raggiungibile in pochissime ore di volo, dove portare due famiglie e 3 bambini -e quindi far coincidere per 4 periodi di ferie- sembrava un’impresa titanica. L’unica certezza era quella di uscire dall’Italia, di salire su un aereo, e di cercare mare, cibo, bevute e relax!
Leggo sempre tanto online, racconti di viaggio, consigli, per poi scegliere, in genere, il posto più lontano dall’idea iniziale. Le opzioni finali erano le Baleari, la Grecia, o la Spagna… Ryanair ha scelto per noi, con dei biglietti a un prezzo -DECENTE- da Bologna per Alicante.
Ne avevo sentito parlare nei vari gruppi di viaggio, località famosa per chi vi aveva fatto l’Erasmus, nulla di più. E invece per noi Alicante si è rivelata una bella sorpresa!
L’hotel -centrale, ma abbastanza asettico- era davanti al Mercado Central: un mercato coperto di carne, pesce, verdura, caratteristico e carino da girare. Poco dopo il Mercado, dall’altro lato della strada, c’è una pasticceria biologica favolosa, che ci ha insegnato l’arte della colazione a base di Tostadas (pane, olio e sale) e dolcetti alle mele: cercatela, si chiama “Tres Semillas”.
Nella stessa strada, Avenida Alfonso El Sabio, si trova la fermata della metropolitana, che prendevamo ogni giorno per arrivare alla Playa de San Juan, una spiaggia enorme, con alcuni -micro- stabilimenti dove affittare ombrellone e lettini per la giornata. Per noi abituati alla riviera romagnola, tutta quella spiaggia libera ci sembrava un sogno 😀 L’acqua freddina nonostante fosse giugno, ma trasparente e pulita.
Sulla parte pedonale del lungomare si trovano un sacco di ristorantini, dove poter assaggiare l’Arroz Alicantino, una sorta di paella ripassata al forno, con carne, verdure o pesce (o tutti e tre!), … buonissimo! Provatelo al ristorantino “Casa Domingo” in av. De Niza!
Doverosa una passeggiata per la  Explanada de España, la via più famosa di Alicante, con il suo pavimento particolare e le palme ai lati, fino alla Playa del Postiguet, e una visita al Castillo de Santa Barbara, un castello costruito su un monte nel IX secolo, che permetteva di controllare l’intera baia. Si sale con un ascensore raggiungibile attraverso un tunnel all’interno del monte, a pagamento. In alternativa si può anche salire a piedi, ma è una bella scarpinata! Dall’alto il panorama è bellissimo, evitate le ore centrali perché fa davvero caldo.
Il centro di Alicante è molto carino, pieno di viuzze pedonali colme di localini, bar, ristoranti, e musica. Quasi tutti i ristoranti propongono anche un menù con tapas, con il loro favoloso jamon serrano (prosciutto crudo spagnolo) e le papas arrugadas. Deliziosa anche la salsa alioli, una sorta di maionese con aglio, che accompagna parecchi piatti tipici.
I bambini si sono goduti il mare, la spiaggia, abbiamo rivisto pisolini pomeridiani che non vedevamo dai tempi antichi, e noi grandi parallelamente ci siamo goduti sangria e dormite al sole…. 😀
Sul lungomare trovate anche un parco giochi per bambini, “El mundo de los niños”.
E’ stata una vacanza atipica per noi, poco girare e tanto relax, e Alicante ci ha dato quello che cercavamo! 
Michela
Se cercate altre mete marine in Spagna, vi suggeriamo di leggere l’articolo su Valencia.

Svizzera. Visitare Basilea in un giorno

Basilea si trova sul fiume Reno nella Svizzera nord occidentale. E’ stata una tappa nel nostro on the road di dicembre fra Svizzera, Francia e Germania, ed è stata per noi una piacevolissima sorpresa.

Basilea

Il vivace centro storico con i suoi pittoreschi vicoli, gli edifici storici, il fiume che taglia a metà Grossbasel da Kleinbasel, i particolari traghetti, la stupenda Munster, il rosso e fiammante Palazzo del Municipio, i tantissimi musei (una quarantina) e fontane (oltre 200), rendono Basilea una città di cultura, pregna di storia, assolutamente da scoprire!

Il centro storico di Basilea è poi visitabile completamente a piedi e calcolate almeno un’intera giornata per viverlo in tranquillità.

Basilea

Basilea in un giorno, l’itinerario

Partite nella vostra visita di Basilea dalla imponente porta Spalentor, una delle tre porti  medioevali ancora rimaste intatte, continuate la vostra passeggiata lungo Spalenvor std, prendete Spalenberg, una via ricca di negozi e ristorantini, compreso il famoso negozio di addobbi natalizi Johann Wanner, imboccate poi la Hutgasse arriverete nella bellissima Marktplaz.

Vivace e colorata piazza del mercato, facilmente riconoscibile dal rosso Palazzo del Municipio. E’ possibile entrare nel cortile interno del Municipio e visitare alcune sale, la torre al momento della nostra visita a dicembre non era aperta al pubblico. Nella piazza ogni giorno, fino alle 14, si tiene un piccolo mercato di prodotti freschi di produttori locali.

Dopo la visita al Palazzo del Municipio continuate il vostro giro girando a sinistra verso la Eisengasse per imboccare il Mittlere Brucke. Il ponte fu costruito nel 1226 ed è uno dei più antichi ponti costruiti sul Reno.

 

Attraversato il ponte girate a destra ed imboccate il lungo fiume, sedetevi sulle panchine e ammirate la città antica dall’altra sponda del fiume. Noi l’abbiamo trovata molto romantica, da qui si vede molto bene la stupenda cattedrale e d’obbligo una foto al Mittlere Brucke.

Continuate la vostra passeggiata sulla Oberer Rheinweg, qui potete scegliere due percorsi o prendere il classico traghetto basilese a Munster Fahre o continuare su Schaffhauser Rheinweg e prenderlo alla fermata St. Alban Fahre.

Se volete visitare il Museo della Carta e vedere la porta St.Alban-Tor prendete il secondo traghetto, se invece volete vedere la cattedrale prendete il primo citato.

I traghetti basilesi sono 4 e permettono di attraversare il Reno, in 4 differenti punti del fiume, con la sola forza della corrente, un’esperienza da provare! Costo, 1,60 a testa a tratta.

Ma continuiamo il nostro percorso. Arrivati nella zona di St. Alban visitate il romantico quartiere, caratterizzato da suggestivi scorci, canali e botteghe d’artigiani.

Visitate il Museo della Carta, qui i visitatori potranno conoscere i segreti della carta e della realizzazione di un manoscritto ed ammirare un mulino medioevale ad acqua ancora perfettamente funzionante.

Dopo la foto di rito della St Alban Tor imboccate la St. Alban Vorstadt o allungate il tragitto costeggiando il fiume (per noi tragitto più tranquillo e carino) per tornare verso il centro storico e visitare la Cattedrale.

La Rittergasse che incontrerete lungo il tragitto è una via con belle case colorate che giunge direttamente sulla Muster Platz.

La cattedrale di Basilea è veramente molto bella, d’obbligo la salita su una delle due torri. Per salire vi sono molti gradini,circa 250, la scala è strettina e una prova per chi soffre di claustrofobia o acrofobia, ma la vista dall’alto merita assolutamente la salita. Tre i diversi piani di veduta sulla città.

Scesi dalla torre vi consigliamo di imboccare la Munsterberg con le sue case a graticcio e  percorrere la Freire Strasse per una passeggiata in cerca di acquisti.

In questo percorso della città vi consigliamo di aggiungere, leggermente fuori dal giro, la visita al museo Tinguely, che ospita la più grande collezione di opere di Jean Tinguely, e al teatro di Basilea per ammirare proprio una fontana all’aperto di Tinguely.

Suggerimenti utili

 

Dormendo in un hotel di Basilea vi verrà offerta la Baselcard che permette l’utilizzo gratuito dei trasporti pubblici e del Wi-fi per gli ospiti (la connessione internet se no è a pagamento) e 50% di sconto sul biglietto di ingresso di una attrazione di Basilea (musei, zoo, tour in bus della città, crociera).

Con le belle giornate il lungo fiume si trovano le buvette, locali all’aperto perfetti per una pausa e uno spuntino.

Nel Kannenfeldpark , vicino alla porta Spalentor, si trova un grande parco con zona gioco per i bambini.

Sul Reno è possibile grazie alla Basler Personenschifffahrt fare una crociera sul fiume.

Dove dormire a Basilea

Noi abbiamo soggiornato presso l’ Hotel Bildungszentrum 21 si trova su Missionsstrasse vicino alla porta Spalentor. Camere pulite e spaziose, costo buono, gli hotel in Svizzera non sono proprio economici, e possibilità di parcheggio a pagamento. Ve lo consigliamo!

Basilea si trova a meno di un’oretta di macchina da Colmar in Francia e da Friburgo in Brisgovia in Germania.

Di Colmar ve ne abbiamo parlato già in questo articolo.

Francesca&Paolo

Cherry Crest Farm, Pennsylvania

Gli Stati Uniti sono la culla di grandi e famose metropoli, ma anche di spazi sconfinati o dediti all’agricoltura. In Pennsylvania non farete fatica a trovare fertili campi coltivati con la tipica fattoria americana.

Noi, in una fresca giornata autunnale, abbiamo visitato la Cherry Crest Farm a Rocks, in Pennsylvania, nella Contea di Lancaster. E’ una fattoria didattica ricca di tantissime attrattive all’area aperta, molte dal sapore americano, con spazi giochi originali ed educativi per bambini.

Il luogo perfetto per una giornata in famiglia!

Corn Maze

Nella Cherry Crest Farm l’attrazione che ha subito attirato la nostra attenzione è stata il Corn Maze, il vastissimo campo di mais dove sorge un autentico labirinto fra le pannocchie. Labirinto che varia e si rinnova nella forma negli anni.

  

All’ingresso vengono date le istruzioni per iniziare l’avventura, vi è la possibilità di fare il percorso completo o quello più corto, viene consegnata una mappa del labirinto sulla quale bisognerà applicare dei numeri di carta che si trovano lungo il percorso e superare piccole prove.

Lo scopo del gioco è quello di completare la mappa ed ovviamente raggiungere l’uscita nel minor tempo possibile. Impresa che sembra facile, ma in realtà non lo è, noi in un’ora e mezza non siamo riusciti a completarla >.<

E’ un’avventura molto carina per le famiglie, dona un gran senso di squadra, ma anche di competizione verso le altre famiglie partite con te. Un’esperienza divertente e avvincente.

Il percorso è fattibile anche con i passeggini in quanto il fondo è di terra, ma ben battuto. A circa metà percorso è anche possibile rifocillarsi in un bar ristoro.

E’ tassativamente vietato danneggiare le pannocchie o il labirinto, pena una salata multa.

Attività sportive originali alla Cherry Crest Farm

Lasciato il labirinto ci vorrebbe un’altra giornata intera per poter fare tutte le altre attrazioni. I nostri bimbi si sono divertiti tantissimo nel lanciare delle palline da tennis con delle specie di fionde enormi con l’intento di colpire delle sagome di cartone, Giant Slinger. Impresa provata anche da me ma con scarsi risultati.

cherry crest farm

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per chi invece volesse cimentarsi con la propria forza fisica c’è un’area dedicata. Con martelli di varie grandezze e pesi si deve fa salire una barra di legno con lo scopo di far suonare la campanella posta in cima (come al luna park), il Post Pounders.

Non poteva mancare la simulazione del gioco simbolo americano, il baseball, provate a lanciare delle palle da baseball e centrare i buchi riposti nelle sagome di legno, il Corny’s Barnyard Ball-cade, sembra facile, ma non lo è per niente.

Così come sembra anche facile, per chi come noi europei ha il calcio nel sangue, provare a centrare le sagome bucate con una palla da calcio per fare goal.

Giochi con paglia e mais

Molto carino il bunker di paglia, con annesso piccolo tunnel, lo Straw Bale Tunnel. Grande consenso nei nostri bimbi anche la piscina di mais e quella di paglia, veramente originali.

Non manca poi dentro la Cherry Creast Farm una piccola città a misura di bambino. Un luogo dove i bimbi possono svolgere i mestieri dell’adulto all’interno di diverse casette di legno che riproducono tipi di negozi.

I bambini possono giocare a fare i pasticceri nella pasticceria, curare animali nella clinica veterinaria, far finta di essere postini, imbucando e spedendo delle letterine nella casetta trasformata in ufficio postale, o vendere e comprare frutta e verdura.

 

 

Troverete scivoli lunghissimi, Straw Bale Racer, che permetteranno velocissime scivolate su tappetini di iuta. Il divertimento anche qui è assicurato e la possibilità di fare discese all’infinito non può che portare un grandissimo divertimento per i bambini.

Essendo una fattoria troverete anche l’immancabile capannone con i suoi animali, caprette, pecore e coniglietti, e il tradizionale pumpkin patch nel periodo autunnale.

Ma veramente i giochi per bimbi e adulti sono tanti e tutti molto originali, noi ve ne abbiamo citati solo alcuni. Una visita alla Cherry Crest Farm richiede almeno 5/6 ore ma anche un intero giorno non sarebbe di troppo.

Le attrazioni sono differenti a seconda delle stagioni, per questo vi consigliamo di visitare il loro sito prima di mettere in programma una visita. Nel periodo invernale la fattoria rimane chiusa.

All’interno della fattoria vi sono varie aree ristoro nelle quali acquistare dal classico hamburger, all’hot dog, al marshmallow da abbrustolire direttamente sulle braci, alla lemonade. Troverete panche e tavolini dove consumare i pasti e bellissime amache dove riposare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se volete saperne di più sulla Pennsylvania, leggete il nostro articolo su cosa fare e vedere In Pennsylvania.

Paolo

#collaborazione

 

Visitare un caseificio di Gruyère con bambini

Nel nostro on the road fra Svizzera, Francia e Germania abbiamo fatto tappa ad un caseificio dimostrativo di fomaggio Gruyère a Pringy-Gruyères in Svizzera.

Vistare un caseificio vuol dire scoprire tutti i segreti della produzione di un formaggio nel nostro caso il Gruyère DOP.

La visita è un mix di immagini, profumi, sapori e suoni, qui potrete infatti:

  • udire i tipici suoni legati al mondo caseario: campanacci delle mucche, suono dei ruscelli di montagna, viaggio nella goccia di latte…
  • annusare i tipici profumi ed odori di montagna: dal dolce profumo dei fiori e dei pascoli alpini, al forte odore di terra e fieno
  • toccare i molti manufatti presenti, dal pelo di mucca, alle spazzole per i formaggi alle erbe presenti…
  • vedere la trasformazione in diretta del latte in formaggio, ma anche immagini, filmati inerenti il mondo del formaggio ed alpino
  • assaggiare il delizio Gruyère, la parte che ho decisamente più apprezzato 🙂
Come è strutturata la visita?

Il tour inizia da una scalinata che introduce ai rumori dei pascoli alpini. Continua con la possibilità di conoscere i profumi di montagna e degli alpeggi, facendo divertire i bimbi quando annusano odori per niente gradevoli. Tante immagini ed informazioni su pannelli esplicativi permettono di conoscere tante caratteristiche delle mucche, del latte e della montagna.

La parte sicuramente più carina e coinvolgente è quella di poter assistere alle diverse fasi di lavorazione per la produzione del formaggio. Vedere dall’alto i grossi pentoloni di latte, le forme di Gruyère che vengono realizzate. Sotto gli occhi dei visitatori infatti, in orari stabiliti, il maestro casaro produce ogni giorno 48 forme di formaggio. Molto suggestiva la cantina in cui le tante forme di Gruyère vengono lasciate a riposare.

Informazioni utili sulla visita al caseificio

Il caseificio La maison du Gruyère si trova in Place de la Gare 3 a Pringy-Gruyères, è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18.30. Per informazioni dettagliate su orari e costi vi suggeriamo di visitare il loro Sito.

Davanti al caseificio vi è un ampio e gratuito parcheggio, con adiacente un’area giochi per i bimbi.

All’entrata viene fornita un’utile audioguida, disponibile in 13 lingue, compreso l’italiano.

Il tempo necessario per una visita è di almeno 40/50 minuti.

Nel biglietto di entrata è fornito anche un assaggio di Gruyère in tre diversi stadi di stagionatura: 6,8 e 10 mesi.

Dentro al Caseificio troverete un ristorante dove poter gustare i piatti tipici della regione, dove il Gruyère è l’ingrediente indiscusso.

caseificio

Vi è anche un negozio in cui acquistare Gruyère, le fette possono essere messe sotto vuoto, prodotti alimentari tipici e d’artigianato.

Se cercate altri caseifici da visitare, magari anche in Italia, leggete il nostro articolo sulla visita al caseificio Pennar di Asiago.

Aggiungo che il caseificio La Maison du Gruyère si trova ai piedi del visitabile Castello di Gruyères, questo il link per avere maggiori informazioni.

Francesca

Strasburg Rail Road in Pennsylvania

Lo Strasburg Rail Road si trova a Ronks, è stato fondato nel 1832 ed è la più antica ferrovia operativa d’America.

Oggi offre ai suoi visitatori la possibilità di viaggiare su un treno d’epoca nella campagna della Contea di Lancaster, in Pennsylvania.

E’ un treno a vapore vero e proprio, la motrice e le carrozze non sono repliche, ma veri pezzi d’epoca restaurati. Lo Strasburg Rail Road ha 5 locomotive a vapore funzionanti e 19 carrozze operative.strasburg rail road

Indubbiamente la prima cosa che colpisce nel visitare questo luogo è una sorta di tornare indietro nel tempo. Dalla biglietteria in legno con personale in costume al bigliettaio che sembra uscire da un racconto del 1900. Per non parlare del treno, il vapore che ti avvolge, il fumo nero del carbone che annerisce i macchinisti…e le stupende carrozze anche loro autentiche e retrò.

Il viaggio dura circa 45 minuti, lentamente si snoda attraverso le campagne dove è possibile vedere gli Amish al lavoro nei campi, apprezzare il paesaggio avvolto dal fumo grigio che esce dalla locomotiva…che dire sembra di entrare in un film di inizi ‘900!

All’interno delle carrozze una voce audio (in inglese) fornice una spiegazione sulle ferrovie e sulle zone circostanti. Un bigliettaio simpatico e vintage, con sempre il sorriso sulle labbra, controlla invece i biglietti ed interagisce con i passeggeri.

Cosa dire, vedere delle vecchie stufe situate all’interno delle carrozze (che servivano un tempo a riscaldare i passeggeri), le maniglie delle porte in porcellana, le antiche (ma assolutamente comode) poltrone dei viaggiatori, di legno e stoffa imbottita, hanno reso questa giornata particolarmente piacevole portandoci, anche se per poco tempo, indietro nel tempo. Non possiamo che consigliarvi assolutamente un viaggio.

Informazioni utili per una giornata allo Strasburg Rail Road

Strasburg rail road

Il complesso offre al visitare anche dei punti ristoro lungo il percorso, varie attrazioni alla stazione e negozietti dove è possibile acquistare, per la gioia dei più piccoli, giocattoli di ogni sorta riguardanti treni e ferrovie.

Alla stazione del treno troverete anche bar e ristorante per pranzare.

Sono poi tanti gli eventi speciali a cui potrete partecipare.

Noi abbiamo partecipato all’evento a tema Halloween, con attività dedicate, decorazioni di zucche e giostrine comprese nel biglietto, ma molto bello è anche l’evento a tema natalizio, lo Strasburg Rail Road Christmas Trains, o quello pasquale. Immancabile per i più piccini  il giro sull’autentico trenino Thomas, già disponibili sul sito i biglietti per i prossimi tour.

Per informazioni sugli eventi, orari o per prenotare i vostri biglietti potete consultare il sito ufficiale.

 

Vicino alla partenza del treno troverete un ampio parcheggio gratuito dove parcheggiare la vostra vettura. Attraversando poi la strada, potrete inoltre trovare il Railroad Museum, che conserva una vasta collezione di treni d’epoca.

Per altre informazioni invece sulla Pennsylvania, consultate il nostro articolo Pennsylvania con bambini. Tour fra fattorie, comunità Amish e pretzel

 

Francesca&Paolo

#collaborazione

Trapani e provincia: una vacanza che coniuga relax, natura, cultura e ottima cucina.  

Oggi ospitiamo sul blog Anna e il racconto della sua vacanza estiva a Trapani e provincia, partendo da Torino.

Pronti per un tuffo nella bellissima Sicilia?!

Sicilia: un itinerario di 5 giorni tra mare, cultura e buon cibo.Trapani

 

Cosa vedere a Trapani e dintorni:
  • TRAPANI: Trapani è una città portuale, la sua particolarità è che è circondata dal mare da 3 lati. Come tutte le città di porto appare sporca in certi punti e un po’ caotica, il centro storico è stato riqualificato negli ultimi vent’ anni e attualmente pullula di localini e cocktail bar. Molto bella da vedere la parte del mercato del pesce e la passeggiata fino alla torre di Ligny. D’obbligo una sosta anche nel duomo.
  • LE SALINE: vi suggeriamo di aggirarvi nelle saline al tramonto, magari concludendo la vostra passeggiata mangiando alla Trattoria del Sale, dove è presente anche il museo delle Sale, una tappa che può essere interessante
  • MOZIA: noi purtroppo per problemi logistici quest’anno non siamo riusciti a vedere l’isola di Mozia. Si tratta di una piccola isoletta con all’interno un museo a cielo aperto che risale all’età dei Fenici. Per raggiungerla è necessario farsi portare in barca dai pescatori locali che effettuano il trasporto, attenzione però, l’ultimo ritorno è alle 18.30 anche in orario estivo e occorrono almeno un paio di ore per godersi il posto.
  • ERICE: Erice è un paese che sorge sulla collina alle spalle di Trapani. Composta di tanti vicoletti in pietra, è sicuramente un dei posti più suggestivi della zona. Passeggiate per le vie del centro, fermatevi a gustare un dolcino di Maria Grammatico e raggiungete infine a piedi le mura della piccola città, da lì oltre a godere della frescura del parco potrete vedere un panorama mozzafiato, occorre solo scegliere il giorno giusto, senza nuvole! Erice si raggiunge con meno di 10 euro con la funicolare, esperienza che permette di osservare già un po’ il panorama. Inoltrandovi nelle vie del paese incontrerete molti ristoranti con bella vista ma soprattutto l’eccezionale pasticceria di Maria Grammatico dove vi consigliamo di assaggiare le cassatelle! 

Dove trovare il mare più bello

 

RISERVA DELLO ZINGARO: meravigliosa riserva percorribile solo a piedi attraverso sentieri brulli, non troppo impegnativi ma privi di ombra (occorre esserne consapevoli e attrezzarsi di acqua, cappellini e scarpe comode per camminare).

La riserva si estende per 7 km lungo la costa e al suo interno vi sono 8 meravigliose e selvatiche cale tutte da gustare (tenete presente che in alta stagione dovrete condividere lo spazio con tantissimi altri turisti e locali amanti del bel mare).

Gli ingressi per il parco sono due: da San Vito Lo Capo oppure da Scopello. La strada per raggiungere entrambi gli ingressi partendo da Trapani è lunga (più di un’ora di auto) e l’ingresso del parco è a pagamento, il costo di 10 euro ad adulto è necessario per la manutenzione della riserva. Oltre alle meravigliose cale sono presenti punti panoramici e piccoli musei molto interessanti sulle attività tradizionali e naturalistici.

La riserva è percorribile da parte a parte in una giornata, se si è ben allenati, noi siamo entrati da San Vito, poiché più vicina a Trapani, ed avendo solo mezza giornata abbiamo visitato solo le prime tre cale. Se la percorrete tutta tenete conto che dovrete poi a fine giornata tornare anche indietro a prendere l’auto!

SAN VITO LO CAPO: “Siamo ai Caraibi?” E’ il primo pensiero che viene quando si gode il sole e il mare calmo dalla spiaggia di questo paesino: sabbia bianca, palme da contorno e acqua cristallina, perfetta per una giornata di relax se si ama la spiaggia! Il mare diventa profondo solo dopo parecchi metri, motivo per cui risulta una spiaggia perfetta anche per i bambini.

SCOPELLO: piccolo borgo che sorge nei pressi di Castellamare del Golfo caratterizzato da meravigliose spiagge. La più famosa di esse è la spiaggia dei Faraglioni, caratterizzata appunto dalla presenza di magnifici faraglioni che svettano nel mare. L’ingresso alla spiaggia è a pagamento (4 euro) ma quest’estate era chiuso al pubblico. Noi abbiamo quindi optato per la spiaggia di Guidaloca, sempre a Scopello: spiaggia meravigliosa con mare cristallino e quasi privo di onde. L’accesso alla spiaggia è gratuito, il parcheggio a pagamento ed è possibile affittare anche lettini e ombrelloni. Ideale per le famiglie con bambini.

LE EGADI: Favignana, Levanzo e Marettimo si raggiungono con aliscafo o traghetto che partono dal porto di Trapani ogni giorno, con una notevole frequenza durante la giornata. Se volete andare sulle isole nel fine settimana conviene affidarsi ad un’agenzia di viaggi per il biglietto oppure andare con largo anticipo.

Favignana è l’isola più grande, poi segue Levanzo e infine Marettimo, la più selvaggia e consigliata per un’escursione in barca a vela.

Noi siamo stati a Levanzo, in una giornata con calma e a piedi è possibile vedere metà delle meravigliose cale presenti.

 

Come arrivare a Trapani e come muoversi
  • Da Torino l’unica compagnia che fa volo diretto fino a Trapani attualmente è Blu Air, noi ci siamo trovati bene: puntuale e abbastanza economica.
  • Da Bergamo vola invece Ryanair.

Una volta giunti a destinazione vi consigliamo di prendere una macchina a noleggio perché per godersi a pieno la zona occorre potersi spostare liberamente e i mezzi pubblici per ora non lo consentono.

Le macchine si possono prenotare su internet e si ritirano direttamente in aeroporto, tutte le più famose compagnie di noleggio hanno macchine anche all’aeroporto di Trapani. Noi con Hertz ci siamo trovati molto bene, la macchina aveva solo 900 km, come nuova!

Dove dormire

Trapani come tutte le grandi città ormai offre una vasta gamma di possibilità per la notte, si passa dagli hotel più lussuosi a “seconde case” in affitto su Airbnb.

Avendo la macchina non è fondamentale la zona di soggiorno, tenete presente che il centro storico è tutto pedonale mentre buona parte dei dintorni del centro ha il parcheggio a pagamento. Vi segnaliamo tre parcheggi gratuiti non custoditi: Piazza Vittorio Emanuele, Piazza San Vincenzo Da Paoli, Parcheggio Virgilio.

Cosa mangiare

Dimenticatevi qualsiasi forma di dieta, in Sicilia è obbligatorio gustare le specialità locali senza pensare alla linea!

Da dove partire?!

Dalla colazione, il pasto più importante della giornata!

Il caffè di Trapani non è dei migliori, ma recupera con i dolci!

Scordatevi la pasticcera, a Trapani la regina assoluta è la ricotta con lo zucchero.

Potete scegliere tra graffe (pan brioches con dentro ricotta, zucchero e talvolta scaglie di cioccolato), genovesi (pasta frolla con stesso ripieno), il classico cannolo (sempre con ricotta) o la più potente brioches con gelato.

Una colazione che vi basta fino al primo pomeriggio!

Passiamo al pranzo, se fate vita da mare meglio andare sul “leggero”, noi vi consigliamo di assaggiare almeno un’ arancina (polpetta di riso ripiena di diversi ingredienti, impanata e frittissima) e una porzione di panelle (farina di ceci e patate fritta) meglio se in un bel panino con un goccio di limone.

Per spezzare il languorino prima di cena e dissetarsi dopo il mare, la cosa migliore è la granita siciliana!

A cena ovviamente  è super consigliato assaggiare il pesce locale, magari in un bel piatto di cous cous tipico trapanese.

Come primo piatto sono tipiche le busiate al pesto trapanese, pasta lunga arrotolata condita con pomodoro, basilico, mandorle, pecorino e aglio…tanto aglio!!!

E come antipasti ovviamente un’ottima caponata di verdure.

Ma tutto questo ben di Dio, dove si gusta?

Di seguito vi suggeriamo alcuni posti in cui abbiamo mangiato davvero bene:

  • Angelino: gastronomia, pasticceria e ristorante, insomma perfetto per tutti i pasti!
  • Ristorante La Pepita: ottimi menù economici ma di una superba qualità, se volete cenare in un posto tranquillo ma buono.
  • Trattoria Cantina Siciliana: bella location e serve il cous cous tipico, se avete la fortuna potete intrattenervi con il simpatico proprietario
  • La trattoria del sale: nella zona delle saline, in una location meravigliosa, se volete gustare ottimo pesce

 

Testo e foto Anna

Se volete altre informazioni sulla meravigliosa Sicilia, vi suggeriamo anche di leggere Week end a Piazza Armerina

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Francesca

 

Vedere una partita di basket Nba a New York

In un viaggio a New York assistere ad un match sportivo tipico, basket, baseball o football americano, è da mettere nella vostra lista di attività da fare. Anche se non si è appassionati di quello specifico sport, è infatti un’esperienza unica che va assolutamente vissuta.

Noi, nel nostro viaggio a New York con i bambini, abbiamo assistito ad una partita di basket del campionato Nba americano al Barclays Center di Boooklyn.

Non una semplice partita di basket, ma preparatevi ad un vero e proprio spettacolare show.

Oltre alla piacevole visione della partita, facilmente comprensibile anche per chi non mastica quello sport, la cornice dell’evento è qualcosa di coinvolgente e molto americano.

Troverete musica durante la partita, con tanto di deejay e speaker preposto all’evento, balletti acrobatici nei vari time out, un clima festoso e per niente rivale, presentatori durante la partita che fanno sketch coinvolgendo il pubblico, lancio di gadget per gli spettatori.

Non mancano anche i colpi di scena durante la partita con tanto di proposta di matrimonio a sorpresa, con anello ed inchino, durante la pausa da parte di uno spettatore. Veramente un’esperienza molto oltre le nostre aspettative, adatta a chiunque, sicura e divertente anche per i bambini.

Il clima è competitivo ma mai violento, i tifosi delle squadre convivono pacificamente uno vicino all’altro.basket

Dove vedere e quando una partita di basket Nba a New York?

Le partite giocate a New York sono quelle dei New York Knicks, che vengono giocate al Madison Square Garden a Manhattan (West 34th Street incrocio con la 7th Avenue) o dei Brooklyn Nets, che vengono giocate invece a Brooklyn al Barclays Center (620 Atlantic Ave).

Il campionato Nba va da ottobre ad aprile e dopo un breve pausa riprendono i Play Off per determinare il vincitore fra le due squadre più forti.

Noi abbiamo visto ad ottobre una partita dei Brooklyn Nets, sia per una questione economica, il biglietto di ingresso l’avevamo trovato ad un costo del 50% in meno rispetto ai New York Knicks, sia per comodità visto che il nostro programma di viaggio prevedeva il pomeriggio a Brooklyn per festeggiare Halloween.

Abbiamo acquistato i biglietti on line sul sito TicketMaster, abbiamo scelto la partita del giorno che ci interessava e cliccando sull’immagine virtuale del campo si possono scegliere i posti. Digitando il posto a sedere verde, ancora disponibile, compare il costo del biglietto d’ingresso, i posti più in alto chiaramente costano di meno.

Noi abbiamo scelto dei posti a 27$ in alto centrali, la partita, anche se lontani dal campo, si vede benissimo lo stesso. La visibilità è ottima in tutti i settori. Si stampa la ricevuta e la si presenta all’interno dello stadio negli appositi uffici (entrando ve li trovate subito sulla destra). Utilizzando per il pagamento una carta di credito American Express vengono applicati anche degli sconti.

Informazioni pratiche

Occorre arrivare allo stadio almeno un’oretta prima, l’atmosfera già del pre partita va vissuta ed assaporata.

Ci sono i soliti controlli di sicurezza prima di entrare allo stadio.

All’interno non è possibile portare macchine fotografiche, devono perciò essere posate gratuitamente al guardaroba.

Entrati nello stadio troverete negozi, bar, tavole calde, qualsiasi cibaria, ad un prezzo però non troppo conveniente.

Come arrivare al Barclyas da Manhattan

 

  • Comodamente in metro nel giro di 30 minuti, con la linea B da Manhattan. Alla stazione metro di Atlantic Avenue arriva anche la linea 2, 3,4, 5, N,R,Q
  • Con un taxi o con il servizio Uber
  • Con l’auto, se come noi l’avevate a noleggio, con il biglietto di ingresso si può prenotare anche un comodo parcheggio custodito vicino allo stadio.

Se volete vedere giocare amatorialmente a basket, nei tipici campi recintati dei film, potete andare nella zona di Harlem a Holcombe Rucker Park o nella West 4th Street Courts (The Cage).

Francesca

Intrepid Sea, Air & Space Museum. New York

Quando si pensa a New York e alle sue tante attrazioni da vedere le prime che vengono in mente sono il Ponte di Brooklyn, Wall Street, l’Empire, la Statua della Libertà, le tanti luci e i mille taxi gialli.

Certo che pensare di visitare a New York una nave portaerei della seconda guerra mondiale, attraccata ad un molo sul fiume Hudson, non a tutti viene in mente.intrepid

A noi, che siamo abituati nei nostri viaggi a visitare anche moltissimi musei, è sembrata fin da subito un’ottima idea e devo ammettere che le aspettative non sono state deluse.

Al Pier 36, sulla w 46th Street, nella West Side di Manhattan erge maestosa e al limite del surreale questa magnifica nave ormeggiata, la portaerei della seconda guerra mondiale USS Intrepid Cv-11.

L’ Intrepid è stata salvata dalla rottamazione e trasformata nel 1982 nel Museo Nazionale di Storia Marittima e Militare, l’ Intrepid Sea Air & Space Museum.

Nel 2001 fu persino il quartier generale temporaneo dell’FBI, quando iniziarono le indagini sull’attentato alla torri gemelle.

Con il biglietto d’ingresso al museo è compresa la visita alla portaerei, al sottomarino (ormeggiato di fianco alla portaerei) USS Growler SSG-577 e allo Space Shuttle Enterprise, che però al momento della nostra visita era in restaurazione.

Per orari, prenotazioni e costi vi lasciamo al sito sito ufficiale, ricordandovi che spesso l’ingresso è compreso nei vari pass per New York, sia nel City Pass sia nel New York Pass.

La visita è totalmente libera, si possono noleggiare a pagamento delle audio guide o tour personalizzati con personale (sovente volontari veterani) a disposizione.

Intrepid Sea Air Space Museum dà la possibilità di intuire la vita su una nave da guerra attraverso i suoi spazi augusti e i video storici, onora i militari americani e permette di sperimentarsi grazie all’area touch e ai simulatori di volo, ma andiamo con ordine.

Appena saliti a bordo a noi hanno colpito molto i video-documentari che riportano l’attacco che subì la nave durante la seconda guerra mondiale da parte di due kamikaze giapponesi e i racconti di quel giorno narrati dai superstiti.

All’interno della nave è possibile trovare dei simulatori di volo 4d per vivere un’esperienza esaltante e realistica dei voli. Molto apprezzata dai più piccoli sicuramente è anche la possibilità di salire su un elicottero o rispondere al telefono dal ponte di comando di una nave, nel grosso hangar vi è infatti una zona interattiva dove tutti possono provare delle attività.

Durante la visita si possono osservare e  toccare con mano molte attività e/o modi di vivere che la nave imponeva. Si può vivere l’esperienza di stare sdraiati sui lettini a castello, soffermarsi a giocare a dama in quella che era l’area relax dei marinai, si può vedere quella che era la sala riunioni con sedili “tipo cinema”.

Il contrasto più incredibile lo si ha sicuramente salendo al ponte superiore dove, con sfondo la città di New York, sono collocati tutta una serie di aeroplani da guerra ed elicotteri (anche impiegati nella guerra del Vietnam), un contrasto veramente unico ed originale.

Sul ponte troverete una collezione di aerei americani, tutti conservati in ottimo stato, e vari velivoli di altre nazioni. Si possono vedere per esempio MB-339 italiano con i fregi delle Frecce Tricolori, o il mitico Concorde che stabilì il record di velocità coprendo la tratta New York –Londra in 2 ore, 52 minuti e 59 secondi.

Troviamo anche aerei francesi, israeliani, cinesi, polacchi in pratica per gli amanti del genere veramente tantissimo da vedere.

Scendendo poi a livello strada c’è la possibilità (inclusa nel biglietto d’ingresso) di entrare nel sottomarino SSG-577.

Per motivi di spazio l’accesso è fatto a “blocchi”, un tot di persone per volta. Per chi non avesse mai visitato un sottomarino il primo impatto sarà un senso di spazi angusti, corridoi stretti e lunghi, tantissimi comandi, leve, pulsanti sparsi ovunque e l’idea di come deve essere dura una missione in sottomarino per l’equipaggio.

Si può visitare la sala motori, la cucina, attraversando i corridoi vedere sparsi un po’ovunque i wc, la sala relax dei marinai, quella migliore degli ufficiali dove mangiavano e dormivano, strettissime cuccette a prova di claustrofobia. Alla fine della visita si trova la sala per il lancio dei missili.

Un fatto che si coglie maggiormente solo all’uscita è che la visita al sottomarino avviene sotto il livello del fiume, incredibile ma vero.

Il museo Intrepid è molto attento anche alle persone diversamente abili, accessibile quindi alle carrozzine e ai passeggini (sono presenti diversi ascensori), per chi avesse dei bimbi piccoli noi consigliamo però un marsupio, anche perché le varie scale interne che collegano un ponte con l’altro sono molto suggestive ed è un peccato non vederle.

Per i più golosi all’interno di questa attrazione galleggiante si trova anche un punto ristoro simile ad una sala mensa, nonché uno shop al piano terra con tantissimi gadget dedicati alla nave.

Si ricorda che durante la visita non si deve mai toccare nulla, sono tutti reperti originali e delicati.

Concludendo vi consigliamo questa bellissima esperienza. Una visita che vi porterà indietro nel tempo, vi farà conoscere momenti di storia e guerra vissuta e vi darà la possibilità di vedere un’altra New York, forse un’attrazione meno famosa ma altrettanto valida ed interessante.

Vi informiamo infine che da Times Square ci vogliono circa 20 minuti a piedi per raggiungere il museo.

Se vi interessano musei militari, attenti alla storia delle guerre passate, vi suggeriamo altre due formative attrattive, il Museo di storia militare di Pivka in Slovenia e il Museo della Guerra ad Ottawa

Paolo

Pennsylvania con bambini. Tour fra fattorie, comunità Amish e pretzel

L’amore per gli Stati Uniti d’America è esploso per caso nel 2007 quando, un po’ titubanti e dubbiosi, ci accingevamo ad esplorare la parte ovest degli States.

Inaspettatamente i grandi spazi americani, il cielo blu, le bellezze paesaggistiche ci hanno talmente colpito che negli anni le nostre visite in questa immensa Nazione si sono susseguite, toccando ben 29 dei 50 Stati americani.

L’America è infatti il luogo perfetto e sicuro da esplorare on the road, il tipo di viaggio che noi più adoriamo!

Quest’anno abbiamo aggiunto un nuovo stato alla nostra lista, la Pennsylvania.

Lo stato della Pennsylvania si trova nella zona nord est degli Stati Uniti, la sua vicinanza con lo stato di New York si presta molto bene per essere visitato dopo aver apprezzato le meraviglie della Grande Mela.

Noi abbiamo scoperto la Pennsylvania a fine ottobre, in particolare la Contea di Lancaster, insieme ai nostri bimbi di 5 e 8 anni. Vi abbiamo passato solamente tre giorni, ma ci siamo promessi di ritornarci.

Ma che cosa offre lo Stato delle Pennsylvania?! Vi dico solo molto.

Un’atmosfera di altri tempi, grandi appezzamenti di prati coltivati, fattorie di legno bianco con grossi silos di acciaio, cavalli e mucche al pascolo, tranquille strade di campagna, tante attività all’aria aperta per i bambini, musei interattivi, la possibilità di conoscere la comunità Amish e la gentilezza dei suoi abitanti. Vi sembra poco?!

La Contea di Lancaster in particolare ci accoglie con i suoi campi coltivati, con un’esplosione di arancione, con il cielo terso autunnale che si amalgama con il giallo del mais.

Lente carrozze si incrociano lungo il percorso con sfreccianti e moderne automobili, fattorie di legno con cavalli e mucche al pascolo si mescolano con rustiche case di mattone marrone dal pratino curato, il classico canestro di basket sopra il garage e le sedie a dondolo nella veranda.

Qui abbiamo assaporato la cultura americana con il classico pumpkin patch, girando nei prati con il carrettino in cerca di zucche, vissuto l’ebbrezza di perderci in un corn maze e abbrustolito un marshmallow sul fuoco.

La prima impressione che abbiamo avuto della Pennsylvania è stata proprio quella di un territorio ancora genuino fuso con la modernità che ci si aspetta di trovare negli Stati Uniti d’America.

Cosa fare in tre giorni in Pennsylvania?

 

  • Museo della Scienza a Allentown

Il Da Vinci Science Center è un museo interattivo dove grandi e piccini possono cimentarsi nella scoperta della scienza. Vi sono aree dedicate all’energia cinetica o elettrica, altre dedicate alla progettazione e costruzione altre ancora alla nanotecnologia e alla robotica.  

Ai nostri bimbi è piaciuto molto il simulatore di uragani e il formativo e divertente parco giochi che è allo stesso tempo area di gioco, laboratorio ingenieristico e spazio di arrampicata.

Per una visita accurata vi consigliamo almeno due orette, all’interno del museo la possibilità di consumare i pasti.

  • Cherry Crest Farm

La Cherry Crest Farm si trova a Ronks, nella Contea di Lancaster. E’ un’ immensa fattoria suddivisa in più parti, in pratica è come entrare in un vastissimo parco giochi con tantissime attrazioni, dove fra queste spicca il labirinto di mais.

 

E’ il luogo ideale dove trascorre una giornata in famiglia, tanti giochi all’aperto per i bimbi, scivoli, trampolini, giostre, una vasca del mais, una piccola città a misura di bambino con possibilità di simulare i mestieri, area con gli animali della fattoria, veramente tante tante attrazioni.

La fattoria è ben organizzata, il personale è gentile e vi sono varie aree ristoro per vivere un’intera giornata all’insegna del divertimento. Qui potrete provare a cuocere un Marshmallow, gustare un apple cider donuts o bere una rinfrescante lemonade.

Vi abbiamo raccontato meglio delle tante attrattive della fattoria in un questo articolo.

  • Strasburg Rail Road

Lo Strasburg Rail Road si trova a Ronks, è stata fondato nel 1832 e oggi offre ai suoi visitatori la possibilità di viaggiare su un treno d’epoca nella campagna della Contea di Lancaster.

Indubbiamente la prima cosa che colpisce nel visitare questo luogo è una sorta di andare indietro nel tempo, dalla biglietteria in legno con personale in costume, il bigliettaio che sembra uscire da un racconto del 1800, per non parlare del treno, il vapore che ti avvolge, il fumo nero del carbone che annerisce i macchinisti…e le stupende carrozze, anche loro originali e retrò.

Il viaggio dura circa 45 minuti, lentamente si snoda attraverso la campagna dove è possibile vedere gli Amish al lavoro nei campi ed apprezzare il paesaggio avvolto a volte dal fumo grigio che esce dalla locomotiva. Potrete scegliere anche il tipo di vagone preferito e la locomotiva che più vi piace, compresa quella a tema del trenino Thomas in specifiche date.

Ma le attrazioni disponibili non si fermano al giro in treno, si trovano infatti in stazione giostre, parchi giochi, aree pic nic e la possibilità di fare tante attività extra studiate per i bimbi, per i dettagli sul luogo leggete il nostro articolo dedicato.

Vicino, basta attraversare la strada, potrete inoltre trovare il Railroad Museum, che conserva una vasta collezione di treni d’epoca.

  • Pretzel

Vi piacerebbe conoscere qualcosa di più sui buonissimi pretzel e provare a crearne uno?! Capire come mai sono così diffusi in questo pezzetto di America?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bene, a Lititz presso la Julius Sturgis Pretzel Bakery avrete la possibilità di farlo. Potrete visitare la panetteria, fare una lezione pratica di come si fa un prezel, conoscere la storia di questa deliziosa ciambellina salata ed acquistarla nell’adiacente negozio. Un’esperienza di circa 30/40 minuti originale e divertente anche per i bambini.

  • The Amish Village

Vistare la Contea di Lancaster è anche immergersi nella riservata comunità Amish.

Gli Amish vivono nei dintorni di tutte le attrazioni precedentemente menzionate, è facile vederli con le loro carrozze nere nei dintorni della Cherry Crest Farm o arare con i cavalli i campi coltivati lungo la strada.

Se volete conoscere un po’ di più questa comunità, senza essere invadenti, vi consigliamo di visitare The Amish Village una riproduzione di un tipico villaggio Amish. La visita guidata in lingua inglese o francese comprende un tour attraverso una tipica abitazione, dalla cucina al salotto, passando attraverso le camere da letto. Si possono vedere quelli che erano i cibi tipici che vengono tutt’ora preparati, i vestiti (fatti a mano in casa), la scuola, i laboratori artigianali e gli animali della fattoria.

I prodotti della popolazione Amish li potete trovare nei numerosi Market presenti nelle vicinanze, noi abbiamo visitato il Bird in Hand Farmer’s Market, da provare i biscotti al burro e la marmellata di pomodoro. Per saperne di più sugli Amish leggete il nostro racconto gli Amish della Contea di Lancaster

Dove dormire in Pennsylvania?

Noi abbiamo soggiornato al The Country Inn of Lancaster, un hotel pulito, con piscina coperta, comodo per visitare tutte le attrazioni menzionate (ad eccezione del museo della scienza) e fare shopping nel vicino outlet.Pennsylvania

La struttura è rustica e caratteristica con particolari attenzioni per i clienti, dai pop corn caldi ai succhi e caffè sempre disponibili nella hall, alle zucche da decorare gratuitamente nel periodo di Halloween.

Dove mangiare in Pennsylvania?

Vi suggeriamo due locali caratteristici che a noi sono piaciuti molto, sia per l’atmosfera sia per le abbondanti e buone porzioni di cibo:

  • Smoke House Bbq amd Brews  a Bird in Hand, un locale accogliente, con il camino di pietra e il legno alle parete, dove potrete gustare cibo tipico con annesso un country store.
  • Hershey Farm Restaurant a Ronks, abbiamo pranzato a buffet, la varietà di cibi presenti è veramente eccezionale, dagli antipasti, ai primi, ai cibi locali, anche tipici Amish, ai dolci. I dolci, la torta di pesche o fragole qualcosa di strepitoso! Anche qui troverete un piccolo country store.

La Contea di Lancaster è ricca di outlet, parchi a tema come il Dutch Wonderland, musei e moltissime attività da fare con i bambini, per maggiori informazioni vi consigliamo di consultare il sito ufficiale del turismo, Discover Lancaster, nel sito è anche possibile richiedere la guida che arriverà comodamente a casa vostra.

Concludendo, se amate gli States e le loro contraddizioni, la fusione fra spazi naturali e le piccole cittadine, sicuramente anche lo Stato della Pennsylvania non vi deluderà.pennsylvania

E finirete il vostro viaggio con la consapevolezza che ogni Stato ha le sue peculiarità e conoscere uno dei 50 Stati Americani non è conoscere gli Stati Uniti d’America.

Se vi incuriosiscono le varie attrazioni menzionate continuate a seguirci, mettete il like alla nostra pagina facebook, presto pubblicheremo gli articoli specifici sulle varie attività.

Al prossimo on the road a stelle e strisce!

Se cercate info per organizzare un viaggio negli States, leggete questo articolo con tutti i nostri suggerimenti.

Francesca&Paolo

#collaborazione

 

 

Montreux, due giorni fra castelli e mercatino di Natale

Montreux si trova in Svizzera, sorge sulle sponde del lago Lemano, comunemente detto di Ginevra, e si trova a circa 100 km dal confine italiano passando dalla Valle d’Aosta. E’ una cittadina elegante e signorile, apprezzata in passato da celebri personaggi, da Lord Byron a Mary Shelly, da Freddie Mercury ai Deep Purple.

Il nostro week end a Montreux si è svolto in dicembre con due bimbi di 5 e 8 anni, abbiamo assaporato il Natale con il Montreux Noel e visitato due bellissimi castelli.

Il nostro itinerario a Montreux:

 

  • Primo giorno:

In mattinata: visita al Castello di Chillon

Nel pomeriggio giro per il mercatino di Natale e per le vie della cittadina.

  • Secondo giorno

In mattinata era previsto il tour con il treno fino alla Maison du Père Noel, purtroppo le cattive condizioni del tempo in quota hanno bloccato le partenze per Rochers de Naye da Montreux e di conseguenza la nostra visita alla Casa di Babbo Natale. È un’evenienza rara, ma calcolando che tale attrattiva si trova a più di 2000 mt in inverno è una possibilità. Un vero dispiacere sia per i bimbi che per noi che eravamo curiosi ed eccitati di vedere Babbo Natale e il panorama in vetta, sarà per un’altra volta.

Per fortuna la zona offre veramente molte attrattive, anche perfette con la pioggia. Abbiamo deciso di rivedere il nostro piano di visita e ci siamo diretti a Vevey con visita al Museo dell’ alimentazione e passeggiata sul lungolago, con foto di rito con la forchetta simbolo dell’Alimentarium e Charles Chaplin.

Nel pomeriggio visita al Castello di Aigle.

Ma vediamo nel dettaglio le varie attrattive visitate.

 

 

Mercatino di Natale di Montreux

Il mercatino si trova lungo il Lago Lemano, è un mercatino molto ricco e coinvolgente. Moltissime casette natalizie con prodotti di vario genere, dai prodotti alimentari (salsicce, spezie, frutta candita, vini, miele, crepes, caramelle) ai manufatti artigianali, ed angoli per condividere cibo e musica. Tanti addobbi, profumi natalizi ed uno spettacolo luminoso 3d proiettato sulla facciata del Montreux Palace. Molto carina e suggestiva inoltre l’idea di creare una casa dei desideri sotto l’edificio dedicato al mercato al coperto, dove chiunque può scrivere ed appendere i propri desideri per Babbo Natale.

Immancabile un giro sulla ruota panoramica e una foto di rito con l’albero di Natale sul lago e con la statua di Freddie Mercury che proprio qui soggiornò e registrò le sue canzoni per diversi anni.

 

Castello di Chillon

Il Castello nella sua forma attuale è il risultato di vari secoli di costruzioni e ricostruzioni diverse, un’antica fortezza che sorge a pochi km dal centro di Montreux.

L’edificio è molto ben tenuto, costruito sopra un isolotto roccioso, presenta una doppia cinta di mura di fortificazione, feritoie ed un ampio fossato. E’ ricco di tantissime sale visitabili, dalle prigioni ai saloni, dai cortili interni, alle torri e al cammino di Ronda.

A differenza di tanti altri castelli visitati questo ci ha particolarmente colpito per l’ottima conservazione e per i tanti arredi presenti.

La storia del castello è caratterizzato da 3 principali periodi, quello savoiardo, quello bernese e quello valdese, non sapevamo che i Savoia avessero lasciato anche qui una loro preziosa traccia. Il castello di Chillon non fu mai conquistato dopo un assedio.

Al suo ingresso si trova la prima corte con un negozietto di souvenir sulla sinistra dell’entrata e  un punto ristoro dove è possibile consumare bevande calde o il pasto, qui è anche possibile lasciare negli appositi spazi i passeggini, per chi a bambini piccoli è infatti consigliabile l’uso della fascia, ci sono molte scale da fare alcune anche strette, o zaini ingombranti negli armadietti.

La visita è libera, è possibile acquistare le audio guidate, anche in italiano, ma noi abbiamo trovato sufficienti le spiegazioni della brochure fornita insieme al costo del biglietto. Noi ci abbiamo impiegato circa 3 ore per visitare con calma castello e fare le foto di rito di castello e lago.

All’interno del castello abbiamo trovato un ricco programma di intrattenimento, tante simulazioni di antichi mestieri, dal fabbro che fa i chiodi e permette ai bimbi di farli insieme a lui, all’intagliatore di legno, ai tessitori e agli scribi, inoltre vi è la possibilità di degustare cibi e bevande tipiche a pagamento.

Per i bambini viene fornito alla biglietteria un libricino da completare e una mappa del castello a misura di bimbi.

Il castello durante il periodo natalizio è tutto addobbato a tema, con alberi di Natale, ghirlande, festoni vari e canti.

Proprio davanti al castello è disponibile un ampio parcheggio gratuito, bisogna ricordarsi solo di mettere il disco orario in quanto il tempo massimo permesso è di 3 ore.

Alimentarium

E’ un museo dedicato all’alimentazione e si trova a Vevey a pochi km da Montreux.

Situato sulle rive del lago di Ginevra è il primo museo al mondo dedicato interamente all’alimentazione.

A noi il museo è piaciuto molto, l’abbiamo trovato accattivante per i bambini e formativo nella sua strutturazione. E’ suddiviso su 2 piani, si possono visitare sale dedicate ai vari processi che portano al cibo, dal ciclo delle materie prime, da come nasce una pianta a come viene utilizzata, agli utensili da cucina che si sono susseguiti nei secoli, ai cibi del Mondo, a nozioni di nutrizione…

Al piano superiore è possibile invece cimentarsi in un viaggio sul cibo attraverso i sensi, provare per esempio la “macchina” degli odori, che tanto ha fatto ridere i nostri bimbi, ruotando una o più leve si ha la possibilità di “annusare” odori diversi, alcuni buoni, altri disgustosi…beh scoprire per credere.

Vi è inoltre l’ottimo e formativo “tunnel digestivo”, in pratica è riprodotto a misura d’uomo il nostro intestino e con ottimi video viene rappresentato tutto il ciclo digestivo, dall’introduzione del cibo in bocca fino all’espulsione di quello che non serve, veramente molto ben fatto e facilmente comprensibile anche per i più piccini.

Il museo è visitabile con i passeggini in quanto dotato di ascensori, al suo interno è anche possibile consumare un pasto presso l’annesso ristorante. Si trovano nelle vicinanze parcheggi a pagamento, gratuiti di domenica.

Castello di Aigle

Il castello di Aigle si trova nell’omonimo comune in Svizzera. E’ un monumento d’importanza nazionale e attualmente al suo interno ospita il museo della vigna e del vino.montreux

Il museo racconta  la storia del vino del Cantone di Vaud, testimonianza ben visibile dalla collezione di etichette risalenti dall’inizio del 19° secolo fino al 1960.

Il Castello fu eretto verso la fine del 12° secolo dalla famiglia Saillon per la casa Savoia. E’ sicuramente ben conservato, anche se poco “ricco” di mobilio, le stanze visitabili sono comunque davvero tante.

La visita è libera, al suo interno c’è una bella e ben dettagliata mostra dedicata alle vigne ed al vino, basta affacciarsi da una delle tante finestre per poter capire la scelta di ospitare qui il Museo del vino, il castello è infatti circondano da vigneti.

Per chi come noi viaggia con bambini il castello è sicuramente un’ottima attrattiva, ci si può immedesimare nel personaggio che si preferisce passando da una stanza all’altra, essere un soldato e affacciarsi dalle feritoie o un nobile ed immaginare balli e banchetti nei saloni.

Per chi viaggiasse con bambini piccoli suggeriamo la fascia, i passeggini sarebbero d’impiccio e non utilizzabili in quanto come tutti i castelli presenta molte scale e gradini.

Vicino al castello sono disponibili dei parcheggi gratuiti, ovviamente in periodi di grande affluenza bisogna avere pazienza per cercarne uno libero.

Conclusioni:

Montreux e la zona circostante offrono molte attrattive per passare una vacanza all’insegna del relax, della cultura, del divertimento, non dimentichiamoci i festival e i Casinò presenti, e della natura. Una zona circondata da bellissimi scorci, dai vigneti e dallo scenografico spettacolo delle Alpi che si specchiano sul lago.

