Oggi Roberta ci porta in Africa, alla scoperta di una bellissima Terra: il Madagascar, un viaggio fra stupendi paesaggi e forti emozioni!
Ecco la prima parte del suo diario di viaggio. Grazie Roberta!
Il nostro viaggio è cominciato nella capitale, Antananarivo, snodandosi lungo la strada statale 7, per arrivare fino al mare, a Toliara, affacciata sul canale di Monzambico.
Sono state tre settimane intense, che ci hanno riempito gli occhi di paesaggi stupendi e il cuore di emozioni contrastanti.
Prima di visitare questo paese meraviglioso, quando pensavamo al Madagascar, ci veniva sempre in mente il “mitico” re Julien, il protagonista del film Disney Madagascar.
In effetti, non solo abbiamo incontrato Julien…
…ma abbiamo incontrato anche tanti altri suoi amici: camaleonti, gechi di ogni grandezza e colore…e le enormi balene nel canale del Mozambico.
Gli animali sono stati sicuramente uno degli aspetti affascinanti di questo viaggio, ma sono stati i bambini malgasci a toccarci davvero il cuore.
Durante il nostro viaggio ne abbiamo incontrati tantissimi, quasi sempre circondati da un’immensa povertà.
Forse non tutti sanno, almeno noi non ne eravamo a conoscenza fino a quest’estate, che in Madagascar quasi la metà della popolazione ha meno di 14 anni. Ogni famiglia ha in media 8-10 figli se vive in campagna, 3-4 se vive in città.
E’ impressionante e toccante al tempo stesso per noi che veniamo dal mondo “occidentale” vedere come questi bimbi siano sempre pronti a regalare un sorriso.
Sia esso perché si vedono riflessi nello schermo della macchina fotografica
…perché hai regalato loro la scimmietta di peluche attaccata alla tua borsa
…o solamente perché rispondono ad un tuo sorriso
… o ad una tua mano tesa verso di loro
I bambini vivono quasi tutti in uno stato di estrema povertà. Spesso non hanno i soldi per andare a scuola e si ritrovano a dover lavorare nei campi, o, bambini, a dover badare a bimbi più piccoli di loro.
Stringe il cuore vedere i bimbi rovistare nell’immondizia per raccogliere qualcosa con cui giocare
…o correre verso il nostro pulmino che si è fermato per scattare qualche foto, nella speranza di ricevere in dono qualche bon bon
Ogni cosa è condivisa e quando non ci sono scarpe per tutti, anche quelle si dividono, indossando uno la scarpa destra e uno la sinistra…senza mai perdere il sorriso però.
Questi bambini non hanno nulla, ma nonostante questo, sono felici, felici per le piccole cose che spesso noi, che abbiamo tutto, abbiamo dimenticato: uno piccolo gioco, una caramella, una matita per andare a scuola…o anche solo una carezza o un sorriso da una persona a loro completamente sconosciuta.
Spesso è stato difficile arrivare nei nostri hotel la sera e pensare a tutto quello che lasciavamo fuori dalla nostra porta: case senza elettricità, acqua corrente, sistema fognario.
I bambini del Madagascar, però, ci hanno insegnato molto.
Ci hanno insegnato che non dobbiamo mai dimenticare quanto siamo fortunati ad avere la possibilità di andare a scuola. Una fortuna che spesso non apprezziamo quando siamo piccoli, ma che è un diritto che a molti nel mondo viene negato.
Ci hanno insegnato ad apprezzare la nostra sanità gratuita, che nonostante ci faccia a volte aspettare dei tempi eterni, consente ad ogni mamma di partorire assistita in ospedale, senza dover pagare nemmeno 1 centesimo.
Ci hanno insegnato che si può giocare con le piccole cose. Non servono videogames, internet o cellulari, a volte basta il semplice biliardino per divertirsi insieme o le braccia di un adulto a cui ci si avvinghi per fare l’altalena.
Ci hanno insegnato di non dimenticare di gioire delle piccole cose, quelle dimenticate da tutti. Un sorriso, un abbraccio, una carezza.
Ci hanno insegnato che noi abbiamo tutto, ma non ci basta, mentre loro vivono felici senza avere quasi nulla.
Un viaggio come questo ti tocca il cuore, ed è un viaggio che a nostro parere, tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita.
Roberta
(Testo e fotografie di Roberta)
Non perdetevi la seconda parte, con l’itinerario e tanti dettagli e suggerimenti sul Madagascar