Ci sentiamo inoltre di aggiungere che la salita con la cremagliera fino a Rochers de Naye a 2042mt con la visita alla casa di Babbo Natale e una giornata sulla neve in vetta deve essere una bellissima esperienza che vi suggeriamo di fare. Il treno parte dalla stazione di Montreux, binario 8, si possono prenotare i biglietti QUI, occorre presentarsi in stazione 15/20 minuti prima della partenza.

Per qualsiasi informazioni vi consigliamo di consultare il sito ufficiale del turismo montreuxriviera

Francesca&Paolo

Grazie a Montreux Riviera Pure Inspiration

Stava 1985-Tesero-Val di Fiemme

Nella nostra settimana in Val di Fiemme abbiamo visitato un luogo, Stava, di cui non conoscevo la tragedia avvenuta il 19 luglio 1985.

286 innocenti muoiono.

286 persone INNOCENTI: bambini, donne e uomini innocenti muoiono per l’atteggiamento dell’uomo, per la non curanza, l’imperizia, l’incuria, lo scarso rispetto dell’uomo per la natura e per le regole.

stava

Una catastrofe che si poteva e si doveva evitare. Come Genova ma qui sono morte 6 volte il numero di persone che è morto a Genova ma mentre tutti conoscono il Ponte Morandi dubito che tutti abbiano sentito parlare di questa catastrofe causata dall’avidità dell’uomo.

Voglio scrivere di Stava 1985 perché non se ne parla molto ma la storia è sempre la stessa. Ho visto un video alla Fondazione di Stava 1985 che mi ha commosso, le lacrime scendevano e pensavo che questo può ancora capitare perché la colpa è dell’uomo. Ho provato a cercare in rete il video visto ma non l’ho trovato. Ne ho trovati alcuni comunque molto interessanti che possono aiutare a capire meglio e a ricordare la tragedia. Durante il video ho annotato questa frase:

E’ meglio ricordare il passato così rimane l’esperienza di quello che la vita ci ha insegnato. 

E’ una frase giusta ma quando si ha a che fare con l’uomo non è sempre vera. Di tragedie che si potevano evitare ce ne sono state molte, non ultima quella di Genova appunto.

Ho trovato e la condivido con voi l’intervista al Presidente della fondazione Graziano Lucchi che all’epoca perse entrambi i genitori, in rete non c’è molto e per assurdo il video che ho visto alla fondazione Stava è presente solo in Polacco ed ha quasi un milione di visualizzazioni mentre i video in italiano poche migliaia, questo a supporto di quello che dicevo all’inizio, in Italia non se ne parla molto e non ha avuto la giusta cassa di risonanza.

La tragedia di Stava avvenne il 19 luglio 1985 quando due bacini pieni di fango, pietre, detriti e acqua di scarico della miniera presente a Stava, che dovevano essere alti massimo 9mt , misuravano oltre 50mt e indovinate? Sono collassati, sono crollati, portando con loro morte e distruzione. 
Il paese, le case, la gente che vi abitava o che era in vacanza non ha potuto far nulla… è stata inghiottita da una furia omicida di detriti. Ovviamente le case esistevano prima dei bacini, i bacini sono stati costruiti dopo e non sono stati costruiti seguendo né il buon senso né rispettando i limiti imposti per tali bacini.

La tragedia poteva essere evitata, ci sono stati segnali di pericolo, un esperto incaricato di fare una perizia anni prima della tragedia si era stupito di come i bacini fossero ancora integri, ma nonostante tutto la società proprietaria della miniera ha continuato ad estrarre e a mettere in pericolo una valle intera.

E’ stata detta un’altra frase durante il video che mi ha toccata molto “gli ordini del capo non si discutono” in Italia è ancora così ma spesso anche se si denuncia o si avvisa non viene fatto nulla per cambiare.

Se siete in Val di Fiemme vi invito a visitare l’archivio di Stava e a vedere il video trasmesso, in alternativa cercate materiale in rete che è storia ed “E’ meglio ricordare il passato così rimane l’esperienza di quello che la vita ci ha insegnato”. Impariamo dal passato.

 

Per saperne di più su questa tragedia potete consultare questo SITO

Monia

Video credit Giornaleladige (YouTube)

New York. Cosa fare e vedere in 7 giorni

Quando pianifico un viaggio per la mia famiglia cerco sempre di trovare il giusto mix per accontentare i gusti di tutti noi viaggiatori, grandi e bambini. New York offre veramente l’opportunità di soddisfare le aspettative di chiunque, grazie alle tante attrattive presenti.
E’ una meta perfetta sia per un viaggio a sé di una settimana, dieci giorni, riuscirete tranquillamente a riempire le vostre giornate, sia come base di partenza o arrivo per un on the road in altri stati vicini.

Noi abbiamo avuto la fortuna di visitarla in durante tre differenti on the road negli Stati Uniti:

  • New York, Washington, Toronto e Cascate del Niagara
  • Tour nel New England e New York
  • New York, Pennsylvania e Virginia.

Le attrazioni disponibili sono veramente tante e un piano di visita prima di partire è veramente necessario per cercare di conoscere più cose possibili e non perdere tempo.

Ho pensato di creare un itinerario di visita di 7 giorni pieni nella Grande Mela, mettendo nei primi 3 giorni le attrazioni e luoghi per me imperdibili, associandoli per comodità di vicinanza e dando la priorità a ciò che per noi è il top.

Tutte le tappe sono adatte anche a famiglie con bambini.

New York cosa fare in 7 giorni

 

  • Passeggiata per le vie di Manhattan- Times Square- visita alla New York public Library e Rockefeller Center/ Empire State Building

Conoscere New York è anche vagare fra le tante vie di Manhattan, percorrendo la Quinta per lo shopping, arrivando a Times Square, illuminata giorno e notte da tantissimi pannelli pubblicitari, passeggiando per Avenue Broadway e le vie adiacenti e mangiando un hot dog nei tanti chioschi per la strada.

Tappa fondamentale in un viaggio nella Città che non dorme mai è la salita in uno dei suoi altissimi grattacieli.

Salire sul Top of the Rock vi permetterà di avere una stupenda visuale dall’alto (da fare assolutamente la sera) e soprattutto di ammirare Central Park e rendersi conto della sua grandezza!

In inverno di fronte al grattacielo verrà allestito un bellissimo albero di Natale e la suggestiva pista da pattinaggio, in autunno sarà un tripudio di arancione con le decorazioni di Halloween.

 

In alternativa potrete scegliere di salire sull’Empire, si può salire fino al 86° piano o fino al 102° piano. Il costo per salire al 102esimo piano aumenta. I bimbi sotto i 6 anni non pagano.

Dato il costo importante della visita al Rockfeller o Empire noi vi consigliamo di sceglierne solo uno, e fra i due, per noi, il più suggestivo è Top of the Rock, da qui la vista su Central Park è da togliere il fiato.
Molto carina anche una visita gratuita alla New York Public Library, la celebre biblioteca sulla 5th, teatro di molti film, nella sezione children troverete anche i peluche che hanno dato vita a Winnie the Pooh.

Dietro alla Biblioteca si trova un piccolo parco, Bryant Park, un piccolo polmone verde con panchine, fontane e bar, che già a fine ottobre ospita un mercatino di Natale con bancarelle e pista da pattinaggio.

  • Central Park e Museo di Storia Naturale

Central Park è un luogo magico, è proprio un polmone verde circondato dai grattacieli, capace di emanare una strana sensazione di pace e serenità. Si possono fare tantissime attività: un bel giro in barca sul lago, affittare le biciclette, correre tranquilli sulle sue stradine, fare un pic nic, mangiare un hot dog, se avete fortuna ammirare le riprese di qualche film e osservare i tanti scoiattoli che abitano il parco. I bimbi possono giocare nei suoi numerosi playground (tutti indicati nelle cartine sparse per il parco).

Entrate dalla 6th Avenue, fate una passeggiata sulla via principale fino a Conservatory Water, nelle vicinanze troverete la statua Alice in the Wonderland,  arrivate poi a The Lake, qui potrete affittare una barca, e continuate fino al Belvedere Castle, qui potrete fare una breve deviazione verso il Museo di Storia Naturale.

 

 

 

 

 

Il Museo di Storia Naturale si trova vicino alla parte ovest di Central Park, all’altezza della 79th. Il museo è veramente molto interessante: dalla sezione dedicata ai dinosauri, dove si possono ammirare tantissimi scheletri, compreso quello del terribile Tyrannosauro Rex, si passa a vedere la riproduzione di un’enorme balena o a conoscere come si sono evolute le scimmie. Si possono osservare le riproduzioni di tantissime specie di animali e conoscere il loro habitat o scoprire antiche civiltà. Un museo veramente istruttivo e coinvolgente anche per bimbi piccini, qui è stato anche girato il film Una notte al Museo.

Se al termine della visita avrete ancora tempo ed energie potrete rientrare le parco e dirigervi verso est e verso i giardini del Metropolitan Museum, la cui entrata è sulla 5th Ave, incrocio con la E 82nd St.

  • World Trade Center e Ponte di Brooklyn

Visitare Ground Zero è sicuramente un’esperienza forte nel ricordo di quell’undici settembre 2001 che tutti ricordiamo bene.
Noi, vi consigliamo un giro intorno al 9/11 Memorial e la salita sul One World Observatory,  fino al 102esimo piano. Dall’ascensore si possono osservare suggestivi giochi di immagini che presentano la storia di New York e della torre, dall’osservatorio si gode poi di un bellissimo panorama sulla città (i bimbi sotto i 6 anni non pagano). Vicino alla torre si trova anche il museo in ricordo dell’undici settembre che noi, data la sensibilità dei nostri bimbi, abbiamo preferito non visitare e le piscine sulle quali sorgevano le torri gemelle…un luogo di forte impatto emotivo.

Intorno a Ground Zero e in Albany Street si possono fotografare vari murales che ravvivano le facciate delle case e dei containers dei lavori intorno all’area.
Da Ground zero si può raggiungere in 15 minuti a piedi il Ponte di Brooklyn, noi l’abbiamo percorso tutto.New York
Alla fine del ponte abbiamo preso il sottopasso e girato a sinistra, percorrendo tutta la via, arriverete nel Brooklyn Bridge Park. D’obbligo una bella passeggiata sul lungofiume, stupenda la luce al tramonto per fare fotografie, una pausa al parco giochi con vista sul ponte e qualche giro sulla giostra dei cavalli, Jane’s Carousel. Qui è situato il quartiere Dumbo, ricco di edifici in stile commerciale e gallerie d’arte, e che permette, costeggiando il fiume Hudson, di godere di una bellissima vista su Manhattan e il suo Skyline.

  • Ellis Island e Statua della libertà

Una visita alla famosa Statua della Libertà è d’obbligo, la traversata in traghetto per raggiungerla appassionerà anche i bambini e si godrà di una bella visuale della terra ferma.

Vicino alla Statua della libertà c’è un isolotto, Ellis Island, qui una volta arrivavano con grandi navi tutte le persone che volevano entrare in America. I passeggeri sbarcati venivano controllati e ammessi o respinti. Da vedere il suggestivo Museo dell’immigrazione, per noi, pronipoti di immigrati, è stato molto emozionante cercare il nome del parente che aveva provato a perseguire il sogno americano.

Se non volete prenotare il classico giro alla Statua della libertà potrete scegliere un’opzione alternativa e gratuita, soprattutto se il tempo di visita è poco e non amate fare lunghe code alle attrazioni. Vicino a Battery Park si trova il Staten Island Ferry dal quale partono traghetti ogni trenta minuti circa per Staten Island. La tratta passa proprio di fianco alla Statua della libertà e permette di godere di una bella vista sul Skyline e  sul Financial Distrect, a costo zero!

  • Coney Island (luna park e spiaggia)

Pronti ad un’esplosione di colori, di divertimento e svago?! Allora tappa d’obbligo è una visita a Coney Island.
Coney Island si trova a Brooklyn sulla Surf Avenue, a circa 40 minuti da Manhattan, c’è il tipico luna park americano che abbiamo visto in molti film: tantissime giostre, molte ancora di legno, la ruota panoramica, le montagne russe, il lungomare con bar e di fronte un’ampia e pulita spiaggia.
Sicuramente il posto perfetto dove trascorrere una giornata divertente e rilassante con i bambini fra giostre, passeggiate sul lungomare, un bel tuffo nel freddino oceano, prima di aver gustato un buon hamburger o hot dog direttamente sulla spiaggia.
Facilmente raggiungibile da Manhattan con la metro, in estate, di venerdì sera, c’è anche uno stupendo spettacolo pirotecnico. Oltre il luna park, nei dintorni si trova il New York Aquarium e Nathan’s, una tavola calda dove potrete mangiare l’autentico hot dog considerato tra il migliore al Mondo.

  • Intrepid Sea Air Space Museum e Roosvelt Island.

Roosvelt Island è una piccola isola nell’East River di New York, per raggiungerla si può utilizzare un comodo e scenografico Tramway, avete presente quello rosso nel film di Spiderman?! Ecco quello. Si prende alla fine della east 59 street quando incrocia la Second Avenue, costa una normale corsa di metro, sull’isola potrete fare una bella passeggiata sul lungo fiume.

The Intrepid Sea, Air & Space Museum è un museo di Storia marittima e militare e si trova presso il Pier 86 sulla 46th street, raggiungibile dalla zona di Times Square in 15 min a piedi. Con il biglietto potrete visitare la portaerei, esternamente ed internamente, il sommergibile e l’area Space con l’Enterprice Space Shuttle, ad ottobre 2018 tale area era chiusa per manutenzione.

  • Shopping, Sport e varie

Una giornata dedicata allo shopping è sempre una bella idea :).

La via dello shopping firmata la trovate sulla Fifth Avenue, con un giretto da Tiffany, consigliata anche una visita di rito al Century 21, noi troviamo comodo quello vicino a Ground Zero sulla Church Street o un giro da Macy’s noi preferiamo quello a Jersey City nella zona di Newport, 20 Mall Dr E, meno affollato e con tasse minori.

Vi consigliamo una tappa poi a Hoboken nel New Jersey, è facile da raggiungere con la Path, si può prendere nella 33nd street o al Wtc seguendo le indicazioni Path New Jersey, ed è una cittadina carina situata di fronte a Manhattan. Qui si trova Carlo’s Bakery of Cake Boss, la pasticceria resa famosa dalla serie tv The Cake Boss. Il Boss delle torte è infatti girata nel negozio che si trova a Washington Street 9, qui si può mangiare un delizioso cupcake e con un po di fortuna conoscere un appartenente alla famiglia Valasco. All’interno del negozio ci sono dei tavolini per gustare i dolci o bere un caffè, i prezzi sono assolutamente normali e i dolci veramente buoni! Ma Hoboken è anche la città natale di Frank Sinatra e sul suo lungo fiume la vista sullo Skyline di Manhattan e sulla Freedom Tower è veramente ottima e magica di notte tutta illuminata.

New York è anche il luogo perfetto per vedere una competizione sportiva, noi abbiamo assistito ad una partita Nba di Basket e l’abbiamo trovata strepitosa, esilarante, assolutamente un’esperienza da fare.

La partita non è stata una semplice gara sportiva ma un vero e proprio show, musica con deejay, balletti acrobatici nei vari time out, un clima festoso e coinvolgente. Noi abbiamo assistito ad una partita dei Brooklyn Nets al Barclays a Brooklyn. Abbiamo scelto questo centro rispetto al Madison Square per i costi dei biglietti decisamente più contenuti, 27 dollari a testa, abbiamo comprati i biglietti on line, stampato la ricevuta e ritirati i biglietti allo stadio il giorno della partita.

Ma New York offre veramente ancora molto di più, per conoscere altre informazioni, costi e chicche scoperte nei nostri viaggi continuate a seguirci, iscrivetevi al blog o ai nostri social!

Se volete organizzare un viaggio in autonomia negli States leggete il nostro articolo  come organizzare un viaggio negli Stati Uniti

Francesca

Crociera nel Nord Europa

Oggi ospitiamo nel blog Rubina che, con il suo racconto di viaggio, ci porta in crociera alla scoperta del Nord Europa.

Avete voglia di farvi un’idea del nord Europa ma poco tempo a disposizione per realizzare il vostro sogno? Una settimana è sufficiente per assaggiare le meraviglie della penisola scandinava e della Danimarca per poi ripartire promettendovi di tornarci con più calma.

Come fare? La crociera è il giusto compromesso!crociera nel nord europa

Crociera nel Nord Europa, il nostro viaggio

 

Siamo partiti in quattro -io, mia mamma e i miei due figli di 8 e 4 anni- in auto da Torino.  Il viaggio verso l’Agriturismo Cascina Aguzza di Oleggio, dove abbiamo pernottato per il costo di 85 euro, è durato un’ora e venti e ci ha permesso di svegliarci con più calma la mattina seguente per raggiungere il Terminal 2 da cui partiva il nostro volo per Copenaghen. L’agriturismo è molto carino e nonostante si possa cenare al suo interno, abbiamo optato per mangiare un pic-nic nel giardino: inutile dirvi quanto i bambini abbiano apprezzato! Inoltre la padrona di casa ci ha omaggiato di mezzo kg di mirtilli appena raccolti.

Il mattino seguente abbiamo viaggiato con la compagnia Easyjet e con un volo di 1.40 siamo giunti in Danimarca dove, per raggiungere il porto, abbiamo approfittato del trasporto via autobus organizzato dalla Costa Crociera. Il prezzo è di 30 euro a persona -piuttosto caro- ma ci ha permesso di evitare di girare per la capitale con le valige a seguito. Infatti, queste sono state etichettate e le abbiamo ritrovate il pomeriggio stesso direttamente in cabina. Giunti al porto, non è stato possibile salire sulla nave fino alle 12.30 ma per fortuna ci eravamo attrezzati con acqua e cibo: la zona portuale è completamente nuova e priva di alcun servizio.

La Costa Favolosa è un colosso di 11 piani che ci ha accolti per l’ora del pranzo, con tanto di buffet di benvenuto mentre la nostra camera con vista mare, è stata disponibile dalle 14. Abbiamo salpato alle 17 di sabato e abbiamo viaggiato fino alle 8 del lunedì mattina quando abbiamo raggiunto, percorrendo lo Storfjoren e lo Korsfjorden, il fiordo di Gairangen e la banchina di Hellestylt. La navigazione è stata piuttosto lunga ma la nave da esplorare è stata un buon passatempo per i bambini che cercavano di orientarsi tra i mille ascensori.

Se avete con voi dei bambini vi consigliamo di richiedere la cena del primo turno delle h 19 in modo da poter poi dedicare la serata agli spettacoli proposti nel teatro. Per gli adulti, di notte, la nave si anima di mille attrattive ma ammetto che la presenza dei figli e un’esperienza pregressa con la Costa mi hanno fatto desistere dal parteciparvi. Ovviamente è possibile anche usufruire dell’animazione per i bambini ma i miei figli hanno preferito divertirsi nelle diverse piscine durante il tempo libero.

La temperatura mattutina a Hellestylt era di 9°C ma all’ora di pranzo si aggirava intorno ai 17°. Siamo scesi utilizzando una lancia poiché, viste le dimensioni del fiordo, non vi sono attracchi per più navi da crociera. Non avevamo prenotato alcuna escursione con la Costa Crociera quindi mi sono affidata all’agenzia Geiranger Adventure che per il prezzo di 35 euro (30 per gli adulti, 5 per mio figlio maggiore e gratuito per quello minore) ci ha mostrato i due punti panoramici più spettacolari del luogo. Il tour è durato 1.30 h e, visti i ripidi pendii delle montagne e i sentieri di scale per raggiungere i pointviews, sono rimasta soddisfatta dell’esperienza. Chi ha effettuato escursioni con la Costa è rimasto particolarmente colpito dalla visita al ghiacciaio che però richiede un buon abbigliamento invernale.

Siamo ripartiti alle h 17 e uscendo dal fiordo abbiamo potuto ammirare le meravigliose Cascate delle Sette Sorelle e quella del Pretendente (anche chiamata The Wooer). Le due cascate si trovano una di fronte all’altra e secondo la leggenda, Il Pretendente corteggerebbe le Sette Sorelle. Ultima cascata visibile è stata quella del Bride Vel, in italiano il velo da sposa, così chiamata perché, una volta illuminata dal sole assume sembianze di un velo sottile che ricopre le rocce. Il ritorno verso il mare aperto è stato particolarmente suggestivo.

La navigazione è proseguita verso Bergen, la seconda città della Norvegia. Il paesino è raggiungibile entrando nel Hjeltenfjorden e transitando sotto il ponte di Askoybrua (63 metri di altezza) che connette Bergen all’isola di Askoy. L’ingresso in questo fiordo è spettacolare ma per godervelo è meglio puntare la sveglia molto presto.

Purtroppo l’escursione che ho scelto non mi ha permesso di visitare Bergen ma solo di attraversarla in pullman a fine giornata. La nostra escursione ci ha portato nell’entroterra, a circa due ore dalla città  tra panorami mozzafiato e strade avventurose. Dopo il pranzo abbiamo preso un treno che collega Myrdal a Flam. Il percorso ci è piaciuto molto ma le persone anziane si sono lamentate del troppo tempo trascorso in autobus e del limitato tempo libero.

L’ultima tappa in Norvegia è stata a Kristensand dove le temperature erano decisamente più alte e l’atmosfera nordica meno tangibile. La cittadina, che si trova in una baia, è molto carina e il suo centro è caratterizzato da numerose casette bianche interamente costruite in legno. Qui vi consiglio di percorrerne il centro e il lungo mare a piedi. Per i bambini è bellissimo perché ci sono numerosi giardinetti soprattutto nella zona balneare.

Se avete tempo, nella chiesa centrale, il pomeriggio, è possibile ascoltare un concerto d’organo. Interessante anche il mercato del pesce, adiacente al porto dove viene offerto dell’ottimo salmone affumicato e del salame di renna, alce o balena (10 euro l’uno). Al di fuori di questo mercato coperto troverete piccoli ristoranti di pesce e meravigliose gelaterie che vi consiglio di provare.crociera nel nord europa

Il quinto giorno di crociera si arriva ad Arhus, la seconda città della Danimarca. Il centro, a vederlo dalla nave, sembra molto carino e piccolo ma noi abbiamo preferito effettuare un’escursione organizzata a Legoland che dista circa un’ora e mezza in autobus dal porto di attracco. Il tempo a disposizione per visitarlo non è molto (dalle 10.40 alle 16) ma il parco apre alle 10 e chiude alle 17 e se si hanno bimbi che non superano il 1.10 m le attrazioni a loro dedicate sono limitate ma comunque abbastanza (sono molto severi a riguardo). Il parco tematico è meraviglioso! Ogni particolare è costruito con i mattoncini di Lego disseminati per il parco; lungo le code di accesso alle attrazioni ci sono postazioni con grandi cassettoni di Lego con cui far intrattenere i bimbi durante le attese (per essere luglio mai esagerate); ci sono anche molte aree verdi su cui consumare un pasto fugace. Anche per gli adulti è davvero interessante soprattutto dal punto di vista “artistico”, a mio parere.

In tarda serata la nave è passata sotto il Storebaeltsbroen, un ponte sospeso conosciuto come il ponte Est che ha la terza più lunga campata principale al mondo (1,6 km): vale la pena tardare a ritirarsi per vederlo.

Alle otto siamo sbarcati a Wardemunde, in Germania, dove parte degli ospiti sono scesi definitivamente (è possibile organizzare il viaggio aereo con Costa su questa città tedesca per iniziare ma è decisamente più caro di un volo low cost). Siamo stati fortunati a goderci questa cittadina durante la settimana del festival: il lungomare era affollato di bancarelle con cibo tipico (come i deliziosi panini a base di pesce) o proveniente da altre località (noi abbiamo assaggiato la brioche ungherese, una vera delizia sfornata al momento per 5 euro). Abbiamo poi visitato la Chiesa Evangelica Luterana , il Faro e il parco centrale con giochi per i bimbi e alberi sotto cui ristorarsi.

Per concludere la crociera: 7° giorno a Copenaghen!!!  Magnifico!!!

Mia mamma, non potendo camminare a lungo ha prenotato un’escursione in autobus con la Costa per visitare la capitale danese per poi concludere il tour in aeroporto con le nostre valige a seguito. Io e i bambini, invece, abbiamo optato per la compagnia di autobus turistici Hop-on Hop-off (i bambini viaggiano gratis e per gli adulti costa 30 euro) con la quale ci siamo trovati molto bene.

L’autobus a due piani, dotato di spiegazioni audio in 8 lingue, inizia il tour al porto e permette di visitare la città scendendo tra i 23 punti di maggior interesse turistico per poi riprendere l’autobus successivo che passa entro 20 minuti. Cartina alla mano, se avete solo un giorno, vi consiglio di perdervi seguendo il vostro istinto. E’ una città bellissima, con molti parchi, playground e biciclette. Con i bimbi abbiamo percorso 12 km a piedi  intervallati da una sosta dietro al Black Diamonont.

Ci torneremo, per viverla e scoprirla con la bicicletta -purtroppo abbiamo desistito dall’affittare una tagabike perché il costo era piuttosto elevato- circa 55 euro al giorno.

Suggerimenti utili in crociera

 

  • CIBO

Sulla crociera il cibo non vi mancherà mai! Il primo giorno vi verrà assegnato un ristorante dove potrete mangiare a pranzo e a cena ma, essendo piuttosto elegante e con ritmi lenti, non è un problema se preferite i vari buffet disseminati, l’hamburgeria o la pizzeria: nessuno verrà a cercarvi! Vi consiglio, nel momento della prenotazione, di scegliere l’opzione “Bevande incluse ai pasti” in modo da potervi permettere del vino, birra o bibite senza spendere una fortuna. L’erogatore di acqua naturale è attivo tutto il giorno ma è vietato riempire bottiglie – in molti lo fanno-. E’ vietato portare sulla nave liquidi ma nonostante ci siano i metal detector nessuno mi ha mai contestato le bottiglie d’acqua comprate a terra.

Soprattutto in Norvegia, tutto è molto caro quindi vi consiglio di prepararvi dei panini per il pranzo approfittando, in nave, del buffet della colazione .

  • ESCURSIONI

Le escursioni della Costa Crociere sono molto care anche per i bambini. Se in viaggio amate il fai da te vi consiglio di farlo: molte delle gite da loro organizzate sono facilmente riproducibili e se viaggiate in gruppo i costi, così facendo, sono sicuramente ammortizzabili.

  • TEMPERATURE

Munitevi di una giacca che vi difenda dal vento e buon pile per i momenti in cui andrete a godere del panorama sul ponte e aggiornatevi sulle temperature prima della partenza. Nel nostro caso, a parte nel punto più a nord dove abbiamo usato la felpa, siamo sempre stati in maniche corte, considerate che il nostro viaggio si è svolto in luglio. Sulla nave invece l’aria condizionata e sempre accesa e particolarmente fastidiosa ai pasti.

 

Buon viaggio!

Rubina

 

Parchi del Canada Orientale

Immaginate alberi di acero e abeti, una famiglia di orsi che mangia tranquillamente ai margini della strada, laghi di un verde intenso, sentite il solo rumore delle foche in lontananza, il fruscio di rametti rotti al vostro passaggio e il profumo di bosco misto a salsedine… ecco, siete in viaggio in Canada e state camminando in uno dei tanti trails che permettono di conoscere uno degli oltre 40 parchi nazionali.

Nei numerosi parchi del Canada Orientale si possono ammirare paesaggi mozzafiato, natura incontaminata, svariati fiumi e laghi dove è possibile svolgere anche attività ricreative, dal tuffarsi al fare una escursione in canoa o praticare la pesca, non ultimo, per gli amanti degli animali, la possibilità di ammirare la fauna selvatica presente.Una meraviglia dopo l’altra e soprattutto un senso di pace e tranquillità.

Il nostro viaggio in Canada fra Ontario e Quebec, svolto a luglio 2018, per ragioni di tempo ha previsto solo alcuni dei numerosi parchi presenti sul territorio. Abbiamo visitato i parchi del Canada Orientale con i nostri bambini di 7 e 5 anni, tutti i parchi risultano facilmente accessibili, sicuri e molto ben curati, godetevi l’immersione nella natura e ammirate il paesaggio.

I parchi del Canada Orientale

Un senso di serenità e benessere, questo i parchi del Canada Orientale riescono a trasmetterci. Luoghi in cui prendi consapevolezza delle meraviglie naturali, dove fatichi per raggiungere la meta, ma sai che dopo la lunga scarpinata verrai ripagato da uno scorcio di rara bellezza.

Ontario
  • La Mauricie National Park

Situato tra Montreal e Québec questo parco risulta quasi una tappa obbligata per chi viaggia in Canada ed molto visitato.

Il parco offre una serie infinita di attività da svolgere, famoso per i suoi innumerevoli laghi, circa 150, nei quali è possibile svolgere attività di pesca (previo permesso rilasciato da La Maurice National Park) e canoa, e per i sentieri che lo attraversano, con gradi di difficoltà adatti per ogni esigenza.

I sentieri sono classificati in facili, moderati e difficili, tutti comunque ben specificati nel materiale illustrativo che vi verrà consegnato all’ingresso, possiamo trovare camminate di 30 minuti fino a scarpinate di 75 km!

All’interno del parco è possibile campeggiare con campeggio libero (sempre previa autorizzazione) oppure soggiornare nelle piazzole attrezzate, esistono poi anche dei bungalow ma ricordatevi di prenotarli con largo anticipo su www.reservation.pc.gc.ca

Come tutti i parchi visitati anche questo vi lascerà a bocca aperta per i colori, i paesaggi, la natura dominate e la possibilità di vedere (se siete fortunati) gli animali che lo abitano.

La fauna selvatica del parco comprende alci, orsi neri, castori e lontre, ovviamente l’amico scoiattolo è di casa praticamente ovunque, noi l’abbiamo visto anche intento a mangiarsi un fungo.

Qui noi abbiamo percorso 2 trekking lunghi, Les cascades, 2 km, e Lac Galet, 3 km, e alcuni trails più corti.

Ci siamo fermati al lago Wapizagonke, un lago balneabile nel quale abbiamo fatto il bagno, ma si possono anche affittare le canoe e scoprire il parco da una visuale alternativa. Tutto intorno al lago troverete barbecue e tavolini per mangiare all’ombra degli alberi. Anche lungo il percorso Les Cascades molte persone facevano il bagno nelle cascate, il punto di partenza del sentiero è attrezzato per fare pic nic o barbecue e si trova una struttura che vende cibo e bevande. Diversi gli animaletti avvistati, puzzola, istrice, lontra, castoro, rane piccolissime e tanti scoiattoli, anche gli orsi vivono in questo parco, noi abbiamo trovato gli avvisi di zone frequentate da orsi lungo il sentiero Les Cascades o Les Faleses.

 

I parchi del Canada orientale
Quebec

 

  • Saguenay- St. Lawrence Marine Park

Il Parco Marino Saguenay-St Lawrence risulta essere uno dei migliori luoghi del mondo per osservare i mammiferi marini, è un’area protetta situata all’imbocco del fiordo di Saguenay in Quebec. Molto belli sono anche gli scorci da cartolina dei fiordi.

Le varie baie del Parc Marin du Saguenay- Saint Laurent sono infatti zona di passaggio e di riproduzione di varie specie di balene e foche. Qui si organizzano tour con traghetti o gommoni per avvistarle, noi abbiamo scelto di fermarci nei vari punti di osservazione segnalati. In ognuno dei punti in cui siamo stati abbiamo assistito al sinuoso passaggio di questi splendidi animali, tanti beluga con cuccioli, purtroppo specie in via di estinzione, e balenottere.

Per i beluga consiglio di andare al Parco Nazionale di Saguenay, settore di Baie Sainte Marguerite. Qui c’è un punto di osservazione, raggiungibile con un trekking di un’ora circa (6 km) all’ombra, che permette di accedere ad una baia dove i beluga allevano i piccoli.

I beluga li abbiamo visti anche al Centro di osservazione di Cap de Bon Desir ma più in lontananza, qui il percorso a piedi è corto e si sta sugli scogli.

Un altro punto di osservazione per vedere balene o foche è a Pointe Noire nella baia di Sainte Catherine.

  • Forillon National Parc

Questo meraviglioso parco si trova nella penisola della Gaspésie nel Canada Orientale, nella punta più a est, trattasi di un parco molto selvaggio e particolare tra mare e montagna. Qui è possibile svolgere numerose attività, numerosi trekking e ammirare paesaggi da cartolina, ricca la fauna presente, avrete la possibilità di ammirare, se fortunati, orsi, alci, foche, sule e balene.

Non nego che per noi questo parco ha lasciato un segno, un po’ per i paesaggi spettacolari e un po’ perché qui abbiamo fatto un incontro veramente emozionante: l’avvistamento ravvicinato dell’orso bruno. Trovarsi faccia a faccia con questo animale, una mamma e due cuccioli, suscita un’emozione da togliere il fiato, vederli mangiare in assoluta libertà, sempre con il rispetto di essere noi gli ospiti e loro i padroni di casa. A noi è capitato di vederli per caso, eravamo fermi in auto dietro Grande Grave e all’improvviso, dal sottobosco, è saltato fuori il primo cucciolo, subito seguito dalla mamma e dal fratellino.

Mi raccomando, in caso di avvistamento di questo animale, mantenete sempre una distanza di sicurezza adeguata, evitate di guardarlo negli occhi (verrebbe considerata una sfida e quindi vi potrebbe attaccare), fatevi sentire per far sapere della vostra presenza e fate moltissima attenzione se siete in presenza di cuccioli, le mamme sono molto protettive.

Siamo stati al parco di Forillon due giorni, purtroppo il meteo il primo giorno non è stato clemente e ha diluviato per gran parte della giornata, ma siamo comunque riusciti con le mantelline a vedere parecchie attrattive, in fondo anche con i nuvoloni e la pioggia il parco ha assolutamente il suo fascino malinconico e rilassante.                                                                                    

Abbiamo fatto tre principali escursioni a piedi, il sentiero La Chaute fino alla cascata, percorso semplice di 40 min circa, una breve passeggiata a Cap Amie dove dal belvedere si vedono tranquillamente foche e molti tipi di uccelli e si può scendere a rilassarsi in spiaggia. Per scendere sulla spiaggia di ciottoli vi è però una ripida scala di legno, non adatta con passeggini o per chi ha problemi di deambulazione.

Abbiamo poi infine intrapreso il sentiero, L’Anse aux Amerindiens, che porta al promontorio di Cap Gaspé, due ore di trekking su strada sterrata ampia ed abbastanza pianeggiante, tranne gli ultimi 700 mt in salita. Sul promontorio si trova il faro e la possibilità di continuare il trekking o avvistare in lontananza le balene. È un percorso abbastanza soleggiato perciò meglio farlo al mattino presto, lungo il percorso ci sono deviazioni per vedere meglio la costa, questi sentieri sono però più stretti e scoscesi non fattibili con passeggini.

Sulla strada che porta al sentiero per Cap Gaspè, vi consigliamo una sosta a Grande Grave, un museo che ricostruisce una vecchia bottega del 1920 e racconta la vita in un antico villaggio di pescatori. Proprio dietro questa casa abbiamo avvistato gli orsi.

All’interno del parco potrete alloggiare nei campeggi (3), alcuni dotati di elettricità altri no, oppure nella suggestive TEN Tik, tende fisse già montate dotate di corrente elettrica, ricordatevi di portarvi tutti gli effetti personali comprese le lenzuola o sacchi a pelo, vi è compresa una piazzola per la vettura, un tavolino esterno. Il bagno è all’esterno della tenda. In questo parco nella zona del Centre Récréatif si trova anche una piscina esterna.

  • Parc de la Gaspésie

In questo parco si respira più un’aria di montagna, tanti trekking, ma decisamente più impegnativi per i bimbi. Una buona parte delle strade è sterrata, perciò rallenta molto gli spostamenti.

Noi abbiamo fatto principalmente due sentieri:

  • Lac aux Americains, 1 ora di camminata su strada abbastanza pianeggiante ed ombreggiata che permette di raggiungere un lago
  • le Mont Ernest Laforce, 2 orette e mezza di camminata con un’ora e mezza di camminata buona in salita, all’apice del trail godrete di una vista su tutta la vallata circostante.

 

Da considerare un giro a Le Guet, una torre di avvistamento per alci che si affaccia su un laghetto, noi non le abbiamo viste ma tutto intorno alla torre c’erano evidenti e numerose tracce che facevano intuire il loro passaggio. Ci siamo comunque accontentati con due piccoli di volpe che giocavano a pochi metri da noi. Per raggiungere Le Guet occorre dirigersi verso le Lac Cascapédia e continuare verso il Lac Paul.

 

 

 

  • Parc du Bic

Le Parc National du Bic è situato all’estuario del St Lawrence e a pochi km da Rimousky, è un piccolo parco abitato da una fauna variegata, qui è possibile avvistare facilmente le foche, soprattutto con la bassa marea, scoiattoli e ungulati lungo i sentieri, ma sono soprattutto gli scorci naturali a far innamorare il visitatore.

Questo parco ha un fascino particolare, romantico e capace di infondere un senso di tranquillità. Le baie e i promontori che si scorgono nei percorsi in macchina o piedi sono stupendi, boschi di verdi conifere si fondono con il blu del San Lorenzo.parchi del Canada orientale

Due principali sentieri suggeriti:

  • le Chemin du Nord, 1 ora e mezza di camminata su una stradina sterrata prevalentemente in pianura e con zone ombreggiate. Nella strada lungo il sentiero potrete fermarvi per una sosta a La Rose des Thes, un piccolo bar in cui potrete bere una bevanda o assaggiare un dolcino o fare il bagno nelle acque tranquille del San Lorenzo.
  • la salita fino a Pic Champlain, noi abbiamo fatto l’andata con  il bus e discesa a piedi (45 min). Il bus passa solo dalle 12 alle 14.30 e carica 12 persone per volta, ogni 20 minuti. Dall’alto del promontorio si gode di una bellissima vista sul parco sottostante.

 

I parchi del Canada orientale.

Parc du Forillon

Suggerimenti utili per visitare i parchi del Canada Orientale
  • Se nelle vostre mete ci sono diversi parchi nazionali e siti storici nazionali vi consigliamo di acquistare il pass annuale, per il costo vi riporto al sito Parcs Canada, acquistabile on line o direttamente in loco, ricordatevi però che il pass è valido solo per parchi e siti nazionali, infatti ne esistono molti altri gesti dalle provincie dove questo pass non è valido.
  • Ricordatevi sempre di portare con voi una scorta di acqua, le camminate, anche quelle non particolarmente impegnative comunque sono dispendiose, soprattutto se fatte in periodo estivo.
  • I parchi del Canada Orientale non hanno un’ora di chiusura e neanche di apertura, se si arriva presto al mattino si completa l’autorizzazione di accesso in autonomia, c’è un foglio da grattare, e si imbusta tale foglio insieme al costo dell’ingresso nelle apposite pensiline. All’entrata vengono sempre date le mappe gratuite. La ricevuta del pagamento va portata sempre dietro, a noi un ranger l’ha chiesta durante un trekking.
  • Nei tempi degli spostamenti tenete conto che se non c’è più posto nel parcheggio vicino al sentiero i ranger chiudono la strada. Per arrivare a tale posto o ci si arriva allungando a piedi la strada, sempre tramite sentieri, o si può provare a tornare al parcheggio nel tardo pomeriggio, quando la gente inizia ad andare via riaprono la strada. A noi è successo sia al Parc du Bic sia a La Maurice di trovare la strada chiusa verso alcuni sentieri.
  • Bambini e passeggino. Noi sconsigliamo l’utilizzo del classico passeggino nei parchi del Canada Orientale, molto più comodo un marsupio o zaino, l’unico sentiero veramente tranquillo con passeggino, che noi abbiamo fatto, è le Chemin du Nord nel Parc du Bic.

Per organizzare un viaggio nel Canada Orientale vi suggeriamo di leggere anche il nostro articolo Canada Orientale in 17 giorni: l’itinerario.

Paolo&Francesca

#collaborazione

Valle d’Aosta, itinerario di tre giorni

Sarà per il mio 25% d’origine valdostana, sarà il verde dei prati, la possibilità di lunghe passeggiate in montagna, la fontina che io adoro, la tanta storia e arte, ci sono giusto quei 22 castelli da visitare e tanti resti romani, le terme stupende di Pré Saint Didier…ma io la Valle d’Aosta l’adoro e per i bimbi la trovo veramente una bellissima e ricca meta.valle d'aosta

Vi volevamo suggerire un possibile itinerario di tre giorni mixando un po’ le tante attrattive possibili lasciando posto all’arte, alla storia e alla natura.

ITINERARIO di tre giorni in Valle d’Aosta

 

  • 1 giorno: Aosta romana e Castello di Sarre

Le origini di Aosta, Augusta Praetoria, sono romane e tutt’ora la città è ricca di tante testimonianze del suo grandioso passato.Valle d'Aosta

Ad iniziare dal perfettamente conservato Arco d’Augusto nell’omonima piazza, continuando per via Sant’Anselmo si arriva a Porta Praetoria che costituiva l’accesso principale alla città, dalla quale ancora oggi si passa. Proprio dopo il passaggio della Porta Praetoria trovate sulla destra il Teatro Romano, un imponente edificio di cui oggi rimane ancora intatta una facciata alta 22 metri. Vicino alla Cattedrale di Aosta, dal giardino che si apre su piazza Giovanni XXIII, si trova invece il Criptoportico forense, un edificio seminterrato di cui oggi sono rimaste le sue gallerie sotterranee. Alla fine del percorso del Criptoportico vi è uno schermo che trasmette un interessante video, in italiano e poi in inglese, sull’antica ed imponente struttura romana andata distrutta negli anni e di cui il Criptoportico era solo la base di contenimento e di regolarizzazione del terreno. Il Criptoportico forense non è accessibile con passeggini.

Vi è un unico biglietto a pagamento per la visita a Teatro Romano, Criptoportico, Museo archeologico regionale e Basilica di San Lorenzo (è possibile visitare  gli scavi funerari sui primi vescovi di Aosta).

Un altro edificio molto bello che vale sicuramente visitare è il complesso Sant’Orso, con la sua chiesa, il campanile e il bellissimo Chiostro, un cortile interno con portici sorretti da colonne nere impreziositi da capitelli scolpiti. La visita a tale complesso è gratuita.Valle d'Aosta

Per questa visita di Aosta tenete conto di circa 3 orette, tutte le attrazioni sono vicine e visitabili a piedi.

La Valle d’Aosta ha un patrimonio di tantissimi castelli e dimore reali perfettamente conservate, vicino ad Aosta si trova il Castello di Sarre.

Il Castello di Sarre si trova appunto a Sarre in località Lalex, 6 km circa da Aosta, e domina dall’alto di un promontorio l’ingresso verso l’Alta Valle.Valle d'Aosta

Il Castello dopo vari passaggi di proprietà fu acquistato nel 1869 da Vittorio Emanuele II di Savoia che lo utilizzò come residenza usata principalmente durante le sue battute di caccia in Valle d’Aosta. I Saloni della dimora sono molto particolari, le pareti, i soffitti sono infatti decorati da un’impressionante collezione di trofei da caccia.valle d'aosta

 

 

 

La visita è guidata e dura circa una trentina di minuti, si ripercorre la storia del castello e dei suoi abitanti con particolari sulla famiglia Savoia. Molto preparata e gentile la guida.

Prima della salita al Castello vi è un piccolo parcheggio gratuito per le vetture.

 

  • 2 giorno: Cogne, una passeggiata nel Parco del Gran Paradiso
Cogne è un piccolo paesino di montagna della Valle d’Aosta ai piedi del Gran Paradiso. Il Gran Paradiso è il parco più antico d’Italia, regalato da Vittorio Emanuele III allo Stato, protegge da anni gli abitanti del parco, gli stambecchi.
Cogne offre bellissime attrattive, potrete scegliere fra pic nic nel verde, passeggiate per arrivare a bellissime cascate o escursioni ai laghi montani, non mancano anche i parchi giochi per i bambini…un mix che entusiasmerà sia grandi che piccini!.
Se non siete mai stati in questi luoghi io vi consiglio una passeggiata nel centro di Cogne, il tipico paesino di montagna, con una bella chiesetta, la chiesa di Sant’Orso, dei bei parchi giochi per bambini con vista sulle montagne e una rilassante passeggiata nel verde lungo il sentiero che costeggia il fiume.
A pochi km poi da Cogne si trova invece Lillaz con le omonime cascate, dall’abitato bastano 10 minuti a piedi attraverso un sentiero pianeggiante per raggiungerle. Lungo il percorso troverete anche un’interessante esposizione a cielo aperto sulle rocce della valle, con annessi pannelli esplicativi.valle d'Aosta
Le cascate di Lillaz sono costituite da tre salti d’acqua del torrente Urtier e possono essere ammirate nella loro maestosità grazie a dei sentieri che le costeggiano. I sentieri sono in salita, non particolarmente faticosi, ma per i bimbi più piccini occorre un marsupio o uno zaino, soprattutto per una questione di sicurezza.
La salita dura circa un’oretta e vi permetterà di gustare in tutta la loro bellezza le cascate, salendo fino alla sommità del sentiero potrete vederle dall’alto, proprio da sopra il primo tuffo.
A Lillaz si trova anche una bellissima area attrezzata, pulita e con servizi igienici che costeggia il torrente. Ci si può gratuitamente sedere sul prato all’ombra degli alberi e gustarsi il pranzo al sacco o affittare i tavoli e il barbecue per un costo irrisorio.
Se invece visitate la zona in inverno qui vi aspettano sci di fondo o da discesa.
  • 3 giorno: Castello di Fenis e Forte di Bard

Il Castello di Fenis è un castello veramente ben conservato che dista circa un’oretta abbondante da Torino, è uno dei più conosciuti castelli della Valle d’Aosta e si trova nel comune di Fenis. Le visite sono guidate, durano circa un’ora e permettono di conoscere la storia del Castello. Gli interni sono arredati e si trovano deliziosi affreschi alle pareti, l’esterno è caratterizzato da 6 torri rotonde e 3 quadrate e da cinte murarie con torrette di guardia.

Il castello non è accessibile con passeggini.

Un’altra bella attrattiva che merita assolutamente una visita è il forte di Bard. Il Forte dista solo circa 30/ 40 minuti di macchina dal Castello di Fenis.

Il Forte di Bard è un bellissimo complesso fortificato arroccato su un promontorio che sovrasta il carino borgo di Bard.

Costituito da tre corpi di fabbrica posti su livelli differenti, appena lo vedi capisci perché era considerato un forte inespugnabile. Per salire al forte dal borgo si possono utilizzare i comodi ascensori panoramici o fare un percorso a piedi sulla storica strada carrabile, questa seconda opzione permette di ammirare il forte da angolazioni differenti, ammirare la vallata e il borgo circostante. L’ingresso al Forte  di Bard è gratuito, ad ogni area espositiva, musei o mostre, è applicata una tariffa di ingresso. Infatti all’interno del Forte potrete visitare il Museo delle Alpi, Le Alpi dei ragazzi, varie mostre e le prigioni. Sono possibili biglietti cumulativi.

Se poi vi avanza ancora un giorno, un’esperienza assolutamente da vivere è la salita con la funivia da Courmayeur a Punta Helbronner, per dettagli leggete il nostro articolo Skyway Monte Bianco con bambini.

CONSIGLI:

Per una visita ad Aosta vi consigliamo una sosta all’Ufficio del Turismo che ha sede al piano terra della Torre dei Signori Sancti Ursi, attaccato alla Porta Praetoria. Oltre ad una grande gentilezza vi forniranno un’utile mappa della città, brochure delle attrattive e per i bimbi dei bellissimi e formatici libricini sulla Valle d’Aosta.

Visitare castelli con bambini: per rendere le visite piacevoli ed interessanti per i bambini, fin da quando erano molto piccoli, abbiamo inventato l’escamotage di creare insieme a loro dei racconti fantasiosi che parlavano di tesori, botole segrete, cavalieri e re, in pratica abbiamo reso un po’ fiabesco il tutto ed incentivato i bimbi a cercare indizi e tracce di passaggi nascosti per accattivare la visita.

Suggerimenti su come attrezzarvi per una giornata in montagna
  • Quando si hanno figli piccoli noi suggeriamo di usare uno zaino da montagna, tipo questo, per  percorrere lunghi tragitti a piedi, soprattutto su sentieri scoscesi.
  • Noi ci portiamo inoltre sempre uno zaino da camminata, tipo questo, che tende a scaricare il peso sui fianchi, e lo riempiamo con un cambio completo per i bimbi, una maglia pesante per tutti, k-way (il tempo in montagna può cambiare rapidamente), crema solare (il sole quando c’è scotta sia in estate sia in inverno), un repellente per insetti, panini, acqua (in pratiche borracce, così può essere riempita fresca alle fontane), una coperta da posare sul prato (tipo questa che non fa attaccare gli aghi dei larici ed è impermeabile). Per tutti scarponcini da montagna, cappello e occhiali da sole.

Valle d'Aosta

La Valle d’Aosta è una regione in cui si respira pace e relax, dove si mangia bene e ben condito e con abitanti gentili e sempre disponibili, questo è stato un piccolo assaggio perché le cose da vedere e conoscere sono tante, ne riparleremo perciò sicuramente!

Francesca&Paolo

Se avete qualche giorno in più e volete vivere la natura valdostana al 100% vi consigliamo una salita in quota per ammirare il Monte Bianco e un adrenalinico rafting sulla Dora Baltea, tutto assolutamente fattibile con bambini.

Vi lasciamo i link degli articolo su queste avventure: Skyway Monte Bianco con bambini Rafting con bambini.

Se cercate invece altri itinerari in montagna, vi consigliamo gli articoli sul Trentino Alto Adige: Trentino in family hotel o Andalo, il Trentino a misura di famiglia.

#Link affiliati

Trentino in Family Hotel

Nel mese di settembre abbiamo organizzato un viaggio in Trentino in Val di Fiemme, TN, con due bimbi di 3 e 5 anni e due cagnolini al seguito.

Fra le tante mete in Italia, che abbiamo studiato ed esaminato, abbiamo scelto il Trentino e in particolare la Val di Fiemme, perché?!

 5 motivi per scegliere il Trentino

 

1) In Trentino ci sono luoghi che lasciano senza fiato, magici, se amate camminare ma non siete degli esperti scalatori qui potrete comunque trovare di tutto e di più.

2) Il customer care è efficiente, sa davvero fare turismo, tutto è organizzato molto bene e nei dettagli.

3) Se piove ci sono comunque molte attività da fare e l’hotel vi aiuterà a scegliere mete alternative (castelli a volontà, santuari arroccati bellissimi, musei molto belli per bambini e/o adulti)

3) I parchi giochi sono bellissimi e spesso sono all’interno di parchi secolari o in cima a montagne. I bambini si divertono e noi possiamo visitare luoghi stupendi. Il parco gioco diventa il premio per la camminata.

4) In val di Fiemme ci sono oltre 50 km di pista ciclabile per la maggior parte pianeggiante, per chi ama andare in bici (mountain bike o e-bike) qui è l’ideale, piste ciclabili che affiancano fiumi o laghi, attraversando boschi. Inoltre con l’aiuto dell’ufficio turistico o del vostro hotel si potranno pianificare escursioni alternative su sentieri in montagna.

5) Il cibo merita un punto a sé. Si mangia benissimo i piatti tipici sono strabilianti, polenta, selvaggina, canederli, strangolapreti, zuppe, stufati, strudel e dolci vari a base di mele…

Dove dormire in Val di Fiemme

Per la nostra settimana in Trentino (Val di Fiemme) abbiamo scelto un Family Hotel che fosse in un luogo centrale nella Valle e che fornisse a noi e ai nostri bambini la giusta dose di relax e divertimento, proponendo ogni giorno delle attività/visite da seguire o anche solo una traccia di escursioni da fare in autonomia.trentino

Abbiamo scelto il Family Hotel Shandrani a Tesero, l’hotel formato famiglia accetta gli animali (per noi importantissimo con due cagnolini ormai anziani). Non è facile trovare, almeno nella zona della Val di Fiemme o del Sud Tirolo, strutture o Family Hotel, che accettino animali, per cui se avete animali ricordatevi di chiedere prima se vengono accettati. In questo Family Hotel poi tutto è organizzato al meglio, tiene conto delle esigenze e necessità delle famiglie e dei loro bambini.

L’hotel ci ha dato la Fiemme Card che ci forniva per tutta la durata del soggiorno accesso illimitato a tutti gli impianti di risalita oltre all’accesso ai musei della provincia di Trento.

Ogni giorno l’hotel propone delle gite (da pagare solo i costi vivi legati ai parcheggi o alle entrate) dove ci sono sempre almeno 3 varianti:

  1. a) La prima dedicata ai più piccini. Propone attività di vario tipo, piccole passeggiate con associate attività come andare a visitare una malga, mungere le mucche e fare il burro, o andare in un parco giochi a 2000 mt dove è possibile vedere anche un piccolo zoo. Volendo è possibile lasciare i bambini e voi potete fare una gita alternativa o anche solo riposarvi.
  1. b) Il secondo tour è dedicato alle famiglie quindi di media difficoltà (ogni gita viene spiegata molto bene da Alberto e con lui si possono organizzare varianti alla gita sulla base delle proprie necessità o farle in autonomia).
  1. c) La terza invece è per esperti camminatori di montagna, gite molto interessanti ma sicuramente non adatte a bambini e a chi non ha fiato o gambe.

Noi non amiamo molto le gite organizzate ma devo dire che ci siamo ricreduti. Tutto pensato molto bene nei singoli dettagli. Pensate che un giorno è piovuto tutto il giorno e il responsabile delle gite Alberto è andato alle 7 a Trento per prenderci i biglietti del Muse per evitare che gli ospiti facessero la coda. Che dire?? Customer care di altissimo livello!

Noi abbiamo optato per fare con l’hotel solo la visita al Parco del Panaveggio e al Forte Dossaccio con guida alpina.

Le altre gite le abbiamo organizzate con l’aiuto della Direttrice dell’hotel, la Signora Eveline, e di Alberto.

trentino

Se state organizzando un viaggio in Trentino leggete il nostro racconto al Lago di Carezza, a breve troverete anche il nostro itinerario e tanti suggerimenti su cosa si può fare, giorno per giorno, in questa bellissima regione.

Monia

Parigi, itinerario di 4 giorni

Oggi Jenny ci racconta la sua vacanza a Parigi insieme alla sua famiglia, con un itinerario di 4 giorni super dettagliato. 

Parigi, la capitale che abbiamo sempre sognato si è dimostrata all’altezza di ogni nostra aspettativa!

Non abbiamo avuto nessun dubbio sulla scelta della meta (prima capitale da fare con i piccoli di 5 e 8 anni) e ce ne siamo innamorati tutti!

Abbiamo prenotato volo ed appartamento con largo anticipo (a marzo, per soggiornare la prima settimana di settembre) in modo da poter risparmiare un po’, soprattutto il volo.

L’appartamento era in zona Operà, una zona centrale, turistica, ma molto ben servita.

Ovviamente non si parte mai senza un programma ben dettagliato e studiato per ogni singola giornata! Dunque… viaaa…

Parigi con bambini, cosa vedere
  • GIORNO 1

Il primo giorno abbiamo avuto a disposizione solo il pomeriggio ed abbiamo deciso di passarlo nel quartiere più “elevato” di Parigi, Montmartre. Abbiamo raggiunto il quartiere con la metro e poi siamo saliti a piedi fino alla basilica del Sacré-Coeur (per i più pigri c’è una funicolare che porta fino in cima alla Butte, ovvero la collina di Montmartre).

La basilica è visibile da ogni angolo di Parigi e da lì la vista sulla città è spettacolare!

 

Dopo essere entrati nella basilica non poteva mancare una passeggiata tra le viette del quartiere degli artisti con negozi, caffè e ristoranti tipici, fino ad arrivare a Place du Tertre, sempre frequentata da artisti di strada, cantanti e pittori che creano un’atmosfera unica.

Ci incamminiamo verso il Moulin Rouge nel quartiere Pigalle passando per le Mur de je t’aime, un muro ricoperto di piastrelle su cui la frase “Ti amo” è scritta in 250 lingue diverse.

Ultima tappa della giornata l’Arc de Triomphe che raggiungiamo con la metro. Decidiamo di salire e dopo 284 gradini raggiungiamo la terrazza panoramica dove si possono vedere in lontananza la Tour Eiffel, l’Arc de la Défense e la Place de la Concorde. Dalla rotatoria dell’Arc de Triomphe si diramano 12 viali, tra cui il famoso Avenue des Champs-Èlysées.

 

  • GIORNO 2

Il secondo giorno era il tanto atteso, finalmente era il momento di vedere (ma soprattutto di salire) sulla Tour Eiffel, il simbolo della città!

Arriviamo all’ingresso per i controlli di sicurezza alle 08:45 (l’orario di apertura è alle 09:00) in modo da non dover fare troppa coda con i bambini, infatti siamo tra i primi ad entrare.

Prendiamo l’ascensore che ci porta direttamente al secondo livello dove la vista sulla città è una tra le migliori in quanto si riescono ancora a vedere i dettagli, le vie e le varie strutture ben definite. Da qui un altro ascensore ci porta dritti in cima a 276 metri di altezza! La vista da quassù è infinita!

Non volevamo più scendere, ma l’arietta fresca ci ha fatto cambiare idea :-).

Proseguiamo la passeggiata lungo gli Champ de Mars, un grande spazio verde proprio ai piedi della torre e situato di fronte all’ Ecole Militaire. Ancora quattro passi ed eccoci arrivati all’Hotel des Invalides e all’Eglise du Dome dove giacciono le spoglie di Napoleone. Ovviamente non potevamo non visitare il Musée de l’Armée, con un’ampia collezione di armature, cannoni e armi, piaciuta molto ai bambini.

Tappa pomeridiana con french fries e via verso il grande Pont Alexandre III, passiamo tra il Grand Palace e Petit Palace e percorriamo l’ Avevue des Champs Elisées fino ad arrivare in Place de la Concorde.

Place de la Concorde è la piazza più grande di Parigi, al centro si trova il grande obelisco rosa ed ai suoi lati due grandi fontane.

Da Place de la Concorde ci addentriamo nei Jardin des Tuileries, grandi giardini ricchi di fontane, statue e laghetti fino ad arrivare al bellissimo Jardin Carrousel e all’ Arc de Triomphe du Carrousel  che congiunge il cortile del Louvre ai giardini delle Tuileries.

Siamo esattamente di fronte all’Ingresso del Louvre, ma questo ci aspetta domani mattina per il tour, dunque percorriamo rue Rivoli e il viale dell’Operà  fino a giungere all’Operà Garnier. Purtroppo non possiamo visitarla, in questi giorni è chiusa perché sono in corso le prove di uno spettacolo, peccato.

Alla sera non poteva mancare una bella passeggiata lungo la Senna fino a raggiungere l’imbarco del Bateaux Mouches (nei pressi del Pont de l’Alma). Parigi illuminata vista dalla Senna è stupenda, accostiamo la Cattedrale di Notre Dame, la Conciergerie, il Musée d’Orsay ed altri monumenti ed arriviamo sotto la Tour Eiffel proprio nel momento in cui inizia a brillare.

  • GIORNO 3

Siamo arrivati al terzo ed ultimo giorno a Parigi. Partiamo a piedi come sempre e ci dirigiamo verso il Louvre passando dall’ Eglise de la Madeleine e attraversando ancora una volta i Jardin de Tuileries.

Il biglietto del Louvre l’avevamo preso on line (17 € per gli adulti, i bambini non pagano) con orario prestabilito (sempre per non dover fare troppe code con i bambini) ed infatti in meno di 10 minuti siamo dentro. Il Louvre è molto più di quanto mi aspettassi, è immenso!parigi

E’ suddiviso in 3 sezioni, Ala Sully, Ala Denon e Ala Richelieu.

Partiamo seguendo il nostro percorso prestabilito perché con i bambini (almeno i miei) sarebbe stato impossibile vederlo tutto! Antichità egizie, la Sfinge, lo Scriba Seduto, la Venere di Milo, la Nike di Samotracia, la Gioconda, le Nozze di Cana sono solo alcune delle opere che abbiamo potuto ammirare.

Dopo questa buona dose di arte pranziamo lungo la Senna per poi dirigerci verso la Sainte Chapelle e la Conciergerie.

La Sante Chapelle è un’esplosione di colori, una piccola cappella gotica su due piani, al piano superiore le vetrate colorate sono illuminate dai raggi del sole che ne esaltano lo splendore.

La Conciegerie (ovvero le vecchie prigioni) inizialmente non erano sulla nostra tabella di marcia, ma visto che eravamo lì, ed il biglietto era cumulativo con la Sainte Chapelle, decidiamo di entrare.

Ora non ci resta che dirigerci verso la cattedrale di Notre Dame. La cattedrale gotica più visitata di Parigi (ingresso libero).

Attraversiamo la Senna e ci immergiamo nel quartiere latino, pieno di ristoranti caratteristici e profumi che ci fanno tornare fame! Ma la nostra meta sono i Jardin du Luxembourg, dunque procediamo senza cedere alle tentazioni.

I Jardin du Luxembourg sono enormi e ben tenuti, un’oasi di relax per i parigini. I bambini giocano con le classiche barchette nello stagno Grand Bassin e noi ci riposiamo un po’. Il Palais de Luxembourg, sede del Senato, si trova proprio all’ingresso dei giardini.

Passeggiando per il quartiere ci dirigiamo verso l’Eglise Saint Suplice, famosa perché vi è stato ambientato un episodio de Il Codice da Vinci e poi verso l’Eglise Saint Germain des Près, la chiesa più vecchia di Parigi.

Avendo girato quasi sempre a piedi ci erano avanzati dei biglietti per la metro… non potevamo sprecarli! Ci spostiamo allora verso la terrazza del Trocadero. Da qui la vista sulla Tour Eiffel è bellissima.

Concludiamo la giornata con una passeggiata, ceniamo nella zona della Madeleine e per finire non poteva mancare un salto alle Galeries Lafayette per prendere qualche souvenirs ed assaggiare i famosi macarons.

A letto presto perché domani ci aspetta un’altra giornata tosta! Ebbene si, l’ultimo giorno è dedicato a Disneyland Paris!

  • GIORNO 4

Partiamo sempre di buon’ora per prendere la RER che ci porterà direttamente all’ingresso del parco. Questa per i bambini era una sorpresa, pensavano di andare a visitare un altro museo, e fino all’ingresso del parco non hanno avuto nessun sospetto!

Disneyland è enorme, da perdersi, ma è bellissimo per un’amante dei parchi giochi. Studiamo un attimo la cartina e ci addentriamo nel parco, il tempo non è bellissimo al mattino e grazie a questo non c’è molta gente (di conseguenza davvero poche code per le attrazioni).

 

Abbiamo trascorso nel parco esattamente 12 ore, ma sono volate! Il parco è tenuto divinamente, pulito e curato in ogni dettaglio. Lo abbiamo girato in lungo ed in largo, abbiamo assistito alla parata pomeridiana con tutti i personaggi Disney ed infine allo spettacolo serale per la chiusura del parco. Eravamo incantanti, 20 minuti di proiezioni sul castello, con luci, suoni e fuochi artificiali, il tutto ovviamente in tema Disney.

Usciamo dal parco alle 22:00 e riprendiamo la RER verso casa. Il giorno dopo purtroppo il volo di ritorno ci aspetta.

Suggerimenti
  • Per prenotare il RER potete consultare questo SITO. Abbiamo trovato molto utile per gli spostamenti scaricarci sullo smartphone l’applicazione Paris Metro-Official metro map and train times e monRER A.
  • Per visitare al meglio Parigi vi suggerisco un paio di scarpe comode e di scoprirla prevalentemente a piedi.
  • E’ stata una vacanza bellissima, i bambini hanno camminato tanto senza lamentarsi (era la nostra preoccupazione maggiore)… Test superato!

Ora siamo pronti per altre mete!

Jenny

Foto e testo di Jenny 🙂

Lago di Carezza in Alto Adige

Il lago di Carezza a mio avviso deve essere visto una volta nella vita, si trova in Alto Adige nell’alta Val d’Ega a circa 25 km da Bolzano.

Ci sono stata ad inizio di settembre durante un tour di 6 giorni in Trentino Alto Adige, con base a Tesero, con mio marito e i miei bimbi di 3 e 5 anni.

Lago di Carezza, ph.credit Alessandro Pettiti

Vedere il lago di Carezza riempie il cuore, scalda l’anima, vi giuro non sono mai stata in un luogo così magico e fiabesco con una natura spettacolare. Dopo averlo visto e ammirato mi sono promessa di ritornarci con mio marito da sola, un luogo veramente romantico.

Se avete la possibilità pensate di trascorre almeno 1 ora semplicemente per guardarlo, passeggiare intorno al lago che da ogni punto da cui lo si osserva è diverso. Colori così intensi e differenti da apparire finti.lago di carezza

L’acqua del lago è magica, il colore del lago cambia ad ogni metro di passeggiata. E’ completamente cristallino, trasparente quando si arriva, si vede il fondo, diventa verde girando a destra per poi diventare nero quando si hanno alle spalle le montagne il gruppo del Catinaccio e il Latemar e appare grigio quando ci si allontana.lago di carezza

C’è un parcheggio comodissimo di fronte al lago che permette con 1 euro di sostare per un’ora. Nel parcheggio sono presenti dei negozi, bar e bagni.

Si accede al lago da un sotto-passaggio e si arriva direttamente sulla prima delle terrazze che vi permettono di ammirare il lago. E’ possibile fare il giro del lago anche col passeggino ma alcuni tratti sono in salita, per il giro ci vuole circa un’oretta scarsa. Ci sono panchine lungo tutto il percorso, alcune nascoste per permettere al visitatore di fermarsi ad ammirare in silenzio il lago.lago di carezza

Non si può accedere alle rive del lago che è completamente recintato.
Il momento migliore per ammirare il lago di carezza è per me il mattino o la sera quando le montagne intorno si specchiano nel lago.

Spero di avervi trasmesso il sentimento di gioia che mi ha dato oggi questa visita e avervi convinto a fermarvi al Lago di Carezza.

Per info sui numerosi laghi in Alto Adige vi consigliamo questo SITO

Monia.

Leolandia ad ottobre

Leolandia è un parco dei divertimenti molto amato dai bambini e i nostri non fanno eccezione! Ci torniamo tutti gli anni almeno due o tre volte, cercando di viverlo in momenti dell’anno differenti. Leolandia ad ottobre, tutta addobbata per Halloween, è veramente molto bella e suggestiva!

Informazioni pratiche su Leolandia ad ottobre

Leolandia dista meno di un’ora e mezza da Torino ed è facilmente raggiungibile in autostrada. Leolandia si trova all’uscita dell’autostrada Capriate S. Gervasio (BG).

Di fronte al parco vi è un comodo parcheggio a pagamento (5€ per tutto il giorno). Dentro il Parco non è possibile portare i propri animali ma vi sono delle cucce messe a disposizione dal parco gratuitamente (se vi interessa dovete prenotarle).

Il costo del biglietto di Leolandia varia dal giorno della settimana che si sceglie (mediamente meno caro se preso durante un giorno della settimana e in anticipo), il punto forte è che se piove potete comunque fare molte cose al coperto (tutti gli spettacoli e alcune giostre) ed inoltre se dovesse essere una giornata di forti piogge Leolandia vi regala i biglietti per tornare entro un mese.

Ho scoperto quest’anno che esistono degli abbonamenti annuali per andare al Parco, ad esempio per il 2019 ci sono 150 giorni dal bollino verde in cui si può entrare (principalmente durante la settimana ma anche molti weekend) e 3 weekend dal bollino rosso che fanno parte del cosiddetto pacchetto SMART a 59€ (in offerta, altrimenti 80€), il pacchetto NO LIMIT costa in offerta 129€ (altrimenti 150€).

Mediamente un biglietto costa sui 25€, se fate almeno 3 visite vi siete pagati l’abbonamento.

Vi è la possibilità anche di prendere un pacchetto “parco + hotel” pubblicizzato a partire da 39.90€, noi non abbiamo mai trovato questo costo ma a partire dai 50€, tutto sommato il biglietto costa intorno ai 25€ per cui se volete non è male come proposta.

All’interno del Parco, sempre tutto molto pulito, tutto è studiato con attenzione, ci sono molte nursery dove cambiare i bambini o riscaldare biberon.

Devo dire che mi colpisce sempre la pulizia che, nonostante le migliaia di persone presenti, è sempre molto attenta.

Ad ottobre il tempo è ancora gradevole e tutte le attrazioni del parco sono praticabili, noi abbiamo fatto anche alcune giostre d’acqua, se non volete bagnarvi basta portarsi un poncio o utilizzare gli asciugatori a pagamento. Abbiamo trovato più code rispetto ad altri periodi dell’anno, ma sempre comunque sostenibili con i bambini, molto utili i monitor che indicano i tempi di attesa.

Per altre informazioni vi consigliamo di leggere il nostro articolo Leolandia, un parco dei divertimenti per tutta la famiglia.

Novità Leolandia 2018

Novità di quest’anno, l’area dedicata a Masha e Orso, oltre allo spettacolo infatti, che purtroppo non cambia mai da almeno 2 anni ma che ai bambini piace sempre molto, vi è la foresta di Masha ed Orso: con la casa di Orso, lo stagno dove pesca Orso, un trenino dove si passa tra i personaggi del famoso cartone animato e la casa di Masha.

Altra grande novità di quest’anno è l’apertura straordinaria per tutti i weekend di Dicembre e tutta l’ultima settimana di dicembre e la prima di Gennaio 2019.

La promozione del mese di Ottobre 2018 prevede che acquistando un biglietto con entrata Ottobre si possa entrare gratis nel mese di Dicembre. Siamo davvero curiosi di ritornare e vedere come verrà vestito il parco.

 

Quest’anno insieme ai soliti personaggi (Masha e Orso, Peppa Pig, PJ Mask, Geronimo Stilton e Il Trenino Thomas) potrete trovare anche Ladybug e Chat Noir, con i quali è possibile fare la foto di rito con lo sfondo su Parigi (ahimè non ci sono spettacoli con i due super eroi).

Leolandia ad ottobre: HalLEOween

 

 

Come ogni anno a Leolandia ad ottobre tutto si tinge di arancione, il parco viene tutto addobbato a tema Halloween. Vi sono zucche, scope di streghe, pentoloni che bollono per tutto il parco, potrete ammirare personaggi in maschera (streghe e fantasmi), ragni enormi sui tetti o penzolare giù appesi ai soffitti, insomma l’atmosfera è magica grazie alle tante attenzioni per i particolari, troverete persino specialità da gustare pensate per Halloween.

 

 

Quest’anno il 31 ottobre si potrà festeggiare Halloween a Leolandia con la musica dal vivo di Cristina D’Avena ed assistere allo spettacolo dei fuochi d’artificio.

 

Trovate tutte le informazioni che vi possono servire sul sito di seguito Leolandia festeggia HalLEOween

leolandia ad ottobre

Ora siamo curiosi di tornare a Leolandia a dicembre per il Natale Incantato qui le anticipazioni.

Buon divertimento a tutti!

Monia

Gardaland con bambini

Gardaland si trova a Castelnuovo del Garda in provincia di Verona, a pochi km dal lago di Garda, ed è sicuramente uno dei più conosciuti parchi a tema d’Italia.

Dopo aver vissuto Gardaland da bambina e poi da adolescente, a settembre ci sono tornata per la prima volta da mamma per festeggiare qui il compleanno del mio primogenito, tutto all’insaputa del festeggiato. Se penso ai miei ricordi di bimba su Gardaland mi torna in mente la sensazione di entrare in un mondo magico, il senso di wow, di gioia allo stato puro, l’idea di vivere un sogno…quando ci sono tornata dopo 20 anni con i bimbi sono rimasta stupita di come quell’alone di magia e di felicità contagiosa rimanga vivo anche da adulto. E poi risentire nel Parco la canzoncina “il sogno di un bambino è andare a Gardaland” è stato proprio un tuffo nel passato!Gardaland

Ma iniziamo con un po’ di informazioni, sono stata a Gardaland con mio marito e i nostri bimbi di 8 anni e 5 anni, con il piccolo alto 112 cm. Il tempo all’entrata era pessimo, con pioggia scrosciante, che si è però rilevato un punto a nostro favore. Verso le 11 ha smesso infatti di piovere, è uscito un tiepido sole, ma l’affluenza di persone è stata contenuta da evitarci così code nelle attrazioni più famose!

Gardaland non ha bisogno di grandi presentazioni, offre veramente tantissime attrazioni, capaci di accontentare grandi e piccini, si trovano attrazioni tranquille, perfette per i bimbi under 2 come la nuova Peppa Pig Land, o quelle per giovani coraggiosi, come Mummut o le montagne russe di Kung Fu Panda, o quelle più adrenalitiche e da brivido come Raptor, che io ho caldamente saltato. Gli spettacoli sono molto belli e si trova cibo per tutti i palati.

Le varie attrazioni disponibili sono divise in tre principali categorie:

  • Fantasy, per i piccoli sognatori, con ad esempio la nuova Peppa Pig Land, Kung Fu Panda Academy, L’albero di Prezzemolo, Funny express e l’intramontabile giostra per i cavalli..
  • Adventure per gli avventurieri di ogni età con i Corsari, il cinema 4 D, Mammut,  l’evergreen Colorado Boat..
  • Adrenaline per gli amanti del brivido con Blue Tornado, Raptor, Magic House…

Le giostre di Gardaland sono accessibili in base all’altezza, all’ingresso di ogni attrazione è indicata l’altezza minima per poter salire da soli o accompagnati. Il metro posizionato all’ingresso può essere utilizzato per verificare l’altezza dei bambini, gli addetti alla giostra sono giustamente molto fiscali sulle misurazioni.

Gardaland per i bimbi sotto il metro

Sotto il metro i bimbi non pagano e le attrazioni possibili sono sicuramente ridotte, ma comunque abbastanza da riempire una giornata in allegria. Le giostre disponibili per questa altezza sono comunque 19 e ci sono inoltre vari parco giochi molto carini ed adatti per qualsiasi fascia di età.

I bimbi sotto il metro possono usufruire della nuova area Peppa Pig Land che si trova vicino all’entrata del parco. E’ un’area perfetta anche per i bimbi piccoli, ma fruibile tranquillamente con bimbi fino a 10 anni. Qui si trova la casa di Peppa composta da un’unica stanza, una carina mongolfiera, il trenino di Nonno Pig e le barchette dei pirati.

Gardaland per i bimbi da 110 cm a 120 cm

Noi eravamo in questa situazione, con il piccolo alto 112 cm e il grande di 127 cm.

Devo dire che le giostre a disposizione erano veramente molte, tanto da non averle fatte tutte, fuori dalla lista rimanevano soprattutto quelle più adrenaliniche che sinceramente ora da adulta non ho più il coraggio di fare. Non credevo, ma con l’età mi sono rammollita e già solo sul Mammut ho urlato come una pazza indiavolata per tutto il tempo, mentre il cinquenne rideva a crepapelle. Le uniche attrazioni che avremmo voluto fare in più erano Jungle Rapids e Fuga di Atlantide, entrambe fattibili però dai 120 cm.

Gardaland per bimbi dai 120 cm in su

In questo target di altezza si possono fare quasi tutte le attrazioni con 4 eccezioni, il Blue Tornado (min 140 cm), Oblivion (min 140 cm), Raptor (min 140 cm) e Space Vertigo (min 130 cm). Tutte giostre da veri coraggiosi.

Gardaland suggerimenti:
  • Ci sono bar, chioschi o ristoranti dove mangiare, i costi sono variabili come in un qualsiasi parco a tema.
  • Ci sono vari giochi a pagamento in tutto il parco per vincere dei peluche, tutti molto belli e colorati, ma il costo per poter giocare è elevato e la possibilità di vincere veramente abbastanza bassa. Noi siamo riusciti a vincerne uno, giocando nel gioco dello spacca piatti che era apparentemente uno di quelli con maggiori vincite.
  • Si possono comprare le foto scattate su alcune attrazioni, è una simpatica idea, a noi piace collezionarle, purtroppo i prezzi sono abbastanza alti, 8/10 euro a foto, ma in linea con i costi di tutti i parchi o attrazioni turistiche.
  • Mangiare, noi abbiamo cenato alla Pizzeria Saloon e i prezzi sono stati simili a qualsiasi cena in pizzeria, 35,60 in quattro.
  • Parcheggio all’entrata del Parco costa 5 euro al giorno, con possibilità di uscire ed entrare dal parco facendo vedere il tagliando di pagamento.
  • Se dovete uscire dal parco basta farsi fare un timbro o mettere il braccialetto, se soggiornate nel Gardaland Resort, per rientrare in giornata quando volete.
  • All’interno del parco ci sono aree nursery per i bambini.
  • In alcune attrazioni non è consentito portare zaini o borse che vanno lasciati incustoditi in un’apposita area all’entrata dell’attrazione, noi vi suggeriamo di portarvi un piccolo marsupio dove tenere telefono e portafoglio.
  • Se non volete bagnarvi vi consiglio di portarvi un poncio per le giostre d’acqua e un cambio di sicurezza per i bimbi più piccini.
  • Portatevi una scorta di acqua e snack.
  • Calcolando le numerose attrazioni, il mio suggerimento è quello di selezionare appena entrati le giostre più divertenti per tutta la famiglia, considerando che all’apertura e verso la chiusura c’è veramente meno gente, e di lasciarvi alla fine, quando la stanchezza inizierà a farsi sentire, le giostre più rilassanti.

 

Gardaland, dove dormire?

Visto il compleanno del nostro bimbo abbiamo deciso di soggiornare al Gardaland Adventure Hotel, con stanza a tema Artic Adventure, scegliendo la tipologia famigliare.

L’hotel non è economico, ma sicuramente di effetto e molto carino per i bambini.  All’arrivo in camera c’è la possibilità di fare una piccola caccia al tesoro, con indizi e una combinazione da scoprire, per poter aprire la cassaforte e ricevere un regalo, nel nostro caso un puzzle a tema Gardaland. Nella struttura alberghiera vi sono diversi ristoranti e bar per consumare i pasti, si trova a pochi passi da Gardaland Park e ad orari stabiliti c’è una navetta che porta i clienti del Resort al parco e viceversa.

La stagione di Gardaland non si conclude con la bella stagione, ma promuove due belle finestre di apertura per due divertenti avvenimenti Gardaland Magic Halloween, tutti i week end dal 6 ottobre al 31 ottobre e tutti i giorni dal 1 novembre al 4 novembre, e Gardaland Magic Winter dall’8 dicembre al 6 gennaio.

Per maggiori informazioni consultate il Sito Ufficiale.

Grazie a Gardaland Park per averci ospitati.

Francesca

Cercate altri parchi a tema?! Allora leggete anche i nostri articoli su Fiabilandia e Leolandia

 

Ottawa, Canadian War Museum

Nel nostro on the road in Canada, non poteva mancare una visita a qualche museo, nelle nostre ricerche abbiamo trovato ad Ottawa, il Canadian War Museum e subito ci è sembrato un’ottima soluzione per far conoscere un po’ di storia ai nostri bimbi. Scelta super azzeccata!Ottawa Canada canadian war museum

 

 

Ottawa, Canadian War Museum: le sale

Il museo ripercorre tutte le guerre combattute sul suolo canadese e riprende anche le guerre che hanno visto coinvolti i militari canadesi nel Mondo.

Questo museo ospita anche il Centro di ricerca della storia militare, con archivi che raggruppano circa 500.000 reperti tra medaglie, armi, aerei, veicoli militari ecc…

Il museo è suddiviso in gallerie permanenti, che portano il visitatore a ripercorrere tutte le fasi della storia bellica mondiale, a partire da un’interessante mostra sulle armature, da quelle da battaglia a quelle sportive o di fantasia, fino ad arrivare ai conflitti recenti.

  • Galleria 1

Ripercorre le guerre svolte sul suolo canadese, dai primi conflitti tra i nativi e gli europei e le rivalità imperiali che hanno segnato la maggior parte della storia del Nord America.

  • Galleria 2

Questa galleria ripercorre la guerra del Sud Africa e la prima guerra mondiale, riprende la guerra di trincea svoltasi in Francia e in Belgio tra il 1915 e il 1918.

  • Galleria 3

La seconda guerra mondiale. Questa galleria ripercorre l’ascesa al potere delle dittature della Germania, dell’Italia l’ascesa del fascismo e il conflitto sul suolo giapponese, tanti i reperti visibili, degna di attenzione la famosa Mercedes Limousine utilizzata da Hitler.ottawa, canadian war museum

  • Galleria 4

La guerra fredda. Questa galleria ripercorre il periodo post guerra fino ai giorni nostri illustrando gli sforzi canadesi in patria e all’estero, il ruolo della Nato, le missioni in Kosovo e in Afghanistan, lo spionaggio mondiale e il coinvolgimento delle forze canadesi alla caduta del muro di Berlino nel 1989 (con una parte originale del muro di Berlino in esposizione).

ottawa Canadian War Museum

Pezzo originale del muro di Berlino

All’interno del museo è possibile far cimentare i bambini con piccoli giochi ludici ed interattivi, come la creazione di un finto guanto medioevale con l’ausilio di un tutor oppure indossare vecchie uniformi militari o il più attuale scudo di Capitan America per fare delle fotografie.

La visita del Museo della guerra di Ottawa richiederebbe un po’ di tempo a disposizione in quanto non solo il museo è veramente ben fatto e ben spiegato, ma anche perché racchiude tantissimi reperti e documenti che portano il visitatore ad una riflessione su cosa sia la guerra e quali conseguenze essa ha sugli esseri umani.

 

 

Noi siamo rimasti colpiti nel vedere come l’essere umano nel corso dei secoli si sia cimentato nel costruire “oggetti”, cioè armi, che hanno come fine ultimo quello di uccidere altri esseri umani, vedere da vicino ogni sorta di fucile, di pistola, di baionetta ecc.. e pensare che quell’arma esposta potrebbe aver tolto la vita a qualcun altro, già solo questo pensiero è di per se devastante.

Per meglio integrare il visitatore alla visita, all’interno del museo sono presenti poi delle ricreazioni plastiche di scene vissute, si può entrare in una trincea e vivere di persona le sensazioni, le paure e le angosce dei soldati che vi stavano combattendo (non importa di che nazionalità fossero).

E’ possibile poi anche passare attraverso un plastico che riprende quello che rimane su un terreno appena bombardato, si possono vedere gli effetti devastanti sulle cose e anche sulle persone.

Ovviamente ogni galleria espositiva andrebbe vista con il tempo necessario, noi abbiamo cercato di apprendere il più possibile tenendo sempre conto dei nostri bambini, che sono sempre stati molto attenti e curiosi, facendoci domande alle quali a volte non si riusciva a trovare una risposta adeguata e corretta, tipo  perché l’uomo combatte una guerra se uccide un altro essere umano.

Esiste poi una vastissima area espositiva di reperti e mezzi militari. E’ possibile vedere un jet voodoo cf-101, un obice semovente m109, carri armati, veicoli adibiti al trasporti dei feriti, un panzer tedesco, ecc… veramente tantissimi reperti che gli appassionati e storici potranno visionare.

A noi il museo è piaciuto parecchio, ben fatto, scorrevole e intuitivo lascia spazio anche ad un buon coinvolgimento dei bambini che saranno così più interessati nel visitarlo.

Un museo studiato nei dettagli, già l’edificio stesso, di cemento, fa pensare ad un bunker e ti introduce a quello che verrà all’interno.

Al suo interno c’è anche una sezione dove è possibile lasciare un commento e appenderlo in bacheca, ognuno quindi è libero di esprimere il proprio pensiero.

Alla fine del percorso vi si trova un negozio che offre al visitare ogni sorta di gadget, dai soldatini o giocattoli militari (molto apprezzati dai bambini) ad oggetti come zaini militari, borracce ecc…

Ottawa, Canadian War Museum, informazioni pratiche

 

Per orari e costi di ingresso vi rilasciamo al sito sito ufficiale.

Situato nella città di Ottawa in 1 Vimy Place, il museo è poco lontano dal centro della città ed il Parlamento, basta infatti una passeggiata di 20 minuti per arrivarci.

All’esterno del museo sono presenti numerosi parcheggi a pagamento, 2 $ all’ora, tenete almeno presente 2 ore per visitare il museo.

Paolo

Se state organizzando un viaggio nel Canada Orientale vi consigliamo di leggere Canada, come organizzare un viaggio itinerante

 

Montagna in Piemonte, Colle dell’Agnello

Oggi Alessandro ed Elena ci portano in gita sulle montagne piemontesi, nello specifico al Colle dell’Agnello, in provincia di Cuneo.

 

Abbiamo deciso io e mia moglie Elena di andare al Colle dell’Agnello per trascorrere una giornata di relax in alta montagna. Il Colle dell’Agnello (CN), al confine con la Francia nelle Alpi Cozie, è il secondo valico automobilistico più alto d’Italia (terzo in Europa); il paese prima di arrivare al Colle dell’Agnello, ultimo paese della Val Varaita, si chiama Chianale.

Per giungere questo delizioso paesino caratteristico di montagna si attraversa Ponte Chianale, caratterizzato dal suo meraviglioso lago.

Noi abbiamo pranzato al Ristorante Laghi Blu (Frazione Chianale, 25, 12020 Chianale, Pontechianale CN Telefono0175 950189)  e vi consigliamo di provare il Menù turistico dove mangerete i caratteristici “ez Ravjoles” (che per intenderci non sono ravioli di pasta fresca ripiena, ma in realtà sono fatti con l’impasto dei classici gnocchi ma dalla forma più allungata – gnocchi tipici della Val Varaita, stra consigliati!).

Dal paesino salendo su per alcuni km di tornanti si arriva al Colle dell’Agnello. Appena passato il colle mentre si scende, la vista si perde sulle montagne e sul laghetto di seguito.

Colle dell'Agnello

colle dell'agnello

Dal Colle si possono percorrere alcuni sentieri di media difficoltà. Si può raggiungere l’omonimo rifugio, già sul versante francese, Rifugio Col Agnel (2580 mt), oppure sul versante Italiano Rifugio degli Alpini (2699 mt) aperto solo su richiesta. Questa è una tappa molto famosa sia per il Giro d’Italia che per il Tour de France e per questo, nonostante l’impegno notevole nella salita, risulta un tratto sempre particolarmente amato da ciclisti e non solo.Colle dell'Agnello

Vi consigliamo questa passeggiata se vi trovate in provincia di Cuneo, si mangia bene, aria pulita e paesaggi davvero molto belli.

Elena e Alessandro

Ph. Credits Elena ed Alessandro

Cercate altre mete di montagna in Piemonte?! Vi consigliamo di leggere gli articoli su Artesina o Ceresole Reale

Canada Orientale in 17 giorni: l’itinerario

Nel nostro primo articolo, Come organizzare un viaggio in Canada,  abbiamo cercato di fare una mini guida per aiutarvi a costruire il vostro viaggio in questo bellissimo Stato. Oggi volevamo invece parlarvi del nostro itinerario nel Canada orientale, darvi suggerimenti su dove dormire e consigli utili e pratici.

 

Canada Orientale

 

Il nostro tour nel Canada orientale è stato un on the road di 17 giorni fra Ontario e Quebec con due bimbi di 5 e quasi 8 anni.

Il Canada Orientale è una meta perfetta per chi ama le grandi città, Toronto, Montreal, Quebec City, Ottawa, con ricchi centri storici, musei e locali, ma anche per chi cerca paesaggi sconfinati immersi nella natura. I parchi naturali in questo territorio sono veramente numerosissimi, nel documentarmi per scegliere il nostro tour ne ho contati almeno una quarantina. Nel Canada orientale potrete trovare infatti 6 delle 10 più popolose città canadesi, nel top della lista Toronto, ma anche piccoli villaggi formati solamente da 3 case dalle pareti di legno bianco e i tetti colorati affacciate sul mare o sul fiume.

Se avete scelto come meta il Canada sicuramente sarete amanti della natura, degli animali e degli spazi verdi ed infiniti, la vita da spiaggia non fa parte di questo tour, però potrete comunque sempre fare un bel tuffo in uno dei numerosi laghi balneabili che incontrerete strada facendo (i nostri cuccioli appena hanno potuto vi si sono praticamente buttati dentro quasi vestiti). Ma il Canada è anche luogo di colonizzazione, di conflitti fra inglesi e francesi, troverete infatti moltissimi forti, ricostruzioni di antichi villaggi di coloni o musei per tutti i gusti.

Scegliere l’itinerario per questo tour non è stato semplice, purtroppo avevamo solo 16 gg effettivi per visitare e i luoghi da vedere erano veramente moltissimi.

Per decidere l’itinerario abbiamo passato ore e ore a leggere diari di viaggio di altri blogger, i siti delle varie attrattive, quelle dei parchi, in particolare Parks Canada e National Parks Sepaq  e le immancabili guide cartacee…ma ecco le nostre principali tappe!

 

Itinerario di viaggio nel Canada Orientale

 

L’itinerario è valso 4900 km in auto e ha previsto l’utilizzo di un traghetto da Rimouski a Forestville per attraversare il San Lorenzo, partenza e ritorno su Toronto.

Di seguito sono riportate le principali tappe, per i dettagli di musei e parchi seguiranno altri articoli.

  • Arrivo a Toronto, notte a Kingston. Abbiamo fatto un po’ di spesa nel primo Walmart trovato.
  • Kingston: visita al Penitenziario, Bellevue House, giro della cittadina storica, battello per la visita delle 1000 isole. Notte a Gananoque
  • Torre di avvistamento a Ivy Lea per vedere dall’alto le 1000 isole, Fort Wellington, arrivo a Ottawa, giro della città e visita al Museo della guerra (questa la nostra recensione), notte a Repentigny.canada orientale itinerario
  • Parc de la Maurice, siamo entrati dall’unica entrata aperta durante la nostra visita, Saint Mathieu, il parco si trova in Ontario. Qui abbiamo percorso a piedi vari sentieri ed approfittato del caldo per fare il bagno al lago. Vi parleremo più nel dettaglio dei parchi in uno specifico racconto. Notte a Saint Elie.
  • Quebec City è sicuramente la città che ci sia piaciuta di più in questo on the road nel Canada Orientale, purtroppo abbiamo trovato brutto tempo, ma abbiamo comunque girato a piedi per la città vecchia, visto l’imponente Chateau Frontenc, ammirato il panorama sul San Lorenzo dalla Terrasse Dufferin e passeggiato sotto la pioggia in Rue du Petit Champlain, visitato all’interno la Cittadella. Per salire da Rue du Petit Champlain alla Terrasse Dufferin abbiamo preso la funicolare (3,50$ a corsa). Visita a Fort Levis,  Notte a Levis
  • Pointe au père, qui è possibile rilassarsi sulla spiaggia e visitare tre siti interessanti che fanno parte del sito storico marittimo di Pointe au Père: il Museo Empress of Ireland, il faro e il sottomarino Onondaga. Noi siamo saliti sul faro, il più alto del Canada, e abbiamo visitato il sottomarino. Esiste un biglietto cumulativo che permette di visitare queste attrazioni più il Museo Empress of Ireland. Noi qui abbiamo trovato parecchia coda e siamo riusciti solo a vedere 2 attrazioni, le prime citate, molto carine entrambe. Per salire al faro si sale a gruppi di 14, c’è una scala a chiocciola per arrivare in cima, e si scende dopo max 10 min. L’interno del Sottomarino è visitabile con il supporto di una audioguida in lingua inglese o francese. Notte a Rimouski
  • Parc Du Bic, il parco è situato nell’estuario del San Lorenzo in Quebec, nella penisola della Gaspé. Stupende le baie, le insenature, l’atmosfera rilassante che si respira, anche in questo parco abbiamo percorso tre trekking.  Notte a Sainte Anne des Monts
  • Parc de la Gaspésie, si trova in Quebec, nell’omonima penisola, in questo parco si respira più un’aria di montagna, tanti trekking, ma decisamente più impegnativi per i bimbi. Notte a Sainte Anne des Monts
  • Parc du Forillon e Pérce  Il Forillon si trova in Quebec, all’estremità della penisola di Gaspé, nelle sue vicinanze partono diversi tour per avvistare le balene o le foche, che si riescono però facilmente a vedere anche in alcuni punti panoramici del parco.                                                                
    Per chi vuole visitare un faro, usciti dal settore nord del Parc du Forillon, ce ne è uno a Cap des Rosiers ed è visitabile.
    Percé è un paesino molto carino nella penisola di Gaspé, ha tanti ristorantini e un bel parco giochi vicino alla via principale, purtroppo noi ci siamo finiti in un giorno di diluvio universale. Da qui parte il traghetto per Ile Bonaventure, noi dato il pessimo tempo e il mare mosso abbiamo evitato il giro. Notte a Gaspé
  • Parc du Forillon Visto il pessimo tempo del giorno prima abbiamo deciso di lasciarci il trekking più lungo, fino al promontorio di Cap Gaspé, per il giorno successivo. E il nostro ritorno al parco è stato fortunato, abbiamo infatti avuto la super fortuna di incontrare orso mamma e due cuccioli vicinissimi a noi, sulla strada asfaltata subito dietro a Grande Grave.
    Notte a Rimouski.
  • Traversata San Lorenzo, noi abbiamo fatto la tratta Rimouski Forestville che dura circa un’ora, bisogna presentarsi al molo 45 min prima. Si paga direttamente a bordo, ma occorre prenotare in anticipo per trovare posto, il nostro traghetto caricava solo 30 macchine per volta, 3 giri al giorno. Sul traghetto c’è un bar con qualche cibaria e se si è fortunati si possono avvistare balene lungo la traversata. Arrivati all’altra sponda del San Lorenzo, per vedere le balenottere, abbiamo fatto il giro a piedi Pointe de l’Islet a Tadoussac,1,3km, qui potrete rilassarvi sugli scorci, godere di paesaggi bucolici sulla baia e con un po’ di fortuna vedere balenottere che volteggiano vicino agli scogli. Tadoussac è un carino paesino con localini, botteghe e dove partono varie escursioni per vedere i cetacei. Notte a Les Escoumins.

  • Parc marin du Saguenay Saint Laurent. Il Parco marino è un luogo protetto e ricco di moltissime balene e foche che passano nella baia o ci vivono regolarmente. Noi abbiamo deciso di non prendere traghetti e gommoni x vedere le balene, le avevamo già viste molto bene in New England, abbiamo perciò deciso di toccare i vari punti di avvistamento e devo dire che è andata molto bene. Abbiamo visto tanti beluga e balenottere, alcuni anche parecchio vicini, ve ne parleremo meglio nel post sui parchi. Anche dalla chiatta che attraversa il fiume da Tadoussac a Baie Saint Catherine si possono vedere.
    Notte a Sainte Anne de Beaupré
  • Canyon Sainte Anne e Parc de la Chaute Montmorency. Per visitare il Canyon c’è un percorso strutturato da seguire con punti di osservazione sul Canyon e ponti sospesi. La zona è abbastanza pianeggiante nella prima parte, per scendere fino al mini canyon c’è invece una scalinata ripida di 187 gradini.
    Prima di iniziare il tour del Canyon c’è un’ area pic nic con tavoli, un parco giochi, un ristorante, un negozio di souvenir e percorso per bambini. Possibilità anche di esperienze adrenaliniche in volo sopra il canyon.
    Il ponte, per chi soffre le altezze non è il max,  essendo sospeso un minimo si muove camminandoci sopra,  ma è comunque ampio e abbastanza corto.
    Tempo necessario per visitare l’area all’incirca un’oretta e mezza.
    Chute Montmorency, si trova a pochi km da Quebec, noi siamo entrati dal Manoir Sector, abbiamo parcheggiato l’auto su una stradina evitando così di pagare il parcheggio. Abbiamo fatto il Cottage Trail con il ponte sospeso sopra la cascata e siamo scesi dalla panoramic staircase, ci siamo fermati qualche minuto sul promontorio per le foto di rito, con annessi schizzi della cascata per la gioia dei bambini, e fatto la promenade de la Chute. Per risalire abbiamo preso la cable car facendo il biglietto nel negozio del terminal. Il parco ha aree pic nic e diversi parco giochi, negozietti, ristorante e bar. Anche qui zipline per i più coraggiosi. Notte a Cornwall
  • Niagara Falls. Le Cascate del Niagara sono tre, Horseshoe Falls, Goat Island e Bridal Veil Falls. Noi abbiamo fatto il tour, di circa 20 minuti, con Hornblower, che permette di vederle dall’acqua e di arrivare fin sotto i loro potenti getti d’acqua. E’ un’esperienza assolutamente da fare, lì tocchi veramente con mano la loro immensa potenza. La zona di Niagara Falls è un’area molto turistica, vi è una zona della città, Clifton Hill, con locali di ogni tipo, luna park, ruota panoramica…preparate il portafoglio tutte le attrazioni sono parecchio costose.
  • Niagara on the Lake, è una piccola cittadina a circa 20 km da Niagara Falls, molto carina la Main street con botteghe, casette vittoriane ed aiuole molto curate, qui potrete vedere anche il lussuoso Prince of Wales Hotel dove dormì la Regina Elisabetta. Nei dintorni è possibile visitare varie cantine e assaggiare del buon vino che viene prodotto in questa zona. A Niagara on the lake è possibile visitare anche Fort George, ve ne parleremo nell’articolo specifico sui forti.

 

Canada Orientale, suggerimenti

 

  • Tour in barca da Kingston bellino, ma gli scorci migliori per noi si hanno prendendolo da Ivy Lea o Gananoque.
  • A Quebec City, vicino alla basilica Notre Dame de Quebec, si trova un carinissimo negozio di articoli natalizi, “La boutique de Noel”.
  • Per ammirare Quebec City e Chateau Frontenac dall’altra sponda del San Lorenzo vi consigliamo di andare verso il tramonto nella terrazza che si trova alla fine di Rue Henry a Levis.
  • Zanzare e company, noi non ne abbiamo trovate tante o per lo meno da noi a casa ce ne sono molte di più, autan o simili per noi sono stati sufficienti.
  • Animali, noi li abbiamo visti o la mattina presto o la sera e spesso in posti improbabili. Una puzzola in un’aiuola di Niagara Falls, attaccati al Casino, orso mamma e cuccioli al Forillon, nella strada principale ed asfaltata del parco proprio a pochi metri del Grande Grave.
  • Per passare da Tadoussac a Baie Sainte Catherine occorre prendere una chiatta che fa la traversata della baia 24 ore su 24, è gratis e il viaggio dura circa 10 minuti. Si può scendere dalla macchina e spesso le balene nuotano proprio intorno alla chiatta.
  • Per la Chaute Montmorency, se avete bimbi piccoli  e necessitate del passeggino o avete problemi di deambulazione prendete la cable car così non dovete fare le scale.
  • Cascate del Niagara, giro in battello. Vi consigliamo i tour del mattino intorno alle 9/9.30, sono un pochino meno affollati, infatti ci siamo guadagnati un posto in prima fila. Ci si bagna? Certo che sì, ma grazie all’impermeabile, fornito gratuitamente dal tour, solo viso e un pochino le braccia. Ho letto di tanti con le scarpe bagnate, beh noi avevamo i nostri soliti scarponcini e sono usciti asciutti.
  • Cascate del NiagaraOgni sera di agosto alle 22 a Niagara Falls, di fronte alle cascate, si tiene un bellissimo spettacolo pirotecnico.
  • A Niagara on the Lake abbiamo trovato un negozio  Walker’s Country Market che vende ottima frutta fresca, ma soprattutto squisite torte, quelle alle fragole o alle pesche erano spettacolari. Si trova in 15796 Niagara Pkwy.
Canada orientale, dove dormire

Ci sentiamo di consigliarvi alcune strutture che abbiamo utilizzato nel nostro tour, quelle più particolari e pulite…altre le tralasciamo che è meglio!

  • Kingston abbiamo alloggiato in un appartamento spazioso e pulito, Ron, il proprietario molto cordiale e gentile, Airbnb
  • Saint Elie. Gite le Lutin Marmiton, vicino al Parc de la Maurice, un vecchio refettorio della chiesa con stanze private e bagno in comune.
  • Sainte Anne des Monts. Auberge du Vieux Faubourg, vicino al Parco de la Gaspesie, bellissimo il portico vista fiume
  • Gaspé. Auberge De Douglastown, un ostello dai prezzi molto molto contenuti, ma pulitissimo e funzionale
  • Niagara on the Lake. Hilton Garden Inn, hotel un po’ più caro, ma pulito, con ottima colazione e piscina interna.

Per saperne di più sui parchi non perdete il nostro articolo sui Parchi del Canada Orientale, se invece cercate informazioni sui siti storici canadesi leggete I forti canadesi in Ontario e Quebec

Se avete invece bisogno di suggerimenti per organizzare un viaggio nel Canada orientale contattateci, vi aiuteremo volentieri 🙂

Francesca e Paolo

Cuba, 7 giorni fra L’Avana e Varadero

Ospitiamo nuovamente con piacere Michela nel blog. Questa volta ci porta a Cuba, un viaggio di 7 giorni con la sua famiglia fra la capitale L’Avana, con la sua storia e i suoi colori, e qualche giorno di relax a Varadero, per un tuffo nel suo limpido e caldo mare.

Le nostre ferie a settembre, quest’anno, ci hanno portati a Cuba. Non è il periodo ottimale per i Caraibi, è piena estate, periodo uragani, quindi non è da escludere trovare interi giorni di pioggia, ma ci è andata più che bene.
Abbiamo prenotato il volo tre mesi prima con AirFrance, da Bologna via Parigi con 1200 tutti e tre. Temevo lo scalo breve a Parigi, ed effettivamente in un’ora è stata una corsa fino al terminal giusto… la prossima volta mi piglio più tempo!
Questo giro la scelta di Cuba è stata mia, tempo fa durante un viaggio in Messico avevamo fatto uno scalo di un paio d’ore a L’Avana, e anche se non ci è stato possibile uscire dall’aeroporto, quello che mi son trovata attorno mi aveva affascinata.

Cuba è un’isola che merita di essere visitata tutta e con la calma, cosa che noi non avevamo, i giorni a disposizione erano pochi e abbiamo scelto di passarli all’Avana e al mare, nel punto meno distante, a Varadero.

Usciti dall’aeroporto ci siamo ritrovati catapultati nella realtà di Cuba: caldo, palme, taxisti in ogni dove, pioggerellina fitta e calda, fila interminabile al cambio valuta. Cambiamo parecchi euro in Cuc (1 euro/ 1,18 Cuc), perché sapevo che le carte di credito a Cuba funzionano poco e male (attenzione: non portate dollari, a Cuba hanno una penale del 10% in più – quando va bene-).

Prima di partire mi ero letta tanti ma tanti blog, forum, e racconti di viaggi per farmi un’idea di cosa avrei trovato, di cosa avrei avuto bisogno e di come muovermi una volta arrivata.

Cuba, viaggi con bambini

Giro in Cocotaxi

Prendiamo un taxi e ci facciamo portare al centro de L’Avana, in Calle Lamparilla, dove avevo prenotato una Casa Particular mandando una email direttamente alla struttura. Alla Casa Colonial 1715 ci accoglie una bizzarra famiglia cubana, in una casa verde menta, all’interno coloratissima e piena di piante.

La casa particular è una casa “privata” cubana, una sorta di nostro b&b, l’abbiamo preferita ai vari hotel statali cubani, dal costo molto più alto e dal servizio mediocre. La nostra camera è una tipica sistemazione cubana, spartana, ma coloratissima, con un ventilatore rumorosissimo sul soffitto e un marchingegno per l’aria condizionata. Siamo decisamente a Cuba!!!cuba

La amo, nonostante non dispone di finestre, come tante altre case particular cubane.

Le camere sono tre, più quella dove vivono i proprietari, che passano la giornata nelle sedie a dondolo del salotto; l’atrio, bellissimo e circondato da piante e bandiere di ogni nazionalità, è dove viene servita la prima colazione (camera 35 cuc, colazione 5 cuc a persona).

E’ passata l’ora di cena e usciamo per le strade dell’ Habana Vieja: piene di gente anche di sera, poco illuminate, affascinanti. Calle Obispo, dove si trova la maggior parte dei negozi cubani, e le vie secondarie, che sembrano essere bombardate il giorno prima, musica cubana in ogni paladar (ristoranti privati, non a gestione statale), gente seduta davanti alle case. Quando si passeggia all’Habana Vieja è d’obbligo guardare dove si mettono i piedi: tombini aperti, buche, o si rischia di seccarsi una gamba!
La mattina dopo ci svegliamo con una colazione favolosa: piattone di frutta tropicale, uova fritte, pane e mantequilla, dulce de guayaba, flan e frullato di frutta fresca.

Partiamo alla scoperta dell’Habana Vieja, giriamo Plaza Vieja, Plaza De Armas, prendiamo un coco Taxi e saliamo a Plaza de la Catedral. Il coco taxi si è rivelato il miglior modo di muoversi per noi: si riesce a vedere tanto, si infila anche nelle vie del centro, è tutto aperto quindi si scattano foto in continuazione, e si ascoltano i racconti dei cubani, perché ognuno vi racconterà un pezzo di storia della sua città. Abbiamo visitato il museo de la Revoluciòn, passeggiato per il Malecòn, il lungomare della città, siamo scesi per il Paseo de Martì (Prado), il Capitolio Nacional, e con un altro cocotaxi abbiamo girato per le altre zone della città: il Centro Habana, Vedado, il Barrio Chino, l’unico quartiere cinese al mondo dove non vivono cinesi…. tranne uno. E poi  Plaza de La Revoluciòn, dove la figura del Che e di Cienfuegos sono forse tra le cose più fotografate dai turisti di Cuba.

Abbiamo pranzato in un paladar meraviglioso, un po fuori dal centro, il San Cristobal, bellissimo esteticamente e con cibo cubano delizioso. A Cuba uno dei piatti più famosi è l’aragosta, il pesce in generale è cucinato con burro e aglio ed è buonissimo, trovate riso e fagioli ad accompagnare la maggior parte dei piatti, platano fritto che sognerò per il resto della mia vita e altri piatti generalmente sempre a base di pesce. Non mangio carne ma ne ho vista molto meno nei menù, anche di ristoranti di alto livello.

L’Avana è piena di taxi coloratissimi, macchine d’altri tempi, che organizzano tour o fanno servizio taxi. Ovviamente un giro in una decapottabile rosa ce lo siamo fatto!

La nostra idea era di visitare il museo dei sigari Partagas e quello dell’Havana Club, ma il primo era vietato ai minorenni quindi ci siamo accontentati del secondo. Il museo è molto interessante, oltre alla spiegazione di tutto il procedimento per ottenere il rum più famoso al mondo, c’è un plastico bellissimo con un trenino elettrico, un assaggio dei vari tipi di rum e i vari accessori che venivano usati nel tempo. Poco lontano da li, sul lungomare, c’è uno dei mercatini artigianali più grandi della città: si tiene dentro a un vecchio capannone nautico, il caldo è mortale, i negozietti sono tantissimi e vendono tutti più o meno le stesse cose, ma per un giretto alla ricerca di qualche souvenir da portare in Italia vale la pena farci un giro.

Tra una visita e l’altra, a L’Avana, il bello è perdersi per la città, per le vie, per i negozietti e per le librerie, dove il regime si sente un po ovunque. Ogni tanto, per le vie, si notano dei negozi fatiscenti e praticamente vuoti: sono quelli aperti solo ai cubani, dove loro dovrebbero (dovrebbero) trovare il cibo per tutto il mese. Il discorso politico del paese è un argomento complesso, le condizioni in cui vivono tanti di loro sono vergognose. Proprio in questo periodo sono chiamati a raccolta per “creare la nuova costituzione cubana”…una buffonata, a loro dire.

Ma Cuba, per sua fortuna, resta una città bellissima, diversa da qualsiasi altra, un luogo dalla storia lunga e travagliata.

Abbiamo lasciato l’Avana con la promessa di tornarci prima o poi, di ritrovare i suoi colori e i suoi palazzi.

Gli ultimi giorni li abbiamo passati a Varadero, due ore circa dalla capitale: è una lingua di terra sempre nella parte nord dell’isola, con un mare stupendo e poco altro.

Non ho trovato case particular che ci ispirassero quindi ho prenotato un bungalow in una struttura, il Sol Palmeras: il bungalow ci ha permesso di rimanercene per i fatti nostri nonostante l’hotel fosse gigantesco. Il tempo è stato clemente, pioveva solo la sera, un’oretta: ne approfittavamo per andare in città a cercare qualche ristorante per cenare. L’hotel è in realtà un all inclusive, per chi preferisce rimanere a mangiare li. Varadero è un posto solo turistico, c’è poco da vedere ma il mare è favoloso, quindi lo consiglio per chi volesse passare tre giorni in spiaggia, l’acqua è calda e trasparente, nostra figlia ha nuotato tra i banchi di pesci, ha fatto video sott’acqua, e per lei è stata un’esperienza unica.

Tra i ristoranti migliori provati a Varadero, meritano il Varadero60 e il Salsa Suarez: entrambi di alto livello, cibo e cocktail buonissimi.

Informazioni utili su un soggiorno a Cuba
  • Visto

Per entrare a Cuba occorre fare il visto prima della partenza, io l’ho fatto tramite QUESTO SITO, Cuba Point, costa 25 euro a persona più le spese di spedizione. Il visto è obbligatorio, viene controllato in aeroporto alla partenza e serve in loco, insieme al passaporto, in caso di controlli.

  • Assicurazione sanitaria

Per trovare un’assicurazione sanitaria valida per Cuba è stata una dura gara, Cuba ha in vigore una legge che obbliga chi entra nel paese ad avere un’assicurazione sanitaria, ma riconosciuta dalla loro regolamentazione. Su viaggiare sicuri ho trovato il SITO con l’elenco delle assicurazioni riconosciute ma non è aggiornato e le assicurazioni possono essere sotto altri nomi. Noi alla fine ci siamo affidati a Assiva.

Il tempo a nostra disposizione è stato, come sempre, troppo poco, ma torneremo a visitare tutta l’altra parte dell’isola. Nonostante la situazione e la realtà che vivono molti cubani, ho trovato il paese sicuro, tranquillo, e adatto a girare anche da soli.
Hasta Luego, Cuba!
Michela
Per maggiori informazioni generali, sulla sanità, sulla sicurezza o sulla mobilità potete consultare il sito Viaggiare sicuri.

Parco acquatico Le Caravelle

Oggi Michela ci racconta la sua gita di Ferragosto al Parco acquatico Le Caravelle, un acquapark a Ceriale in provincia di Savona.
Quest’anno le nostre vacanze estive sono state in Liguria, abbiamo deciso per spezzare un po’ i giorni di mare passando una giornata di svago con tutta la mia famiglia, siamo in 4 con due bimbi di 7 e 5 anni, al Parco acquatico Le Caravelle.Parco acquatico le Caravelle
Il Parco acquatico è veramente ben strutturato e permette di trascorrere una giornata di grande divertimento per i bambini ma anche per i più grandi.
Numerose sono le attrazioni: piscina ad onde, le discese del Rio Bravo, il fiume lento, gli scivoli altissimi chiamati “kamikaze” e gli scivoli Toboga. C’è poi l’area dedicata anche per i più piccini, piscina baby e il bellissimo Polpo magico.
Il parco offre la possibilità di usufruire del baby sitting per l’intera giornata o per le ore che più si preferisce. Noi abbiamo approfittato di questo servizio, i bimbi si sono divertiti tanto con gli animatori, per stare nell’area benessere “Sorgente del Kuore”. Siamo stati qui un’oretta tra vasche idromassaggio e saune. Il prezzo d’ ingresso è tutto compreso per le attrazioni, escluso l’ ingresso a questa area benessere.
All’interno del parco ci si può scatenare in balli con l’acqua dance o si possono vedere gli spettacoli in programmazione.
 Informazioni pratiche sul Parco acquatico Le Caravelle
  •  Cosa portare al Parco acquatico Le Caravelle
Costume da bagno, asciugamani, ciabatte, non è necessaria la cuffia. Ci sono le cassette di sicurezza a pagamento dove riporre le cose di valore.
  • Mangiare nel Parco acquatico Le Caravelle:
All’interno del parco ci sono aree pic nic quindi puoi portarti tu da mangiare (no bottiglie di vetro) oppure utilizzare i vari chioschi o mangiare al self service.
  • Costi:

24 euro per gli adulti e 19.50 per i bambini di altezza compresa tra 1 mt e 1 mt e 40. Per i bimbi al di sotto del metro di altezza l’ingresso è gratuito. Se acquisti on line puoi ricevere uno sconto del 10%

  • Consigli finali:

assolutamente da visitare per passare una giornata di svago e divertimento formato famiglia!

Michela

Per maggiori informazioni sulle Caravelle consultate il loro SITO.

Testo e foto di Michela

Un viaggio nelle eccellenze di Bologna

Cosa fare in 4 giorni a Bologna

Oggi Mariangela ci porta a fare un viaggio nel sapore e nelle eccellenze made in Italy raccontandoci il suo viaggio di 4 giorni a Bologna. Un itinerario fra le bellezze artistiche della città, la visita al FICO Eataly World e al museo della Ducati.

bologna FI.CO Ducati

Siamo stati 4 giorni a Bologna, e se la chiamano “Bologna, la grassa” un motivo ci sarà… e FICO Eataly World è uno di questi.

FICO è un gigantesco supermercato, un parco enorme dove i produttori di eccellenze gastronomiche italiane si incontrano e dove cultori del buon cibo non possono esimersi da visitare. Ma andiamo con ordine.

Il FICO è molto ben collegato, l’abbiamo raggiunto in auto, attraverso la tangenziale di Bologna, ma ho scoperto che c’è un bus navetta, l’ F (…di fico così uno non si può sbagliare), che dalla stazione o dall’aeroporto ti porta direttamente dentro il parco agro-alimentare. Gratuito il parcheggio nelle prime 2 ore e dopo le ore 19.00, gratuito l’ingresso, si paga solo tutto quello che si decide di degustare… e ce n’é per tutti i gusti, dai salumi e formaggi, alla pasta, dalla pizza napoletana D.o.p. alle carni nostrane ma anche estere, dal sushi “the original”, con il maestro chef giapponese che prepara tutto ad arte, ai dolci siciliani in marzapane, vera e propria arte, come artistiche sono alcune installazioni in giro per il parco.

Tutto è eco sostenibile, tutto è differenziato e riciclato, ci sono bici con le quali muoversi all’interno del Eataly World o anche il trenino elettrico che ti permette di spostarti da un punto all’altro dei vari settori.

Fiore all’occhiello è, secondo il mio modestissimo parere, l’attenzione che mettono nella cura degli animali, delle piante, degli ortaggi che tutti possono visitare, soprattutto I bambini. Per loro ci sono aree a tema, numerosi laboratori dedicati, tutti incentrati sul rispetto della natura e dei suoi prodotti, delle materie prime, sul rispetto dei mari, sull’importanza del riciclo ecc ecc.

Abbiamo poi dedicato un giorno alla visita Museo e Fabbrica Ducati, noi abbiamo visitato in una mattinata solo il Museo dove abbiamo ammirato moto, tute, caschi e altri cimeli appartenuti ai motociclisti che hanno fatto la storia del motociclismo, un’altra eccellenza tutta italiana.

Cibo e motori, ma Bologna è tanto, tantissimo, altro, è città universitaria, è movida. Non poteva pertanto mancare nel nostro soggiorno una passeggiata in centro, una visita alle torri, una conversazione in segreto sotto gli archi, sotto i famosi portici. La nostra è stata una breve vacanza, alla scoperta di posti e di sapori che non mancheremo di approfondire e far approfondire ai nostri bambini.

Dove dormire a Bologna

Nel nostro soggiorno a Bologna abbiamo dormito all’ Hotel Marco Polo, un hotel 3 stelle, molto pulito, con tv, condizionatore, frigo, Wi fi perfettamente funzionanti. Parcheggio riservato gratuito. Vicinissimo all’ aeroporto. Al check-in ci hanno fornito in codice per sbloccare porta e chiavi quando si rientrava quindi comodo perché senza vincoli di orario.

Consiglio

All’interno di FICO è possibile utilizzare in cassa l’applicazione Satispay che, nel giorno di venerdì, permette di ricevere un cashback del 20% sullo speso.

Testo e foto di Mariangela

 

Di Bologna ve ne avevamo parlato anche in questo articolo.

 

Dove vedere delfini e balene in Liguria

Lo sapete che è possibile avvistare delfini e balene in Liguria?
Che esistono tour organizzati che permettono questi emozionanti avvistamenti?delfini e balene liguria

 

Oggi Daniela ci racconta questa bellissima esperienza, un’escursione in mare per avvistare delfini e balene, fatta nel mese di agosto con i suoi bimbi di 8 e 5 anni.

Il Whale Watching è un’esperienza tutta da vivere, a neanche 2 ore da Torino in Liguria vi è infatti l’opportunità di avvistare da molto vicino decine e decine di delfini, qualche tartaruga marina (caretta caretta) e altre specie di cetacei…se sei fortunato puoi anche avvistare un capodoglio o una balenottera.

Whale Watch Liguria organizza queste fantastiche escursioni con diverse località di partenza (Genova,  Andora, Loano, Savona), l’orario di partenza dipende dalla località scelta, generalmente il tour inizia tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio.

Noi quest’anno ci siamo imbarcati dal porto di Andora, non è la prima volta che effettuiamo questo tour, alle ore 11.00 per un’escursione di circa 5 ore con una motonave a due piani che ospita max 200 persone con posti anche coperti, servizi igienici ed un piccolo angolo per la ristorazione. A bordo ci sono una fotografa (che immortala cetacei e passeggeri per un’eventuale foto ricordo al costo di 5 euro a foto) e 3 biologhe marine che, con binocolo alla mano, scrutano in lungo e in largo il “Santuario di Pelagos” alla ricerca dei cetacei e ne spiegano le caratteristiche. Sulla nave troverete nella zona al coperto tavoli e panche, allo scoperto invece sedili, all’interno ci sono anche degli schermi dove appaiono immagini di cetacei con le relative spiegazioni, verso la fine delle escursioni su tali schermi appaiono le foto fatte dalla fotografa durante la gita, numerate nel caso si voglia acquistarle. Noi le abbiamo acquistate, sono un bel ricordo da conservare, qui di seguito una delle foto acquistate sulla nave.

In caso di mare mosso l’escursione viene annullata e in caso di mancato avvistamento ti viene riconosciuto il 50% di sconto su un’altra uscita.

Il calendario delle uscite avviene con una programmazione periodica ed è consultabile sul sito www.whalewatchliguria.it. I costi del tour sono di euro 20 per bambini da 5 a 14 anni e 35-40 euro per gli adulti (il prezzo varia in base al porto di partenza). Da Loano il tour è più caro perché l’escursione dura 8 ore ma in realtà il tempo in più serve soprattutto per recuperare i passeggeri di Andora. La prenotazione è obbligatoria e occorre presentarsi 15 minuti prima dell’inizio dell’escursione

L’avvistamento di animali in libertà, delfini e balene, è un’esperienza meravigliosa, i nostri figli e noi adulti siamo rimasti affascinati dai giochi con le onde che i delfini (stenelle striate) hanno eseguito ogni qualvolta abbiamo avuto la fortuna di incrociarli, tanto vicini quasi da poterli toccare. Il tour è fatto nel completo rispetto degli animali e dell’ambiente.

Daniela

Testo e foto di Daniela

 

Se cercate altre attrattive liguri, da aggiungere all’escursione per avvistare delfini e balene, leggete il nostro articolo su cosa visitare in Liguria

 

Yellowstone National Park

Lo Yellowstone National Park è il più antico parco nazionale del mondo, si trova negli Stati Uniti d’America in prevalenza nello stato del Wyoming, ma anche in parte nel Montana e nell’Idaho. Nei miei on the road sul territorio americano, credo che lo Yellowstone N. P. sia uno dei luoghi che più mi ha colpito ed emozionato.yellowstone National Park

La natura qui è padrona assoluta, Madre Natura ha dato il meglio di sé e di fronte ad alcune attrattive del parco ti senti proprio piccolo piccolo di fronte alla sua maestosità: canyon mozzafiato, cascate, fiumi alpini, geyser, sorgenti termali multicolour e foreste rigogliose. Tutto ciò in un unico luogo! Colori sorprendenti e poi, per mettere la ciliegina sulla torta, si possono vedere tantissimi animali, chi può rimanere indifferente di fronte ad un orso bruno?! O da una mandria di bisonti americani?!

Mi sono chiesta in che modo dare il mio contributo, di racconti su questa bellissima meta ce ne sono tanti, lo Yellowstone è veramente un posto magico, unico, che solo l’esperienza diretta può far comprendere in pieno…e allora mi sono detta facciamolo conoscere tramite tante foto!
Le foto esprimono emozioni,  esprimono l’energia che i posti emanano, esprimono la nostra felicità nel visitare quei posti. Perciò le foto abbonderanno in questo racconto, unite ad alcuni consigli pratici e suggerimenti.

Il Nostro viaggio allo Yellowstone

 

Lo Yellowstone N.P. è stato una tappa del nostro on the road in agosto fra le praterie del South Dakota e del Nebraska e le montagne del Colarado, Montana e Wyoming.

Abbiamo trascorso 4 giorni pieni allo Yellowstone N.P. con due bimbi di 18 mesi e 3 anni, abbiamo dormito una notte a Cody, due a West Yellowstone e una all’interno del parco.

 

 

Le zone principali dello Yellowstone National Park

 

Noi vi consigliamo di dedicare tutto il tempo possibile a questo stupendo parco, l’estensione dello Yellowstone è notevole, ma soprattutto il parco comprende zone molto diverse fra di loro, tutte da scoprire. Tutte le principali attrazioni del parco sono raggiungibili facilmente con l’auto e con brevi tragitti a piedi per giungervi, arrivati alla meta sono inoltre possibili tantissimi sentieri da fare, con gradi di facilità e durata variabile. Noi vi suggeriamo di visitare lo Yellowstone in almeno 5 giorni, soprattutto se intendete fare anche dei trekking, data l’abbondanza di opportunità che il parco offre.

La strada principale è a forma di otto, la Grand Loop, è lunga 142 miglia e divide il parco in due anelli.
Partendo da est (Cody) e andando verso sud-ovest-nord-est, le principali aree visitabili sono:

  • Lake Country,qui troverete il bellissimo Yellowstone Lake, West Thumb e le sue piscine di acqua bollente
  • Geyser Country, con oltre 180 geyser, fra cui l’imponente Old Faithful (controllate all’ufficio del parco a che ora ci sarà il getto d’acqua) e le bellissime sorgenti calde come la Grand Prismatic Spring. La zona è accessibile tramite comode e sicure passerelle.
  • Mammoth Country, qui potete trovare due importanti zone geotermali, Mammoth Hot Springs con la stupenda Minerva Springs e il Norris Geyser Bassin che vi colpirà per i suoi magnifici colori, per le fumarole dal forte odore e per le pozze di fango ribollenti. Nella strada che esce dal parco, verso la North Entrance, c’è una zona lungo la strada (poco dopo il campeggio) in cui molti visitatori fanno il bagno nelle acque del fiume (riscaldate dalle sorgenti calde).
  • Roosevelt Country, la bellissima Lamar River Valley offre la possibilità concreta di vedere diversi animali, qui troverete anche le foreste pietrificate e la Tower Falls
  • Canyon Country, il fiume Yellowstone ha scavato questo bellissimo canyon, che vi colpirà per i suoi colori e per le splendide cascate, Upper e Lower Falls.                                    L’Artist Point credo che sia uno dei luoghi al mondo, visti fino ad ora, che mi abbia più emozionato e colpito per la sua estrema e perfetta bellezza, per i meravigliosi colori che vanno dal bianco ad un intenso rosa salmone passando per tutte le sfumature del giallo e dell’arancione. Bellissimi i sentieri intorno al canyon fattibili anche con bimbi, per i più piccini consiglio però sempre zaino o marsupio.

 

Yellowstone National Park, consigli e suggerimenti:

 

  • Primo suggerimento, godetevi il parco con calma, almeno 4 giorni per vivere in pieno tutte le sue diverse e stupende zone.
  • Noi siamo andati ad agosto e abbiamo trovato pioggia, tanto freddo e pure qualche fiocco di neve al mattino, perciò per sicurezza portatevi qualcosa di pesante e un impermeabile. Di solito le temperature sono estive e con giornate di sole, ma come dire, non sempre è così.
  • Le zone termali del parco hanno colori stupendi dovuti a particolari combinazioni di minerali e forme di vita capaci di sopravvivere a temperature estreme. Questi specchi d’acqua, seppur bellissimi da vedere ed invitanti, sono estremamente pericolosi per le elevate temperature, occorre pertanto rimanere assolutamente sui sentieri e fare molta attenzione con bambini piccoli.
  • Nel parco ci sono tanti percorsi a piedi da fare, ricordatevi però che è zona di orsi bruni, grizzly, bisonti, elk , lupi che potrebbero, in casi estremi, attaccare l’uomo. Nei centri visitatori vendono degli spray scaccia orsi, se volete camminare soprattutto con bimbi, noi ve li consigliamo! I ranger a noi hanno anche consigliato di fare rumore, parlando o canticchiando, lungo i sentieri per avvisare eventuali animali del nostro passaggio. Tenete presente almeno 25 metri di distanza per alci e bisonti, 100 mt per orsi e lupi. Quando viene avvistato un grizzly normalmente il sentiero viene temporaneamente chiuso e un ranger vigila per garantire la sicurezza del visitatore. Gli animali sono facilmente visibili nella Lamar Valley e Hayden Valley.
  • Se cercate un po’ di civiltà, intorno allo Yellowstone troverete cittadine semplici, ma molto caratteristiche, come Jackson e Cody. Cody è la tipica cittadina western, patria di origine di Buffalo Bill, e capitale mondiale del rodeo.

    Jackson

  • Per vedere dall’alto la Grand Prismatic Spring e i suoi bellissimi colori occorre prendere un sentiero, che inizia dal parcheggio della Fairy Falls, e che prevede una piccola arrampicata in salita sulla collinetta di fronte alla sorgente calda.
  • Le migliori ore per godere del parco in tranquillità, e poter anche vedere più facilmente alcuni animali, sono sicuramente la mattina presto, 6/9, e la sera verso il tramonto, 18/21.
  • Dormire dentro al parco, almeno una notte, è proprio una bella esperienza, occorre però prenotare con largo anticipo sul sito del parco. Se non trovate disponibilità non disperate…noi dall’Italia avevamo trovato tutto pieno, ma controllando sul sito, nei giorni in cui eravamo nel parco, abbiamo trovato una camera libera! Fortunatamente per noi, qualcuno ha disdetto :).
  • Le strade del parco sono buone, con limiti di velocità adeguati alla fauna che vi abita, tenetene conto per organizzare il vostro itinerario e rispettateli per evitare multe e non correre il rischio di investire qualche animale.

Per qualsiasi informazione sullo Yellowstone consultate il sito del Parco. Leggete invece questo nostro articolo, se cercate informazioni su come organizzare un viaggio negli Stati Uniti.

Al prossimo viaggio 🙂

Francesca&Paolo

Canada, come organizzare un viaggio itinerante

Il nostro viaggio in questo meraviglioso paese è iniziato un anno prima, quando con grande fortuna abbiamo trovato su internet un’offerta pazzesca, un bel errore di prezzo, 197 euro sul volo diretto Milano-Toronto a/r operato da Air Canada.

Quindi acquistato in fretta il volo, una domenica di agosto 2017, ci siamo poi potuti dedicare con calma alla programmazione del viaggio (devo riconoscere che la maggior parte del lavoro l’ha svolto mia moglie Francesca).

Kingston

In questo articolo troverete informazioni pratiche su che cosa fare per organizzare un viaggio in Canada, ma ne seguiranno altri con l’itinerario, consigli, dettagli sui parchi, musei visitati e forti.

Nozioni generali sul nostro tour in Canada

Canada viaggio itinerante

Parc de la Gaspésie

 

Il nostro tour in Canada è stato un on the road di 17 giorni nel Canada orientale fra Ontario e Quebec con due bimbi di 5 e quasi 8 anni, un viaggio in cui è stato possibile mescolare storia, arte, natura e divertimento. Abbiamo visitato musei, bellissime città e forti, fatto tantissimi trekking nei parchi, avvistando anche tanti animali compreso l’orso bruno, ed incrociando nel nostro girovagare tanti paesaggi da cartolina.

Il nostro otr è partito da Toronto fino ad arrivare alla penisola della Gaspésie e viceversa, passando da una sponda all’altra del San Lorenzo, e si è concluso infine con la visita alle Cascate del Niagara e la ripartenza da Toronto verso Milano.

Un viaggio nel complesso semplice da organizzare, seppure non sia stato facile decidere le tappe data la gran scelta di attrattive, capace di riempire gli occhi per le tante bellezze naturali ed arricchire le proprie conoscenze grazie a musei e siti storici ben organizzati e distribuiti su tutto il territorio, un luogo assolutamente adatto a famiglie con bambini anche piccini.

 

Informazioni pratiche per organizzare da soli un viaggio in Canada

 

  • Volo

Noi, come detto all’inizio, abbiamo volato con Air Canada, volo diretto Milano-Toronto, circa 9 ore di viaggio. Aereo pulito, personale di bordo gentile, cibo buono ed abbondante. Abbiamo speso veramente poco per questo volo grazie ad un errore di prezzo trovato su Pirati in viaggio, 197 euro A/r a persona, in realtà questo volo costerebbe, prendendolo con moooolto anticipo, dai minimo 350 circa a testa a salire.

L’unica nota non positiva, non siamo riusciti a capire se l’imbarco del seggiolino auto per i bimbi sia gratuito o no. A noi l’operatrice di Air Canada ha detto che tale oggetto era a pagamento o valeva al posto di un bagaglio in stiva (noi abbiamo optato per questa soluzione), ma ad altre persone è stato concesso in modo gratuito. In un viaggio con bambini è un dettaglio non indifferente da valutare nella scelta della compagnia aerea.

  • Documenti

Ovviamente ci vuole il passaporto in corso di validità e bisogna richiedere l’autorizzazione elettronica a viaggiare per ogni componente della famiglia, l’ETA. Il permesso si può richiedere per pochi dollari on line, 7 dollari, con l’esito del permesso o diniego ad entrare in Canada praticamente immediato. Per farlo occorre il passaporto, carta di credito e un indirizzo e mail.

Mi raccomando non trascurate questo passaggio che può sembrare scontato, in realtà non lo è, a noi è capitato di vedere una famiglia in partenza  da Milano alla quale è stato negato l’imbarco in quanto non avevano fatto l’ETA!

  • Assicurazione sanitaria

Dopo aver fatto l’Eta è fondamentale stipulare un’ assicurazione sanitaria, ne esistono di tantissimi tipi ed esigenze diverse, noi abbiamo optato per l’assicurazione viaggiare sicuri, scegliendo la polizza famiglia argento senza franchigia per un costo per l’intera famiglia di circa euro 170.

  • Noleggio auto

Andando su internet si trovano un’infinità di broker e compagnie di noleggio, fate sempre i vari confronti in quanto è facile che si spenda meno da un broker rispetto alla stessa società di noleggio alla quale lo stesso broker si appoggia.

Noi eravamo indecisi se noleggiare una vettura o un camper, inizialmente avevamo optato per il camper, abbiamo perciò consultato vari siti, contattato le agenzie e fatto quindi tutti i paragoni. A parte qualche piccola differenza (c’era chi offriva nel prezzo alcuni optional e chi altri), il costo era abbastanza simile e, in prima battuta, sembrava perfino che convenisse il camper rispetto la classica auto+hotel/motel.

Ci siamo però accorti che, in tutti i siti consultati, il noleggio camper in Canada non includeva nessun km, quindi bisognava o acquistare un tot. di km prestabiliti oppure scegliere il kilometraggio illimitato che però faceva schizzare alle stelle il costo del noleggio. Tenete poi ancor conto che se volete ottimizzare al meglio il tempo sicuramente il camper non ve lo consente in quanto la velocità da tenere è necessariamente inferiore a quella che si può mantenere con una vettura, inoltre noi ci siamo addentrati in parchi con strade sterrate e poco larghe, quindi difficili da gestire con il camper.

Noi alla fine abbiamo pertanto optato per la vettura, noleggiata di segmento C (ottima come spazi per una famiglia di 4 persone) con Avis ad un costo di circa 580 euro per 16 giorni, con km. illimitato. Contrariamente a quanto successo in passato in fase di noleggio, al momento del ritiro siamo stati noi a chiedere all’impiegato la possibilità di aggiungere delle coperture assicurative supplementari e non fortemente consigliati dal noleggiatore stesso.

Consiglio: fate bene due calcoli e optate per la copertura dei cristalli e dei pneumatici, se il costo non è troppo esoso azzerate le franchigie, noi al penultimo giorno abbiamo infatti rotto il parabrezza per una pietra scagliata da un camion…meno male che avevamo la copertura cristalli senza franchigia.

Non dimenticatevi al momento del ritiro di segnalare subito eventuali difetti di carrozzeria e/o danni preesistenti, nel dubbio fate anche qualche foto con data e ora, giusto per non avere brutte sorprese al momento della riconsegna.

  • Moneta

In Canada troverete il dollaro canadese, noi di solito ci portiamo sempre dietro un po’ di valuta locale, qualche euro in caso di necessità e un paio di carte di credito, ricordate anche che la carta di credito è sempre necessaria per il noleggio auto e che non vanno bene le pre-pagate.

Abbiamo usato una Mastercard e una Amex, American Espress non è però sempre stata accettata.

Ai prezzi esposti nei negozi, ristoranti o hotel va sempre aggiunta una % di tasse di solito un 15% in più.

  • Lingua

In Ontario la lingua ufficiale è sia l’inglese sia il francese, troverete molti musei o siti storici che offrono l’opportunità di visite guidate in entrambe le lingue, seppure le persone tendano a parlare soprattutto in inglese, in Quebec la lingua dominante è invece il francese ma tutti i siti hanno la possibilità di spiegazioni o visite in inglese.

  • Strade

Quasi tutte le autostrade percorse non hanno previsto un pedaggio, le strade possono essere a due o tre corsie (di solito nelle grandi città l’autostrada è molto più grande), fate però molta attenzione ai limiti di velocità, la massima consentita è di 100 km/h, tenetene conto quando programmate il viaggio per il calcolo delle distanze.

Sono tutte ottime e ben curate, difficilmente troverete strade con buche o dislivelli, noi abbiamo viaggiato sempre su strade bellissime.

Per far benzina in autostrada bisogna tener presente che i distributori o aeree di servizio sono sempre leggermente fuori dalla stessa, abbiamo visto pochissimi classici nostri autogrill, quindi bisogna uscire per poi rientrare, ma non preoccupatevi il tutto di svolge sempre con la massima facilità.

Le vetture sono tutte a benzina e con il cambio automatico, la benzina a luglio 2018 costava mediamente 0,90 centesimi al litro.

Non abbiamo trovato nel nostro otr tragitti in autostrada a pagamento, l’unico pedaggio pagato è per il ponte per raggiungere Hill Island, la torre di avvistamento sulle 1000 isole, 4$ solo andata.
Tasto traffico, noi abbiamo trovato solo parecchi rallentamenti nella zona vicino a Toronto che ci hanno fatto perdere però una bella oretta nella nostra tabella di marcia. 

Per orientarci in Canada abbiamo utilizzato il nostro TomTom, ottimo strumento di viaggio, basti pensare che l’acquisto on line della mappa costa mediamente la metà del noleggio di un navigatore in loco, con il vantaggio che vi rimarrà per sempre. Noi con le guide scaricate dal cellulare non ci troviamo ma esiste sicuramente come opzione.

  • Corrente

Con noi viaggia sempre il nostro adattatore, più una ciabatta, dove colleghiamo i vari strumenti tecnologici da ricaricare, dai cellulari ai tablet, alla macchina fotografica, alla Gopro, ecc… (noi nel dubbio di adattatori ne abbiamo sempre due in valigia).

  • Mangiare

Qui si apre un mondo di opportunità, esistono in Canada tutte le catene principali di fast food, per chi ama questo tipo di cibo, ma esistono anche vari ristorantini e locali che vi permetteranno di mangiare tutto quello che volete, ricordatevi sempre che quando si va in un paese diverso dal nostro non bisognerebbe mai “pretendere” di mangiare come a casa nostra, gli stessi “ristoranti Italiani” hanno una base della nostra cucina adattata ai gusti dei residenti.

Se però siete amanti della pizza e non potete farne a meno vi consigliamo “Pizza Hut”, fa una pizza veramente buona.

Noi abbiamo adottato anche la tecnica di acquistare nei grandi supermercati il cibo a noi più congeniale, ad esempio insalata, pomodori, frutta e salumi, di utilizzare un modesto contenitore frigo di polistirolo (costato 5 dollari) e giornalmente rinfrescato con il ghiaccio (lo si trova ovunque) per conservare il cibo e di fermarci nei tantissimi spazi verdi muniti di panchine e tavolini per fare il nostro pranzo. Questa opzione è assolutamente funzionale nei parchi, inoltre in questo modo si riducono un po’ i costi.

Tenete conto che un pranzo o cena in ristorante costa circa come da noi, un piatto mediamente costa sui 15 dollari a cui bisogna aggiungere tasse e mancia.

Ovviamente se soggiornate in una struttura che comprende la colazione (che di solito sono molto abbondanti) a pranzo veramente basta uno spuntino veloce per poi invece fare una bella cena.

La colazione è simile a quella americana con uova, bacon, salsicce, pancake o crepes con l’immancabile sciroppo d’acero.

A base di acero troverete un po’ di tutto, dalle caramelle, ai lecca lecca, ai pop corn, al burro…non potete uscire dal Canada senza provarlo!

  • Dormire:

C’è l’imbarazzo della scelta, se prenotate a debito tempo, ci sono hotel, motel, b&b, ostelli, appartamenti, auberge d’epoca, un po’ per tutti i budget e gusti.

Se amate visitare i parchi canadesi bisogna tener presente che le strutture all’interno dei parchi vanno prenotate con larghissimo anticipo e anche tutte le strutture nelle immediate vicinanze, altrimenti correrete il rischio in alcune località o di trovare solo hotel molto cari, o bettole altrettanto care, ma pessime o di non trovare nulla.

Noi abbiamo pernottato in tante strutture differenti, dall’appartamento prenotato su Airbnb, il più spazioso e pulito di tutto il nostro viaggio, al classico motel, semplice e con pulizie approssimative, per passare all’hotel più confortevole con piscina al coperto, all’auberge che in passato era il refrettorio di una chiesa, all’ostello con bagno in comune.

La nostra scelta è stata a volte obbligata dalla scarsa disponibilità in loco, altre volte era dettata dal volere una struttura dotata di piscina (molto rilassante alla fine di una giornata di camminate…), devo però farvi presente che gli standard di pulizia di tutte queste strutture non sempre sono paragonabili a quelli italiani. Qualche piccolo inconveniente anche noi l’abbiamo incontrato, anche in una catena di hotel costoso e di solito ben pulito, al punto che il direttore dello stesso, oltre alle mille scuse per l’inconveniente, ci ha anche rimborsato la notte.

Per le prenotazioni abbiamo usato Airbnb, Booking o Hotels, prenotando solitamente di giorno in giorno, in media abbiamo speso sui 100 euro a notte in 4.

  • Parchi e siti storici

    Parc de la Mauricie

Noi vi consigliamo di fare una scelta prima di partire, primo per ottimizzare i tempi di trasferimento e secondo per non trovarvi all’ultimo momento a visitare un qualcosa che poi non vi piace. Tenete anche sempre a disposizione un piano b al chiuso in caso di maltempo.

Parc de la Gaspésie

Per quanto riguarda i parchi ed i siti storici nazionali, gestiti da Parks Canada, esiste la possibilità di acquistare un pass che vale per tutte le entrate e dura un anno, se avete intenzione di visitare più attrazioni è sicuramente conveniente, dal sito è possibile consultare tutte le attrazioni coperte dal pass. In Canada esistono anche parchi nazionali provinciali, Sepaq,  che non rientrano però in questo pass.

I sentieri dei parchi hanno difficoltà varie, troverete trekking facili fattibili anche con passeggini, quelli  intermedi o difficili che prevedono invece giornate di camminate e notevoli dislivelli, all’ingresso del parco vi verranno fornite mappe del parco con segnalati i sentieri percorribili con il grado di difficoltà, km e tempi di percorrenza.

  • Cellulare

Noi non abbiamo fatto nessun pacchetto estero con il nostro operatore telefonico convinti di poter sfruttare il wi fi e avere così la possibilità di usare i social o parlare con i famigliari a casa con Whatsapp. Ci aspettavamo la possibilità di connetterci gratuitamente più spesso, invece abbiamo trovato la connessione solo in hotel, ma non sempre funzionava benissimo, e in qualche località molto turistica, Niagara Falls, o ufficio del turismo, nei ristoranti solo da Mc Donald. Perciò a secondo del vostro utilizzo valutate cosa fare.

Come suggeriscono i maggiori operatori telefonici sui loro siti, se non avete fatto abbonamenti per il traffico internet ricordate di togliere nelle impostazioni del telefono il roaming e l’opzione 4G, lasciate il cell in modalità 3 o 2G, perché può capitare che un programma o un’applicazione del telefono possa iniziare un aggiornamento e, essendo la connessione 4g molto veloce, qualche byte possa partire prima dello stop del blocco messo sulla connessione dati. Questo vale per qualsiasi destinazione fuori Europa.

  • Clima e vestiario:

In luglio abbiamo trovato giornate calde ed afose alternate a giornate fresche e piovose, passando dai 30°ai 16°. L’abbigliamento perciò va da t shirt e pantaloncini a felponi e pantaloni lunghi, con l’indispensabile K Way a portata di mano, nei piedi nei parchi gli immancabili scarponcini da trekking.

Noi negli ultimi anni siamo per la valigia leggera perciò, a metà viaggio, laviamo tutto nella laundry dell’hotel/motel, permettendoci così di portare la metà di quello che se no saremmo stati obbligati a portare. Portiamo già dall’Italia 2 monodosi di detersivo, ma normalmente gli hotel vendono l’occorrente per il lavaggio.

  • Condizioni igieniche -sanitarie

Il Canada è assolutamente un luogo sicuro con standard sanitari ottimi, un luogo che noi troviamo adattissimo per chiunque. Per info dettagliate sulla sanità, sicurezza o vaccinazioni noi consultiamo sempre prima il sito della Farnesina viaggiare sicuri.

L’unica cosa fondamentale è una buona assicurazione sanitaria da fare prima di partire.

Tadoussac

Bene, biglietti…fatti, eta…fatto, noleggio auto…fatto…non vi resta che iniziare a consultare internet, diari di viaggio, blog, siti del turismo e le varie guide cartacee ed incominciare a stilare il vostro programma in base a quello che vi piace solitamente fare e vedere.

Non perdete il prossimo articolo sul nostro itinerario, tutte le tappe, consigli per dormire e molto altro.

Paolo

 

Se cercate info per organizzare un viaggio itinerante low cost o se avete ancora dubbi su come organizzare un viaggio itinerante da soli leggete i nostri articoli.

Per altri dubbi noi siamo qui 🙂

Francesca&Paolo

 

 

Torino: cosa vedere e fare in tre giorni

Torino è una città elegante, una di quelle città capaci di trasmettere un romanticismo di altri tempi. Palazzi, strade, monumenti trasudano di storia e di arte.

Tutta la zona centrale è tranquillamente visitabile a piedi, anzi vi consigliamo apertamente di abbandonare i mezzi e vivere la prima capitale di Italia camminando. Perdersi nelle sue vie, fermarsi a fare foto, passeggiare lungo il Po ed entrare nei bar locali a sorseggiare Bicerin o mangiare i deliziosi Gianduiotti. Torino offre veramente tanto, è ricca di moltissimi palazzi, chiese, residenze sabaude, monumenti sparsi per tutta la città. Un itinerario a piedi permette di scoprire attraverso i suoi monumenti la storia della città, dalle sue origini romane alla sfarzosità barocca.

Abbiamo pensato di concentrare un itinerario classico, ma con alcune chicche, per una visita in tre giorni abbondanti. Pensando ad un itinerario fattibile sia per famiglie con bambini sia per coppie o per anziani perché Torino è veramente una città a misura di chiunque!

Itinerario di 3 giorni:

 

  • 1 Giorno

Iniziate ad apprezzare la città con un tour delle sue piazze principali, Piazza Castello dove si affaccia Palazzo Reale e Palazzo Madama, Piazza San Carlo, il salotto dei torinesi, dove si trova il famoso Caval ‘d Brons e le due chiese gemelle, Piazza Vittorio Veneto, la piazza più grande di Torino, circondata dai famosi portici, bar e localini con vista sulla Gran Madre di Dio e il Po, Piazza Carignano una delle piazze più storiche ed eleganti della città, qui si trova il Museo Nazionale del Risorgimento e il Cambio, ristorante amato da Cavour, nei suoi pressi a pochi passi anche il Museo Egizio.

In questo tour delle piazze torinesi potete inserire la visita interna di vari palazzi o monumenti a scelta: Palazzo Reale, Palazzo Madama, il Duomo o la Mole Antonelliana.Torino viaggio con bambini mole antonelliana

  • 2 Giorno:

Giornata dedicata ai musei, a Torino c’è veramente l’imbarazzo della scelta, noi vi consigliamo  due musei imperdibili, il Museo Egizio e il Museo Civico Pietro Micca, in serata se mantenete un po’ di forze 🙂 un tour della Torino Sotterranea o nel tardo pomeriggio una salita alla Basilica di Superga con la storica tranvia a dentiera, un caratteristico trenino a cremagliera (per info consultate questo SITO).

  • 3 Giorno:

Visita del Parco del Valentino, Borgo Medioevale con visita al Castello, Gran Madre di Dio, salita al Monte dei Cappuccini e visita a Villa della Regina.

Consigli utili:

 

  • Torino è una città assolutamente vivibile a piedi e ben servita con bus, tram o metro. Si presta molto bene anche con i passeggini, seppure alcuni punti possano essere con il pavé di pietra.
  • Se volete ammirarla con mezzi un po’ insoliti vi consigliamo un tour con il tram storico, linea 7.
  • In città si trovano tantissimi bar, caffetterie, cioccolaterie, pizzerie al taglio, paninoteche o piadinerie, non c’è assolutamente problema a trovare un posto dove mangiare o fare un piccolo spuntino.
  • Per una serata in allegria assolutamente un aperitivo o una cena nella zona del quadrilatero romano.
  • Per foto mozzafiato sulla città vi consigliamo una salita al Monte dei Cappuccini o al grattacielo progettato da Renzo Piano per Intesa SanPaolo o sulla Mole Antonelliana.
  • La metropolitana di Torino è senza guidatore, se avete bimbi cercate di sedervi nei sedili della prima carrozza, è molto divertente ed emozionante per i bimbi.

Torino, alcune chicche:

 

Non perdetevi il Bicerin, la storica e deliziosa bevanda torinese, che potrete sorseggiare al caffè Bicerin in Piazza della Consolata 5.

Amate il Liberty, beh Torino ha autentici gioiellini di questo stile, il Villino Raby (Cso Francia 8), Casa Lafleur (in Cso Francia angolo Principi d’Acaja), il Palazzo della Vittoria (Cso Francia, angolo via Palmieri) che si trovano tutti nel quartiere Cit Turin.

Torino vanta una tradizione esoterica secolare, ritenuta facente parte di una delle punte del triangolo di magia nera, insieme a Londra e San Francisco, e di magia bianca con Praga e Lione. Sono diversi i tour con percorsi intriganti e curiosi che portano alla visita di una Torino magica fra Sacro e Profano.

Non avete mai visitato un carcere e vi piacerebbe farlo? A Torino ci sono Le Nuove che permettono tre percorsi differenti, tutti guidati,  ricci di veri spaccati formativi.

All’interno del bellissimo Parco del Valentino all’altezza di Ponte Isabella (per capirci direzione Moncalieri) c’è posteggiato sulla riva del Po un sommergibile che può essere addirittura visitato gratuitamente, occorre solo chiamare l’AMNI di Torino al num. 0116963245 e verificare se c’è disponibile un socio per la visita!

A Torino in Piazza Borgo Dora si trova il pallone aerostatico frenato più grande del Mondo, il Turin Eye,  che permette di avere una vista a 150 mt dal suolo sulla città, un modo veramente originale e curioso per visitare dall’alto Torino.

Vi avevamo già parlato di alcune belle attrazioni di Torino, rileggete il nostro articolo sulla Mole Antonelliana e sul Museo del Cinema, sulla Basilica di Superga e la nostra visita alla bellissima Villa della Regina, stupenda da quest’ultima anche la vista sulla città e di due musei imperdibili, il museo dell’automobile e il museo Egizio

Ma Torino è veramente molto, molto altro, ve ne parleremo sicuramente ancora 🙂

Francesca&Paolo

 

 

 

 

 

Prali: vacanza in montagna con bambini

Oggi Ambra ci porta in montagna a Prali, in Piemonte, e ci racconta la sua vacanza in campeggio con i suoi bambini.

Prali montagna bambini piemonte

 

Sono una mamma di 2 bambini di 3 e 5 anni e ho avuto l’opportunità di trascorrere, per me quasi un’avventura, una settimana in un campeggio in montagna più precisamente il Campeggio lago Verde in frazione Pomieri Prali (TO).

Il campeggio Lago Verde è immerso tra le montagne esattamente ai piedi della cima Vergia a 75 km da Torino e a fianco del torrente Germanasca.

I miei bambini hanno veramente apprezzato la vita in campeggio e io, reduce da una settimana al mare con loro, devo dire che ho apprezzato il minor stress che la montagna genera nel manage di due piccole pesti rispetto al mare.

La vita del campeggio per me, che dovevo gestire da sola due bambini col papà solo nel weekend, è stata davvero un buon compromesso: i bambini hanno potuto godere di libertà e quando i bambini si sentono liberi, per assurdo, è più semplice gestirli. Il campeggio dove abbiamo soggiornato era poi chiuso (così una mamma è più tranquilla) e aveva un suo parco giochi all’interno.

Nel campeggio abbiamo trovato molte famiglie con bambini e trovo che sia incredibile come i bambini riescano a fare amicizia velocemente, così mentre io preparavo da mangiare loro potevamo comunque giocare fuori sotto il mio controllo con altri coetanei. Di conseguenza per una mamma di due piccole pesti il tutto è molto più semplice e quindi meno difficile. Infatti per questo motivo sto già cercando una soluzione simile in montagna per il prossimo anno.

Il campeggio Lago Verde lo consiglio a chi ha poche pretese, si tratta di una buona location, pulita e ad un prezzo conveniente ma sicuramente rustica e un po’ datata. Dal campeggio si possono fare moltissime passeggiate anche con bambini piccoli.

Con una comodissima passeggiata, che costeggia il campeggio, in 10 minuti si arriva a un agriturismo GRANJO NOVO situato nella borgata Giordano di Prali dove è possibile visitare una piccola fattoria di montagna immersa nella natura.
I bambini possono dare da mangiare agli animali e vederli da vicino, proseguendo per altri 5 minuti lungo un sentiero si arriva ad una cascata dove ho trascorso ore solo a vedere l’acqua che scende e i bambini a lanciare pietre dentro l’acqua. Tutto questo si può fare con bambini piccoli con scarpe da ginnastica.

Sempre dal campeggio, camminando per circa 10 minuti, si arriva alla seggiovia dei 13 laghi  dove si possono raggiungere i 2.230 mt con la prima seggiovia e di lì decidere se pranzare (c’è un bar ristorante) o passeggiare nei dintorni o fare delle piccole gite su dei sentieri.

Con la seconda seggiovia si arriva invece a quota 2.500 dove si possono raggiungere, con un’ora e mezza di camminata, i primi 3 laghi dei 13 laghi (oggi ho letto che sono solo più 11 o 12 i laghi visibili, dipende dal periodo in cui si va essendo principalmente laghi  di probabile formazione glaciale e dipende dal disgelo).

Un’altra gita che abbiamo fatto è stata quelle alle Miniere di Prali percorso “ScopriMiniera”. I bambini sono rimasti entusiasti di questa gita che hanno fatto con i loro cuginetti.

Abbiamo prenotato il pranzo al ristorante il ristoro del minatore sopra le miniere, con 16 euro c’è il menù adulti, con 11 euro quello bambini e 5 euro un piatto di pasta, acqua e caffè a parte.

Per vedere le miniere di talco di Prali si deve prenotare la visita qualche giorno prima, potete consultare gli orari nel sito, vengono fatti solo due turni al giorno e i posti sono limitati.

Questa gita mi sento di sconsigliarla abbastanza per i bambini sotto i 3 anni perché vengono forniti dei caschetti che obbligatoriamente devono essere tenuti in testa per tutta la visita (circa 2 ore) e la misura dei caschetti è per adulto quindi il caschetto cadeva spesso di testa a mia figlia (3 anni ma molto minuta) e la guida spesso ci ha sgridati perché il casco andava sempre tenuto in testa. Al mio ometto di 5 anni invece la visita è piaciuta perché lui, come il papà, è appassionato di tutto quello che ha a che fare con cave e miniere quindi si è proprio divertito.

C’è un viaggio iniziale della durata di circa 5/10 minuti su dei vagoni da miniera che porta a qualche km di profondità, lo stesso giro si fa al ritorno. Quando si arriva in profondità si continua a piedi, viene simulata un’esplosione e il rumore del trapano, si può toccare il talco appena estratto e camminare lungo le gallerie, tutto molto suggestivo.

Oltre alla visita in miniera è possibile anche fare anche la “ScopriAlpi” che però è solo per bambini oltre gli 8 anni in quanto si deve camminare per circa 3 ore.

Come dicevo sopra mi sento di consigliare tutto quello che abbiamo fatto, i bambini si sono divertiti un mondo e io sono felice di vederli sereni.

Ciao Ambra

Se cercate altre mete di montagna in Piemonte, vi consigliamo di leggere anche gli articoli di Ceresole Reale o Artesina.

…e grazie Ambra!

Se anche voi avete mete da consigliare, viaggi da raccontare o spunti di viaggio da condividere con altre persone,  scriveteci o nella nostra e mail Famigliatuttofare@gmail.com o nella nostra pagina Fb.

Fiabilandia, parco di divertimento a Rimini

Il nostro amore per la riviera romagnola, già condiviso in precedenza in questo articolo, nasce dal fatto che qui troviamo il giusto connubio tra il mare per i bambini (respirare aria di mare è sempre consigliato dai pediatri, giocare in tranquillità, servizi per famiglie) e il relax per noi.

Spesso andando in altri luoghi, col tempo brutto o coperto, si finiva per non sapere dove andare o cosa far fare ai bambini, in riviera romagnola, come abbiamo detto più volte, questo non accade. Ci sono sempre molte alternative studiate ad hoc a misura di bambino.

Quest’anno abbiamo visitato Fiabilandia un parco di divertimenti con giochi per bambini di tutte le età che si trova a Rivazzurra tra Rimini e Riccione.

Il parco Fabilandia si raggiunge facilmente in auto con parcheggi (5€) all’ombra per auto e camper.

Logisticamente è davvero ben studiato, appena si entra è possibile prendere un trenino che segue tutto il perimetro del parco e in questo modo si ha la possibilità di valutare bene quali attrazione fare. Per chi ha bambini appassionati di treni, come il mio Federico, qui è l’ideale!

Al centro del parco c’è un lago che si può attraversare con una nave che, a determinati orari, carica persone e cagnetti e fa fare il giro in mezzo a papere, oche e cigni.

Le attrazioni sono davvero molte (oltre 30) e, come dicevo all’inizio sono per quasi tutte le età, noi non ne abbiamo potute fare 1 (lo Spacemouse) per il resto tutto è accessibile a bambini di età tra i 3 e 5 anni come i miei. Ai miei figli è piaciuto molto il Castello di Merlino, reale la riproduzione, e la Miniera d’oro, simile a delle montagne russe ma a misura di bambini, che attraversa la prateria degli indiani dove si trovano cavalli veri.  Insomma ci sono molti dettagli davvero ben curati.

Noi abbiamo partecipato poi allo spettacolo del far west (più da grandicelli) e abbiamo visto due spettacoli al cinema 4D (consiglio quello del dinosauro e per bambini già dai 4/5 anni in su, prima rischiano di spaventarsi, alcuni infatti sono usciti piangendo).

 

 

 

 

 

 

Ci sono alcuni giochi ad acqua dove è possibile accedere anche in costume, molto indicati per l’estate per rinfrescarsi un po’ (ricordatevi di portare un costume e/o un cambio).

Al parco è possibile accedere anche con i propri amici a 4 zampe, un plus da non sottovalutare!

E’ possibile acquistando un biglietto tornare il giorno dopo gratis. Alle attrazioni non ci sono praticamente code e si possono ripetere tutte le volte che si vuole.

L’unica pecca per me è il costo delle foto (oltre 5€) ne avrei acquistate molte, se non tutte, quelle che abbiamo fatto ma trovo eccessivo nell’era del digitale far pagare 5€ una stampa… peccato ma ahimè tutti i parchi lo fanno…

Altro punto a favore di Fiabilandia è il cibo, è possibile pranzare con meno di 10€ al self service e molto buoni i piatti e la varietà (tanta frutta fresca).

Al parco è possibile anche portarsi il proprio cibo (in alcuni parchi è vietato), e consumarlo nelle varie aree, i bagni sono puliti e c’è una zona relax dedicata alla cura dei piccini (allattare, scaldare pappe, fasciatoi).

 

 

 

 

 

 

La  nostra giornata è stata stra positiva, per noi è il giusto mix tra attività e giostre per i nostri bambini. Siamo andati via verso le 17 e abbiamo ancora avuto il tempo di fare un bagno al mare.

Quando organizzate la vostra gita, guardate sul sito ufficiale Fiabilandia perché ci sono molte attività organizzate durante il weekend come Ben & Holly’s e i Puffi. Un divertimento in più!fiabilandia viaggio con bambini romagna italia

Bilanciamento della giornata costo-divertimento assolutamente positivo, vi consigliamo la visita a questo Parco e… 

…Buon divertimento

Monia

Ringraziamo Fiabilandia per l’ospitalità.

Ph. credits Fiabilandia

Cercate altri parchi divertimento in Romagna? Allora leggete questo articolo su Mirabilandia ed Oltremare

Rimini: la riviera romagnola con bambini

Avete una settimana di vacanza e non sapete dove andare? Io vi dico: Rimini!

Vi spiego perché scelgo Rimini e sono felice di scegliere la riviera romagnola.

  1. Prima di tutto il costo. Capita in ogni famiglia che a volte si possa spendere un pochino di più e altre volte un pochino di meno. Visto il numero di hotel presenti a Rimini si ha davvero la possibilità di scegliere la vacanza a misura del proprio portafoglio. Quest’anno, per noi periodo di particolari ristrettezze, abbiamo comunque scelto di portare i bambini al mare ma facendo un pochino più di attenzione al portafoglio. Abbiamo prenotato verso aprile un hotel 3 stelle, a 500mt dal mare, pagando 25€ a testa, pensione completa per il mese di  giugno, compresa la spiaggia e l’ospitalità per i miei cagnetti. Vi assicuro che l’hotel era pulito, cibo buono, vicino alla spiaggia.
  1. Trasporto. Rimini la possiamo raggiungere comodamente in autostrada con meno di 5 ore di auto da Torino. Siamo in una fascia di ore gestibile con bambini magari con alcuni accorgimenti. Noi siamo partiti all’andata alle 5.45 e i bambini si sono svegliati intorno alle 9.30, tempo di fermarci in autogrill e poi ancora un’ora e mezza circa di viaggio e siamo arrivati. Al ritorno invece abbiamo optato per la partenza post cena, siamo partiti alle 21 e siamo arrivati a casa alle 2. I bimbi si sono addormentati praticamente alla seconda curva, durante il giorno si erano stancati in spiaggia e, proprio in vista del viaggio, non li ho fatti dormire ;-).

Inoltre è molto comodo anche il treno, per chi come le mie amiche non ama guidare, ci si può organizzare per arrivare in treno. Quasi tutti gli hotel offrono la navetta dal treno… che cosa volere di più?

  1. Parcheggio quasi la totalità degli hotel ha dei posti auto, in caso non ne avessero, ci sono molti parcheggi a pagamento e custoditi al costo di circa 30€ a settimana.
  1. Rimini cosa offre… adoro questa città e penso si possa capire da come ne parlo. C’è davvero tutto per tutti, per tutte le esigenze e per tutte le tasche. Genitori con bambini, single o coppie che vogliono divertirsi; si trovano spiagge a misura di famiglia, cibo incredibilmente buono, spazi immensi che permettono di far giocare i bambini, acqua bassa che permette di fare bagni in assoluta tranquillità e poi il mare è pulito! Io vado sempre a giugno o luglio ed il mare è pulito (questo lo preciso perché spesso mi sento dire che il mare non è bello…). Se si cerca il mare dei Caraibi sono d’accordo che questo non sia il posto ideale ma con i bambini piccoli questo mare per noi è l’ideale. Rimini offre talmente tante cose che il relax è assicurato per tutti.

Gli stabilimenti balneari mettono a disposizione giochi da spiaggia, senza doverli quindi acquistare o dover portare avanti ed indietro. Ogni Bagno ha poi il proprio parco giochi, con giochi molto belli, posizionati vicino al bar della spiaggia che offre la possibilità di far riposare i genitori guardando i bambini giocare. In più vengono prestati libri, offerto il frigo per tenere il latte o altri cibi al fresco (gratuitamente) gonfiano vari giochi con il compressore (gratuitamente), possibilità di portare i cani in spiaggia (gratuitamente) docce calde (gratuite) docce cani (gratuite)….. in altre regioni di Italia una doccia calda costa da 1€ a 2.5€. Quest’anno siamo stati dalla Signora Laura al bagno 49, ci siamo trovati davvero bene, oltre alla solita gentilezza di cui mai finirò di meravigliarmi, hanno fatto entrare anche i nostri amici a 4 zampe. C’era la doccia ad hoc per i nostri cagnetti! Tutto senza pagare un extra…

Ogni mattina, mentre i miei ometti giocavano col babbo, io facevo una passeggiata ma vi era la possibilità di fare ginnastica “risveglio muscolare” in spiaggia/acqua. Vi è una zona relax per leggere tranquillamente i quotidiani messi a disposizione dai Bagni. Inoltre c’è la possibilità di giocare a ping pong, ci sono palestre, campi da bocce, aree benessere con vasche idromassaggio TUTTO INCLUSO!

Sia la mattina che il pomeriggio la spiaggia organizza l’animazione per i bambini con la merenda al pomeriggio… per i bimbi come il mio Pietro (5 anni) è un’ottima soluzione per fargli fare qualche attività divertente e lasciare spazio ai genitori per dedicarsi ai fratelli più piccoli o rilassarsi. Insomma ci hanno fatto sentire bene, tranquilli ed in famiglia anche se non conoscevamo nessuno.

  1. Che cosa fare la sera o se un giorno non vuoi andare in spiaggia. Sembra banale ma a Rimini non c’è nulla di scontato. Non ci si annoia mai. Se volete fare qualcosa di alternativo alla spiaggia parlate con il Vs. Hotel o con l’ufficio del Turismo, vi sapranno dare molte idee per divertirvi anche senza andare in spiaggia.

Noi per esempio abbiamo deciso di conoscere meglio Rimini facendo dei tour.

–          Abbiamo fatto delle bellissime gite utilizzando i Trenini di Rimini che, sicuramente vi sarà capitato di vederli anche in altre città, permettono di fare giri brevi da 30 minuti oppure delle proprie e vere visite guidate da 1 ora e mezza.

I bambini si sono divertiti un mondo, andare sul treno per loro come per noi, ha un fascino particolare, in più la ragazza che spiegava le varie zone che abbiamo visto era davvero molto brava! Insomma anche la visita in treno mi sento davvero di consigliarvela, guardate sul loro sito http://www.treninidirimini.it/, io ho parlato con Alessandro per farmi guidare e come sempre la gentilezza e la loro esperienza ci ha fatto trascorrere una bellissima giornata.

–          Un’altra visita che mi sento di consigliarvi è sulla Ruota Panoramica vicino al porto, si trova questa bellissima ruota che potrete vedere da quasi tutta Rimini. Noi una sera ci siamo arrivati in pullman (il pullman è comodissimo attraversa tutta Rimini, le fermate sono ovunque e i biglietti si acquistano in tabaccheria 1,5€ utilizzabili per 75min).rimini viaggio con bambini romagna italia

La ruota arriva sino a 55mt di altezza e fa 5 giri completi per un totale di circa 8 minuti. 8 minuti trascorsi a guardare il mare, l’entroterra, il cielo, ad aver paura e a ridere con i propri bambini. Bellissima esperienza che vi consiglio davvero di provare.

 

  1. La cortesia dei romagnoli questa merita un punto a parte. So che l’ho già detto molte volte ma davvero la loro cortesia fa la differenza. Qui tutti sono disponibili e sorridono. Se si ha qualche richiesta che non è standard (e con bambini o cagnolini al seguito se ne ha sempre qualcuna) non vi preoccupate che, se è possibile farlo, loro lo faranno. C’è sempre il sorriso che accompagna ogni gesto. Adoro venire qui perché riesco a rilassarmi davvero e a sentirmi a casa.

 

Se volete altre informazioni potete leggere i nostri precedenti articoli sulla Romagna, questo di Stefania sui parchi a tema o questo su Marebello

Ps. Ho dimenticato di consigliarvi i passatelli in brodo….. qualcuna li sa fare e mi spiega la ricetta?

Monia&Family

Provenza: itinerario fra sentieri dell’ocra e campi di lavanda

La Provenza un mix di colori e profumi di rara bellezza

provenza francia viaggio con bambini lavanda

La Provenza è proprio quella che si ammira nei quadri di importanti pittori: le distese di lavanda, viottoli in pietra, villaggi arroccati con case di pietra e la valle d’ocra che offre suggestivi colori. Vi avverto, sarà un colpo di fulmine assicurato!

Il nostro viaggio

Abbiamo trascorso a fine giugno 4 gg/3 notti in Provenza, soprattutto nella zona del Luberon, e ce ne siamo letteralmente innamorati!
Siamo partiti da Torino con due bimbi di 5 e quasi 8 anni.
In auto abbiamo impiegato circa 5 ore e mezza compresa sosta pranzo passando dalla Val di Susa, continuando direzione Gap, costeggiando il lago Sainte Croix, quasi tutta la strada di statale, solo un tratto di 80 km di autostrada (6.80 di pedaggio).

Dormire in Provenza

Abbiamo soggiornato in una casa mobile per 6 persone (3 camere da letto piccoline) a Saint Saturnin d’Apt, il campeggio si chiama Domaine Les Chenes Blancs

Pulito, immerso nella natura, ottimo prezzo con piscina, campetto calcio e pallavolo, parco giochi e gonfiabile, ristorante interno, proprietari molto gentili e disponibili, 3 notti sono costate 198 euro. Tutte le maggiori attrattive che troverete nell’itinerario sono a max 30 min di auto, escludendo il 4 giorno (la Valensole è ad un’ora abbondante d’auto).

Itinerario

 

  • 1 giorno

Arrivati in campeggio nel primo pomeriggio, abbiamo preso la nostra bellissima casa mobile e siamo subito partiti alla scoperta della Provenza.

Abbiamo visitato Gordes al tramonto (consigliamo la visita a quell’ora per la calda luce riflessa sulle case beige), un delizioso villaggio arroccato su una collina, case di pietra, piccole stradine, localini tipici, botteghe.

Abbiamo poi preso un po’ di verdura e frutta a Saint Saturnin les Apt, un piccolo villaggio sempre arroccato, e ci siamo fermati a far foto ai tanti campi di lavanda, ai vigneti e agli uliveti incontrati per la strada.

  • 2 giorno:

Partenza nella prima mattinata verso l’ Abbazia Di Senanque, consiglio, prima si arriva più si evitano le ondate di turisti.

L’Abbazia si trova al fondo di una gola immersa nella natura, per arrivarci si scende da Gordes, la strada è un po’ stretta e a curve, ma, anche se vi viene il dubbio di aver sbagliato strada, è quella giusta!  Prima dell’Abbazia c’è un piazzale gratuito per parcheggiare l’automobile. Ci sono tour guidati in francese o inglese per visitare il monastero o potete visitare l’Abbazia da soli (solo la chiesa però), far foto intorno al complesso e tappa al negozio di prodotti tipici, troverete un po’ di tutto a tema lavanda, miele, sapone, sciroppi, caramelle, costi non proprio economici, ma il miele alla lavanda è veramente buono.
Roussillon è un paesino veramente delizioso, ci sono vari parcheggi prima del paese a pagamento (4 ore 3 euro). È un villaggio arroccato tutto fatto in pietra rossa e beige molto caratteristico, diversi belvederi, tante botteghe e qui si trova il Sentiero d’Ocra, costo d’entrata 2,50 solo adulti. Il sentiero è un tripudio di colori, il giallo, l’arancione, il rosso in contrasto con il verde degli alberi, ci sono due percorsi, uno da 30 minuti e uno da 60 minuti.  Noi abbiamo fatto tranquillamente il sentiero lungo, non è faticoso e per gran parte all’ombra. Colori stupendi, bimbi impazziti a giocare con la terra. Non è possibile però visitarlo con il passeggino, il sentiero è di terra con rocce e scalette per la discesa/salita, perciò munitevi di marsupio. All’inizio del percorso, 300 mt circa prima dell’ingresso, per chi vuole provare il gelato alla lavanda, c’è una gelateria artigianale che lo fa, un gusto 2,50.

  • 3 giorno

Rustrel e Colorado Provenzale, il Colorado Provenzale è veramente stupendo, un mix di colori che mi hanno fatto ricordare tanti luoghi americani visitati, Colorado Springs, la Death Valley, le Badlands. Ci sono due percorsi, noi abbiamo fatto il percorso lungo di circa 2 ore, sempre abbastanza ombreggiato, abbiamo trovato però più caratteristica la prima parte del percorso, il circuito del Sahara, che dura un’oretta, 2,1 km, perciò se avete poco tempo, il percorso corto è sufficiente per assaporare il luogo. Il costo è di 5 euro a macchina. Non è possibile usare il passeggino. Ampio parcheggio all’ingresso con bar e ristorante.

A seguire ci siamo diretti a Viens e Lagarde d’Apt, abbiamo messo in programma queste due mete sperando di vedere bellissime distese di lavanda in fiore, purtroppo quest’anno la lavanda è in ritardo, siamo a fine giugno, pertanto l’abbiamo trovata ad inizio della fioritura e sicuramente non ha reso al meglio. Abbiamo comunque visitato Viens, un piccolissimo e caratteristico villaggio arroccato e ammirato tutta la vallata sottostante.

La strada per raggiungere entrambi i luoghi citati è in salita, con relativa poi discesa, strettina e con curve, fattibile, ma se non amate il genere di strade cambiate meta.

  • 4 giorno:

Valensole, beh qui è l’ apoteosi dei campi di lavanda, campi e campi ovunque, quando credi di aver visto il più suggestivo dietro ad una curva ne incontri un altro. Distese immense di profumatissima lavanda, file ordinate in cui potrete incamminarvi, inebriavi col suo profumo e rimanere colpiti dal continuo ronzio delle tante api. Tranquilli, le api fanno il loro lavoro e non considerano assolutamente il turista rispettoso. Nella zona diversi negozi e bancarelle che vendono prodotti a base di lavanda. Carino anche il paesino, dove noi abbiamo fatto sosta pranzo nel parco giochi.

Scendendo verso la Liguria abbiamo costeggiato anche il Lago Sainte Croix, promettendoci di tornarci per fare le Gole du Verdon. Il lago sembra offrire tantissime attrattive e abbiamo visto tante persone farci il bagno.

Cibo:

Mangiare nei locali costa minimo dai 10 a 15 euro a piatto a cui si deve aggiungere il bere.
Noi abbiamo optato per il risparmio scegliendo di farci panini da mangiare quando eravamo in visita e cena nella casa mobile. Spesa fatta ad Apt, qui ci sono molti ipermercati con prezzi simili ai nostri.

Considerazioni sulla Provenza:

  • Bellissimi posti: i colori, i profumi, il rumore delle api sulla lavanda, il frinire delle cicale, il tempo che sembra essersi fermato in certi villaggi…
  • Se la vostra meta è in particolare la lavanda, la Valensole è sicuramente il luogo dove i campi sono maggiormente curati, di un viola acceso ed immensi. Se volete invece avere info sui periodi della fioritura potete consultare questo SITO.
  • Se dovete scegliere fra i due percorsi dell’ocra, noi vi consigliamo il Colorado Provenzale con il suo percorso breve, noi l’abbiamo trovato molto più scenografico rispetto a Roussillon. Ma se potete fateli entrambi!
  • Tanti sono i paesini caratteristici incontrati, gli scorci da fotografare, liberate la memoria dei vostri dispositivi elettronici.
  • Per questo tour non è adatto il passeggino, vi consigliamo un marsupio se avete bimbi piccini.
  • Le strade nel nostro tour sono state tutte di collina, poco trafficate e circondate da campi coltivati: uliveti, vigne, ciliegi e lavanda.
  • La terra ocra o rossa macchia, usate vestiti economici e mettete in conto di macchiarvi un po’. Se avete bimbi tenete in conto di vederli tutti sporchi di beige ed arancione.
  • Per i percorsi a piedi meglio un paio di scarpe chiuse da ginnastica o trekking e portatevi dietro acqua da bere.
  • A fine giugno, inizio luglio faceva bello, sempre sole, e abbastanza caldo, ma assolutamente sopportabile sui 28° 30°, più freschino la sera.

    Colorado Provenzale

Francesca&vandalini

Andalo: il Trentino a misura di famiglia

Oggi ospitiamo nel blog Mariangela che ci racconta la sua vacanza con la famiglia ad Andalo in Trentino, un luogo ricco di servizi a misura di bambini e di genitori alla ricerca di relax.Andalo viaggio con bambini trentino

Siamo tornati ieri sera dal paradiso terrestre…dove si trova?! Ad Andalo, un minuscolo paesino della provincia di Trento votato al turismo, ci sono circa 70 hotel, con un occhio di riguardo per le famiglie con bambini, ogni family hotel o non family ha il suo parco giochi attrezzato.

Ad Andalo c’è un grandissimo e apprezzatissimo parco comunale, non distante gli impianti sportivi, sempre comunali, con ampio e frequentato pala ghiaccio, dove si può pattinare anche in estate, piscina, campi da tennis, scivoli naturali con gommoni, si può raggiungere la cima della collina con scivolo mobile, gonfiabili di ogni forma, campi di minigolf, possibilità di prendere lezioni di equitazione, trenino che ti porta in giro per la città… insomma c’è da tenersi impegnati e divertirsi con bambini di ogni età!

Al palacongressi comunale (vicino al parco e agli impianti sportivi) alcune associazioni, sempre convenzionate con hotel, hanno organizzato durante il nostro soggiorno una sera spettacoli di magia, un’altra sera osservazione delle costellazioni e relativa spiegazione sul sistema solare.

Che dire molte attenzioni per i visitatori e tutto molto curato!

DOVE DORMIRE AD ANDALO

 

Il nostro hotel si chiamava Hotel Ambiez, 4 stelle, colazione internazionale, molto abbondante, pranzo e cena nazionale con antipasto a buffet, primo secondo e dolce alla carta, ah i dolci… croce e delizia.

Per i bambini c’era il baby club, un’ampia stanza colorata, attrezzatissima e fornitissima, con due ragazze e un ragazzo che si alternavano tra dentro e fuori dalle 8.30 alle 22.30, i bambini potevano pranzare con gli animatori o  con i genitori. La sera organizzavano attività per bambini,  baby dance, nutella party, trucca bimbi, giochi di società per piccoli e adulti.

Per gli adulti hanno organizzato degustazione di grappe locali una sera e di vini locali un’altra sera. Il wellness molto curato, due piscine, una piccola riscaldata, una grande più profonda e meno calda, entrambe con idromassaggio e altri giochi d’acqua. C’era poi percorso kneipp, lettino solare, 3 tipi diverse di saune, possibilità di fare massaggi, trattamenti ecc..

L’hotel PULITISSIMO e molto curato, ci ha fornito accappatoi e teli per tutti e quattro, cambiavano asciugamani 2 volte al giorno, i bambini, pur essendo in stanza con noi, erano separati da una porta scorrevole.

L’hotel fornisce ai clienti l’Andalo card, una tessera gratuita e nominativa, anche per  i bambini,  che ti dà ulteriore sconto sui servizi a pagamento, tipo autobus, funivie, rifugi ecc.. 

Nelle vicinanze di Andalo ci sono molte attrazioni, dal parco faunistico, ai vari rifugi, ai masi dove c’erano persino racconta storie per i bambini, tutto facilmente raggiungibili con autobus e seggiovie, piste per mountain bike e bici elettriche… insomma un paradiso per cuore, mente, occhi...

 Mariangela
Grazie Mariangela :-), e se cercate altre mete in montagna vi suggeriamo di leggere l’articoli di Ceresole Reale o Asiago.

Hong Kong con bambini

Michela oggi ci racconta il suo viaggio ad Hong Kong con suo marito e sua figlia Misia, grazie di aver condiviso la vostra esperienza con noi 🙂 hong kong

 

Quando si tratta di scegliere le vacanza, a casa nostra, scatta la guerra. Chi dice Est e chi Ovest, chi caldo chi freddo, chi relax chi città. Ma Misia, 8 anni, aveva un sogno: la Cina. E così abbiamo accontentato lei, prenotando un volo per …. Hong Kong.
Le nostre mete sono quasi sempre lontane anche se il tempo a disposizione è sempre troppo poco: 6 notti viaggio escluso, che comunque sono sufficienti per visitare la città senza correre, se si organizza bene la giornata.

Siamo partiti a Febbraio con KLM via Amsterdam, e atterrati in un mondo surreale, quello di Hong Kong. Dall’aeroporto, nell’isola di Lantau, un taxi spericolato ci ha portato fino al centro di Kowloon, a Tsim Sha Tsui, dove avevo prenotato l’Icon Hotel. Costoso, decisamente, ma bellissimo, con servizio impeccabile, e soprattutto camera con vista mozzafiato. Addormentarsi con la tenda spalancata, guardando lo Skyline e tutte le millemila luci di HK, è una sensazione che non dimenticheremo mai.

Mi ero studiata per filo e per segno tutta la Lonely Planet di Hong Kong, ma il primo giorno la città mi ha spiazzata. Ci siamo diretti a Central con lo Star Ferry, un vecchio battello che collega Tsim Sha Tsui a Hong Kong Island, (con una vista eccezionale e a pochissimi euro) e ci siamo completamente persi. Avevo in mente un giro nella mia testa, ma che tra strade, stradine e sopraelevate pedonali era impossibile da riconoscere. La quantità di gente, ordinata e silenziosa, che si muove per le strade è impressionante. Abbiamo gironzolato, abbiamo sperato nel navigatore satellitare, abbiamo scattato foto senza sapere neanche a cosa.

Questo è l’effetto che questa incredibile città mi ha fatto appena ci ho messo piede.
Poi si entra, pian piano, nell’ottica di questo posto dove passato e futuro convivono insieme, dove è normale trovare templi in mezzo ai palazzi, mercatini tra grattacieli e shopping center, cavallucci marini essiccati nelle farmacie, taxi scarrocciati in mezzo a macchinoni e suv, cibo in ogni dove e strade di gioiellerie un pelo pacchiane 😀 

I trasporti pubblici funzionano alla perfezione: metro, autobus, e i caratteristici Ding Ding su rotaie, che passano in continuazione e collegano la parte Nord di Hong Kong Island. Sono caratteristici e se ci si siede al piano superiore, offrono una bella vista da Central a Causeway bay passando per il vecchio quartiere di Wan Chai.

Hong Kong asia cina

 

 

 

Una delle feste più sentite della tradizione cinese è il capodanno: questo è l’anno del Cane, e la nostra settimana di Hong Kong era a cavallo proprio del capodanno. Ci siamo svegliati la mattina del nuovo anno in una città surreale, con quasi la totalità delle serrande chiuse soprattutto nella zona di Wan Chai. I negozianti chiudono dai 3 ai 7 giorni, per passare le feste in famiglia.

Abbiamo girato per Central alla ricerca di un ristorante aperto a pranzo (e con un tavolo per tre libero!) e ci siamo ritrovati in un locale molto poco turistico e pieno di famiglie cinesi che pranzavano insieme, con nipoti, nonni, e intero parentame al seguito! Il menù era solo in cinese, i camerieri masticavano poco l’inglese ed erano indaffaratissimi… abbiamo mangiato…non sappiamo neanche noi cosa ..ma è stata un’avventura!

Abbiamo approfittato per una visita al tempio taoista di Man Mo, uno dei più antichi della città, dove stavano celebrando una funzione dedicata al primo giorno del nuovo anno, con incensi di ogni dimensione e preghiere bruciate nel fuoco. Molto suggestivo, confusione a parte!

Le giornate le avevamo organizzate in modo da visitare un paio di posti e poi lasciare il tardo pomeriggio per girare tra vicoli e mercatini… ce ne sono di particolarissimi, come quello di Temple Street, il Ladies Market e tutti quelli nella zona di Wan Chai.

Siamo saliti sul Peak, una collina che si affaccia sulla città, dove la vista dello skyline è MERAVIGLIOSA. Si sale o con il taxi, o con il famoso Peak Tram, che si arrampica sulle rotaie quasi in verticale e sembra di essere in un parco divertimenti! In cima al Peak c’è, tanto per cambiare, uno shopping center! Con un ristorante carinissimo sulla cima e una vista incantevole. Non abbiamo preso il biglietto per lo sky terrace, avevo letto vari blog che non lo consigliavano visto che il panorama è stupendo anche passeggiando intorno al mall.
Una giornata l’abbiamo dedicata al Tian Tan Buddha, il “Buddha gigante”, nell’isola di Lantau. Ci si arriva tranquillamente in metro + teleferica, lunghissima, che passa sopra il mare e sopra le colline, io consiglio assolutamente le crystal cabin con fondo trasparente!

Si arriva in un piccolo paesino con qualche negozio di souvenir e ristoranti, mucche a spasso per le strade, il monastero di Po Lin (molto bello, vietato fare foto all’interno) e la scalinata che porta al Buddha. In cima la vista merita la fatica delle scale!

 

 

 

 

 

Anche il monastero femminile buddista di Chi Lin vale una visita, come l’adiacente Nan Lian Garden, curatissimo, con una passeggiata intorno al laghetto di carpe e una collezione di bonsai.

 

 

 

 

 

 

La sera del capodanno cinese abbiamo assistito alla tradizionale parata, con lo spettacolo del dragone e palloncini di ogni tipo, non so quantificare la quantità di gente presente … ma credo di non averne mai vista così tanta tutta insieme in vita mia!

La sera passeggiavamo nel lungomare o nei vicoletti di Tsmi Sha Tsui, Hong Kong è una città sicura, e questo lo si respira anche girando per le strade, a qualsiasi ora. Il mangiare è particolare, non nascondo che dopo una settimana ho messo un crocione sopra ai ravioli al vapore almeno per qualche mese!

Hong Kong è una città bizzarra, affascina grandi e piccoli…. ed è un mondo che merita di essere visitato!

Michela

La Romagna che ti fa divertire: Rimini, Mirabilandia ed Oltremare

Oggi ospitiamo nel blog Stefania, mamma di due stupendi maschietti di 5 e 2 anni, che ci racconta della sua mini vacanza di 4 giorni in Romagna, un’immersione di divertimento fra i più noti parchi a tema della Riviera Romagnola: Mirabilandia ed Oltremare.

Romagna Mirabilandia Oltremare Rimini

Eccoci nel periodo dei ponti primaverili ed io e mio marito abbiamo pensato a una mini vacanza  tutta divertimento per i nostri due bimbi.

COME NON PENSARE ALLA ROMAGNA CON I SUOI INNUMEREVOLI PARCHI?!

Mi metto subito alla ricerca per trovare la miglior sistemazione adatta alla mia famiglia. La scelta è ampia  in questa zona perché quasi tutti gli alberghi hanno animazione per bambini e saletta giochi, per cui cerchiamo di valutare la questione economica, considerando l’idea di andare a visitare anche due o tre parchi divertimento, incomincio a verificare i costi di questi e mi si propone l’idea navigando in rete di un albergo convenzionato con parchi divertimento l’Hotel Jorena a Marabello (Rimini).

Chiamo, mi informo e l’offerta a noi proposta mi sembra soddisfare le nostre esigenze e il nostro budget.

4 giorni e 3 notti in mezza pensione con ingresso ad OltremareMirabilandia per 2 adulti e due bimbi (2-5 anni) €440.00. Un ottimo prezzo!

Partenza prevista per le ore 4 del mattino dovendo passare da Bologna! Fortunatamente passiamo la barriera senza fare coda e arriviamo in albergo alle 8,30 del mattino, dove troviamo il proprietario ad accoglierci disponibile e gentilissimo tanto da prepararci subito il tavolo per la colazione e rilasciarci le chiavi della stanza.

Insomma prima mattinata in spiaggia tranquilli con pochissimi ombrelloni ma tantissimi giochi per bambini e tanti lidi che si stanno preparando per iniziare la stagione, nel pomeriggio decidiamo di andare a Oltremare.

Beh che dire, parco stupendo, abbiamo assistito allo spettacolo dei delfini dove i bimbi sono rimasti affascinati da questi splendidi e dolci mammiferi e al volo dei rapaci, i piccoli canguri e gli animali della fattoria. Insomma un bellissimo pomeriggio ricco di sorprese per i miei cuccioli.

In serata ottima cena in albergo e baby dance per tutti i bimbi e poi subito a nanna che il giorno dopo si va a Mirabilandia.

La mattina successiva ci svegliamo belli carichi per Mirabilandia facciamo una ricca colazione e si parte all’insegna del divertimento.

Passiamo gran parte della giornata nella zona bimbi 3-6 anni con percorsi morbidi e castelli con scivoli e altalene assistiamo a due spettacoli, la magia delle bolle di sapone e lo spettacolo delle Hot Wheels quest’ultimo un vero e proprio spettacolo che vale il prezzo del biglietto.

Distrutti torniamo in alberghi pronti per una cena a base di pesce con musica balli e karaoke.

Cibo squisito e tanta allegria che ci permettono di addormentarci con il sorriso.

L’indomani decidiamo di fare vita da mare, costume ciabatte e castelli di sabbia fortunatamente il tempo ce lo permette e anche qui il divertimento non manca, la sera invece serata romagnola con tutte le specialità del posto e spettacolo di magia per bimbi.

Non potevamo fare scelta migliore abbiamo incontrato gente sempre gentile e sorridente, cibo squisito e disponibilità assoluta.

CONSIGLI per la visita ai parchi con bambini:

Oltremare lo vedo perfetto dai due anni in su, all’interno ci sono bar e si può portare il passeggino per i bimbi più piccini, una mezza giornata di visita è sufficiente.

Mirabilandia è sicuramente perfetto dai 4 anni in su, dai 90 cm possono già fare tante giostre, ma ad esempio il mio bimbo di due anni ha passato il pomeriggio a fare i percorsi. Bellissimi gli show. All’interno del parco ci sono vari bar e punti ristoro, noi ci siamo attrezzati con toast fatti in albergo prima di entrare e frutta fresca.

La Romagna è un luogo a misura di bambini e dà la possibilità anche a noi genitori di passare qualche giorno spensierato lontano dal tram tram quotidiano.

Stefania

Cercate altri parchi a tema in Italia perfetti per i bambini? Leggete allora il nostro articolo su Leolandia

Parco Naturale La Mandria, perfetto mix fra natura e storia

Il Parco Naturale La Mandria è un’area protetta alle porte di Torino, il suo territorio è veramente molto vasto circa 6300 ettari compresa l’area pre-parco!
Si può accedere al parco gratuitamente tutti i giorni, dalle 8 del mattino fino alle 17 o 20 a seconda delle stagioni, da vari ingressi situati in differenti comuni essendo l’area, come precedentemente detto, molto vasta: Venaria Reale, Druento, Robassomero e San Gillio.
Se è la prima volta che visitate il parco vi consigliamo l’ingresso “Ponte Verde” situato a Venaria Reale, viale Vittorio Emanuele II 256, al cui varco potrete trovare il punto informativo (0114993381), tale ingresso si trova vicino alla Reggia di Venaria Reale, proprio dietro ai suoi bellissimi giardini.
parco naturale la mandria italia torino
Il parco in passato ha avuto diversi utilizzi, è stato riserva di caccia sabauda e luogo di soggiorno per il Re e la sua corte, allevamento di cavalli e persino azienda agricola con la produzione anche di ottimo yogurt.
La storia di questo bellissimo parco è però strettamente connessa con quella dei Savoia ai quali si deve la costruzione di vari edifici e del muro di cinta che delimita l’area.
Al parco si può accedere a piedi o in bicicletta, è il luogo ideale per passare una giornata in famiglia, concedendosi un pic nic e una passeggiata rilassante e tranquilla nel verde, ma anche l’occasione per conoscere un po’ di storia ed architettura della zona. Nel parco infatti sono presenti ben 20 edifici tutelati: il complesso di Borgo Castello, molte antiche cascine, la chiesa di San Giuliano, Villa dei Laghi, due Reposoir di caccia del Re e molto altro.
All’interno del Parco Naturale La Mandria vi è anche la possibilità di visite guidate e svariate attività a pagamento:
  • giro del parco a bordo di un trenino con visite diurne o notturne ad orari stabiliti
  • giro del parco su una carrozza trainata da cavalli
  • attività naturalistiche e trekking per famiglie con bambini o solo per adulti
  • visita gli appartamenti reali, la galleria delle carrozze, la Villa del laghi…

Per saperne di più ed organizzare la vostra visita consultate il calendario del Parco con tutte le iniziative proposte, sono veramente molte ed adatte a tutte le età. Vi sono anche diverse attività specifiche e molto carine per i bambini.

parco naturale la mandria venaria reale torino

Nel parco ci sono infine vari bar e punti ristoro con aree attrezzate con tavoli, parco giochi (molto bello quello vicino a cascina Oslera) e la possibilità di noleggiare biciclette a Cascina Prato Pascolo o a Cascina Oslera.

Informazioni e consigli utili:
  • L’utilizzo della bici all’interno del parco è una soluzione ottimale per poter vivere interamente la bellezza del luogo che, data l’enorme estensione, sarebbe non possibile solo a piedi.
  • La flora e la fauna originarie del luogo sono tutelate e conservate attentamente, se volete osservare i cinghiali e i cervi che popolano il parco vi consigliamo la visita notturna.
  • Proprio per tutelare la fauna del luogo è proibito introdurre animali domestici all’interno del parco.
  • Nel parco girano pochissime automobili autorizzate perciò è un luogo sicuro per far correre e sfogare i bambini, i prati possono essere usati per una partita a calcio o per sistemare una coperta e fare un pic nic.
  • Le strade all’interno del Parco Naturale La Mandria sono asfaltate o di terra battuta con ghiaia, i passeggini sono utilizzabili in tutte le strade del Parco, sicuramente sul ghiaino o in salita è più difficoltoso e faticoso.
  • Nel parco vi sono fontane dove potersi rifornire di acqua.
  • Nel parco sono presenti inoltre cartelli indicanti i principali punti di interesse, i metri da percorre per raggiungerli e un indicativo tempo necessario.
  • Si trova parcheggio per le vetture nei pressi degli ingressi del parco, in alcuni giorni però la sosta è a pagamento. Controllate perciò sempre la segnaletica prima di parcheggiare ed andarvene.
  • La visita agli Appartamenti Reali di Vittorio Emanuele II e alla galleria delle carrozze dura circa 50 minuti, è veramente molto interessante, sono appartamenti intimi, non i classici saloni dei castelli, si respira veramente un’atmosfera di vita quotidiana del Re. A noi e ai bambini di 5 e 7 anni sono piaciuti molto.
  • Se soggiornate nel centro del capoluogo piemontese vi è la possibilità di raggiungere il Parco Naturale La Mandria e il suo Castello o la Reggia di Venaria tramiti bus turistici, consultate QUESTO SITO per maggiori informazioni.

Dormire nei pressi del Parco Naturale La Mandria
Per chi proviene da lontano vi consigliamo di soggiornare a Druento, i prezzi sono sicuramente più competitivi rispetto a Torino.
Druento si trova vicino ad un ingresso del parco e dista infatti solo 10 km dal centro di Torino, è ben servita dal bus 59 che arriva nel giro di 20 minuti a Porta Susa.
A Druento sono presenti due strutture ricettive che noi conosciamo e vi suggeriamo, sono comode sia per una visita nel parco sia per raggiungere comodamente con i mezzi pubblici il capoluogo piemontese .
Per chi predilige un hotel vi consigliamo l’hotel Dropiluc, un hotel confortevole adatto per tutti i tipi di turisti, per chi invece preferisce un alloggio e le sue comodità tramite Airbnb vi suggeriamo Nice mansarda.
Se siete in visita a Torino vi consigliamo di leggere anche il nostro articolo sulla Mole Antonelliana e Museo del Cinema
 Cerea 🙂
Francesca&Paolo

Liguria: non solo mare. Cosa visitare

LIGURIA. FRA BORGHI, GROTTE, PASSEGGIATE E  MERAVIGLIE NATURALI
Alcuni spunti di visita insoliti.
Liguria, viaggio con bambini

La Liguria è una delle regioni italiane che ha la caratteristica di accontentare chiunque, ha un bellissimo mare, con tantissime bandiere blu per l’acqua pulita, ed è ricca di tantissime bellezze naturali, promontori a picco sul mare, sentieri per piacevoli camminate, grotte, e suggestive attrattive artistiche e storiche come borghi e musei.

Sestri Levante

Per chi come noi, non ama solo stare al mare, ma vuole sempre unire il crogiolarsi al sole e i bagni nell’acqua alla “scoperta” di luoghi nuovi e attrattive particolari, è un’ottima meta 🙂

Nell’articolo cercheremo di darvi qualche spunto perché la Liguria non è solo mare, ma molto di più!

liguria, viaggio con bambini

Noli

 I PANORAMI
I promontori che scendono fino alle spiagge sono veramente tanti in Liguria, questo è dovuto alla sua caratteristica conformazione territoriale. I panorami che si vedono dall’alto di queste colline sono veramente incantevoli. Vi consigliamo di salire con una passeggiata a piedi o in macchina e bervi qualcosa ad un bar/ristorante in cima al promontorio, troverete una vista che vi lascerà un senso di bello e di serenità. Fra i posti che noi amiamo di più nel savonese vi è la salita a Verezzi, al Castello di Monte Ursino di Noli o alla Fortezza di Castel San Giovanni a Finalborgo.

Sono tutte salite di max circa un’oretta, sono percorsi in salita e non consigliabili con passeggini, ma sono comunque fattibili anche con bambini.

Liguria, viaggio con bambini, Borgio Verezzi

Verezzi

I BORGHI
In Liguria i borghi sono veramente molti e uno più suggestivo dell’altro.
  • il bellissimo borgo di Verezzi, con le sue borgate ricche di colori collegate fra di loro da stradine ciottolate con un mozzafiato panorama sul mare sottostante, viottoli che portano alla suggestiva piazza di Sant’Agostino, chiamata “finestra sul mare”, nella quale ogni estate si svolge il festival teatrale e quello di Borgio, con la stupenda chiesa di San Pietro. Per raggiungere le borgate di Verezzi da Borgio, noi abbiamo utilizzato la macchina, l’abbiamo poi parcheggiata in un comodo parcheggio e girata a piedi. E’ possibile anche arrivarci da due sentieri che partono da Borgio, il percorso a piedi dura circa 40 minuti, ma è prevalentemente in salita. Una terza opzione è quella di prendere il bus apposito che copre la linea Borgio-Verezzi  (per info sugli orari chiedete all’ufficio del turismo).

Verezzi

  • lo stupendo Finalborgo, abbiamo camminato per una quindicina di minuti dalla stazione di Finale fino al borgo. Io vi consiglio di assaporarlo camminando con tranquillità, girando tra i piccoli vicoli, al fine di ammirare le belle piazzette e le affrescate e stuccate facciate delle case, di osservare i tanti negozietti e di fermarvi per un aperitivo nei tanti localini.
    Merita anche molto la salita, piuttosto ripida, fino alla Fortezza di Castel San Giovanni da cui si ammira una fantastica vista sui tetti e i campanili del borgo, con in lontananza il mare; molto bella infine è anche la basilica di San Biagio di cui si possono ammirare anche gli interni. Merita assolutamente anche con i bimbi una visita al museo archeologico.
  • il borgo storico di Villanova d’Albenga, borgo circondato dall’antica cinta muraria con la presenza di torri e due porte d’accesso. Il borgo è da visitare a piedi, camminando lungo le strette viuzze, al centro si trova un antico pozzo medievale; il paesino è inoltre ricco di diverse chiesette, a noi è piaciuta molto quella di Santo Stefano di Cavatorio.
  • Noli è un borgo marinaro caratterizzato da viuzze sovrastate da archi, torri e porticati. Luoghi ricchi di storia che, grazie anche a pannelli esplicativi situati vicino ai principali monumenti, danno informazioni sulla passata vita marinara. Da fare è la risalita dal centro paese fino al Castello di Monte Ursino, aperto in specifici giorni dell’anno.

    Vernazza

  • I bellissimi borghi delle Cinque Terre, i nostri preferiti Vernazza e Manarola, sono autentici gioielli, paesini colorati arroccati e perfettamente amalgamati con la collina. Potete raggiungerli via mare o con il comodo treno, forse l’opzione auto è quella più scomoda a nostro avviso soprattutto per i parcheggi.

   I trekking 

  •  La bellezza di Borgio Verezzi può essere pienamente colta percorrendo i tanti sentieri, alcuni assolutamente percorribili con i bimbi. Gli itinerari suggeriti sono 4, i sentieri natura, cultura, geologico e gli antichi percorsi rurali, la cartina dei percorsi la troverete all’ufficio del turismo. Noi ne abbiamo percorsi alcuni a tratti, ai bimbi è piaciuto molto, soprattutto cercare le “tracce” che segnavano la direzione del percorso.

    Verezzi

  • Uno di quelli che amo di più in assoluto è un trekking alle Cinque Terre, la possibilità di camminare a picco sul mare e godere di una vista stupenda, vi rimandiamo ad un sito dedicato, i sentieri 

Noli

 

I monumenti, le chiese e i musei:

Vernazza

Visitando i borghi e le varie borgate potrete trovare numerose chiese e monumenti interessanti con spesso utili pannelli descrittivi adiacenti alle opere.

A Finalborgo c’è il Museo Archeologico. Il museo è diviso in varie sale che ripercorrono i periodi storici del finalese, dando interessanti informazioni sul territorio e sugli insediamenti umani. Molto carino per i bimbi anche il possibile utilizzo in alcune sale di schermi con giochi interattivi sulle tematiche del museo. Presentando il biglietto delle grotte di Borgio Verezzi si ha un sconto sul prezzo dell’entrata.

Il Castello di Vernazza si trova su un costone roccioso dal quale si gode di un panorama superlativo, purtroppo gran parte del castello è andato distrutto, ma la struttura conserva ancora la torre, la quale è visitabile. Si devono affrontare un po’ di scalini per arrivare in cima alla torre, ma la vista spettacolare ripaga di tutta la fatica. Ingresso a pagamento non agibile con passeggini.

Noli

A Noli molto bella la chiesa di San Paragorio e il Castello di Monte Ursino che sorge su una collina sopra al borgo di Noli. Dal castello, sull’altura, si gode un bellissimo panorama, l’infrastruttura è parecchio danneggiata, ma consente di raggiungere il camminamento sulle mura. L’ingresso è a pagamento e in specifici orari e giorni.

 

 Le grotte

Molti conoscono le più famose grotte di Toirano, ma oltre a loro ci sono anche le bellissime Grotte di Borgio Verezzi, le grotte turistiche più colorate di Italia. Sono a 10 minuti a piedi dal centro di Borgio Verezzi.

Borgio Verezzi

Si possono esplorare con visite guidate che durano circa 50/60 minuti, la nostra guida, molto preparata, è stata anche molto brava a coinvolgere i nostri bambini. Le grotte sono uno spettacolo di colori, bianco, giallo, rosso sfumati in tantissime tonalità, vi sono laghetti naturali e tantissime formazioni che hanno le forme più insolite.
Si consiglia un abbigliamento comodo, scarpe chiuse e una maglietta manica lunga, la temperatura interna alla grotta è di 16 gradi tutto l’anno.
TRAGHETTO
Per un’escursione in Liguria particolare e speciale noi vi suggeriamo di prendere un traghetto e di vivere piccoli gioielli liguri via mare. Da Sestri Levante c’è la possibilità di prendere il battello e di scoprire via mare le bellezze delle Cinque Terre, di Portofino e di San Fruttuoso.
Noi soggiornando nella bellissima Sestri Levante, abbiamo fatto il tour delle Cinque Terre di mezza giornata che prevede la fermata, con discesa, a Vernazza di circa un’oretta e un giro panoramico, dal mare, per ammirare anche gli altri paesini.
Sul battello vengono fornite informazioni sulle località viste durante la navigazione, per maggiori info consultate il sito della compagnia che abbiamo utilizzato, http://traghettiportofino.it/

Cinque Terre

Le nostre indicazioni, come anticipato, vogliono solo essere spunti per invogliarvi a conoscere meglio una certa attrattiva e stuzzicare in voi la voglia di visitarla, nei prossimi giorni ancora Liguria e… seguiteci!
Francesca&Paolo

Castello di Pralormo: Messer Tulipano

Oggi vi portiamo al Castello di Pralormo in provincia di Torino a scoprire una fortezza medievale trasformata nel corso dei secoli in un’affascinante dimora, immersa in un bellissimo e curatissimo parco dove ogni anno, ormai da 19 anni, si tiene all’inizio della primavera Messer Tulipano, una romantica manifestazione che annuncia la fioritura di 90000 tulipani.

Dal 1999 la famiglia Beraudo di Pralormo, proprietaria del castello, ha dato vita a questo colorato, elegante e affascinante evento che non è solo caratterizzato dalla fioritura di un mare di tulipani, che vengono rinnovati nella varietà e nel progetto colore ogni anno, narcisi e muscari, ma anche da incontri e attività legate al filo conduttore dell’anno. Quest’anno l’argomento collaterale che anima il parco e gli spazi del Castello di Pralormo è “il parco si tinge di rosa”, rosa come elegante fiore, rosa come romantico colore.

Tema rosa che si ritrova nell’esposizione di rose, negli spazi espositivi e negli incontri curati dal Muses, l’Accademia Europea delle essenze di Savigliano, e nelle composizioni originali sparse nel parco del castello.

Il parco è veramente un tripudio di colori, perfettamente curato. Particolare che ci ha molto colpiti è anche l’attenzione rivolta alle esigenze di tutti i visitatori del parco, dagli adulti ai bambini, agli amici pelosetti che possono entrare al guinzaglio e trovare ciotole con acqua e crocchette lungo il percorso.castello di pralormo messer tulipano piemonte

Ma una giornata al Castello di Pralormo non è solo Messer Tulipano, sono infatti tante le attrattive che questo affascinante contesto offre, in primis una visita agli interni del castello, noi abbiamo fatto le due visite guidate possibili e sinceramente ve le consigliamo entrambe.

Si può scegliere fra un itinerario che permette la scoperta degli ambienti principali della vita passata quotidiana del castello, si parte dalle cantine, con botti e damigiane, per passare alla cucina, alle stanze dei domestici, sale da bagno, salotto e camere da letto. Tutte le stanze hanno molti mobili e utensili dell’epoca passata, questo grazie al fatto che il castello appartiene da moltissimi anni alla famiglia Beraudo di Pralormo che è riuscita a conservare accuratamente mobilio e suppellettili. La visita è solo guidata, ricche le spiegazioni della guida, e dura circa 45 minuti. L’altro itinerario prevede invece la salita ad una delle torri del castello, dove al giungere del terzo piano vi è una stupefacente collezione di trenini d’epoca, con 140 vagoni e 10 locomotive, ed un circuito dei treni funzionante che occupa tre sale. Oratore per nostra grande sorpresa lo stesso proprietario del castello, il Conte Filippo di Beraudo di Pralormo, che con grande competenza ha raccontato la storia di questo prezioso tesoro, trasmettendo la sua evidente e percettibile passione e conoscenza sui trenini. Gioco, ricordi, meccanica e storia fusi in un unico racconto. Anche questa visita è solo guidata e dura circa 45/60 minuti.

Nel parco del castello è possibile anche visitare la serra delle orchidee, la cappella, l’Orangerie, che ospita la mostra “il parco si tinge di rosa”, l’azienda agricola e il mercatino di prodotti locali, superlativo lo sciroppo di rosa damascena.

Vi è poi un ricco programma di eventi gratuiti per grandi e piccini, i miei bimbi hanno partecipato ad un carino laboratorio “la moda di un seme” a cura dell’associazione studio ArteNa, che si occupa di promuovere il contatto con la natura tramite svariate attività.

Per i piccoli visitatori è stata inoltre predisposta una zona ludica con trattorini a pedali e disegni da colorare, attività e giochi a cura della libreria La Farfalla di Snipe. Ma anche i grandi possono partecipare ad attività, incontri che si svolgono durante la manifestazione di Messer Tulipano, il programma nei week end è infatti ricco di tanti intrattenimenti.

Il parco del Castello di Pralormo offre anche un’area verde per riposarsi, per fare un picnic e trascorre così una divertente, rilassante giornata in famiglia. Una giornata in cui la bellezza della natura e dei suoi perfetti fiori e la bellezza della storia, del passato e dell’arte si amalgamano perfettamente.

 

  • Informazioni

Messer Tulipano 2018 si svolge tutti i giorni dal 31 Marzo al 1 Maggio, il Castello di Pralormo è visitabile invece per i visitatori singoli dal 31 Marzo 2018 al 1 Maggio tutti i giorni, successivamente dal 6 maggio al 25 Novembre solo di domenica (escluso agosto). Per maggiori e più esaustive info consultate il Sito ufficiale.

All’interno del parco del castello vi sono aree ristoro: ristorante e banchetti che offrono cibo locale.

Vicino all’ingresso del castello c’è un piccolo parcheggio gratuito che però si riempie velocemente, all’inizio della strada che porta al castello c’è un grande prato adibito a parcheggio che costa 2 euro per tutta la giornata.

Pralormo dista circa una trentina di km da Torino.

  • Consigli ed impressioni

La fioritura dei tulipani è appena iniziata, molti tulipani devono ancora sbocciare, sicuramente il prossimo week end Messer Tulipano sarà ancora più colorato.

La visita dell’interno del Castello di Pralormo non è possibile con i passeggini, consigliamo l’utilizzo di un marsupio per i bimbi più piccini.

La visita Il trenino del Conte è sconsigliata sotto i 6 anni, in realtà noi l’abbiamo fatta con il nostro cinquenne e a lui è piaciuta moltissimo, ci sono un paio di rampe di scale da fare a piedi, ma per un bimbo abituato a camminare non sono un problema, l’unica accortezza è un’attenzione a non fare toccare ai bimbi oggetti molto antichi e delicati. I miei bimbi sono abituati a frequentare musei e sanno che si guarda e non si tocca.

Non fatevi scoraggiare dalla pioggia, il parco non perde assolutamente il suo fascino con il cielo nuvoloso e sono tante le attività che si svolgono anche al coperto.

Per una visita completa vi consigliamo di passare almeno 5/6 ore al castello. Noi abbiamo prima visitato il parco e fatto un po’ di fotografie, tenete conto che al mattino appena aperto vi è sicuramente meno gente, poi abbiamo visitato il castello, successivamente mangiato nell’area pic nic, siamo poi saliti sulla torre ed infine abbiamo fatto un giro al mercatino.

In questa visita ci ha colpito molto la cura dei particolari, l’attenzione al visitatore, grande, piccolo o pelosetto, la cordialità del personale e l’estrema affabilità dei proprietari del Castello di Pralormo.

 

Se siete appassionati di parchi e fiori, vi consigliamo di leggere il nostro articolo su un altro bellissimo parco italiano invaso dalla tulipanomania: il Parco Giardino Sigurtà.

Francesca&Family

Il Parco Giardino Sigurtà con bambini

A Valeggio sul Mincio in provincia di Verona, a pochi km dal lago di Garda, si trova il bellissimo Parco Giardino Sigurtà, un enorme parco di ben 60 ettari nel quale sarete circondati da verdi e curati prati, da colorati e profumati fiori e cullati dai suoni della natura.Parco giardino sigurtà, italia. valeggio sul mincio

Il Parco Giardino Sigurtà può essere visitato a piedi, l’itinerario è di circa 10 km con alcuni tratti in salita e discesa, ma anche in bicicletta, su un comodo trenino, su uno shuttle elettrico accompagnati da una guida o su una golf cart. Noi abbiamo deciso di vivere il Parco a piedi senza noleggiare nulla, abbiamo tranquillamente visto in 5 orette la maggior parte delle attrattive del Parco Sigurtà e i bimbi hanno passato la giornata a correre sui prati e ad ammirare le bellezze del luogo.

Ogni stagione ha la sua particolarità, ma sicuramente la primavera è magica, un’esplosione di colori meravigliosi grazie alla fioritura dei tulipani, dei narcisi, dei profumatissimi giacinti e delle rose con le loro infinite sfumature.

Il parco si presenta come una grande oasi verde intervallata da grandi zone erbose, aree boschive e un grande giardino fiorito con bellissimi aiuole che non costeggiano solo i lati dei vialetti ma si trovano un po’ ovunque, persino nei laghetti con romantiche aiuole galleggianti. Nel vostro scoprire il Parco troverete la Grande Quercia, la più antica pianta del parco, 18 specchi d’acqua, l’area delle pianti officinali, la fattoria didattica con caprette, galli e pecore, attrattive particolari come la panchina degli innamorati, la grotta votiva o il castelletto, e il labirinto.

Il labirinto è una struttura fatta con delle siepi, con al centro una torretta, molto suggestiva e fattibile e sicura anche per i bimbi.

Alla biglietteria del Parco Giardino Sigurtà insieme al biglietto di entrata vi lasceranno un foglio illustrativo con utili informazioni, con la storia e la mappa dello Parco. Sulla mappa è segnato il percorso e le relative attrazioni, sono indicati i luoghi da non perdere, i luoghi della storia e i posti più divertenti per i bambini. La mappa illustrata è scritta in tre lingue: italiano, inglese e tedesco. Se avete bimbi vi rilasceranno anche una speciale mappa per loro con giochi e quiz inerenti il parco, proprio una bella attenzione verso i piccoli.Parco Sigurtà

Per vivere il parco con tranquillità vi consigliamo di visitarlo al mattino presto appena apre, alle 9.00, evitando così di non trovare parcheggio e di assaporare la tranquillità che il parco con poca gente emana, di esplorarlo a piedi, seguendo la mappa per poterlo vivere a 360°, e di fermarvi semplicemente ad oziare e rilassarvi sul prato. Per i bimbi poi è proprio divertente, possono camminare e correre in sicurezza sui sentieri e sui prati, rotolarsi, guardare gli animali della fattoria, ma anche pescioloni o tartarughe, e poi perdersi nel labirinto, i nostri bimbi l’avrebbero fatto all’infinito. Si sono proprio divertiti molto!

 

Il Parco organizza durante tutta la stagione tante belle iniziative, per questo vi consigliamo di consultare il loro SITO dove potrete trovare anche orari, costi e altre info utili.

 

Consigli pratici:

  • Si può portare pranzo al sacco all’interno del parco e fare un pic nic sui curatissimi prati o scegliere di comprare il mangiare nei bar ben indicati nella mappa del parco.
  • Ci sono tavolini e panchine sparse per tutto il parco, segnalati nella mappa, ma si può anche portare una coperta e sedersi nei curatissimi prati.
  • All’interno del Parco si trovano strutture adibite a servizi igienici e diverse aree ristoro.
  • Non si possono portare all’interno del parco animali domestici, eccezione solo per cani guida per i non vedenti.
  • Prima dell’entrata al Parco Giardino Sigurtà  si trova un parcheggio libero e gratuito per parcheggiare la macchina.
  • Spesso su Groupon si trovano biglietti o pacchetti (entrata più trenino o entrata più ristorante) scontati rispetto ai prezzi standard, date una sbirciata.
  • All’interno del parco si può usare tranquillamente il passeggino e la propria bicicletta.
  • Per visitare il parco noi vi consigliamo almeno 4/5 ore se volete girarlo a piedi, ma un’intera giornata è perfetta per rilassarsi e vivere una giornata di relax a contatto con la natura.

 

 

Parco Sigurtà con il camper

Se arrivate al Parco Sigurtà in camper vi suggeriamo l’area  camper a Borghetto sul Mincio Camping Parking Visconteo, 12 euro per 24 h. con pagamento a parte di elettricità, carico- scarico e docce. Si può dall’area camper raggiungere in pochi minuti il parco  Sigurtà in bici e continuare la visita con le proprie biciclette, in alcune zone occorre tenere la bici a mano.

Dal Parking è possibile visitare il castello Scaligero, Borghetto e percorre la ciclabile lungo il Mincio, stupenda!

Che dire concludendo, il Parco Sigurtà è un luogo piacevole, bello e rilassante da visitare in qualsiasi condizione climatica, pioggia, nuvole o sole non modificano infatti la bellezza di questo luminoso e profumato parco. Siamo poi rimasti colpiti dalla pulizia, manutenzione e dalla cura del luogo, tutto impeccabile!

Fotolibro: conservare i ricordi di viaggio

Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi

Cit.

fotolibro ricordi di viaggioUn viaggio può essere raccontato in molti modi, a voce durante una chiacchierata fra amici, per scritto per rimanere impresso sulla carta o su un pc, sviscerando informazioni ed impressioni, o può essere rivissuto infinite volte tramite le fotografie attraverso scorci o particolari immortalati con la macchina fotografica o lo smartphone.

Amiamo da sempre cogliere attimi e particolari, scattiamo ogni anno tantissime fotografie, la digitalizzazione ha permesso veramente di fare foto di ogni tipo e tutte le volte che si vuole, ma noi siamo della vecchia scuola, quelle persone che le foto non le guarda solo al pc, ma le vogliono impresse sulla carta per poterle vedere e rivedere e conservare gelosamente come una preziosa scatola dei ricordi. Ci piace metterci sul divano e sfogliarle insieme ai nostri cari o amici, ci piace condividere la bellezza di un momento o di un viaggio. Non neghiamo poi il timore che un hard disk ci molli all’improvviso e che si possano perdere momenti di vita della nostra famiglia.

Le fotografie scatenano e fanno rivivere le emozioni provate, riescono a far rivivere ricordi, a far riprovare quel senso di meraviglia e stupore che un viaggio è in grado di suscitare.

Casa nostra vive dei nostri momenti magici, dei nostri viaggi, c’è un angolo della scala che da noi è intitolato la parete dei ricordi, in cui , dopo ogni nostro viaggio, viene inserita una nuova fotografia con la sua cornice rossa. Ma ci sono anche i tanti album fotografici che riempiono le nostre librerie e che fungono da macchina del tempo, quando la nostalgia ci assale e abbiamo voglia di risentire emozioni passate o ricordare momenti felici li sfogliamo tutti insieme.

Negli ultimi anni abbiamo anche iniziato ad apprezzare molto i fotolibri, veri e propri libri fotografici che rispetto ai classici album permettono di ottimizzare i tempi e di non rischiare di sviluppare le foto e poi di lasciarle nelle scatole per mesi, non riuscendo a trovare il tempo per sistemarle.

Ci piace scegliere accuratamente le foto del nostro fotolibro, dividerle per tappe di viaggio per ripercorrere anche temporalmente il viaggio, lasciare al fondo alcune pagine da dedicare a momenti speciali o buffi che ci fanno sorridere ricordando quello speciale momento. Arricchiamo poi con frasi, citazioni e brevi testi il nostro fotolibro. Creare fotolibri è un’operazione abbastanza semplice, ci sono software intuitivi e semplici che permettono di creare un lavoro da zero da soli, dalla scelta dei colori, all’impaginazione delle pagine, delle scritte e dei caratteri.

Recentemente abbiamo trovato su Instagram la possibilità di provare gratuitamente, grazie a un buono di 30 euro, il fotolibro di Saal Digital, abbiamo deciso di creare con loro un fotolibro quadrato 19×19 preferendo la carta opaca a quella lucida.

Abbiamo scaricato il loro Software gratuito e nel giro di un’oretta abbiamo costruito con facilità il nostro album dei ricordi australiano. Abbiamo dato sfogo alla nostra creatività e personalizzato ogni singola pagina, scegliendo di volta in volta il layout che preferivamo, messo sfondi, cercato e scritto citazioni e aggiunto clipart per rendere tutto più simpatico ed armonico.

La qualità del fotolibro è veramente ottima, perfetta  e professionale. Qualità, colori e stampa delle immagini impeccabili, soddisfacente la rilegatura, veloce e precisa infine la consegna. E finalmente le foto più belle del nostro viaggio in Australia sono diventate un indelebile ricordo!

Chiunque ami la fotografia e voglia provare i prodotti di Saal Digital, può, tramite il loro profilo Instagram o Facebook, inviare la propria candidatura e magari, se il vostro progetto fotografico piacerà, essere scelto come noi per provare i loro ottimi prodotti 😉

Vi consigliamo di dare un’occhiata al loro sito http://www.saal-digital.it/, sono tantissimi i prodotti disponibili: fotoquaderni, cartoline e bigliettini, poster, fineart, o fotoquadri.

Francesca&Paolo

 

 

Organizzare un viaggio negli Stati Uniti

Quando si immaginano gli Stati Uniti d’America si pensa subito a New York, alla fantastica Route 66, agli stupendi e sconfinati parchi dell’Ovest e a moltissimi altri luoghi famosi, e ci si chiede “Ma come faccio io ad andare negli Usa da solo? A chi mi devo rivolgere? Mi devo affidare ad una agenzia o posso fare tutto in autonomia?”.

Oggi volevamo proprio dare informazioni molto basiche, ma essenziali, per chi è alle prime armi per organizzare un viaggio itinerante in autonomia negli Stati Uniti.stati uniti, viaggio con bambini

Di seguito cercheremo pertanto di fornivi qualche suggerimento, maturato nei nostri 8 otr negli States, su come organizzare il vostro primo viaggio autonomo negli Stati Uniti d’America, quali documenti servono, qualche consiglio e quali piccole accortezze è meglio seguire e quali proprio non devono preoccuparvi.

Organizzare un viaggio da soli negli Stati Uniti è un progetto abbastanza semplice, certo con alcuni presupposti, in primis avere dimestichezza con le moderne tecnologie, dedizione a ciò che si vuole fare, voglia di documentarsi e tempo a disposizione per creare il vostro viaggio.

Per viaggiare informati su sanità, sicurezza, mobilità, vi consigliamo sempre di consultare il sito della Farnesina Viaggiare sicuri.

Ponte di Brooklyn-New York

  • Volare negli Stati Uniti d’America

Primo step fondamentale è il volo, se non l’avete ancora acquistato e non sapete come fare, vi rimandiamo a questo nostro ARTICOLO.

Consiglio per noi importantissimo, NON programmatevi un viaggio che includa uno scalo interno se non si hanno a disposizione almeno un paio di ore di scalo tra un volo e l’altro, soprattutto se lo scalo è già in terra americana. Calcolate che fatto lo scalo in America dovrete passare i controlli alla dogana. Vi informiamo di questo perché, per esperienza, quando si arriva negli Stati Uniti la procedura d’ingresso non è così rapida e sbrigativa (dopo l’11 settembre i controlli sono accurati e a nulla vale l’eventuale richiesta con il personale di terra di saltare la coda perché si ha una coincidenza in partenza), ci si mette tutti in fila e si aspetta pazientemente il proprio turno, controlli ai bagagli, controllo impronte digitali e iride, più tutta una serie di domande che il poliziotto di turno vi potrà fare.

Se si considera che magari sono arrivati in contemporanea 2 o 3 Boeing, può anche capitare che la vostra attesa sia di qualche ora. A noi è proprio successo di perdere una coincidenza a Minneapolis dovuta al ritardo del velivolo e alle lunghe code alla dogana. Calcolate che se la perdita è dovuta solo alla dogana la compagnia non è dovuta a riproteggervi su un altro volo.

Se prenotate il volo senza ancora avere il passaporto ricordatevi poi di aggiungere i dati del passaporto, prima della partenza, sul sito della compagnia con cui volerete, è obbligatorio per l’entrata negli States.

Big Bend National Park-Texas

  • Documenti

Può sembrare scontato ai già viaggiatori esperti, ma il passo successivo è avere il passaporto elettronico in corso di validità, se per caso ne foste sprovvisti o il vostro fosse scaduto bisogna tener presente che per un rilascio o un rinnovo servono almeno 15 giorni e ogni persona, compresi i bambini, devono avere il proprio personale. Per i documenti necessari per il rilascio del passaporto vi rinviamo al sito della polizia di stato che in modo esaustivo spiega tutta la procedura per il RILASCIO.

Ora partendo dal presupposto che il passaporto sia ok e che sia elettronico, necessario per entrare negli USA, bisogna collegarsi on line e richiedere l’autorizzazione al viaggio elettronica, l’ESTA, per poter entrare negli Stati Uniti d’America.

Il sistema elettronico per l’autorizzazione al viaggio è un requisito indispensabile del governo degli Stati Uniti rivolto ai viaggiatori che desiderano entrare nel Paese e che hanno determinati requisiti, i cittadini italiani possono richiederlo, tranne nel caso in cui siano andati precedentemente in determinati stati, in quel caso occorre chiedere un visto al consolato.

Una volta collegatosi al sito on line, bisogna compilare in tutte le sue parti (è in inglese), pagare con la carta di credito i 14 dollari richiesti e, dopo averlo inviato, vi arriverà dopo poco tempo l’autorizzazione per poter entrare negli USA e avrà validità di due 2 anni dall’emissione (nel caso perciò di un secondo viaggio negli USA entro i due anni non occorrerà richiederne uno nuovo, ma solo aggiornarlo). A noi non l’hanno mai richiesto alla dogana, ma è sempre meglio avere con voi una copia cartacea. Per fare l’Esta occorre il passaporto valido, l’indirizzo dove trascorrerete la prima notte (potrete inserirlo anche in un secondo momento), alcuni dati del vostro datore di lavoro e dei vostri social. On line ci sono siti che ti aiutano a fare l’Esta a pagamento, con un costo però decisamente maggiore. Per tutte le info precise e il sito giusto per fare l’Esta vi rimandiamo al sito della Farnesina o della polizia di stato, già precedentemente linkato.

Venice-Los Angeles

  • Dormire

Tolta la parte burocratica, la fase successiva è trovare un hotel/motel ecc, dove passare la prima notte una volta arrivati negli USA, non dimenticate infatti che è obbligatorio dichiarare, una volta sbarcati sul suolo americano, dove si pernotterà la prima notte.

Trovare una sistemazione da dormire negli Stati Uniti è una cosa veramente semplice, esistono tanti motori di ricerca che vi permetteranno di trovare la giusta soluzione in base alle vostre esigenze. I sicuri Booking.com o Hotels.com sono perfetti per prenotare in assoluta sicurezza. Tenete conto al momento della prenotazione se i prezzi sono totali o se in loco occorre poi pagare tasse o oneri.

Ovviamente questa fase presuppone che voi abbiate già fatto un vostro piano di visita al paese, quindi, a seconda della vostra meta scelta, potrete monitorare tutti gli hotel che si trovano nelle vicinanze del vostro aeroporto di arrivo.

Parte poi fondamentale leggere le recensioni degli altri ospiti per evitare spiacevoli sorprese, noi da quando abbiamo trovato in un motel a Houston probabili cimici dei letti, scegliamo solo più strutture con recensioni ottime.

  • Carta di credito:

Ovviamente il denaro contante è sempre ben accetto quasi ovunque, ma è bene sapere che negli Stati Uniti d’America ogni vostro acquisto e/o pagamento può essere effettuato con la carta di credito.

Noi vi consigliamo di portarne con voi sempre 2, una magari classica e una seconda prepagata, accettata ovunque tranne che per noleggiare l’auto.

Big Sur-California

Noi ad esempio abbiamo sempre usato la prepagata per pagare tutto ciò che volevamo, solo quando trovavamo degli esercenti che non erano in grado di utilizzarla (molte volte bisogna digitare sulla tastiera il numero completo della carta) utilizzavamo l’altra, di norma la prepagata va perciò benissimo.

  • Noleggio auto:

Per noleggiare l’auto serve, come già sopra descritto, una carta di credito tradizionale, non prepagata, questo è il primo passo fondamentale per accedere al noleggio.

In molti stati, ma non in tutti, è richiesta anche la patente internazionale, qui vi consigliamo una ricerca veloce su internet per verificare quali stati la richiedano e in quali invece basta la patente italiana. La carta di credito deve essere intestata alla stessa persona che guiderà poi la vettura.

Quando noleggiate una vettura, vi suggeriamo di leggere attentamente quali e quante garanzie sono incluse e cosa invece non lo è, questo perché è sempre meglio mettersi al riparo da eventuali brutte sorprese, esistono dei pacchetti aggiuntivi (che di solito non costano tanto) che vi consentiranno di azzerare le eventuali franchigie, e/o aggiungere determinate coperture che altrimenti non sarebbero incluse e quindi in caso di incidente sarebbero totalmente a vostro carico.

Per noleggiarla esistono tantissimi siti on line, il nostro consiglio è quello di individuare una categoria di vettura che può interessare e poi di confrontarla con altre compagnie, sicuramente facendo così riuscirete ad ottenere un prezzo più vantaggioso.

Ricordate, quando preleverete la vostra vettura al noleggio, di far sempre presente all’operatore eventuali bolli o righe sulla carrozzeria, magari fate anche qualche foto in modo da non incappare in brutte sorprese a posteriori e vedervi magari addebitati dei ripristini che non erano dovuti.

Noi personalmente non abbiamo mai avuto problemi del genere in nessuna occasione dei nostri vari noleggi, ma è sempre meglio essere attenti.

Drop off, c’è la possibilità di ritirare l’alto in una città e di consegnarla in un’altra, cambiando anche stato. Tale opzione è sicuramente vantaggiosa a livello di km e percorso, ma tenete conto che in alcuni Stati non ci sono costi aggiuntivi, in altri può invece essere un’opzione molto onerosa. Valutate bene il vostro percorso.

Ricordatevi che la carta di credito serve anche come cauzione nel noleggio, vi verrà infatti congelato un importo che verrà scongelato pochi giorni dopo la consegna della vettura, richiedete perciò un massimale abbastanza alto sulla vostra carta di credito.

Mystic-Connecticut

 

  • Assicurazione sanitaria:

Partire per gli Stati Uniti d’America e non avere stipulato un’assicurazione sanitaria è folle, non si può giocare con la fortuna e rischiare di indebitarsi a vita. E’ un’operazione assolutamente da fare, mai partire senza. Negli States per un problema serio, che prevede un ricovero, si rischia di dover ipotecare la propria casa!
Noi abbiamo scelto Columbus, un’assicurazione che si può stipulare on line, si può scegliere la formula assistenza medica più bagaglio o quella comprensiva anche di annullamento viaggio.

Negli Stati Uniti si trovano farmaci di ogni tipo, ma noi consigliamo sempre una piccola scorta di farmaci essenziali che potete concordare con il vostro medico, giusto per non perdere tempo se sopraggiunge un problema risolvibile con farmaci da banco che normalmente usate in Italia. Per un consulto medico negli States ricordate infatti che dovrete aprire la pratica con l’assicurazione medica stipulata prima di richiedere qualsiasi colloquio.

Yellowstone National Park-Wyoming

 

 

Se avete dubbi su come si organizzano le tappe di un viaggio itinerante in autonomia date una lettura a come lo organizziamo noi, in questo post QUI.

Notizie pratiche in loco:

  • per mangiare si può fare la spesa in grossi iper, come Walmart, comprando soprattutto frutta, verdure, alimenti per fare panini, evitando così alcuni pasti al ristorante o tavole calde, decisamente più cari;
  • in molte grandi città esiste il City pass, che permette di risparmiare sulle entrate di molte attrazioni;
  • per lo shopping, noi abbiamo comprato da Ross Dress for less, Walmart, Dollar Tree, Macy’s, 21 Century, trovando ottime offerte su prodotti da tutti i giorni, giocattoli o vestiario di marche americane;
  • portate con voi un pesa valigia, onde evitare di pagare il peso in eccesso;
  • ricordate di portarvi un adattatore per la corrente;
  • dopo le 21 è difficile trovare ristoranti che diano da mangiare, solo i fast food tendono ad essere aperti fino a tardi;
  • appena arrivati vi consigliamo di comprare una borsa del ghiaccio in polistirolo (per pochi dollari) o di portarvene una da casa, piccina e pieghevole, così potrete tenere bibite ed acqua al fresco, ogni distributore di benzina vende sacchi di ghiaccio;
  • la mancia (tips, gratuities) è qualcosa di obbligatorio da lasciare nei ristoranti, la percentuale varia da un 15% ad un 20% del totale, spesso nello scontrino vengono indicate le percentuali e l’importo consigliato, se pagate con carta di credito indicate quale percentuale volete dare;
  • telefonate, noi vi consigliamo di utilizzare il wi fi e sentire famigliari a casa tramite telefonate via whatsapp o facebook, praticamente tutti i motel o hotel hanno la connessione internet gratuita;
  • le distanze fra attrazioni possono essere notevoli e in zone non molto abitate, vi consigliamo sempre pieno di benzina e acqua a volontà.

Francesca&Paolo

 

Roma con bimbi: organizzare un week end

Roma è difficile da definire, è una città viva, allegra, ospitale, un vero proprio museo a cielo aperto grazie a tutte le stupende opere e siti storici di cui fieramente può vantarsi.

La città eterna è spettacolare e sa affascinare sia grandi sia piccini, un week end lungo non è assolutamente sufficiente per visitarla, ma tre giorni possono dare una prima infarinatura e vi faranno venire la voglia di tornarci di nuovo!Roma con bambini, italia, viaggio con bambini

La nostra visita è stata di tre giorni, con due bimbi di 4 e 7 anni in dicembre, per noi grandi non era il nostro primo “incontro”, eravamo già stati qui una settimana da coppietta diversi anni fa.

Ma partiamo subito con informazioni pratiche, come raggiungere Roma e dove dormire, con un occhio a dove bere e mangiare, e a seguire il nostro itinerario.

  • Come raggiungere Roma?

Noi vi sconsigliamo la macchina, molto traffico, tanti parcheggi a pagamento, l’opzione per noi più comoda è il treno, partono un po’ da tutta Italia treni veloci che vi portano nella capitale comodamente e con costi non eccessivi. Noi abbiamo scelto un treno Trenitalia, tratta Torino Roma, meno di 4 ore di viaggio, usufruendo anche della promo bimbi gratis.

  • Dove dormire?

Noi ci siamo trovati benone affittando un appartamento tramite Booking, Maison San Pietro, in Via Ottaviano zona Prato- Vaticano, proprio di fronte alla fermata della metro Ottaviano, a pochi passi a piedi da piazza San Pietro e dai Musei Vaticani. Un appartamento con cucinino, 4 posti letto, pulito e con ascensore, proprietari gentili e cordiali. Arrivando con il treno basta arrivare a Termini, prendere metro e scendere ad Ottaviano, 50 mt a piedi e siete all’alloggio, perfetto quindi anche con i bagagli. Ve lo consigliamo!

  • Mangiare?

Prima cosa vi consiglierei attenzione ai prezzi e diffidate dai posti che non hanno i menu con i prezzi al tavolo. Noi siamo stati un po’ ingenui ad una colazione, speso 20 euro per due cappuccini, due tazzine (non tazze) di latte schiumato e un muffin, non in zona centrale o davanti ad un luogo famoso, ma solo per la strada per andare a…perciò chiedete sempre i prezzi prima.

Un posto che vi consigliamo per pranzare/ cenare è il Jazz vicino a Piazza Navona, si mangia bene, pulito, prezzi accettabili e cordialità del personale.

La soluzione dell’appartamento che abbiamo scelto noi permette poi di risparmiare un po’ e di cucinarsi qualcosa di veloce ed economico da soli.

  • Cosa vedere a Roma?

Partiamo con un piccolo preambolo.

Roma è ben servita con la metro, ma, per noi, per viverla a pieno vi consigliamo di girarla almeno un giorno il più possibile a piedi. Noi e i bimbi il primo giorno di visita abbiamo macinato più di 20 km, stanchi, ma ne è valsa veramente la pena!

A Roma c’è veramente l’imbarazzo della scelta su cosa vedere, noi vi proponiamo le attrazioni che noi, con due bimbi, siamo riusciti a vedere in tre giorni pieni, con l’aggiunta di alcune brevi informazioni che potrebbero tornarvi utili.

  • 1 giorno:

Piazza e Basilica di San Pietro: Per poter accedere alla piazza occorre passare il controllo di sicurezza, spesso le code sono parecchio lunghe vi consigliamo pertanto di visitarla in orario di bassa affluenza, come al mattino presto.

-Castel Sant’Angelo, l’antico Mausoleo di Adriano trasformato in fortezza nel Medioevo, si è rilevato un piacevole ed interessante sito. Catapulte, passaggi segreti, botole, prigioni sanno coinvolgere ed affascinare anche i bambini. La vista poi su Roma, sul Tevere e su Piazza San Pietro è veramente molto bella e permette di constatare che Roma da qualsiasi punto la si veda è stupenda!. Sulla terrazza sotto la statua dell’Arcangelo vi sono pannelli esplicativi che indicano i vari monumenti e palazzi che vengono visti e permettono di orientarsi dall’alto.

-Piazza Navona e chiesa di Sant’Agnese, nella piazza vi sono sovente artisti di strada e ritrattisti, un buon intrattenimento per una breve sosta.

-Fontana di Trevi, è sempre molto affollata il nostro consiglio è di cercare di vederla al mattino presto prima delle ondate di turisti.

  • 2 giorno:

-Musei Vaticani sono veramente stupendi, ben tenuti, con collezioni d’arte straordinarie, stanze curate e vere opere d’arte, temevo potessero non interessare ai bimbi, invece, grazie al programma famiglia, Family tour (a pagamento), con audioguida e mappa itinerante da seguire nelle sale, si sono divertiti tantissimo e hanno trovato il museo uno delle attrazioni più belle di Roma. Le code per visitarli sono veramente lunghe, vi consigliamo di fare i biglietti on line, anche qui all’entrata ci saranno controlli sicurezza e la possibilità di posare giacche e borse al guardaroba. L’accesso ai Musei è consentito con i passeggini, ma noi ci sentiamo di sconsigliarlo e di scegliere invece un marsupio o uno zaino porta bebè, questo perché i musei sono molto visitati e lo spazio per muoversi in alcune stanze veramente molto ridotto.

-Colosseo: il biglietto del Colosseo permette la visita anche ai Fori Romani, noi vi consigliamo di prendere anche le audioguide, comode e utili per avere tante interessanti informazioni, comprando il biglietto on line si ha diritto ad una corsia preferenziale per accedere al sito più veloce.

-Piazza Venezia e Vittoriano.

  • 3 giorno:

-Gianicolo: oltre alla bella vista sulla città che il colle offre, questo luogo ha la particolarità che un cannone a salve, grazie ad alcuni soldati dell’esercito, tutti i giorni alle 12 spara un colpo, questa particolare tradizione sembra essere iniziata nel 1847 da Papa Pio IX per unificare l’orario delle campane in città.

-Passeggiata sul Lungo Tevere, sbirciare tra i banchetti dei venditore e occhi in alto per ammirare le bellezze della città 

Roma è una città che sa entusiasmare chiunque, facile da girare da soli e che vi farà sicuramente dire “Dobbiamo tornarci!”. Non ci sono parole adeguate per descrivere la bellezza e la ricchezza di questa città, l’unica cosa da fare è andarci e viverla.

 

 

 

Per maggiori info consultate il sito del TURISMO di Roma.

Francesca&Paolo

Organizzare un viaggio itinerante da soli

Organizzare un viaggio itinerante in autonomia può sembrare un passaggio semplice, ma in realtà è l’inizio vero e proprio del viaggio! Non è niente di particolarmente complicato ma occorre sfruttare al massimo i mezzi tecnologici e cartacei a disposizione per costruire al meglio il vostro Viaggio, con la V maiuscola.organizzare un viaggio itinerante, consigli di viaggio, sassi editore

La scelta dell’itinerario è una fase molto creativa ed importante, la possibilità di creare un viaggio fai da te permette di non avere vincoli e di poter decidere ciò che veramente ti interessa, fa risparmiare parecchio rispetto a tour organizzati, dà soddisfazioni e ti arricchisce, essere capaci di creare con le proprie mani qualcosa ti fa stare bene e leggere e sviscerare un luogo per organizzare il viaggio ti permette già di conoscerlo.

Ma quali sono le tappe e i passaggi concreti per organizzare un viaggio itinerante in autonomia?!

Ecco i passaggi che normalmente usiamo noi, adatti per qualsiasi viaggio che sia in Italia, in Europa o in qualsiasi altro continente.

Primo punto occorre individuare la meta, noi di solito la scegliamo in base a possibili offerte scovate, trovata, il secondo passaggio per noi indispensabile è leggere una guida cartacea, noi ci affidiamo sempre alla Lonely Planet, la prima infarinatura è sempre sua. La guida ci serve per comprendere se la meta prescelta rispetta tutti i criteri per un viaggio cucito su misura sui nostri gusti, se i posti e le attrazioni lette ci fanno innamorare il successivo step tocca alla vista. E sì, nei nostri viaggi un luogo deve attirare non solo per quello che si legge e ci immaginiamo, ma deve anche attrarre la nostra attenzione visiva, le foto per noi sono una grande fonte di ispirazione, se un posto ci colpisce visivamente sarà sicuramente nei nostri programmi visitarlo.

A noi piacciono molto i libri fotografici, offrono immagini bellissime e permettono di iniziare a viaggiare virtualmente. Foto di panorami, siti storici, monumenti, città offrono uno spunto per organizzare le tappe del viaggio.

organizzare un viaggio itinerante, sassi, consigli di viaggio

Libro Londra, Sassi Editore

Ci piace collezionare i bellissimi libri della collana Viaggio di Sassi Editore. Una sorta di pre viaggio, dove belle fotografie si accompagnano ad interessanti descrizioni sia in italiano sia in inglese. Fra le pagine di questi grandi volumi è possibile stupirsi con le meraviglie del Pianeta, si ripercorre la storia, l’arte grazie ai monumenti ritratti, ci si immerge nelle meraviglie naturali grazie ad immagini di bellissimi paesaggi. Restando fermi in poltrona si inizia pertanto a viaggiare e ad immergersi nei luoghi visti.

 

 

 

 

Negli ultimi anni anche Instagram è diventato fonte di viaggi virtuali, noi seguiamo con costanza instangrammer che raccontano di viaggi con le loro fotografie, a proposito ci siamo anche noi Instagram/famigliatuttofare (seguiteci), e poi leggiamo i diari di viaggio di tanti tanti viaggiatori, l’esperienza e i consigli di globe-trotter sono sempre una grande risorsa di informazioni e particolarità che in nessuna guida si trovano!

Scelti i luoghi da visitare e individuate le possibili tappe occorre valutare la fattibilità del percorso con i km da percorrere, noi simuliamo il percorso usando Google Maps. Studiato e scelto cosa vedere e visitare, inizia la parte più pratica di come organizzare un viaggio itinerante, ma ve ne avevamo già parlato in questo ARTICOLO.

Ma riassumiamo gli step principali che noi adottiamo per ogni viaggio:

  • individuare la meta,
  • stimare un primo itinerario fra tutte le attrattive lette in rete o nelle guide o apprezzate nelle fotografie
  • valutare la fattibilità del percorso calcolando i km da percorrere.

 

 

 

Alcuni prodotti dell’articolo li potete trovare qui:

 

 

Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo.
(Lao Tzu)

Francesca

Grotte di Postumia- Slovenia

Le Grotte di Postumia si trovano a circa 40 km dall’Italia, sono le grotte più visitate in Europa e sono conosciute in tutto il Mondo. Sono di natura carsica e hanno un intreccio di circa 24 km di gallerie, tunnel e sale sotterranee. Sono state la prima grotta turistica al Mondo con un servizio visite guidato, attivo dal 1819.

Fanno parte delle attrazioni racchiuse nel Park Postojnska Jama che comprende anche il bellissimo Castello di Predjama, l’ Expo Grotte Carso e il Vivaio Proteus.

La visita alle grotte è guidata e ad orari stabiliti, al momento di fare il biglietto vi verrà chiesta la nazionalità e avrete così il tour nella vostra lingua (audioguida in ben 17 lingue diverse), in italiano è proprio presente una guida. La prenotazione può essere fatta on line a questo SITO, basterà solo ritirare il biglietto alle apposite casse il giorno della visita, o direttamente in loco, tenete però presente che ogni tour ha un numero max di partecipanti.

Al vostro arrivo troverete un ampio parcheggio a pagamento, ricordatevi di portare con voi la tessera magnetica che utilizzerete per pagare il parcheggio in cassa (costo 5 euro). Fatti i biglietti, occorrerà avvicinarsi all’ingresso della grotta e indirizzarsi verso il gruppo della propria lingua.

Il giro della grotta dura circa due orette scarse, suddiviso in una prima e ultima parte in trenino (3,5 km) e in una camminata di circa 1,5 km su un percorso battuto fra caverne, corridoi e sale.

Le Grotte di Postumia impressionano per la loro imponenza ed immensità, lungo il percorso è possibile ammirare stalattiti e stalagmiti di forme, colori e dimensione una diversa dall’altra, troviamo il soffitto con gli “spaghetti”, con un impatto visivo stupendo, formazioni a forma di colonna di un bianco accecante, pareti con sfumature sul grigio, roccia levigata che sembra essere un candido e morbido mantello. Stalagmiti e stalattiti si formano attraverso processi che durano millenni, quindi anche se può apparire scontato, ricordatevi che non bisogna toccarle mai. I colori prevalenti sono il bianco e il grigio del calcare e il bronzato arancio dei minerali ferrosi presenti.

Le Grotte di Postumia sono l’unica grotta al Mondo ad avere una ferrovia sotterranea, funzionante da quasi 150 anni!

La visita alle grotte ovviamente necessita di alcune accortezze, innanzitutto vestitevi bene perché al loro interno la temperatura è si costante, circa 10 gradi, ma non alta e per accedervi e per fare il tour a piedi bisogna prendere un bellissimo trenino (ovviamente aperto) che se da un lato vi consentirà di ammirare le bellezze della grotta stando comodamente seduti, dall’altro per logica, specialmente in inverno, vi raffredderà un pochino. Utilizzate scarpe chiuse e comode per il percorso a piedi.grotte di postumia slovenia viaggio con bambini

Anche se le Grotte di Postumia possono sembrare non abitate non è così, sono infatti la casa di numerosi insetti e piccoli animali, il più famoso e conosciuto è senz’altro il Proteus anguinus, un piccolo anfibio bianco e cieco che tuttora vive e si può osservare nelle grotte. L’unico vertebrato sotterraneo europeo capace di vivere 10 anni senza cibo e con una super longevità, può vivere infatti fino a 100 anni. La leggenda racconta poi che in passato si credesse fosse un piccolo di drago, racconto che affascinerà ed incuriosirà i più piccini.

Il Vivaio Proteus adiacente alle grotte permette maggiori informazioni su questo particolare animale, su tutta la fauna abitante le grotte e alcune particolarità sull’ambiente sotterraneo, grazie a comode audioguide in italiano anche i bimbi apprezzeranno questa divertente ed interessante lezione di scienze (occorre un biglietto d’ingresso aggiuntivo a quello delle grotte)!

All’interno del Vivaio è anche possibile vedere tutta una serie di firme di persone “famose” che nei secoli scorsi hanno lasciato lungo le pareti la loro firma come ricordo della loro visita, alcune scritte risalgono persino al XIII sec. Oggi questa pratica fortunatamente non esiste più, ha lasciato il posto al libro speciale, il libro d’oro, libro riservato alle firme e ai commenti di personaggi illustri.

Nel periodo in cui siamo andati noi a gennaio 2018, è stato possibile ammirare un bellissimo presepe all’interno di una “conchiglia” naturale nella grotta, e nella sala principale, con annesso un negozio di souvenir (per la gioia dei bimbi), un magnifico albero di Natale .

Terminata la visita alle grotte, al ritorno col trenino, non dimenticatevi di ammirare il maestoso fiume Pivka che scorre sotterraneo all’ interno della grotta e scompare dentro la roccia per poi ricomparire davanti al complesso di Postjama Jama.

Un’altra attrattiva che merita una visita per avere una visione completa del mondo Carso è l’Expo Grotte di Postumia Carso, una mostra permanente sulle grotte e sui fenomeni carsici, sulla storia e particolarità delle grotte e con la possibilità per i bambini di seguire il percorso in modo interattivo con la ricerca del proteo. Anche in questo caso occorre un biglietto d’ingresso aggiuntivo a quello delle grotte.

Per chi avesse poi bisogno di pranzare o di acquistare dei souvenir prima dell’ingresso alle grotte è possibile trovare ristoranti e negozi.

Per gli italiani ricordo che in queste grotte nel 1988 sono state girate molte scene del film “Fantozzi va in pensione”.slovenia grotte di postumia viaggio con bambini

  • Considerazioni finali:

La visita alle grotte è sicuramente un’esperienza unica ed emozionante, apprezzata anche dai bambini ed è accessibile, sia nella prima parte con il trenino, che poi a piedi anche per chi ha bimbi con i passeggini. Noi personalmente con bimbi piccini consigliamo un più pratico marsupio.

La visita per essere completa a nostro avviso va abbinata alla mostra Expo e al Vivaio, è possibile acquistare un biglietto cumulativo che vi farà risparmiare.

Per i visitatori che intendono visitare anche il Castello di Predjama, a circa 9 km dalle grotte, è a disposizione una navetta che fa spola fra le due attrazioni. Se volete maggiori informazioni sul Castello leggete il nostro ARTICOLO.

Le grotte si trovano in Jamska Cesta 30, 6230 Postojna, Slovenia.

Francesca&Paolo

Grazie a Postonjska Jama per averci concesso delle loro fotografie

Western Australia da Perth a Monkey Mia

Quando si parla di Australia si pensa subito a Sydney, alla bellissima barriera corallina del Queensland, all’Ocean Drive, spesso invece il bellissimo Western Australia viene snobbato e non scelto come primo viaggio nella Terra dei canguri, niente di più sbagliato!

Il Western Australia è infatti uno Stato australiano fantastico, con una natura ancora acerba e selvaggia, una grande abbondanza di animali, qui infatti potrete tranquillamente trovarvi circondati da canguri che pascolano in libertà, fare il bagno in mare con i delfini, avvistare il famoso squalo balena o il dugongo, passeggiare in spiagge bianche e luccicanti fatte da milioni di conchiglie, ammirare un cielo stellato che non ha paragoni, assaporare la storia dei primi coloni australiani o passeggiare in luoghi surreali che abbagliano per i loro colori…vi pare poco?! Inoltre cosa non da sottovalutare, l’arrivo a Perth dall’Italia è sicuramente più gestibile sia per ore di volo, noi facendo scalo a Doha abbiamo fatto un volo di 16 ore, sia per il fuso, solo, si fa per dire, di 6 ore nella nostra estate, perciò una partenza del Western Australia è sicuramente più tollerata anche per i bimbi.

Il nostro tour nel Western Australia è stato di 8 giorni, è iniziato a Perth è arrivato fino a Monkey Mia ed è tornato a Perth, facendo tappe differenti fra andata e ritorno, abbiamo viaggiato noleggiando una vettura intermedia con due bimbi di 4 e 7 anni.

Queste le principali tappe nel Western Australia che vi consigliamo:

  • Perth: oltre al solito giro della città vi consigliamo di passare almeno una mezza giornata nel bellissimo Kings Park and Botanic Garden. Un parco di 400 ettari super curato che offre una vista spettacolare sulla città, la possibilità di bellissime passeggiate, con tanto di ponte sospeso, di fermarsi in aree pic nic attrezzate e di far divertire i bambini in playground veramente stupendi, bellissimo il May Drive Parkland. Il giardino botanico permette inoltre di conoscere piante e fiori tipici del territorio australiano, grazie anche a pannelli esplicativi. Tutto gratuito :)!
  • Pinnacles Desert si trova a circa due ore di macchina da Perth, quello che lascia senza fiato di questo deserto sono i colori stupendi, i colori tendenti alle varie tonalità di giallo ti abbagliano, le formazioni rocciose dalle più stravaganti forme, una diversa dall’altra ,che escono da questa sabbia dorata creano un’ambiente surreale che ti sembra catapultare su un altro pianeta. L’ingresso al parco con la macchina costa 12 euro, si può visitare a piedi o in macchina fermandosi lungo il percorso. Il giro è di circa 5 km. Durante il percorso è possibile avvistare cocorite rosa nascoste nei cespugli e vedere in lontananza l’oceano.
  • Pink Lake si trova a pochi km da Port Gregory, è uno dei tanti laghi rosa che è possibile ammirare in Australia, per vederlo meglio occorre percorrere la strada che porta verso Kalbarri o entrare in paese e fare un pezzetto a piedi per ammirarlo un pochino dall’alto.
  • Kalbarri è una piccola cittadina sul mare a circa 600 km da Perth, la porta di ingresso al Kalbarri National Park. Questo parco a noi è veramente piaciuto tantissimo, colori spettacolari, natura rigogliosa e tanti animali in libertà.                                                          Il Kalbarri N.P è suddiviso in due aree, una parte è nell’entroterra, l’altra si affaccia invece direttamente sulla costa. Piccola precisazione a luglio quando siamo stati noi alcuni parte del parco erano chiuse, purtroppo non abbiamo potuto vedere alcuni look out come Nature’s Windows e Z Bend.                                                                                            Nella zona interna abbiamo potuto vedere il bellissimo canyon scavato dal fiume, Hawk’s Head Lookout,  e Ross Graham Lookout, una breve passeggiata per raggiungere il fiume. La parte della costa permette diversi trekking che portano a vari look out con sentieri direttamente sulla scogliera, tenete gli occhi aperti perché con facilità si possono vedere delfini e balene nuotare nell’oceano sottostante. Stupendi i colori, il rosso e l’ocra dell’arenaria che contrastano con il blu dell’acqua e l’azzurro del cielo. I molti sentieri permettono l’accesso anche a molte spiagge, sicuramente piacevoli in estate. Costo d’ingresso al parco 12 $ a veicolo.                                                                                           Piccola nota, la zona intorno alla costa e i prati appena prima di entrare nella cittadina di Kalbarri sono abitati da moltissimi canguri, che all’imbrunire si avvicinano tranquillamente alle case e alla strada principale.
  • Hamelin Pool e Shell Beach nel tragitto che porta da Kalbarri a Monkey Mia troverete le indicazioni per una sosta in questi due particolari luoghi. Hamelion Pool é una riserva marina naturale, dichiarata patrimonio dell’Umanità, qui troverete un pontile che vi permetterà di osservare le stromatoliti, degli organismi viventi che permettono di ripercorrere la storia dell’origine della Terra. L’ideale è visitarla con la bassa marea, vicino a Hamelin Pool vi si trova un caravan park ricco di vecchi reperti, come l’ Old Telegraph Station. La visita richiede circa 30 min.                                                                                    Shell Beach è una bellissima e bianca spiaggia composta da milioni di piccole conchiglie, il mare è limpido e cristallino, un luogo veramente suggestivo che merita assolutamente una fermata.
  • Eagle Bluff: è una bellissima scogliera con passerella dalla quale, se fortunati, è possibile ammirare varie specie marine, fra cui squali, razze e altri pesci, data la perfetta trasparenza dell’acqua. Per raggiungere il punto occorre percorrere circa 3 km di strada sterrata, ma comunque ben tenuta e praticabile con una normale vettura, le indicazioni le trovate ben segnalate sulla strada, la Shark Bay Rd, che porta a Denham arrivando da Shell Beach.
  • Monkey Mia per poter accedere all’area, sia per avvistare i delfini sia per dormire nel complesso, occorre pagare un ingresso di 28,50 euro per famiglie per 24 h. E’ una bellissima area protetta, nella quale ogni mattina intorno alle 7.45 c’è il rituale del dar da mangiare ai delfini, un momento molto strutturato e con vincoli rigidi, questo per non abituare i delfini all’uomo e al cibo facile. I delfini assolutamente liberi nuotano veramente a pochi passi dalla riva e anche durante il giorno è facile vederli e fare il bagno con loro, unica precauzione mai toccarli. Nell’area è anche possibile vedere enormi pellicani, emù e visitare un piccolo museo che spiega la nascita del centro. Se decidete di vedere i delfini noi vi consigliamo di dormire nel resort, le camere sono di più tipologie e per tutte le tasche, all’interno ci sono bar, market e ristoranti. Nella stagione estiva australiana è sicuramente una tappa perfetta per riposarsi e godere delle acque cristalline australiane.
  • Denham: è la città più occidentale dell’Australia, si trova sul mare nella contea di Shark Bay e si presta come un’ottima meta per una sosta pranzo, ha un bellissimo parco giochi sulla spiaggia. A circa 4 km c’è Little Lagoon, una piccola laguna con tavoli da pic nic dove potrete fare uno spuntino in compagnia degli emù. 
  • Greenough: è un piccolo paesino a circa 22 km da Geraldton, conosciuto per i suoi alberi modellati dal vento, veramente particolari, e per essere un luogo in cui si insediarono i primi coloni. Qui abbiamo anche visitato un insediamento di terre agricole del 19th, nell’area si possono visitare 11 edifici: le abitazioni, la chiesa, la scuola, la casa del tribunale e la sala della comunità, uno spaccato di vita che fa comprendere, anche ai bimbi, il senso della non facile vita di chi si trasferiva in un nuovo continente e colonizzava un territorio, tema dire sempre molto attuale. Per entrare all’insediamento troverete un piccolo ristorante, che fa ottime torte, e un piccolo negozio di souvenir. Il costo di entrata è di 8 $ ad adulto e 5$ per i bimbi sopra i 5 anni, sotto i 5$ è gratuito. Questo il sito dell’ insediamento di Greenough
  • Fremantle, una città frizzante a circa 30 minuti da Perth, è una meta assolutamente da visitare, oltre l’interessante ex carcere di cui vi avevamo già parlato QUI, vi consigliamo di fermarvi nel mercato coperto dove troverete un mix di sapori ed oggetti d’artigianato, fare una passeggiata sul lungomare e nelle eleganti strade con edifici in stile coloniale.

  • Considerazioni:

Arrivare in Australia dall’Italia a molti può apparire come un  viaggio lunghissimo, stancante e poco fattibile con bambini piccoli, nel nostro caso sarò che i nostri bimbi sono abituati a viaggiare, ma vi possiamo garantire che il viaggio non è stato assolutamente massacrante ed i bambini come al solito sono stati bravissimi e non hanno patito viaggio e fuso orario.

Un viaggio itinerante in Western Australia è assolutamente sicuro e anche nelle zone più remote ed isolate si incontrano sempre altri viaggiatori o camionisti.

Nella strada che collega Kalbarri a Monkey Mia c’è un unico e solo roadhouse lungo il percorso, qui potrete trovare cibo, benzina e i bagni.

In inverno tenete conto che fa buio molto presto intorno alle 17.30, i negozi e le attrazioni chiudono verso le 17 e si cena entro le 20.30.

Se volete andare a Monkey Mia vi consigliamo di dormire al Monkey Mia Dolphin Resort, si trova già all’interno della riserva, il paese più vicino è Denham a circa 25 km di distanza.

State pensando all’Australia od organizzando un viaggio itinerante?! Allora leggete la nostra folle attraversata in van nell’outback australiano,1600 km da Cape Jervis a Uluru e i nostri consigli di viaggio nella terra dei canguri.

  • Conclusioni:
western australia perth viaggio con bambini

Perth

Il Western Australia offre panorami veramente spettacolari, spiagge bianche e mare cristallino, natura selvaggia, tramonti mozzafiato e la possibilità di vedere moltissimi animali in libertà, niente di meno di altre zone australiane ben più famose!

Francesca&Paolo

 

Budapest in 5 giorni con bambini

La nostra visita di Budapest è la tappa di un on the road con la macchina e con due pargoli di 4 e 7 anni fra Slovenia ed Ungheria. Siamo stati a Budapest 5 giorni in gennaio.

Volevamo per questo viaggio una città che riuscisse ad unire bellezze artistiche, musei, storia e la possibilità di poterla raggiungere dall’Italia in auto, Budapest ha soddisfatto a pieno le nostre richieste!

Chiesa di Mattia e Bastione dei Pescatori

Per informazioni generali sul viaggio vi rimandiamo al nostro link su Consigli utili e costi, qui cercheremo di darvi delle impressioni più precise sulla capitale ungherese.

Parlamento

 

  • CONSIDERAZIONI GENERALI

Budapest, capitale dell’Ungheria, è una città molto bella ed affascinante, ricca di tante attrazioni storiche e culturali. Ha quell’aria malinconica che ti fa subito innamorare di lei, quel fascino che solo una romantica e viva città ha e riesce a trasmetterti, sarà il Danubio che con le sue acque scure e lente divide Buda da Pest, saranno gli edifici austeri che abbondano di particolari, sarà la storia e il vissuto della città che trapela da ogni angolo, ma a noi 4 è veramente piaciuta molto.

Per visitarla vi consigliamo di dividerla in zone e di selezionare per ogni giornata le attrazioni da visitare in quella specifica area, questo per non perdere tempo negli spostamenti.

Budapest è facilmente visitabile a piedi e con la metropolitana che collega una gran parte della città. Noi amiamo però sempre camminare molto per assaporare a 360° la città.

La macchina è comoda per gli spostamenti, ma è davvero difficile trovare parcheggio non a pagamento in centro, inoltre il parcheggio a pagamento è comunque sempre per tempi limitati, in molte zone per sole tre ore di fila.

  • ORIENTAMENTO

Budapest è semplice da visitare, ma per orientarsi occorre avere dei punti fermi, i ponti sono degli ottimi riferimenti. La città è fisicamente divisa dal Danubio, la parte Buda è quella dove si trova il Castello in cima alla collinetta, proprio di fronte al Ponte delle Catene (il grande Ponte con i  leoni), e la collina di Gallert, nella parte Pest troverete invece il Parlamento e pza Roosevelt da dove parte il Ponte delle Catene.

  • ITINERARIO per 5 giorni:

1 giorno: Siamo giunti a Budapest nel primo pomeriggio, abbiamo iniziato a visitare a piedi la città (zona Pest) camminando lungo Andrassy ut (il nostro appartamento si trovava qui) in direzione Ponte delle Catene, ci siamo fermati ad ammirare il maestoso teatro dell’Opera Nazionale e abbiamo fatto un giro, in realtà sono 3 di fila, sulla ruota panoramica nella pza Erzsebet Ter e dato un’occhiata ai mercatini natalizi. Visitato la Basilica di Santo Stefano e saliti sulla sua Cupola.

2 giorno: Visita sempre della parte Pest, passeggiata a piedi sul lungofiume, ci siamo fermati ad ammirare il Ponte delle Catene, il bellissimo Palazzo Greshman (oggi ospita un hotel) e il monumento commemorativo “Scarpe sulla Riva del Danubio”, visita esterna ed interna del Parlamento.

3 giorno: Passeggiata lungo Vaci Utca, preso la linea storica della metropolitana M1, visitato la Grande Sinagoga e il “vecchio” ghetto ebraico, visita al Museo commemorativo dell’Olocausto e giro al Mercato coperto.Tutto in zona Pest

4 giorno: Visita di Buda. Abbiamo attraversato a piedi il Ponte delle catene, preso la Funicolare per arrivare al Castello, visitato il quartiere intorno al Castello e il Museo storico, sosta a Palazzo Reale per vedere il cambio della guardia ( alle 12), visita alla Chiesa di Mattia, Bastione dei Pescatori e Labirintus.

5 giorno: Sosta nella Piazza degli Eroi e passeggiata nel Parco Cittadino in Varosliget. Visita al Memento Park.

 

  • ATTRAZIONI da VEDERE:

Palazzo del Parlamento. Lo definirei uno degli edifici più spettacolari della città, stupendo sia di giorno sia di notte.

L’interno può essere visto attraverso una visita guidata che dura circa un’oretta, svolta in diverse lingue, anche in italiano. Per poterlo visitare occorre prenotare on line dal sito o presentarsi molto presto alla biglietteria del Parlamento per acquistarlo, considerate però che apre alle 8 e alle 9 spesso i biglietti sono già esauriti. Alla biglietteria possono fare solo il biglietto per quella giornata, mentre on line ci sono tutte le date.

Se ci sono visite ufficiali in Parlamento o è giornata di seduta possono essere chiuse le visite e anche le strade e le piazze adiacenti. Per entrare in Parlamento occorre passare i controlli sicurezza al metal detector perciò vi consigliamo di presentarvi almeno 15 min prima dell’inizio della vostra visita. Questo il sito per le prenotazioni on line.

Interno del Parlamento- Scalone d’onore

La visita è molto interessante e anche i miei bimbi sono rimasti incuriositi e affascinati dalle tante spiegazioni, si possono ammirare gli sfarzosi interni, vedere l’aula e il salotto del Senato, ammirare la cupola con la corona reale ungherese e le insegne di incoronazione, ammirare lo scalone d’onore utilizzato quando arriva qualche rappresentante illustre.

Scarpe sulla riva del Danubio. Questo monumento commemorativo permanente è in memoria delle vittime fucilate e gettate nel Danubio dalle Croci frecciate durante il genocidio degli ebrei.

Sono 60 paia di scarpe di acciaio anni ’40 deposte sulla riva, creanoo un forte impatto emotivo che non lascia assolutamente indifferente il visitatore…si trovano sul lato Pest quasi di fronte al Parlamento.

Passeggiate: Vi consigliamo di passeggiare più possibile 🙂

  1. Assolutamente una tappa merita la foto di rito in pza degli Eroi alla fine di Andrassy ut, una delle piazze più antiche del Mondo, e anche alla scritta Budapest che si trova sempre nella piazza. E’ una piazza molto affollata perciò vi consigliamo di visitarla alla mattina presto per “averla” solo per voi. In inverno vicino alla piazza c’è un’ enorme pista da pattinaggio, con tanta gente di ogni età che pattina, dai signori maturi alle scolaresche, se avanzate un po di tempo è un’esperienza molto carina. Sempre qui vicino trovate il parco cittadino e il Castello di Vajdahunyad.
  2. Il quartiere intorno il Castello di Buda va girato a piedi, vi consigliamo di fare tutto il perimetro del Castello e  i giardini, percorrere Uri u, la via dei signori, con le sue case colorate, salire sul Bastione dei Pescatori ed ammirare il bellissimo panorama (il Bastione in inverno è gratuito, solo la parte di fronte al Parlamento è a pagamento) e visitare la Chiesa Di Mattia.
  3. Attraversare il Ponte delle Catene a piedi, il ponte più antico della città che collega Buda a Pest ai lati ha una parte pedonale che permette di attraversarlo totalmente in sicurezza a piedi.

    Ponte delle Catene

Memento Park: Un museo all’aperto che racchiude un pezzo di Storia passata, conservando  statue propagandistiche del periodo comunista, rimosse dalla città dopo la caduta del regime. Un fatto abbastanza unico perché in quasi tutti gli Stati ex comunisti i simboli del partito furono completamente distrutti.

Il sito è un po fuori mano, si trova a circa 30 min di auto dal centro di Budapest, ma per noi vale una visita. Il mezzo consigliato e più veloce per raggiungerlo è sicuramente l’automobile, è comunque possibile raggiungerlo con metro M4 e bus 150 o con il bus dedicato da Deak Ter che parte solo ad un orario stabilito, alle 11. Consultate comunque il sito, anche in italiano, per capire il modo più semplice per raggiungere il parco, Memento Park.

Le statue conservate e trasferite in questo parco ricordano, anche grazie a video sulle spie comuniste, un’epoca storica passata di cui la città è ormai completamente spoglia.

Particolarità, nell’area non si trovano statue di Stalin dopo la caduta del regime infatti tutte le sue statue furono distrutte.

budapest ungheria

Veduta dalla Cupola della Basilica di Santo Stefano

Cupola della basilica di Santo Stefano: la Basilica di Santo Stefano è una chiesa suggestiva che merita assolutamente una visita (gratuita), ma noi volevamo segnalarvi la salita sulla Cupola, si può infatti raggiungere la sua sommità attraverso scale e ascensori e godere di un bellissimo belvedere sulla città e sulla parte di Buda, ammirare gli stupendi tetti arricchiti da maioliche colorate e dalle forme più strane. La salita al Belvedere è a pagamento.

Note:

Il Museo Ospedale nella Roccia bunker antiatomico, nella zona Buda, non è visitabile con bimbi sotto i 6 anni (eccetto i neonati in marsupio), dai 6 anni ai 12 anni è a discrezione invece del genitore la visita, il motivo sono le foto molto crude che sono presenti nel Museo. Noi non lo sapevamo e non siamo potuti entrare perdendo però tempo fra la coda e la ricerca del luogo. La visita è solo guidata e in lingua inglese.

Per concludere:

Budapest è veramente una bellissima città, sicura e adattissima con bambini, una città che per poter essere ben visitata necessita almeno di una settimana piena, a noi è infatti dispiaciuto non salire sulla collina di Gellert e vedere la Cittadella o rilassarci un po’ alle terme.

Avendo i bimbi abbiamo anche saltato attrattive sulla storia comunista e sull’olocausto che invece sarebbero state da vedere, in primis il Museo Casa del Terrore e l’Ospedale nella Roccia.

Preoccupati di patire il freddo a gennaio non abbiamo invece avuto nessun problema, vestiti adeguati e intimo termico sono bastati.

Le strade per arrivare dall’Italia a Budapest sono assolutamente ottime, perfette per un on the road!

Vi ricordiamo infine che in inverno molte attrazioni chiudono alle 16, mentre le terme alle 22.

Francesca&family

Castello di Predjama

Il Castello di Predjama si trova in Slovenia a pochi km dal confine italiano e a meno di un’oretta dalla capitale Lubiana. Abbiamo visitato il Castello con i nostri bimbi di 4 e 7 anni in inverno, a ridosso dell’Epifania, durante un on the road fra Slovenia ed Ungheria.castello di predjama slovenia viaggio con bambini

Il Castello di Predjama o Castel Lueghi è un edificio unico nel suo genere, tanto da essere entrato nei Guinness dei primati per essere il Castello più grande costruito in una grotta, è una struttura perfettamente amalgamata con il paesaggio circostante e con la roccia, un eccezionale mix fra bellezza della natura e creatività e genialità dell’essere umano.

Il Castello di Predjama si presenta all’esterno con una struttura imponente e una posizione tale che lo rendono molto suggestivo alla vista, nasce come piccolino maniero, ampliato poi negli anni nei vari passaggi di proprietà.

Il castello al suo interno presenta numerose stanze situate su più livelli, sale arredate per ricostruire l’utilizzo nelle epoche passate, troverete il tribunale, la cucina, la sala delle prigioni/torture, la cappella, le stanze del cavaliere e una balconata che permetterà una bella vista sulla vallata. Di interesse anche la soffitta che una volta ospitava il personale del castello e  oggi ospita copie di molte armi: lance, balestre, corazze, spade, cannoni.

La visita dell’interno permette di vedere molto bene la roccia che si fonde con la costruzione e situata nella parte alta della struttura vi è una grotta, percorribile per un tratto con delle ripide e umide scalinate, che in passato permettevano, in caso di assedio del castello, di raggiungere la sommità della montagna, passando attraverso passaggi nascosti all’interno della roccia. Veramente geniale!

Internamente il castello è molto semplice, con arredi modesti, in passato non ha mai offerto grandi confort a chi lo ha occupato nei secoli, infatti umidità e freddo l’hanno sempre fatta da padroni e tutt’ora sono toccabili con mano durante la visita, in compenso ha sempre dato ai suoi abitanti grande protezione e sicurezza. La sua posizione strategica ha fatto infatti si che il castello anche se sotto assedio era inespugnabile, i lati attaccabili erano pochi in quanto lo stesso era “protetto” dalla natura roccia. Un passaggio segreto all’interno della grotta permetteva poi anche in caso di assedio di poter segretamente uscire dalla fortezza e procurasi cibo, il fiume sotterraneo permetteva inoltre anche acqua potabile, seppure all’interno del castello venissero usati molti ingegnosi meccanismi per raccogliere l’acqua piovana.

 

 

La visita è sicuramente piacevole e data la sua originale collocazione molto suggestiva e particolare, il castello fin da lontano lascia il visitatore senza fiato, ci si immagina le battaglie che si potevano svolgere in quel luogo, è facile immaginarsi eventuali assedi e azioni difensive.

Il Castello di Predjama è visitabile in ogni condizione climatica e in ogni stagione e adattissimo anche con i bambini, che sicuramente si immedesimeranno nella realtà fantastica ed avventurosa che un castello ti può regalare.

La visita al Castello è libera, ma può essere maggiormente vissuta e compresa grazie alle audio guide, anche in italiano, che vi forniranno informazioni preziose ed interessanti sulla storia del Castello e su uno dei suoi abitanti, il Cavaliere Erasmo. Per una visita fatta in tranquillità considerate almeno un’ora abbondante, se avete bimbi piccini vi consigliamo l’uso di un marsupio.

All’interno bisogna solo fare molta attenzione alle scale, questi tutte di pietra e molte anche all’aperto, possono esser rese scivolose per colpa della pioggia e dell’acqua che scivola giù dalle pareti.

castello di predjama slovenia

 

 

 

Considerazioni Finali:

Il Castello di Predjama a noi quattro è piaciuto molto, è una struttura veramente unica, particolare, che ti conquista dal primo sguardo. La scelta di arredi modesti e scarni rispecchia pienamente quello che doveva essere il castello nel passato, non una struttura di lusso ma un luogo sicuro che dava protezione ai suoi abitanti. L’aspetto che poi colpisce maggiormente è l’ingegno nella costruzione, le gallerie sotterranee, le pareti del castello perfettamente incastonate nella grotta.

Personalmente vi consigliamo la visita degli interni del castello, abbiamo letto di persone che si lamentavano per i prezzi, sinceramente vedere il castello da fuori, ma non entrarci, non rendere assolutamente l’idea della genialità della costruzione.

La visita del Castello va per noi unita alla visita delle Grotte di Postumia e dell’Expo e del Vivaio adiacenti, tutte queste attrattive possono essere visitate in giornata e sono tutte molto interessanti e formative anche per i bambini. Noi abbiamo visto le Grotte alle 10, successivamente Vivaio ed Expo e poi Castello (che in inverno chiude alle 16).

Informazioni pratiche:

  • Il Castello di Predjama è a soli 9 km da un’altra attrazione molto interessante della zona, le bellissime Grotte di Postumia, che distano solo 15 minuti in auto. E’ possibile comprare un biglietto cumulativo per visitare Castello, Grotte di Postumia, Expo e Vivaio, risparmiando così sul prezzo di ingresso.
  • Da maggio a settembre è inoltre possibile visitare la grotta sottostante il Castello, chiusa negli altri mesi, per proteggere i suoi abitanti, una colonia di pipistrelli durante lo svernamento.
  • Vicino al Castello vi è un parcheggio libero, bar, un negozietto e un ristorante.
  • Per dormire vicino al Castello vi consigliamo il Turisticna Kmetija Pri Malnarjeviha a Slavina, abbiamo soggiornato qui per due notti, proprietaria gentile, disponibile ed appartamento super pulito!

 

Per maggiori informazioni, orari, costi e prenotazioni il sito del Postojnska Jama

Per organizzare un on the road in Slovenia vi rimandiamo al nostro POST

Francesca&Paolo

Grazie a Postojska Jama per averci ospitati e per la concessione di alcune loro foto.

 

Parco della Storia Militare in Slovenia

Il Parco della Storia Militare è situato a Pivka in Slovenia in un vecchio complesso di caserme militari, abbiamo deciso di visitare questo museo perché l’abbiamo trovato originale e un ottimo spaccato di Storia utile ed interessante per noi adulti, ma anche per i bambini.

Pivka si trova a circa 50 km dal confine italiano, abbiamo visitato questo museo con due bimbi di 4 e 7 anni.parco della storia militare, pivka, slovenia

Le caserme nelle quali oggi si trova il museo, furono costruite dal Regno d’Italia intorno al 1930 per difendere il confine. Dal 1945 al 1991 le caserme ospitarono l’esercito popolare jugoslavo. Dopo un periodo di disuso, dal 2004 all’interno del complesso è sorto il parco militare, e negli ultimi anni l’ampliamento ha fatto si che il museo diventasse non solo il più grande complesso museale della Repubblica di Slovenia, ma uno dei più grandi complessi storico-militari d’Europa.

Il Parco della Storia Militare è composto da una parte all’aperto e da una parte al chiuso, i padiglioni sono visitabili da soli, vi sono pannelli esplicativi durante il percorso, o come abbiamo fatto noi con una guida, guida super preparata, competente e amante del suo lavoro. In inverno le visite guidate sono solo in lingua inglese, mentre nel periodo estivo abbiamo capito che le visite possono essere anche in italiano.

Il repertorio di mezzi che offre il complesso è veramente vasto e mantenuto in ottimo stato, molti carri armati, aerei militari, armi di varie tipologie, una locomotiva tedesca a vapore della Seconda Guerra Mondiale e un sottomarino visitabile all’interno.

Per i più tecnici sappiate che si possono vedere velivoli Mig-21, il carro armato M-84 ed i veicoli corazzati BVP e BTR. La mostra comprende anche l’elicottero Gazelle Velenje TO-001, diversi carri americani, sovietici e pezzo rarissimo anche la motocicletta americana Harley-Davidson WLA.

L’area museale comprende poi tutta una serie di articoli bellici di svariate forme e misure, troviamo rivoltelle, fucili da cecchino, mitragliatori, proiettili di ogni calibro e misura ecc…

All’interno dei padiglioni, grazie ad una sezione dedicata, è possibile capire e ripercorrere anche  i principali eventi e cambiamenti sociali e politici che hanno portato la Slovenia a dichiarare la sua indipendenza dalla Jugoslavia, come il brutale intervento militare jugoslavo sul territorio sloveno e la forte resistenza slovena che ha portato con successo alla sua indipendenza.

Il museo sicuramente attirerà l’attenzione e la curiosità degli amanti della storia, non solo militare, ma anche dei più piccoli, incuriositi dai mezzi militari e dalla possibilità di “toccare” con mani certi mezzi.

L’entrata nel sottomarino, possibile solo con la guida, sarà sicuramente emozionante per tutti e anche un ottimo strumento per comprendere la dura vita dei militari.

La visita guidata ci ha permesso infatti di conoscere tanti particolari e svariate nozioni. Ad esempio attraverso lo “scheletro” di un carro armato, la guida ci ha spiegato quello che era il lavoro di chi all’interno si occupava di caricare manualmente il cannone. L’operazione andava fatta in circa 5 secondi, durante i quali bisognava sbloccare l’apertura, aprire, prendere il colpo dal peso circa di 20 kg, chiudere, riarmare e fare fuoco. E dopo aver fatto fuoco bisognava stare attenti al colpo espulso che mediamente raggiungeva la temperatura di 200 gradi.

Abbiamo anche visto grazie a delle ricostruzioni, il posizionamento dei militari all’interno di un carro armato e bisogna riconoscere che stavano veramente in posizioni scomode e molto strette.

Già accennato precedentemente, ma vale la pena di ricordarlo, il piccolo sottomarino rappresenta un’attrazione unica ed indimenticabile, con la possibilità’ di esser visitato al proprio interno si ha veramente la percezione di come si poteva vivere lì dentro per una settimana, quasi sempre in un religioso silenzio (trattasi di un sottomarino silenzioso in quanto elettrico, e quindi adoperato per operazioni di sabotaggio) e con nessun posto adibito per dormire, se non seduti uno vicino all’altro.

Il Parco della Storia Militare si trova a Pivka, in Kolodvorska Cesta 51, all’interno del complesso museale c’è anche un ampio e fornito ristorante/bar e un negozio munito di ogni articolo militare (magliette, zaini, pale pieghevoli, maglioni, berretti e giochi a tema).

All’esterno l’ampio parcheggio offre anche la possibilità di parcheggiare i camper o di ricaricare l’auto elettrica.

Concludendo possiamo solo dire che questo museo, oltre che ben fatto e gestito da persone competenti ed amanti del proprio lavoro, offre la possibilità di conoscere tantissimi mezzi e armi di ogni sorta, tutti in ottime condizioni, ma anche di comprendere un vero spaccato della nostra Storia passata.

Per una visita ben fatta al Parco della Storia Militare vi consigliamo una sosta di due o tre ore e l’utilizzo di una guida arricchirà maggiormente la visita.

Per quanto riguarda orari, giorni di apertura e prezzi vi lasciamo il link del Sito ufficiale

Il Parco è visitabile anche con i passeggini.

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Interno del sottomarino

 

 

 

Ringraziamo il Park of  Military History per averci ospitato e la nostra guida per la pazienza avuta nello spiegarci le informazioni seppur il nostro inglese non fosse perfetto 🙂

Per informazioni su come organizzare un viaggio on the road in Slovenia vi rimandiamo al nostro Post sui consigli utili e costi.

Paolo

Lorenzo, nostro lettore, ci da alcune informazioni in più che siamo felici di aggiungere: “Il giorno della festa della Repubblica di Slovenia l’esercito mette a disposizione il poligono sotto la base e porta i visitatori a fare un giro a bordo dei carri armati contemporanei”, un altro ottimo motivo per conoscere questo complesso museale 😉

Il Museo delle Illusioni a Lubiana

Lubiana si trova a poco più di un’ora dal confine italiano, sono molte le attrattive che la capitale slovena offre, ma oggi volevamo soffermarci su un Museo che per noi è stata un’autentica scoperta: Il Muzej Iluzij, Il Museo delle illusioni, un museo coinvolgente, educativo, interessante e didattico!il museo delle illusioni, lubiana, viaggio con bambini

E sì, un Museo originale veramente pieno di illusioni ottiche ed ologrammi, di divertenti esperienze che stimolano la capacità di guardare da un’altra prospettiva, un luogo che sa stupire e permette di fare nuove scoperte.

Un Museo dove si può toccare, sperimentarsi e mettersi alla prova, dove non si deve dire ai bimbi “Mi raccomando non toccate”, ma “Provate anche voi”, il perfetto museo a misura di famiglia!

 

Appena entrati troverete il comodo guardaroba, vari giochini in legno per sbizzarrire le vostre cellule grigie, ed un caleidoscopio, dove potrete divertirvi ad immortalare le vostre immagini, salite le scale troverete poi su due piani varie camere dedicate a specifiche illusioni e stereogrammi, ogni “prova” ha pannelli esplicativi con scritte in varie lingue, anche in italiano.

Le camere delle illusioni che più ci hanno divertito e appassionato di più sono state:

  • la camera girata, dove tutti abbiamo imparato a camminare sul soffitto 🙂
  • la camera ames, dove i due fratelli si sono invertiti i ruoli e le altezze, crescere e poi rimpicciolirsi è stato un gioco da ragazzi
  • il tunnel vortex, un cilindro rotante, indovinate chi è riuscito a stare di più nel tunnel dove apparentemente tutto gira?!!! Certo i bambini!

 

Ma è stato bellissimo anche servire su un piatto la testa del maritino, sfidare la gravità su una stanza inclinata o giocare a chi riusciva a vedere gli ologrammi spaventosi (pauuura le immagini su Dracula e il lupo mannaro) o le foto illusioni.

L’area poi dedicata ai giochi rompicapo, matematici e logici, che stimolano ingegno e astuzia, conclude una visita veramente gradita e divertente.

Il Museo vi consente di vivere un’esperienza diversa dal solito, dove le certezze cambiano “forma” e si esce arricchiti di nuove conoscenze. Il poter sperimentare e provare è una chiave perfetta per far comprendere ai bimbi nozioni astratte molto complicate da spiegare a parole.

Il museo è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 22, ottimo l’orario anche serale, e la visita richiede almeno un’ora.

Per maggiori info vi rimandiamo al SITO UFFICIALE.

Per il parcheggio, se ne trova uno a pagamento proprio sotto la piazza in cui è collocato il Museo in Kongresni trg.

Su come invece organizzare un viaggio otr in Slovenia, ve ne abbiamo parlato già QUI.

Ringraziamo il Museo delle Illusioni per averci ospitato e fatto divertire.

Francesca&Family

Slovenia ed Ungheria: consigli utili e costi

Un on the road fra Slovenia ed Ungheria in 8 giorni è fattibile?! Assolutamente si!

E vi diamo alcuni consigli e tappe imperdibili per organizzarlo.

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Budapest

Slovenia ed Ungheria dall’Italia sono alla portata un po’ di tutti, soprattutto per chi vive nel Nord Italia. Lubiana, la capitale, dista solo un’ora dal confine italiano.

Per non fare un viaggio troppo impegnativo, partendo da Torino le ore per giungere in Slovenia sono circa 5, noi abbiamo deciso di dividere il nostro otr in tre tappe:

  1. prima tappa, 1 giorno in Slovenia a Lubiana con un passeggiata nel centro storico e lungo il fiume Ljublijana e una visita al Museo delle Illusioni.
  2. seconda tappa, 5 giorni in Ungheria a Budapest, con la visita delle più belle attrazioni sia di Buda sia di Pest, dal Castello, al Parlamento, al Bastione dei Pescatori.
  3. terza tappa, 2 giorni in Slovenia fra Postumia e Pivka, con la visita alle grotte di Postojna, al Castello di Predjama, al Park of Military History e all’Ecomuseo dei laghi intermittenti.

 

Del percorso in Slovenia ed Ungheria vi parleremo in modo dettagliato in vari post, qui volevamo darvi soprattutto consigli pratici!slovenia ed Ungheria, consigli, budapest, on the road

AUTOSTRADA:

  • Per entrare in Slovenia bisogna avere la vignetta, una tassa autostradale che si può acquistare, oltre che on line, direttamente presso gli autogrill che si incontrano poco prima di entrare in Slovenia. La vignetta va staccata ed incollata al parabrezza interno del veicolo ed ogni volta che vi troverete a passare presso un casello autostradale le telecamere presenti “leggeranno” la vostra vignetta facendo alzare la sbarra del casello. Oltre che con telecamere vi sono posti di blocco che controllano il possesso, costa 30 euro per un mese, ma vi è anche quella per una settimana che costa 15 euro.
  • In Slovenia oltre al triangolo e al giubbino catarinfrangente è obbligatorio anche possedere in auto un kit pronto soccorso e luci di ricambio.
  • Non fate il pieno all’ultimo distributore di benzina italiano in quanto appena entrate in Slovenia troverete parecchi autogrill dove fare rifornimento spendendo meno che in Italia. La benzina costa infatti al litro circa 1,20 euro
  •  Anche per l’Ungheria  è obbligatoria la vignetta per l’autostrada, noi l’abbiamo fatta sempre all’autogrill prima del confine con la Slovenia, costa 13 euro per 10 gg., a differenza di quella slovena non va appiccicata al parabrezza ma va tenuta insieme al  libretto di circolazione.
  • Importantissimo, rispettate i limiti  di velocità, telecamere, tutor e auto della polizia “nascoste” dietro collinette non mancano.

SOLDI:

  • In Slovenia la moneta è l’euro, vengono anche accettate le normali carte di credito, Amex, Mastercard…
  • In Ungheria la moneta è il fiorino ungherese, il cambio è 310 HUF: 1 EURO. Vi conviene cambiare i soldi prelevando dagli sportelli bancomat delle banche con carte o bancomat stesso, non ovunque prendono le carte di credito o gli euro ( o il cambio è parecchio svantaggioso) perciò occorre avere una piccola scorta di moneta locale.

PARCHEGGI:

Sia a Lubiana sia a Budapest non sono semplici da trovare ma soprattutto tutti a pagamento.

A Budapest, i parcheggi nelle principali vie sono tutti a pagamento, ma soprattutto per solo tre ore consecutive, se avete in mente lunghe visite valutate di lasciare la vettura nei parcheggi coperti e più cari, ma calcolate che se sforate l’orario di parcheggio in strada la multa è assicurata! A seconda delle aree, il parcheggio è a pagamento dalle 8.30-18 o 8.30-20. Fate scorta di monete per pagare al parchimetro. Sappiamo che ci sono anche zone di parcheggio libero, ma noi non siano riusciti a trovarle >.<.

CIBO:

In entrambe troverete di tutto e di più per ogni palato, compreso quello dei bambini.

Dal cibo locale a quello italiano, prezzi simili a quelli italiani.

Assolutamente immancabile da provare il Goulash ungherese.slovenia ed ungheria, goulash

SICUREZZA:

Entrambe le zone a noi sono apparse sicure, certo non abbiamo vagato in stradine buie di notte e tenute le normali precauzioni di quando si sta in una città, ma ci siamo sempre sentiti tranquilli.

ABBIGLIAMENTO in inverno:

Noi siamo partiti super attrezzati, con tanto di tute da sci in caso di necessità, ma in realtà le temperature sono state ampiamente clementi.

Stando molto in giro ci siamo attrezzati con intimo termico di Dechatlon, scarponcini caldi, berretto, sciarpa e guanti d’obbligo ed abbigliamento a cipolla per non morire di caldo nei musei e ristoranti.

DORMIRE:

Questa volta abbiamo optato per l’affitto di appartamenti, affidandoci a Airbnb e a Booking, una soluzione decisamente più economica con anche il comfort di poterci cucinare noi qualcosa risparmiando un po’ sui pasti.

In media il costo a notte si è aggirato sui 70 euro, il consiglio è di controllare sempre le recensioni degli altri clienti e non fare come noi la cavolata di fidarci di un host appena entrato nel circuito e senza stelle, assolutamente bocciato per la pulizia dell’alloggio!

Vi consigliamo due strutture:

  • A Budapest, tramite airbnb abbiamo soggiornato al Spacious Modern Apt su Andrassy Blvd, un appartamento pulito, confortevole, in un’ottima zona, vicino al centro e alla metro. L’Host è gentile e super disponibile.
  • Per le visite a Pivka e Postjonia abbiamo soggiornato al Turisticna Kmetija Pri Malnarijevih a Slavina, un appartamento pulito, ben arredato, con una proprietaria disponibile, attenta e che parla anche italiano. Colazione compresa nel pacchetto. L’appartamento dista solo 10 min di auto dalle varie attrattive.

DOCUMENTI E SANITA’

Slovenia ed Ungheria fanno parte dell’Unione Europea pertanto basta carta d’identità come documento valido e tessera Team nel caso di visite mediche d’urgenza. Se volete una protezione sanitaria in più e la possibilità di rientro in Italia in caso di grave necessità, valutate di fare una polizza sanitaria a pagamento, di solito noi ci affidiamo a Columbus.

TELEFONO:

Non vi sono più costi aggiuntivi per roaming all’ interno dell’Europa. Si utilizza il proprio piano tariffario come se vi trovaste in Italia.

COSTI per 8 gg e per 4 persone (2 adulti e 2 bimbi di 4 e 7 anni) fra Slovenia ed Ungheria:

  • Dormire: 460 euro
  • Mangiare: abbiamo cenato in appartamento per risparmiare portando da casa un po’ di pasta, sughi e frutta, pranzi invece per localini spendendo circa 30 a pasto (ordinando sempre tre porzioni di cibo e bevande)
  • Attrazioni: 350 circa, compresa la Budapest card
  • Benzina: cambia per molti fattori ma noi, dal nord ovest, abbiamo speso a/r 220 circa
  • Autostrada: vignette 43 euro + 100 a/r pedaggio in Italia
  • Parcheggio: circa 50

Volete qualche info in più per organizzare un viaggio itinerante?! Alcuni consigli li potete trovare in questo POST

Dubbi o domande? Scriveteci

Non perdetevi i nostri prossimi post sul viaggio in Slovenia ed Ungheria.

Se oltre alla Slovenia e all’Ungheria intendete visitare anche Croazia o Bosnia, leggete allora il nostro articolo Croazia e Bosnia: consigli utili e costi.

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Francesca&Family

Settimana bianca con bimbi? Artesina

Cercando dove poter andare a trascorrere una settimana sulla neve, senza dover fare centinaia di Km con i miei bimbi, abbiamo scelto Artesina in provincia di Cuneo (maggiori info sulla località qui), nel cuore delle Alpi Marittime a circa 30 minuti da Mondovì.

Sono cresciuta in quelle valli e andando a curiosare mi sono convinta che è assolutamente il posto dove volevo andare ed “iniziare” i miei bimbi allo sci. Infatti, oltre ad essere più vicino a Torino di altre località, c’è anche un hotel direttamente sulle piste, l’Hotel Marguareis, fantastico.artesina montagna con bimbi

Ottima e comoda l’idea infatti di poter scendere dalla stanza già vestiti e di dover solo più infilare gli sci ai piedi o prendere il bob, senza doversi spostare con l’autobus o l’auto e trovare parcheggio. La comodità è cosa non da poco quando si diventa genitori! Infine c’è sicuramente sempre neve perché, oltre ad aver nevicato in questo periodo, in caso di necessità, possono sopperire sparando la neve!

Ovviamente poi ci sono tanti servizi, dal pattinaggio al solarium, giochi per bimbi, il bosco delle fate, un percorso per bambini con sagome degli animali, veramente moltissimi servizi per famiglie con bimbi… Quindi perfetto, comodo e divertente per tutti!

Nella stazione sciistica di Artesina ci sono piste per tutti i livelli quindi, mentre mio marito si lanciava e faceva Alberto Tomba a 2100mt, io ho potuto far sciare il nostro piccolo di 4 anni a 800mt. Infatti c’è una pista baby proprio all’inizio delle piste con il tapis roulant che quindi ci ha permesso di far salire con facilità i bimbi.   

Ho scoperto che ad Artesina c’è una particolare attenzione ai bambini con ben 3 campi scuola serviti da tapis-roulant (di cui uno coperto ed uno in quota), con la scuola sci, che propone corsi specifici dedicati, e con un servizio di custodia dei più piccoli con educatori qualificati.

 

Infine se volete farvi una sciata da soli abbiamo scoperto “Le Fate della neve”, un servizio baby parking, che offre ai genitori la possibilità di sciare in tranquillità mentre i loro figli svolgono delle attività ludico ricreative a contatto con la natura con personale specializzato.

Le molte soluzioni sono di estrema comodità per gestire i bimbi, infatti abbiamo fatto stare i bambini al mattino sulla neve e mentre uno dei due andava sugli sci l’altro andava sul bob. Il pomeriggio invece uno di noi sciava tranquillamente e l’altro genitore li portava o a pattinare sul ghiaccio o al parco giochi. Nel pomeriggio erano poi abbastanza distrutti ma comunque ancora in piena forma per lanciarsi ancora col bob. Dopodiché ci riunivamo tutti per una cioccolata calda, poi in stanza, doccia e pisolo prima di cena.

Vicino alle piste c’è un negozio molto rifornito che affitta e/o vende attrezzatura per sci/tavola/bob etc a dei prezzi onesti, per chi come noi ha dimenticato pure guanti cappello e non so cos’altro è l’ideale. Che dire qui è veramente  tutto alla portata di mano

La sera Artesina non offre “molti svaghi”, non è un posto molto grande e non c’è una passeggiata nel “centro storico”, noi pertanto abbiamo optato per serate in famiglia a giocare al tavolo con i bimbi oppure a guardare la TV accoccolati sul lettone. Un paio di sere siamo usciti e siamo andati a passeggiare a Mondovì, vicino si trova il famoso Outlet (Mondovicino) e una sera a Cuneo, ma in realtà i bambini la sera erano troppo stanchi e davvero preferivano rimanere in Hotel.

Io vi consiglio vivamente Artesina, è veramente Family Friendly con un’ospitalità unica, il luogo ideale per i bambini, ma anche per noi adulti! E non è tutto, Artesina è una meta di montagna adatta in ogni stagione,  perfetta anche in estate, sapete che qui si trova una bellissima e super divertente pista da bob?! Ma ve ne riparleremo in primavera  🙂

 

Per info: 0174242252

Monia

 

Ph. Materiale d’archivio

Texas: diario di viaggio

Il Texas, soprannominato Lone Star State, è un vasto Stato americano che da solo si presta per un on the road, uno Stato dove l’unione fra natura e città a misura d’uomo è sicuramente totale. Incontrerete distese sconfinate, colori accesi, grandi spazi aperti, ma anche luoghi ricchi di storia americana, di cowboy, di set naturali da film western. Non possono mancare in questo road trip infine le grandi mandrie di bestiame, i rodei e i pittoreschi paesi. Un viaggio insolito, poco battuto dai turisti europei.

Partiamo subito con le nostre tappe di questo viaggio di 20 giorni in Texas con due bambini di 3 e 6 anni al seguito!

  1. Houston e Kemah

A Houston abbiamo visitato il Museo di Scienze Naturali e l’annesso Cockrell Butterfly Center, fatto una piacevole passeggiata nel bellissimo parco alberato adiacente al museo, Hermann Park, con tanto di giro in trenino che attraversa gran parte del parco.

Da non perdere, una visita al Johnson Space Center, poco distante dal centro di Houston, qui è possibile ripercorrere le diverse missioni spaziali della  NASA, toccare rocce lunari, ammirare autentiche navette spaziali, visitare le strutture di controllo, chi non ricorda la frase “Houston, we’ve had a problem here!”, il tutto costellato da attività in cui anche i bimbi possono cimentarsi!

Infine vi consigliamo Kemah, una piccola cittadina sul mare, con una bella passeggiata fra negozietti, bar e luna park sul molo.

  1. Corpus Christi e Padre Island National Seashore
texas viaggio

USS Lexington

Due tappe assolutamente imperdibili, a Corpus Christi oltre alla bella passeggiata sul lungomare c’è da visitare la portaerei USS Lexington, un bello scorcio di storia mondiale, l’intera portaerei è visitabile ed adibita a museo, si respira la vita marinara del periodo, visita alle cuccette, alle cucine e alla sala di controllo, nell’ultimo piano all’aperto vi sono poi esposti parecchi velivoli militari di periodi differenti, in alcuni si può anche salire.

Padre Island N.S è invece una riserva naturale del Texas ancora incontaminata, in alcuni periodi dell’anno è possibile vedere schiudere le uova di tartaruga, la parte più bella e quando si arriva alla fine della strada asfaltata e si continua direttamente sulla spiaggia, passando fra mare e dune di sabbia, questo tratto è possibile solo all’inizio da una normale autovettura, dopo occorre un 4×4. Il venticello, l’acqua poco profonda e calda, il volo di uccelli, il silenzio, l’auto parcheggiata direttamente sulla spiaggia, è veramente un posto magico che tutti abbiamo fatto fatica a salutare. 

  1. San Antonio, Grune, Bandera
alamo texas Usa viaggio

Alamo

A San Antonio si respira aria di Messico, di festa, di storia, il centro è visitabile tranquillamente a piedi, si può passare dal vivace e festoso Market Square, ricco di bancarelle, cibo messicano e musica, al romantico Riverwalk, dove potrete passeggiare sui lati del canale, fermarvi nei molti locali o fare un giro in barca. Al centro della città si trova  Alamo, la missione San Antonio de Valero, visitandolo si può conoscere un pezzetto della guerra fra texani e messicani.

Poco lontano da Alamo si trova inoltre la Missione di San Josè, che fa parte del San Antonio Missions National Historical Park, un vero gioiellino, che rappresenta benissimo la vita all’interno di una missione, i guardia parco sono stati veramente gentili e accoglienti, soprattutto con i bimbi. L’unica pecca, a settembre, faceva  caldissimo più di 40 gradi, perciò munitevi di tanta acqua, cappellini e crema solare.

Texas Grune Usa

Gruene

Gruene, non troppo distante da San Antonio, è una piccola cittadina rustica dove il tempo sembra essersi fermato, vi sono molti negozi di antiquariato, di souvenir, di locali, ma soprattutto una bellissima sala da ballo, Gruene Hall, la più antica del Texas, con annesso saloon e complessi musicali che suonano dal vivo.

Bandera, molto elogiata in tante guide, a noi sinceramente non è piaciuta molto.

  • Strada da San Antonio a Del Rio, andando verso il Big Bend N. P., la strada è un lungo stradone al centro di spazi sconfinati: zona desertica, cielo, nuvole e qualche rotolo d’erba secca che rotola sulla strada, nessuna casa, nessun negozio. Ricordate perciò pieno di benzina e acqua in abbondanza.  Verso Del Rio si respira la vicinanza con il Messico con annessi tanti controlli della polizia e posti di blocco.

 

  1. Big Bend National Park
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Big Bend National Park

Un parco stupendo in cui troverete canyon e discese lungo il fiume Rio Grande (il fiume divide il Texas dal Messico), rovine storiche, sorgenti d’acqua calda, il Chihuahuan desert e le Chisos Mountains, un mix di vegetazione e di bellezze naturali da mozzare il fiato. Abbiamo cercato di vedere il più possibile e grazie alle guide e mappe date all’entrata abbiamo fatto diversi trail a piedi. Il caldo era intenso ma sopportabile, l’ importante è avere sempre almeno un litro di acqua a testa.

Il trail che ci è rimasto nel cuore è il Boquillas Canyon Trail, una camminata di un’ora che scende fino al greto del fiume, all’arrivo solo il verde del Rio grande, l’abbraccio del canyon, il cielo azzurro sorvolato da aquile, silenzio, soli con il rumore del vento, ma ci sono altri bellissimi trail (Santa Elena Canyon,Window view, Chihuahuan desert nature trail…) assolutamente fattibili anche con bimbi, basta attrezzarsi solo un po’. Non abbiamo incontrato nessun turista europeo e solo sei turisti locali, il parco era proprio tutto per noi! Il parco è abitato anche da diverse specie animali, noi non siamo stati troppo fortunati e abbiamo incontrato solo il “famoso” bit bit (roadrunner), il Jackrabbit, ma tantissime aquile, speravamo di trovare gli orsi, sarà per un’altra volta!

  1. Terlingua, Marathon, Fort Davis, Alpine.

    Terlingua

Per i due giorni al Big Bend N.P abbiamo dormito ad Alpine, una tranquilla cittadina con campus universitario e un piccolo museo che descrive il vicino parco e nel quale non mancano reperti sui dinosauri, gli addetti del museo sono due signori gentilissimi, amanti dell’Italia, che si fermeranno volentieri a fare due chiacchiere con voi.

Terlingua è un mix di città fantasma, con rottami sparsi in ogni dove e nessuna persona in giro e zona di movida intorno ai pochi locali del paesino, merita comunque una visita usciti dal parco, per quell’atmosfera surreale che aleggia nell’aria. Marathon è la cittadina più vicina all’ingresso del Big Bend, ma oltre ad una vista al Gage Hotel, setting di vari film, non ha altro da offrire.

Fort Davis ha invece due importanti attrattive, il McDonald Observatory, un osservatorio che pare permetta di vedere cieli stellati stupendi, pare perché purtroppo noi abbiamo trovato brutto tempo, pioggia e nuvoloni e Fort Davis National Historic Site, un forte molto ben conservato della metà dell’Ottocento, con un piccolo museo  e con la possibilità di visitare i vari edifici arredati, situato in un luogo suggestivo ai piedi del Sleeping Lion Mountain.

  1. Amarillo e Palo Duro Canyon State Park.

    Texas Monahans Sandhills USA

    Monahans Sandhills State Park

Nel tragitto che da Fort Davis si arriva ad Amarillo merita una visita il Monahans Sandhills State Park, un piccolo parco caratterizzato da dune di sabbia, che creano paesaggi surreali dai colori stupendi, in cui potrete scivolare e giocare con i bimbi, buona zona anche per una sosta pranzo, nell’area vi sono infatti diverse zone pic nic.

Texas

Amarillo, Museo RV

Di Amarillo a noi è piaciuta la visita al Museo gratuito delle RV, Jack Sisemore Traveland RV Museum, un piccolo museo con roulotte, auto, moto e camper di epoche diverse, compresi alcuni utilizzati in famosi film, come Vita da camper con Robin Williams.

La tappa ad Amarillo ci è servita anche come base per raggiungere il vicino Palo Duro Canyon S.P, qui si trova il secondo più grande canyon degli Stati Uniti. Bei paesaggi nei quali il rosso e il giallo dell’arenaria fanno da padroni, sentieri per tutti, con la possibilità di avvistare lungo i trekking anche qualche animale: serpenti, lucertole cornute, tacchini e cervi.

  1. Dallas e Forth Worth

    Texas Dallas Kennedy

    Sixth Floor Museum

Dallas è una città vivace e ricca di tante cose interessanti da vedere, noi siamo saliti sulla Reunion Tower, che regala una bella vista della città, e visitato il Sixth Floor Museum, museo che ricrea l’ambiente in cui venne assassinato il presidente Kennedy, con mostre fotografiche e video, un pezzetto di storia che ha fatto riflettere tutti. Non poteva mancare per concludere una visita al Perot Museum of Nature e Science, un museo veramente stupendo e con molte attività interattive per i bambini, con più di 11 aree differenti, si può passare dai resti di dinosauri, a sale sui fenomeni atmosferici, con tanto di simulazione di terremoti e tornadi, alla scoperta del corpo umano.

Forth Worth si trova invece poco distante da Dallas, la sua parte più famosa è il Fort Worth Stockyards National Historic District, una volta il fulcro del commercio dell’allevamento del Texas, ora una zona ricca di saloon, locali, negozietti, rodei, che però mantiene quell’atmosfera del passato, grazie ai marciapiedi acciottolati, i portici in legno, le ricostruzioni dei recinti del bestiame.

  1. Galveston

Il nostro viaggio di più di 3000 km termina in questa piacevole isola, abbiamo scelto di saltare Austin e di passare tre giorni sul mare a Galveston per rilassarci prima di tornare a casa. Una scelta indovinata, Galveston con le sue belle e larghe spiagge, le casette in legno colorate, i tanti locali, il vento e il mare sempre in movimento, ci ha permesso di tirare le somme e di ricaricarci in vista del rientro. Il mare di Galveston non è il top, comeun po’ in tutto il Golfo del Messico texano, l’acqua non è cristallina, ma è comunque una meta piacevole, le spiagge sono di sabbia e molto ampie e grazie al venticello le temperature sono sempre sopportabili.

Sul molo potrete trovare anche un carino Luna Park con ristoranti e giostre.

Texas Galveston viaggio USA

Galveston

 

 

Il Texas è veramente uno Stato ricco di tante attrattive, molto diverso rispetto ad altri Stati americani, ancora poco turistico e che merita un viaggio a sé.

Volete organizzare il vostro viaggio in Texas? Non perdete il POST sui nostri consigli per organizzare viaggi itineranti low cost.

Francesca&Paolo

 

 

 

Viaggio in Giappone: consigli ed itinerario

viaggio in giappone itinerarioVi piacerebbe organizzare un viaggio in Giappone?!

Oggi Roberta ci darà i suoi consigli pratici ed un itinerario per costruirlo.

Abbiamo organizzato il viaggio in Giappone totalmente in autonomia. Di solito, quando organizzo un viaggio simile a questo, mi documento tramite varie guide ed anche utilizzando gli utilissimi consigli che altri viaggiatori pubblicano sul sito www.turistipercaso.it.

Consiglio assolutamente il fai date per un viaggio in Giappone, sia che si viaggi solo in un gruppo di adulti, sia che si viaggi con bambini: il paese è sicuro, le persone sono disponibili ad aiutare e, anche se può spaventare un po’ il fatto che tante indicazioni siano con gli ideogrammi, ormai si trova quasi dappertutto la traduzione in caratteri occidentali.

Il viaggio fai da te, non solo consente di organizzare un itinerario al 100% legato alle proprie esigenze, ma permette di abbattere notevolmente i costi rispetto ad un viaggio organizzato tramite agenzia.

Di solito quando pianifico un viaggio, parto con l’abbozzare un elenco di quanto vorrei vedere, poi, cartina alla mano, verifico dove si trovano le varie città ed inizio a tracciare un itinerario di massima con i diversi giorni da dedicare a ciascuna tappa.

Chi non mi conosce (ma forse anche chi mi conosce), molto probabilmente mi riterrà un po’ maniacale, ma io di solito organizzo tutte le tappe sul un file di Excel, suddiviso per giorno con il dettaglio di mattina, pomeriggio e sera. Inserisco poi tutte le cose che vorrei vedere ogni giorno, facendo una suddivisione macro della giornata, appunto gli spostamenti che dovremmo fare e l’indicazione dell’hotel dove passeremo la notte.

Il file di Excel lo carico sul mio cellulare e, di giorno in giorno, aggiorno il programma con quello che è stato realmente visitato e aggiungo i commenti su cosa mi è piaciuto di meno e cosa di più. A me piace pensare “fai da te organizzato”.

Abbiamo iniziato a monitorare i voli verso Aprile, ma vi consiglio di farlo con maggiore anticipo se ne avete la possibilità. Alitalia fa sempre delle offerte molto buone per il Giappone e chi riesce a pianificare con anticipo potrebbe riuscire a strappare un’andata e ritorno attorno ai 500 €.

Noi, per esigenze lavorative, possiamo assentarci per 3 settimane solo ad Agosto, ma non vi nascondo che nonostante gli efficientissimi distributori di bibite fresche sparsi ovunque in Giappone, abbiamo patito veramente il caldo.

I giapponesi, sotto questo punto di vista, sono stoici! Le donne sempre con calze e maniche lunghe per non abbronzarsi (come sicuramente sapete, i popoli orientali prediligono la carnagione chiara) e gli uomini, che vanno al lavoro sempre in giacca e cravatta!

Ad ogni angolo, si trovano ragazzi pronti ad offrirti ventagli e devo dirvi che vanno letteralmente a ruba in confronto ai nostri volantini pubblicitari! Un’idea che il nostro bel paese dovrebbe copiare!

Noi abbiamo viaggiato in Agosto, anche se, potendo, consiglierei di pianificare il viaggio in Giappone in primavera o in autunno in quanto l’estate è molto calda, mentre l’inverno è freddo.

Nonostante il caldo, nel caso si scegliesse di visitare questo splendido paese in estate, ricordarsi sempre di tenere a portata di mano un maglioncino o uno scialle. Appena si entra in un posto chiuso, infatti, l’aria condizionata è a palla e si rischia di prendersi un brutto raffreddore entrando completamente sudati!

Per gli spostamenti all’interno del paese, consiglio di acquistare il Japan Rail Pass (JRP) https://www.japan-rail-pass.it/. È un abbonamento ai principali treni (inclusi parecchi Shinkansen, i treni super veloci), che consente di salire liberamente su ogni treno per un numero illimitato di volte durante il periodo di validità del pass. Il JRP è solamente per stranieri, non possono utilizzarlo i residenti, e va acquistato prima di arrivare in Giappone. Noi abbiamo optato per quello da 14 giorni, che abbiamo attivato al terzo giorno di permanenza a Tokyo per iniziare a fare qualche escursione.

Una volta acquistato il pass, è possibile consultare gli orari dei treni tramite il sito http://www.hyperdia.com/en/, che consente anche di effettuare la prenotazione delle tratte che si vogliono percorrere. Se decideste di visitare il Giappone in Agosto, controllate le date della festività di Obon. Si tratta di una serie di celebrazioni del culto buddhista in onore dei defunti, le cui anime per quattro giorni all’anno ritornano nelle proprie dimore terrene per riunirsi ai propri cari. È il periodo in cui la maggior parte dei giapponesi si sposta per tornare dai propri cari, ed è quindi meglio prenotare i posti sui treni prima di partire se non si vuole rimanere a terra!

Per ciò che concerne il cibo consumato durante il nostro viaggio in Giappone, ci siamo trovati benissimo, abbiamo trovato ogni sorta di cibo, dal sushi tipico giapponese (imperdibile), alla tempura, al tofu e al manzo di Kobe. Gusti diversi dai nostri occidentali, ma tutto buonissimo!

Unica nota dolente sono, andando in estate, i prezzi della frutta fresca. I giapponesi ahimè sono perfezionisti anche in questo e quindi tutta la frutta deve essere perfetta e bellissima anche da vedere. Di conseguenza, si arriva a pagare anche 1500 yen (11 €!) per una piccola anguria di un paio di chili e 4000 yen (30 €!) una cassettina di pesche.

Per fortuna io mi ero documentata prima di partire e mi sono organizzata con buste di frutta essiccata portate in valigia dall’Italia, siamo sopravvissuti almeno un po’ senza svenarci a comperare frutta fresca questi prezzi!

Per il  viaggio in Giappone, noi abbiamo pianificato un viaggio di 18 giorni, dedicando 6 giorni a Tokyo e dintorni, 3 giorni alla zona di Takayama e Kanazawa, 4 giorni a Kyoto, 2 a Hiroshima e Myajima, 2 ad Osaka.

  • Tokyo

Siamo atterrati all’aeroporto di Narita e abbiamo raggiunto la città tramite il Narita Express, treno che collega l’aeroporto con la stazione di Shinjuku.

Tokyo viaggio in Giappone pagode templi viaggio itinerante

Tokyo

Abbiamo soggiornato al Hotel Sunroute Plaza Shinjuku che mi sento di consigliare in quanto vicino sia alla stazione dei treni che a quella della metropolitana e quindi molto comodo per spostarsi sia in città che per le escursioni. Secondo me, vale la pena acquistare il pacchetto con la colazione inclusa in quanto l’hotel offre ampia scelta di piatti continentali.

Da non perdere secondo noi:

  • il palazzo imperiale
  • la Tokyo Tower (la torre Eiffel giapponese)
  • il quartire di Ginza, con tutti i negozi più lussuosi e i ristoranti alla moda. Qui si trovano anche i ristoranti di sushi migliori di Tokyo. Sicuramente non un pasto a buon mercato, ma un’esperienza unica quella di sedersi al bancone con un esperto cuoco giapponese che ti prepara sushi fresco davanti ai tuoi occhi!
  • il quartiere di Asakusa con il tempio Senso-ji con l’annesso complesso di templi e pagode
  • il quartire di Ueno, con Lotus Pond, tempio di Bentendou, viale dei ciliegi,Toshogu Shrine,Five story pagoda
  • il quartire di Shybuya dove si trova la statua del cane Hachikō (vi ricordate il film con Richard Gere?) e il Shybuya crossing, un attraversamento pedonale in diagonale che si può agevolmente osservare (e fotografare) dall’antistante negozio di Starbucks
  • la passeggiata su Takeshita Dori, caratteristica via di negozi con gadget vari e prodotti con personaggi per adolescenti. Qui si può osservare il lato più stravagante dei giapponesi, che non disdegnano capelli fluo o vestiti a dir poco particolari.

2. Kamakura

L’abbiamo visitata come escursione rimanendo basati a Tokio e sfruttando il nostro Japan Rail Pass.

Imperdibili il Grande Buddha e Hasedera Temple con bella vista su tutta la costa.

3. Nikko

Anche in questo caso come escursione a 140 km di Tokyo. La città è patrimonio mondiale dell’Unesco e raccoglie tantissimi monumenti storici molto antichi. Anche questa da non perdere!

4.Takayama

La cittadina in sé non è particolarmente affascinante, ma è un buon punto di partenza per la visita di Shirakawa-go, antica cittadina giapponese con caratteristiche case con il tetto spiovente di paglia, inserita anche essa nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Purtroppo, causa mancanza autobus, noi non abbiamo potuto visitare il villaggio originale, ma solo la ricostruzione di Hida no Sato. È stata comunque una bella esperienza che consiglio di fare.

5.Kanazawa

L’abbiamo girata tramite autobus acquistando in hotel il biglietto del loop bus. Da non perdere assolutamente è il meraviglioso Kenroku-en Garden, uno splendido giardino in stile giapponese e l’adiacente Kanazawa Castel Park.

6.Kyoto

Città meravigliosa a cui abbiamo dedicato 4 giorni con un’escursione alla vicina Nara. Noi abbiamo soggiornato al Monterey Hotel Kyoto: camera spaziosa molto vicino alle strade principali della città e ai mezzi pubblici.

Da non perdere secondo noi:

  • Kyoto nord ovest
    • Kinkakuji Temple (padiglione d’oro)
    • Ryoanji Temple con all’interno un giardino stile kare-sansui con 15 rocce
    • Ninnaji Temple (molto bello il giardino entrando sulla destra e la pagoda)
  • Higashima Sud
    • Kiyomizudera Temple
    • Sannenzaka e Ninezaka Slope per arrivare a Ryozen Kannon (grande Buddha bianco)
    • Kodaiji Temple,
    • Chion-in Temple,
    • Shoren-in (molto bello il giardino).
  • Higashima Nord
    • Nanzenji TempleKodaiji Temple,
    • Strada della filosofia, interamente costeggiata dai ciliegi. Sicuramente imperdibile nel periodo della fioritura, ma interessante anche nelle altre stagioni
    • Honen-in Temple
    • Ginkakuji Temple(padiglione d’argento) con annesso il meraviglioso giardino zen.
  • Gion
    • È il quartiere delle geishe, rarissime nel Giappone dei nostri giorni. In questo quartiere, però, potreste essere fortunati come noi, e vederne una :o)
    • Il tempio Yasaka Shrine
  • Arashiyama e Sangano area, meritano di essere visitate per il caratteristico bosco di bambù
  • Kyoto Sud-ovest: ultimo ma non ultimo, il meraviglioso tempio di Fushimi Inari Thaisha con la sua caratteristica infilata di torii rossi.

7. Nara

Anche questa città è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. È caratterizzata, oltre agli splendidi templi, da cervi che girano indisturbati per tutta la città. Si possono addirittura acquistare degli appositi biscottini per avvicinare i simpatici animale, anche se qualche giapponese non apprezza completamente al loro presenza.

Sono sicuramente da non perdere il Todaiji Temple e Grande Buddha al suo interno.

8.Hiroshima

Tappa ricca di significato e davvero toccante per me, merita sicuramente una riflessione la visita dei luoghi legati allo sgancio della bomba, nonché il museo, che come noterete dalla foto, è un museo della PACE. Anche solo il nome, evoca la lungimiranza del popolo giapponese.

9.Miyajima

Questa isola di fronte a Hiroshima è raggiungibile solo tramite traghetto. Consiglio vivamente di fare di tutto per dormire una notte sull’isola, in quanto l’atmosfera è davvero magica quando le orde di turisti si imbarcano sull’ultimo traghetto e la sera rimangono solo i pochi abitanti e le persone che pernottano. Noi abbiamo soggiornato al Yamaichi Bekkan proprio davanti allo sbarco traghetti e 5 minuti a piedi dal santuario (comodissimo!).

Magico il Torii rosso che viene coperto dalle diverse maree. Anche in quest’isola si trovano i simpatici cervi che fanno compagnia ai turisti…e non solo.

Un suggerimento: dal momento l’isola si raggiunge solo tramite traghetto, è comodissimo recarvisi solo con un piccolo bagaglio. Per noi è stato possibile spedendo la restante parte dei nostri bagagli direttamente ad Osaka. Questo è un servizio molto comodo che offrono quasi tutti gli hotel. Informatevi se avete intenzione di visitare Miyajima.

10.Osaka

Ultima tappa del nostro tour giapponese. Abbiamo visitato il futuristico Umeda Sky Building con le sue scale mobili mozzafiato e abbiamo passeggiato per la coloratissima Dotonbori, dove sulle facciate dei negozi sono riprodotte simpatiche figure per attrarre i consumatori.

Da Osaka, merita inoltre effettuare un’escursione al castello di Himeji. Quando siamo andati noi era impacchettato per ristrutturazione, ma sicuramente anche questo è uno dei luoghi imperdibili del Giappone.

 

Non so se dal racconto si è capito, ma il Giappone è una meta che ci ha appassionati, dove torneremmo volentieri e che consiglieremmo a chiunque!

Se volete ulteriori info per organizzare un viaggio in Giappone, non esitate e contattarmi.

Roberta

Non perdetevi il precedente post di Roberta sul suo viaggio in Giappone

Testi e foto di Roberta

Giappone: viaggio fra modernità e tradizione

Perché scegliere di partire alla scoperta del Giappone?! Che cosa offre questo bellissimo Stato intriso di modernità e tradizione?

Oggi Roberta ci racconta le sue considerazioni.Giappone viaggio itinerario

Abbiamo capito come sarebbe stato il nostro viaggio in Giappone appena scesi dal treno che ci ha portati dall’aeroporto di Tokyo all’affollatissima stazione di Shinjuku, cuore pulsante della città, con 1 milione di persone che transitano di lì ogni giorno.

Noi eravamo stanchi per il volo intercontinentale e trascinavamo le nostre enormi valigie (io non riesco a viaggiare leggera come Monia), cercando di capire la direzione da prendere per raggiungere il nostro albergo. Ci avviciniamo ad un’enorme cartina della stazione cercando di raccapezzarci, quando ci affianca un signore che inizia a parlarci inglese e ci chiede se avessimo bisogno di aiuto. Non so voi, ma se, in Italia, uno sconosciuto mi avvicina chiedendomi se ho bisogno di aiuto, io comincio a guardarmi intorno, a controllare se ho ancora il cellulare e il portafoglio…o, al più, inizio a pensare che chi ho di fronte mi voglia spillare dei soldi per una semplice informazione.

Da italiani diffidenti, abbiamo cercato di sganciarci il più velocemente possibile, ma lui ha continuato ad insistere e alla fine ci siamo fidati. Non solo ci ha indicato la direzione per il nostro albergo, ma ci ha accompagnati fino all’ingresso, ci ha salutati gentilmente e ci ha detto che gli faceva sempre piacere avere l’occasione di parlare inglese con qualche turista.

Questo è stato il benvenuto che ci ha dato il Giappone e che è continuato per tutto il viaggio.

Il Giappone è un paese in cui la micro-criminalità non esiste.

Abbiamo potuto girare tranquillamente, da soli, indisturbati, anche di sera tardi, senza mai sentirci in pericolo o osservati in quanto turisti…e vi assicuro che si spicca abbastanza, da occidentali, tra persone asiatiche.

Le persone percorrono lunghi tratti in metropolitana e, spesso e volentieri, si addormentano con le borse aperte, senza alcun timore di poter essere derubati.

I bambini, nonostante la metropoli da milioni di abitanti, vanno a scuola da soli prendendo la metropolitana in una città tentacolare come Tokyo. E non intendo gli adolescenti, ma i bambini delle elementari di 5/6 anni! Abbiamo visto spessissimo i genitori accompagnarli in macchina alla fermata della metropolitana, salutarli e farli scendere per prendere da soli i mezzi per raggiungere la scuola!

Una vera utopia se si pensa a tutto quello che succede da noi in Italia!

Siamo stati avvicinati senza alcun timore da bambini che volevano parlare inglese con noi, perché la scuola aveva dato loro il compito di parlare con persone straniere per impratichirsi…e anche questo ci è sembrato anni luce lontano dalla raccomandazione che spesso facciamo ai nostri bambini di non parlare mai con gli sconosciuti!

Il Giappone è al top per i diritti civili: a parte l’ordine e la pulizia diffuse ovunque (mai una carta per terra e tutti i luoghi pubblici super puliti), l’organizzazione regna sovrana.

I treni, sia quelli standard che i veloci Shinkansen, sono puntualissimi: puoi regolare l’orologio sulla base dell’orario del loro arrivo.giappone viaggio itinerario Japan Rail

La metropolitana è super organizzata: segnali ad ogni fermata di porta indicano dove mettersi rigorosamente in fila per aspettare il treno. Una volta arrivato, prima tutte le persone scendono e poi possono salire quelle in attesa sulla banchina.

Nonostante possano sembrare freddi con tutta la loro organizzazione, con noi i Giapponesi sono stati sempre gentilissimi. Li abbiamo trovati un po’ schivi nel parlare inglese, forse perché il loro perfezionismo li porta a non fare una cosa se non la sanno fare più che bene, ma questo non li ha mai fermati dall’aiutarci, anche solo scrivendoci sulla calcolatrice il numero del binario cui dovevamo dirigerci.

Li abbiamo sempre trovati sorridenti. Anche quando noi siamo stati un po’ ‘invadenti’ con le nostre foto, loro ci hanno sempre sorriso e si sono messi in posa.

Giappone Viaggio itinerario

Quello che mi ha colpito più di tutto, però, è stata la dignità di questo popolo e paese meravigliosi! Dignità che più di tutto abbiamo riscontrato ad Hiroshima, la città a tutti tristemente nota. Ad Hiroshima è possibile visitare il museo legato alla caduta della bomba atomica, che raccoglie reperti davvero toccanti e racconta come queste bombe abbiano devastato il paese e la popolazione per molti anni.

Quello che più di tutti mi ha colpito, però, è stata la targa che abbiamo trovato nella prima sala del museo. La targa ricorda il dolore che la bomba atomica ha provocato allora e che provoca ancora adesso con tutti i suoi strascichi. L’incisione ricorda tutto questo, ma continua, rammentando anche, che la nostra memoria non deve soffermarsi solo alla bomba atomica, ma deve andare alla guerra in generale.  Non bisogna infatti dimenticare che anche il Giappone, con la sua politica colonialista e le guerre ad essa correlate, ha causato dolore in molte altre popolazioni.

Non so voi, ma a me non è mai capitato di visitare un museo dedicato ad un fatto tanto grave e vedere una presa di coscienza così profonda. Il Giappone ha sofferto di decine di migliaia di vittime, perlopiù donne e bambini, che sono morti tra atroci sofferenze nei giorni successivi allo sgancio della bomba. Nonostante ciò, proprio nel luogo in cui tutta quella sofferenza viene ricordata e testimoniata, il Giappone trova la forza per ammettere anche le proprie colpe, per ricordare che dobbiamo sempre imparare dalla storia, riflettendo non solo sulle ingiustizie che un popolo ha subito, ma anche sulle sofferenze che può aver arrecato ad altri.  Giappone Hiroshima viaggio itinerario

Un esempio di lungimiranza e umiltà che credo poche popolazioni siano in grado di esprimere così bene come il popolo giapponese e che, sinceramente, mi ha toccato veramente il cuore.

Abbiamo pianificato un viaggio fai da te di 18 giorni, dedicando 6 giorni a Tokyo e dintorni, 3 giorni alla zona di Takayama e Kanazawa, 4 giorni a Kyoto, 2 a Hiroshima e Myajima, 2 ad Osaka, ma ve ne parlerò nel prossimo articolo.

Roberta

Se state per organizzare un viaggio itinerante vi consigliamo di dare un’occhiata al nostro post sui consigli per risparmiare.

Non perdetevi il prossimo racconto con consigli pratici e l’itinerario intrapreso da Roberta, iscrivetevi al blog.

Testo e foto di Roberta

Viaggio in Van da Cape Jervis ad Uluru

Uluru tramonto australia viaggio itinerante

Uluru al tramonto

Ayers Rock, Uluru per gli aborigeni, è il famoso monolite rosso, situato nel Parco Nazionale Uluru- Kata Tjuta nel Red Centre, è sicuramente il simbolo indiscusso dell’Australia, quello che sogni di vedere e che sai ti emozionerà.

La maggior parte delle persone decide di arrivare a visitare l’area Uluru Kata Tjuta con un volo interno direttamente su Ayers Rock o su Alice Springs, noi invece avevamo un desiderio, quello di arrivare on the road direttamente da Cape Jervis, attraversando l’outback australiano, con un Van. Potevamo non coltivare un sogno?! Certo che no!

Iniziamo con il dire che è una cosa assolutamente fattibile e sicura, in rete ne avevamo lette di ogni, invece è un’esperienza veramente emozionante, unica nel suo genere e se, come noi, amate macinare km, ammirare gli spazi sconfinati, assaporare paesaggi che mutano lentamente sotto i vostri occhi, fermarvi in piccole ed originali cittadine…beh, lanciatevi in questa avventura!

Australia Outback viaggio in van

Outback Australiano

Noi abbiamo percorso 1570 km partendo da Cape Jervis, toccando le città più grandi, Adelaide, Port Augusta, Coober Pedy, attraversando rigogliose vallate verdi, aride aree di terra rossa, incontrando fattorie, laghi rosa, piccoli villaggi con solo tre abitazioni, villaggi multietnici di minatori e il niente, solo natura selvaggia.

Abbiamo diviso il viaggio in tappe, fermandoci soprattutto nelle città più grandi o in zone caratteristiche. Abbiamo noleggiato un van soprattutto per la sicurezza di avere sempre un posto dove dormire e la libertà di fermarci a mangiare un po’ dove e quando volevamo. Per chi non lo sapesse i Van o Motorhome sono mini camper, attrezzati con letti, tavolo per pranzare, angolo cottura con fornelli e frigo.

Lungo tutto il percorso intrapreso vi sono comunque ogni 150 km circa stazioni di servizio, Homestead, con zona rifornimento di benzina, bar/tavola calda e spesso anche motel spartani o aree di sosta per camper e roulotte. La strada che collega Cape Jervis fino a Uluru è una strada abbastanza trafficata, si incontrano spesso altri automobilisti soprattutto turisti locali con roulotte o i famosi Road Train australiani.

Due accortezze per il viaggio:

  • Uno, limitate la velocità sia perché gli animali liberi ci sono, in particolare canguri, emù, mucche e cammelli, e attraversano la strada all’improvviso, sia perché il rischio di bucare o sollevare i sassolini laterali della strada, rompendo il parabrezza, è reale, inoltre i Road Train vanno a velocità veramente sostenuta, perciò occhio.
  • Due, non guidate di sera, quando viene notte è il buio totale non si vede proprio niente, non ci sono case, non ci sono lampioni e gli animali, soprattutto canguri, escono all’imbrunire, è veramente pieno nei lati della strada di carcasse di questi poveri marsupiali.

Ma ora partiamo, che cosa merita di essere visto in questo on the road?!

Noi pensiamo che un viaggio non è solo la meta finale, ma è tutto ciò che lo circonda per arrivarci, per questo preferiamo i viaggi itineranti in macchina perché offrono la possibilità di vivere il luogo a 360 gradi.

Partendo da Cape Jervis si incontrano fino ad Adelaide dolci vallate verdi con pascoli, paesini affacciati sull’oceano, negozietti di antiquariato e piccoli bar/pasticceria che rallegreranno le vostre colazioni. Da Adelaide salendo verso Port Augusta si intervallano prati coltivati, fattorie tradizionali con silos e diversi laghi rosa, noi ve ne segnaliamo uno vicino a Port Wakefield a circa due ore da Port Augusta, Lake Bumbunga.

lago Rosa australia

Lake Bumbunga

In Australia i laghi rosa sono abbastanza diffusi, se ne trovano alcuni molto belli anche nella zona ovest, vicino a Port Gregory, o sud-ovest vicino a Esperance, non si sa con certezza la causa di tale colorazione, probabilmente è dovuta ai batteri che vivono sulla croste di sale di questi laghi, sta di fatto che sono veramente suggestivi da vedersi. Il consiglio è di riuscire a trovare un promontorio per ammirarli dall’alto, dal basso l’impatto visivo è più limitato, e di vederli in una bella giornata di sole.

Wadlata Centre

A Port Augusta abbiamo visitato il Wadlata Outback Centre, un museo che spiega l’outback appunto, la vita e le spedizioni dei primi esploratori. Vi si trovano lucidi sulla vita degli aborigeni, sulle caratteristiche del territorio, cenni sulla flora e fauna locale, i primi mezzi di trasporto con un’area dedicata al “The Ghan”, il treno che attraversa il Red Centre. Video e audio sono solo in lingua inglese, all’interno c’è anche un piccolo negozio di souvenir e una tavola calda. A noi e ai bimbi questo museo è piaciuto, è un’ottima infarinatura per approcciarsi all’outback e alla cultura aborigena. Port Augusta ha poi un carino porticciolo, con un piccolo luna park e negozi di ogni genere.

Coober Pedy australia viaggio tinerante

Coober Pedy

Risalendo ed arrivando nel cuore del deserto australiano si arriva a Coober Pedy, una città che sorge nel niente, intorno c’è solo il bush. Nata nel 1915 dopo che si scoprì nel suo terreno un fiorente filone di Opale, tutt’ora si continua ad estrarre tale minerale. La particolarità di questa piccola città di circa 1600 persone è quella di essere multietnica, qui veramente si incontrano persone di ogni nazionalità venute a cercare lavoro, ma soprattutto la maggior parte delle abitazioni si trova sottoterra, compresi anche hotel, negozi o chiese. Il motivo di questo paese underground è la temperatura, siamo infatti nel deserto, con estati che raggiungono temperature caldissime, le abitazioni sotterranee riescono invece a mantenere una temperatura costante e mite tutto l’anno.

Coober paedy

Da suggerire la visita alle due chiese sotterranee in Hutchison St e Rd e al museo, Umoona Opal Mine Museum, che racconta la vita dei minatori con oggetti ed attrezzi, un percorso sotterraneo strutturato e la ricostruzione di una tipica casa sotterranea locale, all’esterno inoltre c’è la possibilità di assistere all’estrazione dell’opale ad orari stabiliti.

Un altro sito interessante è infine Tom’s Working Opal Mine, che permette un tour sotterraneo in una vera miniera di Opale, la possibilità di vedere dal vivo un filone di opale nella roccia, di provare gli attrezzi del mestiere e di “vivere” i momenti salienti dell’estrazione.

…E poi si arriva ad Ayers Rock…

Partiamo subito con una precisazione, Yulura, la città che sulla carta sembra la più vicina a Uluru, è in sostanza l’insieme della struttura Ayers Rock Resort che comprende i vari hotel, appartamenti, campeggio, negozi, ristoranti e bar e qualche abitazione di residenti, noi ci aspettavamo una piccola cittadina, ecco non è così. Qui però trovate veramente tutto l’indispensabile, certo con i prezzi di un luogo che ha il monopolio per km su qualsiasi necessità e che per rifornirsi deve fare quasi un 500 km di strada.

Uluru

Uluru è un posto magico, emozionante, con una sua intensità emotiva, già da lontano ti fa battere il cuore, il momento del tramonto è estremamente poetico ed affascinante, i colori che sfumano dal marrone al rosso lasciano tutti in silenzio, il rito del tramonto si può ammirare nell’area auto sunset indicata nel parco. All’imbrunire tutti aspettano composti questo momento in cui la natura lascia senza fiato per la sua bellezza.

L’ingresso al parco nazionale è a pagamento e dà la possibilità di girare tutta l’area Uluru-Kata Tjuna, all’ingresso viena fornita la cartina con i trekking percorribili, i km e i livelli di difficoltà, si trovano comunque anche cartelli esplicativi nel tragitto dei vari percorsi. Noi abbiamo fatto con i bimbi i circa 10 km che costeggiano tutto il monolite, un percorso assolutamente fattibile da tutti, con lungo il tragitto panchine per riposarsi e acqua per bere o rinfrescarsi. Sicuramente andando in inverno le temperature erano dalla nostra, in estate con temperature più alte il percorso diventa più impegnativo e meno sicuro. Noi non abbiamo voluto salire su Uluru e abbiamo rispettato i divieti di non fotografare alcune aree, per noi viaggiare è conoscere e rispettare il luogo, ricordiamo infatti che Uluru è una roccia sacra per gli aborigeni. Per capire meglio cosa sia Uluru per i nativi del luogo, vi è un interessante centro culturale che racconta la storia del monolite e il significato che questa terra ha per gli aborigeni.

Kata Tjuta Australia viaggio itinerante

Kata Tjuta

Kata Yjuta è un’altra formazione rocciosa all’interno del Parco, altrettanto bella e maestosa,  comprende 36 “cupole” molto  particolari. I Monti Olgas offrono la possibilità di passeggiate più avventurose e scenografiche rispetto ad Uluru. Noi abbiamo fatto il Walpa Gorge, nel cuore dei Monti Olgas, una passeggiata di circa un’oretta, fattibile e sicura con anche dei bambini e un tratto del Valley of the Winds Walk, qui ci siamo fermati al secondo lookout, la camminata è più impegnativa e scoscesa, si può fare con bimbi, ma occorre una maggiore attenzione e comunque bimbi abituati a camminare.

Monti Olgas

La vista sui Monti è veramente molto bella, da fare, attenzione solo alle stagioni, anche questo percorso è infatti meno faticoso in inverno con temperature miti, più impegnativo in estate con alte temperature, lungo il sentiero non ci sono alberi perciò si è sempre sotto il sole. Il nostro consiglio nella stagione calda è di intraprendere questo trekking il mattino molto presto, tenendo buone tre orette di camminata. I percorsi non sono fattibili con passeggini o sedie a rotelle.

Consigli

Se decidete di intraprendere il nostro itinerario in auto o camper vi consigliamo di stipulare sempre coperture assicurative totali e senza franchigia, che coprano foratura dei pneumatici, rottura dei cristalli (a noi un sassolino ha scheggiato il parabrezza).

Fra uno stato e un altro dell’Australia vige la quarantena sui prodotti alimentari freschi, verdure e frutta, potrebbero anche esserci controlli perciò cercate di consumarla prima di attraversare i differenti territori. Lungo la strada ci sono comunque cartelli che vi avvisano di tale cosa.

Noi abbiamo dormito con il nostro van in due strutture pulite, ben fornite e comode che ci sentiamo pertanto di consigliarvi, a Coober Pedy questo resort che offre appartamenti o piazzole di sosta, e a Yulara questo complesso che ha camere, appartamenti, cabins e piazzole di sosta.

Ricordate poi che la nostra estate è in questa area il loro inverno, le temperature variano da un min di 2-3 gradi notturni a max 15/16 diurni, perciò indispensabile abbigliamento pesante e una stufetta se usate van o camper.

Monti Olgas

Se state organizzando un viaggio nella Terra dei Canguri non perdetevi anche i nostri articoli sulle informazioni pratiche, su Kangaroo Island e sulla prigione di Fremantle.

Per qualsiasi informazione contattateci!

Francesca&Paolo

 

 

Australia: la prigione di Fremantle

Situata a circa 20 km da Perth, Fremantle è una graziosa città sul mare nel Western Australia, una cittadina che merita sicuramente una tappa di almeno un’intera giornata. Una delle cose assolutamente da non perdere è la visita alla prigione di Fremantle che oggi rappresenta un sito turistico di notevole importanza.

La prigione è’ stata costruita tra il 1851 ed il 1859, usando la mano d’opera dei condannati, inizialmente ospitava detenuti arrivati dalla Gran Bretagna, solo in seguito fu utilizzata anche per i detenuti locali.

Considerata un carcere di massima sicurezza, la vita dei detenuti all’interno era durissima, il sistema penitenziario non tenne mai conto di quei cambiamenti qualitativi imposti dalle varie commissioni Reali, questo portò infatti ad una grave rivolta nel 1988 che causò l’incendio parziale del carcere, con danni ingenti alla struttura.

Il carcere fu chiuso nel 1991 e da allora si lavorò appunto per renderlo un’attrazione turistica.

Oggi la Fremantle Prison è visitabile tutti i giorni dalle ore 9,00 del mattino alle 17.00, la visita viene fatta tramite vari tour organizzati, con guida in lingua inglese, ma è possibile avere degli audio tour in diverse lingue (purtroppo non in italiano).

Prima di accedere al tour è possibile fare ristoro presso l’annesso bar e dare un’occhiata al piccolo, ma ben fatto, museo sulla vita carceraria.

Una volta entrati nella struttura si ha subito la sensazione di entrare in un luogo di “sofferenza”: muri spessi, porte in acciaio, lunghi corridoi, celle piccole ed anguste.

La nostra guida, molto ben preparata, ha risposto a qualsiasi domanda gli venisse fatta, ha sempre cercato di coinvolgere le persone presenti mettendoci anche una sua personale “passione” all’argomento trattato. Vedere e “toccare” con mano queste piccole celle ci ha fatto veramente capire come i condannati vivessero, la qualità della vita era veramente ridotta ai minimi termini. I differenti arredi all’interno delle celle e  le concessioni e proibizioni negli anni hanno permesso anche di comprendere i diversi modi di vivere il carcere nei decenni.

La visita si snoda attraverso tutte le zone principali della prigione, dal refettorio, alla zone vestiario, alle cucine, ai lunghi corridori per arrivare alle celle e successivamente al cortile esterno dove i detenuti potevano passare qualche ora all’aperto.

Proseguendo nella visita alla prigione non può non colpire la visione di tutte le celle, immaginare il caos legato al sovraffollamento che poteva regnare, completamente in contrasto con l’attuale silenzio che regna sovrano.

Durante il periodo di detenzione i condannati più indisciplinati potevano subire diversi tipi di punizioni, dall’isolamento al buio (con tanto di simulazione per i turisti), alla fustigazione. La pena della fustigazione fu abolita solamente nel 1941.

All’ interno della prigione di Fremantle c’era anche l’area dedicata alle esecuzioni capitali, la morte del condannato avveniva per impiccagione, in totale furono giustiziati 43 uomini e una donna, l’ultima impiccagione risale al 1964. Al di la’ dei vari crimini commessi ed alle pene inflitte, non posso dire che questa “stanza”, con tanto di cappio e botola, non mi abbia turbato, il fatto di sapere che degli esseri umani sono morti in modo molto bruto lì, mi ha fatto proprio un certo effetto, perciò un occhio in più se avete bimbi con voi. I nostri non capendo l’inglese non hanno compreso bene cosa fosse quella stanza.

Noi abbiamo fatto il Doing Time Tour, dura circa un’ora e un quarto, ma vi sono altri tre visite guidate molto carine, a noi sarebbe piaciuto molto partecipare a quella nei tunnel scavati dai detenuti sotto la prigione, ma era vietato sotto i 12 anni di età, una buona scusa per sperare di tornarci!

Se durante il tour per caso vi venisse voglia di fare la pipì, non vi preoccupate, la guida vi metterà a disposizione una bellissima “cella” adibita alle vostre esigenze. Il vandalino di famiglia l’ha dovuta provare, il famoso tempismo dei bambini 🙂

Questo il sito ufficiale della Prigione di Fremantle per avere ulteriori informazioni sulle visite e sul carcere.

Mi sento di aggiungere che la cittadina di Fremantle è un luogo frizzante, con locali, un bel lungomare, un’area luna Park, un bel Market coperto proprio vicino alla prigione ed eleganti strade con edifici in stile coloniale, perciò in un viaggio itinerante è sicuramente un luogo che merita una tappa.

Nota dolente, essendo un posto veramente carino c’è molta gente, ma pochi parcheggi e quasi tutti a pagamento, vi consiglio pertanto di cercare un parcheggio anche un pochino fuori del centro e fare qualche passo di più a piedi, vi eviterete di sprecare tempo a cercare un posto dove lasciare l’auto e potrete impegnarlo a scoprire invece angolini di questa graziosa città.

Se progettate un viaggio in Australia non perdetevi il nostro articolo su Kangaroo Island e le nostre informazioni pratiche.

Paolo

New England: Connecticut e Rhode Island

Essex Connecticut New England viaggio itinerario

Essex Connecticut

Avevo raccontato già precedentemente del nostro on the road in New England in questo POST, parlando soprattutto dei costi e di consigli pratici, perciò se volete notizie generali partite da lì.

Oggi volevo invece raccontarvi di due stati del New England che abbiamo visitato: il Connecticut e il Rhode Island, due stati poco conosciuti, ma che offrono tante attrattive naturali e altrettante costruite dall’uomo, veramente c’è l’imbarazzo della scelta: musei, spiagge, antichi e pittoreschi paesini, suggestivi porti, stupende vallate e affascinanti cittadine storiche.

New England, cosa visitare.

 

Connecticut

Uno Stato poco noto, ma in realtà con tante risorse e raggiungibile in poche ore da New York, queste le mete che a noi sono piaciute di più:

Norwalk merita una sosta per visitare il Museo Stepping Stones, un museo per bambini che ricorda un po’ la nostra Città dei Bambini, ci sono tantissime aree dove i bimbi possono sbizzarrirsi con la loro creatività: giochi d’acqua, costruzioni, giochi sulle emozioni, giochi di luce o musica. Molto molto carino,i bimbi non volevano più uscirci, diciamo però un po caruccio.

Connecticut New England Essex viaggio itinerario

Norwalk Connecticut

Di fronte c’è anche un trenino che fa un piccolo giro intorno al museo, ma soprattutto c’è un bellissimo parco giochi al fondo della piazza, con tante giostre, anche per bimbi disabili, un’area per giocare e rinfrescarsi con l’ acqua e un’area pic nic dove poter mangiare in compagnia degli scoiattoli.

New Haven si trova sulla costa ed è famosa per essere la sede della Yale University, una delle università più prestigiose del Mondo, noi vi consigliamo di fare una passeggiata nel New Haven Green, dove potrete ammirare 3 bellissime chiese, fermarvi per una sosta in uno dei localini intorno all’università, e apprezzare gli edifici, molto caratteristici, che circondano il campus universitario, a noi gli edifici georgiani e neogotici ricordavano tanto quelli della scuola di magia di Harry Potter.

Una visita d’obbligo è poi al Peabody Museum  of Natural History, celebre per la sua collezione di dinosauri, se avete in casa un piccolo paleontologo si innamorerà di questo museo.

New Haven Yale Connecticut New England

New Haven Yale

Cena nel quartiere italiano di New Haven, pizza dal famoso Frank Pepe (per mangiarci, o prenotate o andate molto presto, se no, non troverete posto).

 –Essex: si trova nella Connecticut River Valley, è un piccolo paesino ricco di interessanti attrattive, noi abbiamo preso l’Essex Steam Train, un treno a vapore che fa un piccolo tragitto di circa un’ora a/r in mezzo alla foresta fino a Deep River, si possono vedere aquile ed uccellini ed assaporare l’atmosfera di viaggiare su un antico treno d’epoca, tutto è curato nei dettagli, dalla stazione, ai sedili in legno e pelle, ai lampadari di altri tempi e al simpatico controllore. C’è anche la possibilità di scendere a Deep River e prendere il battello fluviale che risalendo il fiume passerà di fronte al Gillette Castle. Noi per questioni di tempo abbiamo solo fatto il giro in treno.

Mystic Connecticut New England viaggio Itinerante

Mystic Pizza

Mystic Seaport, un caratteristico paesino sul mare, famoso per la pizzeria del film Mystic Pizza con Julia Roberts e per il bellissimo Mystic Seaport Museum. Un museo a cielo aperto che riproduce un intero villaggio di cacciatori di balene del 19th secolo, comprende 60 edifici d’epoca, molti visitabili anche all’interno, imbarcazioni, e la riproduzione della Amistad, la nave che trasportò 55 schiavi.  Case originali recuperate, ricostruzioni super dettagliate, oggetti d’uso dell’epoca, strumenti nautici, un museo che vale sicuramente una visita!

RHODE ISLAND

Il più piccolo Stato americano che, seppur le sue ristrette dimensioni, è caratterizzato da  belle spiagge di sabbia bianca, musei, piccoli paesini ed edifici coloniali.

Città principali sono Providence, la capitale, e Newport sulla costa. A noi Providence non è piaciuta molto, escluso il Rhode Island State House e una passeggiata lungo il Providence River non ci ha colpito in modo particolare.

 -Newport è carina invece  la zona del porto, con locali, negozietti dove potrete assaggiare la famosa bevanda Del’s, un mix fra granita e limonata. Nella zona Downtown potrete ammirare grazie ai tanti stupendi edifici anche l’architettura del periodo coloniale.

Una sosta merita la passeggiata lungo il sentiero sul ciglio della scogliera, il Cliff Walk, un sentiero pubblico di circa 5,5 km,  si può prendere al fondo della Memorial Boulevard, a pagamento o gratis in una via laterale o parcheggiare gratuitamente in Narragansett Ave e iniziate il percorso da lì, oltre alla bellissima vista sull’oceano, si possono ammirare stupende ville d’epoca, rendendovi conto di come passavano le vacanze estive le famiglie ricche dell’Ottocento! #beate loro.

New England viaggio itinerante Rhode Island

Newport Rhode Island

Se volete passare una giornata di mare, al fondo di Memorial Blvd  o sull’Ocean Ave si trovano anche belle spiagge pubbliche.

 

Da qui abbiamo proseguito il nostro viaggio verso il Massachusetts, uno degli Stati del New England che ci ha colpito particolarmente, seguiteci per non perdere il post!

CONSIGLI:

Se arrivate da New York in auto e volete andare verso il New England (direzione Connecticut) tenete presente che la strada è spesso molto trafficata, cercare di scegliere orari strategici, non gli orari di punta lavorativi.

I road trip permettono di assaporare e conoscere i luoghi non turistici, spesso è bello perdersi nei piccoli paesini, fermarsi alla tavola calda e fare la classica colazione americana, con la signora già di una certa età che ti serva il classico caffè “beverozzo” o passeggiare semplicemente per le vie e ammirare le bellissime case in legno, fermarsi negli attrezzatissimi e curati playground e fare due chiacchiere con le famiglie del posto.

Leggete il nostro articolo su Come organizzare un viaggio itinerante da soli per avere consigli ed informazioni semplici e pratiche sui viaggi fai da te!

Francesca

 

 

Belgio: visita a Bruxelles, Gand e Bruges

Gand Belgio Fiandre

Scorcio di Gand

Il Belgio è una meta vicina, poche ore di volo, e con prezzi accessibili anche solo per un lungo week end grazie alle compagnie low cost che operano fra Italia e Belgio. Una meta sicuramente adatta ai bambini, con ottimi musei, parchi e  i magici castelli, con bellissimi bistrot in cui la cioccolata fa da padrona, per la gaufre, i fumetti a cielo aperto, per l’architettura e per l’ottima birra!

Noi abbiamo deciso di passare due giorni a Bruxelles, uno a Gand e due a Bruges, durante le scorse vacanze natalizie, per spostarci abbiamo noleggiato un auto all’aeroporto Charleroi di Bruxelles.

Spesso del Belgio, e di Bruxelles in particolare, si sente parlare come di una meta mediocre, con poco da offrire, beh io credo che chi afferma ciò probabilmente non l’abbia mai visitato!

BRUXELLES

Bruxelles Belgio fumetti

Fumetti a Bruxelles

Bruxelles, capitale del Belgio e d’Europa, è una città in grado di accontentare i gusti di tutte le persone, una meta spesso sottovalutata che invece ha veramente molto da offrire!

A Bruxelles abbiamo deciso di dormire vicino al centro storico e di visitare a piedi la zona centrale per assaporare con tranquillità la città, per perderci nelle vie e per ammirare i tanti fumetti disegnati sulle facciate di molte case. La piazza principale, la Grand Place, è una piazza veramente maestosa, giustamente Patrimonio dell’Umanità, il cuore storico della città, è circondata da antichi edifici, di stili architettonici differenti che però si amalgamano perfettamente, da ammirare lo splendido Hotel de la Ville, la Maison du Roi e nel periodo invernale non perdetevi l’imponente albero di Natale in centro alla piazza.

Bruxelles Belgio cioccolateria

Cioccolateria a Bruxelles

Chi visita Bruxelles non può non fermarsi a gustare una buona cioccolata calda, in una delle tante cioccolaterie della città, la gaufre con frutta e panna annessa, o a fare la classica foto di rito con Mannequin Pis, il bambino-fontana (veramente piccino) che fa pipì e che in certi periodi dell’anno è vestito con costumi ricercati e su misura per lui.

Bruxelles Belgio Atomium

Bruxelles

Nella periferia di Bruxelles una visita all’Atomium va assolutamente fatta, questa particolare struttura di metallo è sicuramente unica nel suo genere, si trova all’interno del parco Heysel, se poi viaggiate con bimbi occorre fermarsi al Museo di Scienze Naturali. In questo museo infatti si trova la più grande collezione di dinosauri di Europa, tanti fossili e scheletri e zone interattive per i bambini, ma anche una bellissima area sull’evoluzione della specie, sull’anatomia umana, sulle rocce e i minerali. Di Musei di Scienze Naturali ne abbiamo visitati parecchi, ma questo ci è piaciuto particolarmente perché oltre la solita sezione di dinosauri ed animali ha un interessante sezione sulla “vita”, maternità, scheletri ed organi che ho trovato molto utile ed originale per i miei vandalini.

A Bruxelles abbiamo dormito al Novotel Brussels Centre a pochi passi dalla Grand Place, con comodo parcheggio a pagamento di fronte.

GAND

Gand Belgio battelli

Gand imbarco barche

Gand ci è piaciuta molto, sarà l’atmosfera natalizia che si sposava perfettamente con il contesto, il centro storico con le sue viuzze vicino al fiume, ma tutti siamo rimasti affascinati da questa cittadina. Sicuramente consigliamo una visita nel periodo di Natale, i tanti banchetti ricchi di leccornie e prodotti tipici, giostre a tema, la ruota panoramica, la pista di pattinaggio renderanno la vacanza ancora più emozionante.

Tante tante le cosa da visitare, dalle chiese alla torre Belfort, dal castello dei Conti Gravensteen alle passeggiate fra le tante viuzze e infine un immancabile giro in battello.

Gand Gent Belgio Fiandre castello

Gent veduta dal castello

Il Castello dei Conti è una stupenda fortezza medievale vicino al centro storico, con la visita potrete ammirare le sontuose sale, camminare sui bastioni, che offrono una stupenda vista sulla città,  scoprire le stanze della tortura e i sotterranei.

Una visita poi alla Belfort Gent è assolutamente un’attrazione da non perdere, a differenza di altri torri è possibile salirci anche con un comodo ascensore. L’ascensore porta alla galleria aperta, dove potrete ammirare la città e dove in passato stava la guardia incaricata di segnalare gli incendi (le case erano tutte in legno) e al museo delle campane, la torre ospita anche uno stupendo carillon di 53 campane che suona ogni 30 min o ora. Molto bello vedere il funzionamento dei meccanismi e ascoltare il suo rumore assordante!

Gand Belfort Belgio Fiandre

Gand Belfort

Un giro in battello come vi accennavo è una tappa imperdibile, i battelli anche in inverno partono da Graslei, la via delle antiche “case”, una via con bellissimi edifici dalle eleganti facciate gotiche, rinascimentali e barocche. Sul battello verranno fornite coperte per riscaldarsi, il giro dura circa un’oretta. Qui forse è l’unico posto dove occorre proprio essere ben vestiti per non patire in inverno il freddo.

BRUGES

Bruges Brugge Belgio Fiandre

Bruges

Bruges è una piccola perla del Belgio a circa 100 km da Bruxelles, una cittadina che affascina per le sue case in pietra, per le viuzze acciottolate, gli austeri palazzi, le guglie gotiche, i canali e i ponticelli che creano una naturale atmosfera romantica. Assolutamente da visitare in tranquillità a piedi o massimo in bici.

Vi segnaliamo inoltre le tante cioccolaterie, che vi faranno ingrassare solo guardando le golose vetrine, due musei veramente carini ed interessanti, il Museo Memling in Sint Jan e Historium Brugge e la salita alla Torre Belfort.

Historium Brugge è un museo interattivo che guida il visitatore attraverso un viaggio sensoriale nel passato, nella Brugge del 1400, il narratore virtuale è Jacob, l’assistente del pittore Van Eyke. Una visita che riesce a coinvolgere grandi e piccini grazie anche all’utilizzo di audio-guide in lingua italiana, e per quell’atmosfera di mistero che viene creata nell’attesa di passare da una sala ad un’altra. Si trova sulla piazza principale di Brugge.

Bruges Belgio fiandre

Bruges

Museo Memling comprende l’ingresso al Sint Janshospitaal, al Museo di Memling e all’antica farmacia.  Le opere di Memling appassioneranno gli amanti di arte, grazie soprattutto al bellissimo reliquario di Sant’Orsola, l’ospedale, risalente al Medioevo, illustra con pannelli esplicativi e con molti oggetti presenti il ruolo dell’ospedale nel passato, la vita di suore ed infermi. La farmacia infine si trova all’interno del cortile e conserva antichi mortai, bilance, vasi contenitori che raccontano l’attività di questa antico mestiere.

Noi abbiamo dormito al Novotel Brugge Centrum, un hotel che ci sentiamo assolutamente di consigliare, a pochi passi dal centro, pulito e con una bellissima area giochi e pasti per i bimbi, un’attenzione in più che noi abbiamo apprezzato.

Consigli pratici:

Noi con volo Ryanair siamo atterrati a Charleroi da qui abbiamo optato per il noleggio auto, per arrivare al banco del noleggiatore occorre prendere la navetta davanti all’aeroporto. Un’altra opzione, se non si vuole noleggiare un auto, è prenotare il bus che arriva direttamente a Bruxelles con la linea Flibco.

Noi siamo stati in Belgio in inverno, nel periodo natalizio, fa freddo, ma comunque un freddo sopportabile, basta vestirsi bene con anche cappello, sciarpa e guanti, ma soprattutto l’atmosfera che si respira, le illuminazioni, i mercatini vi faranno scordare il freddo!.

Vi segnalo che ci sono varie possibilità di visitare Musei del cioccolato, sia a Bruxelles sia a Bruges, o della Birra, noi alla fine abbiamo deciso, dato il poco tempo, di assaporare cioccolato, di tutte le specie e forme (mio figlio è impazzito per i lecca lecca) nelle stupende caffetterie e la birra duranti i pasti.

Le autostrade sono gratuite, ma i parcheggi vicino al centro sono tutti a pagamento e anche abbastanza carucci.

Per informazioni specifiche non esitate a contattarci!

Gand mercatini Natale Belgio Fiandre

Gand mercatini di Natale

Francesca&Paolo

Madagascar: cosa vedere, consigli e suggerimenti

Roberta ci aveva già parlato del Madagascar QUI, oggi ci racconta cosa vedere e ci offre tanti consigli e suggerimenti per pianificare un viaggio in questa bellissima terra.

Abbiamo iniziato a pianificare il nostro viaggio in Madagascar a Gennaio, subito dopo le vacanze natalizie.

Normalmente mi piace organizzare i viaggi estivi da sola, parte del divertimento per me sta proprio nel studiare il percorso, organizzare le diverse tappe, listare i posti da vedere e prenotare aerei, alberghi e tutto quanto necessario.

Ci sono posti però, che penso sia più sicuro visitare con una guida locale ed il Madagascar è secondo me uno di questi. Il paese è molto povero, le strade sono dissestate e il traffico nelle città è molto caotico, quindi il mio consiglio è di non avventurarsi da soli se non si è viaggiatori più che esperti.

Noi ci siamo sempre sentiti sicuri, ma spesso le guide ci hanno detto di stare attenti ai borseggiatori e nelle grandi città abbiamo visto negozi presidiati addirittura da guardie armate.

La nostra idea iniziale era quella di organizzare un viaggio individuale (eravamo 2 coppie), con supporto locale di un guidatore e di una persona che ci facesse da cicerone nei vari luoghi. Mio marito ed io avevamo utilizzato la stessa modalità l’estate prima per un viaggio nel sud-est asiatico, trovandoci molto bene, quindi abbiamo iniziato a pianificare il nostro viaggio in tal senso.

Abbiamo preso varie informazioni sul paese e ci siamo resi conto che per il tempo a disposizione e per il nostro desiderio di passare anche qualche giorno al mare, dovevamo scegliere se esplorare la parte nord dell’isola, facendo tappa mare alla famosa (e molto turistica) Nosy Be, oppure dirigerci verso sud optando per una località di mare affacciata sul canale di Monzambico.

La nostra scelta è stata sulla seconda opzione sia perché ci permetteva di vedere una maggiore varietà di paesaggi viaggiando dal nord a sud del paese, sia perché ci piaceva l’idea di evitare località particolarmente turistiche.

Fissato l’itinerario di massima che volevamo percorrere, ci siamo affidati ad un’agenzia viaggi vicino casa per farci quotare il pacchetto voli + hotel + guida + autista.

L’agenzia, oltre a quotarci quanto richiesto, ci ha proposto anche un viaggio organizzato che ricalcava in tutto e per tutto il percorso che volevamo, a parte il soggiorno mare.

Ovviamente con un viaggio organizzato i prezzi, pur rimanendo non proprio economici, si abbassavano notevolmente rispetto alla proposta individuale.

Abbiamo così chiesto in agenzia la possibilità di modificare il pacchetto aggiungendo un soggiorno mare più lungo e…siamo stati accontentati! Abbiamo quindi condiviso la parte iniziale del nostro tour con altre 9 persone, mentre per il soggiorno mare e i successivi 2 giorni ad Antananarivo, siamo stati solo in 4.

In generale, io non amo molto i viaggi di gruppo, ma in questo caso credo sia stata la scelta azzeccata.

Il nostro era un piccolo gruppo (13 persone) e in generale abbiamo visto che quasi tutti i tour in Madagascar non sono numerosi. Questo è dovuto principalmente al fatto che le strade sono molto strette e non permetterebbero il passaggio di grandi autobus.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Noi abbiamo viaggiato per tutta la parte di tour con un piccolo pulmino, con le valigie impacchettate e legate sul tetto. I ragazzi che ci accompagnavano sono stati bravissimi, in quanto ogni sera e ogni mattina dovevano scaricare e poi ricaricare le valigie sul tetto, in quanto non abbiamo mai passato 2 notti consecutive nello stesso albergo, a parte per il soggiorno mare.

Per raggiungere Tsiandamba, invece, l’incontaminata località di mare che abbiamo scelto, abbiamo abbandonato il pulmino per passare al trasferimento di 3 ore in fuoristrada su strada sterrata.

Ne è valsa la pena: il mare è incontaminato e la spiaggia era tutta per noi. Abbiamo fatto snorkeling, avvistamento balene e mangiato pesce freschissimo spendendo veramente poco.

 

 

 

 

 

 

 

Noi abbiamo viaggiato in Agosto, in piena stagione secca, corrispondente all’inverno malgascio. Le temperature sono state gradevoli durante il giorno (15-20°C), ma più fresche la mattina presto e la sera. Consiglio quindi un abbigliamento a cipolla, portando con sé un piumino 100 grammi se si è freddolosi come me.

Gli alberghi sono tutti semplici, ma confortevoli. E’ comunque necessario un po’ di spirito di adattamento, soprattutto nelle sistemazioni in località minori, dove molto spesso gli alberghi non sono dotati di riscaldamento e la corrente viene staccata durante le ore notturne. Non dimenticate di portarvi il phon! Spesso ci è capitato di trovarne solo 1 alla reception, da condividere con tutte le stanze!

Per il Madagascar non è obbligatoria nessuna vaccinazione, anche se su consiglio della nostra ASL, noi ci siamo vaccinati per Epatite A e Tifo. Inoltre, nonostante in Agosto sia inverno in Madagascar, ci è stato consigliata la profilassi antimalarica, nonché l’utilizzo di repellenti antizanzare forti (non è sufficiente il semplice Autan, ma bisogna acquistare in farmacia prodotti specifici, come il repellente Jungle Formula Forte).

Il cibo in Madagascar è ottimo. Per chi è amante della carne viene cucinato dell’ottimo zebù, mentre nelle località di mare il pesce è freschissimo ed economicissimo (un intero piatto di aragosta a 15 euro!)

Noi dal punto di vista del cibo siamo stati molto prudenti: abbiamo mangiato solo cibo cotto, frutta esclusivamente sbucciata da noi e bevuto solo acqua o bibite confezionate. Abbiamo anche sempre utilizzato acqua imbottigliata per lavarci i denti.

Forse siamo stati anche troppo prudenti e devo dire che altre persone del nostro gruppo non sono state così attente, ma così facendo abbiamo evitato di rovinarci il viaggio con spiacevoli disturbi intestinali.

In generale, consiglieremmo a tutti questo viaggio almeno una volta nella vita…magari facendosi prima le ossa in qualche paese un po’ più occidentalizzato, per poi osare con un viaggio un pochino più avventuroso come questo.

 

Le tappe del nostro viaggio in breve:

  • Antananarivo, capitale del Madagascar, abbiamo visitato l’antica residenza della monarchia Merina (escursione ad Ambohimanga).

 

 

 

 

 

 

  • Antsirabe, dove abbiamo visto come vengono lavorati il corno di zebù e come si fabbricano giocattoli in miniatura con ogni sorta di materiale riciclato (in Madagascar non si butta nulla!)
  • Ambositra, dove abbiamo potuto ammirare la lavorazione del legno tipica del Madagascar
  • Parco di Ranomafana e foresta pluviale. Da provare, ma il trekking è abbastanza impegnativo considerando che il sentiero non è buttato, sale e scende…ed essendo foresta pluviale…si è sotto la pioggia battente. Ne è valsa comunque la pena visto che proprio qui abbiamo avvistato i primi lemuri del viaggio
  • Fianarantsoa. Abbiamo avuto il privilegio di visitare l’orfanotrofio cattolico diretto da suor Pascaline. Nell’orfanatrofio vivono più di 200 bambini dai 0 ai 18 anni, a cui le suore di Torino garantiscono istruzione, vitto, alloggio e assistenza sanitaria…tutto finanziato esclusivamente in forma privata, senza alcun contributo dallo Stato. Questi bambini sono per molti versi dei privilegiati, in quanto hanno molte cose (cibo, vestiti, possibilità di nutrirsi, lavarsi e studiare) che il loro coetanei non hanno…ma stringe il cuore il bisogno di contatto umano e affetto che dimostrano non appena vedono un adulto.
  • Ambalavao e la lavorazione artigianale della carta di Antaimoro
  • Foresta Anja. E’ una foresta secca dove abbiamo potuto ammirare una grande colonia di lemuri, nonché tantissimi camaleonti
  • Parco nazionale dell’ Isalo. Noi abbiamo fatto un trekking di 12 chilometri in una giornata, ma merita secondo noi, dedicare almeno 2 giorni al parco. Abbiamo visto diverse specie di lemuri, camaleonti, scorpioni, insetti stecco…nonché due meravigliose cascate in cui i più coraggiosi hanno anche fatto il bagno.
  • Tulear, cittadina base per la partenza verso la successiva località di mare.
  • Tsiandamba. L’abbiamo raggiunta via 3 ore di strada sterrata in fuoristrada. Ne è valsa la pena: il mare è incontaminato e la spiaggia era tutta per noi. Abbiamo fatto snorkeling, avvistamento balene e mangiato pesce freschissimo spendendo veramente poco.

 

 

 

 

  • Antananarivo. Prima di tornare a casa abbiamo visitato la città, nonché il Lemur’s park, una riserva privata di lemuri a circa un’ora da Antananarivo. Anche se l’emozione non è paragonabile a vedere questi simpatici animaletti in totale libertà, è stata un’occasione per vedere ulteriori specie che non eravamo stati in grado di avvistare nei parchi.

 

Roberta

 

Diario di viaggio in Madagascar

Oggi Roberta ci porta in Africa, alla scoperta di una bellissima Terra: il Madagascar, un viaggio fra stupendi paesaggi e forti emozioni!

Ecco la prima parte del suo diario di viaggio. Grazie Roberta!

Il nostro viaggio è cominciato nella capitale, Antananarivo, snodandosi lungo la strada statale 7, per arrivare fino al mare, a Toliara, affacciata sul canale di Monzambico.

Sono state tre settimane intense, che ci hanno riempito gli occhi di paesaggi stupendi e il cuore di emozioni contrastanti.

Prima di visitare questo paese meraviglioso, quando pensavamo al Madagascar, ci veniva sempre in mente il “mitico” re Julien, il protagonista del film Disney Madagascar.

In effetti, non solo abbiamo incontrato Julien…

 

 

 

 

 

 

 

 

…ma abbiamo incontrato anche tanti altri suoi amici: camaleonti, gechi di ogni grandezza e colore…e le enormi balene nel canale del Mozambico.

 

 

 

 

 

 

Gli animali sono stati sicuramente uno degli aspetti affascinanti di questo viaggio, ma sono stati i bambini malgasci a toccarci davvero il cuore.

Durante il nostro viaggio ne abbiamo incontrati tantissimi, quasi sempre circondati da un’immensa povertà.

Forse non tutti sanno, almeno noi non ne eravamo a conoscenza fino a quest’estate, che in Madagascar quasi la metà della popolazione ha meno di 14 anni. Ogni famiglia ha in media 8-10 figli se vive in campagna, 3-4 se vive in città.

E’ impressionante e toccante al tempo stesso per noi che veniamo dal mondo “occidentale” vedere come questi bimbi siano sempre pronti a regalare un sorriso.

 

Sia esso perché si vedono riflessi nello schermo della macchina fotografica

…perché hai regalato loro la scimmietta di peluche attaccata alla tua borsa

…o solamente perché rispondono ad un tuo sorriso

… o ad una tua mano tesa verso di loro

I bambini vivono quasi tutti in uno stato di estrema povertà. Spesso non hanno i soldi per andare a scuola e si ritrovano a dover lavorare nei campi, o, bambini, a dover badare a bimbi più piccoli di loro.

Stringe il cuore vedere i bimbi rovistare nell’immondizia per raccogliere qualcosa con cui giocare

…o correre verso il nostro pulmino che si è fermato per scattare qualche foto, nella speranza di ricevere in dono qualche bon bon

Ogni cosa è condivisa e quando non ci sono scarpe per tutti, anche quelle si dividono, indossando uno la scarpa destra e uno la sinistra…senza mai perdere il sorriso però.

 

 

 

 

 

 

 

 

Questi bambini non hanno nulla, ma nonostante questo, sono felici, felici per le piccole cose che spesso noi, che abbiamo tutto, abbiamo dimenticato: uno piccolo gioco, una caramella, una matita per andare a scuola…o anche solo una carezza o un sorriso da una persona a loro completamente sconosciuta.

Spesso è stato difficile arrivare nei nostri hotel la sera e pensare a tutto quello che lasciavamo fuori dalla nostra porta: case senza elettricità, acqua corrente, sistema fognario.

I bambini del Madagascar, però, ci hanno insegnato molto.

Ci hanno insegnato che non dobbiamo mai dimenticare quanto siamo fortunati ad avere la possibilità di andare a scuola. Una fortuna che spesso non apprezziamo quando siamo piccoli, ma che è un diritto che a molti nel mondo viene negato.

Ci hanno insegnato ad apprezzare la nostra sanità gratuita, che nonostante ci faccia a volte aspettare dei tempi eterni, consente ad ogni mamma di partorire assistita in ospedale, senza dover pagare nemmeno 1 centesimo.

Ci hanno insegnato che si può giocare con le piccole cose. Non servono videogames, internet o cellulari, a volte basta il semplice biliardino per divertirsi insieme o le braccia di un adulto a cui ci si avvinghi per fare l’altalena.

Ci hanno insegnato di non dimenticare di gioire delle piccole cose, quelle dimenticate da tutti. Un sorriso, un abbraccio, una carezza.

Ci hanno insegnato che noi abbiamo tutto, ma non ci basta, mentre loro vivono felici senza avere quasi nulla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un viaggio come questo ti tocca il cuore, ed è un viaggio che a nostro parere, tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita.

Roberta

(Testo e fotografie di Roberta)

Non perdetevi la seconda parte, con l’itinerario e tanti dettagli e suggerimenti sul Madagascar

Kangaroo Island: un’imperdibile isola dell’Australia

Kangaroo Island è situata a circa 100 km a sud-ovest di Adelaide, questa magnifica isola deve assolutamente essere visitata, è una tappa obbligata in un viaggio in Australia, è un luogo dove è proprio ancora la natura a fare da padrona, qui è possibile ammirare flora e fauna in abbondante quantità, vedere animali allo stato brado a pochi passi da voi.

Kangaroo vi sorprenderà per le sue bellissime scogliere, per i tanti animali che riuscirete ad avvistare, in assoluta libertà, per i bellissimi e profumati boschi di eucalipto, per le dune di sabbia, per le rocce rosse e l’odore del mare, per il silenzio e il buio che vi farà apprezzare l’essenza vera della natura. Un luogo dove persino le strade, che seguono l’andatura del territorio, ti affascineranno, un posto speciale!

Kangaroo Island è facilmente visitabile anche solo in due giorni pieni, è infatti solo lunga 145 km e la larghezza varia dai 54 km ai 900 metri, tagliata da due principali strade asfaltate, una che attraversa la parte nord e una quella sud

COME ARRIVARCI?

Noi siamo arrivati a Kangaroo da Cape Jervis, utilizzando il traghetto, che con circa un’ora scarsa di navigazione arriva a Penneshaw. Il traghetto si può prenotare tramite il sito dedicato https://www.sealink.com.au/ . Spesso sul sito è possibile trovare offerte sia sui biglietti per il traghetto sia per dormire sull’isola.

Nel traghetto è possibile anche imbarcare la macchina, ma tenete conto che molte auto a noleggio non sono coperte dall’assicurazione per danni causati durante la navigazione e solo Herz e Budget permettono l’imbarco (solo queste compagnie si trovano sull’isola), perciò informatevi bene prima!

Sul traghetto wi fi gratuito e la possibilità di acquistare snack e bevande, se avete bagagli ingombranti, valigie o seggiolini auto al molo verranno imbarcati su un pulmino e restituiti all’arrivo sull’isola.

Se vi chiedete come arrivare a Cape Jervis?

Ecco tre opzioni:

  • Prendete lo shuttle che parte da Adelaide, si può prenotare il biglietto e l’orario direttamente dal sito del traghetto, gli orari sono studiati apposta per coordinare l’imbarco.
  • Affittate una macchina e l’imbarcate, leggete bene solo tutte le coperture del noleggio.
  • Lasciate la vostra macchina noleggiata al parcheggio custodito a Cape Jervis, anche questo parcheggio può essere prenotato tramite sito Sealink. Arrivati a Penneshaw noleggiate l’auto, vi è un ufficio Herz a pochi metri dall’attracco.

Un altro modo per raggiungere l’isola è con un volo interno, il tragitto Adelaide aeroporto, che si trova vicino a Kingscote, è di circa 30 minuti, anche qui potrete noleggiare l’auto e partire per il vostro on the road sull’isola.

Noi abbiamo deciso di imbarcarci con l’ultimo traghetto disponibile a Cape Jervis e di affittare la macchina a Penneshaw.

Little Sahara

COSA VEDERE?

Questo il nostro tragitto in due giorni:

Primo giorno: Penneshaw, Kingscote, Stokes Bay, Fliders Chase

Secondo giorno: Fliders Chase (Admirals Arch, Remarkable Rocks), Little Sahara, Seal Bay Conservation Park, Penneshaw

Kigscote è una piccola cittadina, dove potrete trovare tavole calde, market, negozi di souvenir, sulle spiagge vicino al molo si possono vedere pellicani e otarie che sguazzano in mare.

Stokes Bay è una bella baia con sabbia bianca e mare limpido, per raggiungerla dovrete fare un piccolo tragitto fra le rocce, occhio alla bassa e alta marea. Essendo noi andati in inverno non abbiamo potuto sfruttarla, ma sicuramente con il caldo estivo deve essere un piccolo gioiellino.

Penneshaw, un’ottima base di partenza per esplorare l’isola, vicino al molo si può partecipare a tour notturno per avvistare i pinguini, ottimi gli hamburger serviti al ristorante del Penneshaw Hotel.

Fliders Chase N.P, la parte più vera ed emozionante dell’isola, occorre pagare l’ingresso al parco per visitarlo, si possono fari vari trails o visitare i siti più famosi in auto. Proprio negli alberi di eucalipto che circondano il parcheggio del Visitor Center è possibile avvistare Koala che mangiano e sonnecchiano sugli alberi, perciò occhi in alto!

Admirals Arch

Non perdete assolutamente il Remarkable Rocks, rocce di granito rosso dalle forme più bizzarre a strapiombo sull’oceano. Fate attenzione a non scivolare e rispettate le zone interdette soprattutto con bambini.

Remarkable Rocks

L’Admirals Arch, uno stupendo arco di roccia creato dal vento e dal mare che fa da cornice naturale all’oceano e alle otarie orsine che popolano questa zona. Paesaggi magici che possono essere visitati con una brave passeggiata. Per raggiungere l’arco naturale vi avvisiamo che ci sono delle scale da scendere.

 

 

Cape du Couedic Lighthouse

Cape du Couedic Lighthouse, il bel faro a pochi passi dell’Admirals Arch, purtroppo non è visitabile, ma è un’opera architettonica perfettamente incastonata nel paesaggio circostante, si gode inoltre di una bellissima e suggestiva vista sul mare.

 

Little Sahara: una zona caratterizzata da dune di sabbia bianca che proprio non ti aspetteresti in questo angolo di Mondo. Si possono noleggiare Sandboard e Taboggan per qualche oretta in allegria.

Seal Bay Conservation Park

Seal Bay Conservation Park, un parco che ospita una numerosa colonia di leoni marini. Potrete scegliere due percorsi di visita: uno con ranger, che vi permetterà di arrivare fino alla spiaggia a pochi passi dai leoni marini e ricevere molte informazioni (solo in inglese), e uno fai da te, dove in autonomia scenderete vicino alla spiaggia tramite delle passerelle, ma non potrete avvicinarvi ai leoni marini sulla spiaggia. I leoni marini si possono comunque vedere molto da vicino e guardando verso l’oceano si avvistano anche le balene.

L’isola è caratterizzata da bellissime spiagge, con sabbia bianca ed acqua cristallina, come Emu Bay e Vivonne Bay, noi, data la temperatura invernale, la pioggerella che ci ha accompagnato in alcuni momenti e il poco tempo a disposizione, abbiamo intenzionalmente non visitato, ma in estate valgono sicuramente una tappa!

DOVE DORMIRE?

Noi vi consigliamo due strutture molto belle e pulite, con personale gentile e cordiale.

Penneshaw: Seafront Kangaroo Island, a 500 mt dal molo.

Karatta: Western KL Caravan Park, a pochi metri dall’ingresso del Flinders Chase N.P. carine cabins immerse in un ben tenuto prato, circondato da piante di eucalipto. Una struttura veramente bella, dove potrete ammirare canguri e wallaby che mangiano nel prato a pochi metri da voi e osservare tanti koala nel trial adiacente alla struttura, il Koala Walk. Un modo più etico e vero di vedere gli animali dell’isola! Alla reception potrete trovare snack, acqua, carne per fare il bbq.

Western KL Caravan Park

 

 

 

 

Consigli:

Tutto chiude molto presto, i negozi già alle 17,30/18 chiudono, i pochi ristoranti max danno cena fino alle 20.30, anche gli hotel chiudono la reception presto intorno alle 19, avvisate se tardate.

Se affittate la macchina sull’isola cercate un’offerta in cui siano garantiti almeno 400 km se intendete fare il nostro tragitto.

Sull’isola bisogna sempre fare molta attenzione, specialmente dopo l’imbrunire, agli animali che ti saltano fuori all’improvviso dal ciglio della strada, purtroppo anche qui i canguri morti a bordo strada erano veramente troppi, non ci sono lampioni, quando è buio è proprio buio buio. Ricordate che in inverno, la nostra estate, fa buio molto presto, già intorno alle 17/17,30.

Sull’isola non ci sono mezzi pubblici perciò per visitarla o si noleggia una vettura o si prenota un tour guidato.

Enjoy!

Una visita all’isola costa, non è una tappa economica, ma ne vale la pena, è una piccola perla ancora grezza, dove l’uomo non ha ancora messo le mani, poche costruzioni, poche persone e tanta tanta Natura.

Francesca&Paolo

 

 

 

 

 

Australia fai da te: consigli di viaggio

Organizzare un on the road per l’Australia non è stato facile, le distanze di questo immenso continente, la voglia di vedere il più possibile, hanno messo a dura prova la nostra capacità di coordinare tutto l’itinerario al meglio, ma l’efficienza dei suoi abitanti ha permesso di ottimizzare i tempi e di non avere nessun intoppo nel tragitto.

Pinnacles Desert

Noi cercheremo di portarvi in Australia con noi, cercheremo di “farvi vedere” quello che abbiamo visto dandovi qualche consiglio utile per intraprendere un viaggio in questo magnifico ed immenso paese, limitando i costi.

Nel gennaio 2017 abbiamo trovato un’offerta con Qatar Airways, bimbi gratis, che ci ha permesso di viaggiare da Milano a Perth e viceversa risparmiando il 50% delle tariffe abituali.

Primi suggerimenti, monitorate già da dicembre i voli sulle principali compagnie aeree, iscrivetevi alle newsletter  per ricevere le promozioni, scegliete un volo con non troppi scali perché il viaggio è lungo, (per noi solo 20 ore), ma può diventare eterno!

Preso il volo intercontinentale, pianificate il percorso e decidete cosa visitare, noi per riuscire a vedere il più possibile abbiamo scelto di acquistare anche un volo interno, un Perth Adelaide a/r, costa sulle 200 euro.

Australia viaggio itinerante

Tramonto nell’outback australiano

 

Il nostro percorso può essere diviso in tre tappe principali:

  • Perth e dintorni con risalita verso nord fino alla splendida Monkey Mia
  • Kangaroo Island
  • L’outback australiano fino a Uluru.

Prima di avventurarci nel nostro viaggio partiamo con qualche informazione pratica.

VISTO

Per entrare in Australia occorre il visto, eVisitor se partite per turismo e rimanete per meno di tre mesi consecutivi, può essere fatto da soli on line, richiede 10 minuti circa e nel giro di poco tempo, noi dopo un’oretta, arriva tutto per email. Stampate il visto e portatelo dietro, a noi al check in a Milano l’hanno richiesto. Occhio a completare correttamente il foglio di ingresso e a dichiarare tutto quando entrate in Australia, i famosi controlli alla dogana in effetti esistono,con tanto di cani fra i bagagli. Meglio un sì e un controllo in più che multe salate. Noi per sicurezza abbiamo per esempio dichiarato i farmaci, un’ annusatina dei cani su di noi e i bagagli e siamo usciti, niente di particolare. La Quarantena poi vale da Stato a Stato australiano, perciò occhio a non portare frutta e verdura anche fra due Stati diversi.

 

 AUTO O CAMPER

In primis ricordatevi che la guida è a destra, basta veramente un’oretta per ambientarsi alla nuova guida, agevolati anche dal cambio automatico.

Esistono tantissime compagnie di noleggio in Australia, tutte offrono piu’ o meno lo stesso prezzo, sia che ci si appoggi ad un broker sia che si vada direttamente sul sito dell’agenzia di noleggio, fate solo molta attenzione alle coperture assicurative incluse e non, in quanto soprattutto quando si viaggia nell’outback, su strada comunque asfaltata, non è così difficile forare una gomma, rompere il parabrezza, a causa di piccole pietre o caso estremo ,ma non improbabile, investire un animale selvatico, nel tragitto se ne trovano veramente tanti a bordo strada.

Al momento del ritiro del vostro camper/vettura ricordatevi di controllare e far subito presente all’operatore eventuali righe o bolli presenti e non sottovalutate il controllo dei pneumatici, potrebbe anche capitarvi di noleggiare una vettura con una o più gomme non idonee perché troppo consumate. Fatelo subito presente e rifiutatevi di ritirare il mezzo (cosa successa a noi). Se affittate un van come noi  nel loro inverno, mi raccomando fatevi consegnare coperte pesanti e stufetta per riscaldare, la notte fa veramente fresco.

Serve la patente internazionale? Sì, a noi l’hanno richiesta per il noleggio Van.

BENZINA:

Non spaventatevi dal fatto che la vostra vettura noleggiata è a benzina e con una grossa cilindrata, lì la benzina  costa molto meno che da noi, quindi noi facevamo un pieno con una vettura di grandi dimensioni con circa 35,00 euro.

Dato che le distanze tra i vari luoghi da visitare sono notevoli, noi prima di intraprendere il viaggio ci siamo documentati, in base al nostro itinerario, sulla dislocazione di tutti i distributori di benzina, questo ci ha permesso di poter ben calcolare le distanze e i rifornimenti necessari. Noi personalmente facevamo benzina ogni 250 km.

 

MANGIARE

Mangiare in Australia non è economico, rispetto all’Italia se si va a mangiare al classico ristorante si spende qualcosa di più.

Noi perciò abbiamo adottato il metodo pranzo fai da te con verdure, frutta fresca comprando al supermercato, a cene in tavole calde. Il maggior risparmio l’abbiamo avuto con il van che ci permetteva di cucinare una pasta o verdure con contorno risparmiando un 70 % su costo che avremmo affrontato al ristorante.

SOLDI

Noi ci siamo portati dall’Italia circa 1000 dollari australiani in contanti e poi abbiamo usato sempre la carta di credito, calcolate che spesso serve per le cauzioni in hotel o per i noleggi, noi perciò vi consigliamo sempre di averne due.

La carta di credito è sicuramente il mezzo migliore per pagare ogni spesa, tutte ben accette tranne a volte l’American Express, quindi se avete solo quella vi consiglio di farne un’altra da usare in caso di emergenza.

ORARI

E’ molto importante sapere che in Australia quasi tutti gli esercizi chiudono molto presto rispetto a noi, alle 17,00 in pratica tutti i negozi sono chiusi, anche in alcuni hotel/motel la reception chiude alle 18,00, a noi e’ successo un  paio di volte di arrivare dopo l’orario e trovare chiuso, però, dato che sono molto organizzati ed efficienti, abbiamo trovato la nostra prenotazione con relativa chiave della stanza che ci aspettava nella cassetta di sicurezza.

Lo stesso vale anche per i campgrounds (i nostri campeggi), quindi bisogna calcolare bene i tempi di arrivo per non rischiare di non pernottare (dato le distanze considerevoli bisogna calcolare molto bene i tempi).

DORMIRE

Trovare da dormire non è difficile, ovunque si trovano hotel, motel o stanze in affitto, per soddisfare ogni tipo di esigenza economica.

Se la vostra stanza non vi piace o non la trovate particolarmente pulita non fatevi nessun problema a farlo presente, dato che a noi e’ capitato e ci hanno prontamente sostituito la stanza (con una di livello superiore senza chiederci nessun costo aggiuntivo).

Kangaroo Island
Kl Caravan Park and Wildlife Reserve

CLIMA

Shell Beach

Il clima è particolarmente variabile, specialmente se come noi decidete di andare quando in Australia è inverno. Noi passavamo dai 20/22 gradi di giorno, anche a 0/1 grado di notte, quindi non dimenticatevi in questo caso di mettere in valigia anche abiti pesanti per la notte. Se poi non bastasse non vi preoccupate, accendete il condizionatore in modalità riscaldamento e il problema è risolto.

Il classico vestiario a cipolla è l’ideale, nei mesi di luglio, agosto, portatevi giacchetta, pantaloni lunghi, felpa, ma anche magliette e pantaloncini, la zona a sud sarà freddina, ma salendo a nord la temperatura salirà.

Tenete anche presente che nel loro inverno (la nostra estate) le giornate sono più corte e già verso le 17 /17.30 sarà buio, buio pesto perché fuori dalle città non ci sono lampioni e pochissime case, occhio agli animali!

Kalbarri National Park

DI TUTTO UN PO’

Corrente elettrica:  noi abbiamo comprato un piccolo adattatore al quale collegavamo la nostra classica “ciabatta” italiana e con quella ricaricavamo tutto.

Sicurezza stradale: prestate veramente  moltissima attenzione quando percorrete la strada nell’outback, il vento in alcune zone soffia molto forte facendo sbandare notevolmente le vetture,  quando poi si incrociano i road trains che vanno a velocità sostenuta, ecco che il “pericolo” aumenta, senza dimenticare dall’imbrunire la possibilità che un canguro, cammello o emù salti fuori all’improvviso dal ciglio strada.

L’outback si può assolutamente attraversare, in rete non avevamo trovate molte informazioni, ma la traversata Adelaide Ayers Rock è stata una delle parti più emozionanti e spirituali (non perdetevi il prossimo articolo) del nostro viaggio e ogni 100- 150 km si incontrano lungo il percorso aree di sosta attrezzate.

Telefonate: noi abbiamo usato la connessione gratuita degli hotel, campeggi, bar o musei e chiamato in Italia tramite Whatsapp.

Nel nostro tragitto non abbiamo mai trovato autostrade a pagamento.

Animali: Australia e gli animali più velenosi al Mondo, beh un po’ di ansia ti viene eh?! Diciamo che con le dovute normali precauzioni, ragni o serpenti non è che si vedono ovunque. Occhio sempre a dove si mettono piedi e mani, controllate le scarpe prima di metterle e scarpe alte nei trekking.

Shell Beach

Per notizie più generali, su come si organizza un on the road, non perdetevi questo POST

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Francesca & Paolo

Kalbarri N.P

 

 

 

 

Viaggio itinerante low cost: consigli per ottimizzare i costi

Viaggiare è qualcosa di meraviglioso, che riempie occhi, cuore e mente ma, diciamolo, fa inevitabilmente diminuire i nostri risparmi, ci sono però tanti modi per risparmiare e cercare di creare il vostro viaggio itinerante in autonomia tanto sognato, con il minimo budget!

viaggio itinerante basso costo australia

viaggio itinerante in Australia

Come si costruisce un viaggio “fai da te” facendo attenzione al portafoglio?!

Questo è un semplice Abc per chi soprattutto non si è ancora mai lanciato nell’organizzare un viaggio itinerante da solo, nel racconto poi dei nostri singoli viaggi o gite cercheremo invece sempre di dare informazioni più mirate!

La cosa assolutamente più cara se si pensa ad un viaggio fuori dall’Italia, e soprattutto se si hanno figli,  è il costo del volo, seguito dal pernottamento, noleggio auto e il mangiare, noi però adottiamo alcuni semplici strategie soprattutto da quando sono arrivati i vandalini di casa:

VOLI: monitoriamo i voli aerei molti mesi prima, ci iscriviamo alle newsletter delle principali compagnie aeree, seguiamo Pirati in viaggio (e attendiamo con ansia qualche errore di prezzo!), simuliamo il volo su Skyscanner non dandoci una meta precisa, ma solo le date delle nostre ferie. Con pazienza e costanza le offerte escono, lo scorso anno abbiamo fermato i voli per l’Australia con Qatar Airways grazie all’offerta bimbi gratis, risparmiando il 50% sul normale costo, e questa estate andremo in Canada grazie a un errore di prezzo (197 A/r, rispetto ai canonici 450, un colpaccio).

DORMIRE, come risparmiare sul pernottamento. Noi generalmente prenotiamo usando hotels o booking, ma una nuova ottima opportunità è anche Airbnb.

Hotels permette di avere una notte gratuita dopo 10 pernottamenti e di avere tariffe segrete scontate se siete suoi clienti, inoltre scrivendosi a Toluna (panel che permette di guadagnare punti, convertibili in premi, grazie a sondaggi, cashback) e passando dal loro link offerte Hotels potrete accumulare punti ad ogni soggiorno che riscatterete con buoni di varia natura (amazon, feltrinelli…).

Booking ha invece generalmente l’opzione cancellazione gratuita, che se avete bimbi è cosa assai utile, e noi lo usiamo anche per accumulare miglia aeree Alitalia, essendo suo partner. Dopo un tot di pernottamenti offre l’opportunità di essere clienti Genius e avere sconti od offerte speciali.

Entrambi sono ottimi e con tariffe buone, mi raccomando leggete sempre le recensioni di altri ospiti prima di prenotare.

Nuova scoperta è Airbnb, che offre la possibilità di poter soggiornare in alloggi o camere di privati in giro per il mondo. I prezzi sono ottimi e se selezionate con cura host, con ottime recensioni, sicuramente l’alloggio o la camera scelto soddisferà le vostre esigenze.

NOLEGGIO AUTO: noi tendiamo ad utilizzare broker famosi e collaudati, generalmente utilizziamo Rentalcars, che si appoggia alle maggiori agenzie di noleggio con tariffe vantaggiose. A volte utilizziamo anche direttamente i siti di noleggio soprattutto quando ci sono particolari promozioni con le carte fedeltà, quest’anno ad esempio c’erano belle offerte con le carte Ikea e Payback per il noleggio con Herz. Qui vale un po’ lo stesso discorso del volo, conviene monitorare e fare simulazioni per vedere quale opzione è la più conveniente. Un occhio particolare va sempre alle clausole di contratto, occorre capire bene quali franchigie ci siano, cosa è coperto dal contratto ed eventualmente fare polizze aggiuntive, considerate che in un viaggio itinerante si macinano tanti km. Smanettando in internet vi sono vari siti che propongono coupon di sconto, basta scrivere su google, “coupon sconto più la marca del noleggio”  beh provarli non costa niente e spesso funzionano!

CIBO: noi nei viaggi itineranti alterniamo sempre pranzo veloce, con spesa al supermercato, e cena in piccoli ristoranti, pizzerie, fast food, tavole calde, in questo modo i prezzi diminuiscono e offrono anche l’opportunità di ottimizzare il tempo se state facendo un on the road.

Per pranzo scegliamo soprattutto cibi freschi, insalate già lavate, verdura da mangiare cruda e frutta fresca o ingredienti per farcire panini. Generalmente ad inizio viaggio facciamo una spesa sostanziosa con tutto il necessario per imbastire i pranzi successivi, in commercio si trovano poi borse frigo adatte alle vetture che permettono di tenere al fresco gli alimenti comprati.

Se poi si hanno bimbi piccoli la possibilità di trovare alloggi con angolo cottura può essere una comoda soluzione. Noi per il primo viaggio itinerante di Lori a 10 mesi ci eravamo attrezzati invece con un piccolo fornellino ad elettricità che ci consentì di cucinare una pasta veloce in alcune occasioni.

Black Hills

ATTRAZIONI: quando si decide a grandi linee l’itinerario conviene scegliere anche il tipo di attrazione che si vuole visitare, utile è verificare se con la prenotazione on line ci siano sconti o comprare un city pass o altra carta simile che permette di vedere più attrazioni risparmiando notevolmente sul totale.

 

 

 

 

 

Ultimo punto che spesso mi viene chiesto…ma come si costruisce l’itinerario?

Semplice, individuata la meta, noi leggiamo moltissimi diari di viaggio fra i tanti bellissimi blog ormai disponibili, una lettura veloce alla Lonely Planet dello stato prescelto, per noi sempre necessaria per un’infarinatura generale, e via di simulazioni di percorso usando Google Maps. Si stabiliscono i km che si vogliono percorrere, le attrazioni da visitare e si individuano le possibili tappe. Il bello di un viaggio “fai da te” o itinerante è che si può creare proprio su misura per te ed è cosa possibile per chiunque, nessuno escluso!

Dubbi, chiarimenti, vuoi anche tu costruirti da solo un viaggio itinerante?!

Scrivici: famigliatuttofare@gmail.com

Francesca & Paolo